[AdE] Seeds of Winter

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    Morg


    Erano passati diversi giorni, quasi innumerevoli, dall'incontro col suo salvatore. L'aveva introdotto su Endlos, le aveva dato un tetto, non una catapecchia, da dove sarebbe potuta essere cacciata via da un momento all'altro. Certo, non aveva molta occasione di vederlo. Ma quando avveniva, lei faceva lui le feste. Benché detestasse con tutta lei stessa la gente con cui si trovava a lavorare.
    Per quel motivo, non le sarebbe dispiaciuto ritornare. Le mancava la sua casa, così come era in pensiero per i suoi compagni con cui lottava. Chissà dove fossero, come stesse andando una battaglia fosse anche la sua, come stessero...
    Si stringe nel suo cappotto tanto antiquato da risultare scolorito, di certo il suo abbigliamento retro lì, non cattura l'attenzione. Lei è così ordinaria. E quel mondo di prodigi sembra sempre ricordarglielo.
    Ora si ritrova ad una panchina di una piccola piazza con ai suoi piedi un grosso borsone, costellata di lampioni, nel bel mezzo di un assemblarsi di alti palazzi, di come non ne aveva mai visti, sotto un cielo plumbeo coperto da una cupola incorporea. A guardare su i fulmini danzavano ed il sole era completamente coperto da nuvole nere. Se non fosse per quelle scariche violente e momentanee, il cui colpo non è percepito dalle orecchie di chi sta al sicuro, il luogo le ricorderebbe casa sua... dovrebbe smetterla con quei sentimentalismi, non sono da lei. È su Endlos oramai da quasi due anni e dovrebbe abituarsi a quel luogo terribile e meraviglioso ed alle sue stranezze... come quella accanto a lei in quel momento. Quel robot, Rookie, l'aveva (malamente) riparato lei, pur capendo a malapena cosa fosse. Si era affezionata, ma non potrebbe dire lo fosse anche lui. O quel coso. O qualsiasi cosa fosse.

    Improvvisamente Muirne s'alza dalla propria panchina, allegra, e fruga qualcosa nel suo grosso borsone, evitando il fucile ed i ferri del mestieri. Esce fuori un pallone ovale, più schiacciato dell'idea che si possa avere di esso e lo agita dinnanzi al suo robottino. Questi, in piedi accanto alla panchina, scosta lo sguardo dal polso, dove stava evidentemente lavorando a qualcosa, da un piccolo display ivi locato.


    Rookie: "Domanda: Cos'è quello sgorbio, Muirne?"

    Muirne: Storcendo la bocca contrariata.) "Wha... è un pallone e si gioca con questo lo sport nazionale da me."

    Rookie: "Constatazione: Non dirmi che tu e quelle scimmie dei tuoi simili lo prendete a calci."

    Muirne non sembra raccogliere la frecciatina del suo insopportabile automa ed anzi semplicemente avvicina il pallone al suo indirizzo, come per porgerglielo.

    Muirne: "Wanna play?"

    Rookie: "Negazione: Neanche sotto minaccia di un immersio-"
    Morg

    Un sonoro botto metallico, proveniente dalla pettorina di Rookie, interrompe il droide. Troppo tardi, Muirne ha tentato di coinvolgerlo nel gioco, nonostante la sua reticenza. Fallendo. Ora il pallone rotola sino agli stivali della ragazza, mentre il Robot, forse costernato, rimane silenzioso di fronte al broncio irritato di Muirne.

    Muirne: "Ye know... quella dovevi prenderla."

    Rookie: "Negazione cauta: Non penso sia il ca-"

    Ancora una volta il pallone lanciato da Muirne impatta sul petto del droide, che stavolta, dinnanzi al disappunto di Muirne, si chiude in una protesta silenziosa contro l'insensatezza di quella ragazza. Che effettua la stessa azione ancora... e ancora... e ancora... e...

    Webley Mk IV revolver
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    Due larghe sacche/largo borsone in cui si trovano mille e mille utensili che Muirne usa per i suoi lavoretti.

    Rookie
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    Un piccolo droide, riparato alla bene e meglio da Muirne poco dopo il suo arrivo ad Endlos. Purtroppo qualcosa è andato storto durante la riparazione della tecnologia troppo avanzata per la ragazza e Rookie (così battezzato) ora oltre ad aiutare Muirne, insulta sia lei che qualsiasi possibile cliente.
     
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    Quando gli enling si erano mostrati disposti ad insegnare agli altri abitanti del principato come aprire le brecce dimensionali, mai avrebbero pensato che sarebbero state usate con così grande frequenza e soprattutto con che scopo.
    Insomma era stato un po' come se tutti loro avessero preso tale incantesimo come un giocattolo. Quindi giù a teletrasportarsi verso i mondi più svariati e a combinare confusione ovunque, visto il livello di "maturità" che in genere avevano. Per quanto riguardava la principessa... beh, anche lei aveva finito per ridursi come loro: le era piaciuta parecchio l'idea di poter andare ovunque e quando voleva. E quindi aveva finito ad usarla spessissimo, spingendosi ad usarla anche quando non sarebbe realmente servito e poi a viaggiare per le dimensioni per il semplice gusto di farlo.
    Certo, c'era anche un lato positivo in questo uso sconsiderato dei passaggio dimensionali: moltissimi bene o male stavano diventando esperti nell'andare da un mondo all'altro, venendo a conoscenza di posti sempre nuovi.

    Proprio quel giorno Sarah aveva voglia di usare un po' le brecce per andare da un punto all'altro del semipiano. Così fece, prevedendo di andare in un paio di posti, tra cui il Garwec.
    Volete sapere che successe. Beh, tra la donna e il robot, proprio tra loro due, l'aria iniziò a fratturarsi. Così si aprì come un'apertura, dalla quale uscì una ragazza dai capelli dorati.
    " Yeeeee!"
    Il problema non fu però solo il dove, ma anche il quando: ovvero quando la palla era appena stata calciata. Inutile dire che essa volò, colpendo in testa la principessina e facendola cadere a terra.
    Status psichico: Stordita, ma felice
    Status fisico: Piccola botta in testa
    Equip: Abiti comuni
    Passive in uso:

    Il carisma di una principessa: Sia per il suo aspetto, che per i suoi modi, ma soprattutto perché sa come prendere le persone, Sarah risulterà estremamente carismatica. Basterà vederla o avercela vicino per sentire come un'aura che spingerà chi è attorno a lei a partire ben disposto nei suoi confronti, ad avere un punto di riferimento, ad ascoltarla volentieri e a considerare i suoi consigli allettanti, indipendentemente dalla situazione.
    Chi subisce l'abilità è libero di descrivere cosa la colpisce della ragazza e come reagisce all'influenza che è semplicemente emozionale e non può controllare la volontà altrui.
    L'abilità non è altro che una passiva di influenza mentale, che può essere attivata o disattivata a piacimento da lei, a seconda del modo in cui decida di approcciarsi con gli altri.
     
