Paradise City?

Benvenuto nel paradisiaco distretto di Argenstella.
Il radioso diamante del Pentauron!

La voce quasi vanagloriosa verso la città appartiene al giovane cocchiere della carrozza che hai trovato poco dopo essere entrato nel grandissimo Pentauron: un ragazzino pulito, sveglio, ma semplice.

Ma quindi, eh...lei è l'uomo chiamato per risolvere il problema dei...fantasmi?

Una nota di devozione si può notare mentre nomina i cosiddetti fantasmi: delle persone che pare da alcuni mesi derubino indisturbate le più ricche famiglie e attività commerciali di Argenstella.
Il ragazzo deve essere stato pagato profumatamente per attenderti all'ingresso dello Stato delle Cento Torri e scortarti in carrozza fino al luogo dove potrai cominciare le indagini. Ma sicuramente non è stato pagato per stare in silenzio:

Ho saputo che anche a Najaza ci sono dei fantasmi...dicono che alcuni siano al potere...è vero?

Le informazioni che ti sono state date per questa missione si può dire che sono a dir poco irrisorie: numerosi furti sono stati perpetrati senza che nessuno sia ancora riuscito ad associare alcun volto agli artefici.
Pare che alcune delle vittimei, addirittura, si siano rese conto di esser state derubate alcune ore dopo gli orari presunti dei furti. Tutto nonostante queste persone, spesso, si trovassero all'interno del locale o della villa sapientemente scassinata e vuotata da tutti gli oggetti di maggior valore.

La milizia locale ha cercato di arginare il fenomeno con i propri mezzi, nascondendo la cosa entro le loro possibilità per evitare il panico tra la popolazione locale. Ma da quando alcuni dei furti sono sfociati in ferite ai proprietari, hanno dovuto chiamare aiuti esterni.

La cosa più strana?

Nessuna delle persone ferite ricorda come gli siano state provocate le ferite.
Ferite che pare siano portate da armi bianche: una delle cose più facili da trovare nel Pentauron, e forse in tutto il semipiano.

Mentre la carrozza avanza lungo una delle strade, tu ti rendi conto perché Argenstella è chiamato "il radioso diamante del Pentauron": ogni strada è sapientemente lastricata con pietre bianche e luminose, varie oasi verdi si affacciano tra un sontuoso palazzo ed una lussuosa bottega.
Tutti gli uomini che vedi per strada sono puliti e felici, mentre le donne sembrano appena uscite da un centro di bellezza.
Anche l'aria che si respira, forse per i numerosi fiori, è ricca, e sembra profumare quasi di... paradiso.

Mentre stai ammirando questo splendido distretto, la carrozza si ferma davanti ad un palazzo leggermente più spartano di quelli che lo circondano, ma ugualmente bello: dipinto con molte tonalità di azzurro e blu e con due file di graziosi rampicanti che partono dai lati del portone principale fino al tetto.

Eccoci.
Questa è la caserma della milizia.
Non conosco i loro orari di lavoro, ma penso che visti i problemi degli ultimi furti stiano lavorando giorno e notte per trovare i colpevoli.

Il cocchiere della carrozza sembra scocciato, annoiato, dalla risposta che gli dai; ed appena scendi dalla carrozza per dirigerti verso la caserma lui sembra non aver tempo da perdere e fa trottare il cavallo via lasciandoti solo.

Appena arrivi davanti al portone lo noti essere leggermente aperto, e mentre lo spingi per entrare puoi chiaramente vedere com'è fatta la stanza dall'altra parte: un grosso stanzone colmo di sedie e tavoli con decine di scartoffie burocratiche su ognuno di essi. I tavoli sono per lo più disposti ordinatamente e ben separati, tranne alcuni di questi che sono stati malamente accostati gli uni contro gli altri in modo da formare un tavolo più grande su cui si possono notare parecchie mappe del distretto colme di puntine ed appunti, circondate da tazze di non più fumanti caffè o chissà quale altra bevanda.

Attorno a questi tavoli ci sono tre uomini che sembrano discutere animatamente, forse, riguardo a come affrontare la loro missione.

...e quindi secondo me usano...

