-
.
Quell'uomo, Ted Carter, mi ha detto una volta che qualora avessi bisogno di aiuto, avrei potuto rivolgermi alla cosiddetta "Dama del Vento", Drusilia Galanodel. O, per citare le parole del negro, colei che "gestisce i big money". Trovo che la seconda sia una definizione più chiara, precisa e molto meno pretenziosa. E non ispira meno rispetto, aggiungerei, ma questo credo che sia un fattore puramente soggettivo.
Quando ho provato a informarmi sulla locazione della sede dei Liberi Aeris Milites, sono partito dal presupposto che si trovasse da qualche parte nel quarto girone, quello dove si trova anche il Palazzo di Giustizia. Sono invece giunto alla conclusione che la Dama del Vento deve amare parecchio i saliscendi.
Io un po' meno.
Zampetto, fino a questo momento fondamentalmente indisturbato, nei Giardini che attorniano l'edificio conosciuto come Albero Casa. Con ogni probabilità questa costruzione possiede l'architettura più bizzarra che mi sia capitato di osservare fin'ora, e sono stato in un'abitazione dove il bagno si affaccia sul giardino, le porte scompaiono dietro di te e i bassorilievi parlano. Un posto dove tutto sommato ritornerei, se non altro per risolvere quel caspita di enigma che è, per vivere qualcosa di degno da vedersi.
Laputa ultimamente mi sta giungendo un po' a noia.
Mi rotolo un po' nell'erba, crogiolandomi sotto il pallido sole invernale per qualche minuto, prima di ricordarmi che la sera prima ha piovuto e che ora il mio manto -o quello che ne rimane- è piuttosto umido. Scuoto il mio corpicino e lascio che l'acqua si separi dal mio pelo, prima di avviarmi finalmente verso il luogo dove credo (spero) che Drusilia Galanodel mi concederà un colloquio.
. -
.
Ufficio del Gran Maestro, Albero Casa.
Presidio Errante, Endlos.Raggiunse l'ufficio del Gran Maestro a grandi falcate, quasi vi fosse un allarme dovuto a una qualche invasione. In realtà era solo il suo primo giorno da Aviatore: il giovanotto di fronte alla porta aveva lasciato Misericorde con la volontà di unirsi all'esercito personale dell'Alfiere Errante ad imitazione di altri orfani come lui, diventati poi famosi per le loro gesta. In cima alla lista dei modelli da imitare, ovviamente, c'era il Sergente Ryusang.
-...
Peccato, però, che lui aveva ancora molta strada da fare prima di diventare un guerriero riconosciuto ed ammirato come desiderava. Innanzitutto doveva imparare a discorrere con il Gran Maestro senza rimanere inebetito e muto per tutto il tempo, facendo la figura del perfetto idiota.
-Buongiorno Joshua.
Disse lei, dopo il primo minuto di silenzio, trascorso a fissarsi -lei con sguardo incuriosito, lui con aria svampita- senza pronunciar parola.
-Buongiorno mia Signora.
Altro silenzio.
Panico. Panico. Panico.
Osservarla mentre lo fissava in quel modo lo mandava in paranoia. Si, insomma, lei era lei e lui era lui e... e... che doveva dire? Doveva usare un linguaggio colloquiale o esporsi usando modi cortesi? Oppure doveva usare gergo militare?
Ma soprattutto... cosa era il gergo militare???
Se non avesse rotto il silenzio al più presto, probabilmente si sarebbe dimenticato anche il suo nome.
-... perchè sei qui?- fu Drusilia ad evitare il collasso -Posso far qualcosa per te?
Certo che poteva farlo.
Ad esempio avrebbe potuto dargli dell'ossigeno. Oppure chiamare un medico.
-Avete visite, mia Signora.
-Oh, perfetto! Lascia pure entrare i nostri ospiti!
-...
Altro silenzio.
-...beh?
Joshua deglutì sonoramente.
-Signora... è strano.
Dico... il nostro ospite è un cane. E credo sia anche di pessimo umore.
Fu allora che il Gran Maestro parve accigliarsi. Non lo disse espressamente, ma si notò dalla pendenza più accentuata del sopracciglio destro, alzatosi un pò rispetto all'altro.
-Mi meraviglio di te: da quando fra noi si fanno discriminazioni? Solo perchè qualcuno è diverso non vuol certo dire che sia un cane- sentenziò con l'indice alzato -Portalo qui e scusati per le tue maniere, qualora tu sia stato offensivo nei suoi confronti. E dopo vai a strigliare i grifoni sulle fronde.
No, non aveva capito.
-Ma...
-Tutti.
Abbassò il capo, sconfitto.
Aveva seriamente bisogno di un allenamento speciale sulle interazioni sociali. In ogni caso, a conti fatti poco importava cosa fosse il loro ospite: a breve lo avrebbe capito da sola cosa intendeva.
-Signorsì.
Senza mai fissarla negli occhi, sparì oltre la soglia.