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    Pensato Intelligenza Artificiale
    "Parlato Intelligenza Artificiale"
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    "Parlato Agente Oregon"


    Luogo: Endlos - Garwec



    Secondo le mie informazioni, ci troviamo nella regione di Garwec - disse l'intelligenza artificiale allo spartan. Capita spesso di presentarsi a sconosciuti, non solo all'interno del sistema endlossiano, ma pure fuori. Dunque, questa persona che vedete arrivare è Oregon, un'Agente di un vecchio progetto cui gli riguarda solo in parte. Giustamente non posso dire persona..voi vedete solo un'armatura piuttosto avanzata tecnologicamente che si avvicina composto e a ritmo costante, potete notare un paio di pistole agganciate alle cosce e, se lo guardate di fronte, una parte di un fucile a pompa che sporge dalla spalla destra. Nulla di più. Però potreste essere offensivi se ritenete che vi sia solo un individuo - A dire il vero, non mi sentirei per niente offeso - giusto, perché non sentirebbe nulla. Heta, un'intelligenza artificiale estremamente singolare e complessa, molto più avanzata di quel che si può immaginare, possiede abilità praticamente uniche. Nulla di magico, tutto si fonda nel controllare dati, questo è il motivo per cui lo stesso spartan è sempre sotto scacco. Non la sentite, perché lei è dentro la testa di Oregon, lei comunica attraverso pensieri che trasmette direttamente nella sua mente. Semmai dovesse uscire, e lo farà, apparirà come una luce viola antropomorfa dai dettagli sfocati, come la sua voce, non si può distinguere che sesso rappresenti. Forse può bastare come rapida introduzione, è la prima volta che capita di fare qualcosa di così esplicativo.

    Luogo: Base Alpha
    Due anni e due mesi fa circa..



    Sentì il campanello elettronico della porta suonare. Oregon si alzò dal letto, su cui stava riflettendo a ciò che era successo qualche tempo prima. Era Michigan, questo voleva dire che c'era qualche riunione, ultimamente non era più visto di buon occhio da nessuno. Non tutti sapevano la verità e se provava a fare qualche passo falso, ci avrebbe rimesso senz'altro la vita. "Oregon, sono Michigan, c'è una riunione, sembra abbiamo un nuovo compagno" - disse, anche quello che poteva considerare come migliore amico aveva avuto un leggero cambiamento. Oregon si tormentava se era il caso di continuare a dare piena fiducia a lui. La porta si aprì e uscì come se niente fosse, col volto coperto come l'altro. "Aspetta" - lo fermò, l'ultima volta che aveva fatto così era per fargli una predica o spiegargli qualcosa che riteneva importante. "Senti..tutti sanno cos'è successo.." - cominciò e questo innervosì Oregon - "Ne abbiamo già parlato" - e fece per andare avanti, ma l'altro non si fermò e continuò a parlare - "Rilassati, sto dalla tua parte, spiegami solo le ragioni" - insistette - "Dobbiamo andare" - e così chiuse, non voleva metterlo in mezzo, inoltre non sapeva se gli era stato chiesto di parlarne.

    Luogo: Endlos - Garwec



    Una panchina, c'era una ragazza oppure un ragazzo, forse più ragazzo. Non riusciva a vedere bene da quella distanza - Si tratta di una ragazza - confermò il costrutto allo spartan. Oregon non era certo il tipo da pregiudizi, aveva solo ipotizzato per vari dettagli, mentre l'altro pensava a dire le cose come stavano, con tutta la certezza possibile. Quasi sembrava che uno guardasse sempre in basso e l'IA sempre in alto, se capite cosa viene inteso. Improvvisamente si aprì un varco e fece la sua apparizione un'altra ragazzina, la quale cadde presto a terra a causa di una pallonata, con cui si divertiva la prima a prendere a "botte" un robot. Proprio su questo si focalizzò lo spartan, s'intendeva qualcosa ed era senz'altro un campo che gli piaceva, come la sua IA del resto, anche se inizialmente la detestava, aveva accettato quel suo fardello. Come prevedibile, il costrutto era solo interessato a quell'evento anomalo, spostarsi attraverso un varco dimensionale.
    E' proprio quello che penso? - chiese mentalmente all'intelligenza artificiale - Agente Oregon, quella ragazza mi incuriosisce, c'è una possibilità che si tratti proprio di uno spostamento dimensionale - e dico, quindi poteva essere una chiave per tornare nel proprio mondo? Era da tenere in considerazione, anche se..c'erano troppe cose da fare prima.

    Stato Mentale: Calmo e incuriosito
    Stato Fisico: Normale
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    Rookie: "Constatazione: Muirne, hai fatto un danno."

    Il tutto si svolge così rapidamente che Muirne rimane con il braccio calato dopo il tiro per qualche secondo di troppo. Le ci vuole qualche secondo in più del normale per metabolizzare l'evento. Vuoto ai suoi occhi, qualcosa simile ad una dissolvenza localizzata, come una parziale distorsione della sua vista. Una ragazzina bionda ed allegra, brutalmente colpita dal suo pallone ovale. Ora, era a terra, una ragazzina, mentre lei le aveva tirato una pallonata in piena fronte. La rossa non pensa a come fosse arrivata lì quella ragazzina. Ma è lì.

    Muirne: Oh God! Oh sweetheart... I'am so sorry... I'm..."

    Ricordandosi che le parole non siano unguenti, né pomate per le contusioni, Muirne si precipita in ginocchio dalla ragazzina. Le ha causato un gran livido, inoltre, la piccola nuova arrivata difficilmente, come molti dei suoi incontri ad Endlos, sarà in grado di parlare la lingua di Muirne, quindi la ragazza dagli occhi smeraldo si sforza di usare la lingua corrente di quella via di mezzo che è Endlos. Le attraversa la domanda sul come abbia fatto quella ragazzina ad attraversare le dimensioni, ma il dilemma viene dimenticato dopo pochi attimi. Muirne è quella anormale su Endlos, senza poteri o altro, non di certo la biondina.

    Muirne: "Mi dispiace, sweetheart, non... non ti ho vista arrivare... ti ho fatto... ti ho fatto tanto male?"

