Il Saggio Corvo e l'Inesperta Colomba

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    Sionn1
    Quel discorso... quasi commovente. Per qualcun'altro, magari. Sionn, invece, all'udire di punti salienti del discorso di Rika, che più soddisfano la sua anima... no, la natura del suo involucro, sorride. Non è un sorriso garbato, quel che finora ha mostrato alla piccola Rika. Quanto una tetra espressione di divertimento. Così, lei ha ingannato la signora più e più volte. Notevole. Così, lei ha avuto il privilegio di provare sulla propria candida pelle l'inferno. Anche questo ben notevole.

    Poi quella domanda. Per un istante spezzò il meraviglioso incantesimo creatosi. Perché ancora una volta, alla piccola Rika, s'è contrapposta una testolina castana, con occhi della medesima tinta, proferendo parole che mai avrebbero potuto appartenerle. Quella domanda era assolutamente ridicola... la piccola sacerdotessa non può saperlo ovviamente, quindi Sionn non esagererà sulla grave mancanza. Un lieve ghignare mentre il capo ciondola un istante, prima di tornare composto.


    Sionn: "Una vita interessante la sua... specie per uno come me... sa, ho un rapporto molto intimo con la morte. In un certo senso posso capire la sua persona... anche lei deve essere una sua favorita. Avere l'appoggio di uno dei maestri del Fato... una risposta soddisfacente sotto molti punti di vista."

    Ora il necromante si inginocchia, essendo ben più alto della piccola Rika. Quella piccola indomabile creatura, il cui aspetto è nulla in confronto a ciò che contiene la sua anima. Il freddo riflesso potrà pure mai mentire, eppure gli occhi, colpevoli, possono solo raschiare la superficie, non fosse la piccola sacerdotessa a permettere il contrario. Il sorriso, quello sbagliato, non è svanito, eppure la sua mano, quella libera dal grimorio, va a toccarne il capo, lei glielo permettesse, con un tocco quasi fraterno, perché l'immagine sovrapposta di Lei non è svanita... solo sbiadita.

    Sionn: "Credo implica molte, molte accezioni... credo esista un me stesso? Credo possa fare cosa? La prima domanda è sì. Esiste. La seconda è no... è inerme... me ne sono occupato io, personalmente."

    Il pensiero che la vera anima di Sionn sia dentro il libro, a scalciare, terrificata, tra le catene è... rinfrescante, quasi.



    Energia: 100%
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    Stato psicologico - Meadbh - Ottimale

    † Possessioni †


    Meadhbh
    - Grimorio - Anima di Sionn
    Con la crescita dell'Exp, Sionn impara di più sul suo libro. Perdendolo, non sarebbe in grado di castare alcun incantesimo di Necromanzia, essendo sprovvisto delle formule.

    Anelli Runici
    Sacrificando un qualsiasi animale o persona etc. e bagnandone nel sangue la runa dell'anello, essa evocherà uno spirito che risponderà alle risposte solo ed esclusivamente di Sionn. Più particolareggiata ed articolata sara la domanda, più energia verrà consumata.

    † Benedizioni †


    Voh'Mira [Passiva GDR-Only]

    Dopo aver amabilmente colloquiato con i più oscuri piani dell'esistenza, abituando le sue orecchie a quei versi gracchianti e gutturali sino a distinguerne articolazioni, parole e quant'altro, Sionn e tornato dal suo viaggio alla scoperta dei meandri della morte con una conoscenza in più. Ora egli parla correttamente la lingua del Voh'Mira, la lingua dei Morti e degli Araldi dell'Oscura Mietitrice. Vanto di Sionn ed alle volte persino oggetto del normale discutere, quella lingua e anche l'esatto idioma con cui cantare i suoi incantesimi d'evocazione.

