[AdE][SC] Contatto

Da quando Sarah aveva preso a viaggiare per le dimensioni, aveva iniziato a considerare Palanthas solo come una delle tante biblioteca in cui recarsi. Ciò però non voleva dire che avesse smesso di frequentarla.
Di tanto in tanto, quando si trovava nella capitale dell'Est, ci si recava. Dato che aveva messo le mani sugli appunti di Ise il suo interesse per la magia bianca era cresciuto parecchio. Perciò non c'era da stupirsi se quel giorno aveva deciso di andarci, alla ricerca di un qualche libro che potesse aiutarla nei suoi studi.
Certo, nonostante amasse quel tipo di incantesimi, era consapevole di non essere portata quanto lo fosse la fata. Sentiva che la sua vocazione fosse diversa e che la magia evocativa, come la bianca, fossero solo strumenti per ottimizzare il suo campo principale. Tuttavia questo non le impediva di approfondire anche queste.
Era rimasta stupita di trovare anche Saline lì: all'amica non piaceva troppo quel posto. C'erano troppe regole per i suoi gusti e lei aveva una forte propensione ad infrangerle quando erano così numerose. In effetti era più o meno quelli i pensieri dell'ancella. Tra l'altro cos'era quella questione del "non rubare"? Non sapeva proprio perché un mucchio di persone insistesse col dire che fosse sbagliato. Evidentemente non sapevano vivere in un regime di comunione dei beni.
Tuttavia la ragazza aveva deciso di dare una possibilità a quel posto e vedere se era davvero aggiornato come si diceva. Stando però alle sue ricerche, il giudizio si profilava essere negativo: niente manuali su come aprire le serrature, su come falsificare documenti e infiltrarsi da qualche parte. Possibile che lì non avessero quel preziosissimo sapere?
Beh, forse stava semplicemente cercando nel posto sbagliato.

" Saline, che fortuna averti trovata!"
Era sempre bello incontrare un'amica e poi da un po' di tempo parlare o anche solo vedere uno degli abitanti di Einheit la metteva tremendamente di buon umore.
Saline però si voltò dall'altra parte.
" Sono ancora arrabbiata."
La biondina capì a cosa si riferisse e abbasso la testa dispiaciuta. Si trattava di un problema che aveva avuto con Sheila, una vicenda che l'aveva persino portata a scontrarsi con Xenorath una seconda volta. Peccato che dopo avesse scoperto che la fonte del malessere della ragazza non fosse il cavaliere oscuro, come avevano supposto inizialmente, bensì la principessa stessa: le aveva fatto male!
Fondamentalmente il tutto era nato da una discussione su coloro che usavano i poteri psichici e Sarah, che si ricordava ancora bene della prigionia della fata, aveva finito per attaccarli ferocemente, non consapevole che l'ancella avesse simili capacità.
Quindi Sheila aveva finito per sentirsi in colpa per quanto sapeva fare. Non appena Sarah si era accorta di ciò aveva cercato di porre rimedio e da lì aveva iniziato a comprendere quanto Sheila e i suoi poteri, fossero diversi da Ise e di molti altri sciocchi individui che usavano le capacità psichiche.
Adesso l'ancella stava meglio, ma ciò non bastava a far svanire all'istante la rabbia a Saline e poi aveva come l'impressione che per sistemare tutto dovesse trovare un modo per farle capire che le piaceva il modo con cui avesse deciso di sviluppare i propri poteri.
" Se hai bisogno di me, mi trovi qui."
Disse, trattenendo a stento l'ennesimo "scusa". Si era già scusata a sufficienza e ora l'apprendista dama si aspettava che rimediasse completamente al danno recato a colei che considerava una sorella. Lo sapeva, ma purtroppo la biondina doveva ancora capire come fare.
Chiuse un attimo gli occhi, consapevole di non poter risolvere subito il problema. Tuttavia forse sarebbe riuscita a farsi venire in mente qualcosa, proprio ragionando con Saline. Magari se aspettava un po' riusciva a trovare l'occasione buona per parlarne.
Nell'attesa che questa si presentasse avrebbe letto un po'. Così prese due tomi ed andò a sedersi.

