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Questa città mi attrae. Mi attrae l'aria resa pesante dalle tonnellate di terra sopra le volte, mi attrae la costante percezione di pericolo che il mio spirito riceve ad ogni svolta, mi attraggono le anime già dannate che si fanno largo tra ignari passanti, mi attrae la miriade di possibilità che quel covo di prostitute, assassini, cacciatori di taglie e feccia offre a chi, come me, cerca la perdizione per diletto. Forse, da quando sono arrivato su Endlos, questa è la prima volta che percepisco chiaramente la possibilità di essere quanto più vicino alla mia essenza sovrannaturale.
Mi muovo curioso tra le vie ed i cunicoli, senza fretta, assaporando quel che vedo e sento, espandendo la mia capacità di percezione, toccando con il mio io quello ignaro di altri a me vicini, anime giovani e delicate, vecchie anime fatte a pezzi, ma ancora determinate a sopravvivere a quel mondo. Una fame mai sopita, un remoto singulto si palesa, un ghigno felino si dipinge sul volto mentre osservo la vita che mi sfiora incurante del pericolo. Come una fiera travestita che si muove nel mezzo del gregge mi muovo circospetto e attento, assaporo l'inganno e osservo. Sono oramai in vista delle Cave del Sapere, il luogo in cui sono custodite le conoscenze dell'intero Sud. Nel Presidio Errante non sono riuscito a trovare nulla, nemmeno nella Grande Biblioteca dell'Est, temo questo possa essere l'ultimo luogo dove guardare per cogliere le competenze necessarie alla realizzazione del mio piano.
Contemplo l'ingresso piuttosto spartano rispetto allo stile sfarzoso dell'Est, le possenti colonne tengono su le arcate a tutto sesto con incredibile armonia, per un luogo come Merovish. La quiete sembra regnare sovrana, calde torce fluttuano ed illuminano con una luce discreta gli interminabili scaffali ricolmi di libri. Non sono ancora all'interno, ma la vista è già così incoraggiante, i libri, riposti su due piani accessibili da scale a chiocciola sono la costante di quel luogo, dovrò solamente trovare qualcuno che sappia dove cercare, o chi cercare. Giro così su me stesso, ruotando la testa e gli occhi, alla ricerca di un'anima che colpisca i miei sensi, che si palesi come ciò che sto cercando.. -
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E' peculiarità della condizione umana che quando un evento avverso ha anche una minima possibilità di verificarsi, questo lo farà. Ed è così che guardandomi attorno non noto assolutamente nessuno adatto a fornirmi le informazioni di cui ho necessità. Continuo a voltare il capo senza degnare di alcun tipo di attenzione la giovane, di aspetto assai strambo per i miei canoni, che si avvicina guardinga verso la mia posizione.
Spero passi oltre velocemente e non si riveli essere un altro di quei sudici mendicanti che popolano questi cunicoli. Niente da fare, è con me che ce l'ha. Mi fissa in silenzio, mi squadra come se dovesse da un momento all'altro fare un offerta per i miei servigi, ma prima che io possa anche solo aprire bocca mi rifila un colpo talmente inaspettato che quasi resto pietrificato sul posto.
«Ma.. Mia signora, vi prego di perdonarmi, ma non rammento di avervi mai incontrato prima d'ora» farnetico con poca convinzione e con un tono alquanto servizievole «o, cosa ancora più probabile, avevate al tempo assunto un'altra forma» continuo, vagliando le opzioni più per mia utilità che per reale cortesia «Di grazia, rivelatevi» concludo arricciando le labbra in un sorrisino tanto accennato quanto veritiero. Sono estremamente turbato dall'approccio di questa donna. Non la conosco e non riesco ad intuire nulla dalla luminescenza informale che emette il suo spirito. Di certo non è posseduta e nemmeno un essere proveniente dal mio stesso piano, il suo animo è particolare, inusuale anche, ma di certo non è quello di un demone.. -
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Edited by Zaho's Violet - 20/1/2015, 16:19. -
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Ascolta assorto il suo dire, il demone, non mostra alcun tipo di sentimento, il viso impassibile e un sorriso falso stampato in esso, lascia che la donna si trasformi, che modifichi i suoi abiti e che continui il suo spettacolo «Notevole» commenta senza particolare convinzione, non sembra aver dato peso al commento sul suo "odore", troppo impegnato ad osservare il mutevole spirito che anima quel corpo. Le dimensioni sono quelle di un'anima umana, ma la consistenza, il colore e le forme richiamano differenti archetipi, gettando nel dubbio il Marchese della Fiamma.
