[EM] Pagine Perdute

L’Eredità dei Titani ~ Atto I

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    Silenziose e imperscrutabili, le mura di marmo delle Cave del Sapere cominciano a fissarvi nel momento in cui mettete piede all'interno della struttura, osservandovi con curiosità e giudicando i vostri pensieri e volontà. Un silenzio alieno echeggia per i semivuoti corridoi illuminati dalle magiche fiaccole, disturbato solo da un cubo rumore di passi, di libri sfogliati, di frasi mormorate in un sussurro che, per via dell'eco, si trasforma in breve in un urlo strozzato.

    Le Cave del Sapere, l'ultima roccaforte della scienza, della conoscenza, della cultura di un presidio immolatosi alla violenza e al dolore. Un antico detto diceva che il deserto dello Yuzrab era tale perché gli antichi avevano tagliato ogni singola pianta del presidio meridionale per creare pergamene e libri e in seguito, riempire le Cave. Per quanto falso, vi basta un occhiata agli innumerevoli e altissimi scaffali che vi sovrastano, per capire come il come mai di quel detto.

    La Biblioteca è uno dei posti più solitari di Merovish, oltre ad essere uno dei più pacifici, secondo solo al Distretto della Polvere. In pochi cercano il Sapere, alla Tana, e quei pochi intendono conservarlo, piuttosto che uccidersi a vicenda per esso. Gli abitanti di quell'universo a parte sono stregoni, alchimisti, semplici storici e archeologi... ma anche mercenari, cacciatori di tesori, gente in cerca di informazioni... e ancora, seppur nella minor parte, poveracci abbandonati contro gli scaffali, intenti a rubare un po di dolce serenità da quel tranquillo seppur spettrale luogo.

    Voi, come loro, avete un compito. Una ricerca, un obiettivo. Una domanda postavi dal vostro superiore, il Pasha del Distretto della Fame, Zimmer dell'Eversione. La biblioteca quasi sogghigna, notando il pesante tomo in vostro possesso. Da millenni non vede quelle nere pagine, e per millenni, forse, ne ha protetto il segreto. Segreto che, ovviamente, sta a voi rivelare.



    Edited by Kami della Falsa Speranza - 3/12/2014, 10:56
     
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  2. _MajinZ_
     
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    A Dimitriy piacevano parecchio le Cave del Sapere, era il suo luogo preferito dove fuggire dal caos della Tana per trovare un po’ di ordine e pace, immerso in un mare formato da una conoscenza millenaria che forniva sempre qualche suggerimento utile. Li dentro vi erano tomi di ogni tipo, libri antichi che sfamavano ogni tipo di curiosità, anche la più strana e improbabile. Quel posto era perfetto pere chi cercava delle risposte, anche se spesso forniva anche numerose domande che, probabilmente, iniziavano tutte con “perché?”.
    Quel giorno però il biondo non era li per soddisfare una sua curiosità, aveva bisogno di risposte che però sarebbero ritornate utili non solo a lui, ma anche all’intera Gilda. Zimmer infatti gli aveva affidato un compito, ovvero di trovare informazioni riguardo al tomo che ora il russo portava sotto braccio: si trattava di un volume antico chiuso però da un lucchetto... abbastanza particolare. Non aveva una serratura, quindi prima di tutto dovevano capire in che modo aprirlo. Purtroppo lui da solo non era in grado di trovare ogni soluzione, la sua specializzazione infatti non era nel campo dello studio e quindi doveva farsi accompagnare da qualcuno di più competente.
    Purtroppo tra lui e la sua collaboratrice non scorreva proprio buon sangue, anche se gran parte della corrente negativa proveniva direttamente da lei... Asuna Yuuki, l’archeologa alle dipendenze degli Eversori di Merovish. Ne avevano una sola e ciò era abbastanza triste, visto che la si poteva definire proprio Miss Simpatia. Però lei sapeva come muoversi in quell’ambiente e le sue conoscenze riguardo i reperti antichi potevano tornare davvero utili.
    Il biondo l’attendeva in silenzio appena oltre l’entrata, a metà tra la luce esterna (poca a dire il vero) e quella artificiale delle fiaccole. Non attendeva da molto e oltretutto era anche in anticipo, quindi confidava nella puntualità della ragazza. Però il giovane era anche abbastanza scettico, dopo quella conversazione avvenuta il giorno prima lei poteva anche decidere di non presentarsi... ma sperava di aver smosso la sua curiosità, visto che avevano a che fare con qualcosa di molto antico e misterioso.

     
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  3. Eruka
     
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    Era una fortuna che Zimmer fosse riuscito a rintracciarla. Aveva deciso di restare a Merovish per un po', specialmente dopo la sua ultima missione. Era più incazzata che mai, specialmente dopo quello che le era successo. Conosceva bene il posto in cui doveva andare ad indagare, purtroppo, conosceva anche il suo collaboratore. Infatti il giorno prima, un uomo biondo dagli occhi azzurri aveva bussato alla sua porta: Dimitri aveva ordini da parte del rossiccio, questa volta inerenti al suo campo di studi. L'accoglienza per il povero biondino non era stata delle migliori, ma lui non era nemmeno il tipo da prendersela per queste cose.

    "un libro con il lucchetto? e giustamente la chiave non c'è"

    si era limitata a dire quel pomeriggio. Un semplice cenno aveva fatto capire al russo che ci sarebbe stata e che quindi poteva pure togliere le tende dalla sua stanza. Esatto, perchè Asuna si era sistemata sulla loro nave segreta. Erano pochi i membri che la usavano, nonostante tutte le comodità che questa poteva offrite. Meglio per lei, che non aveva nessuno tra i piedi, specialmente quella tizia rompiscatole che all'inaugurazione le si era attaccata come una cozza. In più, il telescopio era tutto per lei, quindi poteva condurre i suoi studi in pace.

