[EM] Pagine Perdute

L’Eredità dei Titani ~ Atto I

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    I due vagarono per un paio di minuti, senza incrociare il terrorizzante individuo che li aveva guidati, mano a mano, nella loro ricerca. Le informazioni rivelate dal tomo, d'altra parte, erano sconcertanti. Se verificate, e niente sembrava suggerire il contrario, potevano significare una totale riscrittura dei tempi antichi dello Yuzrab, sulla maledizione delle sabbie che vi aleggiava, e sulla storia stessa di Merovish. Erano tutti dettagli nascosti, però. Alla portata di chi si poteva fregiare di una mente aperta e rivolta all'interpretazione.

    Sicuramente, Zimmer avrebbe potuto ricavare delle informazioni di prim'ordine, da quel volume... ma non era quello il loro obbiettivo, in fondo. Loro erano li per scoprire come accedere al Diario della gorgone, e se il rossiccio li aveva mandati li... era li che avrebbero trovato la chiave del mistero.

    Pur non trovando il vecchio, la coppia trovò ciò che stavano cercando: i registri dell'archivio. Scrupolosamente catalogati da un antica magia, tenevano nota di chi prendeva a prestito i volumi dell'intera biblioteca. Non c'era da stupirsi che i registri stessi occupassero almeno una trentina di scaffali, quindi. Attraverso un codice inciso nelle prime pagine del volume, era possibile risalire in quale schedario erano custoditi i nomi di chi aveva noleggiato il libro: non fu per nulla difficile risalire al registro relativo a quel volume.
    Questi sciorinava una breve lista di nomi, e se i due avessero avuto qualche nozione sulla politica interna di Merovish, avrebbero riconosciuto alcuni dei nomi come riferimenti alle più alte cariche della città sotterranea, perfino alcuni pasha del passato e altri tutt'ora in carica.
    Ma l'ultimo nome attirò l'attenzione di Dimitriy. Più che un nome, una singola lettera, seguita da un disegnino stilizzato. Una M, avvolta dalle spire di un serpente.

    Hai proprio ragione mio bel principe, sei proprio cambiato... <3

    Se era stata davvero lei a strappare quella pagina, allora forse tutto era perduto. Per anni la Gorgone era rimasta nell'ombra, a tessere quel piano. La pagina poteva considerarsi distrutta... o ormai irreperibile.
    Proprio in quel momento, l'aria si fece infinitamente più pesante.
    Allora, miei giovani amici... avete infine trovato ciò che stavate cercando? e riecco comparire quel raccapricciante individuo, quell'anziano dai vestiti eleganti ma sgualciti, dall'eterno sorriso beffardo e gli occhi celati dietro sottili lenti di occhiali da vista. E nuovamente, nonostante avesse chiaramente parlato, ne Dimitriy ne Asuna potettero dire di averlo visto muovere le labbra.
     
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  2. _MajinZ_
     
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    Il terrificante vecchietto sembrava scomparso, era come se gli stessi libri l’avessero risucchiato al loro interno. Forse il fatto di non averlo attorno poteva essere anche un bene, dal primo momento in cui l’aveva visto infatti, Dimitriy aveva subito pensato che quella personalità così ambigua non gliela raccontasse giusta... anche se alla fine era stato lui a metterli sulla giusta strada, portandoli comunque in un vicolo cieco e chissà, magari era stato lui stesso a strappare quella pagina. Al momento la cosa più importante da capire era se aveva agito per sua volontà, oppure se l’aveva fatto sotto l’ordine di qualcun altro.
    Ci siamo, ora troviamo quel nome.
    Trovare i registri fu fin troppo facile, tuttavia il loro numero poteva aumentare la difficoltà della consultazione. Gli scaffali adibiti alla loro conservazione erano una trentina, ma per fortuna la magia venne in soccorso dei due e in breve riuscirono a rintracciare il registro adatto ai loro scopi. Molti nomi apparivano in quelle pagine, erano tutti molto noti e appartenenti al sistema politico della Tana, figuravano anche alcuni Pasha del presente e del passato, insomma, quel tomo doveva essere parecchio importante per avere così tanti estimatori.
    Sono tutti nomi importanti, credo che abbiamo fatto centro. Ora l’ultimo nome...
    Quando lesse l’ultimo, che non era nemmeno un nome ma solo l’iniziale, il biondo si bloccò di colpo e sgranò gli occhi, serrando poi la mascella a causa della rabbia crescente. Lei... aveva ingannato tutti? Chissà da quanto tempo portava avanti quel piano.
    Quella maledetta vipera... potrebbe essere tutto perduto ormai.
    Quella pagina probabilmente era andata distrutta, la loro intera ricerca ormai poteva considerarsi chiusa con un nulla di fatto. Non avevano niente tra le mani, solo poche informazioni che di sicuro non bastavano per risolvere il rompicapo. Come se non bastasse, all’improvviso tornò a farsi sentire la ripugnante presenza del vecchio... e non appena il biondo si voltò, non poté fare a meno di collegare quel tizio alla M presente nel registro.
    Conosci l’ultimo nome nel registro? Devi conoscerlo per forza.
    Il russo non si espose completamente, non fece direttamente quel nome. Parlò al custode della biblioteca, se osservava ogni lettore allora doveva per forza sapere qualcosa riguardo chi avesse rovinato uno dei preziosi tesori delle Cave.

