Restless Dreams

…of ancient Knowledge

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    ~ { Presidio del Sud, Cave del Sapere


    Le Cave del Sapere, ove la violenza cede il passo alla conoscenza;
    eri giunto nei meandri di questo mare di libri alla ricerca di risposte. E quale migliore luogo se non questo? Invero, forse anche il Palanthas avrebbe dovuto contenere temi sull'argomento che ti era divenuto così caro. Ma non potendo rischiare l'ingresso in territorio nemico, ti assoggettavi al capriccio di Merovish. E così eccoti, immerso nei cunicoli, tra colonne e archi, scale e scaffali, desideroso di trovare anche solo un indizio.

    Potevi magari cominciare dall'unico argomento di cui eri a conoscenza, ma di cui necessitavi sapere ogni segreto: il Maelstrom.

    { Info Point }


    Bon, eccoti alle cave del sapere. Morfeo è al tuo fianco e non devi far altro che cercare: ti ho suggerito un argomento ma sei libero di trovare anche altro, se lo ritieni inerente alla tua ricerca :3
     
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    Non sapeva quanto tempo avesse a disposizione, ma scelse comunque di lasciarsi prendere dalla fretta.
    A passo svelto, Aristotelis si fece largo nei corridoi stantii delle Cave del Sapere, un'oasi del sapere che da tempo immemore resisteva agli assalti dell'ignorante violenza; anzi, sembrava quasi che mai nessuno avesse osato profanare quel luogo sacro, e solo gli Dèi potevano sapere a quale punizione sarebbe incorso colui che per primo avesse arrecato danno ai libri ivi protetti.
    Così... Voi non eravate al corrente di alcunché di quel che accadesse su Endlos.
    Domandò il greco, facendosi scivolare addosso gli sguardi sorpresi ed impauriti degli studiosi che venivano messi in soggezione dalla sua panoplia scura come la notte.
    Ciò è corretto.
    L'oplite tirò un sospiro di sollievo attraverso le labbra chiuse in un mezzo sorriso, distendendo un po' i nervi.
    Aveva sempre creduto che l'Olimpo fosse indifferente alla sua ascesa al potere, come se fossero ciechi d'innanzi a tutto quello che aveva conquistato assieme agli Eversori. Era addirittura arrivato a pensare che fosse la gilda stessa, il problema.
    Certo non poteva negare che l'organizzazione merovisha non fosse invischiata in loschi affari, ma nel Dominio della Violenza la loro presenza era il male minore. Quantomeno s'aspettava d'essere degnato di una visita da parte di Ares, o Eris.
    Non sapete quante meraviglie vi siete persi, allora.
    Commentò sardonicamente, lanciando una freccia scoccata dal suo orgoglio; sicuramente il Re dei Sogni non avrebbe compreso il tono ironico del Gerarca, e nemmeno gli importava. Ciò che veramente lo faceva stare più sereno era quella nuova sicurezza, forse inopportuna, nata dalla consapevolezza di non essere lui la causa del suo anonimato presso i discorsi pettegoli delle Divinità, bensì l'azione del Maelstrom che fino ad allora aveva tenuto separati i due piani d'esistenza.
    Scorgo Tucidide.
    Aítnē fece notare la presenza dell'atavico studioso all'Eversore.
    Tucidide era una figura imprescindibile dalle Cave del Sapere: da che ne avesse memoria, il greco l'aveva sempre incontrato ogni volta che si recava alla biblioteca, e non era l'unico che potesse affermare ciò. Qualche volta avevano scambiato qualche parola, ma nulla di più.
    Appartenente ad una razza della quale Ariste non aveva mai visto altri esponenti, l'erudito aveva fattezze elefantine, ma il suo corpo era antropomorfo.
    Davvero un individuo particolare, anche per gli standard molto larghi del greco.
    Forse possiamo venire a capo di questa situazione più facilmente del previsto.
    Forse, appunto.
    Seguito dallo spettro invisibile di Morfeo, l'ellenico s'avvicinò al dotto, intento ad analizzare un tomo probabilmente nuovo nella collezione delle Cave, dal momento che l'uomo-bestia ricordava già a memoria l'intero catalogo.
    Salve, Tucidide.
    Esordì il Gerarca, poggiando una mano sulla sua spalla.
    Immagino tu non abbia dimenticato il mio nome.
    Con un sorriso scherzò, ben conscio delle prodigiose capacità mnemoniche dello studioso.
    A pensare all'ironia di quella situazione, Ariste dovette forzarsi per evitare che la bocca si lasciasse andare in un ghigno divertito.
    Ho bisogno del tuo aiuto. Devo apprendere quanto più m'è possibile circa il Maelstrom, e i Flussi della Riscrittura.
    Dunque attese il responso dell'interlocutore.

