[LAM] There is no place like London.

Burn Bright, Trickster Knight - Intro

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    Laputa, Albero casa - Appena fuori dal tronco-torrione


    Daniel Ember odia il cielo.
    Era l'ultima cosa che aveva visto prima di suicidarsi, in un'altra vita. Associa l'azzurro a una profonda tristezza, e se chiude le palpebre gli pare ancora di sentire il freddo della canna di una pistola contro la propria tempia.
    Bang.

    Ma non è solo quello il motivo. L'azzurro è anche il colore di ciò che c'è oltre il cielo: il Paradiso, il Creatore, Dio. E se lui è nato così sbagliato dentro, e ha vissuto due vite così piene di sfortune, la colpa non può essere che di chi l'ha progettato.
    Azzurri erano stati anche i capelli di Lynn. L'aveva amato due volte, in due vite diverse, e due volte gli era stato strappato via.
    Qualcuno, lassù, deve avercela sicuramente con lui.

    Daniel Ember odia il cielo. Eppure eccolo seduto in cima alla scalinata dell'albero-casa, la schiena contro una porta che non riesce oltrepassare - ci aveva provato, prima, per curiosità, solo per perdersi in un labirinto di scalini che l'ha risputato con sprezzo all'entrata. Ha deciso di metter fine alla sua esplorazione e lì si è seduto, lo sguardo fisso sulla feritoria che illumina il passaggio.
    Guarda il cielo. Ma soprattutto, guarda Laputa e quello che c'è oltre, le sterminate distese dell'ovest e le montagne del Nord in lontananza. Un mondo che gli sembra enorme, dopo aver vissuto su quella scatola volante che era Suspiria.
    Chissà perché, poi, finisce sempre ad abitare su isole volanti. Lui, che odia così tanto il cielo.

    «See how the game of life is playing all of us for fools
    Dancing a string around us, making all these silly rules
    See how he looks down on us like we're acting out a show
    Throw the dice and let's see which head will roll...
    »

    E da chi l'ha mandato Quarion per risolvere i suoi problemi? Dai Liberi Aeris Milites.
    I paladini del cielo.
    Per sua fortuna ha sempre avuto un ottimo senso dell'umorismo.
     
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    "Londra abbonda troppo di nebbie e di gente seria.
    Se siano le nebbie che producono la gente seria
    o se sia la gente seria che produce le nebbie
    non saprei dire".


    Oscar Wilde.


    1374205276_zpscb2fe5a8

    Albero Casa, Latifondo.
    Presidio Errante, Endlos.

    Passi lenti e leggeri raggiunsero il giovanotto che se ne stava in disparte -quasi nascosto- ad osservare il cielo. A vederlo in quel modo le sembrò un condannato insofferente nella sua prigione. Nessuna catena ai polsi, nessun carceriere a controllarlo.

    -Sono arrivati.

    Disse semplicemente, rivolgendogli la parola.
    Poi gli diede le spalle e si allontanò, invitandolo tacitamente a seguirla.
    Nonostante la somiglianza, quella donna era quanto di più diverso ci si potesse immaginare dalla sorella di Quarion. Nessun sorriso malizioso, nessuna battuta. Nonostante gli abiti semplici ed un pò maschili aveva un portamento regale ed ispirava una certa nobiltà, ma non del genere lascivo ed ozioso del gemello, piuttosto quella di un condottiero. Gentile solo quanto necessario, ma fondamentalmente seria. La stessa tempra che ci si aspetta da chi è abituato a sporcarsi le mani, nonostante tutto.


    1374205276_zpscb2fe5a8

    Ufficio del Gran Maestro, Albero Casa.
    Presidio Errante, Endlos.

    jpg

    L'Ufficio del Gran Maestro avrebbe avuto un che di familiare per Daniel. Ricordava un pò alcune sale di Lordaeron, o anche qualche camera dell'Ambasciatore. Era bello e ben curato, molto luminoso e profumato. Ciò nonostante chiunque avrebbe potuto giurare che si respirasse un'aria diversa.

    -Ragazzi, lui è Daniel Ember, un amico di mio fratello che ha chiesto il nostro aiuto.

    Drusilia se ne stava in piedi, di fronte alla scrivania. Le mani in vita e lo sguardo fermo.
    Quarion era già andato via, su sua richiesta.

    -Daniel, ti presento Firion ed Augustus.
    Li ho chiamati affinchè ci accompagnino in missione.


    E si, questa volta avrebbe partecipato anche lei. Quarion era stato abbastanza insistente a riguardo.
    Cosa non si fa per i fratelli.

     
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    È a disagio. Lo notate dagli sguardi dispiaciuti che scocca a Drusilia mentre viene presentato: ha l'aria mogia e la schiena curva, come se non volesse davvero essere lì.
    È un ragazzo sui 25 anni, il volto affilato rovinato da uno sfregio sulla guancia destra.
    Un militare. Lo capite dalla divisa e dalla sciabola che gli penzola alla cintura, ma le sue insigne vi sono sconosciute.

    «Uhm, salve. Felice di conoscervi.» si porta una mano alla fronte, improvvisando un saluto militare «Mi spiace disturbare per faccende personali, ma ho un grosso problema e mi serve aiuto per sistemarlo... Cioè, grosso per me, per voi spero sarà semplice.»
    Ennesimo sguardo dispiaciuto alla Dama dei Venti. È un amico del fratello, ha detto lei, e probabilmente è stato il fratello a coinvolgere voi LAM.
    «Long story short: ho scoperto da poco di non essere totamente umano. Ho una specie di mutazione, poteri che mi sono stati sigillati da piccolo.»
    Uno strattone deciso, e i lunghi capelli bianchi gli rimangono in mano. Sotto la parrucca, un complesso cerchio magico rossiccio gli segna la crapa pelata. Inclina la testa, così da farvelo vedere meglio.
    «I maghi del Magisterium gli hanno già dato un'occhiata: è un incanto orribilmente complesso, e di una scuola magica a loro sconosciuta. Il modo migliore per spezzarlo senza fare danni consiste nel chiederlo a chi l'ha fatto... Peccato che questo mago sia scomparso da anni.»
    Pausa scenica. Ne approfitta per risistemarsi la parrucca in testa.
    E se vi state chiedendo "ma non basta fare un portale che conduce al posto e all'ora in cui ti fece il sigillo?", sappiate che non è così semplice.
    Innanzitutto, lui non ha la data precisa. Ma soprattutto, sapete quanta energia magica ci vuole ad aprire un portale più e più volte, sperando di azzeccare il momento giusto?
    Ha già chiesto a Laputa fin troppi favori.
    «Questo mago è andato in un viaggio di studio e non è mai tornato. Vorrei provare a rintracciarlo, e mi serve qualcuno che mi accompagni giusto per sicurezza - i miei poteri sono un po'scombussolati per i continui viaggi dimensionali, e in ogni caso sono principalmente un medico. Insomma, buttarmi in una giungla sperduta da solo non mi sembra una grande idea.
    Mi spiace per il disturbo.
    » ripete con un sospiro.
    «Il mondo su cui andremo si chiama Terra, comunque. Anno 1860 o giù di lì. È un mondo ancora primitivo, sia dal punto magico che tecnologico - pensate a Laputa senza macchine a vapore né Magisterium. Il che significa, in teoria, poche minacce per noi.»
    Alza il mento, fissando bene la sua squadra. Sembrando, per un attimo, un militare anche nell'atteggiamento.
    «Ci sono domande?»

