Break the Limit

Jack Bloodheart vs Ted Carter

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    Ted Carter



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    L’eccessiva presenza di nuvole, permettevano al sole di illuminare soltanto per qualche minuto, la terra arida dell’Arena celeste.
    Erano le cinque del pomeriggio e la gente preferiva aggirarsi per il Latifondo, in cerca di un po’ di calma fra i campi verdi, oppure c’era anche chi faceva un salto al Cappio di bronzo, per fare una chiacchierata con gli altri abitanti del primo girone, o semplicemente per bersi un buon boccale.
    Sarebbe piaciuto anche al campione essere uno di quelle persone.
    Invece si stagliava li in mezzo, da solo, con la sua classica maglietta rossa e i suoi guantoni, sfoggiando un’afro fin troppo vistoso per uno, che come lui, doveva rappresentare la legge e l’impegno solenne in qualcosa di giusto.

    Eppure non si dava pace, sembrava un’anima in pena il poveraccio.
    Camminava avanti e indietro, come se stesse aspettando una notizia importante oppure un’arrivo. Quella stessa mattina, difatti, aveva fatto recapitare una lettera ad un suo caro amico: Jack Bloodheart.
    Un tipo alla mano che si trastullava evocando bestie mitologiche e cose di quel genere, eppure Ted sentiva un’impellente bisogno di vederlo.
    Il loro ultimo incontro non si era svolto nel migliore dei modi, non almeno come aveva progettato il pugile. Un demone si era unito ai due e lui, per fare un piacere all’amico, a momenti si vendeva l’anima.
    Al solo pensiero di dava da solo dell’imbecille:

    ”Che imbecille che sono stato”

    Appunto.
    Ritornando però alla lettera, il vero perno di quella giornata, si era assicurato che la ricevesse almeno prima delle dieci.
    La sera prima aveva fatto il suo nome al Cappio di bronzo e un uomo, uno a cui aveva offerto da bere
    tempo addietro, lo aveva avvicinato. Iniziandoci a parlare gli disse che lo vedeva spesso percorrere un certo tratto di strada ogni mattina, forse per andare da qualche parte nei vecchi distaccamenti industriali. Alla fine, però, con questo vecchio, Ted c’aveva fatto un patto. Gli avrebbe offerto da bere se lui, la mattina dopo, gli avesse consegnato un foglio.
    Il vecchio aveva accetato di buon grado e alla fine il campione si era ritrovato a pagare una birra e a scrivere una lettera, cose che, diede tutte all’uomo.
    Nella lettera c’era scritto:

    "Ti aspetto domani all'Arena Celeste alle cinque, vedi di non mancare. Dobbiamo parlare.
    Ted Carter



    Cosa poteva fare a quel punto se non aspettare e sperare?
    Jack avrebbe potuto usare un grifone a pagamento per arrivare fin li, oppure ricorrere al suo enorme e mastodontico dragone.
    A dire il vero poca gli importava come sarebbe arrivato, l’importante era se fosse arrivato.


    Stato Fisico: Ottimo
    Stato Mentale: In Attesa
    Mana:110%

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    -(Immunità al dolore, Auspex Movimento (30m), Anti-Auspex Spirituale)

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  2. Jack BloodHeart
     
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    La disperazione è, probabilmente, la più grande nemica per la sanità mentale dell'uomo. Pensateci: i maggiori rischi si corrono in preda alla disperazione, rischi che, talvolta, portano a conseguenze davvero spiacevoli. Certo, la disperazione non deve necessariamente essere provocato da un grande pericolo o chissà cos'altro, può anche manifestarsi per una semplice, piccola preoccupazione, o ansia, o roba del genere, in fondo la mente umana è un qualcosa di così complesso che, talvolta, il più insignificante imprevisto può portare a disperarci.
    Probabilmente è per questo che Ted ha deciso di dar credito all'uomo che, poveraccio, voleva solo farsi offrire una birra in uno dei locali più famosi di Laputa.

    Jack non ci passa mai di lì. O meglio: non ci passa da un bel po' ormai; ultimamente è stato in viaggio praticamente sempre per conto della Seele, e tra un salto dimensionale ed una riunione straordinaria, il primo Girone di Laputa non lo vede da almeno una settimana. Perché dovrebbe, poi? In fondo i dormitori dell'organizzazione sono praticamente sopra la sede.

    In ogni caso, il tizio ingaggiato da Ted non si affanna più di tanto, e, probabilmente anche perché non sa chi sia questo Jack di cui il pugile va blaterando, inizia a chiedere di lui in giro. Mai cosa fu più sbagliata. E' vero che a Laputa comandano gli aviatori - o almeno cosi dovrebbe essere - ma iniziare a chiedere a destra e a manca dove si trovi un membro specifico della Seele non è la cosa più intelligente da fare. In poco tempo, infatti, la voce giunge al giovane, che, senza farselo nemmeno ripetere va ad incontrare l'uomo inevitabilmente ubriaco. Immagina la gioia nel vedere e nel sentire che l'hai mandato tu, Ted. Immaginala soprattutto in relazione al fatto che l'ultima volta che vi siete visti hai dato buca a lui ed Azazel nel momento decisivo.
    Immagina.




    E' ora, sono le cinque del pomeriggio, Puntuale come un pendolo appena calibrato, lo spiritista arriva senza troppe difficoltà all'Arena Celesta. Davvero Ted vuol parlare? Se avesse voluto davvero solo discutere avrebbe potuto anche invitarlo da qualche parte a bere. No, decisamente no: le intenzioni del pugile non devono essere delle migliori, in fondo un modus operandi cosi scontato potrebbe decifrarlo chiunque.

    "Modus Operandi? Stiamo diventando colti..." commenta, immancabile, Ifrit, mentre il giovane alza la mano destra in direzione del nerboruto interlocutore, limitandosi ad un «Salve Ted.» di circostanza.
    E no, non ha ancora dimenticato lo smacco.



    Mana: 100%
    Stato fisico: Ottimale
    Stato mentale: concentrato

    Passive:

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    Convivenza: Istant Casting

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    Percezione: Auspex spirituale.


    Edited by Jack BloodHeart - 9/1/2015, 16:16
     
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    Ted Carter



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    Di pensieri per la testa ne aveva veramente tanti, troppi ad essere onesti.
    Cosa gli era mai successo? Quando era sulla Terra non aveva mai avuto bisogno di pensare, si lasciava trasportare dagli eventi e alla fine, per fortuna e forza di volontà, tutto andava per il meglio.
    Ma sapeva di aver tirato un tiro mancino all’amico e che, se la cosa non si fosse risolta subito, la voragine fra di loro non avrebbe fatto altro che aumentare.

    A farlo tornare alla realtà fu un semplice saluto, informare per dire il vero, strappato dalla bocca dello spiritista per l’obbligo della presentazione.
    Per quanto avesse voluto che non fosse in quel modo, Bloodheart non si era affatto dimenticato dello sgambetto avvenuto qualche tempo addietro tra i vicoli di Laputa.

    ”Ehi Jack …”

    Disse a sua volta il pugile, imbarazzato da una tensione che non avrebbe mai voluto sentire.
    Ed era ancora li, a cercare le parole giuste, le parole vere.
    Le cercò negli occhi dell’amico, ma laggiù riusciva a leggere soltanto rabbia e rammarico. Quindi prese forza e come ogni volta, da tanti anni, si fece avanti.

