[EM] Light and Shadow

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    Ritorno alla tana



    Luogo: Bloodrunner - Abitazione Jin Long



    Una bellissima giornata di sole, così splendente da illuminare intensamente i fori delle tapparelle, come se fosse un'arma da fuoco futuristica caricante di colpi energetici. Alison aprì gli occhi lentamente, si sollevò con la schiena e portò le mani dietro la nuca sollevando bene i gomiti e sporgendo il petto in fuori. Poi stirò le braccia verso l'alto con un gesto rapido degli avambracci mentre ritraeva indietro il petto. Accadde l'ovvio e lei fu impreparata. Scattarono i meccanismi metallici delle Ember Celica e per poco non faceva partire un proiettile dallo spavento.
    "Oh merda!" - si era completamente scordata di aver dormito coi bracciali in caso di qualche visita inaspettata mentre dormiva. Una precauzione, aveva rischiato di fare buchi nel muro. Uscì dalle coperte e fece un medesimo scatto degli avambracci verso il basso, così da far tornare le particolari armi in forma di bracciali.
    C'è mancato poco.. - sospirò e andò a fare colazione come sempre a quell'ora tarda. Seguirono le solite faccende quotidiane: lavarsi, esercizi giornalieri e vestirsi, stavolta con l'abito che portava solitamente per uscire e non per andare a "caccia".
    "Cosa potrei fare oggi?" - che domanda scontata, quello che fa ogni giorno! Cercare indizi e sospetti sui presenti individui che hanno contribuito alla morte di suo padre. Sorrise guardandosi allo specchio, fiera di com'era fatta, anche di portare quel cerotto alla guancia sinistra. Raccolse i lunghi capelli da sinistra e li portò davanti per darli una sistemata. Il sorriso via via scomparve, stava perdendo la pazienza, così decise di dare una controllata superficiale e lasciò perdere, mantenendo il suo solito look. Uscì dal bagno, indossò la giacchetta, prese le chiavi e legò la fascetta sulla gamba, poco sopra lo stivale e uscì di casa con gli occhiali da sole.
    "Forza Bumblebee, oggi si corre!" - tirò fuori dal garage il suo mezzo a due ruote, infilò il casco e diede gas nella direzione di quel locale in cui sarebbe dovuta andare tante altre volte. Quale modo migliore di conoscere i membri dell'organizzazione, cui era entrata a farne parte, se non andarli a trovare? Magari poteva farsi un po' gli affari degli altri, ricavare qualche informazione..o semplicemente perché era curiosa delle persone con cui avrebbe dovuto lavorare in seguito.

    Luogo: Bloodrunner - Locale Il Grumo



    Presto raggiunse Il Grumo, parcheggiò in una zona apposita lì vicino la moto e scese sollevando il casco dalla testa. Restò immobile, non avanzò in alcun modo. Dedicò un minuto per riflettere con calma su una questione molto importante da prendere: trasferirsi. I poliziotti ancora non era riusciti a individuarla, a riconoscerla probabilmente le armi uniche che portava non erano così facili da rintracciare. Nonostante nel giro della stessa settimana, i cari uomini della giustizia aveva in mano ben due scene del crimine con lo stesso tipo di bossoli. Prima o poi l'avrebbero scoperta, doveva forse agire in fretta e levare le tende? Tolse gli occhiali e si decise a entrare nel locale. Non salutò nessuno, nessun segno particolare, niente di niente. Si apprestò a raggiungere il luogo che le interessava, senza dare nell'occhio. Quasi si stesse infiltrando nella casa di quella che poteva essere considerata la sua nuova famiglia, senza considerare i sospetti sull'organizzazione, che non poteva di certo ignorarli.
    Vediamo un po'.. - non aveva molte alternative e non sapeva chi scegliere con chi parlare per primo. Dimitriy le aveva presentato tre persone, di cui Isaac. Una doveva trattarsi di una persona spesso arrabbiata, mentre l'altro un misterioso individuo cui si sconsiglia ogni contatto. Per il momento pare più semplice cominciare da chi aveva visto più volte: Isaac. Non che Alison fosse una ragazza timida o avesse difficoltà nel relazionarsi, però si comincia sempre dal livello più facile, in questo caso l'approccio sarebbe stato diretto e confidenziale.
    "Yo! Come butta?" - più amichevole di così..lo trovò per caso e non perse l'occasione di cominciare una conversazione, magari si sarebbe fatta spiegare qualche regola dell'organizzazione e le loro abitudini. Non poteva negarlo, il clima non sembrava uno dei migliori, sopratutto a giudicare da come furono descritti gli altri membri: tra uno scienziato fin troppo tranquillo, una tipa dal carattere forte e un personaggio possibilmente pericoloso. Era il momento di verificare.