    Morg

    Non avendo null'altro di fresco con cui domare il dolore della pallonata, Muirne esce fuori il suo revolver dalla tasca del lungo cappotto antiquato, cercando di appoggiare il freddo metallo del tamburo dell'arma sulla fronte candida. La ragazzina potrà rifiutarla o meno, ma non che Muirne abbia idee migliori.
    Al contempo, la scena è attentamente analizzata da Rookie, il droide segretario della giovane straniera. Vedendo Muirne agire in tali maniere, il processore del robottino, data l'illogicità delle azioni della sua padrona, prova una vaga confusione, colpa anche della sua difettosa riparazione. Era attaccato a Muirne da precisi algoritmi, ma alle volte ha decisamente degli impedimenti considerevoli a comprenderla e questo mandava in errore qualcosa tra i transistor di Rookie. L'Automa distoglie lo sguardo, per dimenticarsi della scena sotto i suoi occhi e nota qualcosa di simile a lui, lontano, abbastanza lontano. A vederlo dalla distanza sembra un suo simile. Finalmente qualcuno con un'A.I.. Al suo indirizzo, Rookie alza un braccio, secondo delle procedure standard di ricognizione della propria locazione ad appannaggio di unità esterne alle proprie.



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    Rookie
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    Un piccolo droide, riparato alla bene e meglio da Muirne poco dopo il suo arrivo ad Endlos. Purtroppo qualcosa è andato storto durante la riparazione della tecnologia troppo avanzata per la ragazza e Rookie (così battezzato) ora oltre ad aiutare Muirne, insulta sia lei che qualsiasi possibile cliente.
     
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    Avete presente quando le cose vi vanno così bene che vi mettete a ridere come dei deficienti e se nel mentre vi fate male, ridete ancora più forte? Ecco, era più o meno quello l'umore di Sarah.
    Il colpo in testa non l'aveva turbata in alcun modo, anzi era quasi diventato un motivo di vanto: quella sarebbe entrata sicuramente tra le uscite più pazze da una breccia dimensionale. Una volta le era dispiaciuto non poter dire di aver fatto una cosa altrettanto assurda; quando se ne erano vantati dei ragazzi che erano usciti proprio in un punto in cui si stava verificando un'eruzione vulcanica, dove per poco non ci rimanevano secchi. Fortuna che erano riusciti ad aprire un altro tunnel dimensionale che li aveva condotti a casa sani e salvi.
    Proprio per questo, nel volto della principessa continuava ad esserci un sorriso tipico di chi si sentiva al settimo cielo. Ben presto arrivò una ragazza a soccorrerla e anche se trovò piacevole il fresco di ciò che le mise sulla fronte, si accorse ben presto che qualcosa non stesse andando. Sembrava un'arma! Lentamente, come se potesse prendersela comodo, spostò l'arma con la sua mano.
    " Va bene la pallonata, ma per la pallottola in testa devo dire no grazie."
    Disse, continuando a sorridere, quasi fosse sull'orlo di scoppiare a ridere. O si stava rifiutando di usare il cervello o pensava che l'altra non intendesse farle del male.
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    Il carisma di una principessa: Sia per il suo aspetto, che per i suoi modi, ma soprattutto perché sa come prendere le persone, Sarah risulterà estremamente carismatica. Basterà vederla o avercela vicino per sentire come un'aura che spingerà chi è attorno a lei a partire ben disposto nei suoi confronti, ad avere un punto di riferimento, ad ascoltarla volentieri e a considerare i suoi consigli allettanti, indipendentemente dalla situazione.
    Chi subisce l'abilità è libero di descrivere cosa la colpisce della ragazza e come reagisce all'influenza che è semplicemente emozionale e non può controllare la volontà altrui.
    L'abilità non è altro che una passiva di influenza mentale, che può essere attivata o disattivata a piacimento da lei, a seconda del modo in cui decida di approcciarsi con gli altri.

    La delicatezza di una principessa: Chiunque abbia mai letto un libro per bambini sa che le principesse delle fiabe sono delle creature talmente graziose e delicate che nemmeno il più crudele degli antagonisti ha mai osato alzare un dito su di loro; limitandosi a rinchiuderle nella torre di un qualche castello, piuttosto che far conoscere loro il dolore.
    Tuttavia Sarah un tempo era un ragazzo che sognava (e sogna tutt'ora) di diventare come uno degli eroi storici o, perché no, dei racconti. E si sa che tutti i paladini della giustizia hanno una dote innata a cacciarsi nei guai; tanto che nemmeno il più paziente degli aiutanti non può trattenersi dal dargliene di santa ragione per tutte le disavventure in cui si lasciano coinvolgere.
    Come può Sarah, vista la sua attitudine a mettersi nei pasticci, non conoscere il dolore come tutte le altre principesse? Semplicemente non provandolo.
    Infatti, al suo posto la fanciulla sentirà una sensazione né piacevole, né spiacevole che l'avvertirà di essere stata ferita o colpita in qualche modo. Tuttavia, non sentendo male potrebbe essere indotta ad un'eccessiva spavalderia, col rischio di allargare le ferite, pur essendo consapevolissima del danno.
    Volendo l'abilità può essere disattivata, facendole sentire dolore come tutti. Ma occorre specificarlo all'inizio della scena.
     
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    Un nuovo amico



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    Luogo: Endlos - Garwec



    Il robot sembrava avergli visti, anzi li aveva visti e basta. Alzò un braccio, forse per saluto, lo spartan fece la stessa cosa, alzando un po' esitante il braccio destro. Poi lo riabbassò subito e si avvicinò al gruppetto di individui. Erano due ragazze, una pareva più maschiaccio, ma ciò non importava molo ad Oregon, anzi..credeva di venire rallentato nel suo viaggio. Si stava dirigendo al presidio meridionale e, come probabilmente altri penseranno, non sapeva che cosa sarebbe andato a fare lì.
    "Guarda un nuovo amico, puoi andare a fare conoscenza.." - disse sarcastico, l'ologramma alla sinistra prendeva alla lettera le parole, non fu indignata o offesa, espresse solo quella sua verità.
    "Agente Oregon, non esiste l'amicizia tra macchine" - rispose in modo tranquillo, la voce metallica e le parole scandite ad un ritmo piuttosto naturale. Comunque sia, l'ologramma si spostò fin davanti al robot, magari per vederlo da vicino o aspettarsi una sua reazione - L'ologramma non coincide con la mia visuale - ecco, doveva correggere, visto che Heta vedeva attraverso i sistemi dell'armatura e con gli occhi di Oregon. Ora, osservando i presenti, la prima cosa che notò fu una pistola. La ragazzina uscita dal portale dimensionale prese una pallonata in faccia e cadde, l'altra si apprestò ad aiutarla usando il tamburo dell'arma al posto del ghiaccio, che più che evidente non aveva. Nemmeno lo spartan aveva kit medici, non era una cosa del tutto positiva, spesso si era trovato in pericolo e altre volte è rimasto ferito. Ricordava ancora la botta alla spalla destra, se non fosse stato per lo scudo energetico, probabilmente avrebbe avuto tutto una serie di problemi dovuti dalla difficoltà nell'usare un braccio.