    Il russo era fuori che la aspettava, puntuale come una campana. Se Asuna Yuuki aveva una buona qualità era la puntualità. Una tipa precisa e attenta alle cose come lei non poteva di certo arrivare in ritardo, o meglio, far aspettare gli inetti. La ragazza aveva quasi raggiunto il suo collega, che per lei era diventato praticamente invisibile, forse anche un po' per la benda che portava su sinistro. Quel libro che aveva in mano piuttosto, attirò la sua attenzione. Era un tomo, visibilmente deteriorato dal tempo, con un lucchetto. Era chiaro che mancavano le conoscenze per aprirlo. Ma era parecchio strano che uno come Zimmer non riuscisse ad aprire un semplice lucchetto. Era anche vero che il boggart era imprevedibile, quindi non sapeva bene cosa aspettarsi.

    "facciamo presto! Qualcosa mi dice che ci sarà da lavorare parecchio!"

    esclamò senza quasi guardarlo in faccia. Ma questa volta non per un motivo legato alla "simpatia", ma perchè era dannatamente curiosa di esaminare quel libro. Avrebbe potuto anche fare a meno di lui, però il capo aveva dato altri ordini e lui rientrava tra questi. Tra l'altro la gerarchia degli Eversori imponeva il russo a uno dei gradini più altri dopo il bos, quindi era comunque qualcuno da tenere in considerazione: ovviamente stiamo parlando di Asuna Yuuki, quindi il discorso va a farsi benedire. Guardò meditabonda il libro, cercando di ricordare se mai ne avesse visto simile. Eppure le veniva in mente soltanto il libro "Mostro dei Mostri", ma quello aveva un lucchetto per sicurezza, dato che cercava sempre di sbranare chiunque tentasse di leggerlo. Che cose strane che c'erano a Merovish! Eppure lei era li per scoprirle tutte.

     
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    I due agenti dell'Eversione si incontrarono a metà strada fra l'uscio dell'ingresso e le prime file mastodontiche delle librerie, cariche di scaffali e di altrettanta conoscenza. Una breve scalinata di marmo, illuminata da spettrali fuochi iridescenti, separava con la sua discesa l'ingresso alla biblioteca vera e propria. Imponenti e stoiche, le arcate distolsero disinteressate lo sguardo.
    I due non erano i primi e sicuramente non saranno stati gli unici a cercare il sapere della Cava... chissà se ne sarebbero stati degni. Gli occhi freddi e inanimati di innumerevoli Gargole di marmo continuarono a spiarli, brandendo i loro tridenti di pietra, fossilizzati nel tempo come un singolo attimo di eterna guardia.

    Il tomo quasi spicca fra le braccia dell'assassino: un oggetto che sarebbe risultato anomalo perfino fra i suoi simili, figurarsi nella presa fredda di Dimitriy. Una cosa era sicura, fin dalla prima occhiata... il libro era antico, massiccio... ma per nulla polveroso. Evidentemente, il molliccio aveva avuto cura di ispezionarlo e restaurarlo a dovere, prima di cederlo in altre mani. Il suo valore, il Russo lo sapeva, era inenarrabile... fortunatamente, in pochi a Merovish riuscivano a discernere il vero valore delle cose, restando spesso intrappolati nell'attrazione a volte futile del vil denaro.
    Eppure, se Zimmer ci aveva visto giusto, se Medusa non aveva mentito, con quel singolo grimorio, probabilmente, si sarebbe potuta acquistare l'intera Tana. O morire, molto più probabilmente, nel tentativo.

    Dopo un analisi più attenta, il lucchetto che ne serrava le nere pagine sarebbe apparso completamente privo di serratura. Un sigillo che non poteva essere rotto da una chiave normale, almeno non a prima vista. Un curioso emblema, comunque, risaltava in rilievo sulla superficie metallica del lucchetto... una sagoma ragnesca, appena accennata... le otto zampe rivolte all'insù, e sullo sfondo una specie di aura, come una fiamma. Il tutto era appena visibile all'occhio, ma ben percepibile al tatto.

    Asuna aveva già visto, probabilmente, quel simbolo... in una delle infinite pergamene e trattati che avrebbe potuto studiare a proposito dello Yuzrab e delle sue leggende.
    Era il simbolo di qualcosa di antico, di misterioso... che a volte, ma solo a volte, compariva sulle più antiche costruzioni che occasionalmente riemergevano dalle sabbie dopo le tempeste.

    Anche Dimitriy probabilmente quel simbolo avrebbe ricordato qualcosa... qualcosa di poco piacevole.
    I suoi sensi, comunque, vennero catturati da qualcos'altro. Una sensazione... quasi un sesto senso.
    Un leggero brivido lungo la schiena, come se ci fossero dei guai in arrivo. Attorno a lui, comunque, sembrava a prima vista tutto tranquillo... silenzioso.



    Per ora.
    Potete attivare la passiva "tanto lo sappiamo che il QM è stronzo :tau: "


