[LAM] Rapporto #2

"La nostra conoscenza, se paragonata alla realtà, è primitiva e infantile.
Eppure è il bene più grande di cui disponiamo".

Albert Einstein.

Giardini, Città Alta
Presidio Errante, Endlos.

Aveva ricevuto una lettera da parte di Augustus, giorni prima. Sparito per qualche tempo da Laputa -in missione, per quello che le aveva detto Khatep- era infine tornato al Presidio Errante, senza tuttavia rendere la propria gilda consapevole della cosa. Certo, lei -il Gran Maestro- era stata avvertita e, in un certo senso, probabilmente anche Khatep e tutta la Squadra Rossa lo erano venuti a sapere in qualche modo... ma di dichiarazioni ufficiali neanche l'ombra. Non che a lei interessasse, comunque: felice che uno dei suoi "bimbi" fosse tornato, aveva preparato per l'occasione un cestino da pic-nic ricolmo di leccornie e tramezzini. Dato che il tempo non era dei migliori, aveva portato anche della cioccolata calda in un thermos. Sperò che ad Augustus piacesse.



-Augustus?

Non le ci volle molto per trovarlo: seduto su una panchina, fissava delle ranocchie che, a loro volta, guardavano lui con aria curiosa ed attenta. Probabilmente quella scena sarebbe continuata in eterno se non fosse intervenuta; agitò quindi la manina per segnalargli la propria presenza, poi si sarebbe incamminata verso di lui. Cestino a parte, indossava una mantella grigia al di sopra di un lungo abito bianco. Portava i capelli sciolti e le gote candide erano leggermente arrossate per la temperatura.

-Sono felice che tu sia tornato! Mi sei mancato!

Non perse tempo e si sedette al suo fianco, sul bel volto la medesima espressione dei bambini all'entrata di un Luna Park; ricordava come il numerologo era stato gentile con lei al loro ultimo incontro, specialmente per i cioccolatini, dunque voleva sdebitarsi e ricambiare.

-Ti va di mangiare insieme, oggi?

La ringrazio per la premura...bhè..eh... Anche lei mi è mancata, in sincerità, se mi posso permettere. Mi..mi..farebbe infinitamente piacere pranzare con lei. Solo, ecco, prima di mangiare le vorrei parlare delle mie ricerche e delle mie scoperte, posso?

Drusilia lo fissò a lungo con sguardo perplesso, come quando si osserva un malato dai sintomi sconosciuti. Gli si avvicinò perfino, indagando sui lineamenti del numerologo con fare inquisitorio, come se da essi potesse trarre una risposta a tutti i dubbi che nutriva nei suoi confronti.

-Perchè mi dai del lei? Dovremmo avere circa la stessa età- osservò, come se fosse del tutto ignara di quella che era l'etichetta ed i loro rispettivi ruoli -E poi siamo una famiglia: non dovresti essere così formale.

Sorridendo amabilmente ed accogliendo la richiesta di accomodarsi sulla panchina, Drusilia avrebbe cercato di rincuorare il suo amico -perchè per lei Augustus lo era- mettendogli una mano sulla spalla. Rimase così per un pò di tempo, come se aspettasse che l'altro riprendesse a respirare con una regolarità per lo meno umana. Infine si separò da lui, accavallò le gambe con grazia e portò la propria mano affusolata nell'abbraccio della gemella, così da rimanere in una postura composta e garbata nella speranza di metterlo a proprio agio.
Augustus le piaceva molto; solo non capiva perché fosse sempre in preda al panico quando la vedeva.



-Sei davvero ligio a quelli che sono i tuoi doveri: deve essere per questo che Khatep conta molto su di te.

Parlò con fare meditabondo incrociando le braccia al petto, come se stesse ragionando ad alta voce. Non lo guardò nemmeno, piuttosto prese a fissare gli animaletti del lago con sguardo assente.

-Dunque... raccontami tutto quello che hai scoperto nei tuoi viaggi- sorrise, lanciandogli uno sguardo amorevole e materno -Sono tutta orecchi.

Alle parole di Drusilia, il numerologo sembrò agitarsi un pò, forse non molto abituato a quel genere di rapporti. Ciò nonostante la sua professionalità lo spronò a continuare quell'incontro, principalmente per il peso delle rivelazioni che presto Drusilia avrebbe dovuto sostenere.

Dopo il nostro incontro, quello in cui mi hai parlato degli Arcani ho intrapreso un lungo, lunghissimo viaggio in tutti i presidi per cercare informazioni su Ishtar ed Asaliah. Per lo più ho trovato informazioni riguardo ad una divinità di un popolo del multiuniverso, ma niente di interessante.
La svolta, per così dire, è stato il mio viaggio alla Biblioteca di Palathas.
Per primo ho incontrato la Corona Julian, dovrebbe conoscerla a quanto ho capito.

-Ssssi.