    Stato Mentale: Normale - What's up?
    Stato Fisico: Normale - Leggero impatto alla schiena, piccolo taglio alla guancia sinistra
    Energia: 80%
    Armi: Ember Celica - Colpi: 12 + 12


    Edited by "Gerik" - 4/12/2014, 14:41
     
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    Narrato
    «Parlato»
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    Il Grumo


    Osservo il fondo del bicchiere con aria assorta, le ricerche sul DNA del bestione non sembrano portare a nulla. L'uomo di diamante non ha segreti da svelarmi, mi ha solo posto altre domande. Avvicino la bottiglia di Whisky, ne verso un po' nel vetro sporco che ho in mano e che quel grassone continua a chiamare "bicchiere", devo trovare il modo di approfondire le ricerche sul patrimonio genetico che ha generato quel mostro. Potrebbe tornarmi utile.

    Butto giù un lungo sorso senza fermarmi ad assaporare l'aroma intenso di quel che sto bevendo; quel posto sarà pure una bettola, ma ci hanno messo relativamente poco a trovare quel che desideravo.
    Intento a fissare il muro ripercorrendo i vari processi eseguiti sul cadavere, o su pezzi di esso, vengo colto totalmente alla sprovvista dall'irruzione e dal saluto gioviale di Alison. Sobbalzo sulla sedia, mentre mi volto con la faccia evidentemente stranita. La guardo un secondo, recupero le poche informazioni che ho di lei e, infine, rispondo «'Giorno» sì beh.. Rispondo. «Direi che butta bene» continuo sollevando di poco le maniche del giaccone che indosso, rivelando una fasciatura ad entrambi i polsi. «Il figlio di puttana dell'altro giorno m'è costato un bello sforzo. C'ho quasi rimesso una mano» concludo riportando l'attenzione sul bicchiere, prima di trangugiare d'un sorso il contenuto. «Vuoi?» indico la bottiglia con il bicchiere ormai vuoto «Offre la casa» ridacchio.



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    SCHEMA RIASSUNTIVO
    Condizioni Fisiche Riposato
    Condizioni psicologiche In Ripresa
    Consumo di Mana nel Turno -
    Mana Residuo 20%

    DOTI PASSIVE
    Velo di Shaa-Qu-Rin [Dote passiva - Visione Notturna]
    Figlio del Silenzio [Dote Passiva - Muoversi Silenziosamente]
    Sangue di Shaar [Passiva di Resistenza alle Malie]


    EQUIPAGGIAMENTO
    -Velo di Shaa-Qu-Rin - [Doti Passive: Visione Notturna]
    -Skul-Dah - Lama Lunga in Acciaio Temprato
    -Skul-Haka - Il Taglia Gole, pugnale semplice in acciaio temprato, di 24 centimetri con taglio unico.
    -Agnes - Pistola, danni bassi - 1 Caricatore [Se smontata, richiede 3 turni per essere rimontata]

    TECNICHE ATTIVE IMPIEGATE
    1° Slot -
    2° Slot -

    Riassunto Azioni




    Edited by AdranDH - 4/12/2014, 11:18
     
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    Conversazione improvvisata