    Edited by Zero - 29/5/2015, 22:41
     
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    Allora. Prima di tutto Giulietta, che è sorellastra di Giulius, ci tiene a dire che Daniel non è in realtà così figo. Inutile che vi lascaite infrottolare da quell'immagina figa sparata a mò di selfie con bastone telescopico. In secondo luogo Giulietta, sempre voce di Giulius, ci tiene a dire a Daniel che è un traditore è che resterà sempre nero dentro, inutile provare a decolorarti l'anima.
    Fatta questa necessaria precisazione torniamo ad Augustus. Quando è stato convocato nello studio di Drusilia era intento a vidimare una serie di noiosi documenti. Il corteo spiritico ha accolto la notizia con un certo giubilio. Così il gruppo è corso in stanza e si è vestito di tutto punto. Pare che ci sia una specie di ospite importante, quindi è il caso di vestirsi per bene. In realtà lo studioso non ha niente che possa essere in qualche modo definito come "bei vestiti" quindi opta per la solita comicia bianca, un paio di pantaloni comodi coloro topo e scarpe classiche. Indossa un lungo cappotto nero con gli alamai. Giusto perchè c'è gente importante indossa un paio di occhiali bordati d'oro, o almeno il rigattiere da cui ha comprato le lenti dice che era oro vero. Armato dei suoi tarocchi e dei suoi spiriti attende nello studio del Gran Maestro l'arrivo dell'ospite.
    Saluta, nell'attesa, il Sergente della squadra verde. Gli è capitato già un paio di volte di incrociarlo in giro per l'Albero Casa.
    Mentre il superiore fa le presentazioni lui fissa il tizio che ha davanti, ha un che di familiare e quindi quando viene presentato incespica appena con le parole.
    Crao
    Avvampa qualche secondo e ripete corregendosi
    Ciao è con Ricca Ammirazione che faccio la sua conoscenza.
    No, non è impazzito ma Giulietta gli urla così forte nelle orecchie che deve dire così che non può esimirsi dal farlo.
    Mi Chiamo, Ripeto, Augustus
    Sorride mentre si massaggia appena l'orecchio destro ancora frastornato dalle urla spiritiche di quella dannata di Giulietta.
    Resta poi in silenzio per ascoltare il resto della storia. Non sembra essere niente di troppo troppo complicato, per fortuna. Anzi potenzialmente banale. In realtà non ha idea di cosa sia Londra e quel numero, ma si limita ad intervenire dicendo
    A giudicare da quel numero si tratta di qualcosa di molto importante. Milleottocentosessanta è collegato al sette, il compimento di qualcosa di grande, inoltre rappresenta il numero della partizione perfetta.
    Si, perchè la Numerologia scioglie ogni possibile disagio.
    Abbiamo qualche altra informazione utile su questo mago e la sua storia?
    Nel senso, una volta trovato sarà disposto ad aiutarci o dovremmo anche convincerlo?
    Ha idea di quali siano le sue abilità?

    Domande che sbocciano dalle labbra del Numerologo con estrema facilità. Poi, però, di colpo aggiunge.
    Ma cos'ècraaasssca....scusate, dicevo, cos'è una giugla?
    Ecco, questo è importante, si. Nel mentre che parla gli parte un piccolo colpo di tosse con annesso fraseggio sconnesso. Giulietta, ammaliata, continua a fissare Daniel con insistenza. Del tipo "I'm looking you!".



    Equipaggiamento: Mazzo di Tarocchi
    Mana: 110%

    Status Fisico: Perfetto
    Status Mentale: Perfetto

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    Sussurri - Auspex spiritico nel raggio di 30 metri
    Figlio dei Numeri - Istant Casting
    Figlio dei Numeri - Aumento riserva di mana
    Spiriti: Giulietta - Percezione delle invasioni psioniche
    Spiriti: Giulietta - Percezione dei pericoli nel raggio di 30 metri

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    Ricevere una convocazione per mano dell'Alfiere era sempre un grande onore.
    Essere tenuti in diretta considerazione dalla fondatrice della gilda era dimostrazione di grande fiducia, ancor più se la motivazione della chiamata era la richiesta di accompagnarla in una missione privata.

    -Ragazzi, lui è Daniel Ember, un amico di mio fratello che ha chiesto il nostro aiuto.

    Avevo sempre avuto un grande rispetto nei confronti dei nostri Comandanti. Grifis, Khatep e Adam erano combattenti validi, per quanto alle volte vi potessero essere divergenze sulle modalità d'azione e di pensiero.
    Poter agire direttamente al fianco del Gran Maestro, colei che aveva dato vita agli ideali su cui si fondava il nostro giuramento... rappresentava un grande privilegio, per ogni Aviatore.

    -Daniel, ti presento Firion ed Augustus.
    Li ho chiamati affinchè ci accompagnino in missione.


    Con un cenno del capo ricambiai il saluto di Augustus - un pochino più stralunato del solito, quel giorno. In seguito mi risolvi al nostro interlocutore, colui che ci avrebbe commissionato il lavoro quel giorno.
    Non perse tempo, andando dritto al punto della questione.
    Una missione piuttosto insolita, pensai... ricercare un mago in un mondo assai lontano. Fu un vero peccato constatare l'impossibilità del Magisterium nel porre un rimedio alla sua situazione... si doveva trattare di una maledizione assai complessa, se quello era il modo più sicuro per risolvere la faccenda.

    «Mi spiace per il disturbo.»

    « Siamo quì per aiutare, Daniel: non ti devi scusare. »

    Ascoltai per intero l'esposizione del ragazzo, prima di rassicurarlo di fronte ad un disagio personale ribadito più volte.
    Dopotutto, era dovere di ogni Aviatore aiutare chiunque ne avesse bisogno.

    «Ci sono domande?»

    Lasciai la parola ad Augustus, il primo ad avanzare interrogativi riguardo la missio-

    Ma cos'ècraaasssca....scusate, dicevo, cos'è una giugla?

