[EM] Sospetti

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  1. _MajinZ_
     
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    In qualche modo sei riuscito a sopravvivere da solo a Merovish per ben due giorni, davvero complimenti. Anche l’armadillo sta bene, sembra essersi completamente ristabilito ed è soltanto merito tuo, senza di te probabilmente sarebbe morto. Ma non siamo qui per le smancerie, appena apri gli occhi capisci che quella giornata non sarà come le altre. Quando ti svegli infatti ti accorgi che c’è qualcosa di strano, ti senti come osservato ma nella penombra non noti nulla... o almeno, negli angoli in cui hai puntato lo sguardo non trovi nulla. Quando alla fine inquadri la presenza, per poco non ti viene un colpo.
    Dietro di te c’è una figura vestita di nero, con tanto di cappuccio calato sul viso. Rimane fermo immobile lui, capisci subito che non ha intenzioni ostili... ma sul suo petto vi è cucito qualcosa, una toppa rossa. Te la ricordi, anche Dimitriy aveva qualcosa di simile sulla giacca, ma sei sicurissimo che quello che hai davanti non è il biondo, ma solo un suo emissario. Forse ti chiederai il motivo per cui non hai anche tu quel segno, ma ragionandoci puoi facilmente giungere a una risposta. La tua missione sembra assumere sempre di più la forma di una sorta di prova.
    Seguimi.
    La Voce ti sussurra una semplice parola, poi si avvia verso l’uscita del luogo in cui hai passato la notte... o forse la giornata, nella Tana è così difficile cogliere la differenza tra il giorno e la notte. Appena esci fuori noti la figura in prossimità di un vicolo... ti osserva e ti fa segno di seguirlo. Insieme a lui ti ritrovi ad attraversare un dedalo di vicoli, qualche volta vi addentrate ancora di più nel sottosuolo per poi risalire in un altro vicolo puzzolente. Non sai quanto tempo passa, ma alla fine ti ritrovi davanti a un particolare edificio... sembra quasi un’enorme villa, ma in stile mediorientale.
    L’area è circondata da una recinzione, anche se sembra molto vecchia e ogni tanto alcuni pali mancano... chissà, magari puoi passarci. Davanti all’entrata principale, proprio davanti al cancello, vi sono due guardie e altre posizionate a intervalli regolari lungo il perimetro. C’è però un punto meno sorvegliato, sul lato di destra, dove c’è una singola guardia che fa avanti e indietro nel vicolo. Dall’altro lato invece noti un tombino, però qui ci sono due guardie che fanno la ronda e non hai la certezza di dove porti... anche se probabilmente appartiene alla villa stessa.
    Devi raggiungere i sotterranei della villa, nasconderti e ascoltare di nascosto la riunione che si terrà all’interno.
    L’incappucciato ti sussurra quelle parole per poi scomparire, letteralmente. Sei da solo quindi, dalla tua hai solo i vicoli che si snodano attorno alla piazzetta in cui è situata la villa. Puoi scegliere cosa fare, come agire e come muoverti... oppure puoi scappare, infondo non hai nulla da perdere. O forse si? Dimitriy ha riposto la sua fiducia in te, puoi... o meglio, vuoi deluderlo? La scelta sta solo a te, alla fine sei l’unico che può decidere per te stesso.



    Se hai dubbi di qualsiasi genere contattami. Il tuo primo compito è di superare la cancellata, hai due possibilità di accesso oppure puoi sorprendermi con qualcosa di originale ù_ù
     
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    Apro gli occhi di colpo, ma il buio del buco nel quale alloggio non è tanto diverso da quello delle mie palpebre. Dormire non è una necessità strettamente indispensabile al mio corpo. Potrei stare sveglio ventiquattro ore su ventiquattro e vivere quasi il doppio del tempo di qualsiasi altro essere umano, ma non lo faccio. Fingere di aver bisogno del sonno mi fa sentire ancora normale, ancora completamente vivo.

    Ho fatto un sogno agitato, ma non me lo ricordo bene. Sono abbastanza sicuro che c'entrassero Dimitriy e un armadillo gigante. Oh, a proposito: lui sta bene. L'armadillo intendo, quello vero e piccolo e beatamente addormentato sul fianco della mia gamba.
    Eppure il vago senso di agitazione che avevo in sogno mi rimane anche ora, e mi tornano in mente le parole di quell'uomo: Ti farò sapere quando mi servirà il tuo aiuto, fra uno o due giorni al massimo. Se la mia cognizione del tempo non è andata a farsi benedire, questo dovrebbe essere il secondo o terzo giorno.
    La conferma mi arriva alle spalle. Letteralmente.
    Un uomo in nero, un simbolo familiare e la sensazione di essere sotto esame. L'avrei capito anche senza quella singola parola pronunciata come un comando. Non posso tirarmi indietro dopo tutti i buoni propositi di quel giorno, vero? Già. Giurandolo a Dimitriy, l'ho giurato a me stesso.


    Ho seguito quella figura incappucciata attraverso i più stretti, puzzolenti e sconosciuti cunicoli.
    Non una parola è uscita dalla mia bocca durante il viaggio. Sarebbe inutile fare domande a un uomo silenzioso e incappucciato, no? Capisco da solo che siamo arrivati quando ci fermiamo davanti a una strana, grande costruzione sorvegliata. Solo allora ricevo le prime e uniche istruzioni, prima di ritrovarmi completamente da solo. Visto? Lo sapevo che era inutile fare domande.

