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    ???, 7 giorni prima

    Il vociare dei miei compagni di classe sovrasta il suono della campanella. Le lezioni pomeridiane sono finite, quindi tutti a casa dalle proprie famiglie. Dalle finestre dell’aula il tramonto si riflette sui banchi colorandoli d’arancio, ma rientra nel mio campo visivo solo con la coda dell’occhio. Sull’uscio della classe altri pensieri si fanno strada nella mia mente: un vero e proprio dilemma. Dove dovrei andare? Dove si trova lei?

    ① La Biblioteca ② Il Club di kendo ③ Il Cortile

    Il Club di Kendo è il primo che escludo. Oggi le attività di club sono state sospese per lezioni supplementari nel pomeriggio. Il periodo dell’esame di ammissione è vicino; tocca studiare. La Biblioteca è invece una trappola ben nascosta. E’ vero, ha preso in prestito dei libri sulla storia del kendo, ma è stato appena due giorni fa. Ci vorrà ancora del tempo prima che li debba riportare. Scelgo quindi il Cortile e scendo speranzoso le scale fino all’ingresso.

    Spalanco le porte, tuffandomi tra gli altri studenti in una pioggia di petali di ciliegio. Dov’è? Dov’è? Uno spintone, poi un altro. E’ già andata via? Ho fatto tardi? Sbatto contro la schiena di un sempai e cado a terra. E’ allora che la scorgo di sfuggita. « Kaoru! » le urlo. Lei non mi sente. « Kaoru! Aspettami! » le urlo di nuovo. Artiglio la polvere e mi do uno slancio verso l’alto per tornare in piedi, zigzagando tra le divise nere che mi separano da lei. Quando finalmente la raggiungo è come se la primavera fosse giunta in anticipo per il mio cuore. Fisico minuto, bassa di statura, ponytail rosa e quegli occhioni verdi che mi fanno accelerare il battito. Finalmente si volta verso di me ed arrossisce di colpo. Kawaii! Io, invece, stremato dalla corsa mi piego ansimando. « Kaoru… » riesco solo a sussurrare. La mia amata afferra nervosamente l’elsa della sua spada di kendo ed abbassa lo sguardo. « A-akio… » balbetta « N-non è che ti stavo aspettando, ecco. » Meravigliosamente tsundere! « Avevo paura fossi già tornata a casa. » le spiego quando finalmente il fiato mi torna in gola. « Volevo dirti una cosa. » azzardo « Hai degli impegni questo fine settimana? » Lei sussulta, muove freneticamente il piedino e si mordicchia le labbra. « N-non è che non vorrei uscire con te, ecco. Ma se sei tu a chiedermelo Akio…» Ah, my waifu! E’ il momento critico. Sudo freddo; devo scegliere dove portarla domani.

    ① Shopping in centro ② Takoyaki in riva al mare ③ Sala da thè appartata

    Panico. Panico. Panic! Sembrano tutte e tre scelte valide. Kaoru è un tipo dinamico: fa sport e si comporta da maschiaccio. Ma se avesse un lato femminile nascosto? Non l’ho mai vista senza uniforme; magari sceglie con cura i suoi vestiti e nell’intimità è più femminile. No, non penso. Allora i takoyaki? Ma le piacciono? Cosa ho mangiato con lei sul terrazzo della scuola due settimane fa? Mi ha mai confidato i suoi gusti alimentari? Mi sembra preferisca i dolci, se non ricordo male. Allora che resta? La sala da thè? Ma non è una scelta banale per un character come lei? Che ci azzecca? Mi tremano le mani, ma devo scegliere. Deglutisco a forza. « Conosco una sala da thè spettacolare vicino a casa mia! Che ne dici? » Anf. Anf. Silenzio. Io la guardo, lei mi guarda di rimando. « Ah… » Nei suoi occhi c’è una malcelata delusione. Wrong choice! « … va bene. » Mi disintegro diventando pulviscolo via via sempre più piccolo fino a raggiungere la dimensione di un atomo. Lo sapevo che dovevo segnarmi il suo discorso sul cibo! Scompaio mentre il mondo diventa nero. Poi dalle tenebre emerge qualcosa. Un segno ineluttabile. La mia disperazione e la sentenza finale. Game Over.

    « Route di merda! » esclamo, mentre con stizza spengo lo schermo della psp e la getto sul letto. Me l’avevano detto che sarebbe stato tosto il date con Kaoru, ma come avrei potuto rinunciare alla tsundere del gioco? Sbadigliando mi stiracchio sulla sedia. Le tre del mattino. Forse dovrei ritentare o magari dovrei vedere chi è online per una partita a lol? E’ allora che dal cellulare parte la fanfare music di Zelda: un nuovo messaggio. Dopo un altro sbadiglio mi allungo verso la scrivania. Ancora non so che quel messaggio mi cambierà la vita.

    ---

    Yuzrab, Adesso

    Sole cocente sopra di me, sabbia rovente sotto di me. Questo videogioco è decisamente hardcore, non c’è altra spiegazione. In quanti altri game ho impersonato eroi che se ne sbattevano del caldo e del freddo? Ecco Tidus con i suoi calzoncini corti che cammina tranquillo su montagne innovate. O vogliamo parlare di Steiner che non suda per niente in mezzo al deserto nonostante tutta la latta addosso? Perché con me non va così?

    Avrò le papille sulla lingua più raggrinzite del culo di un vecchio. Ah, se solo ci fosse una dannata barra disidratazione come in Golden Sun! Significherebbe una bella oasi dove farsi un tuffo a portata di click. Come pensano di farmi superare il deserto? Con i cheat? O forse ho missato qualche main event? Ansimando spingo la zip della felpa verso il basso. La maglia che ho sotto la sento così attaccata per via del sudore che potrebbe essere una seconda pelle. Per non parlare di quella cacchio di sabbia. Si infila dovunque: tra i capelli, negli occhi, nelle converse e persino nelle mutande. Mi sta scartavetrando le palle ad ogni passo! Teleport! Dov’è un dannato teleport quando mi serve? Le gambe si fanno molli, la vista annebbiata. Qualche passo in avanti per inerzia poi il mondo mi si capovolge e sento il calore della sabbia sulla faccia. Sembra quasi il futon di casa. Le palpebre sono pesanti. Che male c’è a dormire? Solo qualche minuto. In fondo sono l’eroe di questo videogioco. Perché mi dovrebbe succedere qualcosa di brut…

    Allora, allora. Il pg ha questo volto ed è un ragazzino di sedici anni magrolino e pallido. Ha addosso una felpa marrone con orecchie e coda da orso (furry <3), una maglietta bianca, dei pantaloncini e delle converse coi teschietti da bimbominkia. Se lo volete derubare/perquisire visto che è svenuto ha anche una marsupio (con dentro nintendo ds e psp) ed una zaino a tracolla (con dentro dei manga, una borraccia vuota, un cellulare e vari snack spazzatura)
     
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    « Caro Diario. Sono passati ormai più di dieci minuti dalla mia partenza verso Merovish, da quando l'ho lasciata all'ombra delle rovine.
    Dhuha... già mi manca.
    Non so perché, ma penso potremmo diventare amiche.
    Io... ho bisogno di un'amica.
    Questo mondo è immenso, nuovo, e mi spaventa.
    E poi sono già passati dieci minuti, e sto camminando come una cretina sotto il sole del deserto quando potrei volare oppure teletrasportarmi. E non so nemmeno io il perché. Forse voglio provare sensazioni umane, forse sono solo stupida e non riesco ancora a capire il perché.
    Penso di avere bisogno di aiuto.
    Penso che esprimerò un desiderio e lo lancerò sul Ponte dell'Arcobaleno.
    Penso che sia questa la via da seguire... per trovare quello che cerco. »


    La troviamo intenta a compilare il suo Diario Mentale, quello che le dovrebbe servire in teoria a tenere il conto di ogni sua vita vissuta, delle esperienze di ogni nuova reincarnazione. In realtà questo fantomatico "diario" altro non è se non un guazzabuglio di pensieri alla rinfusa, in cui non ci si riesce a capire mai nulla, e che a poco serve al suo scopo, che dovrebbe essere migliorare la qualità della vita della Principessa, reincarnazione dopo reincarnazione. La troviamo, dopo un lasso di tempo che dovrebbe in teoria essere superiore ai 20.000 anni umani, sempre al punto di partenza. Gli stessi dubbi, gli stessi errori, le stesse stupide, ingenue, dolorosissime morti.
    Ed in tutto questo tempo, Sephirah, davvero non hai imparato un bel niente?

    Fammi trovare la via... la strada che mi conduca in città! Questo io desidero, questo è ciò che il mio cuore vuole donare al Ponte Arcobaleno... Bifrost! Apriti e mostrami la via!

