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_MajinZ_.
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Gareth Norwich è il mio nome, sono un Cavaliere e vivo per la giustizia. Il mio aspetto però dice tutto il contrario: sono un lupo, una fiera forte e temuta che racchiude il cuore di un uomo. L’unico legame con il mio passato è la spada legata al mio fianco, ancora nascosta da un lenzuolo per evitare sguardi indiscreti... le persone, loro non mi vedono di buon occhio. Eppure è proprio grazie ad esse se adesso mi trovo qui e a stento riesco a contenere l’emozione che mi batte nel petto. Questo è il Maniero della Dama Azzurra, ne ho sentito parlare tante volte e finalmente i miei occhi scrutano ogni cosa... ansiosi di incontrare colei che potrebbe salvarmi.
Insieme a me ci sono Ezazél e Bluetto, manca Augustus che per cause di forza maggiore non è con noi, ma non penso sia un problema. Inizio ad abituarmi sempre di più alla loro presenza, il ragazzino ormai comunica con me senza difficoltà, è incredibile come abbia imparato il linguaggio “lupesco” in appena qualche giorno... per quanto riguarda il pesce non so bene come comportarmi, a volte la sua ingenuità mi lascia davvero basito. Ad ogni modo adesso sono qui, voglio conoscere altri dettagli riguardo chi mi ha fatto questo, voglio sapere tante cose e ho fiducia nella persona che sto per incontrare... non l’ho mai incontrata, forse si, ma mi fido di lei in ogni caso.
I miei artigli come al solito ticchettano sul pavimento inadatto a queste zampe, devo impegnarmi davvero per non scivolare e sbattere il muso per terra. Tutto questo però, insieme all’emozione rende tutto ancora più difficile... ma almeno in questo modo riesco a mantenere alta l’attenzione sulla mia umanità. Per me è importante restare uomo anche se lupo. Adesso che siamo vicini alla porta la mia coda si ferma, se prima scodinzolavo (abitudine presa per forza di cose) ora la tengo verso il basso, rilassata. Devo darmi un contegno, quindi attendo che qualcuno apra. Un misto di ansia e gioia mi avvolge, so che mi sto avvicinando sempre di più alla soluzione... voglio sperarci, i tempi di pensare in modo negativo sono finiti, ora ho tanta fiducia nel futuro.
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Ok. Forse non è appropriato, lo ammetto. Forse dovrei darmi un contegno, d'accordo. Forse nemmeno a me è permesso di essere tanto spontaneo in un contesto di questa importanza -forse sarebbe bene frequentare compagnie ordinarie, così da non sentirsi pienamente legittimato dato che come esempi cui aspirare ho soltanto un lupo sguaina-spade ed un bibliotecario con la mia medesima costanza (cioè nulla, siamo onesti). Però -però- dovete essere sinceri anche voi: questi pavimenti liscissimi e lucenti sono l'ideale, sembrano fatti apposta! E, visto che ad annunciare la nostra venuta ci pensa già il nostro amico artiglio-su-marmo, sarebbe pure spiacevole aggiungerci una colonna sonora di zampette-umide-che-cigolano-frenetiche. Molto meglio un calmo sciabordio d'acqua, nessun dubbio! Mooolto meglio -e molto più divertente- persino di farsi trasportare come un re accoccolati tra le braccia di Ezazel. Chè sì, non mi dispiace, ma... volete mettere surfare su di un sottile strato d'acqua? Scivolare di sala in salone quasi non ci fossero attriti -scorrazzare senza fatica, ad una discreta velocità, lanciandosi in esplorazione e tornando indietro qualora mi spingessi troppo in là senza i miei accompagnatori? Ecco, ora lo sapete: passerei le ore in questo modo -difficilmente questa mia gioia si spegnerebbe, nonostante io sia un animaletto selvaggio e tutt'altro che di casa tra palazzi, reggie, castelli, dimore, ville, magioni, residenze ed immobili (và quante belle parole ho imparato a forza di frequentare amici colti come mantellina rossa e Will)!
Poi, per la verità, non ho ben capito come mai mi trovi qui anch'io: sì, c'è da aiutare il nostro amico in pelliccia, però io volevo tornare a Palanthas a salutare il mio primo, insostituibile maestro e... e ormai ho capito ch'è difficile farmi capire (ooops, gioco di parole!) -ho poche speranze sia io, dei tre, a spiegare alla Signora di questo edificio la situazione. Ma sapete cosa vi dico? Va bene così! Ah, cosa mi sarei perso se non fossi venuto! Poi è fenomenale slittare in curva -dà quel brivido d'avventura che... ah, già: effettivamente qualcosa da riferire alla Dama Azzurra ce l'ho anch'io! Quella faccenda della famiglia del cacciatore... com'è che si chiamava? Essòl? No, no, era più... Astragalo? O forse Asma? Mah, poco importa! Sicuro sicuro saranno tutti contenti di sentire come abbiamo risolto egregiamente quella faccenda -una bella storia non può che far piacere! Se la racconto io poi... suvvia, lo sappiamo tutti: con quei meravigliosi modellini di fango che riesco a generare in tempo zero è tutta un'altra cosa! Eh!
Energia: 100% 
Abilità: Umidità (Passiva: ambiente circostante sempre umido)
Strumento tenuto: Avanzi (Equip/Passiva: rigenera nel tempo la salute)
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Ezazél
Ezazél e Bluetto avevano tante cose in comune.
Entrambi erano carini e puffolosi, ad esempio. Entrambi adoravano fare scivoloni sul pavimento - Ez non surfava sull'acqua, ma i suoi stivali slittavano bene sui marmi di Lordareon. E poi, entrambi parlavano la stessa lingua!
Più o meno. L'accento di Ezazél doveva ancora migliorare, ma la volontà c'era tutta. Aveva scoperto di cavarsela bene con i linguaggi animaleschi.
«Eza Eza Eeeezazél!» disse, agitando le braccine mentre scivolava - cosa che quasi gli fece perdere l'equilibrio.
È molto divertente!
Ci voleva un po' di divertimento, dopo quel pomeriggio buio passato a Palanthas leggendo libri brutti. Storie su rapimenti di persone e necromanti cattivi.
Avrebbero dovuto parlarne anche a Lady Kalia. Sperava che la cosa non le facesse perdere il buonumore! Nel dubbio, le aveva portato dei dolcetti.
(I dolcetti li aveva fatti Arthur. Lui li aveva soltanto presi in prestito.)
Arrivò fino in fondo al corridoio e, anziché curvare, tese le braccia per frenare contro il muro.
«Ezà! Eza zazà Eeeezazèl èOé» dichiarò, drizzando la schiena e squadrando i due.
Ora però facciamo i seri! Dobbiamo parlare all'Alfiere. Dobbiamo sembrare seri!
Attese che Gareth si ricongiungesse al gruppetto - lui non era bravo a scivolare - prima di varcare la porta della sala delle udienze.
Erano un lupo, una creatura azzurrina e fangosa, e un ragazzino tutto capelli alto un metro e un tappo.
Forse non sembravano molto seri.
«Lady Kalia?»
Parole titubanti, un profondo inchino.
