[EM] Immaginateli Tutti Almeno In Mutande (Ti Prego)

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    Cavarmi gli occhi come al pesce umanoide_


    Rapida, affannata ed esausta, faccio ritorno alla base. L'ultima parte del tragitto la percorro con più lentezza e calma, notando di non essere inseguita ne altro. Ho bisogno davvero di riposarmi, ma non posso farlo finché non sarò arrivata a destinazione, da lui, a raccontargli tutto.
    È una questione morale, di etica e professionalità
    .

    “E lì sarò più al sicuro, tra l'altro.”


    Respiro come un mantice, accasciandomi finalmente contro la porta della nostra base, concedendomi qualche momento di pausa ed aspettando che tutte le mie copie tornino all'ovile, al fine di reinglobarle tutte nel mio unico corpo ed evitare così di disperdere ulteriormente energie preziose.

    «Dimhitriy...Anf-Khozlovhh...
    Son tornata
    hah...! Che merda, anf...»


    Bofonchio ansimando ed annaspando, mentre quasi mi trascino all'interno del locale e mi getto contro la prima sedia a portata di mano. Gli occhi praticamente chiusi scivolano verso l'incoscienza, tanto che non so nemmeno se sono sola oppure chi altri sia presente nella stanza, lui o sconosciuti o...chissà chi...


    _Specchietto Tecnico:



    Specchietto Tecnico_

    [☆] Condizioni Fisiche: Contusioni qua e là, sfiancata.

    [☆] Condizioni Psicologiche: Sfinita.

    [☆] Condizioni Energetiche: Mana al 20%.

    [☆] Equipaggiamento e Poteri:
    Equipaggiamento

    ¬ Revan's Robes (Armatura).
    ¬ Chakram seghettato.
    ¬ Pugnale.
    ¬ Glock 19.
    ¬ Pertica delle Notti Stellate (Bastone).
    ¬ Fangs & Claws.
    ¬ Bacchette magiche, libri di magia et similia (GdR).
    ¬ Bussola dei Desideri (GdR).


    Passive

    ¬ ThoughtDensity (Telecinesi).
    ¬ PsicoEssenza (Immortalità/Autorigenerazione).
    ¬ Mentalist (Telepatia).
    ¬ Mente Blindata (Auspex rilevazione intrusioni mentali/psion).
    ¬ Disturbance in the Force (Sesto senso per il pericolo/Instant-Casting).
    ¬ Disturbance in the Force (Preveggenza/Premonizioni, GdR/Quest).
    ¬ Cerebro (Auspex rileva-menti).
    ¬ Alterazione: Somatizzazione Metapsichica (Shapeshifting, GdR).

    Specchietto Riassuntivo_

    Di ritorno dalla missione, Violet è stremata e si accascia su una sedia alla base degli Eversori, nel tentativo di raggiungere il suo superiore e fare rapporto.

    Note_

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  2. _MajinZ_
     
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    Dimitriy faceva un lavoro pericoloso, delicato, dove serviva una concentrazione costante e una mente lucida per evitare sbagli, distrazioni e altri pericoli. Ultimamente però tutti i suoi compiti riguardavano faccende abbastanza normali, aventi a che fare con scartoffie di vario genere, documenti legati alla gilda e alla sua rete di Voci, riunioni e esami sulle nuova reclute... purtroppo l’azione era diminuita e il ragazzo non vedeva l’ora di riprendere a fare ciò che gli riusciva meglio. Essendo ordini impartiti dall’alto, però, non si lamentava troppo e faceva il possibile per eseguire ogni cosa al meglio.
    Ogni tanto però la solita routine cambiava strada, rendendo la giornata del biondo un pochino più movimentata... sentire i rapporti dei suoi sottoposti era una cosa che lo interessava molto, visto che c’era sempre qualcosa di imprevisto e non studiato prima. In quel momento sedeva nel suo ufficio ed era intento a sistemare alcune pratiche, nell’attesa che Violet ritornasse in seguito alla missione che le aveva assegnato... sperando che qualcosa non se l’avesse pappata. Era ottimista però, aveva visto giusto prima di reclutarla e aveva fiducia in lei.
    La ragazza ci mise un po’ ad arrivare, ma alla fine eccola aprire la porta dell’ufficio per poi atterrare sulla prima sedia disponibile... che peraltro era pure comoda, visto che si trattava di una poltroncina imbottita e rivestita di pelle liscissima. Dimitriy la guardò per un attimo e non solo lui, nella stanza infatti c’era anche un’altra figura: si trattava di un bimbo per la precisione, capelli blu e occhietti vispi del medesimo colore che fissavano la ragazza dal basso verso l’alto. Allungò un piccolo dito per toccare la guancia della psiomante, sembrava davvero incuriosito.
    Rin, vai a prendere un bicchiere dell’acqua per la signorina.
    Il bimbo sembrava un po’ restio, ma dopo poco corse fuori alla ricerca di un bicchiere d’acqua. Il biondo intanto scostò una pila di fogli così da avere una visuale libera, per poi concentrarsi sulla figura stremata della ragazza.
    Allora, aggiornami pure.
    Restò infine in attesa di una risposta, curioso di sentire quali notizie avesse la recluta. Lui intanto pareva rilassato, il tono era sempre freddo, ma al momento non vi erano fastidi... voleva solo conoscere cosa il suo sottoposto avesse da dire.

     
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    Cavarmi gli occhi come al pesce umanoide_


    Un fremito mi percorre il corpo scuotendomi dal mio torpore e spaventandomi, quando un piccolo dito mi tocca la guancia. Sussulto e sbarro gli occhi, fissandolo straniata e sorpresa: un bambino.

    “Ho sbagliato posto...? Eppure...”

    «Rin, vai a prendere un bicchiere dell’acqua per la signorina.
    Allora, aggiornami pure.»