    E accadde.
    Una luce fortissima, accecante, un bagliore immenso dai mille colori caleidoscopici ed iridescenti... un concentrato mistico di luminosità, in cui i sette colori danzano rapidi e si mescolano ai pensieri più reconditi di quella mente bacatamente colorata.
    E accadde.

    Fu risucchiata dal vortice, tenendo stretto al cuore quel desiderio...
    ... trovare la via.

    Sì, la via! Fammi trovare la mia strada!
    Gli occhi violacei si tinsero dei sette colori per un istante appena, brillando di gioia pura, ricolmi dell'intensità di quel desiderio della Principessa...

    E accadde.
    E cadde.
    Cadde.
    Cadde.

    La luce arcobaleno l'accecava, attutiva i rumori, confondeva i sensi. Non che non le piacesse: il viaggio nel Bifrost si rivelava sempre un'esperienza entusiasmante e psichedelica, come un trip di roba buona, e tutto gratis, e pure senza orrendi effetti collaterali da polverina di Pollon, ma aveva un particolare difetto: l'atterraggio.
    Questa estrema confusione di tutti i sensi, compreso il sesto, settimo, ottavo, decimo, non le permetteva mai di capire esattamente il momento preciso dell'impatto con il terreno, risultando quasi sempre in rocambolesche cadute, anche perché Sephirah nella sua stupidità non aveva ancora imparato a spalancare le ali in anticipo e scendere planando... A quanto pare 20.000 anni di tentativi ancora non bastano a calibrare un atterraggio perlomeno decente.

    Ed intanto cadeva, e cadeva, e cadeva... chissà come sarà questa Merovish? Chissà in che punto della città l'avrebbe spedita il Ponte?
    Questo, si chiedeva, preparandosi ad una sferzata di ali all'ultimo, sperando questa volta di avere più "fortuna" delle ultime 7359.

    Ed infine accadde.
    Troppo tardi per volare, come al solito, come le altre 7359 volte... e la settemilatrecentosessantesima non sarebbe stata diversa.
    Sarebbe caduta, come un pero, come al solito.
    Ed infine cadde.

    STOMF!

    « Urgh! » si preparò al solito colpo di frusta, e al livido (le Divinità hanno i lividi?) che le sarebbe poi cresciuto sul reale didietro... ma niente! Non accadde nulla di tutto ciò, perché:
    « Wow! » tastò il "terreno" con entrambe le mani. Era morbido. « Yeah! Sono atterrata sul morbido, questa sì che è una notizia sensazionale! » continuò intanto a tastare quel terreno così particolare, che però non sembrava sabbia e nemmeno stoffa... era caldo, cocente a dire la verità, e poi quel posto non sembrava nemmeno bene una città, visto che...
    « ANCORA DESERTOOO? » urlò, più a se stessa che a qualcun altro, visto che sì... si trovava ancora nel deserto. Certo, forse un po' più lontano dalle rovine sulle quali era caduta la prima volta, ma non di certo in mezzo ad una città. Anzi.
    Se prima almeno vi erano poche palme aride e qualche casupola abbandonata, ora la Principessa, alzando gli occhi al cielo e girandoli a 360° attorno a sé, altro non riusciva a scorgere se non sabbia, sabbia, sabbia e... qualcosa di morbido.

    Fu solo quando si decise finalmente di abbassare gli occhi al suolo che si accorse che quel "terreno" morbido sul quale era atterrata così fortunosamente altro non era se non un... ehm.. essere umano.
    Un poverissimo essere umano che, oltre a sembrare visibilmente disidratato ed in pessime condizioni, ora si ritrovava a sopportare pure il peso (lieve eh!) della Principessa Arcobaleno.

    « Aaargh! » sobbalzò la stupida Divinità, rotolando di lato e liberando finalmente il poveretto dall'incombenza della propria persona. « Mi scusi mi scusi mi scusi mi scusi! » ripeté, come al suo solito, la macchinetta prolissa e paranoica.
    Che poi... c'è un tizio in fin di vita e tu stai lì a scusarti: ottima mossa direi!

    Come al solito, fu Cadence a migliorare la situazione, nei limiti del possibile.
    Sebbene in forma spirituale, l'alicorno rosa possedeva in ogni caso una forma simil-fisica, che utilizzò per posizionarsi davanti al sole (tanto essendo essere di puro spirito, non è che le desse fastidio!), coprendo con la sua ombra il poveretto, per dargli almeno un po' di refrigerio.
    « Oh, acqua! Ho qui dell'acqua! » ancora completamente in preda al panico, la Principessa fece scivolare fuori dal mantello di lino l'otre, gentilmente prestatole da Dhuha, pieno d'acqua per il viaggio. « Non morire! Non morire! Resta con noi! Bevi! Bevi! »

    Ma che potrà vedere, dunque (sempre se si fosse ripreso) il nostro poveretto vittima di un "divin impatto" color arcobaleno? Beh: solo una figuretta avvolta in una tunica di lino con mantello, con una corona scintillante in testa, due occhioni completamente viola ed una fluentissima chioma... color dell'arcobaleno. Accanto a lei: un minipony completamente rosa, con corno, ali ed una corona.
    Forse sei morto per davvero, o forse il videogioco ti sta dando un'indizio per continuare in questa tua avventura... forse il GAME OVER si allontana, forse sei davvero l'eroe e questo è un angelo mandato dal Game Master per indicarti la strada...

    O forse è solo una Principessa paranoica che è già tanto se sa stare al mondo. E, badate bene, il suo mondo non è Endlos.


    Fisico: niente botte sul didietro questa volta! Che morbido!
    Psiche: confusa, dove cavolo è finita ora? Ancora... deserto? ç.ç
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    Giù. Più giù. Sempre più in profondità. Il gelo della Northern Cave si insinua nella pelliccia e mi entra nelle ossa, su per la colonna vertebrale. Spasmi di freddo mi fanno tremare le mani e le gambe, rendendo i miei passi incerti. Da quanto tempo sto scendendo insieme al party? Una volta che l’avrò sconfitto potrò finalmente ottenere la pace che tanto desidero?

    Un ultimo sforzo; supero le enormi stalattiti disseminate nella caverna ed un immenso crepaccio si estende ai miei piedi. E’ come un gorgo di pietra al cui centro risplende una luce accecante. Lo sento, lui si trova lì. Imbraccio la mia Buster Sword e senza rimpianti mi lancio all’interno.

    Le tenebre mi accolgono, onnipresenti e talmente dense da risultare solide. Precipito, senza alcun punto di riferimento per un tempo che mi pare infinito. Poi, finalmente tocco terra. Mi rialzo, con l’elsa stretta in pugno, guardandomi attorno. All’inizio non scorgo nulla, poi le tenebre si fanno meno fitte e riesco a distinguere una sagoma. Capelli argentati, lungo vestito nero e la sua inconfondibile spada: Sephiroth! « Sono qui per te Sephiroth! Cocco di mamma di merda! » gli urlo contro. Lui mi sorride, come se lo avessi lusingato. Alza la mano in alto e le fiamme spazzano via il buio. Un calore che mi brucia la pelle e mi fa lacrimare gli occhi. Mi sforzo di guardare, proteggendo la vista con il braccio, e ciò che vedo non mi piace per nulla. « M-meteor? » Come posso fermare un colpo simile? E’ lamer! Non c’è scudo che regga contro una meteora. Maledetti programmatori! Non mi resta che provare ad attutire l’impatto e sperare di non arrivare a 0 hp per poi usare un elisir. Così serro le braccia e stringo i pugni scagliando contro il grido più audace che mi viene in mente: « Tua madre fa i bocch…» Poi solo il dolore.

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    Il dolore. Il cazzo santissimo di dolore. La schiena mi si spezza in due, i muscoli mi bruciano. Spalanco la bocca per gridare, ma mi si riempie di sabbia. Sputazzo, tossisco. Ho una meteora addosso? Con non so neanche che forza provo a mettermi seduto non appena sento il peso spostarsi. E’ una meteora educata, visto che si scusa subito. Aspetta. Da quando le meteore parlano? Confusione.

    Prendo un lungo respiro, chiudo e riapro gli occhi stropicciandomeli. Le cose non migliorano. Sto ancora nel deserto: fa un cazzo di caldo, c’è la sabbia che mi gratta nelle mutande e rischio che mi si fonda la psp. Però non sono da solo. Innanzitutto a ripararmi dal sole c’è un mylittlepony rosa con il corno e la coroncina. Perché cazzo c’è un essere del genere? Reclino la testa da un lato, poi mi do un pizzicotto sulla guancia. Ahio! Sta ancora là. Come se non fosse abbastanza c’è anche da capire chi sia che mi sta parlando. Una cosplayer gnocca amante delle fiabe e degli show per bambini. Se ne trovano tante al Comicon, con i loro cosplay furry e – per fortuna – senza il minimo senso del pudore. Ma chi è che si metterebbe la parrucca arcobaleno (tra l’altro costosa) in mezzo al deserto? Pure le lenti colorate c’ha. Ormai, dopo quelle con gli sharingan, le stanno iniziando a produrre per ogni cazzata. Mi offre da bere, il che ha ancora meno senso. Mi massaggio le tempie; assurda o meno devo valutare la situazione. Tre scelte?

