[LAM][SC] No one expects the Inquisition

Poor Unfortunate Souls ~ Interludio III

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    Lazarus.

    Gli ci erano voluti un paio di giorni per riaversi completamente dallo sforzo di operare il potente incantesimo che era ora in atto su tutto il Castello nel Cielo, ma ne era decisamente valsa la pena.
    Naturalmente gli stupidi cittadini pensavano fosse qualcosa di meraviglioso per mostrare la rinata potenza di Laputa sotto l’illuminata guida del nuovo Alfiere, ed effettivamente per quanto quella fosse una copertura perfetta era anche in parte così, fortunatamente nessuno sospettava davvero come fosse stata raccolta l’energia per quella magia né aveva idea del suo vero scopo.

    Quasi nessuno.


    Il pensiero del suo famiglio si fece strada nella sua mente, sapevano entrambi che aveva ragione: qualcosa aveva disturbato il rituale e anche se non erano riusciti a comprendere cosa fosse lì per lì, avevano dei sospetti piuttosto fondati su Lazarus.
    Doveva aver penetrato in qualche modo le barriere magiche che avrebbero dovuto impedire una simile evenienza, ciò rendeva l’Antico al contempo infastidito dal fatto che i suoi incantesimi di protezione erano stati violati e interessato a come aveva fatto; aveva una teoria ma non era altro che quella e lui preferiva di gran lunga le prove alle speculazioni.
    Che fosse stato Lazarus invece c’erano pochi dubbi, era l’unico utilizzatore di oscurità nei paraggi che avesse qualche possibilità, probabilmente era stato grazie all’ausilio delle pietre magiche utilizzate per contenere le anime e c’era inoltre quella piccola questione presentatagli da Grifis riguardo possibili associazioni tra il suo piccolo lacchè della Selee e Bid Daum.
    Il solo pensiero che quel miserabile fosse in combutta con il Khutiano gli faceva ribollire il sangue, che pure non aveva più da parecchio tempo.


    Non gli ci volle molto per essere davanti alla porta della Selee Corporation, il capanno fatiscente che aveva assegnato a quella banda di idioti data la sua posizione non era troppo difficile da trovare, aveva inoltre strategicamente atteso che tutti i soci fossero fuori per qualche lavoro o commissione e che Lazarus fosse da solo a guardia del luogo.
    Con estrema calma aprì la porta come se fosse un cliente comune e si addentrò nella struttura.

    Nessuno si aspetta una visita del Sommo Inquisitore.

    Edited by Settra - 20/1/2015, 15:32
     
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    Cos'hanno combinato le mie bestiacce mentre io rantolavo in un letto?
    È quel che sto cercando di scoprire. Seduto nel mio ufficio provvisorio al primo piano, scorro quadernoni e libri contabili, cercando di ricordare quel poco che so di economia.
    Perché ho ereditato tutte le parti brutte dell'essere nerd, e non quelle relative all'essere secchione? Fisso i numeracci sulle pagine, capendoli solo a metà. Eppure devo assicurarmi che sia tutto in regola, onde evitare altre visite da-

    «Khatep.»
    «Mi leggi nel pensiero ora?»
    «No, capo, volevo dirle che la mummia è appena entrata nel capannone. L'hanno vista i gremlin di vedetta.»
    Mi premo una mano contro il cuore, ma ciò non serve a farlo rallentare. Perché batti così forte, cuoricino mio? È tutto ok.
    Non mi ha visto. Non ha prove di quello che ho fatto. Stai tranquillo.
    «Vado e torno.»
    Pat-patto la testolina di Gressil e mi tiro in piedi.
    Sembro presentabile? Sono dimagrito così tanto, nei miei giorni di agonia, da essere sempre più simile alla mummia. Una felpa blu e un paio di jeans coprono le mie ossa, ma poco possono fare contro occhiaie e guance incavate. Insomma, sono uno sgorbio che non farebbe paura nessuno, men che meno al Sommo Inquisitore di Laputa.
    Sogghigno. È più divertente se è difficile.
    Inforco gli occhiali aranciati ed esco dall'ufficio.