     
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  5. _MajinZ_
     
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    Il biondo non disse nulla all’arrivo della ragazzina, si limitò soltanto a inoltrarsi nelle Cave senza aggiungere altro. Passò anche sopra alle numerose insubordinazioni che lei eseguì in quei momenti, non era un buon biglietto da visita ignorare completamente un proprio superiore senza guardarlo neanche in faccia, ma visto che il tomo antico aveva la priorità, preferì restare in silenzio. Infondo non l’aveva reclutata per il suo carattere, ma solo per le sue conoscenze nel campo dell’archeologia che adesso sarebbero tornate davvero utili. Avevano a disposizione tutta la conoscenza possibile, di certo quando sarebbero usciti dall’antica biblioteca avrebbero avuto molto tra le mani.
    Una volta scese le scale il duo si ritrovò all’interno della biblioteca vera e propria, circondati da un’architettura imponente e da una selva di occhi pietrificati appartenenti agli innumerevoli gargoyles scolpiti nella roccia. A differenza dei vari libri sistemati negli scaffali, il tomo che Dimitriy reggeva tra le braccia non recava segni del tempo... esso era pulito, perfettamente restaurato almeno all’esterno, segno che Zimmer gli aveva dedicato un bel po’ di tempo prima di consegnarglielo. Inoltre il lucchetto non si presentava liscio come constatato ad un primo sguardo, ma in esso vi era intarsiato un simbolo... un ragno che mostrava il ventre, circondato da una fiamma. Il russo non era nuovo a quel simbolo, ma al momento non ricordava proprio dove l’aveva visto.
    In ogni caso il biondo fece strada, sapeva grossomodo dove cercare informazioni riguardo il volume, così cercò un luogo dove potersi sistemare per andare poi a recuperare i tomi necessari... anche se di quello doveva occuparsi Asuna. Lui l’avrebbe semplicemente aiutata a recuperare ciò che era necessario, per poi mettersi a studiare un po’ per recuperare qualche informazione utile. Tuttavia l’assassino non era tranquillo, il suo sesto senso infatti si muoveva come uno stelo d’erba sospinto da una leggera brezza. Non era nulla di pericoloso, almeno finché la brezza sarebbe rimasta tale senza trasformarsi in un violento tifone. Dimitriy decise di tenere sotto controllo la zona, per il momento era tutto tranquillo ma non si poteva mai sapere come si sarebbero mossi gli eventi.
    Tieni gli occhi aperti, c’è un’aria che non mi piace.
    Il sicario avvertì in qualche modo la ragazzina, sussurrando quelle parole a mezza voce. Mantenne comunque un atteggiamento abbastanza disinvolto, la prima regola di una spia era di non far capire agli altri che stava a sua volta spiando. Non era difficile, ma al momento la priorità erano le informazioni, quindi sotto con lo studio.

     
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  6. Eruka
     
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    Quel "tieni gli occhi aperti" sembrava davvero una frecciatina bella avvelenata nei confronti della ragazza, visto che ne aveva solo uno. Ad ogni modo, il biondo aveva ragione. Non si sentiva volare una mosca, se non i loro passi. Era questo a rendere nervoso l'altro membro dell'eversione? Lei comunque non aveva una sensazione piacevole, ma forse era solamente infastidita dalla compagnia. Non perchè era Dimitri, visto che bene o male tutti gli esseri respiranti le davano noia. Le sarebbe piaciuto essere li da sola, ma se il capo le aveva affidato un molliccio smidollato come compagno, lei non poteva di certo opporsi. Si sarebbe limitata ad ignorarlo, proprio come aveva sempre fatto. Ma quando si fermarono, notò di colpo una cosa che prima non aveva visto. Il lucchetto del libro era senza serratura. Insomma, un passo in più verso la risoluzione visto che tutti quella con la serratura andavano esclusi. Ma poi c'era dell'altro. Infatti sul lucchetto spiccava un simbolo: sembrava un ragno a zampe all'insù, con sullo sfondo una specie di fiamma.

    "mh ci sono due elementi in questo caso, uno buono e una cattivo: quello buono è che il lucchetto è senza serratura, quindi nella ricerca possiamo escludere tutti quelli con, il che ci porta avanti. Quello negativo è che Zimmer probabilmente questo lo ha già capito, senza arrivare però a nessun risultato..quindi siamo al punto di partenza. Bhe direi che sono tutti e due negativi"

    disse, rivolta verso gli scaffali e non verso il suo interlocutore. Tirò fuori dalla borsa un quadernino e una penna, spostando lo sguardo da libro a libro, come se cercasse qualcosa in particolare.

    "...in oltre c'è quel simbolo. Dobbiamo cercare un libro che parli di Merovish nell'antichità, oppure uno di simbologia. Tutto quello che credi che possa servire lo devi prendere. Non tralasciare nulla. Cominciamo dalle estremità, io di la e tu di qua. Sarà lungo, ma dobbiamo setacciare per bene questi scaffali iniziali."

    Eh si caro Dimitri, questi erano proprio ordini oppure "direttive" che Asuna aveva chiaramente espresso. In quel momento poco le importava della gerarchia. Se volevano capirci qualcosa bisognava fare così. Purtroppo, non aveva elementi in più per decifrare quel codice, quindi il metodo di "spulciaggio" era il migliore. Eppure c'era qualcosa in quel simbolo...lo aveva visto forse da qualche altra parte? Era possibile che Zimmer fosse anche arrivato a scoprire di chi era, ma che comunque non fosse stato in grado di andare avanti. Il miglior modo di cominciare per ricercare simboli ( se non si ha una base ) è quello di partire dall'inizio. Erano a Merovish, quindi, bisognava trovare un libro di storia antica....Più precisamente su quelle cività che c'erano dove ora ci sono le rovine nel deserto. Eppure Zimmer non aveva dato altri elementi per la ricerca, ma si era limitato a mandarle lui. Esattamente.

    "UN MOMENTO!...se Zimmer ha mandato qualcuno di poca utilità come te nel campo storico, è perchè ritiene che tu sappia qualcosa riguardo a questa faccenda. Giusto? devi dirmi tutto quello che sai, in modo da poter sfoltire la ricerca! Hai già visto quel simbolo, per caso?"

     
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    Forse Asuna era sulla strada giusta. Perché il Rossiccio avrebbe mandato assieme a lei la Lettera di Sangue? Una persona meno presuntuosa avrebbe potuto pensare che la presenza del russo poteva rappresentare quella di un guardiano, incaricato di proteggerla... oppure di spiarla, dimostrando una ben scarsa fiducia del Boggart nelle sue capacità. Ma in fondo, stiamo parlando di Asuna.
    Forse, ma solo forse, il Russo sapeva qualcosa, qualcosa che al momento gli sfuggiva.
    Eppure, lui sapeva a cosa sarebbe servito quel grimorio, sapeva quale conoscenza conteneva. Sapeva a chi apparteneva.