Sperò solo di trovarlo ancora dove l'aveva lasciato.SPOILER (clicca per visualizzare)Inserisco qui sotto solo le passive relative al gioco tranquillo, quindi non da quest e non da combattimento:
GODDESS OF LOVE »
«Mettimi come sigillo sul tuo braccio, come sigillo sul tuo cuore, perchè forte come la Morte è Amore. Le grandi acque non potrebbero spegnerlo, né i fiumi sommergerlo. Tenace come gli inferi è la passione: le sue vampe son vampe di fuoco, una fiamma ardente, la fiamma del Signore!»
Canto dei Cantici VIII,6-7.
L'Amore è un sentimento intenso e profondo, simile all'affetto, alla simpatia ed all'adesione, ma molto più violento ed incontrollabile, impossibile da rendere appieno per chi non ha avuto mai modo di viverlo, rivolto verso una persona, un animale, un oggetto, o verso un concetto, un ideale. Oppure, può semplicemente essere un impulso dei nostri sensi che ci spinge verso una determinata persona. E' tuttavia soggettivo, ed è forse quello a renderlo così complesso; per alcuni è il volere che gli altri siano felici, un sentimento incondizionato e che richiede molto coraggio e accettazione, per altri è ciò che avvicina l'uomo ad un Dio lontano, altri lo ritengono semplicemente una utopia, qualcosa di non concreto. Sono infiniti i modi di pensare e vederlo, così tanti quanti sono le creature di ogni universo e dimensione. Drusilia Galanodel, insieme al fratello Quarion, rappresenta ogni singolo aspetto della carta di Arcani di cui sono i concetti incarnati. Loro sono gli Amanti, incarnano l'Amore, la forza più potente dell'Universo, ed il Libero Arbitrio.
Loro sono quella fiamma viva in grado di animare ciascun animo verso il desiderio massimo del proprio esistere. Per tale ragione la bella è in grado di esercitare numerose malie sugli altri. Ciò che tuttavia non accade è la situazione inversa: nulla è in grado di scalfire la sua volontà, mentirle o ingannarne i sensi, forte del suo potere e della sua stessa essenza.
E' inoltre empatica, capace di comprendere appieno lo stato d'animo altrui. Significa "sentire dentro" e nonostante il concetto sia spesso ridotto al semplice "mettersi nei panni dell’altro", in realtà vuol dire "portare l'altro nel proprio mondo". Drusilia può mettere in secondo piano il suo modo di percepire la realtà per cercare di far risaltare in se stesso le esperienze e le percezioni di chi le sta intorno. È una forma molto profonda di comprensione dell'altro perché si tratta d'immedesimazione negli altrui sentimenti. Ci si sposta da un atteggiamento di mera osservazione esterna al come invece si sente interiormente, cercando di guardare attraverso i suoi occhi.
E' per tutto questo che, chiunque ha a che fare con la Dama del Vento, vede in lei ciò che desidera; il musicista la sognerà come propria musa o sentirà dolci melodie provenienti dai suoi passi, il pittore la vedrà come opera d'arte vivente ed il chierico si stupirà nel riconoscere in lei l'impronta del suo dio. Tali reazioni possono essere infinite, come lo sono coloro che la incontrano, assaporandone la persona, omaggiando la sua bellezza.
[Malia d'amore + protezione da malie + auspex attacchi psion + auspex illusioni + auspex bugie + empatia + bonus riserva energetica (10%)]
AURA DEI GIUSTI »
«Ciascuno metta al servizio degli altri il dono che ha ricevuto»
(1 Pt 4,10).
Altro non è che una aura di "cárisma" che circonda alcuni degli appartenenti alla gilda. Tale aura è invisibile tuttavia splendente per chi è in grado di guardarla, ed è un concentrato di Salvezza, Misericordia e Grazia. Coloro che avranno modo di osservare un portatore di tali doni, vedranno nelle sue gesta, anche quelle non apprezzabili, la manifestazione più alta di Giustizia, perchè Aviatore è colui che scelse di avere il dono di una vita spesa al servizio dei fratelli.
[Malia di carisma]. -
.
Non nutro molte speranze nei confronti dell'individuo che mi ha ospitato all'ingresso. Di tutti coloro che fino ad ora hanno reagito al concetto di "un cane che parla", costui è quello che più mi ha dato l'impressione di essere entrato nel pallone, come si suol dire. "Imberbe" è forse la parola che meglio descriverebbe il tipo di persona che mi ha dato l'impressione di essere.
Sono sicurissimo di aver avvertito gli odori sovrapposti di un'aquila, un leone e un cavallo, prima ancora di entrare; questo sì che coglie alla sprovvista. Me.
Mentre lui si allontana correndo -non sono sicuro di avergli chiesto ancora il suo nome-, io avanzo con passo ben più rilassato. Ben presto lui esce dal mio campo visivo, ma non c'è fretta, la scia del suo odore non sparirà almeno per qualche ora, a meno che non abbia davvero sfortuna con gli orari delle pulizie di questo posto. In particolare auspico di giungere ad una pacifica convivenza con l'eventuale inserviente o inservienti che fossero, ma questo è un altro discorso.