    ...cercai di mantenere una certa compostezza, ma... quel giorno il Sergente Blu si sentiva bene??
    Era un tantino più strano del solito...
    Finsi normalità ed indifferenza, prima di procedere a mia volta con le domande:

    « Vorrei sapere come faremo a raggiungere quel mondo così distante, e come faremo a ritornare su Endlos al termine della missione.
    Inoltre... dovremo... camuffarci? Voglio dire... se andiamo in un mondo diverso, potrebbero spaventarsi per le nostre armi, o... cose simili, insomma. »


    Ero curioso di scoprire quanto diverso sarebbe stato questo mondo..!


    Passive per esteso: (in seguito saranno sintetizzate)

    Maestro d'arme
    Il giovane Firion non è un guerriero che, per tutta la sua vita, ha trascorso tempo ad allenarsi fino a raggiungere un ottimo livello ed una perfetta padronanza del proprio corpo e delle proprie armi. No, lui è un genio delle armi, un talento innato dal futuro così roseo e le doti spiccate da lasciar senza parole coloro che si ritrovano a guardarlo con una qualsiasi arma in mano. Sia essa una spada, un bastone, una trave di legno, un giocattolo per bambini o la più esotica delle armi da lancio, lui saprà usarla in ogni caso, con entrambe le mani, anche contemporaneamente. Inutile da dire, lui è unico nel suo genere.

    Filo incantato
    Ciascun'arma di Firion è legata al proprio padrone da un filo magico invisibile ed impossibile da spezzare in grado di richiamarle a sé qualora gli venissero sottratte o fossero da lui stesse lanciate.

    Volontà del Guerriero
    Forza, onore e coraggio sono le armi predilette di un guerriero; ma la volontà, più di ogni altra cosa, è l'essenza capace di spingere oltre ogni limite il corpo ancor più della mente. Firion è unico nel suo genere, per la mole di armi da cui mai si separa, ma portarle sempre indosso tutte insieme richiede uno sforzo non indifferente, che col passare del tempo ha fortificato il suo fisico. Così come era da suo desiderio, il guerriero dalle mille armi è dunque ora capace di spostarsi in battaglia e non solo, con al seguito ogni singolo suo equipaggiamento, come che non ne risentisse in alcun modo.
    In termini di gdr, la passiva rappresenta un power up del 50% alla destrezza, che gli consente di muoversi con tutte le armi indosso al suo corpo come che in realtà non le possedesse.
    NB: se privato del suo equipaggiamento, la passiva rappresenta a tutti gli effetti un miglioramento effettivo dell'agilità dei movimenti.

    Udito del guerriero
    Fondamentale per la sopravvivenza in una battaglia è la capacità di non farsi cogliere impreparati.
    Firion, guerriero sì giovane eppur veterano di mille battaglie, ha avuto modo di sperimentarlo più volte sul proprio corpo; per questo l'udito dell'Aviatore risulta essere sviluppato ben al di sopra dei comuni umani.
    Che sia il passo silenzioso di un assassino, che sia il respiro affannoso di un avversario nascosto al di là di un muro, od un freccia che dalle spalle cerca di trafiggerlo, il Maestro d'arme sarà in grado di avvertirlo. Seguendo l'intensità del suono, via via più precisa con l'avvicinarsi al suo corpo, Firion sarà in grado di rendersi conto di quel che accade intorno a lui.
    [Auspex di tipo uditivo]

    Armi incantate
    La maestria di Firion con le armi non si limita al solo utilizzo da guerriero. Egli è infatti in grado di utilizzare le sue armi come fonte di casting da cui lanciare i propri incantesimi, come fossero una naturale estensione del suo corpo.


    Equipaggiamento: (immagine)
    • Arco Lungo + frecce
    • Lancia Lunga
    • Spada ad una mano
    • Ascia Monopenne
    • Morningstar
    • Pugnale [x2]
    • Armatura Completa
    • Scudo piccolo
     
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    Ok, in generale la missione era abbastanza chiara e perfino gli aviatori scelti le sembravano abbastanza adatti per il posto descritto considerando che ne aveva già sentito parlare. Almeno in apparenza, infatti, erano tutti e tre normalissimi esseri umani, quindi abbastanza versatili. Magari la sua pelle di Galanodel emanava un lieve candore lunare più visibile di notte agli altrui sguardi... ma non era così evidente da diventare fastidioso.

    Rimaneva solo un problema... Augustus faceva uso di droghe?
    Lo fissò perplessa per tutto il tempo, domandandosi se avesse qualche problema, fosse drogato o era finito a fare la cavia di Khatep in qualche bizzarro esperimento. Poi gli si avvicinò, mettendogli una mano sulla spalla con fare rassicurante, come a volergli dire in un solo gesto "non temere, Augustus, la tua famiglia ti sarà sempre vicina".

    In ogni caso, problemi a parte, era infine giunto il momento delle domande. Stranamente dal solito, lei ne aveva un pò.

    -Quanto tempo durerà questa missione?- chiese con naturalezza, ricordandosi solo dopo che, vista da un esterno, poteva sembrare una richiesta insofferente piuttosto che una domanda mirata -Intendevo dire... nel caso si protragga più del dovuto... cosa dobbiamo fare per mangiare e riposare? Se è una città dovrebbe esserci una moneta corrente: sai come è fatta? Possiamo fabbricarcene alcune false qui su Laputa e portarle con noi, nel caso. In questo modo non avremmo problemi per sostentarci.

    Perchè lei, da brava naufraga, sapeva bene cosa voleva dire ritrovarsi in un posto sconosciuto senza il becco di un quattrino. Anche in quel momento, in effetti, non poteva reputarsi ricca come altri personaggi di spicco, fra cui il fratello Quarion. Nemmeno dopo l'Alfierato.

    -Altra domanda: questo mago aveva dei nemici dichiarati? Se è sparito, all'idea che si nasconda sarebbe il caso di aggiungere che potrebbe benissimo essere caduto vittima di qualche agguato. In questo caso anche noi, se ci esponiamo troppo, finiremmo nel mirino di questi ignoti.

    Espose con calma anche quella probabilità, analizzando accuratamente tutta la faccenda.

    -Infine, per favore, potresti scrivere una lettera di congedo e ringraziamento a mio fratello e spedirgliela prima di partire?- concluse, fissandolo negli occhi con aria autorevole ed autoritaria -Sarebbe un buon modo per ricambiare la cortesia.

    Non spiegò la ragione di quella richiesta: si limitò a farla.
    Sperò solo che l'altro accettasse senza obbiettare.

     
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    «Cra anche a lei.»
    Non ha un attimo di esitazione: risponde ad Augustus con naturalezza, come se salutasse un vecchio compagno.
    Il suo strano comportamento, per Daniel, non pare essere affatto strano. Perché quando hai a che fare con altre dimensioni su base quotidiana, inizi a comprendere che il Multiverso è tutto strano in generale.
    E allora smetti di cercare di dare un senso alle cose.