Staccato dal gruppo di tavoli e persone noti, nel momento in cui aspira dal suo sigaro facendone illuminare l'estremità, un quarto uomo. Più avanti con l'età degli altri, e con l'uniforme ben più fornita di gradi.

Anche lui nota te, appena entri e prima che tu possa dire alcunché, alzandosi lentamente e camminandoti incontro con fare deciso, quasi stia venendo nella tua direzione con l'intenzione di fratturarti qualche osso.

Salve.

Una voce molto bassa e profonda, ma con una nota sporca che fa capire che l'età sta cominciando ad arrivare anche per l'uomo.

Quindi tu sei l'uomo del Nord che è qui per risolvere il caso della milizia?

Gli occhi scuri, mentre parla, ti trapassano da parte a parte con uno sguardo che sembra voglia accusarti di qualche crimine contro l'umanità.
L'uomo non perde tempo, e appena gli rispondi conferma il suo stato d'animo:

Vattene.
Perentorio è il termine più adatto per definire il tono usato per la parola.
Poi, dopo una piccola pausa per prendere aria, continua:
Questa è roba seria, non un gioco ci quelli a cui sei abituato.
E la milizia si sta già occupando egregiamente del problema.
Non ci servono spauriti lattanti di alcun genere che ci aiutino.

Incrocia le braccia davanti al petto guardandoti quasi con aria di sufficienza mentre aspetta una qualsiasi risposta, oppure che tu segua il consiglio, giri i tacchi e te ne vada.

L'uomo continua a fissarti mentre gli spieghi con calma che non sei qui perché ti andava, ma perché loro hanno inviato la richiesta di aiuto, sotto forma di volantino, che tu hai raccolto.

Durante una pausa in cui prendi respiro prima delle ultime frasi puoi notare come, mentre i suoi occhi sono fissi sui tuoi, i muscoli degli avambracci sembra stiano facendo uno sforzo immane: segno palese che sta stringendo i pugni nascosti alla vista dai gomiti.

Dopo che hai parlato rimane immobile per alcuni attimi.

Sta per dire qualcosa, lo puoi chiaramente vedere, ma
Hey tu!
Sei l'aiuto che è arrivato da Najaza?

Quello che ha parlato è uno degli uomini che discutevano concitatamente.
Assieme a lui noti che anche gli altri due sono girati nella vostra direzione, ed infatti quello più lontano si alza e, facendoti segno di avvicinarti, parla con voce decisamente troppo alta per la distanza che vi separa:

Lascia stare quello scorbutico del sergente Edwards: qui siamo a un punto cieco con il piano d'azione, forse tu ci puoi dare una mano...
Altrimenti per cosa l'abbiamo fatto chiamare?

Il commento finale, rivolto ai suoi due collegi vicini, è facilmente udibile anche dalle tue orecchie senza neanche bisogno di nessuna abilità particolare.
In tutto questo vedi il sergente Edwards che torna verso la sedia dov'era stravaccato quando sei arrivato, raccoglie il suo impermeabile e la scatola di sigari, poi si muove verso la porta con passi decisamente più calmi e lenti di quelli che prima ha mosso verso di te.

Ragazzi: io ho finito il mio turno!
Vado dalle mie nipoti: vorranno uscire con il loro zietto.

E facendo un gesto di saluto con la mano libera l'uomo apre il portone il tanto che basta per sgusciare fuori prima che si richiuda.
Il tono di voce che hai appena sentito, mentre parla con i ragazzi delle sue nipoti, è completamente diverso da quello che ti ha rivolto. E non sei l'unico ad aver notato questa cosa, perché senti uno dei tre, l'unico che non aveva ancora parlato, commentare pacato:

Certo che da quando sono arrivate in città quelle sue nipoti, Frank non è più il solito infaticabile lavoratore: quelle ragazze gli prendono parecchio tempo...

Tutti e tre annuiscono all'unisono.

Vorrei proprio incontrarle...

Tutti e tre annuiscono all'unisono.

Il silenzio prende possesso della sala, prima di venir rotto da uno dei tre ragazzi che, alzandosi dal posto dov'era, sposta nella tua direzione:

Vieni: stavamo discutendo proprio del caso per cui ti abbiamo fatto chiamare.