    ① E’ un png che si trova lì per un event

    Non è che non abbia senso, in realtà. Il deserto sembrava impossibile da superare, quindi forse l’evento si attivava una volta esaurite le forze. Programmatori dal culo pesante. Però… una cosplayer nel deserto che mi porta dell’acqua come fosse la divina provvidenza. Ma chi li scrive questi plot? Non centra una sega con l’ambientazione, poi. Mi sarei aspettato qualcosa a tema deserto. No, non può essere un png.

    ② E’ un pg di un altro giocatore

    Custom skin? Certo che la gente è proprio malata a volersi fare un pg simile. Poi magari si scopre che è pure un quarantenne obeso che c’ha a casa la collezione delle bacchette di Sailor Moon. Ho i brividi. No, dai, è assurdo. E poi come è arrivato qui se prima non avevo visto nessuno? Ha loggato nel deserto?

    ③ Sono svenuto ed è un sogno

    La scelta più plausibile delle tre. Certo che, pure io, mi devo sognare roba da froci? Non potevo avere una maid o una loli? Anche una tsundere non sarebbe stata male. Vabbè, tocca farci andare bene quello che abbiamo. Mi allungo, fingendo di voler prendere l’acqua, e ne approfitto per scorgere al di sotto del mantello che copre la cosplayer. Vestitino bianco attillato bagnato dal sudore. Sexy! Gran paio di tette. Not bad! E’ un sogno, no? Posso fare quello che mi pare allora. Sento il marmo palesarsi nei pantaloni. Perché grazie alla mia trivella, io posso sfondare anche il cielo! Le sorrido, poi allungo tranquillamente le mani afferrandole le tette. Tette.
     
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    Pensato ❈ | « Parlato »



    Il ragazzo non parlava. Era forse morto? Deceduto ormai da tempo?
    O forse era stata la caduta della Principessa ad infliggere il colpo di grazia al poveretto?

    « Oh, no! Caddy! L'ho ucciso è morto e non si risveglierà mai più! »
    Cretina. Non vedi che è seduto sulla sabbia e ti sta guardando con degli occhioni stralunati come se avesse appena visto il Signore nell'Alto dei Cieli?
    Beh, in effetti, quel che stava vedendo il povero ragazzo può essere considerato un Dio a tutti gli effetti: una Dea, per l'esattezza, e per essere ancora più precisi l'Araldo dell'Equilibrio su tutte le terre.
    Solo che sì. L'Araldo dell'Equilibrio si veste come una cosplay giapponese e gira con un minipony rosa e sbrilluccicoso.
    Si sa, le Divinità sono eccentriche a prescindere, in ogni mitologia di ogni mondo conosciuto.

    « Caddy! Finalmente, è sveglio! Dimmi, per favore, stai male? C'è qualcosa che posso fare per te? Vuoi la mia acqua? Non ho molto altro, ma qui fa caldo, dovremmo trovare un posto riparato per farti stare meglio e poi cercare aiuto, posso forse portarti sul Bifrost sperando di avere più fortuna questa volta così probabilmente riuscirò a salvarti la vita, e porterò avanti quella mia promessa alla mia amica Dhuha, insomma salverò qualcuno dal deserto così come lei ha fatto con m- EEEEEEEEE! PORCO! »

    Era partita a raffica, come al suo solito, la macchinetta spara-sentenze, alias le dolci labbra della Principessa. Non è solo una Divinità, è una Divinità Donna, e con questo si intende che è curiosa fino allo spasmo, che parla troppo, che è paranoica e che alle volte c'è bisogno di azioni estreme per farla smettere di blaterare.

    Estreme come... ehm-
    « GIURO SE NON TI HA UCCISO IL DESERTO ORA LO FACCIO IO, VERO COME SONO UN DIO! » e queste dolcissime parole, pronunciate dalla voce melodiosa della Principessa, vennero accompagnate da un ceffone così sonoro da far girare la testa sul collo del poveretto in fin di vita, probabilmente uccidendolo sul colpo lasciando sulla sua guancia sinistra il segno delle cinque divine dita.

    « Non permetterti mai più di alzare le tue manacce su di una Principessa! » sbottò poi, posando le mani sui fianchi in segno di offesa, con dipinta sul viso un'espressione di pura saccenza e di odio malcelato.
    « Ma pensa te, Caddy! Io cado dal cielo e lo soccorro, e questo qui mi ringrazia provandoci, e nemmeno in modo fine! Che mondo! Già lo odio! » già, potrai renderti conto, poveretto con le dita della Principessa stampate sul viso, che l'apparente giovincella si sta rivolgendo senza problemi al minipony scintillante e coronato. Forse ha qualche rotella fuori posto, ma quel che hai compreso, soprattutto, è che picchia bene.
    Meglio stare in guardia in futuro, con una Divinità come la nostra Sephirah!


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    Camminava in quel cazzo di deserto per l'ennesima volta, doveva recarsi a Est il prima possibile, purtroppo durante la prima traversata il biondo fu catturato da un bionda, la portò pure a Merovish offrendole del lavoro (ma questa è un’altra storia). A questo giro il signor Jump si era quasi preparato per la traversata nel simpatico deserto, oltre al suo look stravagante, portava con se uno zaino pieno di rhum e crema solare, poteva andare peggio, decisamente peggio.
    Nel suo errare, si imbatté in qualcosa di interessante, percepiva qualcosa poco lontano da lui, due masse d'energia a ore sei. Con il volto dubbioso si incamminò verso la fonte di quelle energie, con passo celere passò una duna. Devo decidermi di imparare il volo e il teletrasporto, non posso sempre camminare come l'ultimo degli idioti. Pensò mentre inarcava le sopracciglia e si accendeva un sigaro; il Jump su certe cose era multitasking. Scollinò e vide una divertente scena, un idiota e una pregevole figura femminile, stavano discutendo quando il ragazzo alzò le mani verso le TETTE della ragazza. Lei rispose con bellissima manata al volto, tanto bella da sentire l'impatto dalla cima della duna. Li guardava divertiti ridendo sinistramente, con passo calmo si avvicinò ai due con aria divertita, ascoltando l'ultima parte del discorso della donna.
    Aveva ragione, le donne non si toccano nemmeno con un fiore (Solo con la mazza XD). Cosa vedo qui, una signorina in difficoltà e un maniaco sessuale con delle palle. Disse ridendo con aria sinistra e sbuffando il fumo del sigaro verso i due. Donna, però non te la prendere fino a questo punto, il ragazzo prima di morire di stenti voleva toccare le tue Tette, merita un plauso, per il suo coraggio. Continuò sempre ridendo, quando dallo zaino prese qualcosa gettandola ai piedi del ragazzino. Bevi e falla poca lunga. Concluse infine, regalando una bottiglia di rhum al moccioso, nel mentre squadrava la donna con aria leggermente caliente. Forse poteva trovare l'ennesima ragazza a cui proporre un lavoro?






    Aspetto
    Fisico Illeso
    Mente Lasciamo stare
    Mana 110

    Database Personaggi Shonen Jump
    Conoscenza e riconoscimento della mia fonte dei poteri, tutti i personaggi apparsi sul Jump sono la mia forza e posso attingere a loro per combattere o sparare cazzate. Se volete la spiegazione più seria, all'inizio leggendo Hokuto no ken, ho appreso lo Suieishin ( AKA Lo Spirito si riflette sull'acqua) che mi permette di apprendere le tecniche e gli stili che vedo, cosi leggendomi tutti i numeri del Jump posso copiare le loro abilità.
    Dunque, dunque... Allora essendo io stesso l'incarnazione dello spirito del Weekly Shonen Jump, sono immortale, o meglio possendo 81785421346 di vite/anime, in quanto ogni personaggio apparso è una vita per me, mi posso permettere il lusso di morire diverse volte. In caso estremo ho sempre dalla mia le sfere del drago.
    Dato che io stesso sono la manifestazione fisica di una testata che pubblica opere di fantasia, la velocità di esecuzione delle mie tecniche risulta istantanea, cosi non sto a perdere tempo a caricare o aspettare l'energia per la Genkidama/Kamehameha o chi per loro che ci stanno 27 anni a caricare una tecnica, no facciamo le cose serie, penso e lancio. Tale ammasso di anime, mi dona una quantità di mana maggiore alla norma.
    Allo stesso tempo, questa variegate accozzaglia in anime/vite che possiedo, mi permette di resistere alle influenze psicologiche.
    Passiva di spiegazione dei poteri + Immortalità only GDR + Istant Cansting + Mana aumentato 10% Anti Malie