    Mi giro verso la fonte sonora e sussulto di nuovo, stavolta con la faccia mezza terrorizzata e mezza disgustata. Rapido il mio cervello però mi segnala che, primo, è vestito e, secondo, non mi sta attaccando bensì parlando. Oddio, oddio, fiuff: non è nudo anche lui. Dio mio, sospiro di sollievo concedendomi di chiudere di nuovo gli occhi e di accasciarmi per un attimo sulla sedia, che a quanto pare è oniricamente comoda. Nel senso che è da sogno! Ma cos'è? La guardo riaprendo di nuovo gli occhi e solo ora mi accorgo essere in pelle morbida e pregiata. "Esticazzi", mi vien da dire, ma attualmente il mio cervello tende a connettere poco...tanto che solo in ritardo mi ricordo del bambino e mi volto sconcertata in sua direzione, per vederlo solamente di spalle uscire dalla stanza. Mi volgo di nuovo verso Dimitriy, allora, con sguardo interrogativo e fronte aggrottata e severa, come a voler dire "Ma che diavolo ci fai con un bambino, pure?! Proprio un tipo come te!", e poi mi rigiro verso la soglia vuota.
    ...
    Scuoto la testa, perché diciamocelo: ho cose ben più serie ed importanti a cui pensare e da comunicare
    .

    «Ok, ok, allora, due cose, anf: il Bioporco lì, il tritone, come cazzo lo chiamate...è vivo. Seconda, ben più terrificante di qualsiasi porcata abbia laggiù in quelle fogne paludose...HA UN FOTTUTO ESERCITO DI TUOI CLONI, E SONO TUTTI NUDI!!!»


    Ed all'ultimo dettaglio, con gli occhi fuori dalle orbite e le dita contratte in spasmi isterici, rabbrividisco disgustata e mi rannicchio sulla poltroncina, tirando le gambe al petto e stringendomele con le braccia, mentre mi giro su un fianco facendo scivolare il mio sguardo spiritato giù, lungo la gamba della scrivania, fino al pavimento.
    Non che io abbia qualcosa contro il russo, eh: è solo che...ho preferenzialmente altri gusti, ecco...e lui non è esattamente la prima persona a cui penso, per esser assalita e stuprata da un marasma di suoi cloni nudi, ecco. Non so se ho reso l'idea.
    Brrr
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    [☆] Condizioni Energetiche: Mana al 20%.

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    ¬ Revan's Robes (Armatura).
    ¬ Chakram seghettato.
    ¬ Pugnale.
    ¬ Glock 19.
    ¬ Pertica delle Notti Stellate (Bastone).
    ¬ Fangs & Claws.
    ¬ Bacchette magiche, libri di magia et similia (GdR).
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    Passive

    ¬ ThoughtDensity (Telecinesi).
    ¬ PsicoEssenza (Immortalità/Autorigenerazione).
    ¬ Mentalist (Telepatia).
    ¬ Mente Blindata (Auspex rilevazione intrusioni mentali/psion).
    ¬ Disturbance in the Force (Sesto senso per il pericolo/Instant-Casting).
    ¬ Disturbance in the Force (Preveggenza/Premonizioni, GdR/Quest).
    ¬ Cerebro (Auspex rileva-menti).
    ¬ Alterazione: Somatizzazione Metapsichica (Shapeshifting, GdR).

    Specchietto Riassuntivo_

    Chiacchierando sconvoltamente XDDDD.

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  4. _MajinZ_
     
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    In effetti era una cosa che faceva strano a molti, la presenza di quel bambino. Dimitriy era un tipo che teneva sempre una certa distanza da tutti, eppure permetteva molte cose a Rin, tipo il semplice fatto di girargli attorno. Il bimbo dal canto suo non perdeva nessuna occasione per stare vicino a quello che considerava come un maestro, anche se in effetti non era una persona molto espansiva. Ma lo stare insieme faceva parte ad entrambi, uno imparava ad avere a che fare con le persone, mentre l’altro capiva quando era il momento di stare al suo posto e rispettare la gerarchia.
    Tornando a noi, Violet sembrava abbastanza scossa dalla missione, pareva quasi che in quel momento fosse lei quella asociale e non il contrario. Il motivo di un tale shock venne spiegato subito dopo, anzi, vi erano due notizie ma solo una era la più sconcertante... e non era il fatto che Zygoin fosse vivo, quello se l’aspettava conoscendolo. La cosa più inquietante era il fatto che conservasse dei cloni di Dimitriy nudi in cantina. Lei sembrava davvero spaventata da ciò, inorridita più che altro e il biondo non si aspettava quella reazione... insomma, pensava che avesse visto qualche altro pene in vita sua.
    Facciamo un po’ d’ordine.
    Il sicario non fece una piega e mantenne la sua espressione seria, nonostante la piega tragicomica che la situazione stava prendendo.
    Lui è vivo e questo non mi sorprende.
    Come già detto non era una novità.
    E se devo essere sincero non mi sorprende neanche il fatto che abbia dei miei cloni, potrebbe averne anche di ogni Eversore, ma non è questo il punto.
    Quando reclutò il biomante, Dimitriy gli diede carta bianca riguardo i suoi esperimenti... a preoccuparlo però erano le sue intenzioni.
    Hai capito le sue intenzioni? Hai notato qualche dettaglio che può rendere il suo lavoro pericoloso o nocivo per l’Eversione?
    Domandò infine il ragazzo proprio mentre la porta si riapriva, facendo entrare dentro Rin che reggeva un bicchiere tra le due mani, mentre tutto concentrato si avvicinava alla ragazza... il bicchiere era colmo e ci volevano dei movimenti misurati per evitare di farla cadere.
    L’acqua per la signorina!
    Infine le porse il bicchiere, sorridendo.

     
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    Cavarmi gli occhi come al pesce umanoide_


    «Facciamo un po’ d’ordine.»


    A quelle parole, il mio sguardo si solidifica contro il suo, in una forma severa e minacciosa quasi: "Non guardare me, ho già dato per oggi", sembra voler dire. Già: ho già avuto la mia razione quotidiana di pulizie da fare, e ne ho fin sopra i capelli! Se vuole fare un po' d'ordine, ancora, che ci mandi qualcun altro!
    Tuttavia, dal suo continuare a parlare mi rendo conto che forse intendeva più a livello di idee, che letteralmente nella realtà
    .

    «Lui è vivo e questo non mi sorprende.»

    «...Ah.»


    Quindi 'sto stronzo mi ha mandato a ripulire il laboratorio di qualcuno che, essendo vivo, aveva tutto l'interesse nell'obiettivo contrario?! Cioè in pratica mi ha mandato al suicidio, quasi, e ci è pure quasi riuscito?! My disappointment and indignation rise, and rise, and rise...