     
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  3. Eruka
     
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    Mentre il russo stava parlando in merito a qualcosa su una certa vipera, lei aveva gli occhi fissi e puntati sul vecchio. Ma nonostante tutto, il suo cervello era di un livello superiore a tutti i presenti, quindi aveva recepito ugualmente quello che il biondo aveva detto. Il vecchio aveva parlato, ma non aveva mosso la bocca. Era un dettaglio da non sottovalutare.

    "chi lo controlla?"

    sussurrò continuando a guardarlo. Era una figura inquietante, che sapeva sicuramente ciò per cui loro erano venuti. Magari era la stessa "vipera" sotto forma di vecchietto, venuta li per proteggere il suo diario o meglio ancora: per prenderne il rimanente. Forse erano caduti in una bella trappola seguendolo, oppure stavando facendo il suo gioco come per esempio cercare qualcosa che lei non riusciva a trovare. I pensieri ben presto furono troppo pesanti per contenerli uno a uno senza farsi venire il mal di testa, così li scrollò via strizzando gli occhi. Ritornò a concentrarsi sul russo e sulla sua evidente preoccupazione. Era ovvio che avevano fatto centro! Aveva persino dei dubbi? certo, tutto questo solamente grazie a lei, perchè se era lui da solo probabilmente aveva ancora il naso immerso in "100 modi per liberarsi dagli gnomi da giardino".

    "forse no, basterà chiedergli per chi lavora"

    disse al biondo, avvicinandosi in modo da non farsi sentire. Ma probabilmente il suo messaggio era già stato recepito dal vecchio, forse, poteva addirittura essere a conoscenza di tutte le sue supposizioni.

     
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    Il vecchio rivolse uno sguardo beffardo ai due, sorridendo come ormai si erano abituati ad osservarlo fare. L'aura di terrore attorno all'individuo parve acuirsi per un istante, mentre uno scintillio perverso trapelava attraverso le lenti degli occhialetti da vista che l'individuo portava. Ma fu solo un attimo, un battito di ciglia. Subito dopo, quell'aura di panico che fin da subito aveva circondato il vecchio ora sembrò ritrarsi, docile come un felino che fa le fusa al proprio padrone.

    Ovviamente, stava tutto nelle percezioni del duo, accorgersi o meno nel cambio di comportamento del tale.
    Oh, signor Kozlov ... si stupirebbe di quanti nomi io conosca... rispose al giovane, rimarcando quell'inquietante dettaglio. Delicatamente, prese l'indice dalle mani dei due, e sfogliò con grazia le pagine di pergamena per raggiungere velocemente l'ultima pagina, senza però arrecare danno al prezioso documento. ... e di quanti nomi si ricordi di menzionare la Storia, quando viene scritta. Ma ecco... ah. Per un attimo, l'anziano sembrò titubare su quella iniziale. Non si stava però domandando a chi appartenesse quella M così ricamata, sembrava riconoscerne il proprietario... la sua era genuina sorpresa.

    Durò poco, comunque. Tornò a sorridere verso i due Eversori, estraendo un altro foglietto dalla tasca (dal frusciare, è chiaro immaginare quanti suoi simili fossero stipati nelle tasche di quell'abito sgualcito).
    Ecco qualcuno che la Storia sembrava aver dimenticato... Medea Malelingua, in arte, Medusa... figlia della titanessa Waziria la Serpe e da un umano ignoto. mormorò, lanciando l'ennesima occhiata divertita.

    Una vostra amica credo, signor Kozlov. Temo che la vostra pagina perduta sia andata distrutta, quella donna non ha alcun rispetto per le antichità.
    Forse, perché ella stessa era un antichità. Il russo poteva perfettamente ricordare quale fosse il suo ruolo, al loro primo incontro.
    Un trofeo, racchiuso in una collezione di tesori altrettanto antichi.
    Era giunta quindi la fine della loro ricerca? Era quello che avrebbero portato a Zimmer, un libro incompleto e delle indicazioni quantomai imprecise su un ipotetico tempio, che tanti altri avevano cercato e mai trovato?

    Forse sarebbe potuto bastare. Forse il loro compito era davvero giunto al termine, schiavi ancora una volta delle macchinazioni della Gorgone...

    … o forse no.

    Potrebbe esserci una soluzione, al vostro problema... l'aura di terrore del vecchio si acuì nuovamente, facendosi quasi intimidatoria. … una soluzione che sfida le leggi di queste Caverne... ma che potrei mostrarvi... e proprio quando il terrore sembrava strisciare verso i due, come invisibili tentacoli artigliati, ecco che nuovamente la sensazione opprimente scomparve, questa volta del tutto.

    Davanti a loro avevano solo un vecchietto inerme, forse un po' suonato. Sicuramente non una minaccia, per due Eversori di Merovish! Non lo avevano visto parlare? Era anziano, quelli parlano sempre tenendo la bocca chiusa. No?

    ... ad un giusto prezzo.

    Questa volta il sorriso del vecchio si incrinò in un ghigno.
     