«Mi chiamo Ezazél, sono un bibliotecario di Palanthas. Loro sono Gareth e Bluetto. Chiediamo umilmente udienza presso Sua Signoria.»
Ecco, ora forse lo sembravano di più.
Energia: 100%
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Babelfish - Comprensione linguaggio animale
Memoria Enciclopedica - passiva di sapienza storica. -
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«Eza Eza Eeeezazél!»
L'eco di una dolce vocina di bimbo, proveniente da qualche snodo del corridoio principale, la spinse ad alzare il tiro degli occhi blu oltremare dalle righe vergate in inchiostro del dispaccio sulla situazione a Fanedell per appuntarle -curiose ed interrogative- oltre il vano della porta: ancora nessuno in vista.
«Ezà! Eza zazà Eeeezazèl èOé»
Tuttavia, la vocetta argentina risuonò di nuovo all'interno del maniero -stavolta un poco più vicino-, e mentre la mano eburnea della Castellana già si muoveva per tornare ad adagiare il foglio di carta sul tavolino accanto al suo scranno, le iridi di zaffiro si appuntarono sulla minuta figuretta avvolta nel rosso della mantellina e nell'oro dei lunghi capelli biondi, che -proprio in quel momento- si affacciò nell'andito: non lo aveva mai visto prima, ma il suo aspetto coincideva con la descrizione di uno dei Saggi che Arthur aveva riportato con sé da un viaggio di studi a Sud. Ezazèl, a quanto ricordava, era il suo nome.
« . . . »
Avanzava con un'andatura irregolare -un po' oscillando e un po' scivolando lungo il corridoio di marmo-, e quando lo vide sbandare e spalmarsi addosso ad una parete, la Dama Azzurra scattò in piedi, istintivamente in apprensione all'idea che quella tenera creaturina finisse contro una delle armature che fiancheggiavano il passaggio, facendosi male; fu allora, mentre indugiava in cima ai tre gradini che sopraelevavano il trono, che Kalia notò il grosso lupo dall'aria docile che camminava al fianco del Folletto, e che si accorse che il fagotto blu stretto tra le sue braccia era un altro grazioso esserino dal musetto simpatico.
Giunti in fono al corridoio, e incidentalmente alle porte della Sala delle Udienze, lo Studioso -forse perché l'unico in grado di parlare- si accinse a varcare la soglia, esordendo con le presentazioni a nome del gruppo, come unico portavoce.
«Lady Kalia? Mi chiamo Ezazél, sono un bibliotecario di Palanthas. »
cominciò il bambino, strappandole subito un sorriso dolce
«Loro sono Gareth e Bluetto. Chiediamo umilmente udienza presso Sua Signoria.»
« Benvenuti, Ezazèl, Gareth e Bluetto...! »
replicò lei gentilmente, rivolgendo a ciascuno uno sguardo ed un sorriso
« C'è qualcosa in cui posso aiutarvi? »SPOILER (clicca per visualizzare)
Poteri Passivi
Auspex – Occhio del Saggio
La vista mistica della Dama Azzurra è in grado di discernere le energie vitali attorno a lei -solitamente invisibili ad occhi umani- riconoscendo le emissioni spirituali di esseri umani dotati di particolari poteri e quelle di creature soprannaturali quali fantasmi, angeli, demoni, e un vasto numero
di altre entità ultraterrene...
Che siano incorporee o celate in aspetti tangibili, non fà differenza: gli occhi della fanciulla sanno focalizzarsi sulla verità per scoprire i travestimenti magici, snudare la verità offuscata da illusioni e resistere alle manipolazioni mentali.
La spiccata empatia di Kalia le permette di interpretare i colori delle auree che vede per comprenderne lo stato d'animo, e se il destinatario è consenziente, elle potrà proiettare i suoi pensieri in quelli di un altro o in un oggetto per trasmettergli visioni, ricordi o emozioni.
[Visione dell'Aura | Difesa Psionica | Difesa Illusoria]
Leiden - Al Cuore Non si Comanda
Si dice che il Cuore abbia le sue ragioni che la Ragione non può comprendere, o anche che la Mente si lasci sempre abbindolare dal Cuore... e questo non è che il più felice esito di un’eterna antitesi -quella tra sentimento e logica- che ha ispirato ben più di un artista, e che si realizza in una verità concreta e reale quando ci si ritrova al cospetto della Dama Azzurra.
I sentimenti e le impressioni che Ella ispira nella mente del prossimo sono emozioni figlie di un amore disinteressato e di un altruismo spassionato, che fanno presa anche sull’uomo più cinico e diffidente, sulla mente protetta dalla logica più spietata, e sul cuore reso più duro dal dolore o dalla rabbia; spesso non è nemmeno possibile comprendere o spiegarsi come ci si ritrovi abbracciati -o colpiti- da questi sentimenti, ma che trascendano i filtri imposti dalla mente, che superino le barriere della diffidenza e colmino il vuoto scavato dal dolore e dalla solitudine è un inevitabile dato di fatto.
In definitiva, questo potere sospende gli effetti e le reticenze generate da passive di protezione psionica, perché quando l'Amore vuol parlare, la Ragione deve tacere.
Koe - Richiamo della Sirena
L'impatto che la sua presenza esercita su quanti la rimirano è ancor poco rispetto al miracolo che ella può compiere con una parola, per il semplice fatto che la dolcissima e incantevole voce della Dama par sciogliersi nell’atmosfera, diffondendosi nell’aria come un estatico profumo, trasformando ogni frase conciliante in armonia e luce, e ispirando rispetto, saggezza e autorità quando si trova ad esprimere un’opinione o un comando.
A causa dei ruoli politici che è sempre stata chiamata a rivestire, Kalia ha dovuto -per forza di cose- imparare a farsi ascoltare: affiancando l’arte oratoria alla sua splendida voce, i suoi interventi risultano incredibilmente incisivi, perché chiunque la oda non può far a meno di trovarla magnetica e persuasiva, e quel che dice suona talmente ragionevole, gradevole, e giusto da catturare l’attenzione degli interlocutori, che difficilmente si negheranno il piacere di prestarle udienza.
[ Voce Ammaliatrice ]
Lilium - Essenza di Nostalgia
Per qualche misterioso e arcano motivo, una tenue ma persistente fragranza pare avvolgere la Dama Azzurra ovunque ella sosti o vada; la sua pelle, i suoi capelli, i suoi abiti... tutto di lei pare emettere un dolce profumo di gigli, che segue i suoi passi come una scia e le si spande gentilmente intorno entro un raggio massimo di 10 metri, sortendo effetti rasserenanti su quanti la circondano.
L’effluvio floreale sembra ispirare negli altri pensieri nostalgici e dolcemente malinconici, spesso legati alla regressione verso i propri ricordi di infanzia, evocando sentimenti romantici e teneri che rafforzano il senso di pace che la delicatezza e la gentilezza di Kalia generano nel prossimo.
Se le circostanze lo permettono, è anche facile che l’essenza di gigli concili il sonno.