In quel momento era l'unica ad occupare il tavolo, quel giorno non vi erano molte persone in biblioteca e di spazio che ne era parecchio. Dopo un po' iniziò a sentire qualche rumore, forse provocato da qualcuno che passava di lì.
Inizialmente non ci fece troppo caso, ma via via che questo aumentava, iniziò a sentirsi un po' curiosa di capire cosa lo stesse provocando. Alzò allora lo sguardo, aspettarsi di vedere una persona qualsiasi e di riabbassarlo subito dopo. Invece notò qualcosa di insolito in mezzo a due colonne.
All'inizio non capì bene che stesse succedendo, notando solo la luce. Dopo qualche secondo iniziò a notare fattezze umane, vestiti. Iniziò a fissarla, non ancora consapevole di cosa fosse. Allora la strana ragazzina non trovò niente di meglio da fare che spostarsi ed andarsi ad infilare proprio sotto il tavolo in cui stava la ragazza e fu proprio allora che questa capì cosa avesse davanti.
" Ah, uno spettro!"
E per la paura scattò involontariamente, sbilanciando la sedia e cadendo di lato. Insomma, la sua reazione non era stata sicuramente delle migliori, anche se era meno pompata e artificiosa di quelle di coloro che erano troppo fighi per spaventarsi alla vista di apparizioni.
Fortunatamente riuscì dopo un po' a farsi coraggio, vedendo che pure l'altra fosse spaventata. Forse non voleva farle del male se si comportava così. Certo, quello non era un evento che capitava tutti i giorni e quindi era normale essere stupiti.
Beh, forse però non era neanche così strano; pure lei aveva visto una volta un'anima slegata dal corpo, prima quell'episodio.
Che cosa poteva fare allora? Che dovesse provare un approccio? Ancora per terra, si mise in ginocchio e cercò di dirle qualcosa.
" Vedo che anche tu sembri essere spaventata."
Il problema era che non sapeva bene cosa dirle.
" Comunque ti trovo molto... luminosa."
E di tutti gli argomenti che poteva tirare fuori, aveva optato per una stupidaggine!

Lentamente l'altra si volse verso di lei, dapprima lentamente, ponendole poi parecchia attenzione non appena la vide. Eppure reagì in maniera alquanto strana: tanto che Sarah non riuscì a capire se fosse contenta o irritata.
Probabilmente aveva sbagliato qualcosa: magari aveva finito per ferirla, dicendole quelle cose. Già, doveva essere proprio così ed era alquanto probabile che l'altra pensasse che le avesse detto che era brutta. Logico, no? Avrebbe cercato di rimediare, anche se non sapeva bene come spiegarle che si trattava di un malinteso.
Proprio in quel momento la piccola ricominciò a comportarsi in maniera strana. Che c'entrava l'oro? Non capiva che nesso avesse con la discussione. La guardò perplessa, non sapendo se fosse meglio scusarsi per prima o chiederle che volesse dire.
Proprio allora però una voce maschile le interruppe. Proveniva da un uomo dagli occhi verdi e i capelli neri, vestito in maniera piuttosto distinta e dall'aria sia cortese, che autoritaria.
Subito la ragazzina riprese a tremare e Sarah volse lo sguardo verso il nuovo arrivato, seppur rimanendo ancora inginocchiata. Per un attimo assunse un' espressione irritata, non appena sentì parlare di poteri psionici. Certo, fu comunque per uno o due secondi, ma forse abbastanza per permettere all'altro di capire che certe cose irritassero la fanciulla.
" Non si preoccupi, non ha fatto niente, né mi ha disturbato."
Disse, tornado a sorridere, per poi assumere un'espressione leggermente più decisa e interrogativa, quando pose la seconda domanda.
" Perché sta tremando?"
Chiese, indicando la ragazzina.