    Luogo: Bloodrunner - Locale Il Grumo



    Sembrava nel pieno dei suoi pensieri, Alison s'interrogò se fosse successo qualcosa, aveva l'aria di qualcuno che aveva perso tutto e stava sfogando la sua tristezza nell'alcool. A quanto pare non fu così: Alison si sedette presto affianco ad Isacc, il quale rispose positivamente alla sua semplice domanda. Semplice da mentire, naturalmente, era evidente che qualcosa non andava perfettamente, forse stava solo stilando delle fasi per una progettazione personale o rifletteva su cosa avrebbe dovuto fare in futuro. Lei non poteva saperlo e non s'interessò più di tanto, cercò solo di seguire il corso della conversazione. Quello sollevò di poco le maniche del giaccone, mostrando delle fasciature su entrambi i polsi.
    "Bella botta" - commentò distogliendo preso lo sguardo dalle sue mani. Per poco non gli fece venire i sensi di colpa quando le ricordò l'avvenimento dell'altro giorno. Si era sforzato parecchio, questo era evidente, ma alla fine ce l'avevano fatta, tutti interi o quasi. Lei ne era uscita semplicemente con un graffio alla guancia, fortunata, poiché poteva seriamente finire male per quel colpo che ha causato ciò. Inoltre non aveva fatto molta fatica, tirati alcuni pugni lì e altri qua, la sua veloce ripresa era, senza dubbio, ampiamente giustificata.
    "Certo! Che domande!" - rispose all'invito sorridendo e preferì richiedere un altro bicchiere, tanto per mantenere una certa classe in contrasto con il suo stile. Accavallò dunque le gambe, precisamente la destra sulla sinistra.
    Ho rischiato molto.. - non poteva non associare lo scienziato a ciò che aveva fatto per lei, nonostante il fine primario era concludere la missione. Poi voltò la testa nella sua direzione.
    "Dovrei ringraziarti, se non fosse stato per te, me la sarei passata più brutta di quanto hai passato tu" - poi prese la bottiglia, osservò le scritte, senza leggere con particolare attenzione e versò un po' del contenuto nel bicchiere, fino a riempirne metà. Posò la bottiglia alcolica e diede un piccolo sorso. Un piccolo spasmo all'occhio sinistro, esterno rispetto ad Isaac, come per contrastare l'impulso di serrare l'occhio al sapore del Whisky. Evidentemente non gradì particolarmente la bevanda, però non voleva certo sembrare una pappona e preferì tenere all'orgoglio. Non beveva spesso bevande alcoliche. Quando suo padre era ancora in vita era particolarmente raro avere la possibilità di assaggiare le famose bevande da adulti, anche dopo la sua morte non ebbe mai il pensiero di sfruttare ciò. Era senza regole, ma le abitudini sono difficili da cancellare.
    "Non sapevo fosse possibile creare diamante dal nulla o emanare scariche elettriche" - continuò, non fraintendetela, non aveva intenzione di mirare a qualcosa in quella conversazione, solo che le veniva più naturale volgere l'argomento su ciò che aveva in comune, la missione in questo caso.
    "Quel che è successo è stato pericoloso e spettacolare allo stesso tempo, non pensi?" - sempre mantenendo la stessa espressione cordiale e serena, non era agitata e non provava vergogna, certamente non è una ragazza da definire timida. Stavolta non gli rivolse lo sguardo, rimase rivolta a tutto ciò che vi era di fronte a lei, ogni tanto spostando lo sguardo sul bicchiere.

    Stato Mentale: Normale - Di cosa mai parleremo?
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    Edited by "Gerik" - 4/12/2014, 14:41
     