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  5. _MajinZ_
     
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    Il terrore prodotto dal vecchio era identico al movimento delle onde, continuava ad allungarsi e ritirarsi in continuazione, accompagnando a volte le movenze del bibliotecario, a volte le sue stesse parole. Era un aspetto curioso, un qualcosa che faceva diventare quella figura ancora più emblematica... se era un nemico doveva di una personalità piuttosto sadica, visto che continuava a giocare con le prede dopo aver avuto numerose possibilità d’attacco. Però c’era qualcosa di strano, infatti non scappava dalle richieste dei due Eversori, anzi, pareva davvero disponibile e non sfuggì nemmeno questa volta, mentre ripercorreva a ritroso le pagine fino a raggiungere quell’unica lettera.
    Dimitriy l’aveva capito subito, non ci voleva un genio per collegare quella M a tutti gli avvenimenti che l’avevano portato li, però sentirne la conferma da un estraneo accese ancora di più il suo odio. Medea Malelingua, o Medusa per come l’aveva conosciuta. Lei, la figlia di un titano e di un uomo. Una vipera avida di potere pronta a servirsi di altre persone per raggiungere i suoi scopi... e rubare una pagina fondamentale era proprio nel suo stile. Il ragazzo strinse i pugni ripensando che quasi si stava fidando di lei, quando l’aveva incontrata sulla Behemoth. Lei aveva ottenuto qualcosa da Zimmer, però impediva loro di risolvere l’enigma... quel maledetto serpente si era preso gioco di loro.
    Amica... certo.
    Un sibilo a denti stretti fuoriuscì dalle labbra del russo, due parole cariche di risentimento nei confronti di una tale entità. Il biondo era furioso, quella strega l’aveva fregato ancora una volta e non riusciva a sopportarlo, voleva staccargli la testa dal collo con le sue stesse mani. Eppure questa volta non sembrava tutto perduto, quell’indecifrabile vecchio infatti aveva ancora qualche asso nella manica per sorprendere il duo, una mossa che però servì anche ad ammansire il sicario. Forse non sarebbero ritornati dal Boggart con soltanto alcune informazioni mangiucchiate.
    Il terrore si fece nuovamente pressante, sembrava anche peggio di prima... era quasi soffocante, una presa sempre più stretta al collo che non lasciava scampo. Tuttavia, quando ormai sembrava che la paura diventasse reale, tutto si calmò all’improvviso e la tensione svanì di colpo, per la prima volta in maniera assoluta. Adesso sembrava un semplice anziano, uno di quelli che parlava tra i denti... non era proprio sicuro che i vecchi parlassero a quel modo.
    E qual'è il prezzo?
    Domandò un perplesso Dimitriy, senza buttarsi a capofitto nella possibilità offertagli. Prima doveva sapere di cosa si trattasse, non era da lui lanciarsi in simili azioni sconsiderate. E poi erano in due, magari Asuna aveva qualche idea migliore in merito.

     
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  6. Eruka
     
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    A quale prezzo?? Bhe, Asuna di idee migliori ne aveva tante. Purtroppo però. sacrificare un suo superiore non era da prendere in considerazione. Accoppare il vecchio poteva essere controproducente, quindi per una volta, il biondo aveva ragione. Informarsi sul prezzo richiesto era forse l'unica cosa che potevano fare, perchè altrimenti rimaneva solo tornare dal boggart a mani vuote. Dunque Medusa era già apparsa nei trascorsi degli Eversori, specialmente in quelli del russo, ma questo importava ben poco. Il punto da non trascurare era che ormai la serpe sapeva con chi aveva a che fare, mentre loro due non avevano la minima idea su che pesci pigliare. Certo, da come aveva detto il biondo era pericolosa, ma per il resto era buio totale. Perchè mai era interessata anche lei a quella pagina? Voleva forse impossessarsi di qualche tesoro dei suoi avi? Forse lei e Zimmer cercavano di mettere le mani sulla stessa cosa.

    MA PERCHE' NON CI ERA ARRIVATA PRIMA?

    "E' chiaro che chiunque abbia preso quella pagina è interessato a qualcosa. Mi chiedo se ci sia un tesoro riguardante gli avi di Medusa..Perchè mai una serpe si interesserebbe ai libri se non per cercare qualcosa?"

    Esclamò da dietro al ragazzo. Finora era rimasta in disparte, ascoltando i due parlare.

    "dunque parla, qual'è il tuo prezzo?"

    Disse, consapevole che purtroppo non avevano il coltello dalla parte del manico. Anche se erano pur sempre due contro uno, non poteva sapere chi o cosa stesse controllando quel vecchio. Qualcosa stava manovrando i fili dall'alto, e loro erano caduti dritti dritti nella trappola. Non potevano far altro che andare avanti, giocando al gioco che qualcuno aveva programmato per loro. Che Zimmer ne fosse al corrente era ovvio, probabilmente sapeva anche già che prezzo avrebbe chiesto il vecchio. Chissà perchè, aveva la sensazione che si trattasse di qualcosa che andava al di là del denaro.

     
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    Per l'ennesima volta, il vecchio sorrise divertito. Un tesoro? Ah, mia cara, son ben pochi i tesori su questa terra che possano affascinare chi ha vissuto così a lungo... no, temo che la cara Gorgone sia alla ricerca di qualcosa di ben più sinistro... rispose, ridacchiando piano. Senza l'aura di terrore a sostenerlo, pareva solo un anziano un po inquietate. Tuttavia, gli occhi del corvo appollaiato sulla sua spalla erano sempre fissi sui due, neri come l'inchiostro più scuro. Ma non sbaglia quando menziona i suoi avi, immagino. Bene, il costo... il figuro alzò un braccio, lasciandolo teso e chinandosi piano, come se stesse facendo un piccolo inchino. Il corvo gli volò sul dorso della mano, lasciata aperta. Dietro di lui, un intero scaffale della enorme biblioteca, si mosse. Prima remò, impercettibilmente, poi scivolò con un gemito all'interno della parete sulla quale poggiava, scivolando poi di lato e rivelando un passaggio immerso nell'oscurità. Il vecchio schioccò le dita e delle fiaccole azzurre si accesero dal nulla, rivelando una scala a chiocciola antica quanto la biblioteca stessa.

