[LAM] Fortune Changed.

"Avere guai per colpa del destino non è la stessa cosa che averne per colpa propria".

Orazio.

Stradine, Città Bassa.
Presidio Errante, Endlos.

Passeggiava per la Città Bassa con sguardo assente e testa fra le nuvole, la bella Drusilia. Vero era che accennava fugaci saluti ogni qual volta dei cittadini o dei soldati di ronda insistevano a farle notare la loro presenza piuttosto che limitarsi ad un inchino, come erano soliti tutti gli altri, ma fin troppi pensieri continuavano a distrarla e le impedivano di prestare maggiore attenzione a ciò che la circondava.

Infondo la sua non era una vita facile: innanzitutto era una una specie di regina, ovviamente interessata ai problemi della propria gente; questo implicava molto tempo dedicato ad ascoltare le lamentele di un intero Presidio e cercare di porvi rimedio in qualche modo. Molto nobile ed appagante, ma l'effetto collaterale era il doversi caricare di pesi non sempre propri, come se già non ne avesse abbastanza.
Poi era il capo dell'Esercito e di una gilda di Paladini, quindi costretta ad una costante e -alla lunga- logorante vigilanza sui propri possedimenti, casomai qualche nuovo nemico si fosse palesato al fronte prima che potessero organizzarsi decentemente. Per quanto poi la cosa sarebbe potuta sembrare soltanto frutto di una paranoia, restava il dato di fatto che il Presidio Errante fosse famoso per singolari primati quali l'essere il più giovane dei suoi simili... ma anche quello sceso più volte in guerra. Curiosamente mai come aggressore.
Drusilia era anche una mamma, dunque estremamente impegnata a seguire le proprie creature nel difficile percorso della crescita, dagli studi di Lowarn a Palanthas al sonno innaturale di Ryusang giunto in seguito alla battaglia contro il Drago Divoramondo.

Infine, dulcis in fundo, era anche un Arcano.
E lì le cose si facevano complicate: le restava ancora una missione da compiere -liberare Kora dal misterioso patto che la costringeva all'esilio nella Curtis- ed aveva notato che alcuni Fratelli non rispondevano alle sue chiamate da mesi. Il Papa e gli Amanti, ad esempio. A coronare il tutto un senso di colpa insistente e fastidioso per aver abbandonato Abel a gestire da solo l'Accademia e tutti gli squali che la volevano assolutamente chiudere.

« Fatevi avanti, signori e signore! »

A questo punto non aveva dubbi nel poter definire "miracolo" il semplice fatto che riuscisse ancora a dormire la notte. Se solo avesse potuto disporre di una guida o quantomeno l'abilità di sdoppiarsi, magari non si sarebbe ritrovata in quello stato pietoso. Sembrava uno zombie.

« Non perdete questa occasione unica col destino! »

Fu così che finì senza volerlo davanti all'origine di quelle urla. A dire il vero, si accorse di dove si trovava solo quando fu ad un passo dall'urtare la povera fanciulla, tutta intenta a cercare un modo per guadagnarsi di che vivere.

-Oh... m-mi scusi...

Nel disperato tentativo di ottenere il perdono della sua interlocutrice e riacquistare quel minimo di lucidità per non sembrare drogata, ritenne che magari sottoporsi ad una lettura del proprio futuro sarebbe stato un buon modo per riparare alla propria goffaggine, dato che nemmeno la ragazza lì di fronte sembrava passarsela bene. Aveva i vestiti stropicciati ed ancora umidicci, probabilmente appena lavati dato che su Laputa non aveva piovuto di recente. Quasi sicuramente non disponeva nemmeno di un cambio d'abito.

-Ehm... ecco. La mano. Me la leggerebbe?

E poi conosceva fin troppo bene i suoi concittadini: come lei, erano davvero in pochi a credere a storie sul Destino. La Guerra Civile li aveva resi orribilmente pragmatici.

