[AdE] Giochi temporali

Aida rimase un po' interdetta alle parole del ragazzo. Si sarebbe aspettata una reazione tipica di qualcuno spaventato o al massimo che si arrabbiasse, non certo che si mostrasse amichevole. In effetti l'atteggiamento di Adaham riusciva a disarmare alcuni ed era sicuramente una delle buone qualità del ragazzo.
Poco dopo però lei riassunse l'espressione precedente, rifiutandosi di stringere la mano dell'altro, in segno di saluto. Ascoltò le altre domande, ma non rispose subito, lasciando passare diversi secondi prima di aprire bocca.
" Non mi interessa conoscerti e non ho intenzione di rispondere ad alcuna tua domanda. Sono qui solo per darti un avvertimento."
Guardò allora le due ragazze al tavolo.
" Torneranno normali, per questa volta.
Tutto ciò è opera mia, sì, non ti pare un po' ovvio? Usi spesso fare domande inutili e scontate?"
Disse, in tono strafottente e con una buona dose di arroganza.
" Stai bene a sentire: se alzate le chiappe alla svelta e lasciate questo paese, senza venirmi di nuovo a cercare, vi lascerò in pace. Ma farò sul serio, se ci proverete un'altra volta."
Dopo tale minaccia, sembrava volersene andare e lo avrebbe fatto se Adahm non fosse riuscito a convincerla a rimanere un po', anche se non sembrava facile.

Il dialogo era quasi sempre l'opzione migliore, quando attuabile. Il problema era che forse Aida non aveva la minima voglia di discutere con il ragazzo o anche solo di ascoltarlo.
In tal caso l'unica cosa che si poteva fare per attuare tale proposito era trovare qualcosa che la colpisse o le interessasse. Purtroppo però occorreva conoscerla prima di intuire cosa potesse indurla ad aprirsi e magari ad abbandonare quella strada.
Purtroppo però non la conosceva affatto e la sua proposta non sortì l'effetto sperato, forse perché convinta che l'altro non avesse niente da offrile, rispetto a quanto avesse già, o magari perché si sentiva nettamente più forte rispetto ai tre.
" Non me ne frega niente. Ora te lo ripeterò solo un'altra volta: non vi voglio più tra i piedi.
Ti ho avvisato per due volte e non mi ripeterò ancora."
Detto ciò il suo corpo si illuminò di una strana luce blu, diventando in breve tempo una specie di sagoma luminosa, che presto si dileguò nell'aria. Si trattava di un incantesimo di teletrasporto. Uno di semplice a dire il vero, che lo stesso Adaham avrebbe potuto eseguire, senza dover esercitarsi.

Aida se ne era andata e il posto ritornò alla normalità poco dopo. La bolla che lo racchiudeva si infranse e tutti presenti tornarono come avrebbero dovuto essere, senza notare il cambiamento.
Pure le due amiche sembravano essere ridiventate come prima e sembravano piuttosto stupite che il ragazzo non fosse più con loro.
" Adaham , dove sei?"
Chiese Sarah, non individuando ancora la sua posizione. Eppure sia lei che Lisa erano sicure che fosse seduto con loro fino ad un attimo fa. Che avesse di nuovo perso il controllo dei propri poteri?

Adaham si fece trovare subito, sebbene piuttosto distante dal posto in cui si era seduto con loro. In un primo momento entrambe continuarono a pensare che avesse usato i suoi poteri, anche se magari inconsapevolmente.
Si dovettero ricredere quando l'amico fece un breve resoconto dell'accaduto. Inutile dire che Sarah fu molto più colpita dalla prima parte del racconto, che da quella più importante, a detta del suo amico. Subito divenne rossissima in viso ed iniziò a biascicare qualche parola.
" C...che dimensione parallela assurda! Cioè...io una p..."
Fortunatamente si fermò all'istante, accorgendosi che così facendo avrebbe potuto rivelare lui altri particolari su se stessa e magari insospettire il ragazzo. Adaham aveva appena ricevuto una base per scoprire qualcosa di più su Sarah e forse non avrebbe dovuto aspettare troppo per iniziare ed indagare su di lei.
Poco dopo la principessa si riprese dal proprio imbarazzo, lasciandosi prendere da un'irritazione a dir poco enorme.
" Comunque, non molliamo la ricerca. Dopo lo scherzetto che ci ha tirato, farò proprio di tutto per cercare di catturarla."
Non poté però fare a meno di preoccuparsi per Lisa.
« Tu invece è meglio se vai a casa.»
« No che non ci vado. Ogni volta mi escludi, dicendo che è troppo pericoloso.»
Ed iniziò una piccola discussione tra le due, non udibile dal loro amico. Perciò le ragazze pensarono bene di lasciare il locale e di avviarsi verso l'uscita del paese, per far credere ad Aida di aver ceduto alle sue minacce.
" Adaham, come suggeriresti di procedere a questo punto? Hai qualche idea in particolare?"
A qualcosina aveva già pensato, così decise di esporre ciò che le era venuto in mente, forse Adaham avrebbe avuto vita più facile se sapeva quel che avevano a disposizione.
" Avrei giusto un oggetto che fa al caso nostro. Un indumento che permette di girare indisturbati, senza che gli altri facciano caso a chi lo indossa. Se Aida ha capito già chi siamo e può notare la nostra presenza, con questo dovremmo risolvere il problema. Purtroppo però ne ho solo uno a disposizione e noi siamo in tre."
E proprio allora le venne in mente una scusa per mettere al sicuro la sua migliore amica.
" A tal proposito, forse in tre siamo troppi. Magari se una di noi lascia davvero il posto, colei che cerchiamo potrebbe davvero credere che ce be siamo andati."
" Cerchi ancora di mandarmi via?"
Ribatté l'ancella, indispettita.
" Cambiando discorso, come mai tu sembri ricordarti quel che è successo, mentre noi non ci siamo accorte di niente?"
In effetti quello era un particolare importante, a cui Sarah non sembrava aver fatto caso.