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    ~ { Presidio del Sud, Cave del Sapere


    Barrisce.
    Tucidide scuoté la lunga proboscide, in un verso che non saprei spiegarti.
    Io non sono un elefante!

    Eppure, forse dimentico del fatto di saper anche parlare, scuoté il capo per riprendersi e fu subito pregno di parole.

    Il Greco. -e prese un attimo di respiro.
    Il tuo nome è sì famoso, bastevole a far tremare molti dei tomi qui conservati.

    Fece un giro su di sé. Barrì ancora, stavolta con tono più solenne.
    Si guardò poi intorno, notando due o tre libri fuori posto; si fece nota, nel suo gran cranio, di doverli sistemare prima che cadessero per alcuni metri.
    Si rammentò poi di saper anche parlare e aggiunse:

    E come mai sei interessato alla Tempesta che Tutto Divora?

    Afferrò con la proboscide un tomo dalla sua schiena, laddove una faretra conteneva testi e pregamene come un arciere vi teneva le sue frecce; fu lesto nell'aprire subito l'argomento richiesto, ricercando in esso informazioni che non condivise mai con te.

    Ti fece solo segno di seguirlo, senza per altro badare che tu tenessi il passo o facessi attenzione a svoltare esattamente quando lo faceva lui. Cosa invero non facile: ogni suo passo pesava come un grappolo d'oro di Zimmer -di quelli che aveva spacciato per uova di Gyrm dorato- facendo scivolare i tomi più leggeri dai loro posti. Sicché di tanto in tanto si arrestava, barriva e prendeva nota dei libri fuori posto da aggiustare. Solo dopo si ricordava di te e ti faceva segno di seguirlo.

    E diciamo che poteva continuare così in eterno... forse dovevi fare qualcosa!

    { Info Point }


    WFT time XD a quanto pare l'amico librario si sta perdendo (?). E tu con lui?
     
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    Barrì.
    Più di un presente si voltò a guardare in maniera torva l'elefantico, disturbato da quel rumore. Paradossale pensare che ci si potesse permettere di mostrare fastidio verso qualcuno che provocava baccano, a Merovish; un'altra magia delle Cave, sospese in una dimensione parallela accessibile a chiunque.
    L'oplite si tolse l'elmo, facendolo penzolare sulla schiena, per poi raccogliere un libro caduto in seguito alla giravolta dello studioso. Era un tipo alquanto... particolare.
    E come mai sei interessato alla Tempesta che Tutto Divora?
    Quando Tucidide prese un tomo dalla sua sacca, l'Eversore credette che l'avrebbe dato a lui, tanto da porgere in avanti il palmo aperto della destra.
    Fu riportato alla cruda realtà quando il dotto lesse le pagine ingiallite per sé, senza rivelare nulla al Gerarca. Povero sciocco.
    Ho bisogno di sapere come poterlo sfruttare per adempiere a certi compiti.
    Ritraendo la mano e seguendo l'erudito ad un suo cenno, Ariste attraversò corridoi e aule senza davvero sapere dove stesse andando. Per di più, aveva anche due spiriti al seguito, uno dei quale accanto alla sua anima.
    Svoltarono a sinistra, procedettero per dritto. Poi a destra, fermandosi a sistemare gli scaffali. Ancora, una serpentina tra tavoli e candelabri, tra una proboscidata e l'altra.
    Un bel girotondo che l'Eversore seguì con cieca fiducia, probabilmente mal riposta in quel frangente.
    Non sono certa del fatto che Tucidide t'abbia prestato la giusta attenzione.
    Effettivamente, per come quel pattern di barriti, giravolte, libri caduti e poi appuntati, si ripetesse, era lecito ritenere che il bibliotecario ad honorem avesse perso il nocciolo della questione.
    Anche per non far spazientire Morfeo -che, in vero, era nel più calmo e sereno degli stati d'animo- il greco decise di porre fine a quel peregrinare confuso.
    Tucidide, mi serve trovare un modo per utilizzare il Maelstrom come un portale. Devo recarmi altrove, e devo farlo in tempi ragionevolmente rapidi.
    Commentò con tono inflessibile, cercando di far trasparire la serietà della sua richiesta.
    Hai trattati da suggerirmi, o consigli per indirizzarmi sulla giusta ricerca?