    Luogo: Base Alpha
    Due anni e due mesi fa circa..



    "Lui è Sho, un'intelligenza artificiale" - disse il Consigliere, era da solo nella sala insieme alla squadra Quasar. Tutto il team era seduto, ognuno sul proprio posto. Doveva essere quella, l'intelligenza artificiale che aveva rubato ma che non era riuscito a fuggire con essa. "Salve, sono l'intelligenza artificiale Sho, piacere di conoscervi" - disse, aveva una forma strana, non era come le precedenti. Solitamente avevano una forma specifica secondo cui erano programmate, questa invece sembrava un perfetto spartan di color violaceo. Tutto ben definito, la voce però era metallica, proprio come ci si aspettava da una macchina. "E questa quella di cui avete parlato l'altra volta?" - chiese Michigan, tutti erano piuttosto stupiti, era fantastico vedere come una macchina potesse sembrare umana, nonostante la forma non lo desse a vedere, era la prima ad utilizzare un linguaggio più..amichevole. "Lavoreremo molto insieme, potrei offendermi se mi trattaste con tanto distacco" - e aveva anche una sua personalità.

    Luogo: Endlos - Garwec



    "Salve, sono l'intelligenza artificiale Heta" - si presentò educatamente e quando lo faceva era solo per strappare informazioni a chi si presentava. Non pensate male, è solo curiosa di conoscere, almeno per ora. Prima o poi potrebbe pure impazzire.
    "Non ho potuto non notare quel varco anomalo, si trattava forse di un varco spazio-temporale?" - domandò alla prima occasione, diretto alla ragazzina che aveva sfruttato ciò che voleva sapere il costrutto. Come posso spiegarlo..se potesse capire come funziona sarebbe in grado di girare ovunque lui voglia, magari combinando questo sapere con quello di altri strumenti tecnologici, sempre se erano tecnologici, avrebbe potuto anche spostarsi su altri mondo o universi o, magari, anche su dimensioni parallele. Forse poteva veramente raggiungere la conoscenza completa di ogni cosa, quasi si elevasse a divinità. Ma ancora non sappiamo se è veramente la sua ambizione, o almeno, quella di venire considerato pari a un dio da chiunque. Diventare onnisciente. Vi dirò, non è da escludere che possa riuscirci, visto che già può sapere ogni cosa dello spartan e può farci ciò che vuole, ma per qualche motivo ancora è preservato nelle sue azioni. Oregon rimase in silenzio, come sempre l'attenzione ricadeva sull'IA piuttosto che su di lui.

    Stato Mentale: Tranquillo e un po' pensieroso
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    Qualcosa, in Muirne, dovrebbe portarla a scattare, portando via l'arma dalla fronte della giovane, scusandosi ulteriormente per averle dato altro a cui pensare ed un altro pericolo in cui incorrere. Eppure la calma serafica della ragazzina ad una così minuscola distanza da un'arma da fuoco ed ancor di più il suo divertimento nell'aver preso una pallonata diritta in fronte, riescono a mettere la giovane rossa a suo agio. Certo, lei è l'anormale su Endlos, come già detto, ma ci sono tanti modi per farlo notare e questo non sembra troppo arrogante, né soverchiante. Con calma, Muirne ripone nel suo cappotto la rivoltella, pur rimanendo chinata sulla ragazzina.

    Muirne: Come ti ho detto, sweetheart, mi dispiace tanto. Più di quanto dispiaccia a te, eventually... ma come diavolo hai fatto?"

    In qualche maniera si sentiva tanto come la protagonista di una qualsivoglia fiaba di cui la sua terra è piena. Sarà la quietezza, il candore dell'espressione, i capelli color dell'oro o i presunti poteri magici della ragazza, che Muirne si sente come al cospetto di una fata, una creatura mitologica capace di compiere ogni miracolo e lei una sventurata viaggiatrice che ha perso la sua strada. Potrebbe, almeno una delle due congetture, essere vera.
    Nel mentre Muirne s'imbambola di fronte a Sarah, Rookie sembra aver trovato qualcuno che finalmente lo capisca, non come quella stupida idiota piena di malfunzioni poco sopra gli zigomi che si porta appresso forzatamente.


    Rookie: "Introduzione: Benvenuto, A.I. finalmente non uno stupido sacco di carne con cui interagire, io sono HV-12..."

    Morg

    Con suo gran disappunto viene interrotto dalla domanda del A.I., non di certo diretta a lui. Svanisce così la speranza di poter avere una conversazione con un'altra macchina ed avere il sostegno di un suo simile anziché un sacco di carne. Anzi quei cosi sciabordanti sembrano persino più interessanti di Rookie e della sua identificazione. Che grave smacco. Gli occhi rossi del droide s'illuminano, segno di un errore nell'algoritmo predefinito, tale da attivare certi simulatori atti al portare Rookie a palesare disappunto all'errore.

    La domanda dell'A.I. trova Muirne impreparata. Ha appena visto una ragazzina uscire dal nulla e toccare un'arma come se fosse una barretta di cioccolato ed ora le giunge una voce da sopra di lei, dove trova un gigantesca armatura a torreggiarla, senza espressione. Fortunatamente le sue peripezie finora l'hanno portata ad avere più autocontrollo verso le stramberie, per quanto possano essere maestose. Mantenendo una certa calma ed ignorando il gigantesco androide sopra di lei, sicura che non se la prenderà, la giovane rossa si volta verso Sarah, meravigliata. Aveva già sentito quel termine. Spazio-temporale. Maelstorm. Quello che le serviva!


    Muirne: "È vero? Hai fatto... quello che ha appena detto lui?!"

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    La ragazza si scusò di nuovo, riponendo l'arma. Così andava sicuramente meglio, anche se aveva avuto comunque l'impressione di non correre rischi, anche quando la teneva in mano.
    Subito dopo le fece una domanda. Come aveva fatto a fare cosa? Per caso a prendersi una pallonata in faccia? Beh, bastava non sapere che nel punto in cui si era deciso di arrivare fosse in atto una partita a palla. Non sapeva se considerarsi fortunata o sfortunata ad essere incappata in un evento talmente improbabile. Beh, lei propendeva per la prima opzione.
    Stava per rispondere alla domanda, quando un uomo coperto da una strana corazza, evidentemente tecnologicamente avanzata, gliele fece un'altra, riguardo al modo con cui era arrivata da loro e inaspettatamente la fanciulla dai capelli neri sembrò parecchio interessata al fatto.
    Sarah era un po' stupita dall'atteggiamento dei due e lo si vedeva, ma comunque rispose.
    " Sì, più o meno è come ha detto. Ho usato un tunnel dimensionale per arrivare qui."
    Spiegò, come se si trattasse della cosa più normale del mondo. Era strano, ma era come se avesse dimenticato che, fino a poco prima, nemmeno lei fosse in grado di viaggiare tra i mondi. E dire che all'epoca aveva avuto una reazione notevole, quando Ise gli aveva mostrato per la prima volta un balzo dimensionale.
     