    «E se devo essere sincero non mi sorprende neanche il fatto che abbia dei miei cloni, potrebbe averne anche di ogni Eversore, ma non è questo il punto.»

    “...”

    «...Ah.»


    E due. E non è questo il punto, capisci? No, per lui il fatto che abbia dei cloni suoi in cantina è normale, non è affatto inquietante né pericoloso! Capisci? Fosse capitato a me ci avrei parlato faccia a faccia e gli avrei chiesto in quale ramo dell'evoluzione preferiva esser sepolto! Ma no, per lui no, per lui va tutto bene: poteva clonare chi voleva! Fin tanto che...

    «Hai capito le sue intenzioni? Hai notato qualche dettaglio che può rendere il suo lavoro pericoloso o nocivo per l’Eversione?»

    «...Cose tipo avere dei cloni tuoi e potenzialmente nostri, intendi?! Cloni che potenzialmente possono sostituirsi a te e a me e a tutti quanti, quando cazzo vuole, facendo quel cazzo che vuole lui, dici?!! E vai a sapere se l'ha già fatto...! O il fatto che sia un megalomane convinto di aver raggiunto l'apice della perfezione evolutiva e...e...»


    Non so se mi sconvolge di più lui adesso, con la sua pacata indifferenza verso uno stuolo di sé stessi senza permesso stipati in cantina, o questi ultimi ed il proprietario della baracca.
    Per fortuna arriva il bambino a interrompere il mio sfogo, dovuto anche senz'altro allo stress, ma intendiamoci: non è che non abbia ragione eh, è solo che lo stress ha logorato i miei filtri di sopportazione per le cazzate altrui. Cazzate mortali, mortali per me.
    Gli faccio un cenno d'assenso riconoscente ed infilo tremolanti le dita tra le sue mani e la superficie liscia e fredda del bicchiere, giusto il tempo di dargli l'illusione che sto per afferrarlo, e non appena lui lascia la presa la lascio anch'io. Il bicchiere, tuttavia, non cade bensì fluttua nell'aria, rimane sospeso, e l'acqua con esso: la psicocinesi stringe al posto del mio fisico il contenitore vitreo, per poi sollevare un rivolo d'acqua e portarlo direttamente alla mia bocca. Bevo, bevo avida ed assetata, placando almeno quelle emozioni di bisogno. Per le altre ci vorrà tempo
    .

    «L’acqua per la signorina!»

    «...Grazie...piccolo.
    ...
    Senti, facciamo che al posto di inutili ciance ti mostro per filo e per segno tutto quello che ho visto laggiù, e giudichi tu direttamente? Mi sembra di perdere tempo, a star qui a cercare vuote parole e a formulare giudizi personali per poi doverli passare a te e tu ti formuli roba personale ed è tutto un passaparola, quando puoi visionare l'intero "video" direttamente, cogliendo cose che per me magari sono insignificanti e filtrandone altre a cui ho dato magari eccessiva importanza...»


    Finito di bere e svuotato il bicchiere, torno a rivolgermi al biondo, scacciando ancora una volta le immagini di lui nudo che mi assale, e mi offro per un contatto telepatico che trovo altamente più efficiente delle banali chiacchiere a cui è costretto limitarsi con le altre reclute normali. Allungo perciò una mano in sua direzione, facendola scivolare un po' restia e cauta sulla scrivania -maledetti cloni!-, in modo tale che qualora accettasse gli basterebbe stringermela con la sua ed il gioco sarebbe fatto.


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    ¬ Pugnale.
    ¬ Glock 19.
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    ¬ Bacchette magiche, libri di magia et similia (GdR).
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    Passive

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    ¬ Disturbance in the Force (Sesto senso per il pericolo/Instant-Casting).
    ¬ Disturbance in the Force (Preveggenza/Premonizioni, GdR/Quest).
    ¬ Cerebro (Auspex rileva-menti).
    ¬ Alterazione: Somatizzazione Metapsichica (Shapeshifting, GdR).

    Specchietto Riassuntivo_

    Chiacchierando sconvoltamente XDDDD offre telepaticamente di visionare l'intero accadimento e giudicare di suo direttamente XD.

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  6. _MajinZ_
     
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    Dimitriy non era bravo a leggere le emozioni delle persone, ma in questo caso era palese lo sconcerto della fanciulla davanti a una reazione tanto tranquilla e quasi indifferente. Tuttavia ci voleva ben altro per far preoccupare un iceberg come lui, per quanto la presenza di cloni potesse essere preoccupante e pericolosa, riusciva comunque a mantenere la calma perché sapeva bene che agitarsi era solo uno spreco di energie, oltre al fatto che diventava difficile pensare razionalmente.
    Non fraintendere, non ti ho mandato li perché avevo la certezza che fosse vivo, non volevo di certo farti ammazzare. Avevo comunque dei sospetti e grazie a te ora sappiamo qualcosa in più. Anzi, molte cose in più.
    In effetti non si aspettava proprio che Zyg nascondesse un esercito di cloni in cantina, però in un certo senso lui gli aveva dato il via libera e doveva aspettarsi qualcosa di inquietante, oltre che di pericoloso... ma le sue capacità erano troppo preziose per perderle o peggio, metterle al servizio di qualcun altro. La morale del tritone era abbastanza discutibile, ma finché si legava all’Eversione allora si poteva pure chiudere un occhio. Anche due.
    Capisco le tue preoccupazioni, ma un conto è avere qualcosa... un altro è usarla.
    Era un ragionamento semplice e anche abbastanza fragile, era anche difficile capire chi avesse il coltello dalla parte del manico in quel momento. Bisognava capire le intenzioni del biomante prima di pensare ad altro, poi nel caso avrebbero preso dei provvedimenti. Comunque l’arrivo di Rin interruppe i discorsi e il bimbo rimase incantato dal bicchiere fluttuante e osservò tutta la scena con la boccuccia socchiusa in una piccola “o” di sorpresa. Aveva voglia quasi di chiedere il bis, ma Dimitriy gli fece segno di stare buono visto il momento delicato.
    Va bene, fammi vedere.
    Accettò la proposta della psiomante senza pensarci troppo, così sarebbero venuti a capo della faccenda molto più in fretta che con le parole. Si tolse quindi il guanto bianco, lasciando la mano NUDA, andando poi a stringere quella della ragazza. Il piccolo demone rimase ad osservare, non ci stava capendo un tubo però le cose della mente lo incuriosivano parecchio.