Doveva ammetterlo: si sentiva leggermente in imbarazzo.
Figuracce a parte, a vedere la ragazza le dispiacque un pò che qualcuno nella sua città dovesse ancora offrire questo tipo di servizi per vivere. Vero era che non poteva assolutamente provvedere per chiunque, che i naufraghi erano davvero tanti e quasi tutti trascorrevano i primi tempi in modo orribile, che dalla Guerra Civile Laputa non si era mai rialzata completamente a livello economico, che lei stessa -in teoria una regina- era spesso costretta a rinunce e sacrifici pur di far rientrare i bilanci... ma l'orgoglio da Alfiere ed un'empatia particolarmente sviluppata sembravano aver deciso che quella era la giornata dei sensi di colpa.
Era ancora indecisa su come mettere a tacere le sue vocine interiori, quando la voce della sua interlocutrice la distrasse, di nuovo.

« Certamente.
Non deve far altro che porgermi la mano sinistra. »

Annuì di rimando, avvicinandole la mancina con aria impacciata.
Al primo contatto sarebbe addirittura arrossita.

Non le era mai capitata una situazione simile, soprattutto considerando i suoi trascorsi. Una volta aveva parlato con l'incarnazione del Destino e... beh, non si era rivelato un bell'incontro. Alla fine era giunta alla conclusione che odiasse il Karma più di quanto credeva possibile.

-Non ti avevo mai vista da queste parti- ammise, cercando di rompere quel silenzio imbarazzante -Da dove vieni?

Però quella situazione era molto diversa e non si trattava realmente di un consulto; infondo non aveva mai permesso a nessuno di leggerle il futuro. Lo riteneva imbarazzante quanto il doversi spogliare davanti ad uno sconosciuto, svelare qualcosa di sè che non concedeva a tutti e che di certo non avrebbe fatto con una perfetta estranea. Sapeva che sarebbero state solo chiacchiere: era più come un piccolo aiuto, un incoraggiamento a lavorare sodo per vivere dignitosamente.

-Come ti chiami?

-Oh, mi piace il nome Yana! E' semplice e diretto.

La bella rispose prontamente alle parole dell'altra, sempre più sorridente e -probabilmente- di buonumore. Le piaceva conoscere gente nuova, infondo. Gente che non la conoscesse o che, in ogni caso, non la considerasse solo per i titoli che portava. Era infatti abbastanza evidente che Yana non avesse la più pallida idea del fatto che Drusilia fosse l'Alfiere.

« La città dalla quale provengo è in riva al mare. Si chiama Banqur, è un grosso porto commerciale. »

Spiegò tranquilla, anche se la bella Galanodel riuscì chiaramente a percepire della malinconia in quelle parole. Che fosse nostalgica? Sta di fatto, comunque, che ad Endlos non esisteva nessuna Banqur; la locazione vicino al mare stringeva le probabilità al solo Ovest, Presidio da lei abbastanza conosciuto ai tempi delle Guerre di Fondazione. Aveva girato a lungo per Undarm, ma di quell'insediamento nemmeno l'ombra. Questo faceva di Yana una naufraga dimensionale.
Una cosa in comune, dunque.
In religioso silenzio si lasciò infine guidare in quella che era la pratica arcana della chiromanzia e, doveva ammetterlo, per quanto non ci credesse la trovava alquanto interessante. Mentre l'altra parlava, la bella finì per domandarsi come e da chi era nata l'idea che il destino potesse essere scritto sul palmo di una mano. Era un'idea originale e le sarebbe davvero piaciuto scoprire perchè proprio nelle mani e non altrove. Magari glielo avrebbe domandato, più tardi.

« Desidera una risposta a un quesito specifico, magari, signorina ... ? »

-Drusilia. Drusilia Galanodel. Perdona la mia sbadataggine, è comunque un piacere conoscerti!

La domanda l'aveva tuttavia colta impreparata, ragion per cui impiegò del tempo per rifletterci.
-Vediamo...- l'intercalare distratto fu accompagnato da uno sguardo sfuggente, come alla ricerca di una buona idea -Beh, ci sarebbero molte cose.
Questioni di guerra, di karma e politica, centinaia di quesiti essenziali ma che, in quella circostanza, non si sentì assolutamente di pronunciare. Era come un tentativo inconscio di non rievocarli, nella speranza che prima o poi sparissero, lasciandola in pace.
Che altro, allora?
In effetti, una domanda c'era...