Lo pronunciò un pò seccata, principalmente perchè con la Corona di Sophia aveva un rapporto un pò strano. Era stata testimone della sua morte e rinascita, lo aveva lasciato libero ed aveva accettato un particolare scambio di favori. Nulla che ad Augustus potesse interessare, comunque, pertanto lo lasciò parlare senza mai interromperlo.

La cosa più interessante, viste le parole di Asaliah, è che questa figura è la figlia e sorella della Luna, questo spiegherebbe quel ruolo femminile che era uscito fuori dalla mia precedente analisi.

La Dama del Vento inarcò lievemente il sopracciglio.
Sorella e figlia della Luna?
Sembrava la sua descrizione: sorella inquanto Arcano e figlia perchè... beh... Kora era sua madre. Ma cosa centrava Ishtar con lei? Si sentì profondamente inquietata da quel dettaglio, più che altro perchè la rendeva molto confusa... e la riguardava personalmente.

-E' una teoria molto interessante- si concesse di dire, dopo che l'Aviatore ebbe finito -In ogni caso anche io mi sto occupando della ricerca della Memoria della Curtis. Anzi, a dire il vero... sono stata io ad aver scoperto che mancavano dei pezzi.

Sospirò, fissando il cielo con aria afflitta.

-E si, sei in pericolo. Tutti noi lo siamo: ma se ti può far sentire meglio... non cambia molto da come lo eri prima. Sei parte del mio esercito e questo ti rende costantemente bersaglio di tutti i miei nemici e di quelli della Curtis. E' anche per questo che ti svelerò io ciò che dovresti sapere: è giusto che anche tu ti possa difendere da solo.

Si sporse in avanti, i gomiti sulle ginocchia e le mani congiunte.

-Prima che ti dia il mio consenso a parlarne con Khatep... ammettendo che tu la conosca. Chi credi che possa essere questa Ishtar?

Ascoltò con sguardo assente le quattro teorie del Numerologo, riflettendo a lungo sulle possibilità e su tutti i tasselli mancanti del caso.

Innanzitutto, Augustus aveva pensato all'Alfiere Errante. Inutile dire che la cosa la inquietò non poco: che questa persona -Ishtar- condividesse moltissime cose con lei non era solo strano, ma anche disturbante; poteva infatti accettare il legame con i grifoni ed il fatto che stesse su Laputa... ma il "figlia e sorella della Luna" era stato un colpo basso. Sinceramente, non aveva la più pallida idea di chi altro avesse condiviso quel curioso grado di parentela e beh... avrebbe dovuto saperlo.
Ma oltre a Drusilia, poteva benissimo essere qualcuno a lei legato: mentre l'Aviatore esponeva le sue idee, la Dama del Vento fece ordine mentale su tutte le sue conoscenze femminili ad Ishtar riconducibili. Forse si trattava di un'Aviatrice.

-No, ho solo un fratello gemello, Quarion Galanodel, e due figli, Ryusang e Lowarn. Nessuno di loro è una fanciulla, mi spiace.

Sospirò un pò triste, ripensando alle ultime parole di Augustus. La terza teoria sensata fu quella che la dea fosse su Laputa ma non fosse cosciente di chi fosse; nonostante il giovanotto la trovasse un pò campata in aria, a Drusilia invece sembrò quella plausibile. Questo spiegava perchè lei non era venuta a saperlo e perchè Ishar non si era manifestata... e poi poteva essere benissimo diventata vittima del furto di memorie da lei stessa citato.

Per concludere, bhè, c'è l'eventualità, anche importante, che questa donna sia caduta tra le mani di questi nemici caotici o chissonoloro...ed Asaliah è stata inviata dalla Luna, credo, qui per trovare gli Amanti, credo, e così insieme aiutare questa Ishtar che è collegata alla prima figura. Certo, questo purtroppo non risponde alla tua domanda, me ne rendo conto.

-Credo sia giunto il momento di spiegarti un pò di cose- iniziò semplicemente, come a voler introdurre un lungo, lunghissimo discorso -C'è un gruppo di persone che si fanno chiamare Arcani (come le carte) e che, con il loro intervento, cercano di modificare la realtà in modo che il mondo non collassi a causa di diverse minacce. Non sono esattamente una gilda: figurati che nessuno riconosce un Fratello se non per istinto e solo nel momento in cui lo incontra per la prima volta: è un legame molto profondo che va aldilà delle convenzioni sociali o le associazioni. E' un legame di essenza.

Si trattenne dall'approfondire quel punto, cercando più che altro di seguire il filo logico.

-Io ne faccio parte e ne faceva parte anche il Primo Alfiere Errante, Raylek. Al pari di Julian, lui era un Arcano Minore, e cioè una persona assoldata da questo gruppo per compiere una missione da alleato; nel suo caso particolare, doveva semplicemente spacciarsi per il Carro e fare in modo che la notizia girasse. Il vero Carro è comunque a Laputa, ed è mio figlio Ryusang.

