-
.
Edited by Zaho's Violet - 29/1/2015, 00:44. -
.Mialee non saliva mai sulla Bahamuth.
Ci era salita una volta all'inaugurazione ufficiale del nuovo modo che avevano gli Eversori per controllare il presidio Sud, poi era stata lasciata a terra nei pressi di Merovish, e da lì era passato un po' di tempo.
Quel giorno la bionda era di nuovo sulla nave volante, più che altro per la comodità che aveva nei lunghi spostamenti, trasformando giorni o settimane di cammino nel deserto, in poche ore di relax in qualcuna delle sale adibite all'utilizzo dei membri della gilda.
Sale come...la palestra!
Nessuno le aveva detto che c'era una palestra, effettivamente.
Ma lei non lo aveva neanche chiesto, quindi non poteva saperlo.
Ed era sicura che in una nave così ci fosse un posto dove potersi allenare in tutta calma, magari con dei bersagli o manichini adibiti allo scopo.
Erano già alcuni minuti che camminava lungo i corridoi della nave, quando dalle sue spalle sentì provenire una voce che già conosceva, solo che sul momento non riuscì a collegarla a nessuna delle persone che aveva conosciuto in quei mesi.
Quando quella la raggiunse, proprio nel momento in cui Mialee si stava voltando per controllare chi la chiamava, ci volle meno di un attimo per capire chi era: quell'altra ragazza che era arrivata su Endlos in un tempo simile al suo e che aveva fatto una piccola discussione con Dimitriy, prima di farsi arruolare tra le fila degli Eversori, anche lei.
Nel momento in cui quella le chiese se si ricordava di lei Mialee ebbe un piccolo tuffo al cuore: sì, ma non riusciva a ricordarsi il n-
Lei, Violet, ripeté il suo nome assieme a dei modi per ricordarsi più facilmente chi era.
Mialee si prodigò in un sorriso da un orecchio all'altro, non appena quella ebbe finito, parlando a voce forse un po' troppo alta:
Oh sì! Violet!
Ma certo che mi ricordo.
Come potrei dimenticarmi quelle cose?
Era la prima volta che...
La prima volta che aveva combattuto assieme qualcuna che non fosse una sua compagna d'arme, una Guerriera...
Un membro dell'Organizzazione...
Oh beh!
Anche tu su questa nave volante così grande?
Il tono di voce, mano a mano che parlava, fu abbassato un po' perché si rese conto di star quasi urlando.
In tutto questo lei comunque rimase immobile, non essendo abituata a mostrare alcun tipo di emozione con le altre persone, anche se avevano vissuto battaglie potenzialmente mortali.. -
..
-
.A quanto pareva le due ragazze avevano delle motivazioni molto simili per essere sulla Bahamuth, infatti Mialee sorrise al sentire la risposta di Violet, e mentre si passava la mano tra i lucidi capelli rispose divertita:
Hehe...anche io sono un po' a corto di impegni, questo periodo...
Lo sguardo sembrò accendersi, mentre si muoveva leggermente verso l'altra parlando a voce più bassa:
Però ho scoperto che qui su c'è una palestra e voglio proprio vedere cosa c'è in una nave così tecnologica, per allenarsi.
Un sorriso imbarazzato fu la perfetta conclusione della frase: in fondo era una guerriera.
Una ragazza che, fin da piccola, era stata addestrata all'uso della spada.
Unmostroche per la sua gente proteggeva tutti da altrettanti mostri.
Hey!
Lo sguardo, che si era perso per un attimo, tornò fisso sugli occhi azzurri di Violet
Ti andrebbe di accompagnarmi?
Così, se ci perdiamo in questi corridoi tutti uguali, almeno siamo assieme...
Parlò quasi come una ragazzina, che effettivamente è quello che era, e per un momento dopo aver parlato si sentì un po' stupida, ma sorrise ancora per non far notare il suo disappunto verso sé stessa.. -
..
-
.Violet accettò di buon grado di accompagnarla, ma Mialee non poté fare a meno di notare che, prima di pronunciare quelle parole l'altra ha un attimo in cui gli occhi sembrano rabbuiarsi, sconsolati.
Una microscopica frazione di secondo, niente più, ma sufficiente per far intuire alla bionda che forse aveva detto qualcosa che non andava.
Effettivamente Violet non sembrava una a cui sarebbe piaciuto fare palestra, né tanto meno guardare altre persone fare esercizi.
Beh: ci avrebbe pensato a tempo debito!
Anche perché Violet le fece un cenno con la mano come ad invitarla a fare strada.