    "Araldo della Morte"
    Sionn ha passato un tempo imprecisato al di fuori dello spazio e del tempo, in una??amorevole ed eterea chiacchierata con la Morte o la Dea di essa o di una Signora delle Malebolge, nonché tutto ciò che il tocco freddo delle visioni del Meadhbh gli ha mostrato, furono segreti il cui peso avrebbe ucciso deteriorato la maggior parte delle menti deboli. Temprato da questo e molto, molto meno umana e dalle rudimentali conoscenze da Psiomante, la mente del Necromante e ben più difficile da manipolare, se non con un buono sforzo delle proprie capacita e può vantare qualche protezione dalle malie di varia natura.
    [Anti-malie]

    Soultracker [Tecnica di Gilda]:
    Un ambiente come quello della Seele, pieno di anime e di Demoni raminghi, stimola positivamente la psiche di una persona.
    Influenzati dall'energia spirituale, anche i membri meno dotati imparano col tempo a vedere gli spiriti. Con un po' di allenamento, riusciranno a vedere le aure fino a 30 metri di distanza: una lieve alone di energia che avvolge ogni essere vivente. Colore e forma di questo alone dipendono da persona a persona, in base alle sue attitudini e potenzialità.
    Basta tenere la mente aperta e fare qualche esercizio di meditazione.
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    Lasciò che il giovine l'accarezzo la testa.
    Un gesto semplice, innocuo, che nascondeva una serie di ricordi tutt'altro che facili da gestire.
    E la piccola Rika, bassa in statura quanto alta nel cuore, potè solo rispondere a tal gesto con un lieve sorriso.
    Entrambi si guardarono negli occhi per un istante.
    Lui vide in lei quel lontano ricordo, quella persona non più presente, forse presa dalla stessa Signora che incontrò sette volte in passato.
    Quella persona così distante da lui, così lontana dal suo carattere.
    Quella ragazza così odiata, eppure sotto certi aspetti così amata.
    E lei vide in lui un ragazzo deciso ed indeciso, sicuro ed insicuro.
    Costantemente in bilico tra una strada ed un'altra, immerso nell'incomprensione.
    Posò la fragile manina sul braccio libero dell'Araldo che la toccava.
    Lasciò che ricordasse, facendolo soffrire ancora e ancora.
    O, perlomeno, facendo soffrire il Sionn interiore che tanto tratteneva.
    Alzò il capo, incrociando un'altra volta gli sguardi.


    "Io non credo."

    Si limitò a dire, indicando con un sorrisetto la mano sopra di lei.
    Pensò che se Sionn si fosse davvero occupato di se stesso, quel bisogno di toccarle la testa non ci sarebbe mai stato.
    Questo, tuttavia, non lo disse ad alta voce. Scoprire il punto debole non fa altro che rendere più difficile il cambiamento. Cerca il ragionamento per gradi, e lo sbaglio si rivelerà da solo, senza dover ricorrere ad urla, a brutte parole, o, ancor peggio, alla violenza. Amava questo tipo di approccio diplomatico. Comunque Sionn era un ragazzo più che sveglio e perspicace.
    Era sicura che si sarebbe accorto da solo del suo errore.

    O della sua debolezza.
     
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    Sionn1
    Sionn si acciglia alle parole della giovane piccola. Sente la morte l'abbia toccata più e più volte. Sente sulla sua tempia, sulla sua gola, in tutto il suo corpo sette volte tante il tocco di lei. Eppure è ancora lì a parlare, a sorridere, con cipiglio fresco e svampito. Una giovane sacerdotessa della luce più sacra... eppure, se ci si chiedesse mai dove alberga la flebile tenebra nella di lei luminosità è in ogni carezza sbiadita di colei che entrambi conoscono così bene e dalla quale mai sono rifuggiti seppur per motivi diversi.