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    Il Grumo


    La ascolto e la osservo mentre si mette seduta, sembra dispiaciuta per quanto mi è successo, dovrà farsi crescere molto pelo sullo stomaco, non c'è tempo per il dispiacere o la compassione in questo lavoro, non ci sarà tempo per pensarci su quando le cose si faranno difficili. Non ho voglia di affrontare argomenti pesanti, non oggi, la ragazza se la dovrà cavare da se. Prendo la bottiglia appena posata da Alison e ne verso ancora nel mio bicchiere, un altro lungo sorso, buttò tutto giù, senza assaporare questa volta «Sono stato assoldato come mercenario e il mio compito era farti arrivare al vecchio, il bestione è stato solo un danno collaterale. Non c'è bisogno che mi ringrazi, lo ha già fatto il mio compenso» rispondo con calma «Per le prossime volte, cerca di restare fredda, non ci guadagniamo nulla se ti fai ammazzare» concludo cinico. La mano destra che regge il bicchiere, va allora a togliere il guanto protettivo dalla sinistra. Il palmo libero da protezioni è ancora avvolto dalle bende, in un attimo, queste cominciano a scurirsi, fino a carbonizzarsi completamente, scintille azzurrognole compaiono sul palmo, levandosi rapide verso l'alto, una piccola dimostrazione «Per quanto mi riguarda si tratta di ingegneria, nulla più di una modifica alla mia struttura, il bestione non so ancora come generasse quella sostanza, ma suppongo possa essere una mutazione genetica. Una qualche sostanza che a contatto con l'aria diventa solida ed impenetrabile. Ci sto lavorando..» Lascio cadere l'argomento, non ho alcun interesse a renderla partecipe dei miei piani. Massaggio lentamente la mano sinistra, ho ancora dolore e fastidio, non ho recuperato la totale mobilità degli arti superiori e non riesco ancora a tenere un alto voltaggio a lungo. Rinfilo il guanto in pelle e porto di nuovo il bicchiere alla bocca «Che ci fa una ragazzina in un posto come questo?» No, non è socializzazione quella che vedete, nessuna empatia per la ragazza, voglio solo ed esclusivamente sapere se le sue motivazioni sono così forti da non farci ammazzare. Sono sopravvissuto a talmente tanti guai che lasciarci le penne ora, per colpa di una ragazzina impulsiva, mi sembra eccessivo. Oltre che stupido.



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    Ognuno ha il proprio carattere



    Luogo: Bloodrunner - Locale Il Grumo



    Isaac si concede un altro bicchiere, tutto d'un sorso, cosa che Alison non sarebbe capace di fare. Lei lo osserva e attende le sue parole. Con tanta serietà, quasi mette in soggezione la ragazza che, poco a poco, si toglie il sorriso dal volto, forse colpa anche di ciò che aveva da dire.
    Un mercenario eh? - osserva ogni minimo gesto, curiosa di con che razza di tipo stava intrattenendo una conversazione. Disse di essere stato assoldato per quel compito, ma era chiaro che anche lui aveva i suoi motivi per trovarsi nella stessa compagnia cui era stata costretta ad unirsi Alison, per i suoi motivi personali. Un sorriso forzato, quando con una certa aria forse arrogante, respinge i suoi ringraziamenti sottolineando, in altre parole, la grandiosità delle sue azioni.
    Si dà poche arie il nostro "eroe" - però non poteva negare che in fondo se avesse agito in maniera diversa, probabilmente non sarebbe successo nulla di grave allo scienziato. Eppure, nell'analizzare gli eventi, ricordò di aver ascoltato le parole di Dimitriy e loro non erano riusciti a tenere a bada quel bestione. Lei pensava a quel determinato momento, ma probabilmente Isaac si riferì a tutt'altro, puntava forse al suo carattere un po' "bollente"?
    "Cercherò di tenerlo a mente!" - esclamò e diede un altro piccolo sorso, il bicchiere ora era riempito per un quarto. Poi indietreggiò leggermente col busto, tornò seduta composta, comprese le gambe, e incrociò le braccia.
    Non ti agitare Alison.. - "Non ho molta esperienza nel gioco di squadra" - disse con occhi chiusi e il viso inclinato leggermente verso il basso. Poi li riaprì e tornò a rivolgere il suo sguardo verso di lui, il quale la intrattenne mostrandole, quasi fosse magia, la sua capacità di produrre scariche dalla mano. Evitò qualunque genere di commento per non mostrare il suo stupore, nonostante gli occhi parlavano chiaro.
    E' incredibile, non pensavo l'ingegneria potesse arrivare a tanto! - non lasciò trapelare i pensieri e ascoltò con attenzione. Parlava di mutazioni genetiche, campi quasi incomprensibili per la ragazza, almeno nello specifico, naturalmente aveva compreso che, attraverso qualche esperimento, qualcuno era riuscito ad acquisire dei poteri, in un certo senso. Poi concluse la frase e cercò di cambiare argomento, probabilmente non voleva spostare l'argomento su quello, Alison trattenne la sua curiosità, non sarebbe riuscita a comprendere molto. Le chiese che ci faceva lì, lei sorrise e gesticolo col braccio destro sfilandolo dall'incrocio con l'altro.
    "Parli come se fosse il posto peggiore del semipiano" - tornò a incrociare le braccia, senza smettere di guardarlo negli occhi. Non certo per interesse, sia chiaro, però normalmente è così che si comunica con gli altri.
    "Cos'è? L'inferno? Perché a me pare che in questo posto non faccia poi così tanto caldo!" - e si lasciò in una piccola risatina, associando il suo carattere con l'ambiente attuale, come per scherzare su quanto pericolosa poteva essere lei. In poche parole, anche lei si dava delle arie ogni tanto e spesso le piaceva fare commenti o dire frasi questo genere.
    "Comunque sia, diciamo che questo posto è una scorciatoia per una vendetta personale - non si scompose e in breve tempo tornò la serietà sul suo viso, si stava toccando un argomento delicato per lei. Cercò quindi di non dilungarsi troppo e di porre la stessa domanda, come legittimo, ad Isaac.
    "Te invece?" - indicandolo con un cenno del capo, veramente si era unito a questa organizzazione solo per denaro? Avevo sentito che vi erano dei progetti molto ambiziosi in ballo.