    Dalla cima della scalinata, saluto la mummia con un garbato cenno del capo. Scendo i gradini con lentezza calcolata, le mani nelle tasche. Schiena dritta, sicurezza e tranquillità.
    Un uomo che non ha nulla da nascondere.
    «Comandante! È un onore averla qui. Perdoni l'ambiente spartano, stiamo in piena ristrutturazione.»
    Mi fermo a cinque scalini dal suolo, svettando sulla figura del Comandante Blu di almeno mezzo metro. Dalle travi del soffitto, i gremlin si godono la scena, come grotteschi pipistrelli senz'ali.
    Sei nel mio territorio, mummietta. È un piccolo fattore a mio vantaggio.
    «Mi spiace non averla visitata prima, ma sono stato in convalescenza fino a pochi giorni fa. Temo di essermi sforzato troppo nell'incantare le pietre.» una smorfia «I miei uomini mi hanno riferito che la raccolta ha avuto pieno successo. Ne deduco che ora siamo pari, signor Khatep?»
    Sorrido affabile.
    The game is on.
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    Lazarus.

    Il capannone che avevano assegnato alla Selee Corporation non era in uno stato migliore rispetto a quando gliel’avevano consegnato e ciò li contrariava, certo tutte le spese erano a carico della gilda e tutto sommato avevano sperato di fare della riqualificazione urbana gratuita, ma vedere che non avevano messo mano a nulla era sconfortante.
    A meno che quel luogo non fosse stato in condizioni anche peggiori, nel qual caso avrebbero dovuto ammettere che avevano del coraggio a lavorare lì.
    Comunque fosse non erano venuti per osservare lo stadio di ristrutturazione raggiunto dalla struttura, erano lì per un motivo piuttosto diverso.

    Non dovettero attendere molto perché il Parun della gilda si presentasse scendendo le scale, non l’avevano avvertito loro quindi con ogni probabilità erano stati quei piccoli sgorbi demoniaci dei Gremlins, tanto meglio, non avrebbero chiamarlo.
    Lazarus scese le scale in modo lento e misurato, la schiena dritta, le mani nelle tasche, l’immagine stessa della sicurezza e della tranquillità, così diverso dal solito.
    L’uomo che aveva di fronte era inoltre molto deperito, i vestiti gli ricadevano addosso larghi, le occhiaie erano profonde e le guance scavate ed era evidente che doveva aver usato quantità esorbitanti di magia eppure sembrava in condizioni assai peggiori rispetto a quando l’aveva visto prima di partire per la missione.

    Comandante! È un onore averla qui. Perdoni l'ambiente spartano, stiamo in piena ristrutturazione.


    Si ferma a cinque scalini dal pian terreno, forse per poter dominare la scena ed aumentare la propria sicurezza, forse per motivi oscuri tutti suoi.
    Intanto sul tetto Intet si è intrufolato da uno dei buchi e osserva i Gremlins con fare famelico, senza fare assolutamente nulla per celare la propria presenza.

    Mi spiace non averla visitata prima, ma sono stato in convalescenza fino a pochi giorni fa. Temo di essermi sforzato troppo nell'incantare le pietre.
    I miei uomini mi hanno riferito che la raccolta ha avuto pieno successo. Ne deduco che ora siamo pari, signor Khatep?


    Ascoltano le parole del ragazzo senza fare una piega, registrando accuratamente come desse la colpa delle sue pietose condizioni alla magia infusa nelle pietre sebbene fosse più male in arnese adesso rispetto a quando aveva finito di incantarle, indubbiamente era un tassello che poteva essere aggiunto al puzzle.

    Un peggioramento improvviso, deduco.
    La magia è un’arte pericolosa Lazarus, raramente non lascia segni del proprio passaggio e raramente il suo uso incauto non ha ripercussioni piuttosto serie.
    Dovresti stare più attento nel riconoscere i tuoi limiti, soprattutto nel tuo caso superarli potrebbe esserti fatale…


    Il drago d’ossa intanto si era messo a planare dopo aver ringhiato ai Gremlins per spaventarli e divertirsi un poco alle spalle di quei piccoli demoni.

    Pari è una parola forse un po’ forte, ragazzo.
    Non ricordi? Hai firmato un contratto che non ti sei nemmeno premurato di leggere.
    Diciamo che per ora tu e la tua combriccola siete fuori dalle prigioni, ma ci sono poche scappatoie dalle nostre grinfie.
    Molte meno di quanto si potrebbe pensare.


    La voce della minuta creatura trasudava quantità di malevolenza tali da poter far rabbrividire il più indomito dei cavalieri, inoltre aveva ragione, solo gli Dei sanno cosa ci sia scritto nel foglio che Lee ha tanto frettolosamente firmato senza leggere.
    Solo gli Dei e la mummia.
     
