Tra le Fiamme

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    Mattino

    Il sole, dopo un'intera notte, è riuscito nuovamente a sconfiggere i demoni che vi sono oltre le montagne ed è tornato a fare nuovamente capolino nascendo da Est. Per quanto questa cosa sia banale all'uomo è servito molto tempo, e tecnologie, per capire che in verità era la Terra che ruotando favoriva una costante illuminazione su tutta la superficie.
    Ma non è di scienza che parliamo adesso.
    Parliamo invece di qualcosa che è più vicino al sole, ma che rimane comunque attaccato alla sua tanta amata terra: La Montagna.

    Luogo calmo, fatto di erba verde e animali pacifici, dall'aria pulita, così come la sua terra e la sua acqua. Il luogo perfetto per chi cerca pace e serenità dentro se stesso, ma al momento è inutile girare intorno a quello che è il vero fulcro di questa storia, ovvero l'arrivo su Endlos di un vecchio, che a causa della sua vita da eremita si è dimenticato perfino il suo nome, preferendosi farsi chiamare: Reiver Monkey

    La montagna è tranquilla, pacifica e non succedono mai guai, almeno che qualcuno non vada volontariamente a cercarseli. Come quella bambina che era stata stranamente in grado di raggiungere il centro del lago, ma da cui non riusciva più a spostarsi.
    Era piccola ed urlava, urlava talmente tanto forte che chiunque l'avrebbe sentita, peccato che, nessuno passava di li in quel momento.
    Tranne il maestro Monkey, intento a meditare sulla cima di una roccia. L'avrebbe sicuramente sentita, anche molto bene, ma sarebbe andato ad aiutarla?

    Inizio alquanto imparziale, lascio a te la scelta finale.
     
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  2. DarkDrill7
     
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    I suoni della montagna, lo scorrere lento dell'acqua, il vento fra le fronde degli alberi, amo tutto questo, starsene qua a meditare sulla mia roccia , quanti anni abbiamo passato insieme eh?
    Diedi un buffetto sul mio luogo di meditazione preferito.
    Quel giorno me ne stavo tranquillo a godermi le mie vacanze quando la mia pace venne interrotta da delle grida, grida d'aiuto per giunta, mi alzai dalla mia roccia per capire meglio da dove arrivassero quelle grida, vacanze o no non potevo permettere che una persona soffrisse con me nelle vicinanze.
    Corsi verso destra, era da la che sentivo provenire la richiesta d'aiuto.
    Una bambina finita non so come in mezzo al laghetto che stava proprio dietro al mio luogo di meditazione, non avrei mai potuto lasciarla li, ReiverMonkey non abbandona mai nessuno.
    Mi gettai senza pensarci troppo verso la bambina con un gran balzo, circa 12 metri, non male per un nonnino eh?
    Arrivato al punto, presi la bambina da sotto le braccia per alzarla fuori dall'acqua, ed esclamai:

    <<tranquilla piccolina, nonno Reiver è qui per aiutarti>>

    In quel momento il tempo fu come fermatosi, la piccola bambina non ebbe neanche il tempo di proferire parola che, in un secondo, il tempo intorno a noi inizio a distorcersi, e un mix di sensazioni iniziò a pervadermi, paura, freddo, caldo, gioia, di tutto, fino a che non si spense ogni cosa e persi i sensi insieme alla bambina
     
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    [Endlos - Geisine: Culla Rossa delle Fiamme]

    Tempo imprecisato

    Ti avvolge una brutta sensazione, una spiacevole e orribile sensazione, mentre la tua mente si sente dispersa in quella distorsione spazio temporale che è il Maelstorm.
    Non ti importa veramente sapere il suo nome, l’unica cosa che ti importa è la testa che sembra esploderti, le orecchie che fischiano e gli occhi che potrebbero evaporare da un momento all’altro.
    Poi tutto diventa … buio.

    Senti le tue membra come libere da ogni peso e fatica, nel mentre il tuo corpo viene scaraventato al terreno, che è freddo e umido.
    Dapprima potresti pensare che è il fondo dello stagno, ma respiri ancora e la bambina respira, insieme a te.
    Cos’è allora questo posto?