    Stato Mentale: Normale - Che cazzone..
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    Il Grumo


    Ascolto il tentativo di giustificare l'impulsività durante la precedente missione, resto impassibile, non offrendo il seppur minimo segno di umanità, poi le rispondo «Non si tratta del gioco di squadra, qui nessuno è fatto per quello, altrimenti non faremmo i mercenari, si tratta di focalizzarsi sull'obiettivo finale e fare di tutto per portarlo a termine. Ripeto, se ti fai ammazzare per eccesso di zelo, la missione non è compiuta e addio compenso.» il cinismo raggiunge livelli inimmaginabili, non immaginavo di poter diventare così stronzo. Riempio di nuovo il bicchiere, e mi offro di riempire quello di Alison «Non ti sto sgridando, ne voglio insegnarti a fare il tuo lavoro, te la cavi già abbastanza bene da te» sto solo cercando di assicurarmi che riporterò a casa la pelle e il mio compenso nelle prossime missioni.

    Sorrido appena quando Alison prova a far vedere che il Bloodrunner non la spaventa, evito di puntualizzare che la paura è la forza che ci tiene in vita, che ci permette di non soccombere ai nostri avversari. Lo imparerà, imparerà a cogliere la forza laddove altri vedono debolezza, resta solo da vedere quale sarà il prezzo.
    Alla domanda sul motivo che mi spinge nel Bloodrunner, prendo un lungo sorso, prima di rispondere, non deglutisco subito, assaporo il whisky prima di buttarlo giù «Le mie ricerche, mezzi e finanziamenti per portare avanti i miei studi sulla struttura umana e sul suo potenziamento. Qui sono tutti impegnati a tagliarsi la gola a vicenda per venire a controllare che cosa sto facendo» tradotto: non c'è nessuno che viene a ficcare il naso nelle mie cose con il pretesto morale di voler giudicare la mia umanità. Nel BloodRunner non c'è morale «Loro offrono protezione e finanziamenti alle mie ricerche, io offro le mie competenze alla loro causa» affermo indicando genericamente il vuoto con il dorso della mano libera dal bicchiere «E' un buon accordo, una sorta di contratto, vediamola così.» riporto poi l'attenzione sul motivo che ha spinto la ragazza in quel baratro «Non lasciare che offuschi la ragione» affermo sibillino «la vendetta, intendo» mi spiego, concludendo.