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    Oh, è arrivato Intet. I gremlin sul soffitto soffiano come gatti, scostandosi da lui.
    È una quieta lotta di risorse e immagine. Khatep potrà sembrare in vantaggio, con quel suo drago d'ossa, ma non ha mai visto uno sciame di gremlin incazzati. Also, Gressil è appena strisciato fuori dal mio ufficio, sento i suoi passettini alle mie spalle.
    «Non serviva leggerlo per capire che fosse merda.»
    Cerco di non ridere. Grazie di esistere, Gressil! Dai voce ai miei pensieri senza che mi si possa incolpare di nulla.

    Non ho letto attentamente il contratto, è vero.
    Non ce n'era il bisogno.
    Le prime righe bastavano a comprenderne il senso: frasi vaghe, scappatoie, cavilli legali. Un accordo-trappola, tutto a vantaggio di chi l'aveva redatto.
    E quindi? Non ero nella posizione di contrattare. Ma soprattutto, mi fa comodo essere un sottoposto di Khatep.

    «Nessun peggioramento improvviso, è che rimanendo in coma per diversi giorni non mi sono nutrito un granché. Non è la prima volta che accade.» alzata di spalle «Lieto che si preoccupi per me, ma è stato un rischio calcolato. Per il bene di Laputa, questo ed altro.» spiego con un sorriso, giungendo le dita.
    «Il fatto che sia qui significa che ha altri incarichi per noi?»
    Calmo, Laz: forse è davvero qui per questo. Ha apprezzato il lavoro della Seele, non ha notato stranezze nel rituale, e ora è qui per schiavizzarci again.
    Tutto secondo i piani.
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    Gremlins.

    Non serviva leggerlo per capire che fosse merda.


    Ascoltano le parole della piccola creatura, chiedendosi blandamente se sarebbe valsa o meno la pena di ridurla in cenere ma alla fine optarono per evitare azioni violente, potevano dire ciò che volevano alla Selee su cosa fosse quel contratto ma una firma era una firma, e valeva più di un paio di manette.

    Nessun peggioramento improvviso, è che rimanendo in coma per diversi giorni non mi sono nutrito un granché. Non è la prima volta che accade.» alzata di spalle «Lieto che si preoccupi per me, ma è stato un rischio calcolato. Per il bene di Laputa, questo ed altro.


    Trattengono a stento una risata, sapevano tutti e quattro che la Selee aveva fatto gratuitamente ciò che gli era stato chiesto soltanto perché Khatep li teneva tutti per i testicoli, ma se gli faceva piacere fingersi un buon soldatino diligente allora l’avrebbe lasciato fare; almeno per il momento.
    L’Antico si mosse passeggiando lentamente per il locale fatiscente, decisamente luogo ideale per l’insediamento di una gilda disastrata come quella, anche se doveva riconoscere che sapevano bene o male fare il loro lavoro.

    Oh no, non così presto.
    Una visita di cortesia, se così si può dire, volevo vedere come ve la passavate voi della gilda.
    In fondo siete legati a doppio filo al presidio, è importante che abbiate ciò di cui avete bisogno e che rispettiate le regole.


    I passi della mummia si fermarono mentre si voltava di scatto verso il Parun ancora sulle scale, le sue orbite vuote erano due pozzi di oscurità in cui si poteva percepire il luccichio distante di miliardi di stelle lontane, ed erano fissate sugli occhi di Lazarus Lee.

    Dimmi, hai trovato lo spettacolo di luci di tuo gradimento?



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    Bastone del Serpente:Bastone a foggia di serpente
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    Aeris Mappa: Indica la posizione degli aviatori su Endlos
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    Gli occhi di Khatep non sono occhi: sono pozzi pieni di stelle. Mi farebbero paura, se non mi fossi già specchiato in quelli di Morfeo.
    Ho a che fare ogni giorno con demoni, djinn, fantasmi, sovrani dell'ultraterreno, creature antichissime e/o orribilmente potenti.
    Lo straordinario non è ormai che routine. E Khatep non è una delle tante, banali meraviglie che si trovano su Endlos.