Mialee tenne a precisare, prima di iniziare a muoversi:
Credo dobbiamo andare da questa parte, ma non ho trovato nessuno a cui chiedere...
La voce era come se si stesse scusando anticipatamente di probabili giri a vuoto.
Appena finì di parlare s'incamminò nella direzione che aveva indicato, rallentando finché non avrebbe sentito Violet camminarle accanto, o vicino.
Sai?
Si voltò a guardarla con un sorriso quasi di ammirazione:
Mi ricordo che quel giorno...quando sono arrivata su Endlos, ci trovammo a viaggiare con gli Eversori, e ci attaccarono gli Wyrm...
Parlando tornò a guardare in avanti, mentre muoveva le mani come per dare più enfasi a quello che diceva, come le grosse creature di cui prima non conosceva il nome.
Avevo sentito una voce nella testa...
La mano si fermò, mentre Mialee guardò per un secondo il vuoto davanti a sé
E solo dopo mi ero accorta che la voce era tua...
Si voltò a guardarla, continuando a camminare ma rallentando impercettibilmente.
L'espressione dava a vedere che quello che stava dicendo era stato per lei un mistero fin da quando se ne era resa conto...
Eppure non ti avevo "sentita"!
Ricordo come se fosse stato un mio pensiero, però non mio.... -
..
-
.La risposta fu quasi immediata: Violet iniziò a parlare, a rispondere al dilemma, non appena Mialee concluse di ricordare e volse un attimo lo sguardo verso la sua interlocutrice.
"Telepate..."
Quello che continuò a dire, poi, fece arricciare il naso in un sorriso divertito: tutte le persone smemorate che aveva incontrato fino ad ora si erano dimostrate fonti di avvenimenti divertenti e singolari legati alle loro capacità mnemoniche, e non solo.
Sì, esatto: mi pare mi avessi detto di far convergere i due Wyrm rimasti e colpirli assieme, o qualcosa del genere...
E così aveva fatto.
Poi in quell'occasione era svenuta per la troppa fatica, però se non ricorda male era riuscita a fare come le aveva detto, sferrando un ultimo potente fendente prima di perdere i sensi.
Ma in quel momento, mentre sceglieva a caso quale delle due strade imboccare in un corridoio che finiva in un bivio, l'interesse sembrava essere focalizzato su ben altro:
Ma...cosa vuol dire che sei una...telepate..?
Con questa domanda si fermò.
Tanto non sapeva dove stava andando, né riusciva a capire dove erano finite, dato che le indicazioni nei corridoi e sopra gli stipiti delle porte erano solo numeri e lettere senza troppo significato per lei.. -
..
-
.«Ahah!»
La risata gentile attira l'attenzione di Mialee che inarca un poco le sopracciglia: ha fatto qualcosa di male? Ha detto qualcosa di stupido? Oppure...
Con poche e chiare parole Violet spiega cosa significa essere una telepate: leggere le menti altrui, spostare oggetti, e tanto altro.
Cosa inte--
“Così, ad esempio.”
Uh! Oh!
"Proprio come quella volta...
Un pensiero non mio!
È suo!!"
Subito dopo una delle armi si Violet si sollevò, lentamente, e cominciò a muoversi con calma tra le due mentre Violet stava con un'espressione calma e rilassata.
Gli occhi di Mialee, già divenuti luccicanti dalla dimostrazione di telepatia, sembrarono brillare come l'argento da cui prendevano il colore, mentre guardava estasiata un po' l'arma fluttuante, un po' il viso rilassato di Violet.
Non aveva mai visto niente di simile.
Non aveva neanche mai preso in considerazione l'ipotesi che si potesse fare qualcosa del genere.
Le braccia vennero piegate in modo da avere le mani all'altezza dei fianchi. Mani che furono chiuse, serrate, stringendo i pugni, mentre lo sguardo avrebbe anticipato già cosa stava per dire:
Ma è fantastico!!
La tonalità di quelle tre parole fu notevolmente marcata, facendole alzare la voce un po' troppo...
Ma è una cosa che sai fare dalla nascita? È qualcosa che hai imparato col tempo oppure che sapevi già fare fin dall'inizio? Lo possono imparare tutti oppure bisogna avere qualcosa di particolare? Mi puoi insegnare a parlare nella testa delle altre persone?
Una raffica di domande.
Tutte espresse parlando troppo veloce, tutte dette consecutivamente, senza lasciare il tempo fisico per rispondere, e a mala pena il tempo e la tonalità di voce che avrebbe permesso di capire quando finiva una domanda e iniziava quella successiva.. -
..
-
.La reazione di Violet di scoppiare a ridere dopo le domande di Mialee sembrò non scalfire minimamente la bionda, che con gli occhi ancora luccicanti aspettava una risposta alle sue domande.