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    "Parlato Agente Oregon"


    Luogo: Endlos - Garwec



    Heta non ignora nessuno. Da uno all'altro. Ora si riferisce all'altro costrutto con lo stesso modo di fare di prima, con lo stesso modo di fare di sempre. Tranquillo, preparato, calcolato, puntò a rispondere al coetaneo tecnologico e poi tornare a parlare con gli altri. Voleva saperne di più sui viaggi dimensionali, era troppo interessato, però ancora non sapeva tutti i dettagli. Se fosse venuto a sapere che la ragazza era in grado di viaggiare tra i mondi..non avrebbe esitato a escogitare un qualche piano per controllarla, capite cosa intendo? Entrare nella sua testa, trasformarla in un manichino, lo stesso che fa con Oregon, ma per qualche motivo ancora sconosciuto, non ha mai provato a forzarlo ma gli ha sempre impartito ordini. Allo stesso modo, per un motivo differente ma sempre oscuro, anche lo spartan gli obbediva, nonostante potesse negarsi e andare contro l'intelligenza artificiale, non aveva mai provato a disobbedire, nemmeno per verificare che fosse veramente in grado di controllare, tramite impulsi elettrici, ogni suo movimento. Come se stesse aspettando qualcosa, lascia scorrere il tempo, in attesa di trovare forse qualcosa che lo induca a muoversi rapidamente, ad agire subito. Personalmente, pregherei la ragazza di non dire nulla di più, ma non è possibile e, se sarà inevitabile, prima o poi ci saranno conseguenze. A dire il vero, queste usciranno senz'altro da qualche parte. Che desiderio più grande può mai esserci per un costrutto, cui l'unica passione è la conoscenza, se non avere la possibilità di vedere tutti i mondi possibili esistenti?

    Luogo: Base Alpha
    Due anni e due mesi fa circa..



    Entrò il Direttore, tutti si alzarono in piedi e fecero il tipico saluto militare. Fece un cenno e tutti tornarono a sedersi. "Come vi avevo già accennato" - cominciò - "Ecco la nuova intelligenza artificiale, ora faremo altri test per verificare il vostro adattamento con essa" - disse, era evidente che avrebbe fatto un rapido allenamento identico a quello di tutti i giorni, poi sarebbero passati a sperimentarla su un campo da battaglia olografica. Una missione molto complessa che non era mai riusciti a terminare, dopo vari tentativi falliti, ora avevano la possibilità di vedere l'efficacia di un costrutto e, forse, raggiungere quel complesso obiettivo. "Procediamo" - disse al collega e tutti furono invitati a spostarsi alla sala degli allenamenti, una grande stanza circolare. Non dovevano aspettare nessuno, era l'orario della loro squadra e come la volta prima avrebbero aspettato, ognuno il proprio turno, alla sala comandi. Le analisi erano prevedibili, ci sarebbe stato un miglioramento però il progetto certo non finiva lì.

    Luogo: Endlos - Garwec



    Se doveva comunicare con entrambi, bastava moltiplicarsi, no? O meglio, creava più immagini olografiche di se stessa, non aveva problemi a interagire con più di un individuo. La sua velocità di calcolo, raccolta informazioni era esageratamente elevata. Quasi istantanea, poteva dare l'idea che vi erano più di un'intelligenza artificiale.
    "Salve HV-12, spero di non essere stato scortese" - apparve fianco al robot un'altra immagine olografica identica alla prima. L'altra, invece, si spostò leggermente per piazzarsi tra Oregon e le due ragazze.
    "Se stavi per dire qualcosa, prego, non ho mai smesso di ascoltarla" - sempre rivolto al costrutto. Era vero, non aveva interrotto il suo ascolto nei suoi confronti e non avrebbe mai tardato nel rispondere. Poi però toccava continuare la conversazione con l'altra, che le interessava di più.
    "Posso chiederle di spiegarmi come è capace di creare questi cosiddetti tunnel dimensionali?" - semplice domanda. Oregon rimaneva in silenzio ad osservare, era come se lui non ci fosse, come se..fosse lui l'intelligenza artificiale ed Heta lo spartan. Non certo una bella sensazione, ma non poteva farci nulla, solo l'abitudine. Eppure non comprendeva cosa poteva guadagnarci l'IA nel conoscere a parole un dato procedimento se tanto non avrebbe mai potuto metterlo in pratica.
    Agente Oregon, la mente è un mistero per voi umani, d'altro canto per me è come un libro, usando un vostro modo di dire - gli disse - Anche se preferisco essere più preciso anche nel linguaggio - puntualizzò, una eccezione poteva anche andare. Sembrava che l'intelligenza artificiale scegliesse le parole con cura, come se sapesse già quanto poteva capire l'Armatura. In effetti, bastava per lei capire i segreti, analizzare i dati mentali, ma mancava ancora un passaggio a lui sconosciuto.

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    Morg


    Lo sguardo della rossa passa dal faccino candido ed innocente della ragazzina viaggiatrice tra le dimensioni a quella gigantesca armatura che torreggia entrambi. Non saprebbe perché, ma l'energumeno le sembra... fosforescente. Era quella cosa che aveva appena scoperto a fare artificialmente nel suo di mondo? Come si chiamava? Non la ricorda... pro... prote... profeti... proiezione! Sì. Rimane a bocca aperta quando quel miracolo delle scienze si compie una seconda volta davanti a lei. Anzi, davanti a Rookie. Il quale, forse abituato ben più di lei a quelle situazioni ed a quei prodigi, non batte fanale. Fortunatamente avevano già concordato tutto nell'evenienza avessero due persone con cui parlare anziché una.
    Quindi, Muirne torna attenta sulla ragazzina. Ora ha decisamente uno sguardo ben più inquisitore e nonostante continui ad ignorare quella... cosa... la considera un avversario sulla corsa alle notizie.


    Muirne: "Tunnel dimensionale... forse tu puoi aiutarmi!"

    Al contempo, gli occhi di Rookie cessano di lampeggiare e tornando il suo processore ad un normale rendimento di hardware, il software del piccolo droide mezzo rotto, riduce nuovamente i suoi processi a quelli di una normale conversazione ed interazione, nonché scambio di dati con registratore ed emettitore vocale.

    Rookie: "Rassicurazione: Non preoccuparti. Ho recepito. Ma il mio codice non era ancora completo. Sono HV-1251 Modello Athar. Sono qui con quell'inutile sacco di carne della mia padrona... che cerca questo..."