    Sì. Lei è degna. Ora l'Araldo sorride, dapprima ammirato, poi sino a sembrarle fraterno... mentre gli occhi smeraldo scandagliano precisi e puntuali ogni lembo del suo corpo dove sia passata la succitata carezza. Sì. Lei è degna, perché ha conosciuto quel Sionn ha potuto assaporare alla fonte, benché la carne sia troppo debole per ricordare. Rika, tuttavia, delle cose importanti non le ha dimenticate o quella linea di tenebra non serpeggerebbe attorno il raggio luminoso è la sua anima.


    Sionn: "Ti manca una concezione fondamentale... il senso delle mie parole... è letterale."

    Porge nelle piccole e candide manine di lei il libro, con l'ennesimo, composto e garbato sorriso d'incoraggiamento. La esorta ad aprire quelle pagine e non potrebbe capire nulla della scrittura, della lingua piena di apostrofi ed H. Una cosa, fondamentale, può apprenderla, vedendo meglio quel libro. Al suo interno vi è un deserto di parole, di suoni, di immagini, appartengono a Sionn eppure non alla sua carne.

    L'araldo lascia Rika possa vedere una cella nera, totalmente nera e fredda, orrendamente fredda e lì - nel più classico dei plot gotici. Dimora un essere in catene. Un essere sfigurato da mille peccati ed omissioni ed opere orrende. Un essere soffre tormenti indicibili... ripetendosi sia colpa sua. Un essere paga il prezzo d'aver osato troppo. Un essere incatenato dal corpo fuori dalla materia e dalla forma. L'anima di Sionn è in quel libro... ed è orrenda la sua esistenza, se così si possa chiamare.




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    "Ti manca una concezione fondamentale... il senso delle mie parole... è letterale."

    Ebbe un pizzico di sorpresa in corpo, e corrugò la fronte piegando il capo in segno interrogativo.
    E negli occhi di Sionn si esprimeva la sua bramosia di rivelare una verità.
    Sapeva di potersi fidare, ma quella sua reazione così "non da lui" colpì nello stupore della sacerdotessa, che davanti a quel tomo ebbe un istante d'esitazione.
    Afferrò il grande libro, reggendolo sull'avambraccio. Le pagine emanavano una strana energia, completamente contrastante alla sua, dandole una sensazione generale di smarrimento e timore. Le sembrò di tenere in mano un oggetto ben distante dalla sua classica e benevola prospettiva.
    Un oggetto proibito, un mistero, un cioccolatino da non mangiare.
    Tuttavia, il cioccolato piace a tutti.. come poter rifiutare?

    Aprì il libro nero, sfogliando quelle incomprensibili scritte in una lingua a lei sconosciuta. Quando ad un tratto, voltando pagina, vide una figura ben definita, probabilmente ciò che voleva davvero mostrarle l'Araldo. E davanti ai suoi occhi la scena fu.. sconcertante.
    Un uomo, incatenato in qualche modo a quelle pagine senza una dimensione fissa, urlava e si dimenava disperato circondato da cadaveri, ossa, e sangue.
    Aveva assistito a cose peggiori, senz'altro, non si sarebbe stupita, se non fosse stato per l'identità dello straziato. Era lo stesso in carne ed ossa davanti a lei, che sorrideva con quegli occhi smeraldini.
    Indicò la figura movente dell'uomo rappresentata nel libro, senza però toccarne la pagina per timore di un'infausta conseguenza, e alzò il capo.


    "Q-questo sei.. tu?"

    Strabuzzò gli occhi un paio di volte.
    Un corpo senz'anima è come un guscio di lumaca senza la lumaca.
    In questo preciso istante stava trasportando la sua anima in modo semplicemente diverso dal solito. All'interno di un tomo.
    Dentro a quelle pagine non si celava solo un grezzo insieme di incantesimi, ma anche la più intima essenza di se stesso.
    Dentro di lei non si chiedeva il come.. ma il perché?
    Perché un uomo dovrebbe estirparsi l'anima e trasferirla in un libro?
    Tutto questo, non aveva un briciolo di senso.