    La prima regola per sopravvivere a Merovish, quella più semplice, quella che bene o male, tutti seguono, è quella di tenere gli occhi aperti e la bocca ben chiusa. Meno rumore si fa, meno c'è la possibilità che qualcuno più grosso di te venga a mangiarti. Più si presta attenzione, più si ha la possibilità di capire come scalare quella buca di sassi e vermi che era la Tana.

    "Si presta silenzio, negli antri della conoscenza..." una voce sibilante sorprese entrambi, mentre una nera figura si stagliava alle loro spalle. Era arrivata senza un rumore, senza un respiro, annunciata solo dal sesto senso del russo, ma non dai cinque rimanenti. Era come se fosse stato sempre li, immobile... o che fosse sbucato da uno dei tanti libri lasciati sullo scaffale.
    Non era una figura minacciosa, tutt'altro. Era solo un vecchio, più basso di Dimitriy. Le rughe sul suo volto parevano infinite, gli occhi nascosti da un paio di occhiali tondi illuminati dal riflesso della luce. Indossava un vecchio abito nero, sgualcito e malandato, e un cappello a tuba di un era passata.
    Non era minaccioso... ma per qualche assurda ragione, era terrificante.
    Il vecchio posò l'indice sulle labbra, a invitare di fare più piano, e poi semplicemente se ne andò, silenzioso e spettrale.

    Se lo avessero seguito con lo sguardo, avrebbero potuto vedere come si dirigesse di scaffale in scaffale a riordinare libri in disordine, vecchi registri...
    In quel preciso momento, il vecchio stava armeggiando con diverse pergamene polverose, infilandole nei loro contenitori e infine impilandole ordinatamente sugli scaffali di un reparto preciso.
    Asuna conosceva molto bene quel reparto: erano i registri dettati dagli esploratori che vagliavano lo Yuzrab in cerca di rovine e antichi tesori. Lei stessa probabilmente aveva compilato alcune delle pergamene più nuove.


     
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  8. _MajinZ_
     
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    La calma era una dote fondamentale per approcciarsi ad Asuna, forse il vero motivo per cui Zimmer gli aveva affiancati era proprio questo. Dimitriy era calmo, sapeva mantenere il controllo e non c’era il rischio di venire alle mani, quindi era perfetto per accompagnare la ragazza in quella delicatissima missione. Lei si credeva superiore agli altri, ogni umano diveniva più insignificante di un verme e passava oltre anche a cose fondamentali come la gerarchia... per questo ci voleva qualcuno privo di appigli, che non cadesse nei suoi tranelli, un blocco di ghiaccio era perfetto.
    Sì, l’ho visto da qualche parte, ma al momento non lo ricordo.
    Guardò la fanciulla dritta negli occhi.
    Però so a chi appartiene, quindi quel simbolo deve per forza avere un legame con lei e con i Titani. Medusa è una gorgone, quella vipera è furba e soprattutto antica, ci saranno sicuramente informazioni sul suo conto.
    All’improvviso Dimitriy fu costretto a interrompersi, quella presenza che prima il suo sesto senso aveva solo sfiorato, ora si faceva più pressante e soprattutto aveva scavalcato tutti gli altri sensi con un singolo balzo. Il biondo si voltò appena, ma invece di trovarsi un colosso alle spalle, c’era solo un vecchio vestito con abiti neri e invecchiati, con tanto di occhialini tondi e una tuba di un tempo passato. Sembrava innocuo veramente, eppure emanava terrore puro. A giudicare dalle sue azioni pareva quasi un custode, ma in tante visite alle Cave non l’aveva mai incontrato. Il russo osservò per un istante la ragazzina, poi si rivolse a quella figura inquietante.
    Non vorrei disturbarla ancora, ma...
    Qualche passo in direzione del vecchio, poi parlò a mezza voce proprio come intimatogli.
    Abbiamo bisogno di libri che riguardano la Merovish antica, conosce qualche tomo utile per le nostre ricerche? Sa, siamo degli archeologi erranti.
    Questa era un’altra regola fondamentale per una spia, se si voleva evitare di perdere troppo tempo era sempre meglio chiedere. Magari era meglio tenere fuori alcuni dettagli, assumendo poi un’aria quasi ingenua per raggiungere qualcosa di utile... senza far capire all’altro le vere intenzioni.

     
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  9. Eruka
     
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    "Medusa? stiamo parlando di quella che ti fa diventare pietra con uno sguardo?" Disse, ricambiando lo sguardo in cerca di conferma. Non c'era bisogno di spiegare ad Asuna che erano le Gorgoni, era già abbastanza preoccupata. Quindi forse ci aveva azzeccato: Zimmer sapeva. Aveva mandato con lei il russo per un motivo che di certo non era quello di proteggerla o altro. Ma si bloccò all'istante. Una voce richiedeva l'assoluto silenzio. Presa un po' alla sprovvista girò la testa in direzione della voce: era un vecchio intento a sistemare qualcosa che lei conosceva più che bene. Non disse una parola nemmeno quando Dimitri si mise a parlare, definendosi "archeologo".
    La ragazza scattò in piedi, ma non per l'infamia che il russo aveva appena detto. Tese il braccio afferrando con presa salda quello di Dimitri.

    "Penso che sei tu la chiave per aprire il libro. Io conosco quel reparto, io stessa ho compilato alcune di quelle pergamene. Le nostre risposte sono la"

    Esclamò, superandolo. Se volevano avere risposte su Medusa e Merovish dovevano guardare in quel punto preciso. Non badò troppo al vecchio "bibliotecario", estraendo con cura quelle che lui aveva appena messo in ordine. Si mise seduta sul pavimento freddo, srotolando con cura alcuni rotoli. Dei tomi piuttosto imponenti erano messi negli scaffali più bassi, infondo si sa che su quelli alti si trovano i più recenti. Ne estrasse uno, pieno di disegni dello Yuzrab interamente fatti a mano. Erano più o meno come quelli che Dimitri le aveva rovinato quando si erano conosciuti.