-Ad esempio, ho una persona a cui sono molto legata- arrossì ancora, principalmente perchè non aveva mai perso troppo tempo per consulti su... "frivolezze" -Resteremo insieme per sempre?

« Non so dire se durerà 'per sempre'. Purtroppo la sorte ci pone davanti a cambiamenti improvvisi che non si possono prevedere. » iniziò la ragazza, parlandole con franchezza « Ciò che è certo è che la linea dell'amore sul tuo palmo, Drusilia, è irregolare in più punti ma non si separa mai fino alla fine del suo percorso. Se la persona di cui parli è quella giusta per te, allora sì, probabilmente il vostro legame non si spezzerà. »

Un pò vago, invero, ma apprezzò davvero la sincerità. In genere gli artisti di strada e buona parte dei veggenti da lei incontrati altro non erano che truffatori. Aveva sorpreso un paio su Laputa intenti a ricattare due poveri vecchi in apprensione sulla gravidanza della figlia. Per punizione li aveva fatti arrestare e condotti da Khatep. Non era stato bello.

-Ho molti amori nella mia vita, invero- ridacchiò, alludendo non più al rapporto di coppia ma ai suoi figli e gli Aviatori -Ma il pensiero che, nonostante tutto, rimarremo sempre uniti mi dà conforto, grazie.

Sorrise teneramente ma, anzichè levare la mano, avrebbe afferrato dolcemente quella dell'altra. Se si fosse fatta guidare, Drusilia le avrebbe rivolto il palmo verso l'alto, così da leggerlo, così da ricambiarle il favore. Ovviamente non era assolutamente in grado di fare nulla ma... era un bel modo per parlare!

-Ora tocca a me... vediamo- tentennò appena, come concentrata nello studiare le linee e gli intrecci sulla carne -La tua mano mi dice che sei una straniera di questo mondo e che sei finita su Endlos contro la tua volontà.

Non ne era sicura, ma era tipica dei naufraghi un pò di confusione mentale.
Lei stessa, anni fa, ci aveva messo del tempo per assimilare completamente quell'evento.

-La tua linea della ricchezza non è particolarmente sviluppata, e quella della "casa" appena accennata. Però la linea della fortuna è marcata. Sono sicura che hai appena trovato qualcuno disposto ad aiutarti.

Sollevò lo sguardo, incrociando quello di Yana. La morbida linea delle labbra si piegò appena, disegnando un sorrisetto complice ed amorevole. In realtà non sapeva se Yana si fosse sentita offesa da quel tentativo davvero poco credibile, ma Drusilia desiderava davvero esserle d'aiuto. Anche perchè sapeva perfettamente cosa voleva dire essere completamente sola al mondo.

-Allora, Yana. Mi racconti la tua storia?

« Non c'è molto da raccontare, in verità. Stavo lavorando in bottega come tutti i giorni, quando uno strano ticchettio di orologio mi ha distratta. Ho aperto la porta del deposito per controllare e... »

Drusilia tacque, sinceramente incuriosita dalla storia della chiromante. A quanto sapeva, i naufragi su Endlos erano quasi tutti involontari ed immediati, ma le situazioni cambiavano enormemente di volta in volta. Migliaia di storie diverse interrotte bruscamente, altrettanti tentativi di ricominciare da parte dei pochi che si salvavano.

« Beh, sono arrivata qui su Endlos con un capitombolo niente male. »

Le belle labbra rosse si piegarono appena in un'espressione crucciata. Non per ciò che aveva appena ascoltato ma perchè il problema dei naufraghi era abbastanza conosciuto su tutta Endlos. C'era chi non sopravviveva alla caduta, chi ne rimaneva ferito e non poteva difendersi da predatori e briganti. Chi, semplicemente, non sapeva come arrangiarsi e moriva di fame o per malattie sconosciute. In molti diventavano schiavi, ancora soli e privi di qualcuno che potesse riscattarli.