    Dentro di sè, sbarrò gli occhi, intrappolata nelle vecchie memorie.
    Fu un istante, il ricordo di un sentimento di resa e frustrazione, espresso nella realtà con una leggera commozione.
    "Perché tutte le volte Tomitake muore nella notte del Watanagashi?! Come può essere possibile?!"
    Il suo cuore ebbe un sussulto, ma le fece capire che non era il senso a venir meno. Tutto si sarebbe spiegato com'era già accaduto nel passato, tutto si sarebbe ricollegato con l'anello mancante tra le due affermazioni. Forse non poteva ancora scorgerla, ma c'è sempre una spiegazione.

    La domanda era.. che tipo di anello stringeva la vita di Sionn?
     
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    Sionn1
    L'anima del rinnegato scuote le sue catene, ma il loro rumore non tace. Ad un osservatore esterno, nel silenzio, tutto ciò parrebbe una scena ordinaria. Un libro curioso o particolarmente inquietante mostrato ad una ragazzina. La verità era un altra, celata dai suoni solo Sionn può udire ed ha permesso Rika ascolti altrettanto.

    L'anima nel suo urlo muto, nel suo agitarsi in un inferno di sofferenza fisica, nelle piaghe e nei buchi del corpo decaduto si accorge in qualche modo un'altra anima, un anima pura, candida, lo stia guardando e con gli occhi verdi, speculari a quelli del suo aguzzino, l'unica somiglianza ed identità rimasta tra i due, chiede aiuto. AIUTO.


    Sionn: "Sapevo t'avrei sorpresa."

    Lascia il libro nelle mani di lei. Sicuro non accadrà nulla al suo prezioso tomo... non ha l'immagine di Rika come una codarda, men che meno una traditrice. Perciò concede alla sua parte più "umana" un attimo di respiro, la frescura dell'immagine della minuta serva della luce sarà un ottimo diversivo... ed una tortura assieme, perché non v'è assolutamente nulla ella possa fare.

    Si alza il Necromante ed il suo cappotto nero s'alza pigro seguendone i movimenti. Sfiora i libri di uno scaffale, leggendone i titoli. Ognuno, in maniera più o meno fantasiosa affronta sempre il medesimo argomento. La Divinazione... nomi sconosciuti, nomi eminenti, verso cui Sionn non prova alcunché se non per le loro opere. Momenti cristallizzati e sapere morto e freddo, sempre a disposizione della contemplazione.
    Quanta meraviglia in un libro.

    Sionn: "Ci sono tributi si devono pagare per una libertà si voglia prendere. Poiché, invero, ve ne stanno tante e non una... morale ed etica sono così lontane da me, ora, che ne conosco di nuove e posso riempirmi con nuovi concetti ed esperienze... interessanti. Scelsi di pagare il prezzo ultimo del mio percorso e della mia sete di conoscenza e liberarmi di una zavorra. Quindi... hai ancora dubbi nel credermi, Rika?"



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    Con fare lento e stanco si alza, l'Araldo, sfogliando i titoli di quella sezione che, dopo l'ultimo avvenimento, aveva perso ogni importanza.
    L'unico libro a suscitare l'interesse era quello tra le sue mani in quel dato momento. Ripose lo sguardo sull'anima straziata, che contraccambiò con l'ennesima richiesta d'aiuto. Osservò le catene, udì le urla, lo strazio continuò per alcuni ultimi secondi, passati con la fronte corrugata in un viso di tristezza. O forse di eccessiva comprensione. Nonostante i suoi poteri, non poteva fare niente per lei.
    Chiuse quelle pagine, ormai prive di significato, accompagnando il gesto di chiusura con una rapida espirazione di sollievo. E finalmente i diabolici rumori cessarono di esistere. O perlomeno, smisero di palesarsi.

    Sionn le diede le spalle, senza ritirare il prezioso tomo.
    Avrebbe potuto strapparlo, ridurlo in mille pezzi, polverizzarlo, distruggere la sua essenza. Ovviamente non lo fece, ma avrebbe potuto.
    Eppure quel pericolo, seppur improbabile, non spaventava minimamente l'Araldo. Si avvicinò in modo che la vedesse e, senza pensare, riflettè ad alta voce.