    "c'è stato un tempo in cui gli esploratori presero di mira lo Yuzrab. C'è ancora tanto da scoprire, ma gran parte è già venuto alla luce. Tanto da poterci permettere di sapere determinate cose. Troviamo un libro su medusa che ci apra la strada. Ne avevo visto uno tempo fa, dimensioni ridotte, scritto a mano, molto molto antico"

    Aveva parlato al biondo girata di spalle. Stava sfogliando un libro di mitologia, mentre precedente aveva aperto e poggiato a terra uno in cui erano illustrate alcune rovine del deserto. Ora non restava che Dimitri le raccontasse di più su Medusa. Il perchè non era stato pietrificato, il motivo che lo aveva spinto ad avere contatti con quell'essere e soprattutto se era così pericolosa come il suo nome. Al resto avrebbe pensato lei. Si alzò di scatto, guardandosi attorno. Puntò un angolo preciso e sparì tra gli scaffali. Dopo qualche secondo tornò con una scala, che posizionò esattamente sul punto in cui stava seduta. Si arrampicò per andare a visionare i volumi che stavano nei ripiani in alto. Forse, la storia che i volumi più antichi si trovavano in basso non era del tutto vera.

     
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    Dimitriy aveva colto nel segno, senza nemmeno accorgersene. Medusa era la progenie dei Titani, le creature che, per secoli e secoli, avevano dominato sopra le terre del Sud, vivendo come dei e demoni in terra, accettando sacrifici e garantendo prosperità e distruzione in egual misura. Come non ricollegare il simbolo sul tomo a uno dei Titani in particolare?
    Queelag, la progenie del Caos, figlia della strega di Izhalit, regina delle fiamme che si accoppiò con il demone Ungoliant e generò tre figlie. Morta da poco, mi dicono... mormorò il vecchio bibliotecario, senza distogliere l'attenzione dal proprio lavoro, ma indicando allo stesso tempo il tomo e, in particolare, il simbolo del ragno sovrapposto alle fiamme.

    Finalmente, si voltò, un po per osservare la giovane archeologa lavorare, un po per rispondere al biondo che cercava di spacciarsi anch'esso per un archeologo. Dei modi molto cortesi, deve andarne fiero... mormorò verso di lui, lasciando in sospeso la frase per qualche secondo. Aveva un tono gentile, calmo, tipico di un anziano che sa di essere dove dovrebbe: davanti ad un cantiere. Eppure, c'era sempre qualcosa, in quel tono... che faceva gelare il sangue perfino ad un assassino navigato come il russo. ... specialmente per una spia, signor Kozlov. Qualcosa non andava.
    Dimitriy non aveva mai incontrato quell'uomo prima d'ora, poteva esserne certo... e non gli sembrava di rilevare alcun potere psionico in atto: quell'individuo non gli stava leggendo i pensieri.
    E allora... come faceva a sapere il suo nome e il suo lavoro?
    Lei invece dovrebbe essere... il Bibliotecario esitò per un istante, prendendo dalla tasca del suo abito scuro un libretto rilegato in pelle scura. Ah! Miss Yuuki! Come proseguono, le sue ricerche nel nostro bel deserto? sembrava conoscesse tutti, ma sopratutto, che sapesse anche quale fossero le loro occupazioni. Sicuramente, un dettaglio inquietante.

    Per un istante, parve perdere interesse, tornando a rigirarsi fra gli scaffali. Allungò la mano nodosa verso una fila di libri particolarmente antichi, e si fermò solo quando un libro, autonomamente, scattò all'infuori, rispondendo alla mano dell'uomo.
    Allungò il tomo alla guercia, indicandone un paio nella pila che aveva già raccolto.
    Quella è la traduzione di un vecchio trattato di Daleli, prima che diventasse un cumulo di rovine. Questa invece è un insieme di resoconti di carovanieri e cacciatori di tesori, a proposito di particolari incontri con creature fuori dal comune. L'ultimo capitolo l'ho scritto io, a proposito di un certo drago che da qualche mese sorvola i cieli dello Yuzrab... mentre il tomo che vi affido è chiamato la “Genialogia dei Titani”, un manoscritto che per ordine dell'ultimo Alfiere, non deve mai lasciare questa biblioteca.

    L'accuratezza con cui il Bibliotecario li aveva indirizzati era quanto mai sospetta: chissà se sapeva, e sopratutto cosa, del loro scopo? Senza aggiungere altro, tornò a ordinare le pergamene. Spettava ai due decidere come comportarsi e sopratutto, quale libro leggere per primo.