    Scolpita apparentemente nello stesso marmo che componeva gran parte dell'architettura delle Cave, la scala sprofondava fino a perdita d'occhio.
    Quella scala porta al Deposito. Immagino ne abbiate sentito parlare... al suo interno, si dice vi siano diverse copie di ogni manoscritto presente in queste sale. Questo è uno degli accessi... di servizio, diciamo. il vecchio fece una pausa, mantenendo sempre l'inchino. Il corvo gracchiò quasi spazientito. Come avrete capito, è possibile che vi sia una copia del volume deturpato dalla Gorgone. il sesto senso di Dimitriy quasi esplose, rivelandogli un pericolo imminente. Un pericolo mortale. Il costo che vi chiedo per utilizzare questo passaggio è semplice... dovrete prendere un libro per mio conto, e portarlo fuori da queste stanze. ed ecco che il vecchio scoprì le sue carte. Tuttavia, qualcosa sembrava non quadrare. Possibile che fosse tutto li? Recuperare un semplice libro? Nessun pagamento, nessun strano rituale, nessun prezzo troppo alto?

    Devo avvertirvi però... entrare nel Deposito è Proibito. Diventerete nemici di queste Cave, e potreste non essere in grado di rientrarci mai più, se non a rischio della vostra vita.. improvvisamente, i due si sentirono osservati. Dall'alto delle arcate marmoree delle Cave, innumerevoli gargole di pietra sembravano fissarli con le loro iridi vuote e il loro tridenti acuminati. ... e il volume che vi chiedo di prendere è stato nascosto nel Deposito dal Primo Alfiere in persona, quando questa Rocca non apparteneva ancora agli Uomini. Successivamente, uccise chiunque sapesse del libro, lasciando che il tempo, e la Storia, si dimenticassero delle sue pagine.

    Nuovamente, il corvo gracchiò con la sua voce acuta, spiegando le ali mentre affondava gli artigli nella carne della mano dove sedeva.

    Edited by Kami della Falsa Speranza - 4/6/2015, 00:34
     
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  8. _MajinZ_
     
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    No, non era un tesoro ciò che voleva quella serpe: per quelli bastavano le sue capacità, ma visto che esse al momento non sembravano tornarle utili... aveva bisogno di alcune informazioni che sfuggivano anche a lei. La questione girava attorno a qualcosa di più profondo e oscuro, conoscendola si trattava sicuramente di qualcosa di terribile, un qualcosa di talmente torbido da sfuggire anche al suo controllo... e ciò rendeva il tutto ancora più pericoloso. E poi vi era quel vecchio, il quale faceva più paura ora rispetto a quando l’aura di terrore lo avvolgeva completamente.
    Adesso però avevano un altro problema, visto che il bibliotecario aveva proposto ai due Eversori una sorta di scambio e qualcosa diceva a Dimitriy che non si trattava di un semplicissimo favore, almeno non uno di quelli che poteva volere un normale anziano. L’inquietante corvo che fino a quel momento sostava sulla spalla dell’uomo si alzò in volo, atterrando sul dorso della mano aperta di quest’ultimo. In quello stesso istante uno scaffale si mosse, rivelando una scala a chiocciola che scendeva a spirale nell’ignoto, illuminata con uno schiocco di dita da un’infinità di fiaccole azzurre.
    Il biondo osservò il passaggio, lo guardò bene e istintivamente si irrigidì. Conosceva le leggende che giravano attorno a questo posto, si parlava di una zona proibita ai più dove vigevano leggi del tutto estranee a quelle degli umani e quel posto sembrava averne le caratteristiche. Tutto però sembrava abbastanza normale, almeno finché una ventata di puro terrore non risalì la scalinata, paralizzando quasi l’assassino che sgranò gli occhi. Che diavolo c’era la sotto? Non aveva mai percepito un pericolo così grande, quasi lo fece barcollare e dovette aggrapparsi a tutto il suo autocontrollo per non ritrovarsi a terra privo di sensi.
    Mh...
    C’era qualcosa di strano in tutto ciò, sembrava troppo facile... almeno all’inizio. Quel terrore e il fatto che apparentemente non potesse prendere il libro da solo era abbastanza sospetto, inoltre vi erano parecchi dettagli oscuri, in ombra, i quali rendevano il sicario nervoso. E poi quel pericolo... potevano morire la dentro, ne era certo. Però a loro serviva quel libro, così come al vecchio serviva il suo e la via sembrava obbligata, non vi erano alternative.
    Ci serve un momento per pensare.
    Detto ciò il ragazzo afferrò l’archeologa per il polso e la trascinò un paio di scaffali più in la, guardandola dritta negli occhi.
    La sotto... c’è qualcosa di terribilmente pericoloso, ho sentito la sua presenza. Non so se riuscirei a proteggere anche te, ma mi serve comunque una mano. Pensaci, il rischio è mortale. Decidi tu cosa fare, io scenderò, ma non ti obbligo in alcun modo a seguirmi.
    Subito dopo il ragazzo la lasciò dietro, ritornando in direzione del vecchio. Lei era inesperta, era giovane anche se con un gran potenziale, ma questa era un missione davvero pericolosa e forse era meglio per lei se fosse rimasta li... ma sapeva bene che non avrebbe mai accettato una cosa simile.
    Ti porterò il libro, ma sappi che non mi fido di te. Se vuoi uccidermi però vedi di farlo ora, perché io risalirò da quella scalinata e se non mi soddisferà quello che ritroverò, tu sarai il primo a pagare.
    Parlò con sincerità, le sue intenzioni erano chiare ed era pronto a dare le spalle a quella persona per inoltrarsi nell’ignoto. Ma lui sarebbe tornato, ne era certo, quella vipera doveva pagare e se quello era l’unico modo per incastrarla... beh, era pronto a correre quel rischio.