    "Non sei che una bottiglietta vuota, svuotata dei suoi liquidi, ma una bottiglia, una volta svuotata, rimane comunque bagnata al suo interno, ed è proprio quel residuo che ci differenzia dagli animali. Quel residuo minimo che ci permette di provare emozioni come la fiducia."

    Pronunciando l'ultima frase, sventolò il libro davanti ai suoi occhi per far passare ciò che intendeva.
    Fece, infine, per restituirlo, muovendo verso la conclusione del metaforico discorso.


    "Ci sono limiti che la natura impedisce di oltrepassare. Qualsiasi cosa sia, comunque, mi chiedo quale libertà carnale e temporanea possa avere un così grande valore, dell'anima. Mi incuriosisci, Sionn. E mi incuriosisce ciò in cui credi."


    Vide in se stessa un'altra Rika Furude.
    Permeavano in lei le apparenze d'una bambina, nonostante ottant'anni di esperienza passata.
    Non era abituata a non fingere, a non fare sempre la sciocca ragazzina infantile, a recitare quel ruolo per adattarsi ad un mondo che finiva sempre male. Questa possibilità di liberare la sua vera se stessa, il suo vero Io interiore, puro e maturo, le diede un piacevole tepore all'anima che, a differenza di Sionn, conservava e cercava di far crescere. La faceva sentire viva ed in grado di continuare a vivere.
    Perché sapeva di essere viva, di respirare, di poter correre e di poter giocare.
    Ancora e ancora, fino alla reale fine dei suoi giorni.
    Nulla avrebbe mai potuto toglierle quella sicurezza.
    Non l'avrebbe mai permesso.
    Non un'altra volta.

    Sorrise, persa e beata nei meandri dei suoi pensieri.



    Edited by +_Rika_+ - 1/4/2016, 19:20
     
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    Sionn1
    Il Necromante sorride gentile, forse per la prima volta con sincerità alle parole della ragazza. Tuttavia, non v'è ombra di gentilezza nel suo sorriso. Quanto un immenso compiacimento nel sentire il primo concetto espresso da lei. Si acciglia a vedere lei rifiutare di restituirglielo la prima volta, subito dopo prendendolo e tornando a riporlo sul petto.

    Sionn: "Fiducia? Sì. Tuttavia mi permetto di dire... non vi sia nulla di emozionale o irrazionale in ciò. Io sapevo tu mi avresti ridato il libro, perché so non sia nella tua natura tradire chi ti volta le spalle, Rika. Causa ed effetto, meccaniche conosciute e precise."

    Il secondo quesito, invece, è più arguto e sagace, nonché giusto e doveroso da chiarire, perché per quanto Rika sia la luce e la purezza e Sionn le tenebre e l'essere reietto, non si può passar sopra a concetti sacro santi come l'educazione, in particolare nel tempio sacro della conoscenza e del sapere. Inoltre, per quanto insopportabile, la forza spirituale di Rika, superiore alla vuotezza del Necromante, va altrettanto rispettata. Non si volge alla sacerdotessa tuttavia e come lei, continua ad osservare i volumi sugli scaffali.

    Sionn: "Oh, vi sono persone devono sopportare certi fardelli... io fui scelto dal fato per tenere questo. Nulla più, nulla meno. Un compito oneroso, eppure di gran prestigio, non credi anche tu? Dopotutto ogni sacerdote d'una divinità è un portale ad essa ed alla sua prole."



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    Tacque la sacerdotessa, alla prima risposta.
    Mentre alla seconda, per un attimo, non potè che dimostrare stupore, muovendo lo sguardo dai libri al capo dell'alto compagno. La linea generale della storia coincideva alla sua. Non avevano avuto molte possibilità di scelta.
    Semplicemente, era così.