    «Non ho idea di cosa stia parlando.»
    Nessuna espressione da "non sono stato io": come posso discolparmi da un crimine che non conosco? Appaio semplicemente confuso. Fronte corrugata, la boccuccia storta in una smorfia.
    «Ma posso immaginarlo. Ci sono state alterazioni strane e oscure quando ha usato le anime, vero? E ha pensato a me.»
    Discendo i gradini mancanti, portandomi al livello della mummia. Gressil mi segue saltellando.
    «Sto pensando a possibili cause. Ha pulito le pietre prima di utilizzarle, sì? Le ho detto che erano sporche di Tenebra. Se è assicuramente sicuro di averle sterilizzate, allora...»
    Cammino qua e là per la stanza, mentre parlo. Pondero, una mano sul mento e legno che scricchiola sotto i miei piedi.

    «Jack mi ha detto che avete ammazzato soldati con poteri oscuri. Magari le loro anime contenevano un simbionte buio, come la mia... Robaccia che non si esorcizza facilmente, perché parte dell'anima stessa. Il buio è rimasto celato dentre qualche spirito, e si è manifestato poi perché disturbato dalla luce.»
    Suona sensato, no? Annuisco tra me e me, per poi voltarmi verso Khatep.
    «Così a spanne, mi sembra la teoria più sensata. Come lei stesso ha detto, la magia oscura è pericolosa. Spesso ha volontà propria, e tende ad agire anche se chi la ospita è tecnicamente morto.
    Se mi spiega meglio la situazione, forse potrei darle una consulenza più approfondita. Possiamo fare un sopralluogo sulla zona, se vuole. La mia Tenebra è brava ad annusare i suoi simili.
    »
    Alzo lo sguardo al soffitto, lì dove c'è lo squarcio da cui è entrato Intet. Qualche raggio di sole penetra nella stanza, riflettendosi sulle ossa del drago e sulle lenti dei miei occhiali aranciati.
    «Spero che i suoi affari abbiano funzionato nonostante questo piccolo intoppo. Suppongo di sì, o sarebbe venuto a trovarci prima.»

    È tutto sotto controllo.

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    Oscurità.

    Le parole di Lazarus Lee risuonavano per la stanza, forse rimbombando lievemente nel locale spoglio e Khatep le ascoltava con estrema attenzione per trovare il più piccolo segno di contraddizione.
    Il suo avversario però non era uno sciocco e, se stava mentendo, indubbiamente le sue capacità erano davvero raffinate per essere un mortale.
    Nulla che l’Antico non avesse già visto comunque, nel suo piano natio di bugiardi patentati ce n’erano a centinaia sebbene quando lui salì al potere il loro numero si ridusse in modo considerevole.

    Lo osserva mentre passeggia qua e là sciorinando una teoria dopo l’altra, probabilmente lo sforzo di inventare così tante baggianate facendole addirittura suonare sensate doveva essere non da poco, non che bastasse così poco a raggirarlo.
    Finge comunque di credere alle stupidaggini che l’altro gli sta propinando, lasciandosi il mento incartapecorito in un atteggiamento pensoso, come se stesse davvero considerando le opzioni che gli erano state presentate.

    Certo, un simbionte buio, sarebbe possibile se non fosse che quelle hanno tanto potere quanto sono potenti le anime che infettano, com’è tratto caratteristico dell’Oscurità.
    Durante l’utilizzo delle anime ho percepito un’oscillazione troppo marcata della magia perché potesse opera di qualche parassita presente nelle anime dei soldati, inoltre una creatura di quel tipo sarebbe stata facilmente visibile ai miei sensi arcani.


    Osservò Lazarus come se stesse cercando di scrutargli l’anima, cosa naturalmente impossibile dato che essa era così frammentata e fioca da risultare invisibile persino a un necromante potente come Khatep.

    Anzi la cosa strana è proprio questa, c’è stata una potente emanazione di energia e poi qualcosa si è allontanata dalla zona attraversando le mie barriere.


    Certo erano state erette con lo scopo di tenere qualsiasi cosa fuori dalla zona del rituale e non dentro, comunque le aveva controllate accuratamente e una di esse in un punto era stata come “mangiata”.
    Qualcosa era uscito da lì.

    Certo un parassita dell’anima non avrebbe avuto la forza di fare entrambe le cose, non nel difficile ambiente in cui si sarebbe trovato.
    Qualche altra idea?


    Passettino dopo passettino si stava avvicinando al centro del discorso, che Lazarus si inventasse pure tutte le teorie che voleva, tanto aveva modi per scoprire la verità.
    Questo era solo più divertente.