    «Purtroppo non so molto su questo mago - lo incontrai solo quando avevo 12 anni, e non ricordo nulla di lui. Per questo, la prima cosa che faremo sarà recarci a casa sua, cercando di trovare qualche informazione. Capire meglio chi è, dove sia andato, e perché.»
    Le vostre numerose domande, anziché metterlo sotto pressione, sembrano fare bene al ragazzo. Lo spingono a raddrizzare bene la schiena, a ricordarsi di essere un Comandante con un briefing da fare.
    «Non posso prevedere quanto durerà la missione. Se davvero si è cacciato in qualche giungla sconosciuta - che sarebbe un ambiente selvatico pieno di alberi e molto caldo, signor CrAugustus - ci servirà qualche settimana per rintracciarlo. Il tempo scorre diversamente in Dimensioni lontane, comunque, quindi la vostra assenza su Laputa dovrebbe durare meno.
    Raggiungeremo il mio mondo attraverso un portale dimensionale. L'ho già collaudato, e mi sono procurato abiti e monete sufficienti per tutti.
    »
    Da dietro la scrivania di Drusilia, tira fuori una valigia che vi apre davanti.
    Camicie, gilet, pantaloni, giacche: benvenuti nel vostro nuovo guardaroba.
    «Passare inosservati non dovrebbe essere difficile: come ho già detto, il mio mondo non è troppo diverso da Laputa. C'è un po'di magia, niente corrente elettrica... E ambienti molto più trascurati, temo» fa una smorfia «Finché non portiamo armi in pubblico e non diciamo di venire da altre Dimensioni, non dovremmo avere problemi. In quanto alla lingua, ho scroccato qualche traduttore all'Accademia di Angeldust.»
    Tira fuori dal taschino tre aggeggi simili ad orologi a cipolla, ma con un piccolo schermo al posto del quadrante. Uno per ciascuno di voi.
    «Per la lettera, sarà fatto.» rivolge a Drusilia un mesto cenno del capo.
    «Ci sono altre domande?»

    Edited by Zero - 21/3/2015, 22:15
     
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    Ok, adesso il giusto livello di Cra è stato raggiunto e possiamo tornare ad essere persone serie. Certo, però, Giulietta continua a fissare Daniel con una certa insistenza ed interesse.
    Ascolta con attenzione tutto quel che viene detto, in realtà non gli viene in mente alcun quesito specifico e quindi si limita ad avvicinarsi alla valigia e scegliere i vestiti più adatti alla situazione. Prende un completo color terra bruciata, una camicia bianca e delle scarpe che sembrano essere comode. Spera vivamente che ci sia una sorta di guadaroba o camerino dove cambiarsi, perchè farsi vedere in mutande da Drusilia non rientra tra le due priorità.
    Mentre un rossore tiepido gli invade le gote per l'eccessivo pudore gli viene in mente qualcosa da chiedere al tizio sconosciuto-conosciuto.
    Emh..ma quando e se troveremo questo mago, dobbiamo essere pronti anche ad usar la forza per convincerlo?
    Si, questo giusto perchè fosse per lui eviterebbe qualsiasi forma di scontro. Però meglio andare psicologicamente pronti, così il tutto sarà meno traumatico.
    Per il resto non ho domande, sono pronto a partire quando volete
    Annuisce facendo ondeggiare i riccioli. In realtà l'idea di prendere un portale lo esalta e non poco, c'è una sorta di friccicore dei lombi che lo spinge a una sorta di frenesia esaltata. Cioè, capite che sta per lasciare Endlos? E cosa si prova durante il viaggio? E se poi si smonta e si rimonta storto, cosa succede? Al momento, però, i pro surclassano eventuali ansie. Ah, Giulietta non è molto d'accordo con questa linea di pensiero: fosse per lei sarebbe il caso di tornare in stanza a dormire per un paio di ore.
    E niente, si limiterà a seguire il gruppo in eventuali altri spostamenti.


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    Nonostante non avessero molte informazioni, fortunatamente quel tale Daniel le diede l'idea di essere in qualche modo competente. Una condizione necessaria e spesso sottovalutata per una buona collaborazione, soprattutto considerando i soggetti con cui in passato si erano trovati a collaborare. A quel punto non restava che un problema.

    «Finché non portiamo armi in pubblico e non diciamo di venire da altre Dimensioni, non dovremmo avere problemi. In quanto alla lingua, ho scroccato qualche traduttore all'Accademia di Angeldust.»

    Diede loro degli oggettini bizzarri, dopo quella precisazione invero molto sensata. A turbare Drusilia fu però la necessità di Firion nello girare armato: avrebbero dovuto camuffare il suo armamentario e ci sarebbe voluta almeno qualche ora, considerando il vantaggio di disporre della magia del Magisterium.

    «Per la lettera, sarà fatto. Ci sono altre domande?»

    -Non molte, a dire il vero- rispose la Dama del Vento -... devo solo chiederti di attendere un pò. Firion ha bisogno delle sue armi, quindi chiederò ai miei maghi di camuffarle per la missione.

    Sorrise, posando una mano sulla spalla di Firion in segno amichevole.
    Proprio in quel momento, però, il gruppetto sarebbe stato interrotto dall'ingresso di un curioso figuro. Era albino e sembrava umano: il volto pallido ed innaturalmente liscio incorniciava occhi verdi di un taglio esotico. Indossava un hakama dalle tinte che andavano sul verde.

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    -Piacere di conoscervi, amici di Drusilia-sama.

    Salutò tutti con un ossequioso inchino in puro stile occidentale per gli Endlossiani... oppure orientale, per chi aveva avuto modo di conoscere in altri mondi il Giappone e le sue usanze.

    -Oh, lui è Junichi. Un mio... collaboratore. Verrà con noi...- spiegò il Gran Maestro dopo aver incontrato dello smarrimento negli occhi dei compagni. Ebbe qualche attimo di insicurezza in quella presentazione improvvisata, ovviamente smontata all'istante dallo sconosciuto dalla faccina sorridente e paciosa -Lei è la mia signora e padrona.

    -Ehm... già.

    Silenzio imbarazzante.

    -Farò ciò che posso per rendermi utile alla causa.

    Preso un respiro profondo ed appuntandosi mentalmente di educarlo ad evitare certe sparate in pubblico, Drusilia prese Firion sotto braccio e lo avrebbe trascinato di peso fino alla porta mentre ridacchiava istericamente. Lì li avrebbe congedati per l'indomani.

    -Ci vorrà meno di un giorno. Rivediamoci qui domani a quest'ora e saremo tutti pronti!

    Se non l'avessero fermata sarebbe sparita.
    Forse "scappata".