    L’oscurità non ti permette di vedere subito tutto, ma con il tempo capisci che ti trovi in una stanza, una di quelle sotterranee, una cantina per dirla in modo semplice.
    Ci sono infatti delle casse di legno vicino a te, vecchi tavoli stracolmi di roba, eppure non c’è odore di muffa nella stanza, forse è una cantina molto usata.

    A questo punto, oltre che a un po’ di vista, sei anche in grado di rimetterti in piedi e di esaminare tutto con più attenzione.
    Ma non hai neanche il tempo di fare questo pensiero che a molti metri da te senti una catena, una pesante catene che sbatte contro la parete.

    ”Ehi, c-c’è nessuno?“

    Che fare adesso?
    Andare verso la voce, oppure fare finta di niente?



    Post introduttivo dell'ambientazione. Ti consiglierei di scrivere come reagisce il tuo personaggio all'arrivo, cosa prova lui e la bambina, farei una breve discussione fra tutti e due. A questo punto guarderei la stanza e magari guardando un vecchio tavolo, se il master non specifica punto per punto la descrizione della stanza puoi inventarti anche particolari, potresti avere un ricordo del tuo passato, che magari ti spinge a rispondere alla richiesta della voce sconosciuta
     
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  4. DarkDrill7
     
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    Ero un po' stordito, ma non era il momento di preoccuparsi di me, la bambina era più importante.
    Mi guardo un po' in giro ancora confuso cercando di vedere se ci fosse anche lei, infatti la bambina era ancora stordita a terra.

    "Ehi, c-c’è nessuno?"

    Uno strano rumore, seguito poi da quella domanda, chi diavolo poteva essere? e sopratutto, dove cavolo sono finito? una cantina logora? non è certo il luogo in cui avrei voluto trascorrere il resto delle mie vacanze, ma non era il momento di star li a farsi domande devo aiutare quella bambina.
    Sento la bambina sboffonchiare, che avesse ri preso i sensi anche lei?

    "Tutto bene piccola?"

    Mi chinai verso di lei e le domandai.

    Aaah che fastidio... cosa diavolo mi è successo? aprii gli occhi e mi trovai d'avanti di nuovo il muso di quello schifoso vecchio, che cazzo è successo? pensavo di averlo ucciso, vabbè finirò l'opera adesso.
    Aspetta cosa diavolo sta succedendo? perché non sento più i miei poteri?


    "Ehi? c'è qualcosa che posso fare per te? dove stanno i suoi genitori? posso riportarti da loro"


    E sopratutto, perchè questo vecchio di merda non sta zitto? quando avrò finito con lui giuro che potrà usare il suo culo come cappello.
    Ma fino a che non saranno tornati i miei poteri ho le mani legate, maledizione, è sicuramente tutta colpa di questo schifoso, anche se non capisco come sia possibile tutto quello che è accaduto.. aah.. stiamo un po' vicino a questo tizio e vediamo che succede, almeno finché non mi tornano i poteri, avrò bisogno di un po' di aiuto.


    "Nonno Reiver, aiutami, sono tanto spaventata"

    Dissi in un finto piagnucoli

    "Tranquilla piccolina, so qui apposta per proteggerti, vieni dai, cerchiamo una via d'uscita insieme"

    Mi diressi insieme alla bambina verso quella voce, sperando in amici.
     
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    [Endlos - Geisine: Culla Rossa delle Fiamme]

    Tempo imprecisato

    Decidi quindi di andare verso la voce, che per la confusione dell’arrivo e per via dell’oscurità, non riesci subito ad attribuire né ad un maschio né ad una donna.
    Nel mentre percorri la stanza, noti numerose casse di legno, contenente chissà quale diavoleria, ma tutto questo passa in secondo piano non appena vedi la porta.
    Un’enorme portone di ferro che brilla nell’oscurità, la cui sola presenza ti fa sentire in trappola.
    Ma tranquillo, sposti solamente di poco lo sguardo e vedi la figura da cui proveniva la voce.

