[LAM] There is no place like London.

Oh...eh? Ah, si, certo, provvedo subito. Emh...non ho idea di cosa sia...immagino si tratti di qualche patologia che...bhè, crei nuovo osso, o qualcosa del genere. Non deve essere piacevole.

Per qualche attimo il Gran Maestro osservò soddisfatta i suoi Aviatori mettersi all'opera, per poi voltarsi verso la mappa e cercare di studiare quelli che erano i posti di maggior interesse dell'uomo.

Increspò le labbra, perplessa, non appena ebbe modo di realizzare che quella cartina geografica era ricolma di appunti sparsi praticamente... ovunque. Come se non bastasse, il contenuto le sembrava discretamente inquietante: "Wendigo" lesse su un foglietto messo sul Nord America, "Umani trasformati in mostri dopo atti di cannibalismo. Mai sazi, crescono in proporzione al cibo mangiato".
-Bleah- commentò la Dama, passando all'Europa e la Grecia in particolare "Crono: divoratore della propria prole".
Sbuffò, mentre lo sguardo smeraldino sorvolava mari e monti per poi ricadere sempre su gente che aveva mangiato altra gente. Quelle ed annotazioni su individui giganti, dalla crescita incredibilmente rapida, e cannibalismo legato a riti divinatori.

« Trovato! » La voce di Firion la fece immediatamente tornare alla realtà, indirizzando l'attenzione su ciò che avevano trovato gli altri « Quì dicono che l'attendono in Messico, potrebbe trovarsi lì. Sembra che sia alla ricerca di oro e tesori, o qualcosa del genere... »

A quelle supposizioni, Drusilia trotterellò verso il Sergente, prendendo dalle sue mani la lettera ed analizzandola attentamente. Il ragazzo aveva ragione ed il tappeto trovato da Junichi doveva necessariamente nascondere qualcosa.
-Bravissimo Firion!- si complimentò tutta sorridente, prima di abbracciarlo forte-forte e dargli un sonoro bacio sulla guancia -Hai trovato una pista!
Gli sarebbe rimasta addirittura l'impronta del rossetto.

-Ma... ma...- Mentre il povero Famiglio osservava la scena impietrito, salvo poi scoccare uno sguardo omicida verso il Cavaliere tutto muscoli che aveva appena ricevuto dalla bella Drusilia più effusioni di quante ne era riuscito a strappare lui in qualche mese di servitù, Augustus fece marciare il suo cervello. Dopo una mezza battuta per abbassare il livello di tensione, ebbe modo di dimostrare appieno l'utilità della sua Squadra e l'enorme fiducia che Khatep riponeva in lui, ovviamente senza dimostrarlo.
Riuscì ad intuire il tipo di interessi del Dottore, più simili ad un Necromante che ad un Guaritore, e confermò l'effettiva mancanza di fondi per le ricerche che probabilmente l'aveva costretto ad andarsene. O in India o in Messico, insomma: da "tutto il mondo" le scelte si erano ridotte a due, il che era un bene.

Certo, se magari conoscessimo quanto questi posti sono vicini, quanto facilmente raggiungibili, se esistono dei libri in cui segnare gli spostamenti e dove ci sono foreste...sarebbe tutto più semplice. Però penso che il nostro datore di lavoro, insomma, ci potrà aiutare in questo, no?

-Potremmo rubare la mappa con gli appunti- propose Drusilia, forse lasciando un pò tutti sorpresi per quell'atto non esattamente legale -Sembra leggera: basta arrotolarla. Sicuramente ci saranno le indicazioni che servono.
E poi fece spallucce, mentre Augustus si gettava ad analizzare il tappeto.

Dal punto di vista simbolico, umh, direi che questa scena possa esser compatabile con la mia ipotesi. Questo uccello che se ne nutre di un altro. Il resto della scena non mi è particolarmente chiaro, magari si rifà ad un simbolismo locale o a qualche leggenda...ma personalmente non conoscono nemmeno questa cosa puntuta cosa è...forse un albero? O magari qualche strano animale....e questo è un coniglietto?!?!?!

-Un coniglietto che spinge una... latrina?- cercò di interpretarlo, reclinando il capo ed esprimendosi orribilmente perplessa -E quel simbolo sugli uccelli cosa sarebbe? Uno scudo con delle frecce?
Si grattò la testa, completamente in alto mare.

-Okay... Junichi: controlla gli appunti sulla mappa in zone chiamate "Messico" e "India"- ordinò, consapevole di non poter fare altro -Poi arrotola tutto e nasconditela addosso, sotto le vesti.

...
Si. Lo stava facendo davvero.

-Augustus: quel libro è illustrato. Magari cercando meglio possiamo trovare qualcosa che ci traduca questi scarabocchi. Nasconditelo addosso- poi verso Firion -Prendi la lettera.

E infine si soffermò sul tappeto.
Sospirò.

-Questo è un pò grande...

Locanda del Cinghiale Ballerino.
Un altro mondo, un altro tempo.

-Bene.