    Una particolare congiunzione astrale, un destino avverso o forse uno scherzo della natura li avevano resi speciali.
    A lei fu dato l'onore, o forse l'onere, di diventare la prescelta, la luce spirituale a scaldare i cuori degli abitanti di Hinamizawa.
    Fu come un battesimo cristiano, una cerimonia d'investitura cui il fragile infante non è in grado di opporsi, potendo esprimere il dissenso solo con i
    deboli movimenti delle braccia e del pianto. Si sentiva così, durante i primi test sul suo piccolo corpicino.


    "Il nostro passato è proprio simile!" fece notare stupita davanti a quella seconda coincidenza, girandosi completamente verso l'araldo con una piccola piroetta accompagnata da un elegante movimento di capelli, "Un compito quasi 'obbligato' fonte di tante problemi e di un alto prezzo. Dev'essere stato lo stesso per te.."

    Fece lei, come per cercare una conferma.

    "..ma una domanda è necessaria: cosa succederebbe se la divinità non venisse accettata dal suo discepolo prediletto?
    Se teniamo un gran fardello, è perché in fondo la sua pesantezza ci rende felici."


    Piegò le labbra in un sorriso, contenta di avere qualcuno con cui potersi sentire capita, e gli occhi della bimba risaltarono in una nera ed incantevole lucententezza. Nonostante gli anni, non le sarebbe mai mancato quell'infantile, ma tenero modo di porsi.

    Beata gioventù.
     
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    Turn off the lights and murder the dawn.

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    Palanthas
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    Morg
    Rimane a guardare Rika con un guizzo negli occhi smeraldo simili a quello avuto precedentemente, durante il breve istante di ritardo in cui non aveva risposto immediatamente alla piccola sacerdotessina. Aveva avuto fortuna, pure anche nella fortuna c'è merito. Nelle sue movenze, infantili e sbarazzine, Sionn, non l'Araldo, vede altro.

    Ricorda lei gli abbia confidato d'aver avuto un rapporto più stretto di quanto Sionn potesse immaginare con la morte lui stesso avrebbe potuto infliggerle, come la giovane Rika fece al suo goblin. Invece eccoli, ancora nella biblioteca, a parlare del più e del meno, a scambiarsi segreti come fossero vecchi amici. V'è qualcosa, l'Araldo intuisce, non permetta agli ingranaggi della logica di oliarsi bene e continuare. V'è qualcosa Sionn si trova incapace a decifrare e quel lampo avrebbe potuto far mutare le iridi in una placida distesa marina o nella più dura malachite.
    Al realizzare dove fosse la falla, Sionn si inginocchia a Rika una seconda volta.

    C'era solo una persona muoveva i propri capelli così e forse lo fa ancora. Non sono blu, ma castani ed il semplice gesto di essi volteggianti su di un volto fanciullesco è un'illuminazione.


    Sionn: "Non v'è pericolo... chi è scelto è già predisposto, lo voglia..."

    Mostra in una mano la copertina del Meadhbh, su cui un teschio a monte ed uno da basso si scambiano in una strana incisione, con un vago motivo silvano ad intrecciarsi a quella Danse Macabre priva di corpi. Indica il libro... indica l'anima al suo interno... indica se stesso.

    Sionn: "... o no. Piuttosto..."

    Ripone il libro ed un sorriso malizioso affiora alle labbra del Necromante, mentre inchioda Rika con uno sguardo delirante nella soddisfazione d'aver risolto un enigma tremendo. Soddisfatto nell'aver sciolto il proprio ed eterno Nodo di gordiano.

    Sionn: "Se vi dicessi che l'ennesima morte vi è risparmiata... ed è deciso un'altra persona l'abbracci per te?"



    ☨ Sionn Brandubh☨ Energia: 110%
    Condizione fisica: Ottimale
    Condizione mentale: Ottimale

    † Possessioni †
    Meadhbh
    - Grimorio - Anima di Sionn
    Con la crescita dell'Exp, Sionn impara di più sul suo libro. Perdendolo, non sarebbe in grado di castare alcun incantesimo di Necromanzia, essendo sprovvisto delle formule.