    Energia: 110%
    Note: che manigoldo Tucidide! :guru:
     
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    ~ { Presidio del Sud, Cave del Sapere


    Tucidide si bloccò di colpo.
    I suoi occhi neri e tondi, scavati nel cranio gigantesco, ti fissarono per qualche attimo.
    Tossì, cercando di ricomporsi dalla figuraccia.

    Ma certo, certo. Stavo solo pensando!

    Aprì nuovamente quel testo di prima, però questa volta leggendo a voce più o meno udibile il suo contenuto:

    Non vi sono molte testimonianze di viaggi nel Maelstrom, per due semplici ragioni: chi arriva vi rimane per sempre; qualsiasi cosa sia stata divorata dalla riscrittura non è mai tornata indietro a raccontarlo.

    E barrì. No, niente controllo di libri stavolta.
    Barrì dalla paura perché vide un sorcio a mezzo metro circa.
    Proseguì nel terrore e nella confusione per qualche attimo, finché il roditore non si dileguò anch'egli.
    Non prima di avergli gridato: "Ero venuto solo per un libro di cucina, ora me ne vado! Stai calmo!".
    Ah, Merovish!

    Perdona la mia maleducazione, greco. -si ricompone rapidamente e aggiunse: Come avrai capito non sono molti i tomi che parlano di viaggi nel Maelstrom, ma moltissimi, invece, che riguardano coloro giunti dal Maelstrom.

    Con un rapido giro intorno agli ampi polmoni della libreria, Tucidide ti porta nel reparto riguardante la magia e l'occulto. In particolare ti condusse nell'ala che riguardava gli artefatti o gli oggetti provenienti da altri mondi: un catalogo [di numerose edizioni in aggiornamento] di tutto ciò che era giunto intonso dalla Tempesta Dimensionale.

    Forse ciò che desideri si trova nascosto nei viaggi dei naufraghi.

    Forse dovevi rammentare, Ariste, come una nota disciplina del tuo popolo [la matematica] prevedesse l'ottenimento di un risultato con una pratica intelligente e arguta: il procedimento inverso.

    { Info Point }


    L'ipotetico libro dovrebbe contenere e raccogliere un catologo di quasi ogni item/equip apparso sul forum, appartenuto a ogni genere di Naufrago che sia mai arrivato su Endlos e sia mai passato per la Revisione :3 Se hai altre domande, sai dove trovarmi.
     