    Black Knight
    Essendo manifestazioni stesse del suo potere, il biondo ha sviluppato tale potere.
    Esso gli concede di mixare i propri poteri attivi tra loro. In questo modo, può sfruttare le proprie evocazioni o tecniche come punto di lancio per ulteriori attacchi o difese, creando delle vere e proprie combo in combattimento. Per sfruttare al meglio tale potere le attive castate devono essere a un raggio massimo di 10 metri dal creatore.
    Passiva di cast da evocazioni/Attive

    Perception
    In tutti gli Shonen grazie al mezzo che si usa per creare le tecniche fighe che sia chakra, nen, cosmo o pincopallino che beve un thè freddo alla banana, si può percepire tale "benzina" in un raggio delimitato ( 30 metri in questo caso). Ciò permette di percepire la zona circostante come se si vedesse, in modo di non essere colti di sorpresa da dietro le spalle, nel buio o chi sa quale altro evento ci sta dietro. Nella fatti specie le "aure" saranno percepite come la controparte reale che l'emana, con una piccola differenza, un leggero contorno cromatico variabile in base alle sue intenzioni verso la mia persona.
    Allo stesso tempo come si può percepire qualcosa in modo così etereo ci si può nascondere da esso, l'esempio lampante in Dragonball ove a un certo punto della serie i personaggi riuscivano ad azzerare la propria aura/presenza che sia agli altri.

    Passiva di Auspex Energetico + Anti Auspex Energetico + Percezione delle intenzioni


    PS Fa cagare ma i postumi sono ancora forti in me *_*
     
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    Morbide. Forse un po’ appiccicose, per via del sudore, ma è come affondare le dita in un paio di pudding. A saperlo le avrei sognate più grandi, della taglia di cocomeri tipica di un h-game, per poterci affondare la faccia nel mezzo. Aspetta. Ma se è una mia fantasia perché non posso immaginarle semplicemente che si gonfiano? Basterebbe solo un po’ di concentrazione e tanta fantasia. Fissare lo sguardo sulle bocce? Done! Proiettare l’immagine nella mia mente? Done! Focus Amber Akio! Focus! Solo un altro po’ e…

    SLAAAAAAPPPPP!!!!


    « Ahhhhhhcazzochemaleeee!!!! » Catapultato a terra, di nuovo in quella sabbia di merda, mi rotolo in preda al dolore. La guancia mi brucia come se le avessero dato fuoco ed è probabilmente l’unica cosa che si è gonfiata nei dintorni. La tengo con entrambe le mani nella speranza non si trasformi in un pallone areostatico che mi porti in orbita. Tanto le stelle le sto già vedendo da terra.

    Wrong choice? Come si fa ad importare il salvataggio in questo mondo? La route non è che mi attiri molto. Voglio la mamma. Ok, calma e facciamo il punto della situazione. Ad essere un sogno è fin troppo reale e doloroso perciò deve trattarsi di un pg o di un png. Quale dei due? Non ho abbastanza elementi per decidere. Mi devo quindi affidare alla presunta bravura dei programmatori nel non inserire un elemento talmente a cazzo in un’ambientazione da Prince of Persia. E’ una pg. Un user come me.

    Sputazzo sabbia e provo a riacquistare una posizione meno umiliante del “verme che striscia di dolore nel deserto”, massaggiandomi ancora la guancia colpita. Fossimo in un manga avrei una bella cinquina rossa impressa tipo marchio. Ora che dovrei fare? Scusarmi? Darle un item come pegno? Oppure potrei addirittura approfittare della situazione. Considerata la custom skin non deve essere una nabba; se ci sposassimo potrei convincerla a darmi qualche soldo o, meglio ancora, item rari come in Ragnarok. Devo solo adularla un po’. Sarà la classica racchia obesa che si chiude a casa perché nessuno se la farebbe in real, manco col cazzo di un altro. Perciò, prima di tutto le scuse. Mi piego in avanti, con la testa che sfiora i piedi, genuflesso e pronto a…

    SDEEENNNGGG!!!!


    « Ahhhhporcaputtanaaaaa!!!! » Che cazzo mi ha colpito? Il martello da 100t di Kaori? Un cazzotto di Gundam? Mi ha spaccato la testa come un melone! Mi accascio a terra, ferito (mortalmente?), trattenendo a stento le lacrime e con le mani sulla nuca da cui sta spuntando un bel ficozzo. L’oggetto che mi ha colpito? Sta lì, nella sabbia, a pochi passi da me: una bottiglia di qualche alcolico. Ma chi cazzo si mette a lanciare bottiglie a caso verso le persone? In mezzo ad un deserto, poi. Anche quella risposta è a pochi passi di distanza, più precisamente in cima alla duna che ci sovrasta. Ed è una risposta che non mi piace per niente.

    Doflamingo. Il fottuto Doflamingo. Con quel suo sobrio completo da fenicottero o da trans dai pessimi gusti. Lì, tra di noi, come se fosse la classica persona che incontri in giro e non un personaggio di un manga. E si mette pure a sparare sentenze e ad invitarmi a bere. A questo punto mi aspetto che arrivino pure Naruto e Ichigo a far compagnia bevendo vodka e grappa. Dattebayo! Tutto in una botta! Ok, altro respiro profondo. Abbiamo la principessa dei mini pony ed uno degli avversari più cazzuti di Luffy in mezzo ad un deserto che non riesco a superare senza cheat. Ma soprattutto perché io sono l’unico stronzo che non ha una custom skin fichissima? Gonfio le guance per il disappunto. Avrebbero dovuto farmi scegliere una skin più bella o quantomeno le classi ed i poteri. Come posso scombare se manco so che posso fare?

    Però in qualche modo devo uscirne. Vuoi il culo o la sfiga, ho incontrato due player in questa location di merda. Magari posso fare pena. Mi rialzo, massaggiandomi alternativamente la nuca e la guancia, poi finalmente prendo parola. « Il mio nick è AunderscoreKuma. Gau. Gau. » Innanzitutto presentarsi. Anche perché non riesco a leggere alcun nick sopra le loro teste. « Sono nuovo di qui. Non è che avete qualche rare item che avete droppato e non è della vostra classe? Gau. Gau. Oppure una piccola donazione di… » Gil? Zeny? Gold? « …qualunque moneta si usi qui, ecco. » A quel punto tiro fuori la migliore faccia da barbonaggio, tipo quella dei micetti sui social network. La prima regola dell’mmorpg: elemosinare ai player esperti. Poi, male che mi va, magari riesco a strappare qualche livello expando con loro in party.

    Gau è l'onomatopea jappa per il verso dell'orso (che dovrebbe essere in italiano una cosa tipo Groar). E' conseguenza del cappuccio da orso che è conseguenza del gioco di parole del nick A_Kuma (Akuma = demone, kuma=orso)
     
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    Esiste un solo Essere nell'intero insieme degli Universi che possa palpare la Principessa e farla franca nel mentre. E non si trova di certo in questo fottutissimo deserto, per quanto la povera Sephirah abbia tentato di immaginarselo o di mettersi in contatto con lui.
    Non si tratta del classico Principe Azzurro smollaccioso però.
    Anzi.
    L'amato della Principessa è un guerriero. Ma superfigo davvero! Di quelli con i capelli lunghi al vento, ondulati nella furia della battaglia. E gli occhi così neri da sembrare pozzi di pece. Con le spade scintillanti al fianco, un leone alato come destriero, quattro paia di ali angeliche e l'armatura sbrilluccicosa che manco una costum skin a pagamento.


    Mi spiace, caro A_Kuma, ma non hai la minima speranza di far colpo su una creatura Eterna come quella che ti sta davanti. Anyway, nice try. Magari riuscirai a farle almeno pietà.

    « Piacere, signor AunderscoreKuma. Il suo nome è abbastanza... particolare devo dire. Ma non importa: non sono pratica di questo piano di esistenza quindi chi lo sa che altri nomi assurdi incontrerò sulla mia strada! » se non altro non ti ha mandato a quel paese, l'inizio non è male, considerato il fatto che l'hai appena palpata e lei di rimando ti ha appena tirato un ceffone da giratesta.
    « Il mio nome è Sephirah, e la perdono ufficialmente, qui ed ora, per la sua scostumatezza nell'avvicinarsi a me in modo così inadeguato. » A_kuma: se davvero è una racchia che si nasconde dietro a quel pc, se non altro sa parlare insolitamente bene, questa Sephirah. I suoi modi paiono autorevoli senza essere allo stesso tempo autoritari. Vi è qualcosa di... nobile, in lei. Qualcosa che va oltre la custom skin con la corona ed i gioielli, e le alette ed i capelli arcobaleno. Ma forse non lo noterai. Alla fine la vita tutta è cosplay, è semplicemente il gameplay a fare schifo, di solito.