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    Questione di contratti



    Luogo: Bloodrunner - Locale Il Grumo



    Era proprio come immaginava, un mercenario totalmente egoista che lavorava con altri solo per i propri scopi, un po' come intendeva fare lei. Questa organizzazione era diversa dalle classiche malavitose, solitamente si venivano a creare dei legami stretti, come una grande famiglia, sempre mantenendo un certo conto per se stessi. Dalle parole di Isaac, aveva compreso che alcuni, o forse la maggior parte, prestava il proprio servizio in cambio di alcune libertà che non si può trovare ovunque. Un gruppo pieno di risorse. Certamente Alison non si aspettava di sentire esaltati valori particolari, però non credeva di sentirsi dire, in un modo così duro, che ognuno si faceva gli affari propri. Non avrebbe potuto togliersi alcun dubbio conversando con Isaac, quello era un mercenario, non incarnava gli ideali di questa organizzazione. In conclusione, avrebbe dovuto cercare altri individui particolari, non voleva certo puntare subito su Dimitriy, il quale era sicura, o almeno credeva, che sapesse molte cose a riguardo di dove comanda. Non aveva risolto molto, però ormai non le interessava più, era un'occasione per fare quattro chiacchiere, tanto valeva continuare. Lo scienziato riempe ancora il suo bicchiere e si presta a riempire anche quello di Alison, lei non rifiuta e lo lascia fare.
    Mi devo abituare, ognuno qui si fa i cazzi propri - nonostante ciò, era sicura che sentiva una certa umanità nei confronti degli altri. Alla fine erano tutti lì come lei, per raggiungere i propri obiettivi, poi probabilmente, finiti, ognuno se ne sarebbe andato via, se era possibile. Alison progettava ciò, terminata la sua vendetta, avrebbe abbandonato l'organizzazione.
    "Ci manca pure che mi sgridi" - commentò senza aggiungere altro, prese il bicchiere appena riempito e bevve un sorso, breve come i precedenti. Quello fa altrettanto, molto più lungo rispetto al suo e spiega il motivo per cui si era unito agli eversori: esperimenti, ricerche, offriva i propri servizi in cambio di protezione dal suo operato, giudicato in modo negativo dai moralisti e, ovviamente, illegale. Bloodrunner era un quartiere particolare, distinto dal resto del Pentauron, la criminalità e l'illegalità era elevate e la polizia non era in grado di mantenere un controllo totale. A questa riflessione, le tornò in mente suo padre, vittima del grande potere della malavita, capace di mettere a tacere chiunque, ma non lei. Non era un giustiziere, si era unita ad un'altra organizzazione, si era mischiata tra criminali per eliminarne altri simili. Forse era l'unico modo per raggiungere una certa giustizia, assumersi il peso di certe azioni, per così dire, sbagliate. Era solo una ragazzina che si impegnava a sostenere un fardello pur di liberarne un altro. Era troppo determinata per lasciarsi influenzare dalle parole di Isaac, non le importava nulla il suo pensiero a riguardo, non poteva continuare a vivere senza pensare che gli assassini di suo padre giravano liberi e non potevano venire fermati. Lei lo avrebbe fatto, avrebbe cercato uno alla volta e li avrebbe puniti, non per le loro azioni criminali nel generale, ma specificatamente per aver fatto un torto a lei. Forse era anche questo il motivo per cui non provava nulla di avverso sulle motivazioni che spingevano alcuni ad unirsi ad un'organizzazione come questa.
    "Pff! Ormai ho già cominciato" - afferma come se fosse una scusa per non tornare indietro. Il mietitore sbadigliò e nonostante ciò non aveva intenzione di cambiare soggetto, rimaneva focalizzata su di lei, come un fastidioso stalker.
    "Non ho intenzione di tirarmi indietro" - continuò tenendo la mano sul bicchiere applicando piccoli movimento per far muovere il liquido, osservandone la reazione.
    "Non trovo giusto non riservare lo stesso trattamento agli altri" - lasciò il bicchiere sul tavolo e tornò a guardare Isaac, gli occhi erano rossi, riaffiorava l'odio che cercava di tenere sottomesso per i momenti opportuni, non voleva sfogarsi su nessuno se non contro le specifiche persone a cui dava la caccia. Poi chiuse gli occhi con un sospiro e li riaprì mostrando il colore naturale di sempre.
    "Come funziona qui?" - chiese semplicemente, lei era la nuova arrivata e non sapeva assolutamente nulla sul modo di organizzarsi, i vari compiti e le regole, qualcuno doveva pur dirle cosa fare e cosa non fare.