     
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    Concluso il primo giro di domande, Daniel si impegnò nel rispondere a ciascuno dei presenti.
    Non un solo dettaglio sembrava esser stato trascurato: dalla preparazione dell'equipaggiamento alla raccolta di informazioni. Curioso ed interessante l'appunto riguardo lo scorrimento temporale in mondi differenti: funzionava davvero in maniera tanto diversa?

    «Finché non portiamo armi in pubblico e non diciamo di venire da altre Dimensioni, non dovremmo avere problemi. In quanto alla lingua, ho scroccato qualche traduttore all'Accademia di Angeldust.»

    Ecco, filava tutto un po' troppo per il verso giusto, qualcosa di problematico doveva spuntar fuori.
    La richiesta era assolutamente legittima, ma...

    « Ehm.. »

    L'armeria che mi portavo sulle spalle... come l'avrei dovuta nascondere?

    -... devo solo chiederti di attendere un pò. Firion ha bisogno delle sue armi, quindi chiederò ai miei maghi di camuffarle per la missione.

    Vi pensò il Gran Maestro, come suo solito, a risolvere la grana. In effetti forse avrei dovuto parlare con i maghi anche al termine della missione: poter nascondere le mie armi, portandole in una maniera un po' più comoda e riservata... sì, era buona idea da considerare al di là della singola missione.

    « Grazie, Drusilia! »

    Sembrava fosse tutto pronto per la partenza, dunque, quando d'improvviso

    -Piacere di conoscervi, amici di Drusilia-sama.

    un collaboratore (?) dell'Alfiere si unì alla combriccola.

    -Lei è la mia signora e padrona.
    Ehm... già.

    ...ok?
    Forse no, a giudicare dalla fretta con cui la Dama del Vento mi afferrò per il braccio desiderosa di condurmi dai Magistri. Era abbastanza evidente il tentativo di fuggire imbarazzata da quella situazione, ma... beh, no, forse era il caso di non fare ulteriori domande.

    « A domani, allora! »

    Mi congedai infine da Augustus e Daniel, confermando l'appuntamento per il giorno seguente.


    Mana: 100%

    Riassunto delle passive possedute:
    • Maestro d'arme: capacità di usare con maestria qualsiasi arma.
    • Filo incantato: legame magico che gli permette di richiamare a se le sue armi.
    • Volontà del Guerriero: power-up del 50% alla destrezza (NB: con le armi indosso gli consente semplicemente di avere un'agilità normale nonostante il peso, se disarmato rappresenta a tutti gli effetti un +50%)
    • Udito del Guerriero: auspex uditivo
    • Armi incantate: casting incantesimi dalle armi.

    Equipaggiamento: (immagine)
    • Arco Lungo + frecce
    • Lancia Lunga
    • Spada ad una mano
    • Ascia Monopenne
    • Morningstar
    • Pugnale [x2]
    • Armatura Completa
    • Scudo piccolo
    • Orologio (traduttore) - ricevuto da Daniel
     
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    "Emh..ma quando e se troveremo questo mago, dobbiamo essere pronti anche ad usar la forza per convincerlo?"
    A quella domanda, il volto del Capitano Ember si rabbuia.
    «Spero che no dovremo arrivare a tanto.» bisbiglia in risposta, ma lui stesso pare dubitare delle proprie parole.
    L'arrivo dello strano giapponesino, perlomeno, pare rasserenarlo un po'. Ascolta curioso lo scambio di battute tra lui e Drusilia, e commenta infine con un «Questa è un'ottima cosa.» e un mezzo sorriso.
    «Gli abitanti del mio paese sono affascinati dagli uomini dell'Oriente, la gente con gli occhi a mandorla.» vi spiega, gesticolando «E il signor Junichi sembra proprio un giapponese della mia Terra. Se diciamo di essere appena tornati da una lunga permanenza in Oriente, eventuali nostre stranezze passeranno inosservate. Sarà un'ottima copertura.»
    Tutto sembra essere deciso, dunque. Non resta che incantare le armi di Firion e prepararsi al viaggio.

    kFLCeJ8

    Il giorno dopo.

    There's a hole in the world like a great black pit, and the vermin of the world inhabit it
    and its morals aren't worth what a pig could spit, and it goes by the name of London.

    4eobEfo
    At the top of the hole sit the privileged few, making mock of the vermin in the lower zoo
    turning beauty to filth and greed...


    L'odore.
    Londra puzza di sperma rancido che cola dalle gambe di una prostituta sgozzata. Odore di sporco e di sudore, di catrame e di sterco di cavallo.
    Fa più freddo rispetto a Laputa. Il cielo è uggioso, coperto dalle nuvole e dal fumo denso emanato dalle fabbriche.
    «Col tempo ci si abitua.» dice la vostra guida, mentre lui stesso si tappa il naso tra due dita. Vi conduce attraverso le vie coperte di ciottoli, fiancheggiate da edifici squadrati che paiono essere tutti uguali. Anonime pareti di finestrelle minuscole e vernice scrostata.
    Se la Londra del 1800 era una brutta città, voi siete emersi nella parte peggiore della città peggiore: benvenuti nel West End, signori.
    D'altra parte, una casa abbandonata in un luogo tanto lurido è anche il luogo ideale per tenere un portale dimensionale.
    Nessuno vi ha notati sgattaiolare fuori dallo scantinato. E ora vi muovete leggiadri come fantasmi, senza guardare negli occhi i mendicanti. Daniel la mano sul coltello legato alla cintola, e ciò basta a scoraggiare i tagliagole che vi occhieggiano dai vicoli.
    Siete uno strano gruppetto; turisti sbagliati nel posto sbagliato. Non piacete ai pochi passanti, e immagino il posto non garbi a voi.
    Dopo pochi minuti di camminata, per fortuna, riuscite a richiamare una carrozza. Via dai vicoli, via dallo schifo!
    Peccato che vi state per cacciare in un posto ancora peggiore.

    kFLCeJ8

    Benvenuti al Bethlem Royal Hospital. O anche Bedlam, per gli amici.
    Peccato che il Betlhem non abbia amici, ma solo prigionieri.