Diverse rampe di scale e un paio di crampi più tardi -che alla mia età sono micidiali-, incrocio nuovamente lo stesso uomo di prima. La mia lingua è a penzoloni, e cerco di riprendere aria quel tanto che basta per poter ricominciare a muovermi. Lui, però, è palesemente più stanco di me, il ragazzo è espressivo abbastanza da permettermi di leggerglielo in volto. Le scale, lui, le ha fatte di corsa e tutte, e poi c'era stato anche il ritorno. Ma annuso che c'è dell'altro.
Un'altra eterna salita dopo, giungo finalmente davanti alla soglia dell'ufficio. Mi viene aperta la porta, e davanti a me si rivela finalmente quella figura di cui ho tanto sentito parlare. È davanti a me, finalmente, dopo tutte quelle scale.
Faccio qualche passo in avanti, affinché anche i miei occhi possano analizzare meglio quella figura. Ma il suo profumo da solo è qualcosa che le mie narici non hanno mai incontrato. Non saprei se definirlo un aroma floreale, o fruttato, o della più pura e semplice carne. Non pare esserci un elemento predominante, la texture è fondamentalmente omogenea. Ha un che di armonico, per volere utilizzare una sinestesia. Ammesso e non concesso che abbia effettivamente utilizzato una sinestesia, non ne sono sicuro.
« Ragazza- » alzo il muso e lo punto verso il suo volto, per guardarla dritta negli occhi. « -O "signorina", se è più appropriato. » Mi siedo a terra. « Senza mezzi termini: mi trovo qui perché vorrei avanzare la mia richiesta di unirmi ai Liberi Aeris Milites. » Affermo flemmatico, senza distogliere lo sguardo da lei neppure per un secondo.SPOILER (clicca per visualizzare)In tal caso credo farò lo stesso con le mie, di passive correnti. Il Doku Doku no Mi è in corso di approvazione, ma visto che da un punto di vista cronologico è stato acquisito precedentemente a questa scena, potrei inserirlo in seguito, se non ti dispiace.
Abilità Passive:
- The nose knows - Auspex Olfattivo
- Collector of ailments - Immunità alle malattie + nuvola di micro-organismi che lo segue sempre
- I can see through your bullshit - Anti-malia
- Cunning Linguist - Possibilità di parlare il linguaggio canide e quello umano
- Perpetually old mutt - Eterna "giovinezza"
- Dog Sight - Vede il verde, il rosso e il viola come un lieve giallo, un marrone e un blu scuro. -
.
Ok, magari non le era nemmeno passato per l'anticamera del cervello che per "cane" il suo aviatore intendesse proprio quello. Non nel senso letterale.
Ed invece, a varcare la soglia, fu proprio un cagnetto.
Era biancastro, spelacchiato, con uno strano alone attorno ed il musetto imbronciato.
Che carino ♥
« Ragazza- »
What?!?!...parlava?
« Senza mezzi termini: mi trovo qui perché vorrei avanzare la mia richiesta di unirmi ai Liberi Aeris Milites. »
Ne seguì un attimo di smarrimento, ma non più di tanto: alla fine era una domatrice e di creature strane ne aveva incrociate a migliaia; in tutto ciò, da poco accudiva perfino un serpente parlante, quindi un cane non era poi così inconcepibile ai suoi occhi.
-Beh... ok, parliamone.
Disse semplicemente, indicando con un gesto educato la poltroncina di fronte a lei. Il pavimento era freddo e quel cagnetto non sembrava giovane... magari preferiva un cuscino caldo e morbido per accucciarsi.
-Accomodati pure, signor?. -
.
Non mi sfugge lo stupore dell'Alfiere Errante quando anche lei realizza che alcuni cani sono effettivamente in grado di parlare in lingua umana. Ed è in questo momento che la guardo con un'espressione con la quale le faccio notare, in silenzio, che la terra su cui stiamo poggiando tutti i piedi vola, tanto per dirne una, e inoltre che le leggende sulla Dama del Vento sono tanto vaste in numero ed assurde in magnitudo che più volte, nel corso della mia permanenza su Laputa, mi sono chiesto se quest'ultima non si trattasse in realtà di una qualche figlia illegittima di Theodore Roosevelt.
Sono sul punto di aprire bocca, ma eventualmente noto che la ragazza ha ripreso la sua compostezza senza bisogno di chissà quale aiuto; meglio così, si tratta pur sempre tempo e fiato risparmiati.