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    Ed ecco che la mummia scopre le sue carte, e gli elementi del mistero vengono finalmente chiariti.
    L'ombra, le anime, i cristalli, la barriera: un rebus che potrebbe restare senza soluzione. Io potrei continuare a negare, e Khatep non avebbe alcun modo di incastrarmi. Inquisitore o meno, non puoi fare un processo a base di dubbi e paranoia.
    Potrebbe finire così, con un'assoluzione piena di sospetti. E io rimarrei uno schiavetto di quarta categoria, una creatura debole e infida di cui non ci si può fidare.
    Oppure potrei...

    Il mio peregrinare s'arresta. Rimango fermo e immobile ora, un fantasmino con la schiena curva e la testa bassa.
    Un uomo sconfitto.
    «Sono stato io.» ammetto in un fil di voce.
    «Ho messo la mia anima in una pietra per vedere cosa ne avrebbe fatto.
    Non avrei voluto, davvero. Speravo di non farmi notare, così non avrei dovuto spiegare perché l'ho fatto.
    » proseguo. Il mio unico interlocutore, il pavimento.
    Un istante di esitazione, prima dell'affondo.

    «È stato il Comandante Grifis.» deglutisco «Ci siamo incontrati per caso mentre mi procuravo le pietre spirituali. Quando ha saputo che lavoravo per lei, mi ha puntato una lama alla gola e mi ha intimato di spiarla. N-Non so perché. Avrà le sue buone ragioni, immagino.» faccio spallucce «Cosa dovevo fare? Potevo rifiutarmi e venire ucciso, o accettare e venir poi ucciso da lei. Ho cercato di accontentare entrambi, ma non sono stato abbastanza bravo.»
    Momento tristezza. Striscio con nervosismo un piede sul parquet scheggiato.
    Apparire miserabile è la mia specialità.
    «Mi creda, non insulterei mai il nome di un'alta carica di Laputa, se non fosse l'assoluta verità - anche perché so quanto suoni poco credibile. Non sto cercando guai: vorrei solo condurre i miei affari senza avere problemi.»
    Eppure, proprio la sua assurdità ne fa una storia vera. Perché sono un contaballe, e Khatep lo sa, ma sa anche che non sono così stupido da inventare bugie campate in aria.
    Grazie di esistere, Grifis. La vita dei malvagi sarebbe più triste, se non esistessero i Legali Stupidi come te.

    Mi prendo qualche altro attimo per fissarmi i piedi, prima di decidermi a muoverli. Un passo alla volta, striscio in direzione di Khatep.
    «Al Comandante Verde non ho ancora riferito nulla.»
    Giunto davanti alla mummia, rialzo il capo.
    «Come procederemo con lui?»
    L'ombra di un sorriso sul volto.
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    Preso.

    Come un piccolo pesciolino all’amo il buon Lazarus aveva deciso di confessare tutto, vuotare il sacco probabilmente facendo leva su un fatto piuttosto noto: Khatep apprezzava gli intraprendenti.
    L’Antico gli piantò addosso le orbite vuote quando quelle tre paroline sfuggirono dalle labbra dell’altro, “sono stato io”, era tutto ciò che aveva bisogno di sentire per cominciare la seconda fase del suo piano; ma c’era di meglio.
    In uno slancio di piagnucolante sincerità l’altro accusa il Falco di averlo minacciato, cosa avrebbe potuto fare lui, povero e piccolo com’era contro il grande e potente Comandante Verde?
    Un sacco di cose, di questo la mummia era più che sicura.

    Quando l’Ombra finì di parlare Khatep stava già ridacchiando tra se e se, agitando debolmente la mano come per allontanare la questione, come se la cosa non avesse alcuna importanza.

    Oh Lazarus, non devi preoccuparti della questione di Grifis, vedi, lo sapevo già.


    Momento di pausa per permettergli di capire quanto in fondo nella melma si trovasse in quel momento prima di affondare nuovamente il colpo.

    Piuttosto, non ti pare di avere un po’ troppi padroni?
    Me, Grifis, Bid’Daum.
    Non dev’essere affatto facile riuscire ad accontentare tutti e tre.