    Noti subito che è un uomo terribilmente grosso e muscoloso, nonostante sia costretto in ginocchio dalle ferite che ha su tutta la pelle e dalle pesanti catene che gli si stringono forti al polso, pare straordinariamente alto, all’incirca due metri e cinquanta.
    I capelli sono poco curati ma anch’essi molto lunghi, difatti gli arrivano fino al fondo schiena, ma la cosa che ti colpisce di più, poiché i tuoi occhi si sono abituati al buio, è il suo sguardo da cane bastonato che cerca libertà da quella prigione.

    ”Un v-vecchio e una … coff coff … bambina?“

    Un colpo di tosse troppo violento lo costringe a sputare sangue al pavimento. Sembra però intenzionato a farsi dare una mano.

    ”Devi essere un n-naufrago. Ti spiegherò tutto dopo, ma prima liberami … te ne prego.“

    Il suo volto ti fa cenno di guardarti dietro, dove avresti visto il tavolo di prima con sopra delle chiavi, sicuramente quelle delle catene che lo costringevano a rimanere ancorato al muro.

    ”Ti dico che non sei capitato in un bel momento … ARGH … ti trovi nella cantina di un’assassino psicopatico. La prossima vittima sono io … coff coff … ma prima d’uccidermi voleva torturarmi ancora un po’ … “

    Lungo attimo di silenzio, in cui i suoi polmoni cercano di riprendere più aria possibile.

    ” … per divertimento.“

    A quel punto si affida alla tua clemenza, sperando che tu sia buono.



    Anche qui un post di transito in cui devi rispondere principalmente alle domande de uomo. Queste cose sono ottime per approfondire lo spessore psicologico di un personaggio, ma tranquillo che tra poco finirà questa cosa di descrivere l'aspetto mentale del personaggio.
     
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  6. DarkDrill7
     
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    Rimasi inorridito da quella vista, quel poveretto, non voglio neanche pensare a quanto possa aver sofferto, non potevo lasciarlo in quelle condizioni


    "Non sforzarti troppo, tranquillo, d'ora in poi ci penserò io, ti tirerò fuori da qua"

    Dissi mentre, senza perdere tempo, scattai verso le chiavi.

    Quello stupido vecchio, non ha pensato che possa essere una trappola? E se una volta liberato cercasse di ucciderci? Io lo faccio sempre, devo intervenire

    "Fermati nonnino, non mi piace quel tizio, mi fa paura! andiamo via da questo postaccio e lasciamolo qua"

    Raccolte le chiavi e udite quelle parole lancia una fredda occhiata alla bambina e liberai il pover uomo dalle sue catene.

    "C'è altro che posso fare per te? Come possiamo andarcene da qua? Riesci a stare in piedi? E.. a proposito, se riesci a parlare, finisci il discorso di prima, se non ti dispiace"

    Tzù, stupido vecchio, spero che quel bestione si rigiri male e ti stupri.

    Mente ascoltavo le risposte dell'uomo la mia curiosità era troppa, dovevo vedere cosa ci fosse in quelle misteriose casse di legno, aah maledetta curiosità, uno dei miei più grandi punti deboli.
     
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    Tempo imprecisato

    Prendendo le chiavi e aprendo le manette dell’enorme uomo, non dimostri soltanto di avere un gran cuore, ma superi anche una prova di coraggio.
    La bambina avrebbe potuto avere ragione, ma il gigante sembra più intenzionato a massaggiarsi i polsi, li dove vi erano le catene che stringevano più forte.