     
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    «Non fraintendere, non ti ho mandato li perché avevo la certezza che fosse vivo, non volevo di certo farti ammazzare. Avevo comunque dei sospetti e grazie a te ora sappiamo qualcosa in più. Anzi, molte cose in più.»


    Annuisco lentamente e profondamente. Capisco, ora, cosa intende: certo, se mi avesse avvertito prima, magari...Avrei potuto andare lì con più cautela, ecco. Però forse non sarei riuscita a scoprire così tanto, con l'innocenza e la curiosità di chi vuole esplorare fino in fondo qualcosa di nuovo.
    In ogni caso, tra poco, di cose nuove, ne saprà ancora di più
    .

    «Capisco le tue preoccupazioni, ma un conto è avere qualcosa... un altro è usarla.»

    «Ahem...»


    Mormoro ruotando gli occhi e distogliendo lo sguardo dai suoi.
    Be', sì, ok: su questo potrei dargli ragione. Prendi me: quante cazzo di lamerate potrei fargli? In quanti modi potrei inculare l'Eversione, coi miei poteri, tutti i segreti che potrei carpire eccetera eccetera eccetera? Vero, sì. Però...boh, è una questione di fiducia appunto: e non mi sembra si fidino granché della salamandra là. Io invece, finché non mi si rivoltano contro loro, non vedo motivi -almeno per ora- per arrecar loro danno: anzi, mi tornano pure utili! Andrebbe contro i miei stessi interessi, no? ...E forse è lo stesso ragionamento che fa il tritone e che fanno gli altri su di lui? Però...io non valico mai il limite del rispetto, del non danneggiare gli altri EM, del...clonare un pezzo grosso, ad esempio.
    Mah, non mi fido per un cazzo proprio
    .

    «Va bene, fammi vedere.»

    “Incoming transmission...”


    Ed al contatto tra le nostre pelli -tiro razionalità anche qui per ricordarmi che non è un clone nudo, lol- chiudo gli occhi e le mie palpebre vibrano per qualche istante, mentre il flusso di dati prende a scorrere dal mio cervello al suo.
    Lo porto così in un viaggio mentale, a ritroso nei miei ricordi, facendogli rivivere tutta la mia giornata, nelle parti pertinenti e cioè a partire da quando ho messo piede per la prima volta nella baracca. Può sentire tutti i miei sentimenti anche, parte integrante e fondamentale e basilare per poter riuscire a comprendere profondamente e visceralmente il perché di ogni mia singola azione.
    Pezzo dopo pezzo, lo porto con me ad esplorare ciò che vi è conservato lì, i foglietti, gli acquari, le stanze sotterranee, tutte quelle che ho passato, l'esplosione, le mie crisi di nervi, l'aerazione forzata per il fumo tossico, gli split della mia soul per accelerare i tempi, le psicometrie sulle targhette con tutti gli annessi ricordi ed emozioni dell'autore, tutte le scoperte nei cunicoli...fino alla marea di sue copie. NUDE. CHE CERCANO DI ASSALIRMI. Ed il loro capo, con quell'ultimo screenshot del suo volto ributtante prima di teletrasportarmi. E tutto il marasma di emozioni che questo mi ha causato, la stravolgente tempesta, qualcosa di devastante e confusionario e in cui hai veramente paura di perderti se non sei abituato a gestire tali moli e tale potenza.

    Spero lo senta tutto, spero ne venga sconvolto, come sono stata sconvolta io: spero possa sentire tutto ciò che ho provato, così può...
    ...Può capire.
    Può capirmi.
    Può capire quanto do per la Causa, e per lui. Senza risvolti romantici, solo fraterni, tra amici.
    Può capirmi a livello umano.
    Può sperimentare emozioni intense e fortissime, che onestamente dubito -non so con quanta ragione, a dire il vero, e ne sono conscia- lui abbia mai provato in vita sua. Può sperimentare quanta vastità di sentimenti può regalarti la vita. Perché anche queste sono belle sensazioni, anche queste fanno parte della vita, dell'essere vivi, ed è strabiliante e meraviglioso, specie se le guardi e le vivi da un punto di vista (neuro?)scientifico come il mio.
    .

    «...»


    Riapro gli occhi, restando in silenzio e fissandolo in attesa delle sue reazioni. Sono curiosa, curiosa di vedere cosa pensa, cosa prova. E sono...serena, ora: calma piatta dentro di me, perché ho condiviso con qualcuno tutto questo, perché mi aspetto che mi capisca -anche se magari non lo darà a vedere-, perché mi aspetto di...di non essere più sola.
    Mindfuck? Abuso mentale? Ogni tanto me lo domando. Mi chiedo se sia una violazione, investire di così tante emozioni così intense le persone. A volte mi domando se non ne sia dipendente, se non sia intossicata, perché...è un po' come una droga: mi piace, mi piace da morire, e le endorfine ed i neurotrasmettitori sono spesso simili a droghe...Ma in fondo, cosa sono i rapporti umani, se non il suscitarsi sentimenti stupefacenti a vicenda?
    E calma piatta perché ora il focus è su di lui, non più io al centro dell'attenzione: perché? Ho visto un'occasione, e l'ho colta. Non ho potuto non coglierla, c'era lì, ho dovuto: senso del dovere, senso morale. Ho dovuto aiutarlo: ho dovuto intervenire, ho dovuto ampliare i suoi orizzonti. Ho dovuto, mostrargli i colori della vita, della mente umana. Ho voluto, perché io sono fatta così, perché io adoro, mi piace visceralmente, regalare emozioni belle alle persone.
    Perché? Perché sono così? E soprattutto: come reagirà, lui, a tutto questo? Attendo, trepidante ed ansiosa, composta e quasi timida, ora, sulla mia sediolina, bocca chiusa, sguardo vispo e parzialmente preoccupato, pronta a difendermi con la mia solita barriera d'indignazione, speranzosa che lui però, in fondo in fondo, sotto sotto, possa apprezzare il mio gesto, il mio regalo, il mio semplice e fondamentale dono...Basta veramente il pensiero
    ?


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    Chiacchierando sconvoltamente XDDDD scarica la sua banca dati, che comprende video ma soprattutto emozioni X°DDD.