    ”… ti ho voluto qui perché … so quanto è importante la segretezza del tuo lavoro, ho approfittato del fatto che non ci fosse nessuno e … TA DAN! Eccoci qui”

    L’inizio doveva ammetterlo, non era stato dei migliori, ma ricordiamoci che i migliori non erano quelli che partivano da vincenti, ma quelli che ci provavano sempre.

    ”Mi hanno detto del tuo spogliarello alla dogana, campione. Per tua sfortuna non ero li a fare il tifo per te, ma sono cose che capitano …”

    Rinfacciargli una colossale figura di merda, non era per niente un buon inizio.

    ”Non mi guardare con quelli occhi Jack, non mi metterò in ginocchio e non ti chiederò scusa. Perché …”

    C’era quasi, mancava il tocco magico. L’inizio era alquanto passabile, ma adesso doveva finire di esporre tutto quello che aveva dentro.

    ” … perché, ti sarai anche sentito tradito da un amico, ma io mi sono sentito trattato come un’oggetto. Speravi veramente che l’affare andasse in porto? NO! La mia anima non si tocca né ora e né quando sarò morto.”

    Pausa, senza fine, di recupero.

    ”Cosa credevi di fare Jack? In che casini ti sei immischiato? Da che mondo e mondo, non importa quanto allunghi il brodo, il commercio di anime è sbagliato.”

    Risata forzata dalla tensione.
    Si passò le mani sul volto, come se avesse appena ricevuto un colpo letale da qualche parte nel suo corpo.
    I guantoni erano ancora appesi ai pantaloncini, fin quando erano laggiù, l’evocatore poteva star tranquillo.

    ”Ma sopratutto, non mi sembri un così grande amante delle sfide e neppure un pazzo che si spacca con la musica metal. Cosa ci facevi con Torgue? Credi che io non lo conosca? So perfettamente che produce esplosivi quel uomo. Perché lo hai portato qui a Laputa?”

    Lo stava letteralmente torturando di domande, come se fosse un’interrogatorio, cosa a cui non avrebbe mai voluto arrivare con il suo amico.
    Il suo caro amico Jack.

    ”Spero che tu non ti stia martellando la testa di domande, di come io faccia a sapere tutte queste cose. Ma sappi che io sono un’aviatore di Laputa, prima o poi cose di questo genere le avrei scoperte.”

    Era incredibile come fosse riuscito a mantenere uno sguardo duro e una voce ferma come quella, le voleva veramente quelle risposte.
    Chissà se Jack aveva una risposta a tutto.
    Ted lo sperava.

    Stato Fisico: Ottimo
    Stato Mentale: Arrabbiato e i cerca di risposte
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  4. Jack BloodHeart
     
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    Ted inizia. Inizia il discorso come se al posto delle corde vocali avesse dei fili di lana. Inizia con una difficoltà quasi sorprendente per uno come lui, un'aria che quasi fa pensare ad un suo cambiamento: chissà, magari ha trovato un po' di senno tra un cazzotto e l'altro, magari è diventato davvero una persona normale. Ha iniziato bene, per una volta.
    Il problema è che non si ferma più.

    Il pugile non parla: farnetica. E, man mano che il suo discorso va avanti, diviene sempre più manifesta una sorta di relazione tra le baggianate che dice ed il movimento verticale del sopracciglio sinistro di Jack: ad ogni idiozia, va sempre più in alto, finché, verso la fine, il giovane si ritrova quasi ad averlo sulla fronte, tanto che l'ha inarcato.

    Casini? Illegalità?
    ... Metal?

    "... ma di cosa si fa, questo?" inizia Ifrit, dopo alcuni secondi di ironico silenzio: probabilmente se l'Arena avesse avuto occhi e orecchie, a questo punto starebbe ridendo.
    "Non lo so, ma dev'essere roba tosta. Nemmeno il capo-sciamano del villaggio si riduceva cosi. E lui coltivava roba buona eh." risponde, anch'egli alquanto stupito, Bahamut. Eppure lui è stato il primo a conoscerlo, non dovrebbe esser cosi sorpreso.
    "... il problema è che probabilmente è lucidissimo." conclude Fenrir, scatenando le risa degli altri due.

    Jack si guarda per un attimo intorno, quasi volendosi assicurare che nessuno stia assistendo a quell'assurdità. Vabbè che in fondo la figuraccia non la farebbe la Seele, a quel punto, ma meglio andarci cauti.

    «Ehm...»
    Altra piccola pausa. Sospiro rassegnato.

    «Guarda Ted, io non so chi o cosa ti abbia messo in testa tutte queste idiozie, ma già il rifiutare un contratto in presenza di un demone non è una cosa gentilissima da fare, ma farmi cercare da un ubriaco per farmi questa specie di paternale non è decisamente una buona mossa.» dice, indugiando tra una frase e l'altra. La voce è calmissima, a tratti scherzosa: quasi assume per buona la teoria di Ifrit secondo cui Ted sia drogato di qualche strana sostanza Laputense.

    «Se non vuoi credere me riguardo la legalità della cosa, sei libero di chiedere a Khatep. E' un tuo superiore, se non sbaglio: dovresti credergli. E per quanto riguarda Torgue, beh: sono solo andato a prendere un amico in dogana; inoltre ci hanno controllato e non hanno trovato nulla, come saprai, visto che già sai tutte queste cose.» conclude, guardando per un attimo l'interlocutore negli occhi. Nel nominare la vecchia mummia ha assunto, improvvisamente, un'espressione seriosa.

    «E'... tutto? Posso andare?» chiede, sperando basti questo a liquidare il tizio in evidente delirio.




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    Ted Carter



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    Cosa doveva fare, credergli?
    Non aveva risposto a niente, si era solamente limitato a girare intorno alle domande, facendo lo scaricabarile su Khatep, ma non era da escludere che la mummia sapesse qualcosa.
    La cosa peggiore però che gli potesse dire, fu di essere amico di Torgue.
    Si, esatto proprio lui, Jack.
    Cosa avrebbe mai avuto in comune con quel colosso tutti muscoli ed esplosivi? Proprio non lo voleva sapere.
    Ma Ted non era stupido e neppure cattivo, anzi, era fin troppo bonario.
    Preferì quindi credere, preferì credere a tutto quello che gli disse Bloodheart.
    Forse la sua idea sui demoni e le anime vendute a essi, non doveva essere delle più precisi, da come la mise l’amico.

    ” Gentilissima? Quel damerino del cazzo deve vedere di non rompermi troppo se non vuole che io …”

    Era talmente deluso in quel momento, che non riuscì neppure a finire la frase.
    Guardò Jack e con la testa accennò ad un “NO”, c’era dell’altro che voleva dall’evocatore di spiriti e lo voleva unicamente da lui.

    ”Già, forse stare a Laputa in cui tutti sono santi e buoni, mi ha oscurato la vera visione del male. Il male è altro.”

    Cercò con lo sguardo Jack.
    Era cambiato tanto dal loro primo incontro a Merovish, si erano divisi uno dall’altro e avevano fatto esperienze visibilmente differenti.
    Lo aveva chiamato lì, anche perché lo voleva mettere alla prova.