L'espressione è seria, ma indubbiamente più amichevole di quella che ti ha accolto nella caserma. Inoltre tutti e tre sembrano tenersi pronti a qualcosa.
Se ti avvicini puoi vedere una grossa mappa del distretto di Argenstella con parecchie puntine su alcune delle quali sono attaccati dei foglietti recanti scritte come "SOLO FURTO", "FERITO", o "FERITI".

Allora...

È primo dei tre ad averti parlato, che prende la parola:

Sì.
E stiamo cercando di capire dove potrebbe svolgersi il prossimo furto, solo che le informazioni che abbiamo non sembrano esserci di sufficiente aiuto per avanzare un'ipotesi.

Ti spiego _{(posso darti del tu?)} cosa sappiamo fino ad ora.

Dopo una piccola pausa e confidando nel tuo assenso, si sporge verso la cartina prendendo una piccola bacchetta per indicare i punti:

I crimini sono iniziati quasi tre mesi fa come dei semplici furti a cui nessuno è riuscito a collegare un volto.
Quello che più ha permesso di andare avanti indisturbati è che alcuni si sono accorti solo dopo ore che erano stati derubati, anche se si trovavano nei locali svuotati da questi criminali.

Con la bacchetta si muove rapido verso alcune puntine etichettate con "SOLO FURTO", tutte più o meno nella stessa zona, o per lo meno nello stesso quadrante del distretto.

Hanno immediatamente preso confidenza con il territorio, andando a compiere i furti sempre lontano dai precedenti, dimostrando quindi una buona conoscenza del distretto.

Continua ad indicare le puntine, seguendo presumibilmente l'ordine dei furti, seguendo sempre le puntine senza feriti.
Subito dopo si poggia su una "FERITO", fermandosi alcuni attimi su di essa e poi scorrendo su altre due abbastanza lontane tra loro:

Qui, qui e qui la cosa è sfociata in ferite ai gestori dei negozi o ai proprietari di casa, che però non riescono a ricordare cosa le abbia provocate...

E le ferite sembrano provocate, dalle nostre analisi, da banali armi da taglio: spade o coltelli.

L'intervento dell'altro uomo viene accolto con un cenno di assenso del primo che alza lo sguardo verso di te, smettendo di indicare le puntine e guardandoti con un'espressione speranzosa, quasi si aspetti da te la risposta immediata per la soluzione del caso e l'arresto dei colpevoli.

Almeno qualcosa l'abbiamo capita, però:

Già.

Questi criminali effettuano i loro furti esattamente una volta alla settimana.
Sempre lo stesso giorno, sempre in un orario compreso tra il tramonto e quando il cielo perde ogni luce della giornata e diventa nero.

Orario che anticipa, non troppo casualmente, la chiusura dei negozi oppure l'ora di cena delle famiglie più ricche.

Giusto.
Evidentemente sanno che in quelle ore i locali e le abitazioni sono un poco più sguarnite e diventa più facile...
Fare quello che fanno per passare inosservati.

Le ultime parole vengono pronunciate con tono quasi sognante, mentre alza lo sguardo verso di te e verso i suoi colleghi.
Il silenzio prende possesso del tavolo: i tre militari stanno pensando a cosa dire, uno di loro ti guarda con espressione interrogativa, mentre gli altri due scrutano la cartina e le puntine collocate.
Tre delle quali, abbastanza lontane tra loro, che noti solo ora non avere alcun fogliettino attaccato.

Dimenticavo:
Gli obiettivi sono sempre negozi, o case, con oggetti di grosso valore.
Che sono le cose che vengono trafugate.
Gioielli, opere d'arte, reliquie...tutte cose di solito uniche e dal valore molto grande.
Questi oggetti spariscono e non si trovano neanche rivenduti qualche tempo dopo, come se questi ladri vogliano riempirsi di oggetti costosi e basta.

Allora...Mentre parli puoi notare come i tre uomini sembrano pendere dalle tue labbra, come se alla conclusione di tutto il tuo discorso tu dirai chi sono i colpevoli e dove trovarli.

Ma ovviamente non succede.

E ti presenti.

Gli sguardi rimangono inizialmente vacui, prima di rendersi conto che non hai concluso come pensavano e ti sei invece presentato.

La prima stretta di mano arriva rapida ed energica dopo il primo momento di smarrimento:

Soldato decorato Gian, attualmente al comando dell'operazione, piacere.

