Specchio d'Acqua

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    TRUE LOVE IS POSSIBLE ONLY IN THE NEXT WORLD — FOR NEW PEOPLE. IT IS TOO LATE FOR US. WREAK HAVOC ON THE MIDDLE CLASS.

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    Il viaggio era dunque ripartito senza intoppi, lasciando scemare sullo sfondo l'infinita distesa di sabbia, interrotta da occasionali formazioni rocciose naturali o dal riverbero dei miraggi, che luccicavano invitanti dietro l'orizzonte. La carovana proseguiva spedita nonostante il clima goliardico, dando prova di conoscere alla perfezione la terra che calcavano. Chi cavalcava, chi proseguiva a piedi, tutto sembrava contrarsi come un unico organismo, perfettamente in grado di badare a se stesso.

    La risposta della ragazza sembrò illuminare il volto del Capitano, come se avesse appena vinto una piccola scommessa personale. Non si preoccupi mademoiselle , siamo stati tutti, chi più chi meno, naufraghi."
    Per un attimo, il suo pensiero vagò a quella Terra che aveva lasciato così malamente. Un pianeta completamente diverso da quello dal quale provenivano i due, ma allo stesso tempo simile. Se il trio si fosse incontrato di nuovo, forse Pip avrebbe anche potuto confidare qualche dettaglio della sua vecchia patria... ma non era quello il momento. Un ultimo sorriso verso la ragazza, per poi rispondere alle domande di Oregon.

    L'acqua, dici? Non ne troverai, da queste parti... commentò, sputando sulla sabbia che subito venne calpestata dalla creatura che cavalcava. Si dice che in questo deserto, vi sia un granello di sabbia per ogni peccato commesso dai suoi abitanti... che questa, una volta, fosse una terra fertile, ricca. commentò, volgendo lo sguardo a quelle dune che ormai aveva imparato a conoscere così bene.
    Che sia vero o no, non sta a me dirlo... ma c'è un luogo il quale è stata risparmiata questa maledizione. il Capitano si batté con fierezza il palmo della mano sul braccio, sopra una patch di stoffa cucita sulla divisa. Era l'immagine di un fiore. L'Orchidea... l'ultima vera oasi del presidio meridionale. E noi... commentò, facendo un ampio cenno col braccio per indicare la carovana. ... noi siamo i suoi guardiani. L'Esarcato ci paga profumatamente per tenere lontano i... simpatici figuri troppo curiosi. In particolar modo, quelli in armatura che gironzolano armati di tutto punto per il nostro deserto. frecciatina scoccata. Pip si concesse una risata, imitato da alcuni dei carovanieri che li accompagnavano. Ad orecchie esterne, poteva sembrare un abuso bello e buono. Un gruppo di facoltosi riccastri che monopolizzavano l'unica fonte d'acqua in un deserto... eppure, questa era la realtà del Sud. L'oro blu valeva parecchie volte più di quello dorato, e poterlo gestire significava mantenere il controllo. Senza le carovane scarlatte, probabilmente l'Orchidea sarebbe presto diventata teatro di scontri, lotte di potere... ma così non era. E Merovish poteva dissetarsi direttamente alla fonte di quest'ultima oasi, lei e qualsiasi altro avamposto nel deserto con abbastanza oro da poterselo permettere.

    Finalmente, dopo le due ore preventivate, la carovana scavalcò l'ultima grande duna che li separava dall'ingresso principale della Tana. Un enorme massiccio roccioso, con una grossa fenditura che fruiva da entrata, si stagliava contro l'orizzonte, gettando una nube cupa sulla sabbia dorata. Sul dorso della montagna, quelle che da lontano sembravano grotte o formazioni rocciose si schiarirono alla vista, rivelandosi costruzioni artificiali. Finestre di avvistamento, antiche torri di guardia, interi corridoi scavati nella roccia secoli e secoli prima, da creature ormai dimenticate da molti.

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    Ammassate ai piedi del massiccio, numerose altre carovane, più piccole di quella capitanata da Pip, sembravano attendere il proprio turno per accodarsi verso il grosso ingresso. Numerose guardie in armatura, armati di lance e scimitarre, controllavano i nuovi arrivati e supervisionavano i traffici, mentre numerosissimi mercanti improvvisavano banchetti sotto l'ombra delle porte di Merovish, cercando di vendere i loro ninnoli ai nuovi arrivati. Beh, mon amis, qui si conclude la nostra traversata... benvenuti alla Tana. commentò il Capitano, con un sorrisetto stampato sul viso, mentre si avvicinavano alla struttura.





    Scusate il ritardo, ma la sessione di esami è sempre un po macellosa. Siamo quasi alla fine
     
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    Oregon sembrò cambiare argomento; era molto più interessato all'acqua, la fonte di scambio, risorsa di vita per un posto desertico e arido come quello. In effetti la curiosità di quella carovana aveva solleticato anche la djinn, che in ripresa sul suo carro ora poteva permettersi di pensare anche ad altro che non fosse la sua imminente sopravvivenza.