    ”Ti ricordi a Merovish durante il nostro primo incontro? Non ricordo neppure cosa ci stavo facendo laggiù, in mezzo a tutta quella polvere e a quella malavita. So solamente che salii sul Ring e vidi un ragazzo troppo giovane, con uno sguardo smarrito. Ricordo che ti spaccai un paio di costole quel giorno, ma questo non ci fermò dal trovare Bahamut.”

    Sorrise, ma questa volta gioiva in volto, era felice di rivangare quei bei ricordi che ormai erano indelebili dalla sua mente.

    ”Ricordo le risate per arrivare nell’est a cercare Fenrir e il viaggio con i circensi per trovare Ifrit. Posso dirtelo ora … quei giorni sono stati veramente i migliori …”

    Occhi lucidi, gli sembravano passati anni d’allora.
    Le sue dita però, lentamente, sciolsero il nodo dei guantoni e gli afferrarono saldamente.

    ” … non volevo sembrare un pazzo o un’impiccione, ma penso di aver dato proprio l’idea contraria. Mi spiace. Volevo solamente un’incontro … io e te … senza stupidi e gonfiati demoni …”

    Indossò lentamente i suo ferri del mestiere, per poi mettersi in posizione di difesa, quella classica da boxer.

    ”Che ne dici di un combattimento? D’altronde siamo già qui e poi vorrei vedere come sei diventato … pivello.”

    Una calda risata invase l’aria, già calda di suo. Ted aveva bisogno di qualcosa per far iniziare un combattimento, aveva bisogno di una scintilla che solamente lui poteva creare, ci pensò brevemente, perchè arrivò quasi subito.

    ”Cosa scegli? Combatti o scappi? Andrai a fare uno spogliarello al tuo amichetto demone? Cosa c'è, te la spassi con lui? TIRA FUORI LE PALLE JACK ... AFFRONTA IL CAMPIONE "

    Sperava che dicesse di si, voleva vedere con i suoi stessi occhi se le spedizioni che aveva fatto con lui, avevano dato i propri frutti.
    Voleva vedere il suo amico combattere.

    Stato Fisico: Ottimo
    Stato Mentale: Cerca di fare il gradasso, come sempre.
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    Edited by Blain - 9/1/2015, 20:11
     
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  6. Jack BloodHeart
     
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    Ricordi. Perché si tende cosi spesso a rievocarli? Non certo per la loro bellezza, o almeno non solo per questo: in fondo non tutti i ricordi son belli. Ci sono anche ricordi brutti, alcuni pessimi, altri cosi tragici che si cerca addirittura di rimuoverli. Eppure - pensateci - la maggior parte delle volte ci si ricorda delle cose belle. Esclusivamente di quelle, tralasciando - volutamente o meno - le parti meno piacevoli. Perché? Beh, le spiegazioni potrebbero essere molte, ma - tanto per non divagare troppo - quello che sta facendo in questo momento Ted a Jack ricorda enormemente quello che i vecchi del suo villaggio facevano a loro tempo.

    Perché mitizziamo il passato? Perché vediamo nel tempo trascorso solo cose buone? Non è forse un comportamento da deboli? Ricercare nel presente un qualcosa che è già stato e che è ormai andato perduto a causa delle nostre azioni.

    Riflettendoci, lo sproloquio di Ted avrebbe anche un che di romantico se il pugile non rovinasse tutto con le sue ormai celebri frasi fuori luogo. E' una calamita per le idiozie e le assurdità quel tipo. Che diavolo c'entra un combattimento con tutto quello che ha detto fino a quel momento? A questo punto anche l'ipotesi della droga viene a decadere: non esiste nulla che riduca i neuroni di un individuo cosi male, o, se esiste, lo spiritista non lo sa. In fondo però il pugile è sempre stato un po'... cosi.
    Che sia affetto da una qualche strana malattia?
    Si, de'essere così.

    Ha la Tedite..

    Poveretto, andrebbe compatito, o quanto meno lasciato in pace. Peccato che la sua performance non si fermi a questo.
    Davvero. Probabilmente la Tedite è contagiosa, o forse ha qualche strano effetto sulle persone che circondano chi ne è affetto, tant'è che il limite di sopportazione di Jack sembra calare drasticamente all'improvviso.
    Ha passato il segno. Ne ha fatte e dette troppe.
    "... da quanto aspettavo questo momento."

    Lo spiritista sorride, portandosi le mani nelle tasche, non senza prima aver aggiustato la rossa cravatta del completo, ovviamente. Ormai ha una specie di fissa per quell'affare. «A proposito di ricordi, Ted.» inzia, avvicinandosi a quello che ormai ha identificato come un suo avversario. «Ricordi di quando mi servivano una cosa come due minuti per evocare correttamente un mio spirito?» chiede, arrestando il suo incedere a qualche metro dal pugile. Allarga il sorriso, che adesso assume forme che rispecchiano il sadismo malcelato nell'animo dello spiritista. «Bene.»

    Batte le palpebre, quando le riapre ha una pupilla verde ed una rossa. Sai cosa significa, vero Ted? Anche se, probabilmente, non sai come sia possibile.

    Ifrit e Fenrir ci mettono giusto qualche frazione di secondo ad apparire: il tempo di attraversare i cerchi magici che fungono da portali verso il loro etereo mondo. Jack continua a sorridere. « Fenrir, deltoide destro: non deve tirare più pugni con quel braccio. Ifrit, vediamo a quanti gradi i pugili smettono di blaterare.» ordina, mentre i suoi spiriti, quasi riproducendo la risata del caster, eseguono.

    Il lupo si lancia subito verso le spalle nemiche, tentando di azzannare la spalla destra del pugile: potrà essere forte quanto vuole, ma senza braccio può fare davvero poco. Il castiga-demoni, intanto, raccoglie la propria energia elementale comprimendola in una sfera. Inutile dire chi sia il bersaglio di quella palla di fuoco, vero? Intanto l'evocatore se ne sta fermo, quasi in disparte: quanto possono far male i pugni di un pugile da quella distanza?



    CITAZIONE

    PK: Off
    Ferite/cicatrici permamenti: Si.
    Tre turni attivi + post di chiusura per il vincitore


    Mana: 60%
    Stato fisico: Ottimale
    Stato mentale: concentrato

    Passive:

    CITAZIONE
    Convivenza: Istant Casting

    CITAZIONE
    Percezione: Auspex spirituale.

