Come una naufraga

Sarah abbracciò forte la gatta-volpe, piuttosto presa dal suo aspetto. Non badò molto ai versi con cui cercava di manifestare il suo fastidio, scambiandoli per manifestazioni d'affetto o meglio: volendoli scambiare per tali, così da non interrompere l'abbraccio.
La povera divinità dovette quindi assumere l'altra forma con cui si manifestava al ragazzo, per poter riprendere la libertà. La prima cosa che Sarah notò fu l'aumento di peso, seguito all'inaspettato mutamento nelle dimensioni. Elementi più che evidenti che ci fosse qualcosa di strano e che la spinsero ad aprire gli occhi e proprio allora, quella che era diventata una ragazza dai capelli neri, si mise a dire qualcosa che non poteva certo essere scambiato per un verso affettivo, neanche se lo si voleva. Tra l'altro il cambiamento di forma non dava più alla dama motivo di stringerla.
Ci vollero comunque alcuni secondi prima che la fanciulla si riprendesse dallo stupore e si decidesse a lasciarla. Ciò però non sembrò impressionarla negativamente, infatti si alzò in piedi e dopo aver elaborato quanto successo, con ciò che le aveva detto Nael, esternò un enorme sorriso.
" Ha davvero due forme! Hai ragione Nael, è fantastica."
Non era la prima volta che vedeva una dea, tra l'altro proprio tra gli Agenti dell'Eco vi erano due divinità, entrambe persone interessanti e ottime amiche. Tuttavia era la prima volta che ne vedeva una così. Non credeva che una dea potesse essere così curiosa e speciale! Un attimo; ora che aveva pensato all'organizzazione le era venuta in mente un idea. Quei due li avrebbe visti benissimo assieme a loro ed era certa che tutti i suoi compagni sarebbero stati ben lieti di accogliere un prode paladino e una divinità adorabile come la sua. La frase seguente poteva essere una sola.
" Ma dimmi Nael. Sei un paladino solitario o sei legato ad un gruppo di persone o a una particolare terra? Ti è permesso aggregarti ad altre persone?"
Chise, scordandosi di presentarsi alla nuova arrivata. Presto il ragazzo avrebbe scoperto il perché di quella domanda.

Rimase per un attimo in silenzio, quando sentì le parole "principessa da salvare" e i vecchi complessi di inferiorità tornarono a farsi sentire. Riuscì però a calmarsi dicendosi che lei non corrispondeva a quel genere di persona e che non sarebbe rimasta una principessa per sempre. Tuttavia salvare principesse sarebbe stata un'azione che avrebbe fatto più di una volta durante i suoi viaggi tra le dimensioni. Allora avrebbe potuto notare l'ironia della situazione dell'essere "una principessa che salva le principesse", anche se ciò apparteneva ancora ad un futuro prossimo.
Comunque, presto la sua attenzione tornò al discorso e fu felice di constatare che sia il ragazzo, che la dea non avessero problemi ad aggregarsi ad altri gruppi di persone come loro e che fossero disposti ad ascoltare la loro proposta.
" Per quello non preoccuparti, ti dirò di più, facciamo anche cose migliori."
Disse, alludendo chiaramente al fatto che Nael volesse salvare le persone.
Il passo successivo stava nel cercare di convincere il paladino e l'adorabile gatta-volpe ad unirsi a loro. Purtroppo però una parte della testa della ragazza credeva che fossero già dentro e quindi di potersi comportare in maniera decisamente più informale.
" Vedete, io faccio parte di un gruppo di persone come voi, che desidera dare una mano alla gente del semipiano, senza essere vincolato a un presidio o un governo in particolare."
Iniziò ad avvicinarsi ai due.
" Se vi unirete a noi sono certa che vi troverete benissimo e se è l'aspetto economico a preoccuparvi state tranquilli, da questo punto di vista siamo riusciti a procurare a tutti noi una discreta sicurezza, almeno per ora.
Vi porto alla nostra base."
E detto ciò afferrò il ragazzo con la destra, la dea con la sinistra e si mise a correre, pronta anche a trascinarli. Si era dimenticata che non poteva certo farla dai Monti Shea ad Istvan tutta di corsa. Probabilmente però, quando le sarebbe tornato in mente, avrebbe trovato un metodo alternativo per velocizzare il percorso.