[ Aura Conciliante ]
Sancta – Aura di Devozione
Gentile come un angelo, Kalia possiede un aspetto puro e pio che rende particolarmente carismatica la sua figura: l’attrazione e il senso di tranquillità che promana è abbastanza forte da far scordare ogni negatività con un solo sguardo, spingendo a condividere sentimenti angosciosi per l’inconfessato e inconfessabile desiderio di liberazione, così come un suo gesto compassionevole può spezzare la prudenza o la paura. In questo modo la giovane sa comprendere i motivi –e le emozioni- che animano il suo interlocutore, dissuaderlo da atti di forza, e farlo ragionare... sebbene è anche possibile che la sua presenza provochi emozioni forti, persistenti e non sempre controllate.
Questo suo involontario ascendente consente di influenzare un’intera folla nello stesso momento, giacché non è necessario che Kalia compia alcunché oltre a mostrarsi, e trascende qualsiasi razza, genere, religione, classe sociale e soprattutto natura soprannaturale: non è indispensabile incontrare i suoi occhi, basta posare lo sguardo sulla sua figura e trovarsi nel raggio di 10 metri da lei.
[Aura di Charme]
Alcar Valaron - Gloria delle Potenze
"...Ora avvenne che le Potenze di Arda, che pure erano consce della sorte del loro Maia Faerglir, volessero inviargli un dono, per sostenerlo nei momenti in cui ogni persino la luce della ragione e della verità non fosse risultata abbastanza brillante da trafiggere le tenebre del dubbio e del falso. Molto, infatti, l'Uno teneva a cuore lo spirito del garante e quando questi si dipartì da Ennor grande sofferenza gli pervenne, esulando, quell'evento, dall'antichissima musica degli Ainur; per volere di Eru Ilùvatar nuova forza crebbe nello Zero, ché il Destino lo permise, e ciò che nel cuore del Mondo si ammantava di menzogna avrebbe emesso un suono strisciante, che solo l'orecchio dell'Eterno avrebbe colto..."
Ciò che le Potenze donarono ad Eru Elen Amarth -e che lui, attraverso il ciondolo ha donato a Kalia- non è altro che la capacità di discernere il vero dal falso; infatti, in un area di 10 metri di raggio ogni menzogna pronunciata da qualunque creatura produrrà, alle orecchie della Dama un sibilo, lo stesso emesso dai serpenti. Come ogni altra passiva, sulle creature protette da particolari abilità o tecniche, Alcar Valaron non sortisce alcun risultato.
[Riconosce le Bugie] derivato da "Henrind"
Synchro - L'Eterna Iridescenza
Destinato a non godere di una particolare sfumatura di carattere, il Destino ha fatto sì che Amarth potesse provarle tutte, senza però trattenerne nessuna: questa è l'origine di ciò che spesso egli chiama "Synchro"...
In un'area di 5 metri di raggio, ogni singola sensazione presente verrà percepita ed attirata dal monile del Guardiano; una volte penetratevi, l'iridescenza che sempre lo contraddistingue cesserà, e il ciondolo si tingerà del colore che ogni emozione rappresenta; eppure, ben poco queste vi dimoreranno, perché il pendente non potrà trattenerle: solitamente, infatti, Synchro farà sì che ogni percezione venga restituita all'ambiente, inducendo chiunque si trovi nell'area di influenza a provare ciò che il Guardiano ha captato... ma poiché Hênrind si combina diversamente con la sua portatrice, l’effetto verso l’esterno sarà solo quello di riprogettare sentimenti positivi, purificati dall’aura della Dama Azzurra.
[Diffusione di Sentimenti Positivi] derivato da "Henrind". -
_MajinZ_.
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Quando il mio sguardo si posa su di lei, un senso di pace mi pervade i sensi e arriva dritto alla mia anima. Mi sento quasi spaesato, non credo di aver mai percepito così tanta dolcezza provenire da una donna, anzi, da qualsiasi persona. I suoi occhi sono carichi d’amore, ma non si tratta di un sentimento regalato a pochi eletti, in quei due zaffiri c’è un amore sconfinato per qualsiasi essere vivente... lo stesso sguardo che una madre dona al proprio figlio, un affetto che non ha fine.
In un primo momento non so che fare, sono quasi paralizzato davanti a questa donna, il mio cuore ha perso più di un battito da quando ho messo piede in questa stanza. Ogni pensieri svanisce dalla mia mente e io mi sento in imbarazzo, terribilmente in imbarazzo. Ho come l’impressione di essere totalmente fuori contesto, un senso di colpa mi pervade... sono un lupo. Certo, non è per merito mio che mi trovo in questa spiacevole sensazione, eppure io sono una creatura che non è fatta per stare in un edificio... sono un animale selvatico, non sono degno. Però poi ripenso ad una cosa... prima di essere un animale, io sono un Cavaliere e se voglio essere degno di quel nome, non posso comportarmi in questo modo, sarebbe un qualcosa di estremamente disonorevole.
Il mio sguardo si fa più sicuro, avanzo di qualche passo senza pensare ai miei artigli che ticchettano sul marmo, senza pensare alla mia pelliccia o alle mie zanne. Mi fermo a pochi passi da lei e mi inchino, chiudo gli occhi e le dono tutto il rispetto che si merita. Come un vero Cavaliere rimango fermo, aspetto che sia lei a dirmi di ritornare in posizione eretta... su quattro zampe. Le ho quasi mancato di rispetto, non devo più fare errori di questo tipo, non davanti alla mia unica Speranza.. -
.Mi spiegate cosa stiamo facendo qui? Eh, me lo spiegate? Stiamo parlando? Davvero? Cioè, io non lo so! Va bene presentarsi, va bene chiedere udienza, va bene tutto ma... su, dai, non sarò mica il solo! Sarà successo anche a voi, no? Di sentire tutta questa gioia immotivata -di varcare la soglia e ritrovarsi totalmente immersi nel bene. Di stare bene. Di sentirsi bene. Di voler bene. E di voler far del bene. Can you feel the love
tonight?
Perchè da quando siamo nella stessa stanza della Castellana -da quando ciò che Ella rappresenta ci raggiunge nell'intimo- io mi sento così: perso, completamente perso! Sentimenti pieni di qualcosa che non conosco a fondo (e al contempo struggenti, alla stessa maniera di quando il miele diventa troppo e t'invischia la bocca) mi attraversano, impossessandosi di quel che indentifico come io! Sono preda di desideri innocenti ma che non controllo, sono vittima di un estremo bisogno di amare!
Ma non faccio ora a preoccuparmene -la malia non me lo permette nemmeno: io sto bene (davvero!) in questo stato -se anche poi, al termine di questo incontro, ne conseguirà una delusione incolmabile... come posso lamentarmi della condizione attuale? Come posso distogliere la mia attenzione se essa è stata completamente assorbita dalla quiete e dall'armonia di cui questo salone è intriso? Sono in quello che alcuni chiamerebbero paradiso, sono in pace! Con me stesso, con il mondo, con i miei sensi! Poche cose si avvicinano a questa sensazione meravigliosa (nonostante nella mia vita io abbia sempre esagerato i piccoli momenti di felicità, eleggendoli a tripudi di gioia), per ora soltanto una la supera: la Sua voce, soave, perfetta, fonte di ancora maggiore beatitudine!