    Il Capitano menzionò il fatto che fossero tutti naufraghi, un appellativo strano che non aveva mai pensato di attribuirsi, ma che ora capiva quanto le si addicesse.
    Era giunta in quel luogo proprio come un naufrago, si era risvegliata su una terra straniera, ostile e pericolosa e non aveva altro con sé se non la sua lampada; quella però era indispensabile che restasse nascosta se non voleva dover servire qualcun altro per chissà quanto tempo.
    Ricambiò il sorriso di Pip e si lasciò cullare dall'andatura ciondolante del carro; gli occhi chiusi, ma non si addormentò...i suoni assumevano consistenze e sfumature diverse senza le distrazioni dello sguardo, ed ascoltò tranquilla i discorsi tra il Capitano e il suo Compagno.
    Venne così a sapere che il deserto un tempo era stata una terra ricca e fertile e che solo col tempo ed i peccati dei suoi abitanti era divenuto così come lo vedeva ora. L'unico posto che si salvava da quel mare di sabbia e desolazione era un'oasi, chiamata l' Orchidea, un piccolo angolo florido da cui si riforniva l'Esarcato e che pagava Pip ed i suoi carovanieri per tenere lontani i curiosi.

    « Noi non siamo curiosi...eravamo solo assetati, anzi io lo ero...Oregon mi ha salvato non dovete preoccuparvi per il suo aspetto così minaccioso...se non fosse per lui non vi avrei mai incontrato e...»

    Il discorso e il resto della frase le morì in bocca nel vedere lo spettacolare e mastodontico ingresso della Tana, la città sotterranea di Merovish. Una struttura che a prima vista poteva apparire come il versante di una montagna, altro che non era che qualcosa di artificiale; quella che credeva fosse una parete verticale liscia...era invece un avamposto, una frontiera di guardia, composta da varie torrette una sopra l'altra senza un apparente logica costruttiva.
    Molte carovane più piccole aspettavano davanti all'ingresso in attesa del benestare per poter passare; guardie armate e vedette ovunque controllavano ogni scatola, ogni merce...ogni individuo.
    Un pensiero ostile, un dubbio sottile si insinuò nella mente della djinn.

    « Oh santo cielo! E' immensa...ci lasceranno passare?»

    L'idea di essere giunti fin lì per poi essere bloccati all'ingresso fu il primo reale pensiero logico e fonte di grave preoccupazione; non aveva nulla con sé che potesse barattare per un ingresso, non sapeva se ci fosse un pedaggio da pagare...in quel momento si sentì realmente vulnerabile.





    Riepilogo
    VII


    Energia residua: 70%
    Condizioni fisiche e psichiche: buone, non più disidratata
    Equipaggiamento: المصباح السحري (Lampada magica)
    Abilità: تلاش (Incorporeità), الشباب الدائم (Eterna giovinezza), حماية العقلية (Protezione mentale, rivela intrusioni), إقناع (Persuasione), شكل بديل (Forma Alternativa)
    Tecniche: /
    Azioni: Arrivo alla Tana


    ❝ تمنى أمنية , Make a Wish ❞

    CODICE ROLE SCHEME © dominionpf

     
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    Fine corsa



    Pensato Intelligenza Artificiale
    "Parlato Intelligenza Artificiale"
    Pensato Agente Oregon
    "Parlato Agente Oregon"


    Luogo: Endlos - Deserto dello Yuzrab



    L'Orchidea, l'unica macchia verde del deserto dello Yuzrab. L'unico luogo nel deserto in cui vi era della fonte d'acqua. Solo udirlo creava stupore, specialmente per chi, come Oregon e non solo, avevano attraversato l'immensità di quel deserto con un calore proporzionale alla sua estensione, si potrebbe dire.
    Agente Oregon, io penso non sia del tutto corretto affibbiare il nome di una pianta a quella zona di vegetazione - commentò mentre la sua figura visibile allo spartan brillò come un riflesso sull'acqua dopo un urto.
    Sono sicuro che il nome non è stato dato a caso.. - rispose all'intelligenza artificiale con un tono di chi era stanco di rispondere su questione così futili. D'altronde se non fosse per quelle piccole cose non avrebbero mai comunicato.
    L'orchidea ha una capacità di adattamento molto elevata, eppure il deserto è uno degli ambienti in cui non può vivere - gli spiegò senza andare a fondo della questione e, sopratutto, senza divagare inutilmente su qualche altro concetto correlato o derivabile. Oregon non rispose più, non sapeva che dire o cosa pensare, il costrutto si placcò immediatamente, dopotutto poteva sentire, leggere, capire, avvertire ciò che provava lo spartan e conoscerne istantaneamente i suoi pensieri. Dunque, sapeva quasi prima della stessa Armatura e ciò..era un po' inquietante. Eppure ormai vigeva l'abitudine a rendere tutto normale, nonostante lo spartan sperava un giorno di tornare solo e libero da ogni cosa. Quando il capitano si lasciò ad una risata e si prese una certa confidenza, non di certo rifiutata dal disinteressato spartan, sul volto di quest'ultimo, se non fosse per il casco, si sarebbe potuto intravedere un sorriso seguito da un piccolo sbuffo per trattenere una ulteriormente dilatazione delle labbra. Il gruppo di carovanieri aveva il compito di prelevare le risorse dall'oasi, un luogo..per così dire, protetto da ogni sacrilego a quanto pareva. Che lo Yuzrab fosse una terra fertile in passato sembrava ridicolo sia da dire che da credere. In fondo però su Endlos tutto è possibile, dunque si poteva anche tenere in considerazione tale leggenda. L'intelligenza artificiale non aveva nulla dire a riguardo, questo significava che in parte non poteva obiettare sia perché non ne era sicura sia perché in parte ci credeva anche lei, non poteva "aprir bocca".