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    La sollecitazione di Aristotelis riportò l'elefante al presente, ed egli accampò una vacua scusa per la sua svista; non che il greco si fosse indispettito, o altro.
    In una delle dimensioni in cui mi manifesto ai suoi abitanti, possiedo anche io una biblioteca simile a questa.
    Commentò stralunato, rimirando gli scaffali con le mani dietro la schiena. L'oplite non vi fece molto caso.
    Non vi sono molte testimonianze di viaggi nel Maelstrom, per due semplici ragioni: chi arriva vi rimane per sempre; qualsiasi cosa sia stata divorata dalla riscrittura non è mai tornata indietro a raccontarlo.
    Così l'erudito lesse dal tomo precedentemente raccolto dalla sua cesta, prima di lanciare il suo caratteristico verso un'altra volta, anche se per diverso motivo e con diverso tono -impaurito.
    Ma...
    Stavolta l'Eversore si distrasse anch'egli, trovando con lo sguardo la causa di quel moto di timore: un grosso ratto a poca distanza.
    Ad ognuno le sue fobie, immagino.
    Il Gerarca si avvicinò con fare minaccioso al roditore, intimandolo con ampi gesti di andar via, spazientito.
    Di tutta risposta, l'animale si infilò in qualche anfratto gridando qualcosa circa un libro di cucina. Ariste si sturò le orecchie energicamente, facendosi anche male per l'effetto di vuoto che si creò come di consueto nel condotto uditivo.
    Perdona la mia maleducazione, greco. Come avrai capito non sono molti i tomi che parlano di viaggi nel Maelstrom, ma moltissimi, invece, che riguardano coloro giunti dal Maelstrom.
    Non poteva dire d'essere sorpreso. I Flussi della Riscrittura -come li chiamava Morfeo- erano il mistero più grande di Endlos sia per dimensioni che per mancanza di informazioni al riguardo. Come aveva detto Tucidide, tutto ciò che si sapeva aveva a che fare con quello che portava sul semipiano o con ciò che toglieva allo stesso.
    Mmh...
    Ancora una volta Ariste si ritrovò a seguire lo studioso, anche se questa era la volta buona. Nel mentre, il Re dei Sogni continuava a vagare tra i corridoi per i fatti suoi, ed il greco lo lasciò fare con piacere, considerando come quello fosse un luogo totalmente nuovo per il Dio.
    Forse ciò che desideri si trova nascosto nei viaggi dei naufraghi.
    E con quel prezioso suggerimento, il dotto liberò il passo al Gerarca, mostrandogli l'ala in cui l'aveva condotto.
    Una raccolta sugli oggetti portati dai naufraghi catturati dal Maelstrom?
    La domanda non presupponeva una risposta; era più un modo per mettere in moto il cervello.
    Doveva trovare informazioni su artefatti e reliquie provenienti da altri mondi, sperduti in chissà quali universi di quali realtà lontanissime. Eppure, non di rado aveva avuto modo di incontrare altri esseri umani provenienti dal suo mondo, seppure da epoche differenti; lo stesso Tiresia ne era un esempio lampante.
    Sfogliare ognuno di questi singoli tomi ti porterà via giorni, forse settimane.
    L'ellenico osservò con occhio investigativo la muraglia di conoscenza che lo circondava, grattandosi il mento con una raspata prima, una lisciata di barba poi. Aítnē non aveva tutti i torti.
    Hai ragione.
    In vero, non ne aveva alcuno.
    Come poteva trovare... che cosa? Cosa stava cercando, in fondo? Lui doveva risolvere il dilemma di come sfruttare il Maelstrom, non sfogliare pagine di un'enciclopedia senza fine.
    Eppure, un'idea nell'anfratto della mente l'aveva, Ariste. La mancina corse sotto il mantello, frugando in una delle tasche interne del drappo nero e ghermendo un oggetto semplice, all'apparenza comune e spesso sottovalutato: la bussola degli Eversori.
    Ho modo di individuare in pochi secondi ciò che mi serve.
    Spiegò allo Spirito, anche se parlando ad alta voce; Tucidide sembrava seguirlo.
    La domanda è: cosa mi serve?
    L'elefantica creatura tacque, spiazzata dal suo ragionamento. Nemmeno il grande erudito poteva aiutare il Gerarca nella sua ricerca.
    Tuttavia.
    Quel di cui necessiti è una reliquia del tuo Universo, un artefatto della tua terra.
    Il Signore degli Oneiroi si manifestò davanti ad Aristotelis, discendendo dall'aria con le sue ali demoniache ora spiegate; appariva diverso rispetto a prima, come se avesse riacquistato parte della sua essenza completa. Si trattava solo di pura forma, purtroppo, ma l'Eversore lo ascoltò con molta attenzione, tanto da avere i peli della nuca rizzati, tale era l'aura aulica di Oneiros.
    Rimembra, Campione di Hypnos: tu sei il nesso tra due Dimensioni. Adesso, devi trovare un mezzo per attraversare i Flussi della Riscrittura che ti costringono in questo reame, e per fare ciò solo un tesoro proveniente dalla tua Realtà potrà aiutarti.
    Lo sguardo di Ariste si illuminò, il suo corpo raddrizzatosi in rinnovato entusiasmo.
    Ogni informazione necessaria era nelle sue mani, e adesso non gli restava altro che formulare la sua richiesta.
    Portami al libro che contiene il sapere sugli oggetti magici provenienti dal mio mondo.
    Proferì, con la bussola tenuta ben alta di fronte al suo volto.
    L'ago rimase immobile per brevi istanti; poi, agitato da forze esoteriche, iniziò a vibrare, scattando all'improvviso verso il basso.
    Ci siamo.
    Si precipitò nello scaffale inferiore della libreria alla sua destra, muovendosi poi lentamente per far combaciare la punta mobile con il tomo di riferimento. Lo trovò, lo prese e lo poggiò sul tavolo, aprendolo all'indice.
    Scorrendo rapido tra i contenuti, poté notare come quel volume fosse una raccolta di oggetti variegati, con nomi mai letti o sentiti prima dal greco.
    Non solo armi: tra spade, asce, pistole, fucili e anche carri armati -per i quali il Gerarca inarcò un sopracciglio- si potevano leggere collane, bracciali, posate, diademi, protesi, opere d'arte e ritrovati di moderna tecnologia. Che catalogo era mai, quello? Sembrava quasi pulsare di vita propria.
    Questo è molto interessante.
    Il suo dito si fermò su una categoria ben specifica.
    Panoplie.
    Andò direttamente alla pagina indicata, con la curiosità che gli si dimenava in petto, facendogli battere il cuore appena più forte.
    Quando i disegni delle armature si rivelarono ai suoi occhi, il greco non poté fare a meno di ritrarre appena il capo e trattenere il respiro.
    Riconosceva il tipo di veste d'arme, ma anche i ghirigori che le abbellivano; era tutto tremendamente familiare, come se le avesse già viste prima.
    ... Il sogno di Hypnos!
    Esclamò con stupore. Non dovette nemmeno sforzarsi più di tanto per recuperare le immagini delle visioni vissute, di quanto era rimasto segnato da quegli eventi: lo stile di decorazione era lo stesso, e in vero adesso si domandava se non ci fosse qualche correlazione, tra quelle.
    Riconobbe anche gli altri schizzi che affiancavano le armature, in quanto tratte dagli elementi della sua mitologia e astrologia.
    La Costellazione dei Pesci e una Sirena. Ora sì che poteva dirsi spaesato.
    S'appoggiò al bancone, stringendosi i capelli.
    Morfeo, domandoti chiarimenti. Cosa significa tutto questo?
    Un barrito andò perdendosi nei meandri delle Cave, mentre Aítnē aspettava quieta i risvolti di quella vicenda che assumeva dei tratti sempre più misteriosi.