Sposto lo sguardo sulla poltrona, quindi lo abbasso verso quella coda e sedere appiccicati al pavimento. Decido che si tratta di un'offerta molto gentile, e di accettare visto che già raramente mi capita di giacere in tutta tranquillità su superfici lisce, figuriamoci soffici. Balzo quindi sulla poltrona, e sono quasi tentato di avvertire l'Alfiere di far disinfettare la poltrona, quando scenderò, perché qualche malattia potrebbe rimanere appiccicata lì, e che il suo prossimo ospite potrebbe non avere un sistema immunitario particolarmente forte, e che la malattia potrebbe pure essere contagiosa. Ma dato e considerato che da quando sono giunto qui non si è scatenata ancora nessuna epidemia, l'unica cosa che mi viene da pensare è: whatever.
« Gaspode, mi chiamano così. » Anche se non ho mai ritenuto di avere un vero e proprio nome.
Edited by Kuma. - 24/12/2014, 14:51. -
.
« Gaspode, mi chiamano così. »
In silenzio la Dama del Vento avrebbe lasciato al cagnolino il tempo di arrampicarsi sulla seggiola ed accomodarsi. Era abbastanza risaputo che offrisse anche dolci e leccornie ai suoi ospiti, ma quella volta preferì evitare: sapeva che i cani non erano predisposti a mangiare cioccolata e, anche se parlante, quello davanti a lei sembrava anche abbastanza vecchio e malaticcio.
In definitiva, non si sarebbe mai permessa di stroncarlo definitivamente con un cioccolatino.
-Bene, Gaspode. E' un piacere conoscerti- si permise di cominciare a quel modo, principalmente perchè era abbastanza convinta che buone maniere fossero l'ideale per iniziare un qualsivoglia colloquio -Sono onorata della scelta, ma ciò che vorresti fare non corrisponde sempre a quello che si dice su di noi. Sono in molti quelli che si uniscono alla gilda perchè bramano la nostra influenza politica o la fama di paladini... ma sono in pochi a restare. Qualcuno sceglie di andarsene, altri cedono al peso dei loro fallimenti... i più, semplicemente, muoiono. Quindi permettimi alcune domande per conoscerci meglio.
Nonostante le terribili verità pronunciate con disarmante leggerezza, Drusilia esibiva comunque un'espressione calma e pacifica. Il dolce sorriso non era mai scomparso sul bel volto ed ogni cosa di lei non dava nemmeno lontanamente l'idea di un qualche tipo di ostilità. Solo lo sguardo tradiva la sua maschera di docile accoglienza, lasciando trasparire fermezza d'animo ed una profonda consapevolezza delle proprie azioni.
Non tutti lo avrebbero tuttavia notato; in realtà, da quando era Alfiere, fin troppi l'avevano spesso fraintesa, forse confusi o del tutto ignari di ciò che quella carica comportava. Per loro e per l'Alfiere stesso.
In ogni caso, questo non riguardava l'ospite di fronte alla Dama per il quale, al momento, era poco più di una perfetta sconosciuta.
-A cosa è dovuta questa scelta, se posso permettermi?. -
.
« Likewise. » replico, insicuro se in casi come questo debba darle la zampa come fanno certi miei simili padrone-muniti. Un gesto abbastanza stupido, secondo me, e assai poco adeguato per una presentazione; ma sono fortemente convinto che si tratti di una banale differenza di specie. Gli umani, del resto, non hanno mai apprezzato che il loro sedere venga annusato; quando ero più giovane e stupido ero convintissimo che avessero qualcosa da nascondere. E il bello è che, col tempo, ho scoperto pure di avere avuto, in certi casi, anche ragione, seppur per motivi completamente sconnessi.
« Immagino. » commento, ascoltando tutto il resto senza aggiungere nulla; e allo stesso tempo mi chiedo se l'Alfiere Errante stia seguendo o meno un qualche copione parola per parola ad ogni aspirante recluta. Ma del resto ci ho sempre fatto un pensiero, per diventare un paladino, uno di quelli che in bocca tengono un coccige umano. Al posto della spada sacra per bipedi, noi cani preferiamo l'osso sacro.
Alla fine arriva anche l'avviso sui rischi del mestiere. A questo punto mi convinco che sì, Drusilia mi sta solo ripetendo delle parole già dette ad altri. La cosa non mi da particolarmente cruccio, finché la conversazione non si ferma qui -o continui su questa falsariga-.
« Noia, se così posso definirla. » agito alla meglio la zampa anteriore per farle cenno di aspettare, prima di controbattere, e lasciarmi chiarire. Spero colga il messaggio, perché gesticolare come gli umani non è mai stata la mia specialità. « È complicato, davvero. È che non riesco più a trovare soddisfazione nella semplice sopravvivenza. » e come potrei provare quel brivido, con tutto il ben di dio che c'è qui? Tante care cose agli abitanti di Laputa e in particolar modo ai locandieri della parte bassa, auguro loro di vivere una vita lunga e felice, ma sono talmente abituato ai calci in culo che quasi mi mancano. Potrei mordere qualcuno, d'accordo, ma a che pro? È... contro il comune buonsenso; non avrebbe neppure senso, visto che raramente incontro qualcosa che si sforzi di essere una minaccia nei miei confronti.