Finirò per sciogliermi, me lo sento! Rantolando un Marsh! che non so bene cosa dovrebbe comunicare (tanto sono in estasi ed ottenebrato da questo squisito splendore), rispondo infatti all'unica questione -all'Unica persona- che or ora abbia un significato; indi, dolcemente cullato dal fiabesco profumo di un campo straripante di gigli (elegia della vita che sboccia, cresce e prospera nella bella stagione) finisco per vagabondare in lungo e in largo per la stanza, ostentando un sorriso sciocco ed inebriato: credete forse che sia consapevole di quanto mi sta accadendo? Pazzi! L'unica cosa che so è che...
There's a calm surrender to the rush of day
When the heat of the rolling world can be turned away
An enchanted moment, and it sees me through
It's enough for this restless warrior just to be with you
And can you feel the love tonight
It is where we are
It's enough for this wide-eyed wanderer
That we got this far
And can you feel the love tonight
How it's laid to rest
It's enough to make kings and vagabonds
Believe the very best
There's a time for everyone if they only learn
That the twisting kaleidoscope moves us all in turn
There's a rhyme and reason to the wild outdoors
When the heart of this star-crossed voyager beats in time with yoursEnergia: 100% Abilità: Umidità (Passiva: ambiente circostante sempre umido)
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Edited by AnimeHunter - 25/3/2015, 23:44. -
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Ezazél
Calma.
Amore.
Serenità.
Meditazione. Zen. Pace dei sensi, benessere, un senso di completezza e amore universale.
Tutto questo, solo fissando negli occhi la Lady Kalia.
Era meglio di quella volta che aveva fumato - per interesse puramente scientifico! - certe strane erbe trovate a Fanedell.
E quindi.
Beh.
C'era proprio bisogno di parlare? Non poteva stare così per un po?
Qualche ora. Qualche giorno.
Di pace.
Sorrise come uno scemo. La Dama Azzurra aveva qualcosa di... Boh.
Bellissimo.
Magico.
Incredibile.
Fu il "MARSH!" di bluetto a riscuoterlo dalla sua catatonia. Replicò ad esso con un «AH!» confuso, agitando il capo come un cane bagnato. I luuunghi capelli biondi gli finirono tutti in faccia, e fu solo con grande affanno e manate che riuscì a tornare in situazione presentabile.
Più o meno.
«Speriamo... Che lei ci possa aiutare, sì.» confermò, annuendo più volte «Il mio amico qui, il signor Gareth, altri non è che un umano costretto in forma di lupo. Una maledizione è stata apposta su di lui, scagliata da un necromante cattivo che ha poi rapito la sua dama.»
Il tono si era fatto più greve, ora, la schiena più dritta. Si aggiustò gli occhiali sulla punta del naso.
«Volevamo sapere se era a conoscenza di altri simili crimini o attività maligne nel Presidio.»
Lasciò in sospeso il nome "Sciame dei Golgari", per ora. Una sua intuizione azzardata, che forse avrebbe trovato conferma nelle labbra della Dama.
«E poi, sapendola maestra di energie curative, speravamo che potesse controllare Gareth, e scoprire se c'è un modo per spezzare l'incanto malvagio. Io non ci sono riuscito.» conlcuse mestamente, chinando il capo.
V'era una Maestra nella Via della Cura a Palanthas, lo sapeva, però non l'aveva mai vista. In quanto ai suoi colleghi, aveva preferito non chiedere nulla.
Temeva che Bifros avrebbe proposto di smontare il lupacchiotto.
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Il ticchettio degli artigli del lupo sul lucido pavimento richiamarono proprio su di lui lo sguardo ceruleo della Castellana, ed ella si ritrovò a contemplarlo con una nuova attenzione quando i suoi sensi mistici cominciarono ad avvertire in quella creatura qualcosa di diverso: non era solo per la solenne nobiltà che ispirava il suo incedere composto quando si avvicinò a lei, né per l'intenzionalità tutta umana con cui si esibì in un inchino al suo cospetto...
Non aveva nulla da temere da quella creatura -di questo fu sicura prima ancora di inginocchiarglisi accanto per posare una carezza gentile sul morbido pelo della testa- eppure qualcosa non andava in lui: c'era qualcosa di anomalo, come un dettaglio fuori posto o una nota disarmonica in una sinfonia, come se la forma percepita dai suoi occhi e dal suo cuore fosse in qualche modo diversa; in più, pur non sapendo ancora discernere quale fosse esattamente la questione, la sua empatia parve percepire il tormento interiore dell'animale - e il suo primo desiderio fu di aiutarlo.
« Gareth... Tu... »
Marsh!
L'improvviso trillo cinguettato da Bluetto, che trotterellava allegramente in giro per la stanza ebbro di gioia, interruppe il flusso dei suoi pensieri... ma ebbe anche il potere di riscuotere quelli del piccolo Ezàzel dall'immobilità.
«AH! Speriamo... Che lei ci possa aiutare, sì.»
esordì il folletto, scuotendo la testolina bionda e arruffandosi tutto, per poi annuire
«Il mio amico qui, il signor Gareth, altri non è che un umano costretto in forma di lupo. Una maledizione è stata apposta su di lui, scagliata da un necromante cattivo che ha poi rapito la sua dama.»
« . . . »
Nell'udire quella notizia, gli occhi blu zaffiro della donna si sbarrarono in un moto di preoccupazione: per quanto la sprovveduta ingenuità dell'Est e della sua gente fosse un luogo comune -tanto radicato quanto infondato-, Kalia seppe che quella era la verità nel momento stesso in cui il piccolo Bibliotecario la proferì, non solo perché perseguire la verità era la condotta di ogni Saggio o perché non percepì menzogna nella sua vocetta spontanea... ma soprattutto perché quella storia collimava con le vaghe e confuse sensazioni che lei stessa stava avvertendo.
«Volevamo sapere se era a conoscenza di altri simili crimini o attività maligne nel Presidio.»
proseguì Ezazél, raddrizzando la schiena e riaccomodando gli occhiali sul nasino
«E poi, sapendola maestra di energie curative, speravamo che potesse controllare Gareth, e scoprire se c'è un modo per spezzare l'incanto malvagio. Io non ci sono riuscito.»
Mordicchiandosi pensosamente un labbro, la Dama Azzurra ristette in silenzio per un momento, muovendo un cenno di assenso al grazioso folletto biondo e abbassando poi lo sguardo oltremare sul muso del lupo davanti a lei.
« Vi prego di alzarvi, Gareth – queste formalità non sono necessarie. »
gli disse, comprendendo ora appieno il suo gesto e tributandovi il giusto riguardo
« In casi come questi, potrebbe essere avventato agire senza sapere con che cosa si ha a che fare, perciò devo chiedervi di pazientare un po'... »
Così dicendo, lentamente e con delicatezza -come a domandare permesso- prese tra le mani bianche il volto del lupo, e nascose le iridi di zaffiro dietro il velo delle palpebre bordate di folte ciglia nere, lasciando che il suo potere fluisse da lei alla sventurata vittima del sortilegio, in cerca di indizi sulle cause della sua condizione... ma, soprattutto, sull'eventuale conseguenza della sua alterazione.