    Energie: 110%
    Note: miiiindfuuuucks! :geez:
     
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    ~ { Presidio del Sud, Cave del Sapere


    Eri certo di aver colpito nel segno, dal momento che gli occhi del Divin parvero illuminarsi. Si poggiò brevemente sopra il tomo, sorvolando magicamente con l'ausilio delle sue diaboliche ali. Mirò quegli artefatti abbastanza a lungo prima di sentenziare:

    Non sono artefatti, Cavaliere della Notte.
    Sono Sacre Vestigia: entità viventi e fulgide protezioni dei Cavalieri che le indossano.


    Pare estrarre dal libro l'immagine della Sirena, che in una bolla di sapone si estese al di sopra del palmo della sua paffuta mano, intanto che si dilettava a spiegartene le origini:

    In un'epoca non più remota della tua, la battaglia per la terra vide Athena e Poseidone contrapporsi, entrambi forti dei propri campioni. Ma i giovani che servivano la Pallade, per quanto audaci, dovettero soccombere in gran numero... il sovrano dei mari donò ai suoi uomini armature fatte con scaglie d'oro, gli Scales, e nominò sette tra i più forti Generali dei Mari.

    Come rispondendo al volere dell'immortale, l'immagine della Sirena si aprì rivestendo il corpo di un fanciullo dai capelli come il cielo, che stringendo un flauto intonò una melodia capace di far soccombere chi la udiva. E assieme a lui, altri sei guerrieri apparvero al suo fianco.

    Amando i suoi campioni come figli, Athena non ne sopportò l'ingrata dipartita e, volendo fermare le ambizioni del Poseidone, si sentì investita del dovere di procurare ai suoi figli Vestigia capaci di salvare loro la vita. E lo fece recandosi nel Continente di Mur, Atlantide, ove fabbri forgiarono dodici Vestigia d'Oro, ventiquattro Vestigia d'Argento, e quarantotto Vestigia di Bronzo. Tutte ispirate allo Zodiaco.