E, come per aggiungere danno alla beffa, sono perfettamente conscio che i miei pensieri non hanno un fottuto senso.
« Pertanto, pensavo di trovare qualcosa che mi dia un senso, che mi faccia sentire un poco più vivo. » mi gratto il capo con la zampa posteriore dopo aver finito la frase. « Di base, è come se stessi adottando il vostro modo di essere "umano". » E immediatamente aggiungo questa uscita alla lista delle frasi che non mi sarei mai aspettato di pronunciare in vita mia. Realizzo ora che l'influenza di quell'Accademia di magia -e dei suoi pastoni- si era estesa ben oltre l'avermi donato dei "banali" poteri.
« Inoltre, ho vissuto già molto a lungo. Perfino più di te, a naso, chiaramente non intendo recare offesa. » quanti anni avrai, venti? Venticinque? Se sei sulla trentina, allora saremmo lì e lì. Ma sì, sdrammatizziamo anche « Alla fine prima o poi mi tocca comunque. ». -
.
« Noia, se così posso definirla. »
Ricapitolando: un cane parlante le aveva chiesto di entrare a far parte degli Aviatori perchè si annoiava. Bene. Non proprio comune come situazione ma lei non era certo nelle condizioni di poter giudicare la "normalità" o meno di qualcosa.
« È complicato, davvero. È che non riesco più a trovare soddisfazione nella semplice sopravvivenza. Pertanto, pensavo di trovare qualcosa che mi dia un senso, che mi faccia sentire un poco più vivo.» mentre il cagnetto parlava, la bella reclinò il capo da un lato, tamburellando le dita sul proprio mento con fare perplesso e, in un certo senso, concentrato « Inoltre, ho vissuto già molto a lungo. Perfino più di te, a naso, chiaramente non intendo recare offesa. Alla fine prima o poi mi tocca comunque. »
Bizzarro.
E non la situazione in sè, piuttosto quello di cui parlava. Un pensiero molto profondo, ad esser sinceri. Sosteneva di aver vissuto più di lei -ovviamente nessuno dei due sapeva l'età dell'altro, quindi lasciò quell'ipotesi cadere nel vuoto, priva di conferma o correzioni di sorta- e nonostante ciò sembrava avere un qualcosa davvero molto simile ad una crisi d'identità. Un pò come quando, raggiunta l'età adulta, ci si rende conto di non aver fatto molte cose, di aver perso parecchi treni. E quindi la volotà di dare una scossa alla monotonia quotidiana, dare un senso agli anni a venire. Tutto ammirevole, ma i rischi andavano ponderati.
-E' la fine che faremo tutti, immagino- rispose lei, annuendo placida -E' legittimo cercare uno scopo, come ha perfettamente senso scegliere il modo in cui morire. Ma non si tratta solo di questo.
Attese qualche secondo nel tentativo di cercare le parole più adatte.
-La nostra associazione non è formata da semplici mercenari o soldati. Lo stipendio non è eccessivo ed i sacrifici sono di gran lunga superiori alle gratificazioni. Siamo liberi e questo richiede un esercizio continuo e costante della nostra volontà. Richiede accettazione, fiducia e -mi permetto- anche una buona dose di amore reciproco. Un pò come una famiglia... solo che siamo più strani- sorrise, ironica -Se desideri uno scopo ed un posto in cui poter sempre tornare, allora posso darteli entrambi. Ma la mia gilda non è il luogo adatto per le menti deboli ed i cuori instabili; anche quando non saremo in guerra la tua fedeltà sarà spesso messa alla prova e non tutti sono in grado di uscirne vincitori.
Lentamente si portò indietro con il busto, così da posarlo sullo schienale della sua poltroncina. Questa volta mostrava un'espressione più seria ed autorevole.
-Questo e tutto. Se sei disposto ad accettarlo, allora avrai il mio permesso di far parte della mia famiglia.. -
.
« Per lo stipendio, guarda... » Drusilia dev'essere tipo una di quegli umani capaci di ripetere la stessa minestra tipo settantotto RPM davanti a decine di persone. In breve, un'attrice, e qui mi sono sempre chiesto come fanno a memorizzare menate di una simile lunghezza parola per parola. Comincio a sentirmi parecchio ripetitivo.
Non aggiungo altro, lasciando che per la questione pecuniaria l'Alfiere deduca da sé cosa intendo.
Ma davvero è solo una promessa di lealtà l'unico requisito per entrare nella gilda? Mi aspettavo un colloquio più... impegnativo, se è questa la parola giusta. Forse sarebbe meglio usare "concreto", in questo caso, come concreto potrebbe essere una dimostrazione di quello che so fare (ben poco, ma bene), un accertamento sul numero di salsicce rubate a qualche ambulante, discutere di quelle che potrebbero essere le mie mansioni, qualcosa. Mi domando se mi stia prendendo effettivamente sul serio o abbia semplicemente un debole per i cani in genere e vuole una mascotte per la gilda.