Muove allora un passo nella sua direzione, con maggior interesse per la sua natura di quello mostrato fin qui per le sue manifestazioni fisiche «Devo avere un qualche difetto olfattivo allora, perchè tra gli aromi di cui faccio uso, lo zolfo non è contemplato, puzza nevvero, ma sopratutto macchia in maniera indelebile le tracce di odore emesse da altre spezie» continua mentre sul volto fa capolino un ghigno sadico «Interessante? Oh mia cara, voi non avete neppure una lontana idea di quanto io possa diventare interessante» incalza «Quasi dimenticavo, mi chiamo Heinrich, Heinrich von Kleist, mercante e mecenate, oltre che filantropo e artista» accenna perfino un lieve inchino e mentre si rialza «E voi? Di grazia, chi siete?» il lampo famelico comparso poco prima negli occhi scomparirebbe, lasciando spazio ad uno sguardo interessato ma non volgare, intenso ma non invadente.. -
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Sorride affabile alla leggera minaccia celata dietro la replica della giovane «Potete ben dirlo, mia cara, difficilmente pongo la mia attenzione su personalità poco..» pausa scenica «interessanti» continua con modi educati ed un tono di voce morbido, almeno finchè il sarcasmo della ragazza gli disegna un sorriso più largo e divertito sul viso «Credo voi l'abbiate già capito» risponde divertito.
Sospira, quindi, e alza lo sguardo alla volta di roccia, prima di iniziare a girare intorno alla giovane con le mani incrociate dietro la schiena «Io riesco a tirare fuori ciò che di meglio c'è negli uomini, per questo sono un'artista, modello le esistenze di chi mi circonda secondo la mia personalissima concezione estetica e li elevo ad un livello che mai potrebbero raggiungere nella mediocrità della condizione umana» il sorriso muta rapido in un ghigno, chiaro, netto, non c'è alcun tentativo di nasconderlo o di celarlo «Io faccio di ogni uomo ciò che vorrebbe essere nelle profondità della propria anima, li porto a vivere un'esistenza piena ed appagante» il crescendo di emozioni che imperversano, in tumulto, nel demone si arresta, improvvisamente.