    Ed ancora l'immagine cambiò mostrando al Greco i volti di coloro che indossavano le Sacre Vestigia, da quelle d'Oro a quelle di Bronzo. E tra queste ultime Ariste avrebbe certamente rammentato che, nel sogno, lui indossava quella di Pegaso e i suoi amici rispettivamente il Dragone, il Cigno, Andromeda e la Fenice.

    L'isola di Atlantide fu affondata da Poseidone nel tentativo di arrestare la produzione di queste Vestigia, che differivano dai suoi Scales in quanto, anziché ridestare in un prescelto l'anima dei Sette Generali a cicli di tempo prestabiliti; Athena aveva invece scelto di lasciare liberi i suoi guerrieri di addestrarsi e ottenere con i propri sforzi le Vestigia, giacché queste, come creature viventi, potevano scegliere solo i meritevoli e potevano anche abbandonarli in caso di tradimento o azioni spregevoli contro l'umanità.

    Prese quindi l'immagine dell'Armatura dei Pesci, Vestigia d'Oro di uno dei Sacri Cavalieri di Athena.
    La mostrò al Greco prima nella sua forma dorata e poi in una più oscura. Su quest'ultima l'Oneiroe si soffermò, mostrandola indosso ad un uomo dalla bellezza quasi divina.

    Stando al libro, il primo Cavaliere ad essere giunto su Endlos aveva indosso questa corazza. Circa due anni prima di te, giunse nell'Etlerth ma non fu mai realmente registrato tra i naufraghi giacché, poco dopo, scomparve.

    L'immagine cambiò nuovamente nel suo tono dorato, a cui si affiancò poi lo Scale della Sirena. Entrambi indosso alla stessa persona, il cui aspetto fisionomico era assai simile dall'uomo giunto su Endlos anni or sono.

    Costui è Mozart, un giovane naufrago delle tue terre che è attualmente ancora su Endlos. Inizialmente giunto con indosso lo Scale di Siren, presumendo fosse dunque un Generale di Poseidone, successivamente pare aver ottenuto l'Armatura d'Oro dei Pesci. Come ciò sia possibile non so dirtelo.

    L'Immortale si soffermò. Comprendevi il suo dibattito interiore dal momento che, rimuginando, trovava difficile collegare tutte quelle informazioni. E non esitò ad esprimere il suo dubbio:

    Noi figli della Notte siamo immortali non perché non possiamo morire ma perché esistiamo oltre il tempo; laddove esistono i sogni e le fantasie, lì esistiamo anche noi. Dunque Greco, io so molte cose perché anche gli dei hanno indossato Sacre Armature -io perfino. E abbiamo combattuto laddove lo ritenevamo necessario.

    Morfeo si soffermò dunque su un dato che era divenuto insormontabile perfino per lui.

    Hypno mio padre serve da lungo tempo il Sommo Hades ma noi figli mai abbiamo combattuto con o contro gli umani, né mai abbiamo indossato alcuna Vestigia benché, come tutti gli dei, ne possediamo una. Ti so dire che laddove i Generali Marini si destano in coloro che sono prescelti da Poiseidone, e laddove Hades li fa reincarnare direttamente al mondo ogni qual volta egli si desta, Athena ha diverse regole che decidono come ottenere le Vestigia. Regole che conosco solo in parte. Non so quindi dirti in che modo queste informazioni possano esserti di aiuto.

    Ovvio, il Divin aveva assistito al sogno di suo padre ma non a ciò che era avvenuto prima di esso. Non sapeva come le armature di Pegaso e compagni fossero ascese a rango divino, né come fossero giunte [per inciso] nei Campi Elisi: luogo normalmente inaccessibile.

    Se noi potessimo parlare con questo Mozart, forse noi potremmo cavarne un aracnide dalla sua tana.

    Già.
    Ma dov'era questo Mozart?
    E se pure tu l'avessi scoperto, avresti potuto incontrarlo?
    D'altronde eri un Eversore e... non eri così ben visto al di fuori del deserto.

    { Info Point }


    scusa per il mega post ultra lungo ç__ç
    ci aggiorniamo su FB come al solito.
     
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    Morfeo mostrò fiducia nella scoperta di Ariste, tanto che quest'ultimo intimò Tucidide di lasciarlo solo con la scusa di dover concentrarsi nello studio del tomo ritrovato.
    Non voleva certo venir scambiato per un pazzo che parlava da solo.
    Non sono artefatti, Cavaliere della Notte.
    Sono Sacre Vestigia: entità viventi e fulgide protezioni dei Cavalieri che le indossano.