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    Dimitriy chiuse gli occhi e si concentrò, preparandosi così a ricevere il video mentale di Violet. Non aveva mai fatto un qualcosa del genere, non aveva difese contro cose simili e in quel momento la ragazza poteva fare un po’ quel che voleva con il suo cervello... ma lui aveva fiducia. Riponeva parecchia fiducia nelle persone che reclutava e si fidava del lavoro di ognuno di loro, quindi per come la vedeva lui non aveva nulla da temere. Certo, non era perfetto e anche lui poteva sbagliare, ma dopo tanto tempo aveva imparato a riconoscere le persone di cui fidarsi e Violet era una di quelle.
    In ogni caso si lasciò andare, pronto a cogliere ogni sfumatura che magari la psiomante non aveva notato o qualsiasi cosa che al suo occhio si rivelasse diverso. Le sue parole erano vere, capì molto da quelle immagini e colse anche dell’altro... in quella “registrazione” non vi erano solo immagini, ma anche sensazioni e tutta quella serie di emozioni che solo un essere umano poteva provare: era ciò che faceva sentire una persona viva. Il biondo ne rimase davvero colpito e una volta finito il contatto, si ritrovò ad abbassare lo sguardo con fare pensieroso... aveva percepito sensazioni dimenticate da tempo.
    Il suo lavoro... è troppo sospetto.
    Sollevò gli occhi di ghiaccio, incontrando quelli cangianti di lei.
    Controlleremo le sue mosse per un po’, inoltre dovrà rispondere di tutti gli esperimenti... libertà si, ma fino a un certo punto.
    L’assassino si fidava anche di Zygoin, però nei suoi confronti tendeva ad essere più distaccato e obiettivo: era un tipo intelligente, il biomante, furbo approfittatore che andava monitorato per evitare brutte sorprese. Ad ogni modo Dimitriy doveva sistemare alcune cose, quindi sospirò mentre incrociava le braccia e posava lo sguardo sui fogli che aveva davanti.
    Mi dispiace per non avertene parlato prima, è stato un rischio troppo grande. Non era mia intenzione mandarti li per farti sparire e avrei dovuto metterti in guardia dei pericoli.
    In quel momento il biondo disse qualcosa che probabilmente avevano udito in pochi, non era solito lasciarsi andare in quel modo.
    Se posso fare qualcosa per farmi perdonare, non esitare a chiedermelo.
    Concluse infine, sollevando nuovamente il capo e di conseguenza gli occhi. Lui era una Bloodletter, uno dei gradi più alti degli Eversori, ma ciò non significava che doveva disinteressarsi dei problemi dei suoi sottoposti, anzi. Loro non erano un semplice gruppo di mercenari, erano simili a una famiglia per certi versi, aiutarsi quindi era il minimo che potessero fare.

     
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    «Il suo lavoro... è troppo sospetto. »

    «Lo penso anch'io.»

    «Controlleremo le sue mosse per un po’, inoltre dovrà rispondere di tutti gli esperimenti... libertà si, ma fino a un certo punto.»

    «Amen.»


    Annuisco ora calma e posata, concordando con lui, composta nel modo di pormi e perfettamente armonica con lui ed il suo pensiero. Effetto dell'aver condiviso le nostre menti, che si sono allineate per quel tot di secondi? O piuttosto per esser stata compresa, forse: questo mi permette di rilassarmi e di non percepire l'altro come una minaccia ostile, bensì un soggetto amichevole che mi vuole aiutare.

    «Mi dispiace per non avertene parlato prima, è stato un rischio troppo grande. Non era mia intenzione mandarti li per farti sparire e avrei dovuto metterti in guardia dei pericoli.
    Se posso fare qualcosa per farmi perdonare, non esitare a chiedermelo.»


    “Com'è gentile...”


    Rimango improvvisamente e piacevolmente colpita dal suo cambio di registro, dalla sua risposta, da...dalla sua apertura, nei miei confronti, col suo sguardo così penetrante. Lo ricambio, con occhi ampi e stupefatti, per poi sorridergli amorevolmente e sospirare, mentre mi sporgo sulla scrivania e prolungo il nostro contatto poggiando ora la mano sulle sue braccia incrociate, quasi supplicante di non interromperlo, ma senza pormi su una visuale più bassa che implicherebbe sudditanza inferiore nei suoi confronti. "Sono un'amica, non una sua sottoposta", questo voglio trasmettere.

    «Ne abbiamo passate davvero tante, insieme, vero? Ed i miei poteri mi dicono che ne passeremo almeno altrettante...»


    Dico con voce calda e rilassata, suadente quasi. È uno di quegli ormai rari momenti in cui sto bene, in cui sto proprio, veramente, profondamente bene, quasi serena...e questo mi permette di vedere più in là. Più in là di tante cose, più in là nel futuro, nella trama degli eventi che ancora devono accadere. E sento proprio che...lo percepisco, è quasi palpabile, che la nostra "collaborazione" sarà stretta e importante, tanto che...per un momento, per un insano ed irrazionale momento, mi domando come mai non abbia mai pensato a lui come un potenziale compagno. Compagno di vita, nel senso amoroso e romantico del termine. "Forse perché non sembra affatto amoroso e romantico lui, anzi", mi viene da rispondermi, ed invece io cerco qualcuno che trabocchi d'emozione in modo tale che riempia anche me, che mi ridia vita, qualcuno tramite cui sperimentare la gioia delle possibilità che ho, in maniera molto meno saltuaria ed effimera di ciò che sperimento da sola con le avventure pericolose in cui mi butto a testa bassa ed occhi chiusi.
    Già. Eppure, per quel momento..
    .

    «Ti ringrazio. E non ti preoccupare...anzi, se posso fare qualcosa io, per aiutarvi, per aiutarti, piuttosto...
    Mi sono divertita in verità. Moltissimo, oserei dire, sai? In fin dei conti, mi sono unita a voi principalmente per provare forti emozioni come queste! (Nonostante io debba ancora capire che razza di organizzazione sia, che obiettivi abbia)...»