    Mi avvolgo il mah'ri attorno al collo più strettamente. Uno, due, tre giri, fino a che la stoffa non copre il mio volto fino al naso. Non nego di essere agitato: è da parecchio tempo che non vengo messo alla prova, e la paura di fallire è tanta. La voglia di riuscire però è molto più grande.
    Cosa potrebbe tornarmi utile? Non mi va di andare disarmato. Persino un sasso potrebbe farmi sentire più sicuro. Il vecchio trucco del "lancia una pietra nella direzione opposta per distrarre il tuo obbiettivo" potrebbe funzionare, quindi raccolgo da terra una manciata di sassolini. Riempiranno il sacchetto portamonete che di moneta non ne ha mai vista mezza.
    Percorro i vicoli della zona per avere una panoramica completa della villa, e non ci metto molto a scegliere il punto a cui voglio arrivare: il lato destro della casa, meno sorvegliato, e la cui vecchia recinzione giocherà a mio favore.
    Poi, divento l'ombra di me stesso. Sono un ragazzo rachitico che si muove lungo le ombre più scure proiettate da persone, bancarelle, rocce e cunicoli minori. Sono un corpo magro e debole che arranca a fatica, urtato dal via vai di gente che non si accorge di me. E come potrebbe? Sono parte del paesaggio comune di Merovish, e non solo a livello fisico. Il Camaleonte plasma la mia aura ad ogni mio passo. Si diverte a modellarla come un bambino che gioca col fango: ora è roccia, ora è polvere, ora è il legno di una bancarella, ora è un bambino addormentato tra le braccia di sua madre.
    Rallento e aspetto che la guardia si volti, prima di avvicinarmi al punto meno resistente della recinzione. Spiritualmente, sono uno di questi vecchi pali. Fisicamente però sono ancora un ragazzino, anche se tento di spalmarmi contro il suddetto palo, abbassandomi quasi fino a ritrovarmi seduto per nascondermi alla vista della guardia. Le permetterò di girarsi e compiere metà del suo tragitto ancora una volta, nel mentre con la coda dell'occhio studio la cancellata. Sono magro e sottile: dovrei essere in grado di infilarmi nel punto in cui manca interamente uno dei pali. Conto i secondi che ci mette la guardia a compiere il suo percorso.
    Non c'è tempo per l'indecisione: non appena la sentinella gira i tacchi lascio la mia copertura per attraversare la recinzione. Cammino velocemente, quasi corro, curvo sulla schiena e sulle punte dei piedi. Il conto dei secondi ora è alla rovescia.
    Devo avvicinarmi il più possibile alle mura dell'edificio per cercare un'apertura, una finestra aperta, qualcosa che mi permetta di entrare o, alla peggio, una sporgenza del muro stesso per nascondermi dal ritorno della sentinella.

    Il cuore mi batte così forte che ho paura che la guardia potrebbe sentirlo. Il mio corpo e il mio spirito lavorano interamente per non essere notati, come se stessero attraversando un branco di leoni addormentati.
    La volontà di far vedere al mondo di cosa sono capace mi spinge ad andare avanti.
    L'istinto di sopravvivenza, invece, mi dice che sono scemo e che dovrei tornare indietro subito.


    ▌Energia: 100%

    ▌Passive:
    ● Ciò che resta di Waza [Apparenza fisica umana - GdR only]

    ● Vivo, più o meno [Immunità a fame, sete e sonno. Influenzabile da altre tecniche attive]

    ● Anima Camaleontina ["Mimetizzazione" (Anti-Auspex) spirituale]

    ● Rivelazione delle ossa [Auspex sensibile ai resti organici + Auspex spirituale]




     
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  3. _MajinZ_
     
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    Il coraggio non ti manca, adesso ne sei davvero consapevole. La tua tattica di avvicinamento funziona alla perfezione, nessuno si accorge della tua presenza e soprattutto non ti nota colui al quale ti stai nascondendo... la guardia ti passa davanti ma non si accorge di te, sei talmente insignificante da non essere neanche considerato un pericolo. Riesci ad avvicinarti al perimetro, ti confondi con il palo e quando la guardia ti da le spalle, metti in atto il tuo piano. Scivoli nel varco e rotoli all’interno, subito dopo trovi rifugio dietro un grosso vaso poggiato su un piedistallo di marmo: per il momento sei al sicuro.
    Non appena ti senti a tuo agio, riesci a guardarti attorno. Proprio accanto alla palizzata noti diverse colonne come quella che ti da rifugio, quindi non hai problemi per quanto riguarda la copertura, almeno per il momento. Ora hai a disposizione tre scelte per proseguire. La prima, ovvero proseguendo lungo il perimetro della casa ti troverai davanti all’entrata principale sorvegliata da due guardie armate di lancia... e lo stesso avviene per la seconda scelta e cioè l’entrata sul retro, solo che quest’ultima è presidiata da una guardia soltanto. Il problema è che non sai cosa potresti incontrare una volta superata la porta, magari dentro potrebbero esserci altre guardie.
    Però hai ancora una terza scelta. Accanto a te, a circa due metri d’altezza, c’è una finestra aperta... e si tratta proprio di un’occasione ghiotta. La finestra è piccola, però ci sono diversi appigli per salire e sbirciando puoi notare che c’è solo una persona dentro... non si tratta di un guerriero, ma di un semplice scrivano. Esso se ne sta seduto alla sua scrivania e ti da le spalle. Alla tua destra invece noti una porta aperta che da su un corridoio pieno di statue e colonne. Invece davanti a te, oltre lo scrivano, c’è un passaggio senza porta, un semplice arco, oltre il quale potrai notare una scalinata che scende. Puoi scegliere cosa fare e come agire... lo scrivano intanto sembra presissimo dai suoi studi e inoltre è vecchio, magari il suo udito ha dei problemi così come la vista.