    Anelli Runici
    Sacrificando un qualsiasi animale o persona etc. e bagnandone nel sangue la runa dell'anello, essa evocherà uno spirito che risponderà alle risposte solo ed esclusivamente di Sionn. Più particolareggiata ed articolata sara la domanda, più energia verrà consumata.

    Pietra spirituale
    Artefatto con tecnica variabile di cattura spiriti - Tecnica media di materializzazione spiriti.

    La Tenebra
    Artefatto di gilda con tecnica bassa di telepatia.

    Voh'mira: Conoscenza della Lingua dell'Oltre
    Araldo della Morte: Anti-Malie / Rilevamento intrusioni mentali
    Soultracker: Auspex spirituale




    Edited by Mordred. - 23/4/2016, 16:36
     
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    Viaggiatore dei Mondi

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    "Se vi dicessi che l'ennesima morte vi è risparmiata... ed è deciso un'altra persona l'abbracci per te?"

    Non uno sgradevole odore, semplicemente un fiato.
    L'ennesimo fiato di distruzione nella sua strada, che in cambio della vita chiedeva nient'altro che la morte.
    Per colpa della sua felicità, qualcuno doveva perire. In ogni società e in ogni scalata verso l'umano successo, è sempre stato così.
    Ma lei era diversa, non credeva al magico potere della violenza e dello sgambetto, fu l'esperienza ad insegnarglielo, oltre alla sua normale dose di buonsenso personale. Nessuno spargimento di sangue era necessario. Nessun atto fatale.

    Cercando di mantenere la calma nonostante l'eccitazione negli occhi di Sionn, posò lentamente le mani dietro alla schiena, sfruttando quell'istante per pensare.
    La serietà della situazione le azzerò il flusso di pensieri indirizzandolo solo verso alla situazione corrente. Lo sguardo, per un momento, sembrò assente.
    Erano in una biblioteca. Non avrebbe certo potuto uccidere una persona in un posto simile, dove vigeva il silenzio già spezzato dal loro basso vociare.
    Commettere un omicidio in un posto simile sarebbe stato un gesto folle, non l'avrebbe mai fatto, quindi il suo bersaglio alternativo doveva trovarsi FUORI da quelle mura, un bersaglio che lei non poteva conoscere.
    E lei vide in quel breve istante di luce tutti i suoi amici.
    Piuttosto di far morire un'altra persona al posto suo, avrebbe preferito morire lei stessa.
    E quando non si ha possibilità di scelta, bisogna combattere.
    Il viso dell'Araldo mostrava la frenesia nell'attesa di una risposta positiva.
    Non era più il momento di difendersi, doveva abbatterlo, doveva.. attaccare!
    Come avrebbe risposto Mionn? Che risposta avrebbe pronunziato la sottile lingua biforcuta e calcolatrice?
    Lasciò che la mancina si liberasse lungo il corpo, mentre la destra fece svolazzare la rispettiva parte di capelli in un atto quasi teatrale.


    "..risponderei mostrando una moneta. La medesima che avremmo dovuto lanciare in aria poco fa, che ne dici?"

    LRPBZdP

    Le sorridenti labbra rimasero immutate, quanto alle iridi.. v'era qualcosa di malizioso in esse.
    Uno sguardo che tentava di piegare e modellare la volontà dell'Araldo.
    Doveva plasmare la sua mente, indurlo a fare il suo gioco.
    Il gioco di Rika. Il gioco della Fortuna.
    Quelle iridi lo stavano apertamente sfidando.
    Non una sfida provocatrice, poichè il cuore della sacerdotessa brillava dei più buoni intenti.

    Una sfida.. ad osare!


    Edited by +_Rika_+ - 23/4/2016, 16:51
     
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