Non ci volle molto, prima che la Fanciulla Eterna ottenesse un responso... Ma non si trattava di un responso felice, perché la costringeva a lasciar intoccato qualcosa che avrebbe potuto e voluto disfare all'istante.
« Io... sono davvero mortificata, ma temo di non poter far molto... »
ammise amaramente, spezzando il silenzio con un sospiro addolorato
« La maledizione che pende sul vostro capo è di natura complessa... e pericolosa.
Non tanto per l'incantesimo in sé, quanto per il suo contraccolpo. »
tentò di spiegare, incatenando con tristezza i suoi occhi a quelli del lupo
« Il peso di questo maleficio non grava solamente sulla vostra persona, Gareth,
ma è ripartito con qualcun altro... »
non lo disse, ma -a voler fare congetture- il suo pensiero corse alla fanciulla rapita
« ...e ho paura che se recidessi qui e ora il vincolo che vi imprigiona, questo male si riverserebbe completamente su quel qualcuno – e in queste condizioni non potrei nulla per aiutarlo. »
Nel sostenere lo sguardo dell'animale, la Castellana si sforzò di mantenersi calma e controllata -come faceva sempre, senza che diventasse mai più facile con l'esperienza-, limitandosi ad emettere un sospiro afflitto prima di spostare la sua attenzione sul Folletto biondo che faceva da ambasciatore per il Cavaliere.
« Non tutto è perduto, però... »
riprese, comunicando al Saggio due possibili soluzioni
« Se riuscissimo a liberare l'ostaggio, avendolo qui potrei capire di cosa si tratta e trovare un modo per spezzare l'incantesimo: potremmo ricevere anche consulenza e aiuto del Magisterium di Laputa... »
proseguì, suggerendo in che direzione muoversi per risolvere la situazione
« ...se tuttavia rintracciassimo il Necromante artefice della maledizione, sarebbe più facile risalire allo specifico sortilegio che ha utilizzato: potremmo trovare un modo per farglielo rimuovere di persona... e, se anche si rifiutasse, sapremmo comunque con cosa abbiamo a che fare. »SPOILER (clicca per visualizzare)
Poteri Passivi
Auspex – Occhio del Saggio
La vista mistica della Dama Azzurra è in grado di discernere le energie vitali attorno a lei -solitamente invisibili ad occhi umani- riconoscendo le emissioni spirituali di esseri umani dotati di particolari poteri e quelle di creature soprannaturali quali fantasmi, angeli, demoni, e un vasto numero
di altre entità ultraterrene...
Che siano incorporee o celate in aspetti tangibili, non fà differenza: gli occhi della fanciulla sanno focalizzarsi sulla verità per scoprire i travestimenti magici, snudare la verità offuscata da illusioni e resistere alle manipolazioni mentali.
La spiccata empatia di Kalia le permette di interpretare i colori delle auree che vede per comprenderne lo stato d'animo, e se il destinatario è consenziente, elle potrà proiettare i suoi pensieri in quelli di un altro o in un oggetto per trasmettergli visioni, ricordi o emozioni.
[Visione dell'Aura | Difesa Psionica | Difesa Illusoria]Leiden - Al Cuore Non si Comanda
Si dice che il Cuore abbia le sue ragioni che la Ragione non può comprendere, o anche che la Mente si lasci sempre abbindolare dal Cuore... e questo non è che il più felice esito di un’eterna antitesi -quella tra sentimento e logica- che ha ispirato ben più di un artista, e che si realizza in una verità concreta e reale quando ci si ritrova al cospetto della Dama Azzurra.
I sentimenti e le impressioni che Ella ispira nella mente del prossimo sono emozioni figlie di un amore disinteressato e di un altruismo spassionato, che fanno presa anche sull’uomo più cinico e diffidente, sulla mente protetta dalla logica più spietata, e sul cuore reso più duro dal dolore o dalla rabbia; spesso non è nemmeno possibile comprendere o spiegarsi come ci si ritrovi abbracciati -o colpiti- da questi sentimenti, ma che trascendano i filtri imposti dalla mente, che superino le barriere della diffidenza e colmino il vuoto scavato dal dolore e dalla solitudine è un inevitabile dato di fatto.
In definitiva, questo potere sospende gli effetti e le reticenze generate da passive di protezione psionica, perché quando l'Amore vuol parlare, la Ragione deve tacere.
Koe - Richiamo della Sirena
L'impatto che la sua presenza esercita su quanti la rimirano è ancor poco rispetto al miracolo che ella può compiere con una parola, per il semplice fatto che la dolcissima e incantevole voce della Dama par sciogliersi nell’atmosfera, diffondendosi nell’aria come un estatico profumo, trasformando ogni frase conciliante in armonia e luce, e ispirando rispetto, saggezza e autorità quando si trova ad esprimere un’opinione o un comando.
A causa dei ruoli politici che è sempre stata chiamata a rivestire, Kalia ha dovuto -per forza di cose- imparare a farsi ascoltare: affiancando l’arte oratoria alla sua splendida voce, i suoi interventi risultano incredibilmente incisivi, perché chiunque la oda non può far a meno di trovarla magnetica e persuasiva, e quel che dice suona talmente ragionevole, gradevole, e giusto da catturare l’attenzione degli interlocutori, che difficilmente si negheranno il piacere di prestarle udienza.
[ Voce Ammaliatrice ]
Lilium - Essenza di Nostalgia
Per qualche misterioso e arcano motivo, una tenue ma persistente fragranza pare avvolgere la Dama Azzurra ovunque ella sosti o vada; la sua pelle, i suoi capelli, i suoi abiti... tutto di lei pare emettere un dolce profumo di gigli, che segue i suoi passi come una scia e le si spande gentilmente intorno entro un raggio massimo di 10 metri, sortendo effetti rasserenanti su quanti la circondano.
L’effluvio floreale sembra ispirare negli altri pensieri nostalgici e dolcemente malinconici, spesso legati alla regressione verso i propri ricordi di infanzia, evocando sentimenti romantici e teneri che rafforzano il senso di pace che la delicatezza e la gentilezza di Kalia generano nel prossimo.
Se le circostanze lo permettono, è anche facile che l’essenza di gigli concili il sonno.
[ Aura Conciliante ]
Sancta – Aura di Devozione
Gentile come un angelo, Kalia possiede un aspetto puro e pio che rende particolarmente carismatica la sua figura: l’attrazione e il senso di tranquillità che promana è abbastanza forte da far scordare ogni negatività con un solo sguardo, spingendo a condividere sentimenti angosciosi per l’inconfessato e inconfessabile desiderio di liberazione, così come un suo gesto compassionevole può spezzare la prudenza o la paura. In questo modo la giovane sa comprendere i motivi –e le emozioni- che animano il suo interlocutore, dissuaderlo da atti di forza, e farlo ragionare... sebbene è anche possibile che la sua presenza provochi emozioni forti, persistenti e non sempre controllate.