     
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  9. Eruka
     
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    SI sentì tirare da una parte, dopo aver ascoltato le condizioni del vecchio. Dimitri aveva intenzione di scendere, ovviamente dovevano portare avanti la missione. Il prezzo richiesto dal vecchio poteva suonare come un "ma tutto qui quello che ci chiede?" eppure nascondeva un "c'è la fregatura, non vi preoccupate". E che fregatura. Lasciò parlare il biondo, togliendo poi bruscamente il braccio dalla sua presa. Era nervoso, si vede che aveva percepito cose non molto positive. Ma questa volta era diverso, non poteva rischiare una cosa così tanto preziosa sia per lei che per gli EM.
    Guardò il suo "compagno" allontanarsi nel buio per poi fissare il vecchio. Se avesse fatto qualcosa alle spalle di Dimitri sarebbe stata pronta a intervenire. Non fraintendetemi, non per la salute del giovane ma per la riuscita della missione.

    "Non intendo seguirlo. Ma sappi che ti controllerò, quindi ti conviene startene buono e non fare nulla di cui potresti pentirtene"

    Paura? No di certo. Nonostante la sua vasta conoscenza, Asuna aveva bisogno di utilizzare la biblioteca per le sue ricerche, specialmente per i fini dell'eversione visto che nessun altro era in grado di fare il suo lavoro. Precluderle la possibilità di entrare e ricercare, era una danno davvero troppo ingente. Avevano bisogno di lei e del suo sapere, perfino Dimitri doveva rendersene conto. Rimorsi nel lasciarlo andare da solo? Nessuno.
    Sapeva benissimo che il russo era in grado di svolgere quella missione anche da solo, anche senza di lei. In caso di fallimento, ormai aveva una grande quantità di informazioni da riferire, e altri sarebbero potuti scendere la sotto al posto suo. In oltre, il libro che aveva chiesto di ricercare doveva essere piuttosto pericoloso se il primo alfiere lo aveva nascosto. Magari qualcosa di talmente grande da poter addirittura sovrastare il potere degli Eversori. Doveva restare e ricercare informazioni sul primo alfiere e su questo libro, ma prima, doveva tenere sotto controllo quel vecchio, nel caso, correre a chiamare rinforzi.

     
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    Il vecchio parve leggermente deluso dalla decisione dei due: solo il russo aveva, infatti, accettato la sua proposta. Sospirò leggermente, come se appunto disapprovasse.
    Un gran peccato, lady Yuuki. Chissà quali misteri avrebbe potuto svelare, contravvenendo alle regole di persone morte da secoli. commentò a mezza voce. Un cenno della mano, e il corvo spiccò un breve volo, andando a depositarsi sulla spalla di Dimitriy. Gli artigli del volatile si strinsero attorno alla carne del biondo arrivando a lasciare profondi solchi sulle vesti scure, ma senza ferirlo in alcun modo. A pochi centimetri dal suo orecchio, l'animale gracchiò forte, sbattendo le ali per sistemarsi più comodamente.

    Una guida. Visto che la ragazza non scenderà con voi, qualcuno dovrà guidarvi fra quegli oscuri scaffali.

    Il corvo gracchiò una seconda volta, per poi lasciare il trespolo umano e gettarsi nell'ingresso segreto. Se Dimitriy voleva avere una possibilità, gli conveniva seguirlo e non perderlo di vista.

    All'interno, non avrebbe trovato che buio ad attenderlo, mentre la scala di pietra si snodava verso il basso. La porta segreta si sarebbe subito richiusa alle sue spalle, senza lasciar intravedere serratura alcuna per poterla riaprire da quel lato. Evidentemente, l'uscita era riservata solo a chi riusciva a compiere l'impresa.
    Mi raccomando, signor Kozlov! Non sbirci nel mio libro... e non prenda altri ricordini dal suo viaggio!
    Il corvo gracchiò nuovamente qualche metro più in basso, dall'oscurità più nera.


    Nel livello superiore delle Cave, ricercatrice e “bibliotecario” erano rimasti soli. Il ciglio deluso aveva subito abbandonato il vecchio, lasciando che la sua naturale espressione criptica prendesse il sopravvento.
    Mi dica, signorina Yuuki... cosa ci fa lei, al servizio di gente tanto... enigmatica? domandò, chinando appena la testa. Erano soli, in quell'angolo di biblioteca, e nessuno pareva poterli sentire.