    Annuisco con le sopracciglia inarcate al centro della fronte, per dare la mia piena disponibilità ed esplicitando il mio apprezzamento per l'avventura appena vissuta. Perché sì, in fin dei conti, ora che sono in un ambiente confortevole, che mi sono calmata, son anche più lucida per rifletterci sopra: sono sempre stata libera, libera di non accettare, di andarmene, e son pure immortale, perciò non mi pento di niente. Au contraire. E lui si è dimostrato così gentile davvero, ora, così premuroso e preoccupato, e così disponibile: addirittura "mi deve un favore", in pratica, e vuole farsi perdonare. Stiamo avendo finalmente un rapporto umano, come già avevamo iniziato sulla bara volante.
    ...
    Non è affatto una Granita-di-mestruo
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    [☆] Condizioni Fisiche: Contusioni qua e là, sfiancata.

    [☆] Condizioni Psicologiche: Sfinita.

    [☆] Condizioni Energetiche: Mana al 20%.

    [☆] Equipaggiamento e Poteri:
    Equipaggiamento

    ¬ Revan's Robes (Armatura).
    ¬ Chakram seghettato.
    ¬ Pugnale.
    ¬ Glock 19.
    ¬ Pertica delle Notti Stellate (Bastone).
    ¬ Fangs & Claws.
    ¬ Bacchette magiche, libri di magia et similia (GdR).
    ¬ Bussola dei Desideri (GdR).


    Passive

    ¬ ThoughtDensity (Telecinesi).
    ¬ PsicoEssenza (Immortalità/Autorigenerazione).
    ¬ Mentalist (Telepatia).
    ¬ Mente Blindata (Auspex rilevazione intrusioni mentali/psion).
    ¬ Disturbance in the Force (Sesto senso per il pericolo/Instant-Casting).
    ¬ Disturbance in the Force (Preveggenza/Premonizioni, GdR/Quest).
    ¬ Cerebro (Auspex rileva-menti).
    ¬ Alterazione: Somatizzazione Metapsichica (Shapeshifting, GdR).

    Specchietto Riassuntivo_

    Chiacchierando amabilmente :3.

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    Lentamente Dimitriy stava cambiando e ciò non lo spaventava minimamente, anzi, lo rendeva estremamente orgoglioso di aver preso quella decisione ormai tre anni prima. Aveva scelto di cambiare completamente vita, voleva sfruttare ogni minuto di libertà per ritrovare le emozioni perdute e imparare nuovamente a essere umano. La vicinanza di Violet gli faceva bene, la sua empatia lo spingeva ad abbandonare l’armatura di ghiaccio che all’esterno lo difendeva, per lasciarsi scaldare il cuore. Lei aveva la capacità di riempire il vuoto lasciato da alcune emozioni strappate via con la forza... un giorno l’avrebbe ringraziata davvero per le sue straordinarie doti.
    Questo è poco ma sicuro.
    Rispose lui a suo modo, le avventure infatti non erano ancora terminate e di li a poco ne avrebbero affrontata una molto grande, impegnativa e fondamentale per l’intera Gilda... ma c’era ancora tempo, prima bisognava sistemare alcune cose nel Sud. Era comunque bello sapere di poter contare su qualcuno di leale e sapeva bene quanto fosse importante essere affiatati in un lavoro come quello... ogni giorno era diverso dall’altro e non si poteva mai sapere quali prove avrebbe sottoposto a tutti loro, quindi bisognava tenere sempre gli occhi aperti e collaborare al massimo. E poi il biondo iniziava anche a gradire i contatti con le altre persone, un tempo non ci avrebbe messo molto per scansare la fanciulla.
    Mi stai già aiutando molto, ma se proprio vuoi fare qualcosa... beh, vorrei che prendessi ordini solo da me e mi affiancassi nel lavoro. Ovviamente gli ordini dei Gerarchi non si discutono, ma in quanto Bloodletter mi piacerebbe affiancarmi a una personalità come la tua... le tue capacità sono perfette per il genere di missioni che mi trovo ad affrontare.
    Erano parole legate al lavoro, tuttavia vi era un significato nascosto che magari una come lei avrebbe anche percepito... stai con me, voglio conoscere ancora un sacco di sentimenti. Ovviamente non l’avrebbe mai detto apertamente, però con quel discorso voleva mostrarle tutta la riconoscenza di cui al momento era capace.

     
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    «Questo è poco ma sicuro.»


    A quelle parole sorrido e sogghigno quasi maliziosa, perché anche lui sembra pregustare l'eccitante tempesta in arrivo. Io non so cosa stia per accadere, sento solo "disturbances in the Force", per così dire...mentre lui, lui...credo ne sappia molto più di me, e ha quindi molta più ragione di me in quelle parole e quell'adrenalina latente. E questo non fa altro che rafforzare le mie, di emozioni: "Se lui sa e prova le stesse cose, allora faccio bene anch'io a provarle, no?" Sì.

    «Mi stai già aiutando molto [...]»

    «Mi fa piacere.»

    «[...] ma se proprio vuoi fare qualcosa... beh, vorrei che prendessi ordini solo da me e mi affiancassi nel lavoro. Ovviamente gli ordini dei Gerarchi non si discutono, ma in quanto Bloodletter mi piacerebbe affiancarmi a una personalità come la tua... le tue capacità sono perfette per il genere di missioni che mi trovo ad affrontare.»

    «Oh! Oddio! Wow, cioè...Sì! Molto volentieri! Grazie!»


    Piano Violet, non esagerare con l'entusiasmo, lol! Cerco di frenarmi e di ridarmi un contegno rimettendomi anche più composta sulla sedia per trovare un equilibrio mentale dentro di me. Il fatto è che le sue parole giungono così inaspettate e non solo perché sono una manifestazione molto palese per me dei suoi sentimenti, cosa già straordinaria di per sé, ma anche per le implicazioni che esse hanno, a livello di coordinamento e quindi vita futuri! Una figata, insomma.

    «Eh-ehm...Ti ringrazio, davvero, sinceramente: non avere idioti a darmi ordini è una grandissima liberazione, per me, credimi: mi stai facendo un favore tu, sul serio. Sarà davvero un piacere poterti aiutare in questo: sono a tua più completa disposizione! Mi piace moltissimo lavorare con te, Dimitriy. Chiedimi qualsiasi cosa.»

    “E non parlo solo del lavoro.”