    Attive:
    CITAZIONE
    Fenrir, evocazione: il lupo dal manto blu si mostra in tutta la sua altezzosità. Più grande di qualsiasi altro animale, Fenrir inizierà ad offrire supporto al caster grazie ad attacchi fisici e alla sua velocità, capace di penetrare anche la più resistente barriera corporea; durante i suoi attacchi, infatti, lo spirito diverrà quasi invisibile grazie alla sua elevatissima velocità negli spostamenti: l'unica cosa percepibile che testimonierà la presenza dell'essere, sarà la scia blu che lascerà dietro di lui muovendosi. [Alto - Elemento Caos - Durata: due turni]

    CITAZIONE
    Ifrit, evocazione: entrando nella pietra sciamanica, lo spirito di questo demone si manifesta nel mondo corporeo in tutta la sua potenza. Castigatore dei demoni, Ifrit, oltre ad avere dalla sua un'incredibile forza fisica, è in grado di imprigionare qualsiasi nemico ricorrendo all'aiuto delle sue fiamme, le quali, ad un solo comando del loro signore, si disporranno delle sbarre infernali quasi invalicabili che, ovviamente, impediranno i movimenti a chiunque non voglia finire carbonizzato nel tentativo di attraversarle. [Alto - Elemento Fuoco - Durata : due turni]

    Slot 1: Fenrir, evocazione, attacco fisico Medio (evocato per due turni)
    Slot 2: Ifrit, evocazione, attacco magico Medio (evocato per due turni)
     
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    Alla fine il momento era giunto.
    Jack accettò la sua proposta.
    Non lo disse esplicitamente e non lo fece capire, se non fino all’ultimo, ma ormai Ted da guerriero esperto che era, si rendeva conto quando qualcuno preferisce stringere la spugna invece che gettarla.
    D’altronde anche lui era fatto in quel modo, forse per questo era amico dello spiritista.
    Prima di Endlos aveva avuto una vita terribile, fatta di vana gloria e falsa gente, per questo ai suoi occhi tutto appariva meraviglioso, era come se solo il Malestorm fosse veramente riuscito ad aprirgli.
    Ogni cosa era magica e ogni avventura sapeva di epico.
    No, non si era scordato neppure i momenti brutti, che per sua fortuna erano sempre stati pochi, ma tra i tanti felici che era riuscito a creare, Jack risplendeva.
    Era stato veramente bene con lui, insieme a Jester, era stata una delle persone in cui si era riuscito a rispecchiare e a definirle veramente suoi amici.
    Non si era scordato i pianti da bambino, quando stava per morire di fame, quando sua madre morì, quando si accorse che il mondo che si era costruito era falso.
    Ma le risate, gli scherzi, le battute fatte con quel ragazzo le inabissavano letteralmente.

    Gli occhi di Bloodheart subirono una metamorfosi, Ted sapeva bene cosa significasse e non ebbe paura, anzi, ne fu sorpreso e felice.

    ”Si bravo Jack, mi piaci. Addirittura due?! Sei migliorato tantissimo amico mio …”

    Quando una persona preferisce abbandonarsi al passato, diventa proprio come Ted. Che sulla faccia del ragazzo non vede un sorriso da macellaio, ma di uno che sorride insieme a lui, perché condivide gli stessi ricordi.

    Il lupo affonda le sue zanne nella spalla di Ted, forse era questo il suo intento, perché i muscoli del pugile bloccarono completamente la mossa, indurendosi come solamente lui sapeva fare.

    ”Ma guarda …”

    Voltò lo sguardo verso Fenrir.

    ” … qualcuno qui è scappato dallo Zoo”

    E con il senno di poi, gli appioppò una bella zuccata in pieno muso, come solamente un nero sapeva fare. A quel punto però il problema era il demone.
    Si staccò dal lupo tirandogli un secondo pugno, proprio sulla mascella, alzò il sinistro mettendoselo davanti agli occhi e si gettò tra le fiamme.
    Passò poco prima che la sua imponente figura ne uscisse.

    Il braccio era visibilmente ustionato, così come i vestiti che si erano fusi alla pelle scura e un pezzo di capelli gli aveva preso fuoco.
    Ma il destro si levava ancora alto, fiero e indenne dalle sbarre demoniache di Ifrit.

    "I PUGILI NON BRUCIANO JACK"

    Alla fine il colpo partì.
    Un potente destro lanciato a pieno regime, che iniziò però a ondulare e non per il dolore che stava provando Ted, ma solamente per rendere quel colpo ancora più spettacolare.
    Un ruggito di drago.
    Un ululato di un lupo.
    Lo schioccare di una frusta di un castiga demoni.

    Era questo quello che avrebbe sentito tutti i presenti.
    Era questo ciò che Ted gli stava tirando contro, proprio in pieno volto.
    Un pugno carico di forza e ricordi.

    Stato Fisico: Braccio sinistro visibilmente ustionato, così come parte dell’addome.
    Stato Mentale: Emozionato
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    Senti qui che bicipite. Sembra roccia

    Gli anni da pugile professionista hanno temprato non solo la mentalità di Ted, ma soprattutto il suo corpo.
    Indurendo velocemente i muscoli, Carter riesce a bloccare con successo il prossimo attacco fisico che cercherà di colpirlo.
    Consumo: Medio

    Spirit Punch Jack:

    Ted non chiuderà saldamente il pugno come qualsiasi altro suo colpo, bensì lascerà una piccola fessura da cui potrà entrare l' aria all'interno del guantone.
    Difatti muovendo il braccio nel mentre il colpo viene lanciato, il pugile lo farà leggermente oscillare, producendo vari rumori.
    Il nemico potrà sentire chiaramente il feroce ruggito di un drago, il potente ululato di un lupo e il forte schioccare di una frusta appartenente ad un fustiga demoni.
    Consumo:Alto
     
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  8. Jack BloodHeart
     
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    I pugili non bruciano. Secondo quale legge fisica i pugili non dovrebbero bruciare? I pugili bruciano eccome, ma Ted no. Perché? Come diavolo fa a resistere alle fiamme di Ifrit? Cerco, il braccio sinistro dell'avversario è visibilmente ustionato, ma è un po' pochino rispetto alla potenza delle fiamme infernali del demone. Probabilmente l'attacco non era dei più forti, ma il problema principale non è neanche questo, pensandoci; in fondo, in un modo o nell'altro, l'offensiva demoniaca ha avuto effetto, la cosa davvero spaventosa è quella che accade a Fenrir.
    Le zanne del lupo penetrano le carni dell'obiettivo. Perfetto. Tutto come programmato no? Adesso lo spirito non deve far altro che dilaniare il muscolo che ha tra le fauci ed il duello sarà praticamente vinto.

    ... ma allora perché si lamenta come un cane bastonato?

    Per qualche istante Jack non capisce, anzi: lo spiritista non capisce affatto. Non lo capisce nemmeno quando Ted riesce a dare una testata al lupo aggrappato sulla sua spalla. Soprattutto in quel momento, non capisce. Come diavolo ha fatto a girare tanto la testa? Sono quasi 180° di angolo! Come diavolo fa uno della sua stazza a snodarsi in quel modo?

    Lo spiritista sgrana gli occhi, mentre il pugile allunga un altro pugno allo spirito che, dal canto suo, sembra improvvisamente diventato un sacco da boxe. Ma perché non si sposta? Perché sta lì a farsi colpire dai pugni avversari? Eppure lui è il più veloce dei suoi spiriti: forse è ancora stordito per la testata.

    Man mano che Ted procede coi suoi movimenti, comunque, nella mente dell'evocatore inizia a farsi spazio sempre più la convinzione che il suo vecchio amico non sia umano, e la cosa strana è che, in fondo, non gli dispiace. Dovrebbe avere paura, dovrebbe temere quell'essere che si lancia tra le fiamme di Ifrit come se fossero le limpide acque di una piscina, dovrebbe esser terrorizzato da quello che può e vuole fargli. Eppure non lo è.

    Il sorriso malizioso del caster appare di nuovo, all'improvviso, così come era scomparso.

    Il giovane toglie le mani dalle tasche, allargandole, mentre il pugile, confermando di essere una persona decisamente fuori dal normale, ricopre tutta la distanza che li separava in pochi attimi. Stolto Jack nel credere che mettersi lontano sarebbe bastato per non farsi colpire dai suoi, stolto nel credere che le distanze potessero in qualche modo intimorire un essere come Ted Carter.