Tenendo saldamente la tua mano muove l'altra per indicare i due colleghi che stanno dall'altra parte della tavolata, ai due angoli opposti, e quindi non possono stringerti la mano:

Quello è il soldato semplice Lars...

Piacere!

La mano dell'uomo che prima hai notato parlare a voce più alta del necessario si alza verso di te in concomitanza con il venir indicato dal suo collega.
Simula il movimento come se stesse stringendo la tua mano, troppo lontana per poter anche tentare di sporgersi per raggiungerla.

Mentre da quella parte c'è il soldato semplice Raphael.

Piacere di conoscerti.

Con pacatezza, ed un leggero sorriso che fa capolino da un lato della bocca, il terzo uomo parla quando viene indicato dal suo collega.

Ma torniamo alle tue domande, proposte, e considerazioni.

Con queste parole il soldato Lars si alza dalla sua sedia e si piega leggermente sulla tavolata, appoggiandosi e poggiando le mani sulla cartina, mentre ti guarda negli occhi serio:

Forse non siamo stati abbastanza chiari...
Ironia? È serio?
Perché il fatto che nessuno abbia saputo collegare neanche un volto ai furti e alle ferite-
Significa...
Il soldato interrompe bruscamente l'altro scoccandogli un'occhiata seria ed accusatoria, come a riprenderlo per le cattive maniere.
Poi si volta verso di te, continuando con un tono di voce molto più calmo:
...che queste persone, fino ad ora, sono riuscite a rubare tutte le cose che volevano senza che nessuna delle persone si rendesse conto del fatto.

Già.
Tanto che molti proprietari dei locali si sono accorti dei furti solo quando andavano a controllare che ci fosse tutto...

Il problema?

Erano dentro il locale derubato o dentro la casa svaligiata.
Spesso un attimo prima nei pressi degli oggetti trafugati.

E persino i proprietari dei negozi o delle case che sono stati feriti non riescono a ricordare come si sono provocati le ferite.

Solo dei fantasmi possono riuscire in simili cose...
Ma noi non siamo addestrati a combattere dei fantasmi.

Tu sì, immagino...

Il silenzio che segue fa pesare queste ultime parole come delle velate accuse nei tuoi confronti: sei addestrato a combattere dei fantasmi?

Mentre nessuno parla i tuoi occhi cadono ancora su quelle tre puntine senza alcun biglietto attaccato.
Altre dodici puntine sono disseminate per la mappa del distretto e tutte recano attaccato un biglietto che indica la presenza o meno di feriti.

Ma quelle tre puntine no.

Per qualche attimo puoi notare Lars sogghignare divertito come convinto di averti portato in scacco.
La tua risposta lo riporta coi piedi per terra, e la serietà torna sul volto nel momento in cui porgi la tua domanda, a cui la prima risposta è proprio il movimento del miliziano per portarsi in modo da poter raggiungere meglio le puntine.

Queste tre?

Beh, queste, questi... sono i tre luoghi che secondo noi potrebbero essere bersaglio del furto di questa sera.

L'altro guarda Lars e poi si muove accanto al tavolo spostandosi leggermente più vicino agli altri due, parlando mentre cammina guardandosi i piedi:

Sì, perché come abbiamo detto, viene effettuato esattamente un furto alla settimana, e sempre lo stesso giorno.
Oggi.

La parola vien detta con tono cospiratorio mentre l'uomo ti guarda dritto negli occhi, serissimo, e per un secondo sul trio e su tutta la grande sala cala il silenzio.
Immediatamente dopo Gian batte un piccolo colpo di tosse come per spezzare l'atmosfera cupa che si è venuta a creare, ed indica da lontano le puntine:

Quelli sono i tre luoghi che al momento rispondono ai criteri di furto che ti ho detto poco fa, e che stanno nella zona potenziale dove il furto potrebbe essere compiuto.
Vai.