    ”Grazie vecchio …“

    Detto questo si muove verso le misteriose casse che avevi visto in precedenza e su cui avevi buttato più di un’occhiata.
    Nel mentre prova ad aprirle tenta di rispondere alle tue domande:

    ”Dobbiamo scappare, più veloce che possiamo. Il farabutto che mi ha tenuto segregato qui, potrebbe tornare a momenti.“

    La sua operazione di scassinatore va in malora quando si accorge che ha poche energie pure per fare quella semplice operazione.
    Alla fine però le raccoglie tutte e tira un colpo potente alla cassa più grande.
    Il legno si spacca, ricordandoti in parte le tue mosse di karatè.
    Infine riesci chiaramente a vedere l’immagine di un’arma, una anche bella grossa a giudicare dalle proporzioni che ha con il tuo nuovo amico, essa infatti è grande quanto la bambina:

    ”Voleva privarmi della mia arma e della mia dignità, qui ci sono i miei vestiti. Aveva già preparato il pacchetto per andarle a vendere quel dannato …“

    I tuoi occhi sono comunque fissi sull’arma.
    Essa infatti è ben tenuta, ma ha anche un’aspetto assai minaccioso.

    ”Bene, adesso che ho il mio Basan, le mie ferite guariranno e le energie torneranno. Non ti preoccupare per la porta, a quella ci penserò io, ma mi devo riposare. Aprimi l’ultima cassa, ci dovrebbero essere i miei vestiti … “

    Si mette con la schiena al muro e noti come effettivamente le sue ferite si stiano rimarginando, come il respiro si stia facendo più regolare e controllato.

    ”Io sono Arogh. Mentre tu chi sei? “

     
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  8. DarkDrill7
     
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    "Chiamami pure Reiver, Arogh, e non c'è di che è un mio dovere aiutare chi è in difficoltà, comunque... non me la sento di lasciare in circolazione un brutto ceffo come quello che ti ha fatto questo, lo farà sicuramente anche ad altri, e non posso permetterlo, posso contare sul tuo aiuto per neutralizzarlo, vero? "

    Porsi la mano a Arogh per stringere un alleanza

    "Team Up?"

    Cosa? adesso vuole mettersi ancora più nei guai? mi sorprende che sia riuscito ad arrivare alla sua età.
    Mm.. però le sue ferite molto velocemente.. deve essere senza dubbio opera di quell'arma.. davvero un oggettino interessante eheheh

    Alla bambina sfuggi un sorriso alquanto sinistro.
     
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    Tempo Imprecisato

    Arogh prende i vestiti e si cambia subito, per cercare di rendersi un minimo presentabile davanti alla bambina.
    Dopo qualche minuto puoi visibilmente vedere come stia in perfetta forma, forse anche i vestiti hanno le stesse proprietà dell’arma.

    ”Accetto molto volentieri. Non sono ancora nel pieno delle mie forze, ma magari in due potremmo anche riuscire a sopraffarlo”

    A quel punto si gira, felice di aver trovato un valido alleato come te.
    Con l’arma stretta nella destra, va a a toccare il metallo della porta.
    Ad occhio sembrerebbe acciaio temprato, ma a causa del buio non ci metteresti la mano sul fuoco.
    Non importa molto cosa sia, il tuo nuovo aitante alleato letteralmente la frantuma con un colpo della sua arma, la quale, poco prima dell’attacco, si illumina di un rosso vivo.

    ”Bene, adesso possiamo uscire.”

    Lui ti precede e se decidi di seguirlo, su per le scale, le quali ti fanno capire che il luogo in cui ti trovavi era una cantina, ti ritroverai in una macabra sala degli orrori.
    Lastre di metallo lucide imbrattate di sangue secco, una serie di armi appuntite appese alle pareti e parti di essere umano accatastate in un angolo.
    Forse la bambina sarà felice di tutto quello spargimento di sangue, ma Reiver capirà ancora di più la gravità della situazione.
    Arogh tutto entusiasta si appresta ad aprire l’ennesima porta, quando un'intenso raggio di luce entra nella stanza.
    Finalmente entrambi potete vedere nuovamente la luce del sole.

    "Grazie Reiver. La strada per la città più vicina è sulla destra. Va e buona fortuna per tutto"

    Detto questo inizia a correre dalla parte opposta e lentamente lo vedi sparire.



    Edited by Blain - 12/7/2015, 16:49
     
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8 replies since 19/1/2015, 17:51   122 views
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