    All'improvviso i due sono di nuovo di fronte, e, in quelle condizioni, l'evocatore ha davvero poche speranze di riuscire a prevalere sul nemico: deve parare ed allontanarsi, nel corpo a corpo è in netto ed evidente svantaggio.
    Una luce avvolge il caster, lasciando spazio, pochi istanti dopo, alla tanto cara armatura donatagli dal suo lupo. Con quella ha resistito agli assalti più disparati: dalle sfere d'ombra evocate dalla legione oscura o alle frecce scoccate dalla milizia.

    E allora perché il pugno di Ted la sfonda?

    Difficile dirlo. Probabilmente il giovane ha sbagliato a calibrare l'energia spiritica, o semplicemente è stato distratto dal nuovo, strano attacco di Ted. Anzi no: sicuramente è per questo. Quella tecnica è... strana: sembrava un normale pugno, eppure per un attimo gli è parso di vedere i suoi stessi spiriti ritorcersi contro di lui.
    E' diventato anche un illusionista?

    Jack si accascia a terra, mentre l'armatura va in pezzi esattamente come le sue costole. Sputa un rivolo di sangue, cercando di riprendere a respirare il più in fretta possibile. Alza la testa, ansimando. Guarda l'avversario. Sorride ancora.

    Perché sorride? Beh, di certo non è un masochista o un sadico: il dolore lo sente eccome, ma, Ted: ti sei chiesto cosa stanno facendo gli spiriti che ti sei lasciato alle spalle? No, eh?
    I due combattenti sono ormai troppo lontani per qualsiasi attacco fisico: il giovane afro ha spiazzato anche le due entità spiritiche con la sua galoppata, ma beh: loro sono spiriti, hanno anche altri mezzi oltre zanne e pugni.

    Ifrit pianta le zampe anteriori nel pavimento dell'arena celeste, iniziando a concentrare energia ignea nelle sue fauci, lo stesso fa Fenrir, che però, dal canto suo, non assume nessuna posa fuori dall'ordinario: sta sempre a quattro zampe, lui.
    Mentre il pugile correva, quei due si sono spostati di qualche metro in avanti: giusto per assicurarsi di non mancarlo. Dev'essere difficile tirare pugni con un buco all'altezza dello stomaco, in fondo.
    Ma il problema non sono solo loro, Ted.

    Gli occhi dello sciamano prendono, all'improvviso, strane venature purpuree, seguite dall'apparizione di Bahamut proprio sopra di lui. L'avversario è vicino, tanto da rendere superfluo un qualsiasi tipo di ordine di attacco alla creatura. Quasi come di sua volontà, il drago si lancia verso il nemico, prendendo di mira lo stesso punto che poco prima è stato l'obiettivo di Fenrir. Il deltoide destro. La differenza sta nel fatto che il drago è leggermente più grosso e pesante del lupo. E che, stavolta, l'attacco viene portato frontalmente.

    Nel frattempo Jack si è - a fatica - rialzato, strisciando sotto la sua stessa evocazione. Probabilmente si è rotto più di qualche costola, anche perché, adesso, i movimenti sono quanto mai complicati. Si porta la mano sinistra all'addome dolorante, cercando di allontanarsi quanto più possibile dal luogo dello scontro. Respira a fatica, complice anche il grosso dispendio di energie dovuto allo scontro. Ted si sta rivelando un avversario più ostico del previsto.



    Mana: 30%
    Stato fisico: Dolorante, respira a fatica: il colpo l'ha debilitato.
    Stato mentale: sorpreso, divertito

    Passive:


    CITAZIONE
    Convivenza: Istant Casting

    CITAZIONE
    Percezione: Auspex spirituale.

    Attive:

    CITAZIONE
    Fenrir, evocazione: il lupo dal manto blu si mostra in tutta la sua altezzosità. Più grande di qualsiasi altro animale, Fenrir inizierà ad offrire supporto al caster grazie ad attacchi fisici e alla sua velocità, capace di penetrare anche la più resistente barriera corporea; durante i suoi attacchi, infatti, lo spirito diverrà quasi invisibile grazie alla sua elevatissima velocità negli spostamenti: l'unica cosa percepibile che testimonierà la presenza dell'essere, sarà la scia blu che lascerà dietro di lui muovendosi. [Alto - Elemento Caos - Durata: due turni]


    Fenrir Armor, il lupo è in grado di dare protezione completa a Jack sia dagli attacchi magici che fisici, creando l'armatura che prende il nome dallo spirito stesso che la genera. Splendente come null'altro, la Fenrir è la protezione definitiva che, non di rado, salva la vita dello sciamano che la evoca. Pensandoci, non si può vivere di solo attacco. Giusto? [Medio - Difensiva]

    CITAZIONE
    Ifrit, evocazione: entrando nella pietra sciamanica, lo spirito di questo demone si manifesta nel mondo corporeo in tutta la sua potenza. Castigatore dei demoni, Ifrit, oltre ad avere dalla sua un'incredibile forza fisica, è in grado di imprigionare qualsiasi nemico ricorrendo all'aiuto delle sue fiamme, le quali, ad un solo comando del loro signore, si disporranno delle sbarre infernali quasi invalicabili che, ovviamente, impediranno i movimenti a chiunque non voglia finire carbonizzato nel tentativo di attraversarle. [Alto - Elemento Fuoco - Durata : due turni]

    CITAZIONE
    Bahamut, evocazione: il signore dei draghi prende forma e concede la sua maestosa presenza al mondo reale. Probabilmente questo è lo spirito preferito da Jack. I motivi potrebbero essere molteplici, ma nessuno riuscirebbe a spiegare fino in fondo che tipo di legame c'è tra questi due; semplicemente Bahamuth è stato il primo, quello da cui tutto ha avuto inizio. Utilizza la sua possente stazza e raggi elementari per attaccare i nemici del caster. [Alto - Elemento Fuoco Oscuro - durata: un turno]

    Slot 1: Fenrir armor, difesa Media. Jack si prende quindi un danno medio dall'attacco di Ted.
    Slot 2: Bahamut, evocazione, attacco fisico Alto

    Evocazioni: Fenrir ed Ifrit attaccano entrambi con un medio, quindi il totale è un attacco magico Alto. Alla fine di questo turno scompaiono.
     
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    Ted Carter



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    Se un giorno qualunque avessero fermato Ted Carter per strada, chiedendogli il motivo per cui combatteva, lui avrebbe riso portandosi la mano imbarazzato all’afro e avrebbe risposto perché gli piaceva.
    Il fatto che gli piacesse era abbastanza ovvio, trovava difatti strabiliante come il prendersi a pugni in faccia creasse in qualche modo un “legame”, un legame pulito che solo due veri combattenti potevano provare sulla loro pelle.
    Ma quel giorno era diverso.
    Quel giorno era per Jack che stava combattendo, per metterlo alla prova, per mettersi alla prova, ma sopratutto per fargli capire che tra di loro vi era un buon rapporto.
    Voleva cercare di fargli capire che pur di colpirlo in faccia, avrebbe attraverso le fiamme e picchiato bestie, che pur di rimanere suo amico avrebbe creduto ad ogni frottola che gli raccontava.
    Ma Ted era un tipo strano, lo sappiamo tutti, eppure era semplice, tanto quanto lo poteva essere solamente lui.
    Non voleva che l’amico avesse a che fare con demoni e anime segnate, forse era quello il suo destino, ma per Carter poteva tranquillamente essere una cosa che si prende a pugni.
    Lo avrebbe mandato K.O. e dopo gli avrebbe parlato, gli avrebbe fatto capire che era ancora in tempo per lasciare tutto e andare con lui.
    Ma prima doveva cercare di sopravvivere.