« Disposto ad accettare lo sono, ma- » Pausa drammatica « Se c'è qualcosa da firmare mi faresti il piacere di leggermelo ad alta voce? » Giacché nessuno si è mai preso la briga di insegnarmi a leggere, né io ho mai nutrito particolare interesse a farlo. In compenso so far di conto.SPOILER (clicca per visualizzare)Scusa il ritardo, ma le festività sono quello che sono. >_<. -
.
Non fu del tutto sicura che il cagnolino avesse compreso appieno ciò che prima gli era stato riferito. Si, insomma... la questione dei volontari e delle difficoltà sul campo. Sicuramente il tono pacato della Dama poteva farla sembrare una recita, questo poteva capirlo, ma i contenuti non erano affatto banali; in molti si aspettavano che l'eroismo fosse fatto di grandi imprese e che, iscritti alla gilda, si sarebbero immediatamente trovati catapultati in racconti epici come quelli che solitamente si sentiva narrare su di loro. Per non parlare di ipotetiche quando assurde prove di ingresso.
Da quando i volontari dovevano dimostrare qualcosa?
No, non era così: essere Aviatore significava innanzitutto sacrificio e sopportazione, un esercizio continuo e costante a cui praticamente nessuno degli esterni faceva caso. Prima ancora di imparare la guerra, dovevano essere in grado di vivere in pace. Era proprio in quel periodo che avveniva la selezione, del tutto naturale: chi aveva mal compreso la linea politica degli Aviatori se ne andava, altri ancora morivano in missioni minori. Infondo i volontari erano questo: liberi di seguire il proprio sogno... ma non tutti erano in grado di sostenerne il peso, sia per la loro debolezza che per una volontà scostante e spesso vacillante.
Sognare era per tutti... ma rimanevano solo i migliori.
« Disposto ad accettare lo sono, ma- Se c'è qualcosa da firmare mi faresti il piacere di leggermelo ad alta voce? »
Rimase giusto un attimo perplessa, come se si fosse ricordata in quel momento di parlare con un cane. Abituata com'era a discorrere con volpi, gatti e serpenti... volte non ci faceva caso.
-Beh, certo, ma prima un'ultima domanda- si concesse un paio di secondi per riflettere -Dobbiamo ancora decidere dove desidereresti andare. Conosci già le tre squadre di cui è formata la gilda? Se poi non lo sai o ti senti insicuro, se ti va, possiamo deciderlo a seconda delle tue abilità.
Sorrise accomodante, rimanendo in placida attesa di ciò che aveva da dire il suo interlocutore. Che avesse già scelto e le rivelasse i propri poteri poco importava: l'importante era trovargli un posto adatto e che gli piacesse.. -
.
Ad onor di cronaca, la mia unica perplessità riguardava l'apparente bisogno di menzionare la questione salariale come un modo per avvertirmi che la vita di un aviatore non è tutta rose e fiori. Non avendo ovviamente mai avuto uno stipendio in vita mia, né sapendo neppure come trasportarli, i soldi, il denaro per me non è un problema di sorta. Davvero, era tutto qui.
Sono disposto ad accettare chiunque farebbe lo stesso con il sottoscritto, anche se per la questione della fiducia verso il prossimo mi sa che dovremo lavorarci sopra e con molta calma. E magari spiegami cosa intendi di preciso per amore reciproco, che è un argomento un poco astratto e complicato rispetto a quelli che sono più abituato ad affrontare. Se si tratta di non essere uno stronzo e aiutare i compagni in difficoltà, no problem per il primo e vedrò cosa posso fare per il secondo. Non è per cattiveria, davvero.
« Quella... Credo che il colore sia una specie di marrone. Dicevo, quella che si occupa di osservare cose, analizzarle e riferire. » Analfabetismo a parte, credo sia un ruolo in cui potrei calzare a pennello. Quella volta che sono stato in quella casa stranissima, è stato stimolante cercare di raccogliere informazioni e mettere insieme i pezzi del puzzle. E poi, pure andando per esclusione, sarei più che altro un intralcio in qualsiasi delle altre due squadre.
Poi chiaro, per leggere e scrivere posso sempre imparare. La questione riguardante il riuscire a controllare decentemente il Frutto del Diavolo può attendere, per il momento, a meno che l'Alfiere non decida che io debba nuotare da qualche parte.. -
.
A quelle parole la bella Drusilia corrucciò un pò la bocca, riflettendo sul da farsi. Comprese la squadra in cui Gaspode desiderava entrare, quindi trascorse brevi attimi nell'analizzare il nuovo associato e capire se la sua scelta fosse sensata. E... si, lo era. Oltretutto si trattava pur sempre di un cane parlante: nessuno mai gli avrebbe dato della spia, ancor più se si fosse limitato ad imitare i suoi simili privi del dono della parola. In effetti sarebbe stato perfetto, anche senza abilità.