    Se ci son problemi, contattami <3
     
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    E' la prima volta in assoluto che un vaso mi fa sentire così al sicuro come in questo momento. E' anche le prima volta che ringrazio gli dèi celesti di non essere un colosso alto due metri e largo uno. Mi sento quasi... Bene?
    Sono a mio agio nel mio piccolo e fragile corpo così facile da nascondere. Brucio dal desiderio di far vedere a qualsiasi stronzo che anche uno come me può essere bravo in qualcosa.
    Magari è solo colpa dell'adrenalina, o magari no. Magari dentro di me sta davvero cambiando qualcosa.

    Per il momento sono al sicuro, ma non posso starmene qui tutto il giorno. E' ora di cercare un'entrata.
    Escludo categoricamente la porta principale. Non esiste che passo così vicino a due guardie armate di lancia che sicuramente sanno usare meglio di me. Stesso discorso per il retro, che avevo già addocchiato prima. Non voglio nè venire infilzato nè farmi scoprire. Devo essere un fantasma.
    Quello che farebbe al caso mio sarebbe tipo una finestra aper---Una finestra aperta! Una finestra aperta!
    Devo seriamente trattenermi dal non fare i salti di gioia. E' praticamente un'occasione perfetta!
    Un momento. Non sarà una trappola? Del tipo "lasciamo un'entrata facile facile incustodita e catturiamo il ladro una volta dentro"? Mmm. E' un'ipotesi da valutare, ma dubito fortemente che sia così. Perchè prendersi la briga di sistemare tutte quelle guardie all'esterno, altrimenti?

    Temo di avere solo un modo per scoprirlo.
    Arrampicarsi fino a lì non dovrebbe essere problematico: ho scalato alberi ben più alti e posso anche dire che me la cavo bene.
    Di nuovo aspetto che la guardia si giri, prima di abbandonare il mio nascondiglio. Di nuovo conto i secondi alla rovescia. Praticamente mi spalmo sul muro durante la scalata, e la mia aura diventa quella della pietra. Sembro proprio un Camaleonte a tutti gli effetti. Un appiglio qui, un appiglio lì, una spintarella sulle punte dei piedi e finalmente riesco a sbirciare all'interno della casa.
    Ovvimente non mi aspettavo una stanza vuota. Cioè un po' ci speravo, ma va bene anche così: non ci sono nè sentinelle armate nè grossi animali da guardia. Solo un innocuo vecchio di spalle, tutto preso dal suo lavoro.
    Un'ultima spinta e sono dentro. Se finora ho puntato sulla velocità d'azione, ora è il contrario: devo essere cauto e silenzioso, calcolare perfettamente i miei tempi e i miei spostamenti.

    Innanzitutto cercherò di scendere dal balcone e appoggiare i miei piedi sul pavimento il più silenziosamente possibile. Evito di saltare: l'impatto dell'atterraggio rischierebbe di farmi scoprire. Successivamente diventerò una parte del pavimento, letteralmente: il Camaleonte mimetizzerà la mia presenza spirituale mentre io cercherò di aquattarmi e avanzare piano, quasi strisciando.
    La mia scelta ricade sull'arco che si apre sulla scalinata che scende. Mi sembra logico, visto che devo raggiungere i sotterranei. In mano tengo pronto un minuscolo sassolino: se dovessi per forza passare nel raggio visivo del vecchio sono pronto a lanciarlo verso l'angolo opposto. Non voglio rompere niente, ma solo creare un rumorino sufficiente a far sì che si giri.
    Potrebbe essere stato un topolino, chissà.


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  5. _MajinZ_
     
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    Riesci a raggiungere la finestra senza problemi, la guardia all’esterno non si accorge di nulla proprio a causa del tuo perfetto tempismo. Subito dopo superi il balcone e silenziosamente raggiungi il pavimento all’interno, il vecchietto neanche si rende conto di avere una persona alle spalle. Rimane preso dal suo lavoro, sembra che stia facendo dei conti importanti... in ogni caso ciò lo tiene abbastanza impegnato da non accorgersi di ciò che gli accade attorno. Strisci quindi sul pavimento, pian piano avanzi e in poco tempo superi la scrivania.
    Sei ad un passo dall’uscire da quella stanza, sembra quasi troppo facile... è vero, quello dietro di te è un anziano e probabilmente non vede molto, vista la distanza esigua che tiene dai fogli, ma magari alzando lo sguardo potrebbe vedere qualcosa di più grosso di un topo. Tu continui a muoverti, sai che non puoi perdere tempo... ma all’improvviso accade qualcosa!
    Ma che diamine!
    Il vecchio alza la voce, tuttavia non pare allarmato, ma solo molto scocciato. In quel momento si leva gli occhiali che lascia cadere sul tavolo, quindi si appoggia allo schiena della sedia e chiude gli occhi, premendo poi indice e pollice all’attaccatura del naso. Sbuffa, borbotta anche, ma grazie a ciò riesci ad uscire dal suo campo visivo... ti sei solo preso un grosso spavento. A sinistra ora noterai una grossa porta, l’uscita probabilmente, anche se tu punti a destra: devi raggiungere i sotterranei e li c’è una rampa di scale che scende... oltre a una che sale, ovviamente.
    La zona sembra comunque tranquilla e subito puoi iniziare a scendere le scale. Superi la prima rampa e pure la seconda, ma quando arrivi alla curva sei costretto a fermarti. Sporgendoti noti che l’entrata del corridoio poco più avanti è presidiata da qualcuno... una guardia grassoccia se ne sta seduta su uno sgabello che a stento riesce a sostenerne il peso. Impugna anche lui una lancia e con aria assonnata fa la guardia. Questo è un vero problema, ma forse sfruttando le tue abilità potresti riuscire a superarlo senza intoppi... ma sai che basta una sola mossa falsa per mandare tutto all’aria. Davanti a te c’è solo un uomo e per giunta distratto. Il tuo obiettivo è la sala oltre il corridoio, rotonda e con un tavolo rettangolare al centro... il luogo perfetto per una riunione.