    Stato Mentale: Normale - Avanti, come funziona qui?
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    Il Grumo


    Non c'è molto da aggiungere, la ragazzina è testarda e non sembra aver capito che in quel posto non c'è spazio per chi crede di poter aggiustare le cose solo con l'impeto della giovinezza. Non hanno tanti anni di differenza, ma le privazioni che ha subito Isaac durante l'infanzia e poi nell'adolescenza, lo hanno segnato profondamente, è diventato cinico, calcolatore, spietato, è un uomo a cui non interessano assolutamente le ragioni che spingono la gente a fare quel che fa, l'unico suo interesse è quello di poter ottenere ciò che vuole. E un tipo come Alison potrebbe creargli problemi, potrebbe addirittura metterlo in pericolo. Sorride bonario, come potrebbe far un uomo di fronte alle manifestazioni un po' infantili di una bimba, non replica alle risposte decise e apparentemente dure di lei. Lascia che un altro lungo sorso scenda giù lungo la gola, lascia che l'alcol infiammi le membra prima di rispondere «Qui funziona che devi obbedienza a Dimitriy, quello che dice lui è legge, gli obiettivi dell'organizzazione non saranno sempre ben delineati, ma il nostro compito è portare a terminequanto ci viene assegnato, senza se e senza ma. Dovrai fare cose che non ti piaceranno, e non avrai scelta, dovrai agire secondo un codice di condotta che a te potrebbe anche non stare bene, ma dovrai farlo, se vuoi continuare la tua ricerca personale» non è una minaccia, non serve a nulla minacciare la ragazzina, è una semplice constatazione di quanto le sue opinioni verranno tenute in considerazione nel momento in cui gli interessi dell'Organizzazione non saranno aderenti ai suoi, e farà meglio ad abituarcisi.

    «Io ti ho capito Alison Jin Long, sei esattamente uguale a me, sei qui per un tuo tornaconto personale, magari il tuo scopo è più nobile, magari la tua battaglia ti sembrerà giusta, ma ucciderai persone, persone che potrebbero anche non aver fatto nulla, se non trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato e quello sarà un inferno, lì sarai costretta a misurarti con la tua determinazione, dovrai scendere a patti con la parte di te che meno conosci e che non avresti mai voluto scoprire. » lo so sono odioso quando bevo, tracanno l'ultimo sorso di whisky, mi alzo la guardo un'ultima volta negli occhi «Quando arriverà quel momento, pensa bene a quello che farai» in fondo, quella ragazzina mi ricorda che anche io a mio tempo sono stato strappato brutalmente alla mia esistenza, gettato in un mondo spietato dove nessuno avrebbe avuto pietà di me. Non sono stato bravo a scegliere la mia strada, non sono stato il migliore, sono semplicemente stato più fortunato di altri, nella malasorte che mi aveva colto, ho trovato l'unica via per non uscirne con la gola squarciata «Se quel giorno avrai bisogno di parlare, mi troverai da queste parti, credo. A meno che tu non mi abbia già fatto ammazzare» ridacchio alla mia stessa, squallida, battuta. Sono veramente odioso. Meglio che mi allontani, meglio che esca a prendere una boccata d'aria.


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    SCHEMA RIASSUNTIVO
    Condizioni Fisiche Alticcio
    Condizioni psicologiche In Ripresa
    Consumo di Mana nel Turno -
    Mana Residuo 100%

    DOTI PASSIVE
    Velo di Shaa-Qu-Rin [Dote passiva - Visione Notturna]
    Figlio del Silenzio [Dote Passiva - Muoversi Silenziosamente]
    Sangue di Shaar [Passiva di Resistenza alle Malie]


    EQUIPAGGIAMENTO
    -Velo di Shaa-Qu-Rin - [Doti Passive: Visione Notturna]
    -Skul-Dah - Lama Lunga in Acciaio Temprato
    -Skul-Haka - Il Taglia Gole, pugnale semplice in acciaio temprato, di 24 centimetri con taglio unico.
    -Agnes - Pistola, danni bassi - 1 Caricatore [Se smontata, richiede 3 turni per essere rimontata]

    TECNICHE ATTIVE IMPIEGATE
    1° Slot -
    2° Slot -

    Riassunto Azioni


     
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    Viaggiatore dei Mondi

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    Non si può sbagliare più