Il viso torna ad essere una maschera di cordialità ed educazione, nessun residuo della precedente smorfia «Quindi sì, mia cara, sono un'artista e un mecenate, oltre che un mercante» incalza «perchè sì, l'arte ha un prezzo» sorride ancora, imperterrito «Ed il prezzo lo fa l'artista, in questo caso, non il mercato» un lampo di desiderio attraversa allora gli occhi del demone, come se quella donna, improvvisamente, potesse avere assunto il ruolo di creta da modellare, un grezzo ammasso di abilità pronto a sbocciare in un capolavoro come mai prima d'ora. L'interesse celato dietro la maschera sorridente e amichevole è palese solo negli occhi del demone, una scintilla sinistra arde nelle profondità nere delle sue pupille, una bramosia primordiale ne tormenta l'esistenza. Il cacciatore è sveglio, il vento ha portato con se l'odore inconfondibile di una preda, la lunga danza di caccia ha inizio «Black Sun avete detto...».. -
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Il Marchese, resta un lungo minuto impassibile, con gli occhi immobili fissi sul volto della donna senza emettere alcun suono, senza dare l'impressione di volersi muovere o di essere effettivamente qualcosa di differente da una statua di sale. Solo dopo un'interminabile giro di lancette il sorriso si apre di nuovo a tagliare in due il viso «Mia cara, temo voi abbiate frainteso le mie parole, o alcuni miei gesti» risponde apparentemente divertito, mentre il busto si inclina leggermente in avanti «Qui non ci sono prede ne predatori, con tutto il rispetto, temo di non potervi fare oggetto delle mie attenzioni, neppure se lo volessi» si raddrizza ora, scuotendo la mano quasi a rimarcare quanto infattibile sia la cosa «Se fossi stato a caccia, probabilmente non vi sareste neppure accorta di me, ma state pure tranquilla, gli affari vengono prima» ogni velleità ed ogni traccia di desiderio sfumano in men che non si dica dai tratti ferini del demone, lasciando spazio ad un'aria paciosa e rassicurante. Distesi i muscoli del viso e rilassate le spalle, risponde dunque alla proposta dell'altra «Quello che chiedete è semplicemente impossibile» umetta leggermente le labbra prima di riprendere «Posso offrirvi il sangue del mio involucro, ma dubito possiate ricavare qualcosa da un corpo ormai svuotato da decenni» le braccia si allargano come a mostrare la mercanzia, mentre una smorfia insoddisfatta ne colora i tratti del viso «Senza peraltro contare che voi non potete offrirmi nulla che io non abbia già, a parte l'unica cosa di cui siete convinta di non disporre» un lento movimento discendente della mano accompagna l'irrigidirsi della mascella «Potete anche essere una scienziata, ma le vostre teorie saranno sempre fallaci se non contemplate l'interezza di ogni essere» il tono è tagliente ora, quasi duro, piccato «E' vero, esistono entità senza alcun tipo di manifestazione metafisica, ma molte,, comuni, ne hanno una» sospiro seccato «come voi» BANG! «ammetto che la vostra manifestazione è particolarmente interessante agli occhi di chi sa cosa cercare, ma anche voi, come tutti avete merce di scambio per quelli come me» il demone riprende a girare intorno alla donna, fino a quando non si trova perfettamente davanti a lei si inclina leggermente in avanti «Io, mia cara, non sanguino» la minaccia è lasciata in sospeso, più o meno velata a rimarcare la condizione mortale dell'una e quella immortale dell'altro, niente scambi, niente trattative, il demone non svende nulla, il demone al massimo compra.
Lo sguardo glaciale rivolto all'altra si spegne dopo pochi istanti, ed un sorriso cordiale spunta nelle pieghe di tanta malvagia perversione «Però possiamo trovare un accordo, io non voglio la vostra anima, ma voi potreste aiutarmi ad ottenerne alcune» prende ancora una volta una pausa, a rimarcare quel lento ritmico incedere della parlata «Ed io potrei offrirvi, in cambio, qualcosa su cui compiere i vostri esperimenti» l'offerta sembra sincera, oltre che l'unica fattibile.. -
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Soppesa ogni singola parola della donna. Ne osserva il fare fiero ed orgoglioso, ne assapora a lungo i limiti che la sua misera condizione le pone in essere. Non c'è modo per lei di comprendere quanto la particolarità di ogni anima superi di gran lunga il potere che la standardizzazione di un artificio possa donare. Potrà aver annusato in lui l'essenza intima di ciò che cela, ma non avrà mai la percezione totale di quanto il suo potere può crescere con l'assimilazione di nuove anime.