    Il tizio non ha abilità particolari :3
     
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    Sono sorpreso di essere arrivato fin qui senza particolari problemi. Forse ho davvero la stoffa dell'infiltrato, ma... Momento.
    Mi ritraggo immediatamente dalla svolta della rampa di scale. C'è un'altra guardia. Merda. Per un attimo avevo sperato che fossero finite.
    Mi spalmo sugli scalini appena prima della curva, quasi fossero uno scivolo. Sono così concentrato che ormai non faccio più caso all'agitazione che mi rode fin nelle ossa.

    Che fare? Attaccarlo e metterlo fuori gioco, o tentare di passare inosservato come ho fatto con il vecchio? Entrambe le opzioni hanno i loro pro e contro. Prendo un respiro e cerco di visualizzare tutti i possibili scenari.
    Non sono per niente sicuro di essere in grado di metterlo a tacere in un colpo solo, ma forse l'effetto sorpresa giocherà a mio vantaggio... Però se fallisco mi metto nei casini. La guardia si accorgerà di me, chiamerà aiuto e io mi ritroverò circondato da entrambi i lati senza avere una via di fuga. E mi uccideranno sicuramente: nessuno si accorgerà della sparizione di un ragazzino, straccione e presunto ladro all'interno di un palazzo così protetto.
    Non mi piace, ma nemmeno la seconda opzione si prospetta molto rosea. Se mi faccio scoprire succederà più o meno la stessa cosa, ma se invece riuscissi a passare... Beh, sarebbe perfetto. Oltretutto, nella prima opzione avrei il problema del nascondere il corpo della guardia o farlo passare per un idiota addormentato, il che mi farebbe perdere tempo prezioso e potrebbe comunque sollevare dei Sospetti.
    Ma forse c'è anche un'opzione tre. Forse posso distrarlo con qualcosa che non sia riconducibile ad un intruso, che sarei io, e approfittarne per passare alle sue spalle.

    "Pensi troppo e agisci poco", mi dicevano i Guerrieri. Le loro parole mi rimbombano nella testa sempre in occasioni come questa. Insopportabili.
    Ho deciso: seguirò l'opzione tre che si involverà nella due, ma starò pronto anche per la uno. Se si accorgerà di me non dovrà avere il tempo di farlo sapere a tutto il palazzo. Mi tengo già pronto a creare il collegamento con lo spirito dell'Orso.
    Sono un'Ombra che prende in prestito l'aura della Pietra, ma non posso ingannare gli occhi delle persone.
    Potrei lanciare una tecnica a vuoto dentro al corridoio. O anche no: la luminescenza degli spiriti è troppo visibile, rischierei di rivelare la mia posizione.
    Meno male che ho raccolto quei sassi. Ho deciso che da oggi rientreranno nel mio equipaggiamento standard da infiltrato.

    Ne prendo uno abbastanza grosso da creare un rumorino udibile anche da una guardia stupida e assonnata. Mi sporgo un po', calcolo distanza e mira e... Lancio. Non a lui, ovviamente: il mio obbiettivo è l'interno del corridoio. Voglio indurlo ad alzarsi e a voltarmi le spalle, o almeno far sì che si giri verso la fonte del rumore. Solo allora scenderò velocemente le ultime scale, in punta di piedi e appiccicato alla parete. Sono secondi preziosi che devo sfruttare al massimo.
    Terminati gli scalini mi abbasso nuovamente, e sono di nuovo una parte del pavimento. Striscio alle spalle della guardiano se nella migliore delle ipotesi si è alzato, o striscio fuori dal suo campo visivo se si è solamente sporto senza abbandonare il suo comodo sgabello. Non dovrebbe sentire la mia presenza, soprattutto se la sua mente è impegnata a cercare una spiegazione a quel rumore anche se nel corridoio non c'è ancora nessuno. E anche se la troverà, anche se vedrà il sassolino, non credo che sarà tanto intelligente da capire chi l'ha lanciato e perchè. Potrebbe essere semplicemente un pezzo caduto dal soffitto di pietra, vero?

    Mi spalmerò di nuovo alla parete una volta dentro al corridoio.
    Sono ancora pronto ad attaccare con lo spirito dell'Orso da un momento all'altro.