    Bedlam-Asylum

    Daniel rimane qualche istante sulla soglia a contemplare la facciata, il naso rivolto all'insù e le mani tremanti. Pare un bimbo terrorizzato davanti a un adulto che lo sta sgridando.
    Un lungo respiro.
    «Oh, vaffanculo.»
    Chiude gli occhi e si butta in avanti, e pare quasi stupito di essere entrato in quell'ospedale ed essere ancora vivo. Una sensazione che si fa scivolare di dosso con una scrollata di spalle, per poi guidarvi deciso attraverso i corridoi del luogo.
    Il posto è più pulito delle strade della capitale, ma i vostri nasi continuano a non avere tregua: c'è odore di malattia e di escrementi, e un forte tanfo di disinfettante che cerca di mascherare il tutto.
    Qui le stanze dei pazienti hanno sbarre alle porte e alle finestre, come quelle di una prigione. C'è gente che urla, dietro gli usci metallici, e facce bianche che vi fissano grugnendo da dietro gli spioncini sbarrati.
    Daniel cammina con lo sguardo fisso, sforzandosi di ignorare l'ambiente. Punta a una porta in fondo al corridoio del secondo piano, ma a pochi metri dal traguardo la strada vi viene sbarrata da un dottore.
    «Chi siete voi? Cosa ci fate qui?»
    «Vecchi amici del Dottor Langstorm. Vogliamo vedere il suo studio.»
    «Se non fate parte del personale non potet-»
    «Sono il figlio del dottor Ember.» ringhia, e per un istante i due si fissano negli occhi.
    «Il figlio del Dottor Ember è morto.»
    «Beh, mi permetto di dissentire.»
    «Anche se foste chi dite di essere, non potreste comunque...»
    «No, guardi, non credo che lei abbia capito bene chi sono io, e cosa posso fare a questo patetico ospedale se solo...»
    Mentre la discussione prosegue, Daniel vi fa segno di filare via: ci penserà lui a tenere lo staff a bada. A voi non resta che raggiungere lo studio del Dottor Langstorm e iniziare a frugare.

    kFLCeJ8

    Nessuno entra in questa stanza da anni. Una patina di polvere copre ogni cosa, dai libri sulla scrivania alle finestre che si affacciano sulla città.
    Sulla parete opposta alla porta d'ingresso, una grossa mappa del mondo piena di bigliettini e puntine. Fili colorati corrono sulla sua superficie, collegando luoghi, foto e appunti.
    Davanti alla mappa, una scrivania con una lampada, libri e una serie di scartoffie. La sua base riposa su un peculiare tappeto che ricopre gran parte del pavimento.
    Sul lato est della stanza, una libreria piena di tomi e oggetti bizzarri. Sul lato ovest, invece, la finestra e uno scheletro deforme contenuto in una teca.

     
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    Londra.
    Un altro mondo, un altro tempo.

    «Col tempo ci si abitua.»

    Con quella frase era iniziata la loro avventura e, non seppe esattamente dire il perchè, Drusilia ebbe come la sensazione che avrebbe dovuto fissarla nella propria memoria ed illudersi che fosse realmente così, per mantenere alto l'umore.
    Glielo confermò l'odore di fogna, il cielo orribilmente violato da fumi neri e velenosi, la gente che li fissava in un modo che le ricordò molto le sue rare visite a Merovish. Perfino Junichi non aiutava, dato che le si era letteralmente appiccicato addosso.

    -Questo non è un posto adatto a Drusilia-Sama- continuava a ripeterle a bassa voce, attorcigliando le proprie braccia al suo come una ragazza al suo primo appuntamento -Drusilia-Sama dovrebbe trascorrere le giornate nella sua reggia, con abiti eleganti e fedeli servitori. Queste cose dovrebbe lasciarle agli altri.

    Drusilia -ovviamente- non lo degnava di attenzioni, limitandosi sovente ad appoggiare la mano sulla sua testolina, quasi a rabbonirlo. Intanto si guardava attorno, anche lei ben attenta ad ogni elemento ed individuo sospetto nelle vicinanze: come Daniel era un soldato fatto e finito. Aveva affrontato numerose battaglie e non sempre nelle retrovie come capo, quindi era ben consapevole di quello che sarebbe potuto accadere. Nulla che non avrebbero potuto affrontare, comunque. Per ora.

    Fu così che giunsero alla loro meta: a detta di Daniel sarebbe dovuto essere un'ospedale, ma a Drusilia diede maggiormente l'idea di una prigione. C'erano le sbarre alle finestre ed alle porte. Sentiva delle urla. Fra gli odori di fogna e disinfettante, la Dama del Vento percepì un retrogusto alienante che sul momento non seppe definire, ma le fece venire i brividi.
    Fingendo distrazione, notò anche quanto la loro guida fosse restia ad entrarci. Non poteva di certo essere a conoscenza delle ragioni, ma era lì che giocava l'intuito: l'uomo da cercare, i sigilli, quella struttura e chi vi sostava dentro, le reazioni del ragazzo... tutti quei dettagli finirono per farglielo vedere sotto nuovi occhi. Non più "l'amichetto" lussurioso e pieno di problemi di suo fratello... ma qualcuno che le somigliava orribilmente. Al punto da darle fastidio.

    «Chi siete voi? Cosa ci fate qui?»
    «Vecchi amici del Dottor Langstorm. Vogliamo vedere il suo studio.»
    «Se non fate parte del personale non potet-»
    «Sono il figlio del dottor Ember.» ringhia, e per un istante i due si fissano negli occhi.
    «Il figlio del Dottor Ember è morto.»
    «Beh, mi permetto di dissentire.»
    «Anche se foste chi dite di essere, non potreste comunque...»
    «No, guardi, non credo che lei abbia capito bene chi sono io, e cosa posso fare a questo patetico ospedale se solo...»

    Cogliendo il segnale, Drusilia si precipitò nello studio, seguita a pochi passi dall'inseparabile -ed un pò appiccicoso- Junichi. Sospirò, non per lo scampato pericolo -ancora percepito come una minaccia relativamente contenibile- ma per quel clima molesto che aveva finito per metterle ansia. Al momento però erano soli, il che avrebbe loro permesso di agire in pace.

    -Perfetto, non so quanto tempo abbiamo ma è abbastanza evidente che lui non passi di qui da un bel pò di tempo- osservò, dando un'occhiata fugace al luogo -Dividiamoci. Augustus: sei il più erudito fra noi. Dai un'occhiata alla libreria e a quel coso in teca. Firion: perquisisci la scrivania. Junichi... tu sta fermo. Io guardo la mappa e questi appunti; forse c'è qualcosa sulla sua attuale locazione.

    Detto ciò, si avvicinò all'enorme mappa ricolma di fili ed appunti, analizzandola per bene. Intanto il Famiglio, obbediente come suo solito, si mise al centro della stanza per non toccare nulla e non essere d'impiccio a nessuno. Inavvertitamente abbassò lo sguardo, rimanendo catturato dall'enorme tappeto.

    -Che decorazioni curiose usano gli umani di questi luoghi, non trova mia Signora?- domandò, reclinando la testolina -Questi disegni sono così brutti da sembrare simboli.

    Si limitò a quell'osservazione, consapevole che la padrona non gli avesse ordinato di rimanere anche in silenzio.
    Chissà se qualcuno si fosse interessato alle sue parole.