L'ultima parola è accompagnata ad una leggera pacca sulla spalla di Raphael, che subito si piega in avanti indicando la puntina più a nord, un po' più vicina ad un'altra:

Questa è la villa di uno degli uomini più ricchi del distretto.
All'interno delle sue proprietà si dice siano conservate ogni genere di ricchezze, dal semplice denaro alle reliquie con il valore praticamente inestimabile.
L'uomo, inoltre, non fa altro che...ostentare questa sua spropositata ricchezza.
Poco dopo il tramonto sappiamo che è previsto il cambio delle guardie e abbiamo immaginato che i criminali, o magari il criminale,
Noti, dall'espressione, che l'puntualizzazione sembra esser fatta ritenendo l'ipotesi una fantasia...
possano agire in quel piccolo lasso di tempo, dato che già se ne sono dimostrati capaci.
A te.

Il via è dato con grande tempismo, e l'altro si sporge immediatamente verso la puntina quasi equidistante dalle altre due, lasciando il silenzio per una piccola frazione di secondo:

Questa è una gioielleria.
C'è davvero molto altro da dire?
In questo locale si intagliano alcuni dei migliori gioielli che è possibile vedere per tutto il Pentauron.
Mentre parla si sbraccia come per descrivere cose fantastiche, muovendo il tavolo che senti aver passato dei giorni migliori
Nel lasso di tempo previsto per il furto il gioielliere dovrebbe aver chiuso i battenti ma dovrebbe essere ancora dentro a controllare gli incassi della giornata.
E, visto che è uno solo, potrebbe essere un facile bersaglio del furto di stasera.
Finisci.

Solita pacca e, come una recita preparata decine e decine di volte il terzo si sporge ad indicare l'ultima puntina rimasta un po' più vicina alle altre due ma spostata più verso quella della villa:

E infine questo è un rinomato museo d'arte di Argenstella:
qui dentro sono raccolte alcune delle più rinomate -e delle più costose- opere d'arte provenienti da tutto Endlos.
Abbiamo messo anche questo tra le possibilità perché già altre due volte sono state rubate opere d'arte di grandissimo valore, e qui dentro la sicurezza è affidata solo a pochi uomini separati per tutto il grande museo, quindi facilmente evitabili.
O facili da tramortire se presi singolarmente, visto che ultimamente ci sono stati dei feriti.

Concludendo l'uomo si raddrizza portando le mani alla schiena per la scomoda posizione in cui era prima e sposta lo sguardo verso una lontana finestra e poi verso di te:

Speravamo arrivassi prima, ma dobbiamo arrangiarci con quello che abbiamo: se non hai idee abbiamo il tempo per andare in tutti e tre i posti, ora, e fare dei qualche sopralluogo in ognuno di essi.

Altri uomini?
Fors- Purtroppo...
Lo sguardo scoccato da Gian verso Lars sembra dire più di mille parole.
Il distretto è a corto di uomini per svariati motivi e noi siamo gli unici soldati assegnati a questo caso, che inizialmente sembrava nettamente più semplice da risolvere di quanto non si sia rivelato successivamente.

Se osservi, puoi notare un gioco di sguardi tra i due miliziani che ti fanno capire che, forse, Lars cercherà di essere più gentile nei tuoi confronti, visto che un suo collega e -anche se di poco- un suo superiore lo ha già ripreso troppe volte per i suoi modi.

Raphael, che anche se ha guardato è rimasto zitto per tutto il tempo, ti guarda serio e concentrato, mentre allontana leggermente la sua sedia dal tavolo:

Ottimo.
Vediamo di capire come i fantasmi potrebbero far breccia in quella villa.

Anche Lars scosta la sedia e far per alzarsi, guardando la mappa del distretto mentre parla:

...o magari potremmo cercare di capire se sarà effettivamente quella la meta che sceglieranno stasera, o quale sarà, dato che a quanto ci è sembrato di capire sarebbero da fermare prima che possano compiere il furto, per la loro abilità di passare inosservati davanti a negozianti, mercenari e guardie.

Il terzo a muoversi è Gian, che mentre si alza prende una spada dentro un fodero attaccato ad una cintura e comincia a stringerla attorno alla vita:

Giusto.
Ora però è meglio cominciare ad andare: il sole comincia a calare e non abbiamo più di tre ore fino all'ora in cui si dovrebbe effettuarsi il furto.

Puoi notare che conseguentemente a lui anche gli altri due hanno preso delle spade appoggiate vicine e le hanno assicurate alla vita: sono tutti pronti. Adesso manca solo uscire e dirigersi verso la villa del nobile.