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  7. _MajinZ_
     
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    Quella in cui ti trovi è una situazione davvero delicata, basta una sola mossa falsa e non solo la tua missione è fallita, ma probabilmente la tua vita finirebbe qualche secondo dopo. Sei a Merovish, uccidere piccoli ladri è quasi la prassi e quindi devi fare di tutto per non fallire... non puoi permetterti di morire, no? Poi chi si prenderebbe cura del piccolo armadillo? E inoltre... probabilmente deluderesti parecchio colui che ti ha commissionato il lavoro. Quindi forza, è giunto il momento di dimostrare tutto il tuo valore e quell’esame è proprio quel che al momento ti serve di più.
    Il tizio non ti nota proprio, intento com’è a sbadigliare. Non sembra molto sveglio e questo lo capisci subito, tuttavia sottovalutarlo potrebbe essere una delle mosse più sbagliate. Un vero infiltrato non solo si sa confondere con la folla, ma soprattutto è in grado di svanire nel nulla quando serve e questo è uno di quei momenti in cui diventare un fantasma è fondamentale. Vagli con cura tutte le possibilità, optando alla fine per quella che forse è la più rischiosa, ma che in caso di riuscita può metterti in una posizione di vantaggio non indifferente, permettendo di avanzare con la minima fatica.
    Non hai tempo da perdere, rapidamente afferri il sasso e dopo aver preso la mira, lo scagli verso il corridoio. L’oggetto disegna una parabola e poi incontra il pavimento. Il rumore rimbomba mentre il sasso rimbalza per tre volte... non è un suono potentissimo, ma basta per svegliare il panzone che allarmato si alza e subito butta uno sguardo nel corridoio. Si alza poi e muove qualche passo all’interno di esso, con circospezione, adocchiando poi il colpevole del rumore. Avanza fino a raggiungere il sasso, lo afferra e lo osserva, alzando poi lo sguardo verso l’alto: la villa è vecchia, un pezzo di intonaco può essere venuto giù. Si, deve essere proprio così.
    Mentre accade tutto ciò, tu sei già in movimento e cerchi di sfruttare quei secondi per superare la guardia distratta. Scendi le scale, diventi di nuovo tutt’uno con il pavimento e scivoli alle spalle del grassoccio, trovando riparo in una rientranza del muro. Lui intanto inizia a lanciare il sasso in alto per poi recuperalo, ti passa anche a fianco poi uno sbadiglio lo costringe a chiudere gli occhi... il sassolino cade e lui va a recuperarlo verso le scale. E’ il momento, ti nascondi nella prima stanza che vedi. Il tizio torna a sedersi non degnando il corridoio di uno sguardo. Ce l’hai fatta alla fine, ma la tua missione è tutt’altro che terminata: adesso arriva la parte difficile.
    Arrivi nella stanza in fondo al corridoio, perfetta per una riunione e ora che ci sei dentro puoi iniziare a guardarti attorno. Ci sono vari posti per nascondersi... alcune casse sono posizionate vicino al muro, ma tra esse e la parete vi è uno spazio che potrebbe contenerti alla perfezione. Sulla destra invece c’è anche una cesta dove potresti nasconderti dentro e infine verso la parete sul fondo, noti un’apertura vicino alla cima del muro, sembra quasi un condotto per areare il piano interrato... lo sportelletto che in genere lo chiude è aperto, quindi quel nascondiglio non solo ti fornirebbe copertura (chiudendo lo sportellino), ma da li potresti anche riuscire ad osservare. Per arrivarci ci sono alcune casse impilate... però devi fare in fretta, senti già delle voci in avvicinamento: devi muoverti.

     
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    Okay, scherzavo: SONO UN FIGO.
    Hehehehe. Guardia cicciona dei miei sandali! No, sul serio: TIE'!

    Sì ci sono, ci sono. Sono calmo, calmissimo. Non mi sto assolutamente gasando, no no. Non mi sto assolutamente trattenendo dall'esultare a piena voce l'epica riuscita del mio stupido piano.
    Sicuramente ho avuto anche un po' di fortuna. Non capita tutti i giorni di avere a che fare proprio con la guardia più scema del Sud, vero? Però oh. Sta di fatto che ce lo fatta. Sono dentro!

    Il corridoio finisce proprio in quello che speravo: una stanza ampia abbastanza da poter ospitare una riunione. Grazie all'Unico Occhio qui non c'è nessuno, per ora.
    Sono oltre la metà della missione, ne sono sicuro. Tutto quello che mi rimane da fare è ascoltare la riunione per filo e per segno e poi uscire. Dove mi nascondo? Quelle casse sembrano proprio fare al caso mio, ma se invece fossero l'oggetto della riunione? Non voglio rischiare di nascondermi dietro a qualcosa che potrebbe essere il centro dell'attenzione di un gruppo di loschi individui di Merovish.
    Continuo a cercare: il mio sguardo vaga avidamente per la stanza in cerca di un posto sicuro. Il battito del mio cuore torna a scandire quei secondi di assoluto silenzio come un tamburo di guerra fa prima della battaglia. Alla fine lo vedo, il nascondiglio perfetto: quello che sembra un condotto di aerazione sarà il mio posto in prima fila con veduta panoramica su tutta la stanza. E' riparato, è della mia misura, e soprattutto potrebbe anche permettermi una nuova via di fuga. Insomma, per la seconda volta nell'arco della stessa giornata mi tocca ringraziare gli dèi di non essere un omone di due metri e mezzo.