     
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  11. _MajinZ_
     
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    Queelag, ovviamente. Come aveva fatto a scordarsi di qualcosa di così importante? Lo ricordava bene quel nome, adesso. Dimitriy e i suoi compagni avevano affrontato quel mostro nell’arena, lui stesso aveva rischiato di finire sepolto dalla lava che il ragno riusciva a generare. Eppure per qualche istante il terribile ricordo di quella battaglia si era disintegrato, lasciando spazio al nulla. In ogni caso tutti i fili iniziavano a intrecciarsi per formare una trama, adesso non bisognava fare altro che trovare gli indizi giusti e probabilmente quello strano tizio poteva anche indicarglieli.
    Morta, già.
    Il russo pronunciò due parole, lo fece in un sussurro quasi involontario che probabilmente solo Asuna li vicino avrebbe udito. Però non era neanche il caso di nascondere troppo la faccenda, quello che avevano davanti infatti non era un semplice bibliotecario e la cosa iniziava a farsi davvero evidente. Quando lo sguardo dei due si incontrò nuovamente, il vecchio iniziò a parlare con la sua finta tranquillità che per nulla nascondeva il suo lato terrificante. Quel che disse però non tranquillizzo affatto il biondo... l’uomo infatti conosceva il suo nome. La cosa fece irrigidire subito l’assassino, che dopo aver lanciato un’occhiata alla ragazza, osservò nuovamente il vecchio.
    Lei non è un semplice bibliotecario, dico bene?
    Sembrava una cosa abbastanza ovvia ormai, ma ciò che Dimitriy non capiva erano le sue intenzioni... voleva aiutarli o si stava limitando a giocare con loro, provando a mettergli paura? Se voleva giocare in quel modo aveva perso in partenza, almeno con lui, visto che per impaurirlo davvero serviva ben altro. In ogni caso forse era meglio provare a sfruttare la sua gentilezza, di sicuro era quello con l’autorità maggiore la dentro e di sicuro conosceva diversi libri al riguardo. Inoltre non stava leggendo nelle loro menti, quello li, quindi era probabile che le sue conoscenze venissero da altrove... magari grazie alle Cave stesse. Quel posto infatti era a suo modo magico.
    Credo che daremo un’occhiata al volume riguardante i Titani, poi passeremo al successivo.
    Dimitriy preferì non aggiungere troppo, soprattutto riguardo al Drago che sorvolava i cieli dello Yuzrab... solo gli eversori sapevano che quella era in realtà la loro nave. Era comunque pericoloso esporsi troppo, quel tizio non gliela raccontava giusta e quindi per adesso era meglio girargli alla larga. Il biondo recuperò il libro per poi porgerlo alla ragazza... se il libro aveva dei legami con Medusa, di sicuro ne aveva anche con i titani e magari conteneva anche la giusta combinazione per aprire il libro.

     
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  12. Eruka
     
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    Asuna ascoltò il vecchio in religioso silenzio mentre si rivolgeva al biondo. In testa aveva tante idee che frullavano: forse aveva fatto una supposizione errata. Non era Dimitri la chiave per aprire il libro. Cancellò senza quasi farsi vedere qualcosa dal quadernetto, ma dovette tirare su la testa in immediato: Dimitri aveva sussurrato qualcosa che lei aveva percepito benissimo. Rimase ancora in silenzio, mentre il vecchio si rivolgeva a lei con fare gentile. Non rispose. Ascoltò incuriosita la spiegazione del vecchio sui manuali che aveva da offrire. Sembrava quasi sapesse...Ma certo che sapeva. Il russo lo aveva capito, infatti lo accusò per primo. Lei, per l'ennesima volta rimase in silenzio. Il suo pensiero andava, faceva supposizioni, creava situazioni, ipotesi. La mano scriveva, così velocemente che nemmeno il russo avrebbe potuto leggere anche se era abbastanza vicino. Poi la volontà di visionare "La genealogia dei Titani" venne a galla, ma questa volta non da lei ma bensì dal suo compagno. Chi avrebbe mai immaginato che quel povero stolto avrebbe potuto rispondergli con così tanta sicurezza?

    Si avvicinò ancora di più alla spia, ma siccome era ancora una bambina, si mise sulla punta dei piedi per essere più vicina alle sue orecchie. Asuna. Ma non ti hanno insegnato che è maleducazione parlare alle orecchie se ci sono altri nella stanza??

    "anche gli altri sono visionabili?"

    disse, per poi ritornare alla sua statura e allontanarsi. Il drago dello Yuzrab non poteva che essere la loro nave. Il vecchio conosceva gli eversori? Allora conosceva Zimmer. Conosceva Zimmer? Allora era stato lui a mandarlo da loro. Era un po' difficile da credere che fosse un caso, visto che li conosceva bene, in più la nave non era mai così bassa...Ad ogni modo si trattava di mere supposizioni. Poteva anche essersi sbagliata. Comunque, quel libro dei resoconti sui mostri incontrati poteva andare ad arricchire la ricerca.
    Andò in direzione del libro, per poi prenderlo. Era pesante, ricoperto di pelle marrone logorata dal tempo. La carta era ingiallita e molto delicata. Prese una sedia e si mise seduta: Era ora di cominciare il lavoro! Ovviamente,, sempre ignorando il povero Dimitri. Raramente chiedeva aiuto negli studi, ma comunque non lo avrebbe mandato via. Qualcuno doveva pur farle luce, no?



    Edited by Eruka - 19/3/2015, 20:17
     
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    L'anziano Bibliotecario osservò le reazioni dei due Eversori, sogghignando dietro i suoi occhialetti tondi e i modi composti. La ragazza sembrava più concentrata verso l'obiettivo della loro missione, mentre la spia, fedele alle sue capacità e ai suoi compiti, si era subito irrigidito al constatare che il suo interlocutore sapeva ben più di quanto desse a vedere.
    Sembrava divertirsi, si, ma questo non fece abbassare per nulla l'aura di terrore che stillava appestando l'aria che li circondava.

    "Questa non è una biblioteca normale, dico bene?" rispose di rimando al ragazzo biondo, lanciandogli un ultimo, enigmatico sorriso. Poi si voltò, e sistemate le ultime pergamene, si allontanò, ignorando completamente i due.

    In fondo, il suo lavoro lo aveva fatto, i doccioni di marmo che adornavano il soffitto ne erano silenti testimoni.

    Dimitriy e Asuka rimasero soli, ma non a mani vuote. Ora avevano qualcosa su cui lavorare, una via che gli era stata indicata.
    La lettura dei tre volumi catturò le successive ore del duo. Sia che si dividessero i compiti, sia che cercassero uno alla volta, il lavoro non sarebbe stato facile. I tre tomi erano scritti in lingue antiche, spesso adornati da utili note segnate sui bordi delle pagine, per facilitare la traduzione, occasionalmente aggiunti da veri e propri appunti cartacei, infilati a forza fra le antiche pagine... ma nessuno, di chi aveva visualizzato quei volumi in passato, sembrava essere interessato a ciò che cercavano loro.