Appena fuori dalla caserma sei nuovamente in paradiso.

Non sembra essere passato molto, eppure noti che il sole ha cominciato ad essere sempre più vicino all'orizzonte: non mancheranno più di poche ore al tramonto.

Appena vi abituate alla luce esterna Gian è quello che prende la testa, muovendosi verso destra.
Gli altri due uomini lo seguono immediatamente, senza aspettare che tu faccia lo stesso.

Se cominci a camminare con loro, dopo qualche minuto di quasi assoluto silenzio senti una voce:

Ehm...

È la voce di Raphael, che parla mentre si affianca a te continuando a camminare, e ti guarda calmo cercando di capire chissà cosa dal tuo aspetto.

Purtroppo sei capitato nel giorno in cui i fantasmi compiono il furto...

Mentre camminate puoi vedere sempre più gente stare per strada, segno palese che state camminando verso una zona centrale del distretto.

Però mentre camminiamo, se hai bisogno di qualche informazione aggiuntiva, potremmo cercare di dartela.

Potremmo perché siamo abbastanza ristretti coi tempi e quando arriviamo alla villa o negli altri posti sarebbe il caso di occuparci di controllare la situazione, invece di parlare...

Subito una domanda, con subito l'esposizione del fatto di avere per la mente già un piccolo piano per agire.
Noti gli occhi di Raphael scrutarti mentre parli, mentre esponi il fatto che in meno di un'ora hai già in mente un piano mentre loro, poveri miliziani, lavorano a questo caso da circa due mesi senza sapere che pesci pescare.

Quando finisci di parlare puoi notarlo calcolare, ripensando forse a tutti i furti che sono stati fatti mentre loro tre seguivano già l'operazione cercando di sventarli.
Subito dopo l'esordio è incerto:

Mhh...effetttivamente tra tutti i loro furti sono state deubate molte ricchezze: tanti gioielli sono completamente spariti dalla circolazione, e quasi altrettanti furti hanno privato i proprietari di opere d'arte costosissime...

La fine è un po' incerta, come se non sia effettivamente sicuro di quello che sta dicendo o di quello che sta per dire.
Mentre parla puoi notare che vi siete immessi in una strada capeggiata da una grande e lussuosa villa a metà, sul lato sinistro, che occupa quasi metà della lunghezza della strada con il lussuoso giardino.

...però, anche se di poco, i gioielli sono stati maggiormente mira di questi furti...

Matematicamente direi in un rapporto di dieci a otto, ma con una dozzina di furti dove molti di questi che hanno visto rubate sia opere d'arte che gioielli, è difficile stabilire con precisione le loro mire preferite...

Appena finisce di parlare notate, quasi davanti al cancello della villa, una danzatrice di strada, magra ma con le forme giuste al posto giusto, che danza sulle note di una musica che sta solo nella sua testa, sulla quale Lars butta ben più di un occhio mentre le passa accanto.

Gian invece sembra non farsi ammaliare dalle movenze della ragazza e dalla sua gonna dallo spacco vertiginoso che le lascia completamente nuda la gamba destra, e con sicurezza si muove cerso il cancello, armeggiando con il suo giacchetto in cerca di qualcosa, mentre si avvicina alle due guardie.

Guardie che noti essere abbastanza ben equipaggiate e adatte alla difesa di un edificio contenente opere d'arte e gioielli di grandissimo valore: armate di spada lunga, spada corta, balestra piccola, con uno scudo piccolo sul braccio e varie protezioni di metallo nelle zone più rischiose, sembrano poter resistere a qualsiasi assalto frontale.

Raphael, da suo canto, rimane a metà tra te e Gian, mantenendosi girato verso la srada, verso Lars, e più in particolare verso la ragazza che gli danza attorno, sensuale.
La sua posizione statica e con le braccia incrociate è tradita solo dal suo viso sorridente ma un po' sconsolato, segno che forse vorrebbe essere lui al posto del suo collega.

Quando queste guardie si accorgono che l'uomo sta andando verso di loro si avvicinano portando le mani alle rispettive spade, ma il miliziano si limita a sfilare dalla tasca interna del suo giacchetto un foglio, provocando un fitto parlare tra lui e i due.