    Luogo: Base Alpha
    Due anni fa circa..



    Rhode fu il primo in lista per questo tipo di esperimento, egli accettò con piena consapevolezza firmando ogni tipo di rischio possibile e immaginabile. Sembrava proprio che passare qualche giorno nel reparto medico era un effetto collaterale dell'impianto dell'intelligenza artificiale. Oregon e Vermont si trovavano oltre il vetro della sala pazienti e osservavano immobili il compagno, immaginando, forse, quel che avrebbero passato anche loro in futuro. "Si riprenderà" - disse il caposquadra senza distogliere lo sguardo dal letto di Rhode. "Non ne dubito" - rispose secco l'altro, questo si voltò verso l'esperto spartan - "Quindi questo è il futuro?" - chiese senza un particolare tono di voce, non sapeva nemmeno cosa dire a riguardo, era un esperimento, ci sarebbero passati tutti. "Ho un brutto presentimento" - continuò Oregon, ogni volta che c'era qualcosa di inerente al costrutto non faceva altro che rimembrare Arizona, dalle sue parole alla sua fuga e si trovava puntualmente combattuto su chi dovesse mantenere la fiducia. "Ora devo andare, prima di farmi coinvolgere troppo" - disse e senza esitare o guardare Oregon si diresse verso l'uscita. Evidentemente Vermont non era il tipo su cui riporre fiducia e chiedere favori.

    Luogo: Endlos - Deserto dello Yuzrab



    Davanti ai viaggiatori si mostrò poco a poco un'alta spaccatura verticale. Decine di metri dopo decine di metri, era possibile individuare qualcosa all'interno, non sapeva dire bene cosa ci fosse di preciso ma per certo non era niente di naturale, anzi totalmente artificiale, o almeno nella forma. La stessa Dhuha lasciò la frase in sospeso per ammirare una singolarità di quel tipo. Oregon non si scompose di certo, d'altronde doveva mantenere il passo, e sospirò piano pensando a quanto aveva camminato e quanto aveva ancora da camminare. L'unica reazione fu il sollevare il capo e contemplare per qualche secondo ciò che aveva davanti, un comportamento del tutto normale. Poi ripensò alle parole della bella giovane.
    Aspetta..faccio paura? - rivolse quel commento più a se stesso che al costrutto, tuttavia non poteva decidere di escludere l'intelligenza artificiale dai suoi pensieri.
    Agente Oregon, ho riscontrato varie volte un leggero senso di timore negli individui, anche se l'emozione più volte individuata è senza dubbio la curiosità - la finalità non era certo la consolazione, lo spartan non trattò minimamente questi dati. Non gli importava veramente cosa provavano gli altri nel guardarlo, per lui era una cosa normale e non riusciva a immaginare se stesso nella situazione di vedere qualcosa di mai visto e reagire a quel modo. L'entrata della Tana, non ebbe alcuna reazione particolare, eppure ciò era qualcosa di totalmente diverso e di rara riscontrabilità in un universo molto tecnologico come il suo. Manufatti alieni, costruzioni aliene, strutture aliene, qualsiasi forma esse avevano, qualsiasi materiali fossero composte, per l'Armatura non c'era nulla su cui provare stupore.
    "Sono sicuro che il capitano Pip non si sia spaventato nel vedermi" - disse con estrema calma tanto che se non avessero posto la dovuta attenzione, quelle parole sarebbero state cancellate dal semplice vento.
    "Capitano, la ringrazio per il vostro aiuto" - e fece il saluto militare rivolto a Pip. Che altro rimaneva da fare? Attese che Dhuha scendesse dal sauroveicolo e, insieme a lei, si sarebbero diretti nella Tana delle bestie.

    Stato Mentale: Controllato e calmo
    Stato Fisico: Normale
    Energia: 95%
     
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