    Mi agito e mi eccito così tanto che inizio perfino a gesticolare, ad annuire e a fare facce buffe. Perché mi sto rilassando, in sua presenza: assurdo, vero? Chi mai si rilasserebbe in presenza di un pezzo di ghiaccio come "il signor Kozlov"? Io. Ecco chi. Perché leggo tra le righe, oltre la sua maschera -e lui mi dà una mano a farlo-.
    E quell'occhiolino ammiccante con quella chiosa detta telepaticamente coronano l'amalgama di belle emozioni che sto provando e che mi fa provare lui. E lui può intendere benissimo che non mi riferisco al reparto sessuale -su quello non mi sento molto disponibile, almeno per ora- ma piuttosto nel campo dell'amicizia appunto, nel campo delle emozioni. Quel tipico "Se hai bisogno di parlare con qualcuno, io sono qui; se hai bisogno di una spalla su cui piangere, io sono qui; se hai bisogno di confidarti o confrontarti con una persona fidata, io sono qui. Per te."
    Sorrido. Sembra impossibile che farà mai qualcosa del genere, ma sorrido, e gli do la mia più totale disponibilità: se vorrà, e se se lo concederà, un giorno anche lontano, sa che io ci sarò. E forse, chissà, magari un giorno farà accedere l'impossibile. Lui è Dimitriy Kozlov, in fondo, no? E, bizzarramente -ma neanche tanto, è un umano sotto sotto-, sembra proprio essere ciò che lui desidera, pur non potendo parlarne, esplicitarlo apertamente.

    Sorrido, con un sorriso ancora più largo, mentre lo guardo di nuovo più calma e sicura, ma al contempo con una vasta intensità serena che anche lui dovrebbe sentire. Sicura di me, sicura di lui, sicura di noi. E continuo ad essere estremamente entusiasta per questa nuova collaborazione a tempo indeterminato
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    Dimitriy era contento e benché non sorridesse, era palese la sua soddisfazione nell’udire quelle parole di assenso da parte della ragazza. Da quel momento il loro rapporto poteva avere una svolta, non solo in campo lavorativo, ma il biondo era sicuro di poter ottenere qualcosa dal punto di vista umano... era certo di riuscire in qualche modo a riottenere ciò che la sua vita precedente gli aveva strappato. Da lei avrebbe imparato un sacco di cose e ciò non poteva fargli altro che piacere, collaborare avrebbe fatto bene a entrambi e così tanta fiducia avrebbe anche giovato all’intera Gilda.
    Perfetto, quindi è deciso.
    Annuì lui posando le braccia sul tavolo, rilassandosi a sua volta. Si sentiva stranamente bene, era bastato davvero poco eppure era questo il bello che solo le emozioni sapevano donare... nemmeno quel pensiero captato nell’aria rovinò il momento, era comprensibile il campo a cui era riferito e nascosto li dietro c’era un tacito assenso. Aiutarsi a vicenda faceva parte del patto, anche se probabilmente Dimitriy ci avrebbe messo un bel po’ per fare quel passo, ma sapeva bene quanto in certi momenti fosse importante parlare con qualcuno e prima o poi anche lui avrebbe ceduto... sfogandosi da solo non risolveva mai nulla, ma chissà, magari da quel momento sarebbero cambiate molte cose.
    Ad ogni modo per ora è tutto tranquillo, ma mi farò sentire a breve... quindi riposati e preparati al meglio, presto succederà qualcosa di interessante.
    Si meritava un premio e avere un paio di giorni liberi le avrebbe fatto davvero bene, per quanto Merovish non avesse tantissime attrazioni. Però il riposo era importante, soprattutto quando si apparteneva a un mondo come quello, quindi era sicuro che avrebbe apprezzato.
    Ah! Ci riesco anche io!
    In tutto quel tempo c’era qualcuno rimasto in disparte, era Rin che nel frattempo aveva trovato qualcosa da fare... se ne stava seduto per terra, giocava con un bicchiere pieno d’acqua ma non lo manipolava con le mani. Un tentacolo di fiamme azzurrine avvolgeva il bicchiere, ovviamente pieno d’acqua. Però era un bimbo e in quanto tale si distraeva facilmente: bastò poco e il contenuto del bicchiere gli finì dritto sulla testa. Anche il contenitore picchiò sulla sua zucca e di conseguenza iniziò subito a lamentarsi.
    Rin, cosa ti ho insegnato riguardo la concentrazione?
    Che non bisogna perderla, in nessuna situazione...
    Spero tu abbia imparato la lezione.
    Non era vero, non ci credeva proprio.
    Perché non accompagni la signorina al suo alloggio? Magari potrebbe insegnarti qualcosa sul come far volteggiare gli oggetti.
    Dimitriy si voltò verso Violet e in quel momento gli scappò un piccolo sorriso, nascosto subito dopo da un sottile strato di ghiaccio... ma ormai le sue intenzioni erano note. Se dovevano diventare amici era bene conoscersi e per farlo doveva conoscere anche quel bimbo.
    Ma certo!
    Rin dal canto suo era tutto il contrario del russo, sorrise e lo fece anche in un modo irresistibile.

     
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    «Perfetto, quindi è deciso.»


    Si rilassa, e anche se non la mostra esteriormente sento la sua felicità. E sorrido, felice e rilassata e serena anch'io, perché è bellissima l'armonia che è venuta a instaurarsi tra di noi: l'abbiamo creata noi, e l'abbiamo creata bene, è fatta proprio bene, questa...questo rapporto, questo legame, questa corda che ci lega. Un sottile filo rosso tenue, delicato, pastello: gentile, come sotto sotto sappiamo essere, chi più esternamente anche, chi più scavando, ma pur sempre...umani.

    «Ad ogni modo per ora è tutto tranquillo, ma mi farò sentire a breve... quindi riposati e preparati al meglio, presto succederà qualcosa di interessante.»

    «Ah-ah! Lo sapevo! E ti ringrazio.»


    Sorrisone che si allarga progressivamente, mentre i miei occhi si illuminano al solo immaginarmi cos'abbia in serbo. Apprezzo molto anche la vacanza che mi concede: potrei fare così tante cose, ma è tutto vago nella mia testa, anche perché sono stanca e non è il momento di pensarci. La cosa bella è però la sensazione piacevole e libera che mi lascia questa consapevolezza, mentre la accantono per i futuri giorni.

    «Ah! Ci riesco anche io!»

    “Mh?”

    «Rin, cosa ti ho insegnato riguardo la concentrazione?»