    Dopo diversi tentativi e frustranti insuccessi, tuttavia, i due riuscirono a estrapolare qualcosa che catturò subito la loro attenzione, e che poteva essere, in qualche modo, utile alla loro scoperta.
    Il tomo sulla genialogia dei Titani era il più confuso, a riprova di quanto poco si conoscesse su quelle enormi creature che un tempo calcavano le terre del meridione. Oltre a figure note e incontrate all'arena, poterono apprendere che un tempo, una coppia di draghi solcava i cieli dello Yuzrab, seguendo dall'alto le vicende mortali. Non avevano mai fatto nulla per immischiarsi negli affari terrestri, perché loro era il dominio dei cieli, ma questo non fermò la mano del Conquistatore, il Primo alfiere, che con l'aiuto di un negromante, riuscì ad abbattere una delle due gigantesche creature e a intrappolarne l'anima.
    Secondo il trattato, l'Alfiere si sarebbe poi pentito dell'atto di crudeltà, risparmiando la vita del secondo drago, la femmina, e nascondendo l'anima del primo in un enorme gemma, che nascose lontano, in modo che nessuno potesse sfruttarla. Secondo la leggenda, la femmina di drago, per il dolore della perdita, si strappò da sola le ali e cadde così violentemente a terra da creare un grosso cratere e scomparire al suo interno. La leggenda vuole però che la creatura sopravvisse sotto terra, e all'arrivo delle sabbie, si riprodusse dando origine alla stirpe dei Wyrm di Granito.

    Una notizia forse non consona a quello che stavano cercando, ma sicuramente interessante.

    Il tomo aggiungeva anche qualche informazione a proposito della strega del caos, la aracnide Queelag.
    Quella che sembrava una trascrizione di un antica lettera recitava:
    "... tre sono, come sappiamo, le progenie di Ungoliat il tessiinganni e Izhalit, creatrice del caos. La prima delle tre figlie scomparve altrove, e poco si sa se abbia avuto o meno rapporti con il presidio meridionale. La seconda, Queelag, è il demone ragno che siamo riusciti a imprigionare nel labirinto, assieme alle altre mostruosità. Eppure, questa risulta una vittoria solo a metà, se non riusciremo a catturare o uccidere la terza figlia: Queelal."

    Consultare il registro dei resoconti delle carovane e dei cacciatori di tesori fu sicuramente più facile, visto che le sezioni più recenti erano in lingua comune e non necessitavano di traduzione, e che anche quelle più antiche potevano essere tradotte senza troppa difficoltà. Il vero problema era che sembrava di cercare un ago in un pagliaio. I resoconti erano diversi e simili al tempo stesso. Chi trovava tesori, chi moriva mangiato da un Wyrm, carovane che giuravano di essersi smarriti nelle tempeste e aver trovato, per caso, dei giardini incantevoli. Le solite leggende dello Yuzrab, alcune con fondi di verità, altre senza. Un racconto catturò però l'attenzione dei due Eversori. Un resoconto di una cinquantina di anni prima, durante una spedizione verso un accampamento di Viashino a sud di Daleli, un giovane carovaniere venne separato dal proprio gruppo in un imboscata di ignoti predoni. Perso e in completa solitudine, il giovane vagò fino a trovar riparo in quelle che sembravano delle rovine di un antico tempio, mezzo sepolto dalla sabbia. Al suo interno riposò adagiandosi a quello che sembrava un altare, e per passare il tempo e non pensare alla sfortuna, si mise a trascrivere sul proprio diario un simbolo ricorrente su tutte le pareti dell'edificio ormai diroccato.
    Il disegno, riprodotto sulla pergamena del tomo, era del tutto identico a quello impresso sulla serratura che stavano cercando così disperatamente di aprire.
    Il carovaniere si salvò, ma non riuscì più a ritrovare il tempio dove aveva trovato rifugio.

    Il terzo e ultimo tomo sembrò rivelare più informazioni dei precedenti due. L'attenzione di Asuna fu attratta da un resoconto trascritto da quello che sembrava l'ultimo reggente di Daleli, appena precedente al disastro che la ridusse a un cumulo di rovine.

    "L'Alfiere è morto, e con lui, ogni speranza di grandezza per questo presidio. Avverto già il cambiamento nell'aria, sento la magia della maledizione vibrare in questo stesso momento... non vi sarà scampo per nessuno.

    Ieri si sono presentati quattro uomini incappucciati, le guardie stavano quasi per arrestarli. Per fortuna, riconobbi uno di loro come Isca, l'alto consigliere dell'Alfiere... le storie sul Consiglio Segreto erano vere, dunque.
    Avevo ragione. La maledizione sta già calando sui confini del nostro bel presidio. Doveva accadere nei secoli, e invece è passato solo un anno dalla morte dell'Alfiere. Siano maledetti gli dei, non avremo scampo. Isca dice che c'è speranza, ma ci credo poco. Parla di una fortezza, eretta durante la guerra contro i Titani. Un luogo dove le genti della capitale e di Daleli potranno prosperare e sopravvivere alle sabbie del peccato. Illusioni, forse... ma è tutto quello che abbiamo. Secondo Isca, abbiamo tre anni per organizzare la migrazione, poi la maledizione sarà troppo forte.

    Domani partiremo. Io e mio figlio, assieme ai quattro del Consiglio Segreto, guideremo i profughi verso la Fortezza.

    E' incredibile. Siamo qua da otto mesi, e nonostante le mille difficoltà, riusciamo a sopravvivere. E' dura sotto terra, ma fuori è un inferno. Isca ha sigillato le porte con l'aiuto di uno strano tomo. Aveva il simbolo dei Titani, l'ho riconosciuto, ma non vuole dirmi dove l'ha trovato, o come possa un artefatto dei Titani chiudere le porte della nostra Fortezza.

    Sono passati vent'anni da quando ci insediammo. La grande tempesta, fuori, si è assopita, e finalmente, possiamo mandare qualche esploratore. Presto uscirò anche io, mi manca il sole...
    Isca sta morendo. Suo figlio lo sostituirà, ma non possiamo continuare a governare noi sei. Va eletto un Alfiere, darà stabilità al popolo.