Lisa ascoltò le parole dell'amico e le trovò sensate.
" Hai ragione, sembrerebbe l'ipotesi più probabile, ciò però non vuol dire che sia effettivamente quella giusta. Non dobbiamo scartare tutte le altre."
Disse, portando una mano alla guancia ed iniziando a riflettere, mentre il gruppo usciva dalla città. I tre si allontanarono di alcune decine di metri, allora Sarah intervenne.
" Forse mi è venuto in mente un piano."
Aprì lo zaino e tirò fuori un mantello nero.
" Come ho detto poco fa, chiunque indossi questo mantello risulta trascurabile per gli altri e verrà ignorato da tutti, a meno che non sia lui stesso a fare una mossa sugli altri. Adaham, potresti indossarlo e tornare dentro la cittadina, mettendoti a fare domande per capire dove si trovi chi stiamo cercando e cosa sappia fare. Io ti aspetterò fuori e quando ti vedrò uscire dalle mura potremmo riflettere sulle informazioni raccolte e decidere come muoverci."
"Allora potrei andare con Adaham. Sotto il mantello in due dovremmo starci."
Certo, non sarebbero stati molto comodi e sarebbe sembrato un po' strano da vedere, ma dato che l'oggetto aveva appunto la funzione di sviare l'attenzione degli altri, non si sarebbero dovuti preoccupare dell'inconveniente.
" No, tu è meglio se torni a casa. Siamo già abbastanza a rischiare. Adahm, diglielo anche tu."
Al ragazzo spettava decidere se assecondare Lisa, rifiutarsi o se appoggiare Sarah. Qualunque fosse stata la sua decisione, subito dopo sarebbe potuto ritornare nel centro abitato e girare per le vie lastricate, iniziando a fare domande alle persone.

Sarah non poté credere alle proprie orecchie quando Adaham prese in definitiva le parti di Lisa. Traditore! Subito venne assalita da diecimila complessi di inferiorità. Così si ritrovava lei ad essere quella protetta, che rimaneva in disparte mentre gli altri andavano dove c'era l'azione. No, c'era qualcosa di sbagliato! Lei non era da meno, lei non era debole, lei era quella che doveva prendersi cura della sua amica.
" Non è giusto!"
Protestò, mentre cadeva in ginocchio. Il pensiero di essere quella più al sicuro tra i tre le rendeva veramente difficile aspettare lì. Tra l'altro, aveva davvero paura per Lisa e non voleva certo che le succedesse qualcosa. Già una volta era successo e quella era bastata.
" Non potete andarvene..."
L'altra capì che la discussione sarebbe andata molto per le lunghe se l'avesse lasciata parlare, quindi troncò subito il discorso infilandosi sotto il mantello del ragazzo, per poi tirarlo verso l'entrata.
" Forza andiamo."
Sarah allungò la mano destra, quasi stesse cercando disperatamente di afferrare quei due. Insomma pareva quasi la tipica scena drammatica di un film scadente. L'ancella però non sembrava proprio intenzionata a fermarsi, mentre i complessi di inferiorità si facevano sentire sempre più forti, mentre li vedeva allontanarsi.
Tuttavia poco prima di vederli sparire oltre il portone sentì qualcosa di diverso: non paura di non essere abbastanza capace dal poter affrontare la situazione in prima persona e neppure apprensione verso Lisa. No, era qualcosa di diverso: forse fastidio. Adaham e l'amica se ne stavano andando soli, l'uno a fianco all'altro. Per stare entrambi sotto il mantello stavano vicini... troppo vicini! Comunque fu solo per un attimo che provò tale sensazione, poi i sui infantili complessi d'inferiorità tornarono a richiamare il proprio posto.