-La Squadra Rossa, si... credo sarebbe perfetta- si concesse, portando la mano al mento -Richiede doti di camuffamento e molta astuzia per non farsi scoprire. Essendo un cane la prima ti verrebbe spontanea, in effetti.
Annuì con convinzione, sicura che -almeno su quello- non avrebbe avuto problemi di sorta. Restavano tuttavia degli angoli da "smussare".
-Resta però che l'astuzia vada a braccetto con una buona cultura di base... o almeno conoscenza del minimo indispensabile per non farsi truffare. Ad esempio, potrei benissimo leggerti falsità dal contratto, pur di farti firmare, e tu non lo sapresti mai- spiegò con garbo -Quindi accetto il tuo ingresso ma ti consiglio di colmare questa lacuna. E' per il tuo bene.
Il consiglio suonava squisitamente disinteressato: non era sconosciuto che per i potenti le lacune dei propri sottoposti fossero oltremodo positive per comandare indisturbati. Eppure Drusilia non sembrava affatto interessata a cose simili: unico suo interesse era proteggere chi si soffermava al riparo dalle sue ali.
Sapendo tuttavia che limitarsi ad interpretare "mamma chioccia" era un pò eccessivo e sicuramente poco lungimirante, era infine giunta alla conclusione che, oltre a proteggerli, era tenuta a prepararli ad affrontare da soli tutti gli orrori del mondo. E lei, di orrori e tragedie, ne aveva visti davvero troppi considerando la giovane età.
-La tua adesione a questo Ordine comporta la rinuncia ad ogni tipo di tradimento verso la tua nuova famiglia, ai vizi della vita passata e ad ogni azione volta al male fine a sè stesso. Sarai educato al coraggio, all'unione ed al rispetto cosicché il nome di Aviatore che ricevi in dono sia preservato da ogni macchia e cresca di giorno in giorno, forte del suo splendore- pronunciò, leggendo il contratto -Se dunque, in forza dei tuoi ideali, sei pronto ad assumerti questo impegno, come promessa alla Dama del Vento giuri di esserle fedele, di osservare lealmente i suoi dettami per primi e le leggi del Presidio per seconde e di adempiere con disciplina ed onore a tutti i doveri della tua carica per la difesa della tua patria, dei tuoi ideali, dei tuoi fratelli. Rinunci inoltre al Male in tutte le sue forme, a tutte le sue opere, a tutte le sue seduzioni e qualunque altra cosa possa ledere gli ideali dell'Ordine, la libertà ed il futuro di Endlos.
Concedendosi un attimo di pausa, voltò la pagina.
-Qualora il Male venga perpetrato durante il tuo servizio, infrangendo il giuramento, sarà il Gran Maestro stesso giudice ed arbitro, e sceglierà la punizione adeguata che dovrà essere accettata in ogni caso. Se invece i tuoi ideali non coincideranno più con quelli dell'Ordine, per rispetto ai tuoi fratelli ed al buon nome della gilda stessa, sarai libero di abbandonarla.
Concluse il giuramento con un profondo respiro. Infine avvicinò la pergamena al cagnolino.
-Questo è il giuramento: le altre scritte sono permessi per ricevere oggetti concessi agli associati della gilda. Basterà portarlo al primo piano e ti daranno loro tutto il necessario.
Infine sorrise.
-Ora sta a te scegliere cosa fare... e se accettare.. -
.
Ah, si chiama Squadra Rossa? The more you know, come si suol dire, anche se non sono sicurissimo che coglierò mai la differenza fra quei due colori, un po' perché il mio naso è molto più affidabile dei miei occhi in circostanze normali, e un po' perché i miei occhi correnti non sono più quelli di una volta. Mi chiedo, con il mio ritmo di invecchiamento attuale, quanto ci metterò a diventare del tutto cieco.
« E dove posso trovare un insegnante? » chiedo, senza soffermarmi troppo sulla questione che no, "non lo sapresti mai" è un'iperbole che ritengo un pelo offensiva. E mi è difficile credere che tu sia in grado di improvvisare un testo mentre ne stai leggendo un altro totalmente diverso senza nemmeno battere ciglio. Una creatura, umana o meno che sia, può essere abile solo fino ad un certo limite.
Ma anche se lo fosse, non sono privo di modi per difendermi. Non che saper leggere non sia, invero, un ottimo modo per evitare di sprecare tempo ed energie in inutili sfide mentali. Anche perché utilizzare il Potere, alla lunga, stanca.
« Se per "Male" intendi infrangere le regole sopracitate, allora accetto. Se invece ti riferisci a roba più astratta, in tal caso ti pregherei di essere un pelo più specifica, giacché non so se le nostre interpretazioni coincidono. » asserisco, riflettendo nel frattempo che non sono sicuro di avere mai pensato veramente a cosa possa significare la parola "male" in un senso assoluto del termine e che vada oltre a ciò che, banalmente, nuoce a me o ai miei interessi.