    Isca è morto. Mi ha dato il suo tomo, e mi ha spiegato come aprirlo."


    E proprio quando la faccenda si faceva interessante, proprio quando le risposte sembravano a portata di mano... il racconto si interrompeva. L'ultima pagina, che svelava il mistero che erano venuti a sciogliere, era stata malamente strappata, chissà quanto tempo fa.
    Che fare ora? Rinunciare? Portare quelle informazioni a Zimmer, e sperare che bastino a svelare il mistero dietro al tomo? O forse continuare a indagare?

     
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  14. Eruka
     
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    Di parlare con il boggart non le passò nemmeno per l'anticamera del cervello. Probabilmente lui tutte queste informazioni già le conosceva. Dopo ore e ore di lavoro, traduzione, trascrizione l'archeologa cominciava a risentirne. Gli occhi si erano fatti un pochino più chiusi, e la stanchezza le si leggeva sul volto. Nonostante fosse abituata a questi ritmi, trovava il tutto molto stancante. Non avrebbe comunque mollato il lavoro, doveva far luce sul mistero! Però adesso erano arrivati a un punto di blocco totale: la pagina strappata. Ora come avrebbe fatto a sapere la fine della storia?

    "tu sei già venuto qui? perchè ho l'impressione che quel vecchio stava cercando di dirti qualcosa o metterti in guardia?"

    disse a Dimitri dopo ore di inviolabile silenzio. Mentre parlava però non guardava il biondo, ma la direzione in cui il vecchio era sparito. Perchè non la convinceva? aveva qualcosa di estremamente ombroso e inquietante. Anche il fatto che "quella non era una biblioteca come le altre" non è che la tranquillizzasse molto. Ma poi ritornò con lo sguardo sul ragazzo, guardandolo sempre con la sua aria fiera e altezzosa.

    "dobbiamo vedere se c'è un elenco di persone che ha preso in prestito o visualizzato questo libro. Probabilmente quel qualcuno ha strappato la pagina perchè conteneva troppe informazioni su qualcosa di davvero scomodo"

    disse alzandosi. Non era stupida, conosceva benissimo le sua capacità di sopravvivenza e sapeva benissimo che senza Dimitri sarebbe sicuramente morta. Dovevano visionare insieme quegli elenchi. L'unico modo per trovarli però era uno solo: chiedere al vecchio. Si girò di nuovo verso il suo "collega".

    "andiamo a chiedere a lui, ma con molta attenzione. In oltre mi devi garantire la tua protezione qualsiasi cosa succeda. Io in cambio cercherò di essere un po' più collaborativa nei tuoi confronti durante la ricerca"

    esclamò, guardando preoccupata il buio degli scaffali lontani. Magari lui stesso aveva strappato quella pagina. In oltre c'era la questione del drago visto volare sul deserto: non sapendo della base, magari pensava fosse il drago della leggenda così si era messo a fare una ricerca. Solo che non poteva chiedere, o avrebbe rischiato di svelare la loro base. Su questo argomento aveva un po' le mani legate, ma aveva come l'impressione che fosse un tassello importantissimo del puzzle.
    Si avviò verso la direzione del vecchio, guardando nervosamente intorno a lei, come se si aspettasse qualcosa di inaspettato.

     
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  15. _MajinZ_
     
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    Divertimento e disponibilità, questo mostrava il vecchietto: doti fondamentali per un lavoro che prevedeva il confrontarsi con altre persone. Purtroppo però quelle doti erano nascoste dietro un mantello fatto di terrore, qualcosa di inspiegabile e difficile da capire, ma che si abbinava perfettamente con quel che erano le Cave del Sapere... un luogo magico e ricco di misteri, non si trattava per nulla di una semplice biblioteca e in questo Dimitriy era d’accordo con il bibliotecario. Non rispose alla domanda però, si limitò a scuotere la testa per poi concentrarsi sul loro lavoro, per ora.
    I due Eversori passarono diverse ore immersi nello studio, presi dalla lettura dei tre tomi. Erano dei volumi ricchi di informazioni sul passato del presidio meridionale, si trattava di una lettura interessante per qualsiasi appassionato, ma purtroppo in quella mole di informazioni mancavano proprio quelle che il duo cercava. Alla fine però, in seguito a diversi insuccessi e numerosi vicoli ciechi, finalmente iniziarono a venire alla luce diversi spunti per partire nella giusta direzione. Si trattava di leggende, di storie riguardanti abomini come Queelag e infine di una vera e propria cronaca del passato di Merovish. Quella era la parte più interessante, ma purtroppo c’era un particolare parecchio rilevante. L’interessante rottura infatti si interrompeva di colpo, qualcuno aveva portato via una pagina fondamentale del resoconto.
    Questo posto non è normale, è una cosa risaputa. Ma sono venuto qui per studiare numerose volte e quel tizio non l’ho mai visto. Dubito quindi che questa sia una coincidenza, lui è qui perché noi stiamo cercando qualcosa che non deve essere cercato.
    Pronunciò quelle parole a mezza voce, annuendo poi all’idea di Asuna. La successiva richiesta però lo lasciava stizzito, quella mocciosa lo stava sottovalutando. Non le disse nulla, si limitò a lanciarle uno sguardo abbastanza eloquente: so quel che faccio, non sono al mio posto per caso.
    Seguimi. E porta con te il tomo.
    Il vecchio era sparito e rintracciarlo non sembrava possibile, quindi il biondo si incamminò verso l’ultima posizione nota, iniziando una vera e propria ricerca. I sensi erano allerta, i muscoli pronti a scattare, non c’era nulla di cui stare tranquilli in quel momento... l’istinto del russo pizzicava e quando succedeva così non riusciva proprio a distendersi. Era teso come le corde di un violino.

     
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34 replies since 3/12/2014, 00:28   677 views
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