    Jack cadde, così come la sua armatura che lasciò aperta la via per l’addome, che venne letteralmente polverizzato, lasciando solo farina d’ossa al suo posto.
    Ma l’incontro non era solamente fra lui e il nero, perché dietro si era portato un bel po’ di rinforzi.
    Non solo sopra di lui apparve il drago, lo stesso che avevano catturato la prima volta insieme, ma il lupo e il demone giocarono in coppia.
    Poco importava se fosse girato di spalle, la sua energia percepiva ogni cosa.

    Di braccio libero ne aveva solamente uno.
    Ammiccò con la testa, forse gli sarebbe bastato. Sapeva che volevano colpire l’intestino, ma all’ultimi secondi si spostò, lasciandoli in pasto il mancino, già visibilmente danneggiato
    Quando la furia di Fenrir arrivò gli staccò di netto il braccio sinistro, facendolo volare in aria fino a quando non precipitò a terra, poco distante da lui.
    Ifrit invece lanciò la sua palla di fuoco contro l’addome del pugile, che ebbe la buona idea di strapparsi la maglietta di dosso. La fiamma viva bruciò la pelle color ebano e quando si spense, vari strati di pelle si erano liquefatti.
    Ma ancora mancava il drago, che sparato alla velocità di un proiettile lo stava puntando.
    Alzò il destro, che ancora non era astato ferito da niente, strinse i muscoli facendolo diventare una colonna nera che si sarebbe preparata a reggere l’impatto.
    Quando arrivò a stento Ted riuscì a reggere, i piedi spaccarono il terreno sotto di essi e le costole della parte sinistra, ormai bellamente esposte, sembrarono piegarsi.
    Ma non era quello il giorno in cui un drago lo avrebbe fatto cadere.
    Non era quello il giorno in cui Ted Carter sarebbe sprofondato sotto quella montagna alata.

    ”Senti la potenza di … Ted Carter"

    Il destro riprese vigore e forza e deviò la creatura mitologica nella dura e pura terra, facendocela schiantare.
    Che dire adesso, Jack si sarebbe ritrovato un pugile senza un braccio, bruciato in più punti e con un’aria molto incazzata sul volto.
    Eppure continuava a sventolare in alto, come un albero che non cade nemmeno per i colpi d’accetta. Sapeva di aver sforzato il suo corpo, che se fosse stato quello di un’umano qualunque, sarebbe caduto per il sangue e il dolore.
    Debolezze che Ted non aveva.
    Fu con questa consapevolezza che iniziò la sua marcia, a piccoli passi verso l’evocatore. Prima uno poi un’altro, sempre più pesanti e arrabbiati.

    <b”Hai perso la lingua Jack? Sai fare solamente questo? Come vedi contro di me è inutile”

    Bluffava assolutamente, un’altro colpo che fosse stato un colpo e sarebbe esploso su sé stesso, eppure, bluffava come se servisse veramente a qualcosa.

    ”Complimenti comunque, si vede che sei migliorato e di questo gioisco.”

    Alla fine si fermò.
    La distanza dall’evocatore era ancora tanta, circa cinque metri gli separavano, eppure il pugile sembrava covare ancora un’asso nella manica.
    Il destro si caricò d’energia e venne tirato indietro.

    ”Vediamo quanto resisti ... pivello”

    Il colpo partì e l’aria si piegò come un panno asciutto. Forse Bloodheart si ricordava quel colpo, era difatti il primo che gli aveva lanciato il pugile.
    Il Suprise Maddafukka.

    Stato Fisico: Perdita completa del braccio sinistro e della spalla. Addome visibilmente ustionato. Inizia a sentirsi stanco.
    Stato Mentale: Emozionato
    Mana:40%

    Note:Ted si incassa l'alto e il sinistro e l'addome partono completamente. Quella che devia Bahamut è la difesa alta fisica, resa scenica dal fatto che lo deviasse. Alla fine spara un colpo alto di natura Fisica.

    The Energy:
    -(+50% Forza, +50% Destrezza, +10% Mana)

    The Infinity Power:
    -(Immunità al dolore, Auspex Movimento (30m), Anti-Auspex Spirituale)

    I am a Hero
    -(Non ha perdite di sangue, Rigenerazione corpo Only Gdr)

    Pelle di diamante del drago di ferro
    -(Armatura completa naturale:Pelle)



    Senti qui che bicipite. Sembra roccia

    Gli anni da pugile professionista hanno temprato non solo la mentalità di Ted, ma soprattutto il suo corpo.
    Indurendo velocemente i muscoli, Carter riesce a bloccare con successo il prossimo attacco fisico che cercherà di colpirlo.
    Consumo: Alto

    Suprise Maddafukka:
    Mossa a lungo raggio.
    Ted sferra un pugno in aria, però il colpo è talmente potente che piega l’ aria intorno a sé, facendogli assumere l’ aspetto di un proiettile d’ ossigeno, che partendo velocissimo va a colpire il nemico.
    Consumo:Tecnica di attacco a lungo raggio ( 5% - 5 metri, 10% - 7 metri, 20% - 10 metri, 40 % - 15 metri)


    Edited by Blain - 10/1/2015, 19:56
     
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  10. Jack BloodHeart
     
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    E' ancora in piedi.
    Non può essere.
    Non. Può. Essere.

    Come diavolo fa? Come fa a muoversi ancora? Deve esserci un segreto, una tecnica.. qualcosa, una qualsiasi, maledettissima, cosa che giustifichi quell'insulsa aria soddisfatta stampata sul volto di Ted. Ha preso in pieno - in pieno - gli attacchi di Ifrit e Fenrir, che, rispettivamente, gli hanno creato una ferita all'altezza dello stomaco e mozzato un braccio. Un comune mortale adesso starebbe lottando contro i propri sensi, sperando si svenire prima di impazzire dal dolore.

    Perché lui è ancora lì?!

    Jack si lascia scappare una risatina isterica, mentre osserva Bahamut venire scagliato via dall'ormai monco pugile, che, quasi come se nulla fosse, inizia a correre verso il caster. Sono attimi lunghissimi, quelli che seguono: Ted carica il colpo, e Jack, in quel preciso istante, realizza di non poterne uscire indenne, complice anche - e soprattutto - la tremenda stanchezza della quale il giovane sta cadendo preda. L'unica cosa che può fare, a quel punto, è cercare di limitare i danni.