    Mi arrampico sulle casse come se avessi un branco di lupi alle calcagna. Ipotesi non così tanto lontana dalla realtà in effetti, considerando le voci che sento avvicinarsi. Sono leggero, ma cerco di muovermi velocemente sul legno di quelle casse. Non voglio farmi scoprire per qualche stupido scricchiolìo di legno marcio.
    Stesso discorso per lo sportello del condotto: una volta disteso dentro prima mi assicuro che non cigoli, e poi lo socchiudo.
    Non ho paura di ragnatele, scarafaggi o topi, figuriamoci. Respiro attraverso la stoffa del mah'ri che mi sono avvolto attorno al viso. Spero almeno che riesca a filtrare un po' di aria evitandomi di respirare la polvere.
    Il Camaleonte dovrebbe continuare la mimetizzazione spirituale, rendendo la mia presenza insignificante come quella della pietra. Dalla fessura dello sportello mi assicuro una fetta di panorama sulla stanza e sugli uomini che vi entreranno.

    Sono letteralmente un muro con le orecchie.
    La cosa comincia a piacermi un sacco.



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    Il momento è arrivato. Quando le persone entrano nella sala, tu hai già preso posto nel tuo nascondiglio e nessuno sospetta che ci siano due orecchie in più, in quella stanza. Dallo spiraglio puoi contare quattro persone... due di loro indossano delle tuniche bianche ma solo uno ha i bordi dorati, quello più anziano con tanto di baffoni bianchi. Il ragazzo dai capelli neri e la pelle ambrata dev’essere il suo accompagnatore. Insieme a loro arriva una donna vestita da ballerina di danza del ventre, con tanto di “bikini” verde smeraldo: è di certo una bella donna, però qualcosa deturpa il suo corpo... dalla spalla del braccio destro noti come delle bruciature, mentre il resto dell’arto è avvolto con delle fasce.
    Infine vi è un ultima persona, la quale prende posto a capotavola... di lui non si nota nulla, indossa una tunica che lo avvolge completamente e il viso è nascosto da un cappuccio nero. Tutti prendono posto, la donna si siede alla destra dell’incappucciato e il vecchio sulla sinistra, mentre il ragazzo rimane in piedi accanto all’anziano, in attesa. Passa qualche secondo e il misterioso individuo prende la parola, catalizzando l’attenzione di tutti su se stesso.
    Aziz, gli armamenti sono arrivati? Spero non ci sia ancora qualche ritardo, lo sai che odio dover rimandare le cose.
    La sua voce è potente e dimostra tutta la sua autorità. Il vecchio comunque si fa detergere il sudore dalla fronte, sembra un po’ agitato.
    Sono arrivati in città proprio questa mattina, ormai dovrebbero essere già state consegnate ai rivoltosi... i quali dovrebbero essere operativi.
    Bene.
    Commenta colui che dovrebbe essere il capo, voltandosi poi in direzione della donna.
    E il luogo per l’agguato è pronto? Il nostro nemico è abile, le trappole devono essere infallibili.
    A quelle parole la donna sorride soddisfatta.
    Il vecchio anfiteatro è pronto, nemmeno quel damerino può sfuggire... soprattutto perché noi abbiamo il piccolo demone dalla nostra: ci tiene troppo a lui e non farà mosse false. Dovrà solo darci la sua testa in cambio della vita del suo prezioso allievo.
    Dal suo tono si può notare un certo astio verso colui che vogliono colpire, come se lei avesse un qualche tipo di conto in sospeso con lui.
    Perfetto... questa sera per Dimitriy Kozlov sarà la fine, senza di lui il suo gruppetto di spie si disgregherà e noi potremmo prenderne il controllo. Sarà un piacere vedere la sua maschera andare in pezzi, anche lui finirà per urlare di dolore.
    In seguito a quelle parole la riunione continuerà, la donna spiegherà la posizione di ogni trappola, come ad esempio le corde nascoste al centro della piccola arena e gli arcieri nascosti dietro le colonne lungo la seconda scalinata. A metà della riunione arriva anche una quinta persona, un ragazzino pieno di lentiggini, il quale spiega che la lettera è stata consegnata... infine, dopo altri trenta minuti buoni, l’incappucciato pone fine alla riunione.
    Bene, informate tutti: ci mettiamo in moto.
    Detto ciò l’uomo si alza ed esce dalla stanza, seguito a ruota dalla donna e infine dall’anziano, il quale cammina sorretto dal ragazzo... che per un attimo si gira in direzione del condotto, osservandolo per qualche attimo, ma subito dopo, esortato da Aziz, lascia anche lui la stanza. Ora non ti resta che andare via... dietro di te il condotto si allunga e ad un tratto sale verso l’alto, con una pendenza che agevola la salita. Lo spazio è stretto ma tu non avrai problemi a risalire, inoltre senti il flusso dell’aria fresca: sei sicuro che dall’altro lato ci sia l’uscita. Devi raccontare ogni dettaglio a Dimitriy, adesso è in pericolo.


    Finisci il tuo post mentre inizi la scalata per uscire :3
     
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    Sinceramente mi aspettavo una riunione molto più grande, una di quelle con tanti capi e relative guardie del corpo grandi e massicce, litigi e bisticci territoriali.
    Un po' come succedeva nella mia vecchia tribù.