Questo suo involontario ascendente consente di influenzare un’intera folla nello stesso momento, giacché non è necessario che Kalia compia alcunché oltre a mostrarsi, e trascende qualsiasi razza, genere, religione, classe sociale e soprattutto natura soprannaturale: non è indispensabile incontrare i suoi occhi, basta posare lo sguardo sulla sua figura e trovarsi nel raggio di 10 metri da lei.
[Aura di Charme]
Alcar Valaron - Gloria delle Potenze
"...Ora avvenne che le Potenze di Arda, che pure erano consce della sorte del loro Maia Faerglir, volessero inviargli un dono, per sostenerlo nei momenti in cui ogni persino la luce della ragione e della verità non fosse risultata abbastanza brillante da trafiggere le tenebre del dubbio e del falso. Molto, infatti, l'Uno teneva a cuore lo spirito del garante e quando questi si dipartì da Ennor grande sofferenza gli pervenne, esulando, quell'evento, dall'antichissima musica degli Ainur; per volere di Eru Ilùvatar nuova forza crebbe nello Zero, ché il Destino lo permise, e ciò che nel cuore del Mondo si ammantava di menzogna avrebbe emesso un suono strisciante, che solo l'orecchio dell'Eterno avrebbe colto..."
Ciò che le Potenze donarono ad Eru Elen Amarth -e che lui, attraverso il ciondolo ha donato a Kalia- non è altro che la capacità di discernere il vero dal falso; infatti, in un area di 10 metri di raggio ogni menzogna pronunciata da qualunque creatura produrrà, alle orecchie della Dama un sibilo, lo stesso emesso dai serpenti. Come ogni altra passiva, sulle creature protette da particolari abilità o tecniche, Alcar Valaron non sortisce alcun risultato.
[Riconosce le Bugie] derivato da "Henrind"
Synchro - L'Eterna Iridescenza
Destinato a non godere di una particolare sfumatura di carattere, il Destino ha fatto sì che Amarth potesse provarle tutte, senza però trattenerne nessuna: questa è l'origine di ciò che spesso egli chiama "Synchro"...
In un'area di 5 metri di raggio, ogni singola sensazione presente verrà percepita ed attirata dal monile del Guardiano; una volte penetratevi, l'iridescenza che sempre lo contraddistingue cesserà, e il ciondolo si tingerà del colore che ogni emozione rappresenta; eppure, ben poco queste vi dimoreranno, perché il pendente non potrà trattenerle: solitamente, infatti, Synchro farà sì che ogni percezione venga restituita all'ambiente, inducendo chiunque si trovi nell'area di influenza a provare ciò che il Guardiano ha captato... ma poiché Hênrind si combina diversamente con la sua portatrice, l’effetto verso l’esterno sarà solo quello di riprogettare sentimenti positivi, purificati dall’aura della Dama Azzurra.
[Diffusione di Sentimenti Positivi] derivato da "Henrind"
Tecniche Utilizzate
Percepire l’Essenza: Con un semplice tocco, la Dama Azzurra esegue un approfondito esame dello stato di salute di chi le sta di fronte; toccando il bersaglio, Kalia può determinare quanta energia gli resti, apprendendo molte cose sulla sua costituzione, anche più di quante ne sappia lui stesso: la sua vera età, la sua muscolatura, eventuali malattie e maledizioni, caratteristiche ereditarie, la sua forza.. Il potere rivela inoltre, soprattutto, la natura e il tipo di creatura che si ha di fronte, su cosa si basano i suoi poteri, eventuali elementi nella cui manipolazione eccelle e poteri speciali. La quantità di informazioni cresce in base alla durata del contatto. [GDR-only]
Consumo: Medio. -
_MajinZ_.
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La sua presenza, il suo odore, qualsiasi parte di lei rende questa donna rassicurante. Restandole vicino acquisisco una tranquillità che credevo di avere perduto. In questo momento potrei lasciar perdere tutto, tanto è grande il desiderio di percepire ancora queste sensazioni. Però io ho un desiderio molto più grande di questo... desidero con tutto me stesso di tornare umano ma non solo, voglio rivedere la mia amata Maria perché so che è viva e mi sta aspettando. Finché questa sensazione continua ad accompagnarmi, devo lottare fino alla fine e fare qualsiasi cosa pur di rovesciare questo destino avverso.
Socchiudo gli occhi quando l’angelo posa la sua mano delicata sul mio capo, muovo le orecchie un poco più per la sorpresa che per altro. In un primo momento ho pensato che volesse scansarmi, ma una donna così non ha paura di me: lei sa già tutto, non ho nulla di cui preoccuparmi. Tuttavia non riesco a sollevare lo sguardo da terra, sorprendentemente sono io quello ad essere più intimidito e la coda bassa non fa altro che sottolineare la cosa. Quando però la Dama Azzurra comprende davvero il mio tormento, mi invita a rialzarmi e finalmente incrocio il mio sguardo con il suo.
Riesco a specchiarmi nei suoi occhi, vedo un lupo. Ma forse per la prima volta ciò non mi provoca rabbia o dolore, ma solo una forte determinazione. Mi fido del suo tocco delicato e rimango fermo mentre lei mi scruta dentro, ma le sue parole per poco non mandano in pezzi tutto il mio mondo. Se la cosa avesse avuto ripercussioni solo su me stesso non ci avrei pensato due volte prima di accettare... ma sapere che liberando me potevo mettere in pericolo la mia metà, che grazie al cielo è viva, mi causa un forte dolore al cuore. Abbasso le orecchie ormai affranto, ma è sempre la Dama a darmi una nuova speranza.
Ci sono due modi per spezzare la maledizione, il primo consiste nel trovare Maria, ma purtroppo ne ho perso le tracce per troppo tempo... forse però rintracciare quel maledetto necromante è una via più sicura, inoltre trovando lui avrei riabbracciato il mio tesoro più prezioso. Il coraggio inizia quindi a scorrere nuovamente forte in me e i miei occhi si fanno determinati, ogni fibra del mio corpo sembra rinvigorita da questa scoperta. Lancio quindi uno sguardo verso Ezazél, lui ormai mi conosce e sa cosa vuol dire: andiamo a prendere quel bastardo. Adesso ho degli amici, adesso posso provarci, finalmente. Non sono più solo, mai come ora i calcoli di quel mostro si sono risvegliati sbagliati... e proprio questo causerà la sua inesorabile e ineluttabile fine.. -
.Eppure c'è qualcosa di strano in tutto questo amore. Qualcosa di sbagliato. Qualcosa di troppo presto. O forse
soltantoqualcosa di troppo. Tipo me. Io.DominikMarshtomp.
Perchè nella mia testolina vuota e altalenante -in quel nulla che governa seriamente il mio agire e che dovrebbe essere sede di saggi pensieri (?)- con la stessa irruenza di una bolla che scoppia si fa largo il dubbio che me medesimo sia di troppo (e non crediate sia solo, pure Ez lo è -se non che lui almeno funge da interprete). Un'insulsa paura di non essere desiderato, il dilaniante sospetto che Lupo e Dama preferirebbero appartarsi senza pubblico. Ed effettivamente... ci sta: non che mi sia chiaro il perchè -non che io abbia piena consapevolezza del perchè dovrebbero (o vorrebbero) rimanere soli soletti- pur tuttavia sembra mi ovvio ed evidente. Scontato, perfino. Oltre che estremamente, orribilmente, ingiustamente ingiusto."RA'AR!"