    Intet, appoggiato placidamente su una delle scrivanie poste alla rinfusa sul piano terra non riuscì a trattenere una risata di scherno nei confronti del poveraccio che aveva di fronte, lui che era così convinto di sapersi barcamenare in ogni situazione usando la sua lingua lunga questa volta si trovava in trappola.
    Certo l’Antico stava bluffando in modo osceno, Grifis aveva implicato fortemente che Lazarus se la intendesse con il Khutiano e considerati i loro caratteri era assai improbabile che il loro rapporto fosse anche solo vagamente alla pari.
    Lee aveva un istinto servile troppo sviluppato, era una serpe pronta a colpire dalle ombre se e quando gli avesse fatto più comodo, per lo meno contro coloro che erano sufficientemente terrificanti da intimorirlo.

    Al solo pensiero di Bid’Daum il viso del Sommo, sebbene privo di muscoli e lineamenti, pareva quasi oscurarsi come se la sua mente si perdesse ogni volta in crudeli immagini di abominevoli ed inenarrabili torture, tutte sconosciute a chi non abbia vissuto tanto quanto lui.


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    Ushabti:
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    -Spada Rituale
    -Bonus 50% in forza
    -Bonus 50% in resistenza
    Poteri e Abilità


    Sommo Sacerdote Liche: No organi interni, immune alle malie, anima non imprigionabile
    Immortale: Immortale
    Collettore Magico: +10% mana
    Scrutare l’Anima: Capacità di vedere le anime entro 30m
    Conoscenze Enciclopediche: Bonus in informazioni dato dal QM
    Incantesimi Riflessi: Cast dalle evocazioni


    Edited by Settra - 24/1/2015, 01:28
     
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    Non capirò mai perché la gente diffidi dei bugiardi.
    Le falsità prive di fondamenta non passano mai un'analisi accurata. Per fregare qualcuno servono omissioni, giri di parole e una mente svelta.
    Ma soprattutto, per mentire davvero devi dire la verità. I fatti sono le solide fondamenta del tuo discorso, da torcere e modellare come preferisci.
    Solo gli stupidi mentono - persone di cui non val la pena diffidare. Io, invece, preferisco essere sincero.
    Ad esempio, la mia espressione sbigottita in questo momento è assolutamente genuina.

    «Io non tratto con gli psicopatici!»
    Gli occhiali mi celano il volto, ma la voce trasmette bene il mio stato d'animo: un misto di sdegno, rabbia e sbalordimento.
    Il patto con Grifis... Può averglielo rivelato lui stesso. Ma perché?
    E poi, io e Bid'daum? Come ha potuto scoprirlo? Sono sempre stato prudente, nemmeno i miei ragazzi sanno-
    «Sono imprevedibili e non vogliono mai firmare contratti. Non ne vale la pena, troppi rischi.» scuoto il capo «È il vostro Comandante Verde che si è presentato a me con un "oh oh oh, sono appena tornato da un appuntamento galante col Castigo", non certo il contrario.» rizzo la schiena e, una mano sul petto, faccio del mio meglio per imitare il tono borioso del Falco.
    Il discorso per me finisce qui. Se verrò accusato di fatti precisi, risponderò con dovizia ad ogni imputazione.
    Non adduco scuse, perché solo chi è colpevole cerca di giustificarsi.

    «Parlando sempre di Grifis, una persona che tiene in riga i suoi sottoposti con le sole minacce non è veramente padrone di nessuno - è solo uno stupido che si bulla del suo potere. Devi dare un contentino ai tuoi schiavetti ogni tanto, così non si ribelleranno. Dare l'impressione che ci stiano guadagnando, che lavorare per te sia un privilegio.»
    Rivolgo un sorrisino Khatep. Sa benissimo di cosa parlo, no? È la tattica che sta usando con me.

    «È per questo che sto chiedendo a lei come comportarmi con il suo collega. Se devo avere un Padrone, ne preferisco uno che sa quello che fa.»
    Né Grifis né Khatep mi stanno particolarmente simpatici, ma la mummia si avvicina di più al mio stile. Siamo uomini d'affari, disposti a tutto per il bene del nostro piccolo orticello. Siamo pure ugualmente ossuti!
    Finché i nostri interessi coincideranno, sono sicuro che saremo un gran team.