    Basta un battito di palpebre, e gli occhi dell'affannato spiritista sono di nuovo rossi. Nessuna venatura, nessuna interferenza: c'è solo Ifrit stavolta. Il demone appare tra i due avversari, cercando di parare il colpo del pugile allungando il braccio sinistro, braccio che viene anch'esso mozzato. L'onda d'urto creata da Ted continua ad avanzare verso il suo obiettivo, colpendo l'avambraccio che il ragazzo ha posto a protezione del volto. La potenza, per fortuna, non è tale da staccarlo, ma quella botta, unita al dolore provocato dall'attacco precedente,costringe il caster ad accasciarsi a terra percorso da fitte di indescrivibile dolore. Cade in ginocchio, mentre col braccio buono, quello destro, cerca - inutilmente - di capire se l'arto colpito sia ancora utilizzabile: per il momento la risposta è senza dubbio no.

    Alza lo sguardo, mentre piccole lacrime di dolore gli solcano il viso. Guarda l'avversario: sono entrambi ridotti davvero male. Ifrit nel frattempo si trova ancora tra loro due, sembra quasi divertito; quell'idiota ha esagerato con la questione del braccio: uno spirito non può perdere un arto, non definitivamente, almeno. Che sia una sorta di sfottò per Ted? Ci manca solo questo, adesso.

    «Ifrit.» inizia, ansimando, Jack. «Metti fine a questa storia. Bloccalo, impediscigli di muoversi, stordiscilo: fa' qualcosa. Non so nemmeno perché stiamo combattendo, e adesso quell'idiota si trova senza un braccio.» conclude, cercando, a fatica, di rimettersi in piedi.

    Il demone dal canto suo non si scompone, fa qualche passo in avanti in direzione del nemico e... anzi no: non sta andando lì. Lo spirito devìa leggermente il suo percorso, puntando un qualcosa di non meglio definito che si trova tra lui ed il pugile. Si abbassa, allungando il braccio buono per prendere...

    ...il braccio di Ted?

    Per l'ennesima volta in pochi minuti, l'evocatore si trova a sgranare gli occhi, mentre il castiga-demoni, con un gesto repentino, afferra il possente - ed inerme - arto nemico come se fosse un'arma contundente qualsiasi, fa' spallucce ed indirizza un colpo verso la testa del suo vecchio possessore.
    «MA DI COSA CAZZO TI FAI?!» urla il demone, mentre la situazione sfiora sempre più il ridicolo.



    Mana: 15%
    Stato fisico: Dolorante, respira a fatica, ha un braccio rotto.
    Stato mentale: sorpreso, divertito

    Passive:



    CITAZIONE
    Convivenza: Istant Casting

    CITAZIONE
    Percezione: Auspex spirituale.

    Attive:

    CITAZIONE
    Ifrit, evocazione: entrando nella pietra sciamanica, lo spirito di questo demone si manifesta nel mondo corporeo in tutta la sua potenza. Castigatore dei demoni, Ifrit, oltre ad avere dalla sua un'incredibile forza fisica, è in grado di imprigionare qualsiasi nemico ricorrendo all'aiuto delle sue fiamme, le quali, ad un solo comando del loro signore, si disporranno delle sbarre infernali quasi invalicabili che, ovviamente, impediranno i movimenti a chiunque non voglia finire carbonizzato nel tentativo di attraversarle. [Medio e Basso - Elemento Fuoco]

    Slot 1: Ifrit, consumo medio, para un equivalente medio del danno della tecnica di Ted
    Slot 2: Ifrit, consumo basso, attacco fisico
     
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    Ted Carter



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    Vedere un proprio amico che tra tensione e paura, non riesce altro che ride per la disperazione, non è una delle visioni che Ted avrebbe voluto vedere.
    Eppure è stato proprio lui a ridurlo in quello stato, non si era mai spinto così tanto in un combattimento, non aveva mai incassato così tanti colpi da risultargli perfino difficile rimanere in piedi.
    Eppure eccoli li.
    Jack a terra tremante, che in un’ultimo disperato tentativo evocò Ifrit, inutile visto che il colpo riuscì a passare quella mera difesa e a colpirlo.
    Ted invece, non riusciva ancora a capire quanto sarebbe durato senza un braccio, gli organi interni stavano più o meno bene, ma nulla di relativamente grave.
    Non voleva ridursi in quel modo e non voleva ridurre in quel modo neppure Jack.
    Allora, perché era arrivato a quel punto?

    Quando il demone urlò quella frase, lo sguardo di Ted si fece immediatamente più serio e rabbioso. Bloccare il braccio, il suo stesso braccio, fu semplice, anche troppo.
    La corsa del colpo venne arrestata dal destro, a cui bastò veramente il minimo per bloccare l’offensiva.

    ”Di cosa mi faccio? … Sarebbe dunque questo il rispetto che porti a colui che ha dato una mano al tuo amico a tirarti fuori da quella merda di vulcano? Spero che allora non sia questo il modo in cui tratti Jack. Perché a questo punto non saresti una bestia, saresti peggio …”

    A quel punto gli strappò letteralmente dalle mani il proprio braccio e se lo strinse a sé.

    ” … e tu Jack. Vuoi che la finisca? Vuoi mettere la parola fine a questa storia, giusto?”

    Sorrideva, sorrideva come faceva sempre Ted, rideva come se non ci fosse un domani, rideva soltanto per il presente.

    ”La verità è che avevo paura per te amico mio. Forse qui la storia cambia, qui gira tutto in maniera particolare, ma, chi ha a che fare con i demoni e anime segnate non è mai dalla parte del bene.”

    Sospirò.

    ”Finiamola qui, d’altronde oggi abbiamo già superato troppi limiti.”

    Infine si mise in silenzio, in attesa di una risposta.

    Stato Fisico: Perdita completa del braccio sinistro e della spalla. Addome visibilmente ustionato. Inizia a sentirsi stanco.
    Stato Mentale: Turbato
    Mana:35%

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    Pelle di diamante del drago di ferro
    -(Armatura completa naturale:Pelle)



    Senti qui che bicipite. Sembra roccia

    Gli anni da pugile professionista hanno temprato non solo la mentalità di Ted, ma soprattutto il suo corpo.
    Indurendo velocemente i muscoli, Carter riesce a bloccare con successo il prossimo attacco fisico che cercherà di colpirlo.
    Consumo: Basso
     
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    Ted Carter VS Jack BloodHeart

    Saluti a voi, duellanti.
    Prima di iniziare, specifico di essere un po' indeciso su questo combattimento: mi sono piaciuti molto alcuni aspetti, altri mi hanno fatto quasi perdere l'entusiasmo.
    Tutto sommato, è stato piacevole da seguire ed interessante sotto il punto di vista "biografico".