« Per gli oggetti, per ora passo: dubito di avere un modo di trasportarli. » se non per portarli in un qualche giardino e seppellirli lì, sperando che a nessuno venga in mente di dissotterrare la mia roba e a portarsela via. Ma questo si fa normalmente con il cibo, non con oggetti che... che non si mangiano.. -
.
« E dove posso trovare un insegnante? »
Domandò il cagnolino, invitandola a riflettere qualche attimo sulla risposta migliore da dare.
-Ci sono varie opzioni: la prima è frequentare la scuola obbligatoria per i ragazzini a Laputa. La seconda è di cercarlo al Magisterium. La terza, che ti consiglio, e richiederlo alla Squadra Blu della tua stessa gilda. Sono molto bravi in queste cose ed anche abbastanza disponibili.
Infine tornarono alla questione "contratto". Nonostante non leggesse, si sentì profondamente rassicurata del fatto che il canide tendesse a specificare tutto e ponderare bene la scelta: purtroppo non era dote comune a tutti, e significava fondamentalmente che intendeva rispettare i patti.
« Se per "Male" intendi infrangere le regole sopracitate, allora accetto. Se invece ti riferisci a roba più astratta, in tal caso ti pregherei di essere un pelo più specifica, giacché non so se le nostre interpretazioni coincidono. Per gli oggetti, per ora passo: dubito di avere un modo di trasportarli. ».
-E' una sorta di ripetizione delle cose già dette, si- dise, annuendo piano col capo -Per Male intendo "nuocere agli altri per il puro gusto di farlo" o anche "in caso di diverse alternative come soluzioni a un problema, scegliere in base ai propri interessi o capricci, piuttosto che alla pura e semplice razionalità o senso pratico.
Il che non significava necessariamente essere dei santi -bastava vedere Khatep per capirlo- ma quantomeno pensare con un minimo di logica piuttosto che comportarsi da bambini viziati o, peggio, truffatori seriali. Ottimizzare le prestazioni piuttosto che fare scelte stupide per motivi inconsistenti.
-Se per te va bene, questo è il contratto e con questo puoi segnare l'impronta sulla pergamena.
Gli avvicinò una scatoletta con della spugna imbevuta di inchiostro corvino. Fortunatamente era idrosolubile.. -
.
Ponderiamo le varie possibilità: una è passare un non specificato periodo di tempo in mezzo ad un mucchio di piccoli umani, e un'altra è l'Accademia di Magia. Per quella che è stata la mia esperienza, nella mia mente quelle due opzioni stanno facendo a gara di repellenza.
Per i primi, per quanto non possa fare di tutta l'erba un fascio, ho visto ben pochi steli rimanere fuori. I bambini da cui mi farei avvicinare esistono, ma in genere ho ricevuto più sassate che carezze, e decisamente non è bello.
Ammetto invece di essere piuttosto prevenuto nei confronti del Magisterium, ma l'esperienza nell'altro mondo mi è bastata, grazie tante, e non voglio rischiare di ripeterla. Minimo mi fanno diventare immortale del tutto lasciandomi comunque in questo corpo. O peggio.
« Squadra Blu sia, perdiana. » esclamo, quasi, ripromettendomi nel frattempo di mettermi in contatto con i futuri "confratelli" (Mondo cane, quanto mi fa strano anche solo pensare a questo concetto) il più presto possibile.
« A-ha. » rispondo in merito al chiarimento. Non... credo di aver mai avuto problemi di sorta da questo punto di vista, quindi non ho alcun problema con quelle condizioni. Anche fuori dalla gilda, è qualcosa da cui mi asterrei a prescindere. Anche perché non avrebbe senso agire altrimenti, almeno per me. Che poi sia ben lontano dall'essere infallibile, tipo quella volta che credevo di potermi accoppiare con quel gran pezzo di lupa al quarto girone, è un altro discorso. « Tutto chiaro, mi sta bene. »
E whoa, ha pure la spugnetta con l'inchiostro preparata apposta per l'occasione. Anzi, no, mica è la stessa che si usa per i comuni timbri?
Imbevo la mia zampa anteriore destra nell'inchiostro, quindi procedo a lasciare quattro impronte sul foglio, disposte in senso orizzontale l'una accanto all'altra. « Permetti? » chiedo a Drusilia, utilizzando la telecinesi per impossessarmi di una penna, bagnarne a propria volta la punta con inchiostro nero, ed utilizzarla per tracciare due linee pure orizzontali, perfettamente parallele fra loro. Una sopra la linea di impronte, e una sotto.
Infine rimetto la penna al suo posto.
« Almeno non me la falsifica il primo accalappiacani che passa. » Nonché un piccolo angolo di patriottismo per me, e allo stesso tempo un modo per liberarmi di un po' di inchiostro in più dalla zampa. Perché sporcherò, non appena scenderò da questa poltrona; io sulle zampe ci cammino pure..
[LAM] De los modos humanos[Drusilia Galanodel - Gaspode] |
Contacts
Web