Nel frattempo Saline era tornata nella stessa area della biblioteca in cui si trovava Sarah e fu abbastanza vicina da sentire abbastanza chiaramente cosa lei e l'uomo si dissero, ma per il momento decise di non entrare in scena. Voleva sentire ancora un po' quella conversazione.

Sarah si fece aiutare dall'altro a rialzarsi, per poi lasciare la sua mano non appena fu in piedi. Ascoltò anche i suoi discorsi, in seguito alle parole dette in una lingua a lei sconosciuta.
Prima però che potesse riprendere la parola, Saline arrivò nei paraggi e le fu chiesto se la conoscesse. Sorrise divertita: com'era sospettoso quel tipo! Non era mica in un covo di malviventi, ma in una biblioteca tranquilla. Perché mai avrebbe dovuto temere di parlare lì?
" Sì, è una mia amica, non si preoccupi."
L'ancella però la guardò un attimo in un modo evidentemente ostile, poi sembrò come correggere la propria espressione, cercando di assumerne una amichevole.
" Esatto, mi chiamo Saline. Molto piacere."
E anche il tono della sua voce sembrò, all'inizio, un po' forzato. Era ancora arrabbiata con Sarah, era poco, ma sicuro.
La principessa cercò di non farci troppo caso, facendo la domanda che intendeva fare prima che l'altro chiedesse di Saline.
" Ma se è qualcosa di così doloroso, come fate a chiamare a voi le anime? Sapendo che dovrebbero fare così fatica, mi verrebbe da pensare che poche siano davvero disposte a rispondere alla chiamata di un'evocazione. Confesso che credo che possa essere persino pericoloso per chi lo fa: e se si arrabbiano per il dolore e si rivoltano a voi?
Chiese perplessa.

L'interlocutore, dopo l'ingresso della seconda ragazza, decise di presentarsi e la dama decise di fare altrettanto.
" Mi chiamo Sarah."
Disse lei, per poi ascoltare il resto delle parole del Negromante. Certo, se al momento fosse stata presente Leann avrebbe avuto molto da ridire sia sulla moralità delle sue pratiche, sia sulla fondatezza di certe tesi da lui esposte. Fortunatamente però era da tutt'altra parte e ciò impedì che desse di matto, scatenando un putiferio come solo lei sapeva fare.
Così la principessa riprese a chiedere altre cose, anche se non sembrava particolarmente turbata dall'aver sentito tali cose.
"E per curiosità, anche scopo evocate le anime? Per usi bellici o forse per stabilire un canale di comunicazione con l'aldilà? Insomma, di cosa si occupa il vostro gruppo?"
Intanto a Saline iniziò a venire in mente un'idea, anche se non era certa che avesse senso attuarla. Doveva valutare diversi fattori, tra cui se poteva riuscire a parlare da sola con lo sconosciuto, senza correre il rischio che l'altra la sentisse e anche in che modo avrebbe potuto allontanarsi, per far si che andasse tutto come voleva.

L'uomo andò avanti a parlare per un po'. La conversazione stava andando avanti tranquillamente, anche se le interlocutrici non avevano in realtà capito quale fosse l'attività che lui e i suoi colleghi svolgevano. Fu infatti quando si accorse della cosa che decise di chiarire meglio le cose. Prese allora s spiegare in che cosa consistesse il loro lavoro in poche parole, non mancando di comunicare il nome della sua organizzazione. Sembrava un racconto credibile, non certo una fandonia inventata al momento. La principessa lesse attentamente le informazioni riportate sul biglietto che l'altro le porgeva, senza tuttavia prenderlo. Per qualche secondo non disse nulla, poi affermò.
" Non sono interessata."
Aspettandosi che l'altro rimettesse via il foglietto. Dal canto suo Saline aveva ascoltato tutto e prese a ragionare velocemente su ciò che le parole dell'altro implicassero.
" Le autorità come vedono la vostra attività?"
Sapeva che in molti mondi simili pratiche fossero vietate e che le pene previste fossero severissime. Su Endlos però non aveva avuto effettivamente modo di informarsi, quindi aveva risolto di chiedere direttamente a lui.