    Tre uomini, di cui uno anziano, e una donna. Inquadro subito quello che sembra il capo, ma non riesco a vedere il suo volto. Poco male: ci penseranno le mie orecchie a memorizzare la sua voce e le sue parole.
    Parlano di armamenti, rivoltosi, agguati, ostaggi... Sembra proprio una piccola cospirazione ai danni di qualcuno che li infastidisce. Ma io voglio nomi e luoghi, voglio dati precisi da riferire a Dimitriy.
    ...Dimitriy?
    Ha detto Dimitriy. Dimitriy Kozlov.
    Per un attimo smetto di respirare. Non che faccia molta differenza da prima, visto che cercavo di farlo nel modo più silenzioso e impercettibile possibile.
    Quante probabilità ci sono di beccare un omonimo con quel nome, in tutta Merovish? Direi pochissime. Direi anche nulle, vista la situazione. Però... Possibile che quell'uomo abbia affidato un compito così importante a un novellino come me? Cioè, se avessi sbagliato a intrufolarmi qui sarebbe stato un macello.
    Sento salirmi al petto una strana sensazione. Un misto di orgoglio, soddisfazione e... Rabbia. Rabbia verso quell'incappucciato che ha appena insultato il mio capo e "il suo gruppetto di spie", del quale ormai faccio parte anche Io.
    Noi gente delle tribù tendiamo a sviluppare un grandissimo senso di appartenenza al gruppo. E' bastato poco a risvegliare il mio, nonostante la quasi totale solitudine dei miei ultimi anni.
    Ora faccio di nuovo parte di qualcosa di più grande. E questa volta giuro che saprò dare il mio contributo.

    E' andato tutto liscio. Hanno parlato di ogni trappola possibile e immaginabile, di ogni luogo e di ogni piano. E il muro, che sarei io, ha ascoltato e memorizzato ogni cosa.
    I quattro si congedano e per un attimo ho il terrore che il più giovane si sia accorto della mia presenza. Ma è impossibile, vero? Il legame col Camaleonte è sempre solido, la mia aura è quella della pietra. E infatti va tutto bene.
    Sono di nuovo da solo.

    Ho fatto proprio bene a scegliere questo condotto. L'aria che filtra alle mie spalle è chiara promessa di un'uscita vicina e, spero, sicura. E' lì che mi dirigo, strisciando come un topo e arrampicandomi come un ragno.
    Devo uscire e ritrovare Dimitriy al più presto.




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    ● Ciò che resta di Waza [Apparenza fisica umana - GdR only]

    ● Vivo, più o meno [Immunità a fame, sete e sonno. Influenzabile da altre tecniche attive]

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    La missione è stata un successo, non è vero? Sei stato bravo e sei tutto intero, ma la cosa più importante è che ora sei in possesso di informazioni cruciali che di sicuro saranno utilissime al tuo capo. Sai di non averlo deluso, anzi, la tua presenza è stata fondamentale per la riuscita del piano. Lui si è fidato ciecamente di te senza neanche conoscerti, ma tu sei riuscito a ricambiare quella fiducia nel migliore dei modi e ciò non può che renderti profondamente orgoglioso.
    In ogni caso adesso non ti resta che andartene, quindi ti volti e inizi a strisciare lungo il condotto ricoprendoti di polvere e ragnatele, ma tutto ciò non ti interessa. Grazie alle tue dimensioni ridotte riesci a scalare la zona inclinata senza problemi, un paio di topi di strisciano accanto ma tu non ci fai caso, non hai tempo per preoccuparti di loro. Qualche minuto dopo noti uno spiraglio di luce, l’uscita è davanti ai tuoi occhi e per fortuna la rete metallica è caduta, permettendoti di uscire fuori. Lo fai con circospezione però, visto che ora ti trovi sul retro.
    Memore del ricordo della guardia, cerchi subito la sua figura ma lei non c’è: hai la via completamente libera per la fuga. Sgusci via tra i cespugli e superi la palizzata proprio come hai già fatto in precedenza, ritrovandoti poi in una via non troppo affollata. Ora però hai un problema... come puoi contattare Dimitriy? Lui non c’è, non si vede da nessuna parte. Muovi quindi qualche passo un po’ confuso, superi una panchina con una persona seduta sopra, ma nella furia non la riconosci e fai per andare dritto... poi però la voce di quella persona ti raggiunge e probabilmente lo spavento non sarà lieve.
    Ottimo lavoro, davvero.
    Seduto in modo composto, con le mani appoggiate sul ginocchio, il biondo ti guarda e in qualche modo sta sorridendo... e sembra che sappia già tutto. Che ti abbia seguito per tutto questo tempo? E’ impossibile, non l’hai visto. Però hai come l’impressione che sia così.


    Abbiamo quasi finito :3
     
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    Aria! E spazio, finalmente.
    Striscio fuori da quel buco di pietra e polvere, trascinandomi dietro un numero non indifferente di ragnatele. In mente ho solo due cose: allontanarmi da lì e contattare Dimitriy. La prima cosa l'ho fatta, ma la seconda...
    Intorno a me c'è solo il via vai di una piccola folla. Nessun uomo incappucciato e nessun biondo dagli occhi di ghiaccio. Sarò uscito dalla parte sbagliata? Forse mi aspettavano dall'altro lato del palazzo?
    No, non aspetterò di essere contattato, ma una voce mi raggiunge proprio quando inizio a camminare.