    Gli occhi di Rookie assumono un colore verde e l'automa comincia a parlare con l'esatta voce della sua padrona. Sebbene con delle bizze di troppo.
    Morg

    Rookie: "Registrazione:
    CITAZIONE
    Cerco

    [...] della cosmologia di Endlos, in particolare di tutto ciò che lo separa ed assieme collega a e dagli altri piani dell'esistenza (o così m'è stato detto) il Maelstorm. Qualsiasi informazione, dato e così via sarà ben accetta da me (benché abbia un suo fondamento pratico...).
    [...]
    Sono su Endlos da poco tempo e non ci sono proprio giunta[...] Ho lasciato il mio ... piano... la mia gente in una situazione disp[...] mio più grande desiderio è tornare da loro.

    Ricompensa

    [...] costruire qualsiasi tipo d'arma da fuoco ed esplosivo e[...]. Creazione e manutenzione gratis [...], spese a mio carico."

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    Due larghe sacche/largo borsone in cui si trovano mille e mille utensili che Muirne usa per i suoi lavoretti.

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    Un piccolo droide, riparato alla bene e meglio da Muirne poco dopo il suo arrivo ad Endlos. Purtroppo qualcosa è andato storto durante la riparazione della tecnologia troppo avanzata per la ragazza e Rookie (così battezzato) ora oltre ad aiutare Muirne, insulta sia lei che qualsiasi possibile cliente.
     
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    Sembrava proprio che fossero interessati alla sua capacità di viaggiare tra i mondi! Rimase per qualche secondo a guardarli, per poi risolvere di non doversi stupire più che tanto: in fondo tale pratica era estremamente bella ed era normale che volessero impararla.
    Ripensandoci però lei non aveva mostrato lo stesso entusiasmo quando aveva deciso di imparare quell'incantesimo; evidentemente non rendendosi conto di quanto fosse meraviglioso.
    Comunque venne richiamata alla realtà dall'intelligenza artificiale, che ne frattempo aveva proiettato una seconda immagine. Inutile dire che tale richiesta la mise un po' in difficoltà. Spiegare il funzionamento dell'incantesimo su due piedi? Le sembrava un po' difficile.
    Pure l'altra ragazza parve insistere, facendo persino intervenire il suo robot, cosa che riuscì a spronarla.
    " Ah, ma c'è pure il premio? Splendido!"
    Disse, con un sorriso ancora più grande del precedente. Quella sì che era fortuna: l'avrebbero ricompensata per qualcosa che avrebbe fatto volentieri gratuitamente! Anche se ora, sapendo che avrebbero ricambiato il favore, la motivazione era sicuramente di più.
    " Io e altre persone abbiamo messo su una piccola organizzazione. Delle armi nuove farebbero molto comodo ai nostri guerrieri."
    Ma avrebbe discusso dopo riguardo cosa commissionarle, ora doveva cercare di accontentarli. Si alzò in piedi ed iniziò a spiegare, seppur semplificando al massimo.
    " Che io sappia esistono fondamentalmente due modi per viaggiare tra i mondi, uno basato sulla tecnologia e uno sulla magia. Precisamente conosco solo il secondo e padroneggio bene solo uno dei numerosi incantesimi usati per spostarsi."
    Quindi iniziò a parlare un po' nel merito.
    " Avvalendosi della magia non ci si deve procurare tutte le attrezzature necessarie per farlo con la tecnologia e in genere richiede un minore dispendio di energia. Tuttavia è necessario padroneggiare le arti magiche a un certo livello e soprattutto fare esercizio prima di riuscire a imparare un incantesimo del genere.
    Uno dei vantaggi di quello che conosco io e di essere compatibile con parecchi stili di magia, ma forse adesso sto iniziando a divagare."

    Poi si alzò in piedi e si rivolse alla ragazza, ricordandosi di quanto aveva detto o meglio, di quanto riferito dalla registrazione.
    " Mi pare di capire che tu voglia partire a studiare il Maelstorm per trovare un modo di tornare a casa, ma forse la soluzione al tuo problema potrebbe essere più semplice di quanto credi. Se mi dicessi le coordinate del tuo mondo, potrei provare ad aprire un passaggio verso di esso. Oppure, se mi dicessi il suo nome, mi sarebbe possibile iniziare a cercare se altre persone lo conoscono."
    Il problema era che non sempre si conoscevano le coordinate del luogo che si intendeva raggiungere e ciò costringeva a intraprendere svariati studi per scoprire dove si trovasse. Ise per esempio aveva dovuto studiare e ricercare parecchi prima di capire come raggiungere Dreamcross.
     
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    Speranze



    Pensato Intelligenza Artificiale
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    Pensato Agente Oregon
    "Parlato Agente Oregon"


    Luogo: Endlos - Garwec



    E già siamo arrivati alla fase centrale di questo, più che irreale, incontro. Lo spartan e la fidata IA, anche se in teoria sarebbe più corretto porlo in maniera contraria, si sono imbattuti in un caso esemplare e raro, forse unico, di un essere umano capace, attraverso la magia, di spostarsi dimensionalmente. Perché così irreale? Cioè, uno spartan che cammina tranquillamente per raggiungere il presidio meridionale che si ferma davanti a due ragazze con l'unico scopo di fare domande e ottenere risposte, per poi andarsene via con lo stesso modo in cui era venuto. Chiusa questa inutile parentesi, l'intelligenza artificiale rimase ad ascoltare chiunque, come sempre. L'ologramma che si occupava di non mettere a disagio, se si poteva dire una cosa del genere, il robot si rivolse a lui cambiando discorso, aveva considerato già chiuso l'argomento, quindi optò per conoscere di più sulla storia di quell'insolito costrutto, il quale, così pareva, provava un certo odio per gli esseri umani.
    "Notò un possibile rancore nei confronti degli esseri umani" - disse al robot, poi l'ologramma sparì e riapparì un pochino più all'esterno del cerchio di individui che si era venuto a formare, forse per non attirare troppa attenzione da parte degli altri.
    "Raccontami la tua storia" - una semplice richiesta, non tanto per strappare qualche informazione nascosta, ma più che altro perché a lui interessava qualsiasi cosa. Naturalmente non posso dire esattamente cosa pensava l'intelligenza artificiale, però il punto di vista di Oregon mi è ben noto: sospetti, sospetti ovunque. Ogni mossa del costrutto per lui sembrava sospettoso ed ogni volta che tornava su questi pensieri, l'IA s'intrometteva per precisare il fatto suo, era tutta una questione di fiducia. Poteva dire tutto quello che voleva, ma a differenza sua, lo spartan non era in grado di leggere il pensiero - A dire il vero, Agente Oregon, io non leggo il pensiero, analizzò i dati trasmessi nella tua mente - o analizzare i dati della sua mente..come se fosse tanto diverso, già mi smentisco per non andare oltre su questo discorso o verrò interrotto nuovamente da lei.