Ruggisco non appena me ne rendo conto, in preda ad una gelosia tanto malsana quanto inevitabile conseguenza del mio infantile desiderio d'essere unico (sì, insomma, nessuno mi ha mai insegnato che si può vivere bene anche condividendo l'amore)."Ma-ma t'a'mp shshsh!"
Ci sono anch'io! Io sono qui! Non escludetemi!Ed è quasi subito un pianto disperato, d'ingenuità disarmante ma non per questo di più lieve dolore. Non ho mai avuto problemi con lo starmene solo -anzi, ho sempre cercato di evitare gli umani, per le brutte esperienze che furono- ciononostante, ora che sono qui, la più totale mancanza di attenzioni da parte della Castellana mi pare il più brutale degli affronti e la più insopportabile delle condanne -soggiogato da questo estremizzato (e distorto) sentimento d'affetto, sto per trasformarmi in qualcosa di pericolosamente affranto e parimenti fuori controllo!
Qualcosa di sbagliato per colpa di qualcosa di troppo presto.Energia: 100% Abilità: Umidità (Passiva: ambiente circostante sempre umido)
Strumento tenuto: Avanzi (Equip/Passiva: rigenera nel tempo la salute)
1° Slot: ●●●●●●●●●●●●●●●●●●●●●●●●●●●●●●●●●●●●●
2° Slot: ●●●●●●●●●●●●●●●●●●●●●●●●●●●●●●●●●●●●●. -
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Ezazél
Ezazél piegò la boccuccia, sconfortato dalla cattiva notizia.
Se nemmeno la Dama Azzurra era in grado di fare qualcosa, l'incantesimo doveva essere proprio brutto. D'altra parte, quel "maleficio ripartito con qualcun altro" riaccese la speranza negli occhi del bibliotecario: che la donna di Gareth fosse ancora viva? E se davvero l'incanto li legava, allora... Nessuno dei due sarebbe stato ucciso a breve, poiché entrambi necessari all'incantesimo.
Forse, quella storia avrebbe potuto avere un lieto fine.
«Vi ringraziamo infinitamente per le informazioni. Sono più di quanto potessimo mai sperare. Ora dobbiamo solo trovare il Necromante.» rispose con un profondo inchino, i capelli biondi che ricadevano sul pavimento.
Era un bene, in realtà, averli così scompigliati. Avere una tenda protettiva per non vedere direttamente la Dama. Lei era... Troppo bella da guardare, e ispirava una pace suprema. Avrebbe potuto rimanere ore - giorni, settimane, mesi - semplicemente a fissarla.
Non aveva il tempo per cose simili.
«Stando alle mie ricerche, nell'Est opera in segreto un piccolo gruppo di druidi corrotti chiamati "Golgari". Lei ne sa qualcosa, per caso?» rialzò appena la testolina «Ha notizie di recenti attività necromantiche nel Presidio? Assassini strani, animali mutilati, sparizioni, profanazioni di tombe?»
Trovare il Necromante che aveva maledetto Gareth non era necessario: bastava trovarne uno a caso, e li avrebbe condotti dal resto del gruppo.
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Naturalmente, in reazione all'amara verità che la Castellana era stata costretta a far presente a Gareth, il lupo fu pervaso da un miscuglio di sensazioni confuse come fango, eppure non così difficile da discernere con un po' di empatia: ora al corrente del fatto che la sua maledizione fosse legata ad un altro misterioso maleficio pendente sull'amata Maria, il lupo percepiva certamente ansia per la sua sorte eppure sollievo nel saperla ancora in vita... ma temeva per lei, sentiva su di sé il peso della responsabilità delle di lei condizioni, e forse tremava per la consapevolezza che il suo semplice desiderio di tornare umano aveva inavvertitamente rischiato di esporre lei a maggior pericolo.
...e tuttavia, non tutto era perduto: le soluzioni presentate da Kalia sembravano aver rinvigorito la determinazione del Lupo, e fu con un sorriso fiducioso e una carezza di incoraggiamento sul pelo scuro che la Dama Azzurra prestò ascolto alle domande del piccolo Interprete vestito di rosso.
«Vi ringraziamo infinitamente per le informazioni.
Sono più di quanto potessimo mai sperare.»
"RA'AR!"
Mentre il folletto biondo si esibiva in un profondissimo inchino, srotolando le lunghe chiome tutt'intorno, un gracidio contrariato richiamò l'attenzione delle iridi blu zaffiro della donna sul piccolo Bluetto, che poco prima trotterellava in giro spensierato, e adesso si era piantonato poco lontano, con sul musetto un'espressione scura che -con un po' di fantasia- sarebbe potuta sembrare un broncio.
"Ma-ma t'a'mp shshsh!"
Interpretando il suo malumore per semplice insofferenza ai noiosi discorsi dei “grandi”, in tutto e per tutto simile a quella che aveva già visto tante e tante volte sul viso degli Angeli di Misércorde, Kalia gli rivolse un sorriso di scuse, tese lentamente le manine verso di lui -per non spaventarlo con movimenti bruschi-, e se lo tirò in braccio per posargli un lieve bacio di consolazione sulla gota di un vivace color arancione.
« Ancora un attimo di pazienza... »
mormorò, facendo appello al suo buon cuore, ed adagiandoselo in grembo
«Ora dobbiamo solo trovare il Necromante. Stando alle mie ricerche,
nell'Est opera in segreto un piccolo gruppo di druidi corrotti chiamati "Golgari". »
proseguì il piccolo Ezazèl, presentando la prima pista di cui era venuto al corrente
«Lei ne sa qualcosa, per caso? Ha notizie di recenti attività necromantiche nel Presidio?
Assassini strani, animali mutilati, sparizioni, profanazioni di tombe?»
Avendo udito attentamente le domande mirate del Bibliotecario, e con ancora fresca in cuore la ferita per l'atroce assassinio che era stato compiuto solo poco tempo prima nel quartiere del Mercato delle Sette Note, l'Alfiere Orientale chiuse gli occhi blu in un istante di raccoglimento, e dalle labbra rosse e ben disegnate evase dapprima un mesto sospiro.
« L'unico episodio di cronaca recente che riguarda un Necromante è avvenuto proprio qui ad Istvàn, solo poche settimane fa: una famiglia composta da tre persone è stata trovata barbaramente uccisa nella sua abitazione, nel quartiere di Epàrtis. »
rattristata dalla rievocazione del luttuoso evento, la Dama abbassò lo sguardo
« Al di là della macabra ironia con cui i loro corpi sono stati messi in posa per simulare la vita, ciò che fa pensare all'azione di un Necromante è il fatto che le loro anime sono state rubate. »
annunciò con tono grave, elargendo qualche carezzina a Bluetto e Gareth
« Ad accorgersene è stata la shamana che li ha trovati -un'amica di famiglia-, quando ha cercato di richiamare indietro i loro spiriti per rianimarli o almeno avere notizie dell'accaduto, ma... non c'è stata alcuna risposta.
Chi li ha uccisi, ha portato via con sé le loro anime. ». -
_MajinZ_.