Lisa sospirò
" Spero che non faccia scemenze."
Conosceva abbastanza bene l'amica da sapere come si sentisse in quel momento.
" Non so se sarà in grado di aspettarci. Potrebbe decidere di entrare anche lei."
Proprio in quell'istante i due si addentrarono abbastanza nella città, superando la piazza dove avevano mangiato e imboccando una stradina secondaria.
" Da dove vogliamo iniziare a raccogliere informazioni?"
Di persone da interrogare ce ne erano, cosi come luoghi in cui recarsi. Per esempio sarebbero potuti andare nell'area residenziale, dove abitazioni grandi e piccole si alternavano in un groviglio di strade. Vi era poi il parco, dove giovani e anziani erano soliti recarsi per trovare un po' di tranquillità, affiancata a una zona in cui si poteva trovare ristoro in qualche posto in cui consumare uno spuntino velocemente o acquistare dolci in qualche pasticceria, da consumare nel verde. Vi era poi la piazza centrale, sede degli edifici amministrativi e del mercato. Un po' più lontano da quella parte tumultuosa, ce ne era un'altra in cui vi erano dei piccoli teatri e si poteva ragionevolmente pensare che alcuni di questi fossero anche attrezzati per proiettare film. Infine, tra questa e il parco si trovava il punto in cui erano situate buona parte delle locande, assieme a qualche piccolo albergo in cui poter prendere camere migliori, un luogo abbastanza tranquillo e contemporaneamente situato abbastanza vicino alla parte commerciale e ricreativa.

Aida sbuffò e chiuse in cellulare. Anche se riconosceva l'utilità che aveva avuto, non era il caso a di andare dietro ad inutili paranoie e scomodarsi tanto per essere stupidamente prudenti. Il problema lo aveva risolto, quindi non c'era motivo di preoccuparsi. Si alzò in piedi e decise ad andare un po' in giro, più tardi si sarebbe dedicata al perfezionamento dei nuovi poteri acquisiti. Era una pratica abbastanza eccitante, tuttavia si dedicava ad essa solo ogni tanto, vista la fatica che comportava allenarsi.

Lisa non aveva usato personalmente l'indumento, ma Sarah e le altre ancelle che ne avevano fatto uso, le avevano parlato abbastanza di esso da farle capire abbastanza bene gli effetti.
" Credo che la gente tenderà semplicemente ad ignorare i nostri discorsi."
E forse pure la ragazza che stavano cercando. Comunque trovò sensate le scelte del ragazzo e non ebbe da ridire dai luoghi in cui recarsi per cercare informazioni su di lei. Così si avvicinarono ad una donna al parco e presero a farle domande, la quale sembrò ben disposta ad aiutarli, nonostante lo stupore nel vederli condividere un unico mantello. La foto si dimostrò assai più efficacie della descrizione, dato che fu grazie ad essa che non ebbe dubbi di chi si stesse parlando.
" Sì, ultimamente viene qui al parco ed è sempre sola. Tuttavia solo un paio di volte l'ho sorpresa mentre faceva cose strane, o per meglio dire imprudenti: l'ho scoperta eseguire delle magie da queste parti. D'accordo che di sera ci sono meno persone in giro, ma si rischia di far male a qualcuno se si usano incantesimi in un luogo frequentato.
Poi indicò davanti a lei.
" Se cercate dei posti dove prendere del gelato, proseguite a nord, fino alla fine del parco."
Se si fossero recati in quelle gelaterie, anche lì ci sarebbero state persone che avrebbero affermato di aver visto la ragazza, in alcuni casi sostenendo persino di conoscere dove dormisse: una piccola locanda di cui in molti avrebbero potuto fornire l'indirizzo.

Lisa ascoltò le parole dell'amico. Sembrava aver chiaro cosa fare, ma aspettava di sentire anche la sua opinione.
" Concordo con te, continuare a chiedere in giro non è una buona idea. Sappiamo già abbastanza e poi dobbiamo calmare Sarah, a quest'ora sarà già in preda ai complessi di inferiorità. Torniamo da lei.-
Ritrovarono l'amica proprio dove l'avevano lasciata e ovviamente era di umore ancora peggiore rispetto a prima, tanto che fu impossibile parlare subito con lei della missione, ma fortunatamente l'ancella riuscì a chiudere la discussione presto, promettendole che non l'avrebbero esclusa di nuovo, potendo così comunicarle quanto successo.
" Quindi, oltre a sapere dove dorme, che frequenta le gelaterie e che si reca spesso al parco, credo che possiamo dedurre due cose: il mantello deve avere effetto su anche su di lei e che o non è in grado di vedere chi è fuori del villaggio o che almeno non ci considera troppo pericolosi fino a che non entriamo, altrimenti non so spiegare come abbiamo fatto ad andare in giro indisturbati e che non non di abbia preso di mira."
Concluse, mentre la principessa si affrettò a rispondere.
" Allora ho già un'idea. Però questa volta sei tu che rimani fuori."
L'altra fece un grosso sberleffo.
" Assolutamente no. Anzi, se insisti guarda che cerco di escluderti di di nuovo."
La poveretta non poté che sospirare.
" Va bene. Il piano è questo: Io e te indossiamo il mantello e ci rechiamo al parco. Lì mi lasci un un punto nascosto, tipo tra i cespugli, torno a prendere Adaham e mi raggiungete. A quel punto noi rimaniamo appostati lì e ti lasciamo il compito di recarti alla locanda con il mantello, per vedere se arriva quella ragazza. Sai come contattarmi, nel caso la vedessi."
Lisa chiuse un attimo gli occhi, per poi rivolgersi all'amico.
" Adaham, tu che ne dici?"
Questa volta era lei a chiedergli un'opinione.