    « Di-! » Poco manca che mi mordo la lingua. Meglio non esclamare ad alta voce il nome di chi è al centro di un piano del genere, eh?
    Deglutisco silenziosamente e mi siedo anche io. Non sulla panchina, no: per un ragazzino straccione delle vie di Merovish è meglio accucciarsi per terra, a fianco alle panchine occupata da gente più rispettabile.

    « Ho sentito tutto. » Mormoro, guardo la folla, tengo la stoffa del mah'ri davanti alla bocca.
    « Vogliono tenderti una trappola al vecchio anfiteatro, e sono in tanti. Hanno armi, arcieri, trappole di ogni tipo. E sembra che abbiano anche un ostaggio: parlavano di un tuo allievo, un piccolo demone... »
    Gli racconto per filo e per segno tutto quello che ho visto e sentito. Ricordo il nome di quell'Aziz, descrivo le altre tre figure, rivelo la posizione di ogni tranello. Quando finisco la mia gola è secca anche per tutta l'agitazione provata prima.

    « E sono sicuro che non mi abbiano notato. Sono entrato e uscito senza lasciare tracce. »
    Una punta di orgoglio mi pervade mentre mi rannicchio a terra, continuando a guardare tutto fuorchè Dimitriy.

    E' stata un'esperienza pericolosa, divertente e soddisfacente allo stesso tempo. E' come se avessi vinto contro l'intero battaglione di guardie, e in effetti l'ho proprio fatto. Erano lì per non lasciar entrare nessuno, ma io sono riuscito a intrufolarmi lo stesso. Ho vinto senza combattere.
    Potrei quasi abituarmici.



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  13. _MajinZ_
     
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    La tua pensata di accucciarti alla panchina è ottima, non fa altro che rafforzare le convinzioni del biondo su di te: ha fatto proprio bene ad affidare a te questo compito. In breve riporti tutto quel che hanno detto e Dimitriy annuisce convinto, ormai ha tutti gli elementi per poter fermare quel gruppo di sciocchi che sta causando un sacco di problemi alla sua attività. Questa è una vicenda che deve risolvere da solo, gli Eversori non possono venirgli in aiuto ma soprattutto non li chiamerebbe mai... le Voci sono sue, solo lui può risolvere una rivolta tra i suoi sottoposti.
    Aziz... non mi sono mai fidato di lui. Comunque il rapimento di Rin fa parte del piano, è un tipetto sveglio lui, credo che andreste d’accordo.
    Cosa vuol dire che fa parte del piano? Un tipo prudente come l’assassino deve aver per forza pianificato qualcosa, la sua rete di occhi e orecchie è troppo fitta per ignorare una qualsiasi informazione, però gli mancavano giusto due dettagli e solo grazie a te ora è davvero in vantaggio rispetto a quel branco di idioti, ora può porre fine alla rivolta.
    In realtà sapevo quasi tutto, ma grazie a te ora conosco ogni cosa. Sei stato molto bravo, ma sapevo che avresti trionfato.
    Ha avuto fin da subito una grande fiducia in te, guardandoti ha avuto la sensazione giusta e tu non l’hai di certo deluso. Però ormai sei troppo dentro alla faccenda per concludere l’avventura, quindi l’uomo ti si rivolge ancora.
    Ho bisogno di te ancora, però. Devo chiudere questa faccenda e mi serve il tuo aiuto... mi accompagnerai anche in questa missione?
    Ti chiede infine, lasciandoti ancora libertà di scelta. Hai già fatto tanto, non ti giudicherà se rifiuterai, però se resterai con lui... sei sicuro che avrai solo di meglio. Lui è una persona che mantiene le promesse, soprattutto con chi dimostra tutto il suo valore.



    Fai un altro post e poi mando a valutare, poi possiamo accordarci per continuare, sempre se ti va :3
     
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    Scemo io a preoccuparmi, giustamente. Gente come Dimitriy se le mangia a colazione le cospirazioni, vero?
    Sono comunque colpito. Sbatto un paio di volte le palpebre fissando un venditore di cianfrusaglie più in là.

    Chissà cosa direbbero alla tribù se mi vedessero in questo momento. Mi piacerebbe prendermi la mia piccola vendetta personale. Mi piacerebbe andare da loro e urlargli: "Qualcuno ha bisogno di me, stronzi! Andate pure a massacrarvi a vicenda sui campi di battaglia! Io agirò qui, dietro a un angolino, a rischiare di meno e vincere di più. Tiè."
    L'idea mi fa sorridere.

    « Sei un uomo impegnato, eh? Perfetto, ti accompagnerò. » Mormoro senza quasi pensare. Dopotutto non ho niente di meglio da fare, e non mi va di passare il resto della giornata a girovagare senza meta, come ho sempre fatto. Non dopo che ho assaporato il dolce gusto di questa piccola vittoria, almeno.
    Mi sgranchisco la schiena rimanendo seduto ma pronto ad alzarmi.

    « E poi non vedo l'ora di vedere la faccia di quelli là dopo la sorpresa che gli faremo. »
    ...Oddio, starò diventanto cattivo? Anni e anni di frustrazione hanno cominciato a sfondare il mio limite di sopportazione? Beh, mi stupirei del contrario.
    La cosa migliore è che qui non devo essere giudicato da nessuno. Nessuno conosce il mio passato e a nessuno frega un cazzo se so o no brandire una lancia da guerra.

    Mi piace questo posto.



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13 replies since 9/9/2014, 08:55   176 views
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