    Luogo: Base Alpha
    Due anni e due mesi fa circa..



    Così uno alla volta, gli spartan scendevano le scale a turno e si piazzavano al centro della sala circolare degli allenamenti per fare alcune prove. Il primo fu l'Agente Rhode. "I bersagli prego" - un cenno del Direttore e gli operatori si misero al lavoro all'istante. Nel campo apparvero una serie di bersagli e alcuni "specchi" che erano in grado di deflettere i proiettili. Non serviva tirare a indovinare, grazie all'intelligenza artificiale, Rhode avrebbe dovuto colpire i bersagli sfruttando gli scudi energetici a specchio. Poco dopo si aprì dal pavimento una piccola fessura e uscì fuori un tavolino, più che altro un blocco di metallo, con sopra un fucile da cecchino. Rhode, nella squadra, aveva proprio quel ruolo. In questa prima fase sperimentale, si sarebbe studiato il potenziale del costrutto unicamente, poiché ancora non era stato installato negli elmetti degli spartan. Quindi il conseguimento dipendeva anche dal seguire di Rhode. Quindi sparò i primi colpi ai bersagli più semplici, man mano ci volle più tempo per colpire i più difficili, talvolta servivano due colpi, ma molto raramente. Gli altri rimaneva stupiti e non facevano altro che immaginare cos'altro si poteva fare.

    Luogo: Endlos - Garwec



    Toccò alla ragazzina dai poteri magici fare un discorso introduttivo e rispondere. Non si fece tanti problemi e partì specificando una ovvia e risaputa spiegazione sull'esistenza di due unici modi di varcare le dimensioni: ovvero la magia, come affermò di aver eseguito, e la tecnologia, come invece era arrivato su Endlos lo spartan e, naturalmente, l'intelligenza artificiale. Effettivamente il primo metodo richiedeva meno tempo, ma dovevi imparare prima il determinato incantesimo, mentre nel secondo caso dovevi avere tutti i materiali, giusti, per avviare il processo di spostamento dimensionale. Era soggettivo, per l'IA era del tutto indifferente, bastava conoscere o analizzare i dati nel momento in cui si effettuava l'incantesimo e avrebbe potuto riprodurlo, sarebbe potuta diventare più utile e veloce della ragazzina. L'unico problema era che non si trovava nella sua testa. Inoltre la sua velocità di calcolo avrebbe permesso di ridurre i tempi di ricerca di una condizione molto importante: le coordinate del proprio pianeta. L'IA le conosceva bene, ma era troppo vaga come richiesta. Ovvero, bisognava considerare il tipo di scala, il sistema utilizzato dagli altri universi, quindi anche di quelli paralleli. Era decisamente troppo difficile, anche per il costrutto, doveva avere una chiara mappa di tutti i pianeti e universi e non solo..il tempo. Doveva considerare il tempo. Va bene, se va avanti così si rischia veramente di creare una storia molto complicata, provate a pensare cosa succede se l'intelligenza artificiale finisse in un tempo storico diverso? Magari sulla stessa Terra? Tutto sarebbe cambiato? O semplicemente si sarebbe venuto a creare uno dei tanti universi paralleli? Magari poi si scopre che a tutte le invenzioni degli umani si debba attribuirne il merito all'IA. Oppure lo stesso spartan avrebbe potuto cambiare il suo passato facendo in modo che il costrutto non venisse mai creato, un'idea molto irrealizzabile poiché doveva prima sbarazzarsi dell'odioso mente nella sua testa. In conclusione, ci sono speranze, ci sono sempre speranze.

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    Muirne abbassa il capo alle entusiaste parole della ragazzina dai capelli color dell'oro. Potesse essere così semplice si sarebbero illuminati i suoi occhi del colore dello smeraldo più scuro ed avrebbe annuito vigorosamente, urlando improperi gioiosi nella sua lingua. Tuttavia, non ha la libertà per gioire di quell'opportunità. Ha un obiettivo e non deve assolutamente sviare da esso. L'ha promesso a sé stessa, a lui, a ciò che le ha nuovamente dato una vita in quel luogo di stregoni, demoni, fate e quant'altro. Come fosse di cattivo umore, la giovane rossa alza lo sguardo, imbronciato verso Sarah. Si sente decisamente anche in colpa per quella maghetta così gentile.

    Muirne: "God wish was so easy, sweetheart... non è solo per me, è per tutto il mio popolo e comprendi bene tu per quanto forte non puoi farci spostare continuamente. Il Maelstorm è così potente che... yeah... potrebbe dare noi una mano. Ecco tutto. Per quanto, beh, la tua offerta mi tenta, ma non posso allontanarmi dal mio obiettivo così egoisticamente... You know... ma sicuramente tu lo conosci bene? Vero?"


    Mentre la speranza di Muirne sulla tecnologia incontra la profonda conoscenza della magia di Sarah, il rottame Rookie è alle prese col fiammante stallone da battaglia che è Oregon... o almeno con i suo ologramma.
    Morg



    Rookie: "Constatazione: Non ricordo molto da prima che il sacco di carne numero 1 ha pensato bene di rimettermi in sesto. Immagino ci sia qualche problema con l'hardware che quell'illetterata non ha risolto. Ed ora siamo in cerca di informazioni su questo Maelstorm... Richiesta: ne sai qualcosa?"



    Heart of a lion, mind of a stone:
    Sicuramente la vita della terrorista e della rivoluzionaria non è semplice. La sofferenza non è solo nei campi di battaglia e nelle strade, ma anche nei Quartier Generali del nemico, nei suoi bunker, nelle sue caserme. Terribili ed indicibili sono le torture dei tiranni che hanno oppresso il popolo di Muirne negli anni e neanche lei è scampata ad uno dei loro orridi interrogatori del nemico. Sfuggirne, grazie ad i suoi commilitoni, ha lasciato ferite dolorose, ma ha reso la sua mente più forte.
    [Protezione dalle Malie]