    Offrì al poveretto una mano per alzarsi. Cadence restava ferma a svolazzare, nel mentre, sempre coprendo lo scostumato ragazzino dal sole cocente. Sorrise poi all'adolescente, come un'infermierina bonaria e troppo, troppo sexy (non fosse per la corona ed il mylittlepony), e si voltò, piroettando su di se stessa, rivolgendosi poi all'altra figura che aveva deciso, chissà perché poi, di percorrere il deserto giusto in quel momento, e si era trovata a tu per tu con i due... fidanzatini improvvisati. Che scherzo del Destino, questo!
    « Chiedo scusa per la mia scortesia, e per non essermi ancora rivolta a lei in modo adeguato. Ma mi è parso che il qui presente AunderscoreKuma abbisognasse per primo di una risposta da parte mia... » già, dopo avergli "fatto girare la testa" a quel modo, era anche dovuta, una risposta! « La volevo però informare che non sono una donzelletta in pericolo, non ho bisogno di una mano e nemmeno di qualcuno che commenti le spinte avance sessuali altrui. Anche perché non vi sono abituata! Nel mio mondo, solitamente le persone mostrano una buona dose di rispetto quando si rivolgono alla Principessa, tutto qui. » Se è una cosplay, si è immedesimata nel ruolo in maniera quasi viscerale. Cioè dai! Pure la riverenza durante la presentazione? Perché sì, al momento Sephirah si sta reggendo la tunica con entrambe le mani, esibendosi in un inchino nobiliare prima nei confronti di A_Kuma e poi del Tizio Fenicottero (che chissà come si chiama!).

    Restava solamente un'ultima questione in sospeso, una triste risposta da fornire al povero nerd sballottato sia dalla calura ormonale che da quella fisica del deserto. « Per quanto riguarda i soldi... sono veramente desolata. Sono appena giunta in questo luogo, e non possiedo altro se non i miei abiti di ricambio, nascosti da qualche parte dentro il Bifrost, ed i Gioielli della Corona. Sono abbastanza restia a separarmi dai Cimeli del mio Regno, in ogni caso. Sono però convinta che prima o poi mi toccherà vendere almeno qualche anellino, o una collana, altrimenti non vedo come riuscirò a sopravvivere in un ambiente ostile come questo Universo dove sono stata spedita. »
    Sincera, troppo forse, come sempre. E qualcosa non torna, vero A_Kuma?
    Già, perché come può una ragazza con una "skin" così scintillante essere completamente a corto di gold?
    Forse che non ti vuole aiutare?
    Una pidocchiosa avida che tiene tutto per sé?
    Eppure ti è parsa sincera, troppo sincera.
    E poi parla di roba strana, come di "Regno" e "Universo" e "spedita"...
    Troppi misteri per una testolina come la tua, forse?
    Che sia una sorta di gioco ad enigmi? Beh, in quel caso la mente del GM deve aver superato i limiti di ogni fantasia, per riuscire a piazzare la Hasbro e la Toei nella stessa ambientazione, e desertica per di più!


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    Lo guardava con aria arrogante e un ghigno sinistro.

    AHAHAHAHHAHAHAHHAHAHAHAHHAHAHAHAHAHAHAH



    Una lunga risata, ecco la sua risposta alle domande di quel moccioso. Hai le palle ad elemosinare in mezzo al deserto, potrei anche aiutarti AHAHHAHAHAH. Continuò il biondo, subito dopo prese un sigaro e l’accese con aria navigata, fece una lunga tirata. Molto lunga, pure troppo. Dopodiché dallo zaino tirò fuori qualcosa, un frutto precisamente una mela. La guardò con aria divertita e subito dopo Kagami la morse. Kagato Shuesia Weekly Shonen Jump Kagami. Si presentò con il suo kilometrico nome, masticando senza maniere fini.
    Prese la mela morsicata, e un leggero alone biancastro sì manifesto attorno al frutto e successivamente la lanciò verso il moccioso. Il tuo nome, signorina arcobaleno? Si rivolse alla donna, con tono seducente, guardandola con aria soddisfatta, l'osservava attentamente, tanto da mettergli una mano sulla spalla. Quel aria arrabbiata ti dona, my Honey, però fammi un sorriso e perdona questo mocciosetto. Concluse infine, sussurrando nell'orecchio della principessa arcobaleno. Proseguendo il suo tragitto tanto da mettersi nel mezzo ai due, come se volesse fare quasi da paciere.







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    Tecnica ove Kagato si estrae una delle sue anime e successivamente la impianta dentro corpo estraneo, che può essere un frutto come un oggetto come un altro corpo.
    L'effetto di questa tecnica è quello di dare in "prestito" l'anima impiantata al nuovo ospite che ne potrà sfruttare le caratteristiche. Only scene concordate, il cliente dovrà pagare con i suoi punti i nuovi poteri, in sede di revisione

    PS: Scusate il ritardo e la pochezza *_*
     
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    Certa gente non ha proprio senso del gusto e del divertimento. E’ ingiusto che questi esseri abbiano dei privilegi in un gioco. Cioè, davvero, perché la principessina deve avere una custom skin e io no? Non sembra un gran che sveglia, ha un nick banale, afferma di essere nabba e fa pure l’offesa se uno le palpa le tette. Se ti scegli un avatar con quelle pere poi non puoi lamentarti che la gente si comporti così! E poi come parla? Scostumatezza? Abbisognasse? Donzelletta? A sentirla sembra di esser finiti in una roba tipo Extremelot dove gli idraulici ed i metalmeccanici si improvvisano cavalieri e maghi sparando a caso parole arcaiche. Magari qui si deve parlare così; farà parte della netiquette. Certo, se ci fosse un dannato regolamento da qualche parte sarebbe tutto più semplice. Senza riuscire ad accedere al menù non riesco a fare nulla. Né a capire quali siano le mie classi e poteri, né a vedere hp e nick dei presenti.

    Sbuffo, alzandomi da terra e scrollandomi, con decise manate, la sabbia dal culo. I capelli ormai sono una massa appiccicaticcia sulla fronte e strizzando la felpa potrei sopperire alla mancanza di acqua del terzo mondo. E per di più tra tutte le Principesse ho trovato quella genovese. « Me le ricordavo più generose le Principesse… » mugolo a bassa voce sprizzando giramento di balle. Bastava dire di no senza inventarsi la balla del “Mi dispiace ma non ho da cambiare la corona d’oro massiccio che ho in testa”. Tutti senza spicci quando si chiede l’elemosina. Come no, dimmi ancora del fatto di non avere item di scarto nel menù. Chissà quanti ne hai droppati dannata befana!

    Sarei tentato di calarmi le braghe, mostrarle l’uccello ed al grido di “Suca!” andarmene per i cazzi miei, ma c’è quell’altro pazzo con cui fare i conti: l’emulo di Doflamingo. Che ci fa in un deserto con solo bottiglie di alcolici come item? Perché non fa altro che ridere come uno squilibrato? E quel nome? A confronto l’altro pare quasi normale. Sono sempre più convinto si tratti di un troll o di qualcuno sotto acidi. « Ma che cazz… » Mi scanso di lato, evitando con un salto improvvisato – non proprio l’emblema della coordinazione – la mela morsicata che mi lancia attorno. Va bene che avevo chiesto qualunque cosa, ma la frutta mezza mangiata no! Che schifo! Il passo che porta ai pomodori marci ed alle uova è breve. Però c’è qualcosa di strano. La mela scintilla, come fosse stata coltivata a Fukushima, e quando mi sono chinato per osservarla meglio mi rendo conto che ha cambiato persino forma. Ora è un frutto più grande, dalla spessa buccia violacea. Una roba che sulla terra non si trova. Una roba che ho già visto. « Un Frutto del Diavolo? » esclamo in preda alla sorpresa. Il tizio mi ha lanciato un Frutto del Diavolo? Come va considerato? E’ abbastanza per essere un rare item? Con cautela lo alzo per il picciolo tenendolo tra indice e pollice, neanche fosse uno scorpione velenoso. Se è un Frutto del Diavolo allora…

    ① E’ un Rogia ② E’ uno Zoo-Zoo ③ E’ un Paramisha

    Se è l’opzione uno ho svoltato. Fanculo alle classi ed alle skill. Sono l’incarnazione di un elemento con la consapevolezza di poter rendere ogni potere veramente lamer. Nei manga nessuno sfrutta al massimo i propri poteri perché altrimenti la storia andrebbe a puttane. Ma io non sono un personaggio di un manga, quindi fanculo a tutti: sono invincibile!

    Però i Rogia son pochi, quindi è difficile che lo sia. Potrebbe essere uno Zoo-Zoo, allora. L’idea di trasformarmi in un animale farebbe bagnare ogni amante del furry, ma tocca analizzare le possibilità. Certo, potrei diventare un fottuto t-rex (porca puttana!), ma anche un merdosissimo criceto.