    Luogo: Bloodrunner - Locale Il Grumo



    Probabilmente si era atteggiata un po' troppo, non aveva preso con serietà l'argomento o il significato delle parole di Isaac. Questo le spiega le regole tra gli eversori: dure e con poco spazio alla libertà. Duramente lo scienziato cercò di farle capire che chi entra lì è costretto ad eseguire gli ordini, anche a costo di andare contro la propria morale tutto per seguire il proprio obiettivo. Non si poteva discutere, totale devozione a Dimitriy, fare tutto ciò che ordina per il fine delle missioni. Suona come un patto con il diavolo. Alison non disse nulla, ascoltava seria e con molta attenzione a quelle parole, l'atteggiamento di Isaac era cambiato, sembrava voler arrivare alla fine del discorso, a non lasciarle niente da controbattere. Lei però, ancora giovane e inesperta, che si era imposta una missione personale, un dovere, credendosi matura abbastanza, non realizzava ancora la condizione in cui si era inserita. Ma quelle parole certamente lasciavano dentro di lei qualcosa, una riflessione su una qualche decisione da prendere in futuro. L'altro di tanto in tanto trangugiava la bevanda e infieriva, allo stesso modo, sulla ragazzina.
    Uguale..a lui? - non comprendeva, intendeva forse che anche lui aveva avuto un passato burrascoso? Forse, ma era evidente che si riferiva alle motivazioni per cui si trovava lì e, nonostante non fossero le stesse, non poteva non riconoscere una certa analogia nel tipo. Entrambi avevano deciso di lavorare per l'organizzazione a patto di raggiungere i propri scopi. Più ascoltava quelle parole e più dubitava se la sua decisione fosse stata saggia o meno. Non era stupida, capiva che non doveva distrarsi, che non doveva sbagliare, un errore e si sarebbe portata un altro fardello dentro di se, uno molto più pesante della vendetta..uccidere un innocente l'avrebbe posta in una condizione identica a quella delle persone a cui dava la caccia. Dove c'è la luce vi è l'oscurità, si sarebbe dovuta assumere le responsabilità delle proprie azioni. Certamente, vendicandosi in parte veniva considerato il medesimo, ma un errore tale sicuramente potrebbe sconvolgerla totalmente, farla entrare in una dimensione di pura tristezza e odio nei suoi stessi confronti, proprio il contrario, una che è sempre stata orgogliosa e fiera di sé rischiava di passare il resto della sua vita, ancora lunga senza considerare eventuali incidenti mortali, in un'anima macchiata di colpe indelebili. Un consiglio, un avviso dopo l'altro. Isaac dà un ultimo sorso, un ultimo sguardo e le assicura disponibilità per future conversazioni. Si alza e la lascia lì a riflettere, indirettamente, sulle sue decisioni e sulle sue parole. Quanto sarebbe stata disposta a fare? Non poteva nemmeno rispondere ad una domanda del genere, non c'era più un quanto, poiché ogni cosa ordinata era da fare. Si era messa in un bel casino. Il suono del ridacchiare la rese furiosa, come se si stesse prendendo gioco di lei con una battuta. A dire il vero, ciò che le bruciava dentro era l'ammettere che forse aveva agito troppo impulsivamente negli ultimi tempi, non aveva autocontrollo. Era fatta così e, nonostante ciò, sarebbe andata avanti. Quando arriverà il momento prenderà la decisione, ma è sempre bene munirsi di prudenza. Quindi, fin da subito non le rimane altro che pensare a come uscirne da lì nel caso fosse troppo tardi per tornare indietro. Le sembrava l'idea migliore. Non esagerò, diede un sorso pari ai precedenti.
    Maledetto.. - non lo seguì, gli lasciò l'ultima parola perché non era in grado di andare avanti, si sentiva sconfitta, si sentiva ammonita. Un grido di rabbia e vetri infranti.

    Stato Mentale: Normale - Vaffanculo!
    Stato Fisico: Normale - Leggero impatto alla schiena, piccolo taglio alla guancia
    Energia: 80%
    Armi: Ember Celica - Colpi: 12 + 12
     
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