    Quel vecchio pareva sapere parecchie cose oscure al resto della popolazione di Endlos, sopratutto riguardo agli Eversori. Chissà cosa sapeva del grimorio, di Medusa, di tutta quella faccenda sui titani. Chissà chi era.


    Dopo una decina di minuti di discesa, un lampo bluastro si accese attorno al Russo. Cristalli luminosi, più intensi e azzurri di quelli che normalmente rischiarano la Tana. Incastonati alle pareti, come una cascata luminosa, il buio venne squarciato, lasciando posto a... libri.

    Migliaia e migliaia di copertine fissavano il Biondo dai loro alloggi scavati nella pietra. Non vi era una vera e propria pavimentazione, semplicemente la scala a chiocciola prendeva a fare giri più larghi, permettendo di raggiungere allungando la mano oltre la balaustra i libri. Le pareti stesse erano enormi scaffali che si perdevano nell'oscurità.

    Decine di scale identiche a quella percorsa da Dimitriy si snodavano in alcove di pietra cariche di libri, altri accessi al Deposito, il cui inizio si perdeva nell'oscurità come anche la sua fine.
    Più scendeva, più luci si attivavano, lasciando spegnere quelle dietro di se, e mostrando sempre più libri in spirali sempre più grosse. Come avrebbe potuto riconoscere i libri da lui cercati, fra tutti gli altri volumi?
    Il corvo scendeva sicuro, e se non si sbrigava a scendere, rischiava di perderlo di vista.



    Quanti compromessi sarebbe disposta a fare, per raggiungere i suoi obiettivi? domandò di nuovo il vecchio verso Asuna. Suonava quasi come un rimprovero per non aver seguito Dimitriy, ma forse voleva dire qualcosa di più. Forse voleva metterla alla prova.
    Ignorerebbe i suoi ideali, per raggiungere il suo scopo finale? Libererebbe la sua parte più oscura, i suoi sentimenti più primitivi contro il freddo raziocinio, per completare la sua opera? O resterebbe schiava della sua moralità? no, il vecchio sembrava... curioso.



    Dalle profondità oscure del Deposito, un grido di donna echeggiò nel nulla. Non proveniva dal basso, non proprio, sembrava venisse da un altra scala. La più vicina distava almeno trenta metri da quella percorsa da Dimitriy, e l'oscurità dell'abisso divideva quello spazio.

    Che fare?
     
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  11. _MajinZ_
     
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    Dimitriy era pronto a scendere ormai, aveva preso la sua decisione e non aveva altro tempo da perdere. Era concentrato sul suo obiettivo, ovvero recuperare i due libri e uscire vittorioso da quel magazzino, il fallimento non era un’opzione contemplata nella sua lista. Aveva comunque bisogno di una guida e sembrò trovarla nel corvo, il quale cambiò posatoio preferendo la spalla del russo, stringendo forte con i suoi piccoli artigli. Il ragazzo lo osservò abbastanza infastidito, ma preferì non protestare... era già solo, non voleva aggravare ancora di più la sua situazione.
    Successivamente il volatile spiccò il volo e si infilò nel passaggio avvolto dalle tenebre, il biondo si ritrovò quindi costretto a seguirlo... finendo ancora una volta in un mondo fatto di tenebre. Senza attendere oltre si mosse verso la scalinata, guardandosi appena indietro mentre il passaggio si chiudeva alle sue spalle: non vi erano serrature, di certo da li non si poteva tornare indietro. Dimitriy non ci pensò troppo, preferendo concentrarsi sul corvo per evitare di perderlo di vista o peggio, perdere il contatto con la sua presenza. Il mondo in cui si trovava era ostile, non poteva sbagliare.
    Passarono dieci minuti prima che in quel luogo buio e monotono cambiasse qualcosa. Un lampo blu squarciò il nero, un numero imprecisato di cristalli azzurri illuminò la via, mostrando un numero infinito di libri. Di ogni forma e misura, tutti fissavano quell’intruso che si avventurava in un luogo proibito, ostile. La scala scendeva ancora e più scendeva e maggiori erano i libri in mostra, gli scaffali diventavano sempre più grandi... e il russo capì subito che non sarebbe stato semplice trovare i volumi che gli interessavano, chissà, magari era praticamente impossibile e sarebbe rimasto li a cercarli per sempre. Il corvo era la sua unica ancora di salvezza, aumentò il passo per riuscire a stargli dietro.
    Un urlo di donna fermò la sua avanzata, proveniva dal buio a una trentina di metri dalla sua posizione. Il sicario si voltò in quella direzione, mettendo subito in moto il cervello: da quel che sapeva, non ci dovevano essere altre persone la dentro... o almeno così aveva detto il vecchio. Andare a controllare significava perdersi, quindi il giovane preferì continuare a seguire la sua guida e ignorare quell’urlo, anche se la tentazione di andare a controllare era forte. Però poteva essere anche un inganno, quindi si concentrò sull’obiettivo, lasciando perdere tutto il resto.

     
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  12. Eruka
     
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    E così, a gran sorpresa di nessuno, lei era rimasta a guardare il suo "collega" scendere. Rimpiangeva solo una cosa: quel vecchio rompiballe che non la finiva più di parlare. Fosse stato per lei lo avrebbe già calciorotato via, ma la sua magia dell'aria in quel luogo chiuso era in netto svantaggio. Avrebbe potuto danneggiare i libri, cosa ben più preziosa degli esseri umani.