    E se invece fosse un Paramisha? In fondo sono quelli in maggior numero e, ammettiamolo, la maggior parte fanno cagare. C’avrei lo stesso culo del protagonista che riesce a lamerare con un potere di merda? Oppure finirei per mangiare il frutto Wash Wash divenendo lo zimbello del server?

    « Uhm… » Troppe variabili. Slaccio la fibbia della sacca , aperta la zip, metto all’interno il frutto. Devo trovare il modo di capire bene che frutto sia prima di volerlo o meno mangiare. Se fosse una fregatura magari potrei rivenderlo a qualche asta. Ci sono sempre i collezionisti di rare item, anche se scrausi. Mi frego anche il rum, non si sa mai. « …grazie, gau gau. » aggiungo in direzione di quello strano figuro. Non so ancora che farmene, ma è comunque un regalo a gratis e schifo non si fa. Vallo a sapere se si droppa con un rate del 50% qui vicino oppure tocca farsi il culo. E a proposito di culo, il mio ormai stai iniziando a sciogliersi. Bisogna andarsene da questo dannato deserto prima che insieme al culo mi si sciolga pure il resto. « Avete idea di come arrivare alla città più vicina? C’è qualche sistema di teleport oppure una route che non ho visto? Inizio ad esser stanco di questo deserto e dovrei comprare dell’equip per grindare, gau gau. »
     
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    « Piacere Signor... Kagato... Shonen... Shues- è troppo difficile! Le va bene semplicemente Kagato? Io sono Sephirah, Principessa dell'Arcobaleno ed Araldo dell'Equilibrio nel Regno di Paradisea- » si era bloccata di colpo, con un velo di tristezza attorno agli occhi. Effettivamente la presentazione avrebbe avuto bisogno di qualche ritocco, per l'esattezza un'omissione riguardo al Regno di Paradisea. Case in rovina, un potere straniero che calpesta quelle terre, e la Principessa data per dispersa, disintegrata per l'esattezza. Non si era rimaterializzata perfettamente in salute dopo i classici tre giorni. Probabilmente questa volta... era morta per davvero. Povera Divinità dell'Equilibrio.

    « Penso di non essere in grado di sorridere. Sono qui da poco, come ho detto. Non capisco bene dove mi trovo... so solo di dover viaggiare verso Merovish ma quando ho tentato di aprire il Bifrost sono capitata di nuovo in questo deserto! Quindi... mi spiace. Non sono molto in vena di sorrisi, non fino a che non scoprirò che cosa ci faccio qui, e perché non riesco a tornare al mio Universo di competenza. Hanno bisogno di me, là!
    Io... sono confusa.
    » Sempre molto composta, tentava ora di esprimere concetti chiari del tutto solo a lei.
    Eppure apprezzava il gesto conciliatorio dell'uomo. Si era mosso interponendosi fra lei e quel bamboccino, quasi con l'intento di appianare la loro lite. Peccato, avrebbe anche potuto funzionare. Se non che: me le ricordavo più generose le Principesse.

    Qualche istante di puro silenzio.
    Una venetta prese a pulsarle rapida sulla fronte.
    Tutto il bon ton, l'etichetta e la compostezza appresa durante i secoli da Principessa le sfilò davanti in quell'istante di puro silenzio.

    E poi esplose, con la stessa violenza di un'atomica arcobaleno (fidatevi, è in grado di far esplodere un'atomica arcobaleno, e prima o poi lo proverà, ma non ci è ancora dato di saperlo in questo frangente.)
    « MA CREDI CHE LO ABBIA SCELTO IO DI FINIRE IN UN LUOGO COME QUESTO! DICO! AVEVO UN REGNO! UN CASTELLO! UN FIDANZATO, UNA SCUDERIA DI MINIPONY, DELLE ANCELLE, UN GIARDINO DI ROSE... CREDI CHE MI PIACCIA?
    SONO MORTA! SONO MORTA E MI SONO RITROVATA QUI!
    PENSI DAVVERO CHE SIA CARINO MORIRE E RITROVARSI SENZA NIENTE IN MEZZO AD UN DESERTO?
    » non è che Sephirah avesse tutti i torti, mentre sciorinava ai due parte della sua vita passata, e ormai conclusa prematuramente. « SONO APPENA STATA SPODESTATA DAL MIO REGNO, MA OVVIAMENTE COSA CAVOLO DOVREBBE INTERESSARE AD UNA PERSONA COME TE? FOSSIMO ORA NELLA MIA REGGIA, TI AVREI OFFERTO UN TETTO, UNA TAZZA DI TE', UNA NUOTATA IN PISCINA... MA LA VUOI LA VERITA'?
    NON HO LA MINIMA IDEA DI COME TORNARE A CASA!
    » e qui si bloccò di colpo: gli occhi taglienti come rasoi, mentre invocava appena lo scintillante Ponte che poco prima l'aveva portata in quel luogo.

    « Ma quello che tu vuoi non è ascoltare la mia storia... non ti interessa, e hai ragione. » -vi è qualcosa di estremamente triste in quegli occhi arrabbiati. « Tu desideri semplicemente qualcosa di valore da scambiare a Merovish, e anche questo lo capisco. Quindi... spero che sia di tuo gradimento. »
    Fasci di Luce Arcobaleno le avvolsero repentinamente la mano destra, attorcigliandosi al braccio come a volersi collegare ad un luogo ultraterreno. Il Ponte del Bifrost, o almeno una sua minuscola parte, comparve per un istante fra le mani della Principessa, scomparendo allo stesso modo poco dopo.
    Al suo posto, ora nella mano aperta della donna giaceva un anello dalle sfumature color ambra. Era un regalo di Zahiira, una delle sue ancelle. Il regalo per il proprio 18.000 compleanno.

    La Principessa lo strinse forte per un istante nel palmo, come a voler ricordare per un istante il dolore della morte di ogni persona a lei cara. Poi lo gettò senza il minimo ritegno verso il ragazzino insolente. « E ora... ti direi di sparire dalla mia vista, ma ho fatto una promessa ad un'amica. Le ho promesso che avrei aiutato, esattamente come lei fece con me, il primo poveretto piovuto dal cielo in questo luogo stupido, per via delle leggi ancora più stupide di questo mondo. » Ancora fredda e gelida, sempre di più. Mi spiace Kagami, non è in vena di sorridere oggi, a quanto pare. « Mi dispiace solo che la persona in questione non faccia onore alla promessa che ho scambiato con lei. »
    Eppure si sentiva terribilmente in colpa. Non era da lei sfogare a quel modo la propria disperazione su sconosciuti. Era riuscita a mantenere un atteggiamento composto con Dhuha. Si era lasciata guidare, aiutare. Ora sapeva la strada. Ma... perché mai il Ponte avrebbe dovuto farla comparire in questo luogo e sopra quel- gr.. - ragazzino, invece che alla città? Che davvero Sephirah stesse desiderando questo incontro più che l'arrivo in quel di Merovish?

    Tirò un sospirone, poi decise di offrire una seconda opportunità a quell'imbecille, capace solo di pronunciare parole senza senso logico. « Non ho la più pallida idea di cosa significhi "ruote", "equip" o "grindare". Quello che so è che il mio sistema di teletrasporto non sta funzionando bene. Gli avevo chiesto di giungere in città, e mi ha scaraventato esattamente sopra di te. » proferì, indicando il povero A_kuma svogliatamente, ora però senza sguardo tagliente o voce scomposta dalla forte emozione post-mortem. « Fra l'altro, di questo mi devo scusare. E anche di come ti ho aggredito. Ripeto: di sicuro a te non interessa minimamente il mio passato, e lo capisco. Solo... non è facile morire. Ogni volta che succede mi lascia sempre un po' scossa, al risveglio. Tutto qui. »
    Beh, detta così suona davvero come uno di quei videogiochi molto realistici. O forse la Principessa in questione non è abituata a wippare così spesso...

    « E lei, signor Kagami? Mi sa per caso dire come mai il mio Bifrost non fa il suo dovere e ci porta tutti a Merovish? » ora è lei ad utilizzare parole sconosciute ai più. A meno che... Mitologia norrena? Marvel? Beh, l'etimologia sempre quella resta.