    Ted Carter

    Scrittura & Interpretazione
    Rispetto al combattimento con Marshall Lee, qui hai sopperito molto bene ad una delle tue mancanze comuni, ossia lo spessore del personaggio e l'interpretazione dello stesso: in vero, mi hai coinvolto molto in vari punti, seppur lo stile sia semplice e diretto, con molte ripetizioni e nessuna ricerca di virtuosismi -che, bada bene, credo stonerebbero parecchio con Ted. Mi sono divertito a leggere, e questo è l'importante.
    Rimangono ancora vari errori di grammatica, che vanno ad aumentare man mano che il combattimento procede, e per questo continuo ad esortarti al prestare più attenzione a questo aspetto. Anche la punteggiatura dovrebbe essere curata maggiormente.
    Ti dò la sufficienza perché ho apprezzato il combattimento e ho visto un ulteriore miglioramento rispetto al precedente scontro, in questo sei stato decisamente più ispirato; tuttavia, il voto è di manica larga, e verrà controbilanciato negli altri campi per i motivi che seguiranno.
    Voto: 3

    Strategia
    Purtroppo questo è il campo in cui c'è sempre molto poco da dire. Esaminerò solo le azioni, per la fattibilità delle stesse parleremo più sotto -spoiler, è quello dove hai peccato maggiormente.
    Al primo turno pari un Medio e te ne becchi uno in pieno, caricando con un pugno frontale; al secondo t'arriva un Critico totale, difendi un Alto e becchi un altro equivalente, perdendo braccio e spalla, per controbattere con un altro pungo frontale, anche questo ad Alto; nel terzo pari il tuo braccio con l'altro. Fine.
    Per quanto le passive di insensibilità al dolore e di anti-sanguinamento ti permettano di ricorrere a degli stunt del genere, perdere un arto non è mai la scelta giusta: qui ti è andata bene perché l'avversario non ha infierito particolarmente, complice anche un parco tecniche non troppo vasto, ma in qualsiasi altro contesto Ted sarebbe stato in serio pericolo.
    Inoltre, sempre per i motivi di cui sopra, sei stato fortunato che dei pugni frontali abbiano avuto tutto questo successo, perché normalmente cose del genere potrebbero non bastare. Cerca di variare, magari convalida tecniche nuove, o ancora, sfruttale in maniera diversa: alla lunga può diventare noioso anche con tutto il pathos che Ted ci mette.
    Voto: 2.25

    Sportività
    A questo giro non ci siamo, Blain.
    Il lupo ti attacca alle spalle e, come ironizzato da Jack, tu gli tiri una testata, come se avessi il collo snodabile di un gufo, e poi un pugno, come se Fenrir non avesse consapevolezza e fosse un pupazzo in attesa dei comandi: non puoi trattare autoconclusivamente delle evocazioni, anche quando attacchi loro devi usare il periodo ipotetico. Questo vale pure quando dici di scaraventare Bahamuth a terra dopo aver parato il suo colpo.
    Ti becchi una palla di fuoco a Medio in pieno braccio, arto che poi perderai per colpa di un Alto combinato, insieme alla spalla, al grande dentato e all'obliquo esterno dell'addome (visto che, come dici tu, ti si vedono le costole) e... Non succede niente.
    Ok, hai le due passive contro il dolore ed il sanguinamento, ma non hai effetti collaterali: non perdi l'equilibrio pur essendo alto più di due metri ed avendo sicuramente un baricentro molto alto, non hai traumi mentali nonostante tu non abbia passive che ti difendano da eventi del genere, e non provi stanchezza anche subendo tutto questo (vi accenni solo verso il post finale, ma senza conseguenze d'alcun tipo).
    Altra cosa, a un certo punto dici che sapevi "che volevano colpire l'intestino", e che "agli ultimi secondi" ti sposti, ma 1) la passiva di rilevazione movimenti non può farti sapere quali siano le intenzioni dei demoni e 2) qualora tu capissi che i mostri vogliono colpirti all'addome per la loro vicinanza, non hai il tempo materiale per spostarti, sia perché non possiedi una passiva di riflessi aumentati, sia perché non utilizzi una tecnica per farlo.
    Insomma, nel complesso molta confusione e forzature causate anche da questa versione di Ted spavaldo e che non vuole sentire ragioni, interpretazione che ti ha fatto sorvolare su molti aspetti della lealtà.
    Voto: 1.5


    Jack BloodHeart
    Scrittura & Interpretazione
    È la prima volta che leggo un tuo combattimento, nonché la seconda o terza scena in generale.
    Tutto sommato una prova discreta, presenti uno spessore del personaggio maggiore rispetto alla tua controparte dello scontro (forse per la personalità più rotonda di Jack), ma come nel suo caso è la scrittura a inficiare sulla narrazione: sparuti errori di punteggiatura, molte ripetizioni, errori grammaticali sparsi, e generalmente alcune scelte a mia avviso poco efficaci per narrare.
    Prestando attenzione a questi fondamentali dettagli potresti migliorare nettamente, ma in ogni caso è tutto passabile, ed ho apprezzato la resa di incredulità circa tutta la situazione paradossale.
    Difficile dire chi abbia dato vita ad una narrazione migliore, entrambe mi hanno comunicato qualcosa nonostante fossero alquanto differenti. Per completezza forse hai dato di più, ma siamo lì.
    Voto: 3

    Strategia
    Consumare un Critico al primo turno è un azzardo, ma per la durata del combattimento ci può stare; inoltre, la superiorità numerica regalata da ben due evocazioni che permangono per due turni è sempre un'ottima cosa. Interessante anche la doppia natura dei colpi, che costringono Ted a decidere da cosa difendersi.
    Cerchi di evitare il corpo a corpo perché consapevole della tua inferiorità in questa circostanza, ma a ben vedere avresti potuto sfruttare meglio le altre tecniche dei demoni, o per sorprendere Carter in un close combat o anche solo per variare un po'.
    Visto il tuo ingente consumo al primo turno, ammortizzi l'Alto con un Medio in modo da salvare energie (giustifichi con la sorpresa del colpo, ci può stare), e ti becchi un bel cazzotto al busto che ti compromette seriamente; fortunatamente, il tuo stile si basa sulle evocazioni, ergo vai avanti senza troppi intoppi e strappi addirittura spalla e braccio all'avversario -più per demeriti suoi che meriti tuoi, lasciami dire. Anche tu hai un braccio fuori uso e alla fine cerchi di far tornare il buon senso a Ted tirandogli una centra in testa, peccato che te la pari.
    Insomma, parti benone e vai perdendoti, avresti potuto sfruttare l'Istant Casting o la presenza dei demoni in modi più efficaci (magari combinando attacchi normali oltre alle tecniche per impensierire maggiormente il pugile), e limitare maggiormente i danni, ma sicuramente nel complesso c'è stata molta più inventiva rispetto al tuo nemico.
    Croce e delizia dell'intero combattimento è stato, dunque, il tuo consumo Critico iniziale, che a me è comunque piaciuto per l'intenzione.
    Voto: 2.75

    Sportività
    Decisamente meglio del tuo avversario, ma anche qua ci sono varie cose che non mi aggradano.
    Innanzitutto, non si sa nulla sulla grandezza delle creature: nemmeno in scheda le descrizioni portano queste informazioni, e questi sono aspetti importanti quando si tratta di combattimenti.
    Poi, sempre secondo la descrizione, Ifrit "è in grado di imprigionare qualsiasi nemico ricorrendo all'aiuto delle sue fiamme, le quali, ad un solo comando del loro signore, si disporranno delle sbarre infernali quasi invalicabili che, ovviamente, impediranno i movimenti a chiunque non voglia finire carbonizzato nel tentativo di attraversarle": dunque le palle di fuoco da dove vengono? Questi sono utilizzi impropri delle tecniche, e si tratta di una scorrettezza non di poco conto, sappilo.
    A parte questi punti, il resto va bene, forse potevi drammatizzare un po' meno sui colpi subiti, ma nulla di che.
    Voto: 2


    Verdetto
    Alla luce dei voti, dichiaro Jack BloodHeart il vincitore dello scontro, e assegno 1 punto a ciascun partecipante.
    Potete concludere con i post di chiusura se volete.

     
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11 replies since 7/1/2015, 22:27   261 views
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