A parlare era Drusilia, comodamente seduta ad un tavolo della locanda del Cinghiale Ballerino, poco distante da quell'ospedale che -nonostante il clima alientante ed alienato- già le mancava, almeno dal punto di vista olfattivo. Circondata dai suoi compagni, osservava assorta la mappa di un mondo a lei sconosciuto -stesa accuratamente da Junichi- e rifletteva sul da farsi. Occasionalmente lanciava sguardi interrogativi verso Daniel, sperando che l'essere un nativo gli potesse dare un qualche tipo di vantaggio per risolvere quegli enigmi.

-Abbiamo un guaritore-necromante che vuole di finire le sue ricerche sul trasferimento di energia attraverso il... cibarsi degli umani? Quest'uomo non ha fondi ed un amico lo invita a cercare fortuna in Messico, piuttosto che perdere tempo in India.

Erano usciti di fretta e furia dallo studio medico, arraffando quel che potevano: probabilmente quel lato di Drusilia poteva in qualche modo aver colpito in positivo o in negativo l'animo di chi la conosceva eppure, a conti fatti, quella parte di lei esisteva da molto prima della nascita degli Aviatori e l'arrivo su Endlos. Ad esser franca, poteva benissimo dire di essere cresciuta nell'ombra, nascondendosi e rubando per sopravvivere, per sfuggire al tanto enfatizzato sterminio del suo casato.

Perfino a Laputa aveva fatto il suo primo ingresso come una ladra, finendo per visitare le prigioni del Mastio in tempi record per un naufrago... ma quella era un'altra storia.

-E poi... simboli. Disegni strani. Io sinceramente non ne capisco nulla di questa roba: l'unica cosa che penso è che quasi sicuramente si trova in Messico. Prima di andarci, però, converrebbe studiare quello che abbiamo visto e capire a cosa si riferiscono: avrei paura di brutte sorprese, una volta arrivati sul posto.

Magari non era una studiosa, ma nemmeno una sprovveduta: non si sarebbe mai lanciata all'avventura senza ponderare la situazione.

-Che ne pensate?- domandò infine agli altri -Considerando ciò che è scritto nella lettera, probabilmente il tappeto nasconde una specie di mappa, o qualche indizio per capire il luogo geografico in cui sarebbe dovuto andare il nostro dottore. Magari il regalo era una specie di appuntamento.

Non credo che il nostro Signore si trovi in Messico, in tutta sincerità.

Ad interromperla (e contraddirla) ci fu Augustus.

Guardando la mappa, dalla nostra attuale posizione, bene o male queste due presidi -Signor Daniel si chiamano così?- sono più o meno equidistanti. Quindi, immagino, che i costi per affrontare un viaggio siano più o meno i medesimi, no? Ora, se io avessi un capitale da investire in un viaggio, bhè, a quel punto andrei dritto in India per dimostrare che le mie teorie sono valide e trovare queste fantomatiche creature.
Non vi pare?
Cioè, perchè perdere tempo in Messico?

Drusilia reclinò la testolina, non del tutto convinta. Certo, anche quella era una teoria assennata, ma fino a quel momento le sembrava un'dea come un'altra.

« Io invece credo di sì. Chi gli ha inviato questa lettera sapeva delle condizioni economiche in cui si ritrovava il ricevente. Non so quanto possa costare un viaggio su questo mondo, ma... credo che il nostro obiettivo abbia seguito le indicazioni. Mi è sembrato piuttosto disperato, nelle varie scartoffie che ho trovato sulla sua scrivania. Frustrato per il mancato supporto, principalmente.
Io credo che questa sua condizione l'abbia guidato verso l'amico, qualunque fosse il costo dell'operazione. »

Firion ribattè, dandole ragione. Ciò nonostante, Drusilia era perfettamente consapevole di quanto entrambe le idee non avessero fondamenti abbastanza validi per definirsi migliore rispetto all'altra. Avrebbe semplicemente deciso in base a cosa diceva la maggioranza, a quel punto, se solo Augustus non si fosse impuntato, spinto da un semplice commento di Daniel.

«Lanka mi sembra un nome indiano, da come suona. Però non saprei collegarlo a nulla di particolare.»

E poi guardate qui.
Questa isoletta qui, questa è l'India giusto Signor Daniel? , non vi sembra praticamente uguale a quella dietro il tappeto? Forma allungata a goccia e frastagliata...secondo voi è una mera coincidenza?
Continua ad indicare in maniera bambinesca la coincidenza appena notata.
Alex sta autando Eric...vedete? Con la "trama" spinge Eric qui, in India come già i suoi studi confermavano, ed intanto gli crea una buona copertura per tutti gli altri studiosi ed eventuali nemici...perchè una persona del genere sicuramente si è fatta dei nemici.

Sospirò, concedendo un buffetto al Numerologo ed attirando su di lui le occhiatacce di Junichi, fino a quel momento impegnato a fissare Firion in minaccioso silenzio. Infondo anche Augustus aveva bisogno di fiducia, così che trovasse quella in sè stesso e lavorasse al massimo delle sue possibilità.

-E va bene, facciamo come suggerisci.
Se è errato ci offrirai una cena, sia chiaro.

Sorrise furbetta, dunque fece cenno al suo Famiglio di rifare i bagagli.