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    Il dado era tratto, li guardava e ascoltava le loro menate esistenziali. Guardava con aria divertita, sorridendo come un pazzo sadico, subito dopo dalle tasche tirò fuori un sigaro che morsicò e sputò la testa subito dopo sulla rovente sabbia e un fiammifero a gamba lunga. Accese il sigaro con tutta la calma del multiverso e fece una lunga tirata. Il fumo si propagava verso l'alto in quell’afoso deserto, sorrideva come sempre.
    Si un frutto del diavolo, non mi costa nulla crearli. Vuoi anche sapere di cosa si tratta nello specifico? Oppure vuoi tentare la sorte? Ti avverto potrebbe anche non essere qualcosa di canonico. Rispose al moccioso con tono un filo arrogante, dando una risposta vaga sull’identità del frutto lanciato, poteva essere uno preso da One piece, come possedere i poteri derivati da un altro manga, solo il biondo sapeva di cosa si trattava in quel momento. Dopo di che lanciò un’occhiata alla ragazza che aveva appena dato di matto con il ragazzino.
    Ehi ehi, dolcezza sta calma, ci sono altri problemi esistenziali in questo mondo. Disse con tono divertito sorridendo e guardando la ragazza dritta sulle tette e per fortuna aveva gli occhiali da sole, così evitava di farsi scoprire. Tu dolcezza puoi chiamarmi come ti pare e comprendo, si deve essere una brutta cosa ma se sei immortale come hai appena detto, KEEP CALM e LIVING LIFE.
    Disse mentre prese una bottiglia di rhum e la tracannò mezza con un sorso, porgendola subito dopo alla donna. Fatti un goccio e fammi un sorriso dolcezza, pensa a chi sta peggio.
    Continuò ammiccando verso la ragazza dalle tette grosse e i capelli arcobalenosi. Adesso era il momento di fare il serio e spiegare a questi sbarbatelli la situazione, alla fine fare il buono ogni tanto paga alla lunga. Dunque, per rispondere a te ragazzino, niente teletrasporti, unico modo di arrivare alla città più vicina, Alias Merovish è il vecchio metodo del tacco suola. Continuò assumendo un atteggiamento misto tra il serio e l'intimidatorio fece l'ennesima boccata al sigaro e iniziò a sorridere. Sono stato un pò a Merovish, città divertente, caotica non ci si annoia mai. Il motivo dei teleport bloccati? Non me lo sono mai posto. Da quello che sò l'unico modo è il tacco suola o nel tuo caso dolcezza a dorso del tuo pony rosa.
    Concluse infine con tono serio e il suo sorrisetto sarcastico stampato sul volto.







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    Edited by Vinoh - 27/2/2015, 00:11
     
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    Ai carovanieri piacciono le storie. Aiutano a distrarsi nei lunghi giorni di traversata e permettono di avere quel minimo contatto umano indispensabile per non impazzire. C'era una storia in particolare che circolava da una rotta all’altra…

    Si narrava di un uomo a cui raccontarono la nascita del deserto dello Yuzrab. La leggenda del Primo Alfiere vuole che la distesa desertica sia nata a causa dell’ultimo - immane - incantesimo che il Conquistatore pronunciò sul letto di morte: per evitare che il popolo che aveva unificato tornasse in guerra e affogasse nel proprio sangue, stabilì che per ogni loro peccato si sarebbe posato un granello di sabbia in quelle terre. L’estrema perfidia del suo popolo non si esaurì e, generazione dopo generazione, le loro colpe formarono l’oceano di dune che tutt’oggi ricopre quasi interamente il Sud.

    Ebbene, l’uomo di cui narra questa storia non si convinse. Non poteva accettare l’idea che il Male nel cuore delle persone fosse l’ultima parola, quella che ricopre e silenzia ogni cosa. Non riusciva a concepire che i peccati degli uomini potessero essere senza fine. Intraprese perciò un’impresa folle: restò tra le dune per settimane e settimane, contando i granelli di sabbia. Il suo desiderio più profondo era di trovare una fine a quel numero apparentemente sconfinato di malignità. Il sole aveva già bruciato la sua schiena e l’arsura ne aveva già contratto le viscere quando - una notte - la sua mente prostrata perse il conto dei granelli. La disperazione lo fece accasciare al suolo, privo di forze.

    Fu allora che l’uomo, dopo aver passato i giorni precedenti con gli occhi fissi verso il basso, portò lo sguardo verso il cielo notturno. Costellazioni e galassie lontane si susseguivano a perdita d’occhio. Fluttuazioni dello spazio-tempo intrecciavano i cieli stellati di tutti i mondi lambiti dal Maelstrom. Percepì sulla pelle il peso schiacciante dell’intero Multiverso. E si sentì minuscolo.

    Insignificante.

    Ecco dov’era la risposta che stava cercando: avrebbero potuto perfino ricoprire un intero pianeta con i loro peccati, ma di fronte all’immensità del cosmo le piccole tribolazioni degli uomini cessavano di avere ogni importanza.
    In quel momento una nova luminescente sbocciò nel buio notturno, e l’uomo spirò.

    […]

    Chissà se questa o altre storie stavano narrando i mercanti di quella distante carovana che intravedeste tra le dune. Di una cosa sola eravate certi: dovevate farvi notare in qualche modo, altrimenti la colonna sarebbe passata oltre senza nemmeno notarvi.

    Secondo alcuni, chi non sfida la fortuna nello Yuzrab è un saggio.
    Chi sceglie di sfidarla una volta è un eroe.
    Ma chi la sfida due volte è un cadavere.

     
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    Akio quand’è che metti a posto la cameretta? Quando butti la spazzatura? Quando la smetti di giocare e inizi a fare i compiti? Cazzo che rottura di palle! Perché tutte le donne devono essere come mia madre? Carine all’inizio, dolci forse, ma in grado di sfasciarti le palle non appena capiscono di non avere più il controllo. Strepita, urla, la principessa arcobaleno ed io non so come farla smettere. Guardo di lato, concentrandomi sulla sabbia, e resistendo all’impulso di tapparmi le orecchie con entrambe le mani. Mica sono venuto in questo gioco per farmi fare la predica dalla prima arrivata! Poi una pure viziata! Scuderie, rose, servitori. Ci scommetto la mia action figure di Asuka in mutande (rigorosamente a strisce bianche e azzurre) che è la classica principessina snob con la villa al centro di Tokyo. Puah! Se ne tornasse a vedersi gli episodi sui mini pony e a riempire camera di peluche, perché tanto con me il pippone non attacc…

    …ma è un anello quello? Sento solo un continuo blabla, parole senza significato, tipo rumore di sottofondo proveniente da un’altra stanza. I miei occhi, orecchie e qualsiasi altro senso od organo che possa avere nel videogioco è puntato su quel piccolo tesoro che stringo tra le mani. Bigiotteria? Probabile. Dai, siamo seri, chi regalerebbe roba vera ad uno sconosciuto? Maria Teresa da Ponylandia? Oppure qui non vale un gran che, del tipo che si farma uccidendo i blob o qualche mob innocente di livello uno. Beh, comunque sia altra roba che si aggiunge al frutto del diavolo. Forse potrei tirarci su una buona somma in città, abbastanza per comprare dell’equip decente. Diciamo che è il caso di seppellire l’ascia di guerra per una volta.

    « Ok, ok. Mi dispiace per i casini, ma sono finito qui senza item né qualunque moneta si usi qui. Gau gau. » provo a spiegare con lo sguardo basso. Odio dovermi scusare. Specie a una che mi è cascata addosso. « Lo starter pack di questo gioco fa cagare. » Ed il manuale inesistente, per giunta. « Ci siamo incontrati in un brutto momento per entrambi. Io nella merda e te dopo un incontro con dei pk. Spero non ti abbiano rubato nessun item raro. Gau gau. » Rigiro tra le mani l’anello portandolo verso l’alto in modo che il sole l’illumini. E’ ambra? Oppure un metallo magico stranissimo che fa piovere meteore di fuoco? Vattelappesca. Allora è il caso di chiedere. « Ma senti, piuttosto è un anello di quelli magici da power up o uno di quelli cattivi della serie un anello per dominarli tutti? Gau gau. » Non voglio certo diventare il Gollum di questo mondo! Rinchiuso in una grotta a mangiare teste di pesce e muschio per il resto dei miei giorni. Però non voglio neanche passare la vita in questo deserto di merda dove, a quanto ho capito, girano pure dei pk. Killato un’ora dopo aver loggato. Le comiche proprio. Mi puzza anche questa storia dell’andare a fette. Programmatori sadici? Se non ci sono teleport ed il caldo è infernale vuol dire che bisogna trovare un mezzo di trasporto. Chochobo? Moto? Navi volanti? Treno steampunk? Oppure…

    Ecco! Strizzo gli occhi per cercare di distinguere qualcosa nella nuvola di sabbia in lontananza. Dio, speriamo non siano dei cazzo di predoni! Perché se non lo sono ecco svelato l’arcano: mezzi di locomozione che traghettano i pg da un posto all’altro. Come avevo fatto a non pensarci prima? « Ehi! » urlo agitando le mani. Siamo troppo lontani. Merda! « Non avete qualcosa per attirarli? Non so, un razzo tipo. Gau gau. » Oppure le tette delle principessa. Ma quello me lo tengo per me che magari riesco a scucirle altro.
     