     
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    Cra

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    Numerologia 3: Comunicatività

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    Non è abituato ai viaggi. Anzi, in verità i viaggi gli portano una certa sfortuna e sfiga. Pensate che la prima volta che ha abbandonato casa si è ritrovato circuito da un demone che voleva mangiarlo. Il primo viaggio dopo essere stato a Laputa si è tramutato in una sorta di eccidio di macchine in quel del Presidio Ovest. E se volete posso continuare a narrarvi una serie di spiacevoli episodi collegati ai suoi viaggi. Si, Augustus porta sfiga e porterà sfiga anche a questa spedizione.
    In ogni caso ha una paura infinita ad utilizzare il portale. Si abbraccia ai tutti i suoi spiriti e spera di trovarli dall'altra parte. In realtà è felicissimo che a Londra arrivino tutti, è un po' dispiaciuto che ci sia anche Giulietta, ma è meglio non dirglielo.
    Questa nuova città non gli piace, per inciso. Ma potrebbe mai piacere a qualcuno? Dai, con questi colori, questa puzza, questi sguardi pieni di odio che ti vogliono passare a fil di spada così, giusto per divertirsi e tenersi allenati.
    Per fortuna tale Daniel, tipo simpatico, sembra riuscire a gestire la situazione con estrema semplicità. Meglio, adora avere una guida del posto in queste situazioni, rende tutto più facile.
    Durante il vario vagabondare si limita a chiacchierare con gli altri membri della spedizione e con i suoi spiritelli cercando di non dare troppo nell'occhio.
    Arrivati a destinazione, bhè, vede cose che non vorrebbe vedere e sentire. Quando vengono bloccati, poi, si raggela. Come ha già fatto presente vorrebbe evitare ogni sorta di scontro o coercizione di sorta, per fortuna ancora una volta Daniel salva la situazione. Sgattagliola seguendo il Gran Maestro verso lo studio del famigerato medico.
    Si aspettava qualcosa sulle corde dello studio del suo papà, invece questo è tutto molto diverso. Sbatacchia le palpebre e si guarda intorno affascinato. E' pur sempre uno studioso e tutte quelle stranezze lo catturato.
    Oh...eh? Ah, si, certo, provvedo subito
    Comincia subito dalla teca. Osserva lo scheletro strano e deformato da qualche strana malattia. In realtà non è un medico e campa su quanto ha imparato nell'ambulatorio del Padre, ma una cosa del genere non lo ha mai vista.
    Emh...non ho idea di cosa sia...immagino si tratti di qualche patologia che...bhè, crei nuovo osso, o qualcosa del genere. Non deve essere piacevole.
    La parola che non riesce a coniare è gargoylismo, ma non è un medico e non può mica parlare di alterazione della riparazione tissutale con deposizione di sali di calcio ed idrossiapatite, no?
    Trotterella quindi verso la libreria e comincia ad analizzare i titoli presenti. Cerca di farsi una precisa idea di quali siano gli argomenti trattati, prima di tutto. Studia le copertine per notare eventuali stranezze e poi, guardando con attenzione, la porzione dello scaffale studia la polvere presente. Perchè? Perchè dove questa non è presente, o è presente meno, è indice di recupero del libro. Cerchiamo di capire il caro Dottore cosa stava studiando nell'ultimo periodo.


    Equipaggiamento: Mazzo di Tarocchi
    Mana: 110%

    Status Fisico: Perfetto
    Status Mentale: Perfetto

    Passive
    Sussurri - Auspex spiritico nel raggio di 30 metri
    Figlio dei Numeri - Istant Casting
    Figlio dei Numeri - Aumento riserva di mana
    Spiriti: Giulietta - Percezione dei pericoli nel raggio di 30 metri
    Condivisione Spiritica - Immunità al dolore
    Continuità Spirituale - Casting dai tarocchi
    Velo dell'Anima - Visioni a discrezione del QM

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    Al Magisterium avevano svolto un lavoro eccezionale; il tempo a disposizione era davvero poco, ma riuscirono ad ingegnarsi per nascondere qualunque arma.
    Per le più piccole, come i pugnali, bastò nasconderle negli stivali. L'ascia, sicuramente più ingombrante, trovò nascondiglio sotto il gillet, abito certamente non adatto ad una battaglia ma... utile per mimetizzarsi, nel mondo in cui saremmo andati. Più classico fu il nascondiglio per la spada, la cui lama venne avvolta dal legno di un bastone. Per le armi più ingombranti, invece, quali l'arco e la lancia, crearono un piccolo anellino che potesse contenerle al loro interno, consentendomi di richiarmarle solo in caso di effettiva necessità.
    Non male, in fin dei conti: non sarebbe stato male trovare una soluzione analoga per tutte le mie armi! Al rientro dalla missione avremmo sicuramente approfondito l'argomento...

    Il luogo di arrivo si rivelò meno accogliente del previsto.
    Non conoscevo minimamente quella dimensione, ma... accidenti. C'era un tanfo terribile, vicoli bui ed angusti... persone poco raccomandabili.
    Mi domandai se gli abiti che avevo scelto per la missione fossero realmente adatti.
    Fortunatamente arrivammo presto ad una carrozza, che ci avrebbe condotti direttamente nel luogo di interesse.
    ...per nulla migliore di quanto visto finora.

    «Oh, vaffanculo.»

    Daniel sembrava scosso, come se vi fosse un qualche legame fra lui e quel posto.
    Legame che si rivelò poco dopo, quando...

    «Chi siete voi? Cosa ci fate qui?»
    «Vecchi amici del Dottor Langstorm. Vogliamo vedere il suo studio.»
    «Se non fate parte del personale non potet-»
    «Sono il figlio del dottor Ember.»

    ...quello che sembrava essere un dottore interruppe la nostra avanzata. Le parole di Daniel corrispondevano al vero, o... era solo una scusa per consentirci di prender tempo e proseguire?
    Poco importava, in quel momento. Sfruttammo l'occasione da lui creata per intrufolarci in una stanza che -evidentemente- era rimasta chiusa per ben più che qualche anno.

    -Perfetto, non so quanto tempo abbiamo ma è abbastanza evidente che lui non passi di qui da un bel pò di tempo. Dividiamoci. Augustus: sei il più erudito fra noi. Dai un'occhiata alla libreria e a quel coso in teca. Firion: perquisisci la scrivania. Junichi... tu sta fermo. Io guardo la mappa e questi appunti; forse c'è qualcosa sulla sua attuale locazione.

    Dovevamo fare in fretta.
    Mi diressi dunque alla scrivania, come ordinato dal Gran Maestro, alla ricerca di qualche informazione utile. L'attenzione si focalizzò naturalmente per prima sui libri che vi erano poggiati sopra, leggendo da prima incuriosito il titolo, per sfogliare poi molto velocemente le pagine impolverate, alla ricerca di eventuali bigliettini nascosti.
    Stessa sorte sarebbe toccata alle scartoffie, prima mosse e poi sfogliate. Non tentai di accendere la lampada, ma anch'essa venne mossa, nella speranza di trovarvi qualcosa nascosto sotto. Se non lì, per lo meno nei tiretti, che avrei cercato di aprire per ultimi.
    Qualche indizio vi sarebbe pur dovuto essere, in mezzo a tutta quella roba...