    "potrei fargli la stessa domanda"

    esordì la giovane archeologa. Perchè era evidente, che anche il vecchio era a servizio di qualcuno. Sapeva degli Eversori, e evidentemente conosceva anche il suo nome: ma non era affar suo sapere i come e i dove di questi rapporti. Per lei poteva anche crepare, detta molto francamente. Si spostò da li. cercando di non lasciare mai lo sguardo dall'entrata, ma, tenendo costantemente sotto controllo il vecchio. Ma poi arrivò la seconda domanda:

    "moralità? qui a Merovish?"

    disse in modo distaccato, per lei del tutto naturale. Ad ogni modo non erano affari del vecchio, e lei non aveva il tempo/voglia di interloquire con estranei. Già non sopportava farlo con quelle poche persone che "conosceva". Distaccò la mente dal vecchio, pensando a Dimitri: se avesse rovinato qualcosa il piano sarebbe andato a farsi benedire. Se avesse potuto scegliere, avrebbe scelto come suo compagno di squadra il tritone, solo che purtroppo non ne aveva più notizia. Non era una che frequentava gli eversori, anzi, non aveva proprio contatti se non con Zimmer. Peccato, pensò. Il tritone era l'unico con cui avrebbe potuto sostenere conversazioni sensate e ad alto livello.

     
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  13.  
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    “moralità? qui a merovish?”
    il vecchio rise sommessamente alla risposta della ragazza, trovandola evidentemente comica.
    Lentamente, si tolse gli occhialetti tondi dal volto, passando sulle lenti un lembo del vestito rovinato, probabilmente allo scopo di pulirle.
    Si stupirebbe di quanta moralità è passata attraverso le vie sotterranee della Rocca dei Titani, nei tempi passati. commentò, sempre sorridendo.
    E se Asuna lo avesse guardato in volto, ora, si sarebbe accorta che... il vecchio non aveva occhi, dietro quelle inquietanti lenti.

    Le gargole scolpite sopra le colonne delle cave del sapere parvero muoversi, irrequiete.


    Restando fedele alla sua natura, il freddo sicario degli Eversori ignorò quel richiamo d'aiuto, proseguendo verso la sua missione. Poteva essere un trucco, una trappola. In sistema difensivo delle Cave stesse. Oppure, molto più semplicemente, poteva essere una distrazione. Il corvo non avrebbe di certo rallentato, e perdere di vista il volatile voleva dire perdere il premio a cui ambiva.

    Le urla aumentarono d'intensità. Da una scala adiacente a quella attraversata da Dimitriy, provenivano rumori di passi, come se qualcuno stesse scappando. Movimenti nell'ombra, un ultimo urlo, questo ormai vicinissimo... e il rumore di una lama che trafigge senza pietà un corpo. Qualche rantolo, poi più nulla. Le gemme luminose che spezzavano l'oscurità sembravano scemare nel punto d'origine dello scontro, ma se il russo avesse prestato attenzione, avrebbe potuto notare una sagoma confusa nelle ombre fissare intensamente nella sua direzione.

    Ma Dimitriy aveva fatto la sua scelta. Aveva scelto di ignorare quella situazione, di continuare verso la sua missione … con tutte le ripercussioni che questo portava.

    Il corvo lanciò il suo squillante richiamo. In volo, si affiancò ad un alcova scavata nella parete rocciosa accanto alla scala del russo, graffiando con gli artigli il dorso di un particolare volume, poi si appollaiò al corrimano di pietra, in attesa.
    Il lungo percorso nell'oscurità era forse giunto al termine?
    Il volume segnato dal corvo era quello che Dimitriy cercava: il trattato originale di Daleli... li a portata di mano... con quello, metà della sua missione si sarebbe conclusa.

    Il corvo del vecchio stridette nuovamente con la sua voce acuta... e in qualche modo, sembrava diverso.
    Il piumaggio, da nero come l'inchiostro, era diventato di un verde scurissimo. Il becco sembrava più aguzzo, scheggiato in qualche punto... e gli occhi. Gli occhi erano rossi, iniettati di sangue... ma sopratutto, erano sei, in due file da tre.
    Lanciato un altro stridente grido, il corvo si voltò e si lanciò oltre il corrimano, nell'oscurità più assoluta. Lo stesso corrimano si sgretolo l'istante dopo, diventando polvere.
    Una guida … si assicuri di seguirla fedelmente, signor Kozlov.

    Lo aveva sentito davvero, o era solo la sua immaginazione?
    Cosa doveva fare? Prendere il libro e lanciarsi nel vuoto, fidandosi di un corvo demoniaco e del suo ancor più inquietante padrone?

    In fondo, il libro che cercava era li, a portata di mano... avrebbe potuto prenderlo e tornare indietro. Nulla sarebbe stato più facile che rompere quella promessa.
     