Attese pochi attimi, lanciandogli un'occhiata per vedere se Augustus riusciva a seguirla.

-Per quanto riguarda gli Amanti, sappi che sicuramente è uno dei nostri, ma nonostante io abbia il potere di contattarli... lui o lei non mi ha mai risposto. Non so perchè, ma le mie chiamate sembrano non raggiungere questa persona- sospirò un pò avvilita, sollevando lo sguardo al cielo -Una persona... la Luna... mia sorella e mia madre... è stata truffata da un essere spregevole ed ora è prigioniera nella sua stessa dimora. Non so bene le dinamiche, ma ho scoperto del furto di memorie mentre cercavo di capire dove fosse la Luna e perchè aveva reso quasi nulli i suoi contatti col resto degli Arcani.

Portò distrattamente una mano ad aggiustarsi i capelli, discostandoli dal bel viso ovale. Nonostante il gesto elegante e femminile, il volto della Dama era trasfigurato in una maschera di rabbia ed odio.

-E' uscito fuori che abbiamo un nemico potente, di cui non conosciamo il nome e nemmeno il volto, ma che è a conoscenza della nostra esistenza e ci ha già fregati in passato. Ovviamente nessuno sa cosa abbia fatto. In tutto ciò, probabilmente la Luna era un testimone scomodo e lui l'ha costretta a ritirarsi con un patto. Da questo deduco che sia lui il ladro di memorie: lo avrà fatto per coprire le sue tracce ed eliminare prove compromettenti.

Concluse quel discorso con uno sbuffo, cercando di scrollarsi di dosso quella brutta sensazione.

-Sta di fatto che non è semplice ciò che ha fatto, anzi non lo credevo possibile: nemmeno io che sono un Arcano conosco un modo per cancellare delle memorie collettive di individui che, nella maggioranza dei casi, non si sono nemmeno mai visti. E' assurdo.

Piegandosi in avanti, raccolse con garbo un sassolino e lo gettò nello stagno. Le onde concentriche spaventarono un ranocchio molto grasso che, dal suo trampolino verde, si lanciò immediatamente in acqua.

Quindi se uno di voi viene influenzato, perchè catturato o perchè sottoscrive un patto, potrebbe essere una porta sulle essenze di tutti gli altri, no? Un po' come tirare una pietra nello stagno, il fronte d'onda si può espandere alle zone del lago vicine, voi altri, e modificare anche la vostra memoria.
Senza contare che c'è la possibilità che abbiate una memoria collettiva da cui attingiate contemporaneamente, questo renderebbe il tutto ancor più semplice per questo nemico potente.

Improvvisamente Drusilia prese a fissare Augustus come se fosse la prima volta, l'espressione un pò tonta ma sostanzialmente sorpresa da quella possibilità. Seriamente: nonostante avesse perso un sacco di tempo a rifletterci su... a quello non ci era arrivata.
Quindi, beh... meno male che c'era Augustus!

-Giusto.

Si limitò a dire, anche lei con la boccuccia a forma di piccola "o" e faccino contemplante.

Non potrebbe..cioè, non può sentire gli altri Arcani e chiedere loro se hanno qualche notizia o memoria di questa Ishtar? Se Asaliah è qui ci sarà una ragione, una ragione che vi riguarda, questo è indubbio.

Questa volta Augustus fece il suo bello scivolone tornando a darle del "lei"... ma Drusilia, persa com'era nei suoi pensieri, per fortuna nemmeno se ne accorse. Era come posseduta, illuminata dalle ultime rivelazioni e completamente persa nel rivalutare tutte le teorie che aveva costruito fino a quel momento nella propria testa. Augustus aveva ragione: se la memoria collettiva funzionava in quel modo c'era la possibilità di raggiungere la verità per vie traverse. Ma prima doveva prendere contatto con gli altri Fratelli.
Che fare, allora? Non c'era tempo da perdere!

-Hai ragione! Andrò subito a rintracciare gli altri e cercherò altre risposte- disse stringendo il pugno e fissando l'orizzonte, animata da una nuova luce -Grazie per l'aiuto!

E no, il povero Aviatore difficilmente avrebbe potuto schivare l'abbraccio stritolante che sarebbe giunto di lì a poco. Drusilia era felice, impulsiva... ed era pur sempre un guerriero. Anche se con dolcezza, la sua presa era decisamente salda.

-Ah, ovviamente puoi parlarne con Khatep. Però cerca solo di non lasciarti andare questa storia in taverna o in posti dove ci sono troppe orecchie tese, ok?

Concluse quell'incontro con un bacino sulla guancia prima di lasciarlo andare. Poi, senza dire altro, posò il cestino sulla panchina e scappò via, diretta al Mastio. Nella foga ebbe solo il tempo di urlare qualcosa.

-Il cestino te lo regalo!

Infine sparì fra la folta vegetazione senza lasciar traccia.