«Così mi offendete, mia cara. Non sono un semplice imbonitore, o uno dei rozzi e sudici mercanti della tana. Le mie offerte mirano al raggiungimento di un accordo quanto più interessante per entrambi. E se così non fosse, siete pur sempre libera di rifiutare, quanto sto per offrirvi. Quindi vi prego, di non offendere oltre me, ne le mie indiscutibili competenze in materia.» freddo e deciso, ma con il sorriso affabile ben stampato in volto. Arresta il passo una volta arrivato di fronte alla donna, sostenendone lo sguardo. Il sorriso si spegne, tutta la figura sembra perdere luminosità, i tratti del viso si deformano appena, assumendo sfumature e forme di un volto più temibile. Anche la voce muta appena, come se il contenitore stentasse a trattenere nei suoi limiti mortali, ciò che fin lì ha celato con tanta competenza.
«Lavoro per un'agenzia particolare» comincia «Commerciamo anime ed offriamo servigi di spiccato valore in cambio. Nella fattispecie, io mi occupo della manipolazione del prodotto finale. Una volta ottenuto, le mie competenze aiutano l'azienda ad esaudire le richieste del contraente. Per fare questo mi avvalgo di determinate capacità che necessitano un dispendio enorme di essenza.» la pausa è voluta, studiata, il Marchese calca pesantemente su quei pochi secondi prima di ricominciare «Mi è stato detto che qui a Merovish, la tratta degli schiavi è consentita, che la mercificazione di consimili è addirittura parte integrante dell'economia del Presidio» continua «Qui entrate in gioco voi. Ho necessità di corpi vivi per portare avanti determinate sperimentazioni. Ho bisogno di essenze per far sì che le mie competenze diventino quanto più possibile vaste ed accurate.» Il demone fa un paio di passi indietro, socchiude appena gli occhi e, sollevato il palmo della mano destra, apre un piccolo portale nerastro da cui fuoriescono quattro Spiriti dell'Ira e della Fiamma [x] «Voi avete necessità di avere sangue» i piccoli esseri si muovono rapidi lungo il braccio e finiscono appollaiati sulle spalle del Marchese della Fiamma, iniziando a litigare tra loro «Questi sono Galb» sussurra il demone afferrandone uno per il collo, senza grazia, ne attenzione «E sono la feccia delle mie legioni, posso offrirvi il loro sangue per il momento, come pegno della mia buona fede e come sigillo al patto di collaborazione che voglio stringere con voi» le dita si stringono attorno al collo taurino del piccolo demone, questi cerca di divincolarsi, squittendo qualcosa di incomprensibile in direzione del Segugio. Gli altri, totalmente assorti dallo spettacolo macabro, incitano il loro signore con gridolini esagitati ed un tifo degno dell'Arena Nera «Posso permettervi di disporre di loro come credete, in cambio, vi chiedo di fornirmi materiale per i miei.. sì diciamo esperimenti» il clonk sordo che accompagna la fine dell'inutile esistenza del piccolo demone raccoglie l'esultanza sfrenata degli altri tre. Uno schiocco delle dita del Marchese li fa scomparire in un vortice fiammeggiante.
I tratti si distendono appena, tornando quelli dell'involucro, la voce recupera la sua naturale intonazione ed un sorriso pacato fa capolino sul volto del demone «Che ne dite? L'offerta vi alletta in qualche modo?» un biglietto da visita della Seele spunta dal taschino del Demone, il braccio si allunga in direzione della donna. La chiacchierata è conclusa, se dovesse decidere di approfondire la questione, il biglietto da visita la condurrà da Heinrich, altrimenti, potrà farne ciò che vuole.
Un piccolo inchino, un ulteriore sorriso e le gambe del demone si muovono di nuovo, dirette verso la biblioteca. Un sentore particolare coglie i suoi sensi. Una pila di vecchi libri all'esterno sembrano pulsare di vita. Uno di loro, dalla copertina in pelle sdrucita pare attirare a se il demone. La lusinga è così forte che non resiste. Si avvicina, lo afferra, lo fa suo. Stretto il libro al petto, si avvia quindi lungo i corridoi impolverati della Grande Biblioteca. Niente più sguardi alla donna. Niente più sorrisi. Sembra aver trovato ciò che cercava..