-Ti sembrerà curioso ma... sei fortunata. Non tutti si salvano.

Sorrise con dolcezza, rimembrando il suo arrivo su Laputa.
Aveva trascorso la prima notte su Endlos nelle prigioni del Mastio.

-Hai già trovato in posto in cui stare?

« Contavo di guadagnare qualcosa per poter alloggiare in una locanda.
Almeno fino a quando non trovo qualcosa di più stabile. »

L'Alfiere reclinò appena la testolina, osservandola per bene. Sembrava una brava ragazza e, anche se non aveva ancora avuto modo di conoscere le sue abilità, Drusilia riteneva che fosse un peccato lasciarla lì senza far nulla. Anche perchè, inquanto Autocrate dell'isola, era suo dovere aiutare la propria gente. Ciò nonostante, al momento il Presidio Errante non poteva permettersi eccessive spese e gli atti di carità erano mal visti (soprattutto da Cesare, suo Ufficiale) pertanto non poteva assicurarle nulla senza ottenere qualcosa in cambio.

-Beh, se vuoi posso farti una proposta- si introdusse, un pò titubante. Questo perchè proporre accordi simili non era nel suo stile -Finchè non ti stabilizzi potresti lavorare alla mia Gilda, il Liberi Aeris Milites. Siamo volontari, quindi... se dopo esserti sistemata non te la sentirai di continuare, potresti comunque andartene.

Avrebbe potuto lavorare come segretaria, cameriera al Moonlight Grill o come donna delle pulizie: di impieghi ce n'erano tantissimi, anche per individui privi di qualsiasi tipo di abilità. Ovviamente avrebbe dovuto informarsi anche su quelle, ma giudicarla idonea o meno non rientrava fra le sue priorità in quel momento.

-In questo caso potresti disporre di una piccola camera dove alloggiare ed uno stipendio mensile. Non è il massimo ma sarebbe pur sempre meglio di nulla.

« Non so esattamente come potrei essere d'aiuto, ma ... sono una gran lavoratrice e so come ripagare i miei debiti.
Quindi, mh, accetto l'offerta. »

La vide agitarsi, arrossire, andare nel pallone: evidentemente nemmeno lei credeva nelle parole appena pronunciate dalla Dama del Vento. Era normale, in un certo senso; su Endlos nessuno regalava nulla e per chi, per una ragione o un'altra, era costretto da una vita a sopravvivere, combattere il mondo e le sue incoerenze da solo, la gentilezza risultava così aliena da non essere nemmeno contemplata fra le ipotesi di riuscita. Drusilia stessa era del medesimo pensiero... tuttavia era anche dell'idea che fosse necessario tendere la propria mano qualche volta. Non per rendiconto personale e nemmeno per il rispetto di qualche legge o religione.
Semplicemente erano tutti sulla stessa barca: se non si aiutavano fra loro, chi altro lo avrebbe fatto?



-Bene, allora seguimi.

Voltandosi di spalle con l'intento di oltrepassare quello spiazzo, le avrebbe fatto segno di seguirla.
L'avrebbe condotta all'Albero Casa, e lì avrebbero pensato ad altre priorità, come ad esempio dove inserirla e che mansioni assegnarle. Magari avrebbe potuto chiedere a Khatep: era molto più capace di lei ad inquadrare gli individui e dar loro compiti adeguati.

-Dovrai sostenere un colloquio da un tale Khatep. Lui deciderà il tuo impiego- continuò, passeggiando -E' un pò burbero ma è vecchio e ne ha passate tante. Inoltre agisce sempre per il bene dell'isola, anche quando non sembra, quindi... se usa toni troppo duri sii comprensiva.

Con quella semplice raccomandazione l'avrebbe guidata fino al suo ufficio. Lì l'avrebbe congedata, ma non prima di darle un piccolo foglio di pergamena da consegnare all'Antico.

"Ti ho portato una nuova Aviatrice: non conosco le abilità, ma sembra adatta. DG".

SPOILER (clicca per visualizzare)

Chiudo questa giocata e la considero arruolamento =) I dettagli per la prossima te li mando via mp