    Mana: 100%

    Riassunto delle passive possedute:
    • Maestro d'arme: capacità di usare con maestria qualsiasi arma.
    • Filo incantato: legame magico che gli permette di richiamare a se le sue armi.
    • Volontà del Guerriero: power-up del 50% alla destrezza (NB: con le armi indosso gli consente semplicemente di avere un'agilità normale nonostante il peso, se disarmato rappresenta a tutti gli effetti un +50%)
    • Udito del Guerriero: auspex uditivo
    • Armi incantate: casting incantesimi dalle armi.

    Equipaggiamento: (immagine) (nascosto fra vestiti e anello)
    • Arco Lungo + frecce
    • Lancia Lunga
    • Spada ad una mano
    • Ascia Monopenne
    • Morningstar
    • Pugnale [x2]
    • Armatura Completa
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    Drusilia
    La mappa contiene principalmente biglietti fitti di appunti, fermati sul posto da puntine metalliche.

    Wendigo c'è scritto su un foglietto messo sul Nord America, ad esempio - Umani trasformati in mostri dopo atti di cannibalismo. Mai sazi, crescono in proporzione al cibo mangiato.
    Crono dice invece un biglietto sopra la Grecia divinità. Divoratore della propria prole.
    I restanti appunti sono tutti di questo calibro: nomi di gente che ha mangiato altra gente. Ma ci sono anche annotazioni su persone giganti, dalla crescita incredibilmente rapida, o di cannibalismo legato a riti divinatori.
    Tu non hai fame?

    Augustus
    No, il nostro caro numerologo non può parlare di idrossiapatite e cose medicose, ma guardare il cartellino in fondo alla teca potrà aiutarlo a farsi un'idea della situazione. C'è scritto infatti:
    Esempio di eccessivo accumulo di energia vitale nel corpo di un mago bianco
    Ray Miles, India, 1842


    In quanto alla libreria, contiene principalmente testi di medicina: psicologia, ma anche chirurgia e ortopedia. Un uomo dagli interessi molto variegati - o forse, in un mondo così arretrato, la medicina è un campo molto più piccolo.
    Tra gli scaffali spicca un testo fuori luogo - uno peraltro molto letto, con poca polvere intorno. Si tratta di una copia del Ramayana.
    Sfogliandolo, pare essere un poema epico, con figure. Ci sono molti segnalibri tra le pagine...
    “All'inizio della creazione Brahma creò le acque dell'oceano e alcune entità viventi che le proteggessero. Ma questi esseri furono afflitti dalla fame e dalla sete. Non riuscendo più a tollerarle, andarono da Brahma. E il grande architetto dell'universo disse: “Il vostro dovere è quello di proteggere queste acque.”
    “Alcuni di coloro che avevano fame e sete dissero:
    “Noi le proteggeremo.”
    “E altri dissero:
    “Noi mangeremo.”
    “E Brahma replicò:
    “Chi di voi intendeva obbedire alle mie istruzioni e ha detto ‘noi le proteggeremo’ diventeranno potenti Rakshasa, e chi di voi voleva cedere alla fame e ha detto ‘noi mangeremo’ diventeranno Yaksha.”
    “Da allora iniziarono queste due differenti stirpi di esseri.

    E ancora:
    “Si, è vero,” ammise Visvamitra. “Questa foresta non è come tutte le altre perché da molti anni qui vive Tadaka, una terribile Rakshasi. Tu sai che generalmente questi esseri sono molto malvagi e provano piacere nel mangiare carne, specialmente quella umana, e nel bere sangue. Oltre a questo hanno molti poteri mistici e in combattimento sono valorosi.”

    E poi:
    Camminando celermente nella tenebrosa foresta, Rama e il suo fratello più giovane si imbatterono in un altro terribile Rakshasa. Costui era alto come una montagna e la sua voce sembrava provenire dalle profondità di una caverna. Era senza testa, e la grande bocca era nel mezzo del suo gigantesco petto, sopra del quale un unico grande occhio brillava come un tizzone ardente. Quando arrivarono, il mostro stava mangiando leoni, orsi e vari tipi di uccelli. Aveva le braccia lunghissime e incuteva terrore solo a guardarlo.


    Letture allegre, eh?

    Firion
    Tra le scartoffie sulla scrivania trovi molte cose interessanti.
    Innanzitutto, cartacce con aria importante, che recano il simbolo dell'ospedale. Firmate dal capo in persona!
    Bla bla bla, la vostra ricerca è molto interessante, signor Langstorm, bla bla, ma è anche troppo teorica e priva di reali sbocchi pratici. Bel lavoro, insomma, ma non possiamo darle un finanziamento per proseguire.
    Ci sono svariate carte di quel genere, in mezzo al tavolo - e altrettante nel cestino, macinate in minuscoli pezzettini.
    Qual'era la ricerca di Langstorm? La trovi, ma non ci capisci molto: lo spesso fascicoletto mostra disegni di corpi umani, sistemi circolatori, e la scrittura fitta fitta è piena di termini strani. Il TAST che indossi te li sa tradurre, ma temo che parole come "carcinoma" on abbiano comunque molto senso per te.
    E poi, in mezzo a quella monotonia, trovi una cartaccia ufficiale diversa dal solito. Il dottore ha ottenuto il suo finanziamento! Per una ricerca su... Le piante medicinali del Messico. Sarebbe dovuto partire due anni fa, per raggiungere un certo Dottor Wright dall'altra parte dell'oceano.
    C'è anche una lettera di questo suo collega:

    CITAZIONE
    Caro Eric, sono molto felice di sapere che mi raggiungerai in

    Messico! È una terra affascinante, e sono certo che la troverai di tuo gusto.
    Ora sto collaborando con gli indigeni per scoprire i segreti della giungla - il
    lavoro è complesso, ma ricco di soddisfazioni. Ho trovato alcune piante interessanti, ma è l'
    oro che realmente mi interessa - oro e reperti preziosi ancora celati in templi maledetti.
    Ti invio un antico tappeto che mi hanno
    regalato degli indios. Sono certo che troverai la sua trama
    estremamente interessante. Non sarebbe bello
    avere tanti soldi, e poter fare le nostre ricerche senza dipendere dai finanziamenti altrui?
    Non è solo un sogno, collega: qui è pieno di tesori nascosti! Basta solo saperli trovare.
    Nessuno ci potrà fermare. Sbrigati a raggiungermi
    e dimenticati dell'India!

    Alex Wright

    Uhmmm.
     
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