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    Lazarus era più sfuggente di un una serpe ricoperta di muco, aveva sperato di farlo cedere palesandogli in faccia ciò che aveva scoperto ma evidentemente l'altro era troppo esperto nel gioco delle menzogne per cascarci come un novellino, o forse stava dicendo la verità, cosa improbabile; per quanto Grifis fosse pieno di difetti aveva la stupida tendenza a non mentire, cosa che lo rendeva incapace di ordire trame al di là di "ti minaccio per spiare qualcuno e poi glielo dico per farti fare brutta figura".
    Comunque fosse era il momento di allentare la lenza al suo pesciolino, non voleva tirare troppo la corda e far sì che quello scappasse via lasciandolo con un pugno di mosche.

    Immagino.


    Disse una volta che l’altro ebbe finito una squallida, seppure piuttosto accurata, imitazione del Comandante Verde.

    No, Grifis non è un buon comandante, non è in grado di comprendere che se da un lato vanno tenuti con il guinzaglio dall’altro non deve essere un controllo troppo stretto.
    I tuoi sottoposti devono essere quasi contenti di lavorare per te…
    Per quanto riguarda te, fai come se non fosse successo nulla, mi occuperò io della questione.


    Questione che sarebbe stata presentata all’Alfiere, naturalmente, assieme a tutte le altre cose che riguardavano Grifis e che non erano andate giù all’Antico.
    Per ora avrebbe lasciato perdere la questione Bid'Daum, che Lee avesse un poco di respiro almeno in apparenza, in realtà avrebbe puntato i suoi delicati strumenti di sorveglianza su di loro, in modo discreto e da lontano certo, ma comunque li avrebbe tenuti d'occhio.
    Probabilmente non se ne sarebbero accorti, sebbene quelle magie fossero abbastanza potenti da non essere troppo complesse da individuare, se si sapeva dove cercare e si era abbastanza eruditi nell'uso del potere arcano.

    Voleva vedere cosa avrebbero fatto i suoi topolini e in particolare quel ratto del loro capo.

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    Maschera dei Mille Volti: Capacità di travestimento illusorio
    Aeris Mappa: Indica la posizione degli aviatori su Endlos
    Frammento di AI: Dispositivo di comunicazione tra aviatori
    Servitori Nonmorti


    Intet, il Sognatore:
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    -Zanne e Artigli
    -Ali
    -Capacità di vedere la magia

    Ushabti:
    -Armatura Completa
    -Artigli
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    -Bonus 50% in forza
    -Bonus 50% in resistenza
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    Sommo Sacerdote Liche: No organi interni, immune alle malie, anima non imprigionabile
    Immortale: Immortale
    Collettore Magico: +10% mana
    Scrutare l’Anima: Capacità di vedere le anime entro 30m
    Conoscenze Enciclopediche: Bonus in informazioni dato dal QM
    Incantesimi Riflessi: Cast dalle evocazioni


    Edited by Settra - 26/1/2015, 13:27
     
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    «I miei sottoposti sono Demoni.» rammento con garbo alla mummia «Sarei già morto se non fossero estremamente contenti di lavorare per me.»
    Sono bravo con le parole, Khatep deve essersene reso conto. A quanto pare, però, non sono altrettanto bravo nel prevedere le mosse altrui.
    Perché mi ha detto di ignorare Grifis? Perché a quanto pare, i due Comandanti si sono già parlati.
    Aaargh. Voglio sapere cosa si sono detti! È stato il Falco a parlare alla mummia di Bid'daum?
    Pensa. Hai mai nominato il Castigo in sua presenza? Sì, gli hai chiesto se fosse suo amico o nemico.
    Tutto qui. Possibile che si sia fatto strane idee sulla base di una frase?
    Forse bluffava. O forse è un telepate, e ha già capito tutto. E ora vuole farti sparire, per pura e semplice gelosia.
    Non importa. So già come rivolgere simili dubbi a mio vantaggio.

    «Eviterò di incrociare i miei passi con quelli del signor Grifis, allora.» anche se la voglia di andare a lanciare sassolini contro la finestra del suo ufficio è tanta.
    "Scendi giù e andiamo a picchiarci in Arena! Lo vuoi quanto me e lo sai benissimo!"
    Naah, non posso farlo. Potrei rischiare di fargli male davvero, e allora tutti saprebbero che Lazarus Lee non è debole come sembra.
    Non posso permettermi altre attenzioni.

    «In quanto a lei, sa dove trovarmi se avrà ancora bisogno dei miei servigi.»
    Una mano sul cuore, un bell'inchino per salutare il Comandante in uscita.
    E già sto pensando a come un lich possa servire a me.
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    Edited by Zero - 30/1/2015, 17:33
     
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