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  14. _MajinZ_
     
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    Ogni secondo che passava, quel posto metteva sempre più alla prova la freddezza del sicario. Voci, ombre, urla si susseguivano senza sosta, aumentando di intensità con il passare dei minuti. Dimitriy si voltò di scatto, fermandosi per un istante... l’ultimo grido sembrava molto vicino, ad appena qualche passo in mezzo al buio. Gli sembrò quasi di vedere un’ombra muoversi, poi il tipico suono di una coltellata mise fine a ogni rantolo... le luci scemarono in quel punto e per un attimo il russo fu certo di aver incontrato un secondo sguardo. Ma scosse il capo, non era il momento di fermarsi a pensare: aveva scelto di proseguire dritto verso il suo obiettivo, non avrebbe cambiato idea.
    Il corvo gracchiò, volteggiava vicino a una nicchia nel muro, proprio accanto all’intruso. Con gli artigli graffiò il tomo li nascosto e il ragazzo si mosse quindi per afferrarlo, esitando per un singolo istante. Lo osservò, era quello che stava cercando, ma non vi era traccia del secondo volume. Dimitriy si fermò a guardare il corvo... poteva andarsene ora che aveva ottenuto ciò che voleva, ma aveva anche fatto una promessa. No, non poteva ancora tornare indietro: ne valeva del suo stesso onore. Per quanto quel tizio potesse essere sinistro, tradirlo poteva rivelarsi controproducente.
    Dimitriy però aguzzò lo sguardo, ora che ci faceva caso il corvo era diverso... i suoi occhi erano diventati sei, rossi come il sangue, lo fissavano a sua volta in gruppi da tre e il suo piumaggio era diventato verde scuro. Il corvo gracchiò ancora, riprese a volare e il corrimano su cui era appollaiato divenne polvere. E poi svanì, librandosi in volo verso l’oscurità più fitta... verso il baratro.
    “ Una guida … si assicuri di seguirla fedelmente, signor Kozlov.”
    Quella voce... il biondo si voltò un paio di volte, non c’era nessuno. Sembrava essere giunta dritta nella sua testa o magari se l’era semplicemente immaginata, in fondo ci voleva poco per impazzire in un luogo come quello. In ogni caso aveva promesso, poteva romperla in ogni momento... ma non era quel tipo d’uomo. Prese il libro, se lo strinse al petto e guardò il vuoto.
    Mai un viale alberato o un parco giochi, vero?
    Invece di lasciarsi andare al pessimismo e alla disperazione, il biondo assassino provò a sdrammatizzare... visto che ormai aveva preso la sue decisione. Fece un paio di passi indietro, sembrava quasi che volesse scappare ma no, si lanciò in avanti, nel buio, sperando che la sua buona stella non l’abbandonasse proprio in quel preciso istante.

     
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  15.  
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    Per un breve, minuscolo istante, la tenebra non inghiottì tutto. Per quel flebile attimo, probabilmente Dimitriy pensò di poter seguire con lo sguardo il volo del corvo, lasciarsi guidare dalla sua direzione.

    Ma durò solo il tempo di un battito, e tutto fu nero. Il russo di Merovish affondò in un oceano d'inchiostro. I suoi sensi si fecero ovattati, sopraffatto da quella oscurità che permeava ogni poro della sua pelle. Non sembrava nemmeno più di cadere... non sembrava nemmeno più di esistere.

    Dov'erano finite le infinite scale a chiocciola, le inquietanti alcove cariche di tomi proibiti? Quando si erano spente le gemme di luce che rischiaravano quel livello delle cave del sapere?
    Erano tutte domande prive di qualsiasi importanza, ormai.
    Passarono i secondi, i secondi si fecero minuti, poi ore.
    E quando anche il tempo perse significato, il ricordo del motivo della sua presenza in quel luogo si sbiadì come una vecchia foto dagli angoli anneriti.

    Dov'era? Aveva una missione da svolgere... giusto? Centrava un vecchio... e una donna forse?
    I ricordi si sfaldavano come neve al sole, finché non rimase un unica sensazione, che unico pensiero.

    Ovunque fosse, non era la prima volta che vi ci si recava.
    Il sesto senso di Dimitriy esplose tanto da fargli male alla testa. Doveva andarsene di li, o sarebbe morto.

    E proprio un istante prima di essere sopraffatto da questo nuovo terrore...
    CHAW!
    Un lancinante dolore all'occhio sinistro lo scosse. Si era ferito, in qualche modo. Cos'era stato quel verso? Sembrava... quello di un corvo.
    Il calore del suo sangue che usciva dalla ferita lo riscosse, facendogli riprendere il contatto con la realtà.

    Era a terra, in una sala circolare priva di porte. La stanza era buia, ma una tenue luce emanata da due focolari da muro rischiaravano quel tanto che bastava da poter vedere normalmente.
    Il dolore all'occhio pulsò nuovamente. La ferita era un profondo graffio per solcava fronte e guancia attraversando l'occhio sinistro. Poco distante da lui, il corvo del Vecchio lo osservava silenzioso... e a giudicare dal sangue e dai brandelli di pelle impigliati agli artigli di una delle zampe, Dimitriy poteva dire di aver trovato il colpevole.

    Fu allora che il russo si accorse di un inquietante dettaglio... l'occhio ferito era il sinistro... ma era dal destro, che non ci vedeva. Coprendosi l'occhio sinistro, infatti, sarebbe sprofondato nuovamente in quel assoluto e attanagliante buio.

    Chaw! ripeté il corvo, probabilmente spazientito.
    Con un saltello, spiccò il volo e raggiunse il centro della stanza, appollaiandosi sopra l'unico segno d'arredamento del luogo: un leggio d'ebano finemente intagliato.

    Sopra di questo, un libricino completamente nero attendeva Dimitriy.
    Evidentemente, aveva trovato anche la sua seconda meta.

    Chaw!
     
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34 replies since 3/12/2014, 00:28   677 views
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