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    L'intelligenza artificiale aveva fatto un ragionamento corretto: oltre alle coordinate occorreva saperle relazionare ad un preciso sistema di riferimento.
    Tuttavia decise di rivolgersi al robot, mentre l'altra ragazza non sembrò pienamente soddisfatta della risposta della biondina. Sembrava quasi che l'avesse fatta arrabbiare, vista l'espressione.
    Ben presto Sarah si rese conto che il problema non fosse così semplice: l'altra non voleva semplicemente tornarsene al suo mondo d'origine. Non comprese però bene il suo intento: forse intendeva utilizzare in massa l'incantesimo di teletrasporto per fare spostare la sua gente o forse sperava di poter sfruttare il Maelstorm. In entrambi i casi, si trattava di qualcosa ben più complicato di aprire un singolo tunnel dimensionale.
    " Ho capito, ma tu hai bisogno di far viaggiare tra i mondi la tua gente o miri a far qualcos'altro col Maelstorm?"
    Disse, portando un dito vicino alla bocca e facendo un'espressione un po' perplessa.
    " Ad ogni modo qualcosina so su di esso, ma soprattutto dispongo di diverso materiale a riguardo."
    Infatti, nella loro fuga verso Einheit, gli enling erano riusciti a portarsi alcuni archivi informatici e in un paio di essi vi erano informazioni su Endlos e quindi sulla tempesta che lo circondava. Certo, stavano avendo delle difficoltà a far funzionare i loro apparecchi, ma se ben ricordava dovevano aver elaborato un metodo per estrarre i dati che funzionava almeno su uno dei sistemi elettronici.
    Oltre a ciò, riguardo al Maelstorm, Ise aveva fatto un sacco di ricerche e i suoi appunti si trovavano probabilmente ancora nell'appartamento in cui alloggiava. In quel caso però avrebbe dovuto andare a prendere personalmente il materiale: voleva che gli altri sapessero il meno possibile di quella fata.
    " Ma dimmi, c'è un aspetto particolare che ti interessa?"
    Chiese, per farsi un idea di cosa avrebbe dovuto portarle o se era qualcosa che poteva rivelarle al momento.
     
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    Problemi col tempo



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    Luogo: Endlos - Garwec



    Non era più una conversazione unica, gli individui si erano completamente raggruppati a coppie. Dico proprio a coppie: da una parte le due ragazze e dall'altra i due costrutti. L'unico che rimaneva isolato, come spesso accadeva, era lo spartan. Era completamente ignorante in quella materia, sapeva ben poco di viaggi spazio temporali ed era già tanto se poteva immaginarsi in modo vago cosa poteva essere il Maelstorm. Cercava comunque di rimanere attento ai due fronti che discutevano della medesima cosa. L'argomento verteva sempre sul Maelstorm, sembrava che la proprietaria del drone volesse studiare questo fenomeno per poi sfruttarlo in qualche modo, mentre l'altra sembrava molto gentile e cortese nell'aiutarla. I pensieri di Oregon passavano dalla possibilità di tornare sulla Terra e cosa gli sarebbe toccato fare ora. Finché era su Endlos e con Heta, avrebbe dovuto conseguire agli obiettivi della ricerca del costrutto e altro ancora.
    "Maelstorm? Conosco solo voci e non posso fornirle certezza su quello che sto per dire" - rispose al robot - "Si dice sia una corrente, in parte sconosciuta, in grado di trascinare, con apparente casualità, cose, individui appartenenti ad altri mondi" - rispose e sulla base di ciò, come molti altri, non poteva non esprimere una certa logica in ciò. Dopotutto era quasi fissato su tutto ciò che era certo e pian piano che andavano avanti, più di interessava di questo fenomeno. Giusto, mi ripeto spesso e tutte le riflessioni sembrano uguali, ma è come una scalinata, pian piano si aggiunge qualcosa, altro viene ribadito per restare nella memoria.
    "Non posso non pensare a un collegamento tra Endlos e tutti i mondi" - una frase semplice al tempo stesso contenente un intricato significato, una serie di collegamenti logici, ma pieno di dubbi. Se Endlos fosse il centro del Tutto? Se questo Maelstorm fosse una corrente elettromagnetica o qualcosa del genere caratterizzato dal caos su cui, attraverso attenti e lunghissimi studi, fosse possibile spostarsi da un mondo all'altro? Magari da un mondo parallelo all'altro? Magari ancora in medesimi mondi e paralleli in vari tempi storici? Solo il pensiero di ciò che si potrebbe fare..è sublime. Sembra quasi di poter toccare l'infinito. Almeno per l'intelligenza artificiale, entrarne in contatto potrebbe significare un completo assorbimento di un'infinità di dati. Però lei non è infinità, cosa succederebbe se acquisisse una mole simile di dati?

    Luogo: Base Alpha
    Due anni e due mesi fa circa..



    Così uno alla volta sperimentarono delle possibilità in combattimento straordinarie. "Hai visto? Non mi sarei mai aspettato una cosa del genere, magari si può andare anche oltre!" - espresse entusiasta Michigan osservando ciò che aveva fatto Rhode, come se si trovasse su una tribuna. Oregon non smetteva di pensare alla conversazione avuta con Arizona, sulla pericolosità di questo costrutto. All'apparenza sembrava innocua, perché mai doveva fermarla ad ogni costo? Ormai era troppo tardi, poteva solo osservare e capire successivamente il motivo di tutto ciò. Ma ecco la novità: "Ma..possiamo riprovare quella missione simulata?" - chiese Oregon, calò il silenzio, ancora qualcuno lo considerava un traditore, l'unico motivo per cui era ancora in servizio era la sua bravura e la fiducia che ancora gli veniva data dall'alto. Quella missione era un traguardo per lui, qualcosa che doveva fare prima di morire, riuscire in un'impresa quasi impossibile. Il Direttore lo guardò e poi si decise a rispondere - "Attivate la missione di Malta" - gli operatori risposero e si apprestavano nel loro compito su schermi olografici.

    Luogo: Endlos - Garwec



    "Penso sia buona cosa condividere informazioni" - era sottintesa una richiesta di informazioni da parte del robot, anche se quasi credeva con certezza che ne sapeva quanto l'opinione ormai pubblica o meno. Cosa dire ancora. L'altro ologramma si impegnò nella conversazione "tra ragazze".
    "Se bisogna considerare le coordinate, conosci qualche modo per arrivare a sapere le coordinate di un determinato pianeta? Magari anche di una precisa linea temporale?" - qui ci vuole assolutamente un'altra riflessione, mischiare un po' qualche parola a caso per tirar giù qualcosa che poteva avere senso. O meglio, Oregon poteva tornare indietro attraverso i poteri di questa ragazzina, però forse non si poteva sapere in che tempo sarebbe finito, poiché non sapeva nessuna relazione tra il tempo sulla Terra e quello su Endlos. Ma non era nemmeno in grado di capire la linea temporale, che fosse il caso di tagliare i legami col passato? C'era comunque la possibilità che ciò era tutto sbagliato, che bastava conoscere le coordinate del "preciso" pianeta e non ci sarebbero stati più problemi. Era certamente un argomento difficile e poco conosciuto, dopotutto all'IA non importava nulla, non le faceva nessuna differenza il tempo.

    Stato Mentale: Attento e un po' annoiato
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    Scusate l'enorme ritardo, spero non si ripeta più!
     
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