“Perdonami.”
Oh!
L'espressione stranita di poco prima accompagnò la parola inviata telepaticamente: le faceva uno stranissimo effetto sentire delle parole, nella sua testa, che non fossero i suoi pensieri.
Dopo quella parola, però, Violet continuò a spiegarle la sua situazione utilizzando la voce: un disastro di energie cosmiche che aveva reso così un po' di persone.
Uccidendo la restante popolazione.
A questa parte il volto di Mialee si scurì non poco: molte persone erano morte e la sua amica era solamente una delle poche che erano riuscite a sopravvivere a questo White Event, sviluppando questi poteri anche tramite un altro simile a lei.
Non c'era niente di divertente.
E per quanto le sue abilità fossero bellissime agli occhi della giovane, tutto la fece ripensare inevitabilmente al suo, di mondo.
Oh, uh...
Mi dispiace per...tutte...quelle persone...
Cominciò guardandola triste, perché sapeva anche che quello che le aveva detto la lasciava fuori.
Hai ragione: tu un tentativo lo faresti...
Gli occhi furono abbassati sul freddo pavimento, scrutando le piastre metalliche della nave
Ma io sono già sopravvissuta a tante cose per essere così come sono ora...
Una strega, un mostro, oppure una forte guerriera, come l'aveva dipinta la principessa Arcobaleno¹...
Non...non credo che avrei la forza di tentare.
La voce venne abbassata di volume ulteriormente, facendo finire la frase in poco più che un sospiro a mala pena udibile.
Poi si riscosse: non era il momento di essere tristi e depressi!
Lei era viva, ed anche Violet lo era, con le sue capacità mentali davvero stupefacenti!
Alzò lo sguardo in cerca di quello dell'altra.
Gli occhi avevano ripreso la lucentezza, la vita, che li caratterizzava ed in particolare quella luce che aveva accompagnato le dimostrazioni di pochi secondi prima.
Ma...ma...ma...
Le parole le uscirono senza neanche pensare.
Hai mai usato questi tuoi poteri per fare...
Cose...
Divertenti?
Tipo...hai mai fatto degli scherzi?SPOILER (clicca per visualizzare)¹: mi riferisco a questa scena, che ho deciso che va bene se è ambientata prima.
Semplicemente Sephirah, dopo che ha saputo cosa è Mialee e cosa le è stato fatto per farla diventare così, dice che è una guerriera coraggiosa, tipo una paladina della giustizia e cose così: la prima volta che Mialee non viene chiamata "mostro" dopo che spiega cosa è.^^
Per lei è un evento importante.. -
.
Edited by Zaho's Violet - 12/3/2015, 14:00. -
.La risposta di Violet spiazzò la bionda: quanti anni aveva l'altra?
Effettivamente, però, era lei che era rimasta abbastanza infantile pur crescendo, nel tentativo di conservare una mentalità aperta e allegra in un'organizzazione dove tutte le guerriere perdevano ogni parvenza di umanità nel periodo di addestramento, che le portava ad essere più simili ad automi capaci solamente di eseguire gli ordini.
Ma non ebbe il tempo per pensare troppo a questa cosa, perché le successive parole dell'altra, colorate di una diversa tonalità di voce, le fecero pensare che era vero quello che diceva: era sopravvissuta alla mutazione, aveva combattuto contro creature abominevoli, aveva visto alcune sue compagne venir eliminate con pochi, rapidi, movimenti.
Eppure lei era lì.
Ok: non era più nel suo stesso mondo, ma era viva, ancora in possesso di sé, appartenente ad una gilda per sua scelta, e con compagni che sentivano di appartenere ad un gruppo, come la ragazza che le stava davanti.
...grazie.
La parola uscì quasi come un sospiro: difficilmente udibile e pronunciata più dalla mente che dalla bocca.
Lo sguardo tornò, dopo essersi abbassato per seguire i propri pensieri, su quello di Violet.
Un sorriso sereno, sincero, le stava dipinto sul volto.
Anche gli occhi trasmettevano un'espressione allegra, serena, come non ne aveva da parecchio, troppo, tempo.
Hai ragione: siamo qui.
E possiamo fare quello che vogliamo.
Perché.. siamo forti.
Le ultime parole esitarono alcuni attimi sulle labbra della guerriera mentre le soppesava: erano forti. Erano forti.
Non le aveva mai neanche sfiorato la mente un simile pensiero: lei era la quarantasettesima guerriera appartenente all'organizzazione; l'ultima, la più debole.
Eppure era forte.. -
..