    «Che non bisogna perderla, in nessuna situazione...»

    «Spero tu abbia imparato la lezione.»

    «Ascolta il papà: la concentrazione è vitale, non solo per i poteri ma soprattutto per non farti mai danneggiare da nessuno in vita tua. Così come il domandarti sempre il perché delle cose, piccolino. Ricordatelo, ti sarà infinitamente utile.»


    Il bambino attira la nostra attenzione, facendomi tornare conscia della sua esistenza -mi ero notevolmente distratta ed estraniata, effettivamente, in full immersion nella conversazione con Dimitriy-, col suo rovesciarsi il bicchiere in testa. Affascinante in ogni caso, e bravo bambino: si esercita, lo prende come un gioco ed al contempo sviluppa le sue skill. Ciononostante, la domanda rimane: che cazzo ci fa questo bambino qui, in compagnia di Dimitriy?!
    Eppure lui sembra prendersene cura, sembra avergli insegnato qualcosa di estremamente importante come il valore della concentrazione, ai miei occhi un palesissimo segno d'amore nei suoi confronti -a chi insegniamo le lezioni più importanti che abbiamo imparato a nostre spese, se non alle persone che amiamo?-. Aggiungo perciò volentieri il mio assenso -annuendo ed a parole- ed un altro tassello fondamentale per la crescita sana di ogni individuo: skepticism, inquiry, porsi sempre la domanda sulla causa delle cose, e non prendere mai nulla per scontato o per fede. Ci sarà tempo per imparare, forse in mia compagnia, e per ora gli sorrido -dopo aver ammiccato al mio superiore alla parola "papà"- e mi abbasso al suo livello piegando le ginocchia e poggiando il sedere sui talloni...e poggiando anche una mano sulla sua testolina umida, in una carezza massaggiante per il bernoccolo e riscaldante -un po' di energia termica nell'incipit della pirocinesi- per asciugarlo
    .

    «Perché non accompagni la signorina al suo alloggio? Magari potrebbe insegnarti qualcosa sul come far volteggiare gli oggetti.»

    «Ma certo!»

    «Oh, molto volentieri! E grazie per accompagnarmi.»


    Rimango stupita dalla proposta, e dalla mia posizione bassa incrocio lo sguardo dell'uomo al mio fianco, che proprio nello stesso momento si lascia sfuggire un sorrisino. Accetto di buon grado comunque, mentre mi raddrizzo porgendo la mano al bimbo tanto simpatico e gentile affinché mi accompagni lungo la mia strada.
    Normalmente i bambini mi danno un (bel) po' sui nervi, tra stupidità e urla e quant'altro, ma questo è solo perché normalmente -da un punto di vista della norma, della distribuzione intendo- i bambini sono maleducati come i loro genitori da cui imparano i comportamenti sbagliati: se gli si insegnano le giuste cose, invece, i bambini sanno essere molto corretti ed apprezzabilmente pregevoli.

    ...E mi diverte immaginarmi di vederci dall'esterno, fuori dal mio corpo, con gli occhi di un ipotetico osservatore standard: Dimitriy, al mio fianco, che gli ha insegnato qualcosa di così vitale come la concentrazione e l'autocontrollo; io, al suo fianco, pronta a sostenere e condividere il suo progetto educativo mettendoci del mio; il piccolino, che tengo per mano, che impara ed è educato e intelligente, come fosse mio figlio...nostro figlio. Non sembra forse un quadretto meraviglioso, delizioso? Non sembriamo forse la famiglia perfetta? Sembra quasi uno di quei film, una romantic comedy, col papà single che trova un'amica che si prende cura del figlio e di lui, e lui s'innamora e il bimbo si affeziona e vissero tutti felici e contenti.

    Che cosa bizzarra.

    Sorrido, amabilmente ed amorevolmente, quasi commossa ed avvolta da un turbine di sentimenti dolci e romantici e che riscaldano il cuore, mentre mi allontano mano nella mano col piccolino e salutando il suo equivocabilmente adottivo mentore
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  14. _MajinZ_
     
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    Violet l’aveva chiamato papà. Per un attimo il biondo si fermò a pensare, mentre una sorta di tristezza si impadroniva del suo cuore. Aveva ventisette anni, sapeva bene che in un mondo normale probabilmente lo sarebbe stato davvero a quell’età, ma la sua vita gli aveva proibito qualcosa del genere. Invece adesso si trovava in una situazione strana... guardò la ragazza, la vide per mano con Rin e in quel momento sembravano quasi una famiglia felice. Mamma, papà e figlioletto. Chissà, magari un giorno sarebbe accaduto davvero... magari con lei? Dimitriy ci pensò per un momento, poi scansò quel pensiero dettato dalla fretta. O forse no? Immaginarsi insieme alla psiomante non era così male.
    Divertitevi.
    Commentò il russo salutando entrambi con la mano ancora libera dal guanto, osservando le loro schiene per poi sorridere, affondando di più nella poltrona. Una volta da solo rimase a pensare, dondolandosi sulla comoda postazione. Sorrise ancora, si sentiva benissimo in quel preciso istante, sapeva di aver fatto qualcosa di buono e giusto... non l’aveva fatto solo per se stesso, aveva preso quelle decisioni per se, per la Gilda, per Rin. Aveva bisogno di una mamma, lo sapeva bene che una figura femminile era importante per educare quella peste e chi meglio di Violet poteva farlo? Era convinto che lei ci sapesse fare, soprattutto con un bimbo fuori dall’ordinario.
    Però c’era anche dell’altro, insieme a lei si trovava davvero bene e l’affiatamento era importantissimo per superare gli ostacoli. Fidarsi di qualcuno... erano davvero pochi quelli in cui aveva davvero fiducia: Zimmer, Ariste, 23... e c’era anche lei. Aveva affrontato numerose avventure al Bloodrunner insieme alla fanciulla, tra loro c’era un certo feeling e sapeva di poter contare sulle sue abilità in qualsiasi momento, soprattutto adesso in una fase così delicata per il Sud. Aveva bisogno di persone alle quali affidare la sua vita, persone a cui appoggiarsi nei momenti di difficoltà... e ora era sicuro di aver trovato quella perfetta. Solo il futuro poteva dire se la sua scelta era stata giusta o sbagliata.

     
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13 replies since 14/2/2015, 12:59   222 views
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