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    Sbatté per un paio di istanti le palpebre perplessa, nascondendo istintivamente le mani dietro la schiena: la Principessa non voleva essere costretta a ricevere ed ingurgitare (per puro spirito di cortesia) quell'intruglio che di certo non sembrava né ambrosia e men che meno birra triplo malto di quella che solo le cantine di Odino.
    « Già, Living Life... » balbettò incerta, cercando un qualsiasi appiglio per cambiare discorso alla svelta. « Il mio Pony rosa? » uh, salvata in corner. « Ma è impossibile! La mia povera amica Cadence è diventata immateriale! Ha un'ombra ed una forma, ma guardate! » e nello spiegare la ragazza allungò il braccio, attraversando il povero alicorno da parte a parte- « Inconsistente! Non posso più cavalcarla come un tempo... » singhiozzò con il labbruccio tremante.

    Le reminiscenze dei bei tempi che furono, in cui solcava gioiosa i cieli in compagnia di una mandria di coloratissimi Pegasi l'avrebbero potuta facilmente far ricadere di nuovo in uno status simil-depressivo, forse pure isterico. Ma, per fortuna dei due uomini e anche del resto dell'universo (e chi le sopporta, le Principesse!), al momento Sephirah pareva decisamente più interessata al cimelio di Zahiira che al proprio psichedelico passato luminescente.
    « Anello magico? » piegò la testolina di lato, mordendosi le labbra. « L'ultima volta che ho controllato era semplice ambra in filigrana d'oro. Fossimo ancora nel mio regno probabilmente potrei far preparare un apposito rituale per incantarlo secondo i tuoi desideri, ma per il momento sono inchiodata in un deserto, quindi dovrai accontentarti del suo valore come merce di scambio. » sciorinò tutto d'un fiato facendo spallucce. Poi si zittì, per un istante solo, come se stesse ricordando qualcosa di importante... « Ma mi raccomando! » aveva alzato il dito indice, da brava mammina in cerca di controllo: « Vedi di non farti fregare dal primo negoziante che trovi, che con quell'anello nel posto da dove vengo ti paghi una locanda di lusso per un mese! » Già, come se a Merovish conoscessero anche solo lontanamente il significato del termine "locanda di lusso".

    Il ragazzo orsacchiotto aveva però già smesso di ascoltarla (se mai avesse cominciato!), sbracciandosi invece per attirare l'attenzione di qualcuno, o qualcosa, in mezzo al niente imperante. La Principessa strinse forte le palpebre per mettere a fuoco: qualcosa in avvicinamento. Già, una carovana. Una carovana! Viaggio in compagnia!
    Possibilità di pericoli? Pagamento di pedaggi? Predoni e masnadieri?
    Beh, AunderscoreKuma pareva essere disposto a correre il rischio, quindi... chi è Sephirah per tirarsi indietro?

    « Lasciate fare a me! » esclamò la Principessa come nel migliore degli Shoujo. E si compì l'incanto. Una piroetta scenica sul posto, poi puntò l'indice destro verso i cammelli dondolanti all'orizzonte. « Rainbooooow... » strillò con quella sua vocina stridula da Puella Magi « ... Attaaack! »
    E nel pronunciare quella "formula magica" ecco miriadi di lucine iridescenti presero a vorticare attorno al braccio destro della sempregiovane donzella. Il fascio di luce aumentò in potenza ed intensità, pitturandosi dei sette colori dell'Arcobaleno in centri concentrici... e poi: WOOSH!
    « Yyyyy-ah! » ... Demaci-yaaaa!

    Forse raccontano storie per passare il tempo, quei mercanti. Forse sono distratti dalla monotonia della dune, e forse guardano solo la strada davanti a sé, sognando la meta e un meritato riposo.
    Eppure potranno difficilmente restare indifferenti a quel fenomeno inspiegabile comparso innanzi ai loro occhi: improvvisamente la sabbia diviene un tappetto dai mille colori, improvvisamente la pista battuta nel deserto viene sostituita da uno scintillante Sentiero Arcobaleno...

    ... che mai vi sarà all'altra estremità?
    Beh, forse che il gioco possa valere una piccola deviazione?

    Pentakill.



    Fisico: un po' di calura
    Psiche: in ripresa
    With Me: My LITTLE Pony (Princess Cadence)
    Passive: Eternal Alchemy (Immortalità), Rainbow Dash (Volo)
    Energia: 80%
    Tecniche: Rainbow... Attack!: Tecnica puramente scenica, che non possiede nulla del nome altisonante che la Principessa ama pronunciare ogni volta che punta il dito al cielo, e magicamente su di esso compare un arcobaleno sbrilluccicoso. Il problema è che questa singolare abilità di evocazione arcobaleni (senza alcun effetto in battaglia, se non forse quello di far restare un eventuale avversario interdetto dalla stupidità dimostrata dalla nostra principessa) pare funzionare anche su "materiali" decisamente diversi dal cielo, ed in situazioni poco consone alla formazione naturale di un arcobaleno. La divin principessa sarà dunque in grado di far comparire arcobaleni sui muri di un maniero, o appesi alle liane di una giungla o ancora sulla neve, nel bel mezzo di una tempesta di ghiaccio o nelle profondità marine. Because she wants to shine like Rainbow. *facepalm* [Tecnica only gdr]




    Edited by Lias*Aniriel - 8/3/2015, 02:35
     
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    A_Kuma | Sephirah | Kagami

    La carovana procedeva in silenzio. Quando fu raggiunta da un sentiero iridescente, diverse voci si alzarono sbraitando ordini, tra stupore e allerta. Il fenomeno luminoso non tentò di danneggiare il convoglio, ed era troppo inconsueto e vicino per essere un miraggio del deserto.

    « Che si fa, Sahid? » chiese qualcuno al responsabile della carovana. « Tiriamo dritto. Se quella è una trappola, ci finiremo con tutto il carico. » fu la sua risposta lapidaria. « Ma potrebbe essere un semplice segnale d’aiuto! » cercò di argomentare il primo interlocutore: in effetti, i predoni del deserto non erano soliti servirsi di trucchi di quel genere per attirare i carri mercantili. Ma Sahid non sembrava disposto a cedere: « No, qualunque cosa ci sia, non vale il rischio. »

    « Cosa sentono le mie orecchie! Sahid la Volpe delle Dune ha paura? Eppure il Sahid di cui ho sentito parlare non si faceva problemi ad inseguire qualunque chimera intravedesse nel deserto… il peso degli anni inizia a farsi sentire? »

    Una terza voce aveva apostrofato il capo carovaniere. Apparteneva ad un uomo trasandato, che portava una benda sull’occhio sinistro.

    « Si chiama responsabilità, Brick. È una di quelle cose che arrivano quando si cresce e ricevi in gestione un’intera tratta carovaniera. Ma probabilmente tu non la conoscerai mai. » si sollevarono parecchie risa sguaiate, ma quell’uomo bendato non volle demordere, nonostante avesse l’intero pubblico contro. « Sai che ti dico? Prendo io il rischio. Non potrò far deviare tutta la colonna, ma ho ancora l’autorità sul mio carro. » che, per inciso, era l’ultimo di tutta la fila « Se va male, perderai un rompipalle e una parte minuscola del carico. Se va bene, sarò di ritorno fra una ventina di minuti, e potremo riprendere la traversata. Che te ne pare? »

    Sahid ci pensò per un attimo, poi rispose con tono misurato.

    « Permesso accordato. Hai venti minuti, poi ripartiremo con o senza di te. »

    « Grazie. »

    […]

    Dalla colonna si staccò un carro trainato da due camelidi di media stazza. Dopo qualche minuto vi raggiunse, e un uomo dall’aspetto trascurato si sporse dal tendaggio e vi squadrò col suo unico occhio rimasto sano.

    « Ehilà! Siete voi che avete fatto quella striscia colorata? »

    Apparentemente si trattava di tre viandanti, forse naufraghi dimensionali.
    Alla faccia di Sahid: aveva vinto l’azzardo.

    « Vi serve un passaggio, vero? Ve lo leggo in faccia. Cos’avete per pagare? »

    Era stato brusco e diretto. Non aveva molto tempo da perdere in chiacchiere.
    Nonostante i modi, sembrava comunque disposto a trasportarvi. Dopotutto, se anche quegli estranei avevano le tasche vuote, avrebbe potuto rivenderli come schiavi una volta giunto a Merovish. Dei due maschi, il biondo che portava uno strano mantello di piume rosa sembrava quello più in salute. Al Distretto dei Caduti poteva ricavarci un onesto gruzzoletto, soprattutto con quella bambolina che sfoggiava abiti pregiati. Erano gioielli veri quelli che aveva addosso…?

     
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27 replies since 13/2/2015, 19:31   831 views
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