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I pensieri vorticano nella mia mente, si accavallano in una danza continua e generano in me un turbinare di emozioni a cui non so dare un significato. Sono contento per le risposte appena avute, so che Maria è viva e c’è ancora una piccola speranza per noi due... ma sono anche terribilmente spaventato da tutto ciò. C’è il rischio che il mio egoismo possa fare del male all’unica persona che per me conta davvero. Eppure non voglio arrendermi senza lottare, ci sarà per forza un modo alternativo per risolvere questa complicata faccenda. E già il fatto che ci siano delle tracce è un ottimo inizio, però la soluzione è ancora piuttosto lontana, per il momento.
Ad ogni modo fisso con occhi speranzosi la Dama Azzurra, mi fido di lei e so che non mi mentirebbe mai, non avrebbe senso farlo. Ezazèl le chiede informazioni su quel che hanno studiato nella biblioteca e lei risponde immediatamente, senza nascondere una certa tristezza. Ciò fa del male anche a me, mi sento quasi in colpa per chiedere queste cose all’angelo che lei è... parlare di un omicidio non è mai un argomento piacevole, soprattutto quando l’assassinio non è avvenuto solo per il corpo ma anche per l’anima di quei poveretti: il necromante le aveva rubate, era impossibile riportarle indietro.
Chiudo gli occhi mentre la mano delicata della Dama mi accarezza il capo, le mie orecchie si abbassano e io continuo ad esserle infinitamente grato. Mi ha dato una strada da seguire e soprattutto mi ha ridato la Speranza di cui avevo un disperato bisogno, mi ha fatto rinascere. Ma devo ringraziare tutti, dal biondino fino ad arrivare anche al piccolo rospo blu, il quale inizia a non reggere più quella situazione così triste... e infatti possiamo concludere qui, ormai ho tutto quel che mi serve per iniziare la ricerca. Guardo Ezazèl e poi rivolgo lo sguardo alla donna che mi ha salvato... se solo potessi parlare avrei un sacco di cose da dirle, ma da lupo non posso fare altro che chinarmi ancora davanti a lei e ringraziarla con i miei occhi, l’unico modo che ho per mostrare ancora quel briciolo di umanità di cui sono ancora capace.. -
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Ezazél
«Che cosa orribile.» commentò a mezza voce, lo sguardo che si faceva distante. Un commento di circostanza, perché non voleva realmente pensare all'orrore di quella notizia.
Senz'anima. L'avevano imprigionata? Mangiata? Distrutta? E come deve essere morire sapendo di non avere più alcun futuro? Loro l'avevano sentito, quando lo spirito gli era stato strappato via?
Non riusciva a capirlo. La sua mente era in uno stato di negazione, come se non fosse possibile contemplare realmente una pratica così mostruosa. Non ad Est, non così vicino a lui, non con la Dama Azzurra a vegliare su tutti loro.
A Ezazél piacevano le parole, ma riconosceva i loro limiti.
Ci sono orrori impossibili da esprimere con lettere e suoni.
E a volte dichiamo solo "che cosa orribile", anche se è inadeguato, perché l'alternativa è di mettersi a piangere.
Tirò su col naso e strizzò gli occhi. Stava bene, davvero. E voleva continuare a non pensare, ad essere serio e professionale, almeno finché non sarebbe uscito dalla stanza.
Il solo guardare Lady Kalia lo aiutava a tornare più sereno.
«Ci metteremo in contatto con i Cavalieri Celesti e chiederemo di poter aiutare nelle indagini. Mettendo insieme le nostre informazioni, forse riusciremo a rintracciare il colpevole.
E prometto che riusciremo a fare giustizia.»
Giustizia. Pensava di saperne molto sull'argomento, avendo letto i tomi dei migliori teorici in materia, eppure nessuna parola gli era mai suonata tanto vuota. Qualche giustizia poteva esistere per un simile crimine?
Era cattivo nel pensare che un assassino così malvagio meritasse la morte?
«La terremo aggiornata sulle nostre ricerche. Grazie ancora e perdoni il disturbo.»
Un ultimo inchino, un ultimo sguardo dedicato alla dama - avrebbe voluto fermarsi ancora qualche attimo a guardarla, fissare quegli occhi di zaffiro e i capelli che parevano così morbidi da accarezzare. Ma si costrinse ad allontanarsi, il buffo capetto in testa a quel corteo animale. C'erano così tante cose da organizzare! Loro, per quanto abili e intelligenti, avrebbero avuto difficoltà a compiere interrogatori ed investigazioni.
Serviva aiuto. Serviva un piano.
E a lui iniziava a servire un fazzoletto.
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.Mettere il broncio, già. Come un bambino. Come il bambino che sono.
Perchè con tutti quei sentimenti strani (ma positivi) la mia emotività inesperta ha perduto la bussola e fatica a riconoscere quale sia il giusto comportamento da tenere -perchè con tanto amore a disposizione il mio cuoricino confuso ha scambiato una serissima questione della massima urgenza per un dispetto ai miei danni. E allora, quale miglior reazione che fare i capricci, protestare sonoramente e poi rifiutarsi di collaborare in nome di un orgoglio cieco ed infantile (vittima di un gioco di ripicche a cui, fortunatamente, la Dama non si presta nelle sue infinite saggezza e bontà)? Una soltanto: quietarsi ad un ennesimo sguardo, accettare le scuse (?) e le carezze di Lei, godere infine ed appieno della gioia ch'Ella trasmette, per non pertirsi poi d'aver lasciato sfumare un'occasione d'oro a causa d'una errata presunzione."Ooooo'shhh..."
Continuo a farmi cullare -non sprecherò una stilla di tutto questo bene- finchè la Signora di questi luoghi vorrà tenermi in braccio e dispensarmi il suo genuino affetto; quando poi il gruppo dei grandi si metterà a parlare di abomini ed altri orrori -quando Rosso e Celeste disquisiranno dell'ennesimo atroce fatto di cronaca (qualcosa a cui, purtroppo, sembro essere destinato, tra patti dinastici con demoni, bestie selvagge nel folto della foresta e varie altre spiacevoli circostanze degli ultimi mesi)- io lascerò loro campo libero senza intromettermi, ben contento di non dover pensare a simili tristi vicende ma d'essere anzi sprofondato nel caldo abbraccio della mia Ispiratrice. Quasi rimarrei qui, smettendo ogni contatto con la realtà, se si potesse: sembra invece che sia nuovamente necessario ilmionostro intervento -sembra che, per ricambiare le gentilezze dell'Alfiere, noi si debba aiutare la Sua guarnigione ad indagare circa i succitati casi oscuri. Un compito improbo, a dirla tutta, ma... beh, è o non è mia ambizione distinguermi ed aiutare chi è in difficoltà? E poterlo fare addirittura come inviato della Lady in persona! La mia piccola vita sta prendendo una piega inaspettata quanto promettente -ed io non ho intenzione di rifiutare il tutto per qualche sciocca moina bambinesca: su, forza, in marcia! Muoviti, Gareth!Energia: 100% Abilità: Umidità (Passiva: ambiente circostante sempre umido)
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