    Iniziò così la delucidazione del Dio, atterrato accanto al greco con solenne lentezza. Il Re dei Sogni diede una deliziosa e tuttavia irrisoria dimostrazione dei suoi poteri giocando con le figure disegnate sul libro, dando vita ad essere in bolle che si estendevano dai palmi delle sue mani.
    In un'epoca non più remota della tua, la battaglia per la terra vide Athena e Poseidone contrapporsi, entrambi forti dei propri campioni. Ma i giovani che servivano la Pallade, per quanto audaci, dovettero soccombere in gran numero... il sovrano dei mari donò ai suoi uomini armature fatte con scaglie d'oro, gli Scales, e nominò sette tra i più forti Generali dei Mari.
    Le parole di Morfeo venivano accompagnate dal teatrino da lui stesso imbastito, ma la confusione che prima era appena accennata cominciò ad espandersi a macchia d'olio nella comprensione dell'oplite, che con aria assorta fissava prima l'immagine del ragazzo dai capelli celesti venir fasciato dalla panoplia dei Pesci, poi la comparsa degli altri suoi compagni eroi bardati allo stesso modo; ancora, seguirono altri volti sconosciuti in corazze d'oro, argento e bronzo, una quantità spropositata di personaggi che difficilmente avrebbe ricordato a lungo; contemporaneamente tentava di rimembrare se avesse mai incontrato tali armature durante i suoi anni vissuti su Endlos, purtroppo senza risultati.
    Con la destra si grattava nervosamente il mento.
    Tra i possessori delle dorate corazze, l'allievo di Karkinos ottenne la sua proprio sull'Etna.
    Il Gerarca sorvolò su quel inciso inutile ai suoi scopi.
    Osserva bene, adesso. Riconosco quella panoplia, così come le altre accanto: nelle visioni di Hypnos tu indossavi Pégasos, e i compagni che t'accompagnarono erano insigniti delle vesti di Kyknos, Drakon, Phoinix e Andromédē.
    L'Eversore ebbe non poche difficoltà a scorgere le figure citate dallo Spirito nel marasma dei quarantotto soldati, ma quando li intravide non poté negare di avere le loro forme e decorazioni chiare nella memoria.
    Aristotelis aveva molte domande, in vero anche troppe, ma preferiva non parlare ed attendere che la spiegazione fosse conclusa.
    Stando al libro, il primo Cavaliere ad essere giunto su Endlos aveva indosso questa corazza. Circa due anni prima di te, giunse nell'Etlerth ma non fu mai realmente registrato tra i naufraghi giacché, poco dopo, scomparve.
    L'attenzione venne portata su quella che, stando a quanto compreso, doveva essere la panoplia dei Pesci, anche se di colore nero rispetto all'oro delle vesti sacre ad Athena.
    Il greco corrugò la fronte: dunque vi erano stati degli iniziati di questi culti militari strappati dal Maelstrom al loro mondo.
    Oneiros continuò mostrando la bolla di un altro individuo.
    Costui è Mozart, un giovane naufrago delle tue terre che è attualmente ancora su Endlos. Inizialmente giunto con indosso lo Scale di Siren, presumendo fosse dunque un Generale di Poseidone, successivamente pare aver ottenuto l'Armatura d'Oro dei Pesci. Come ciò sia possibile non so dirtelo.
    Dunque ciò significava che dal servire Poseidone passò al combattere per la Dea. Il Dio non sapeva perché questo avvenne, ed in realtà ad Ariste nemmeno importava, tanto che già non comprendeva pienamente le motivazioni dietro tali scontri tra divinità.
    Tuttavia, le notizie portate dal figlio di Nyx si stavano rivelando estremamente importanti per la sua missione.
    Hypno mio padre serve da lungo tempo il Sommo Hades ma noi figli mai abbiamo combattuto con o contro gli umani, né mai abbiamo indossato alcuna Vestigia benché, come tutti gli dei, ne possediamo una. Ti so dire che laddove i Generali Marini si destano in coloro che sono prescelti da Poiseidone, e laddove Hades li fa reincarnare direttamente al mondo ogni qual volta egli si desta, Athena ha diverse regole che decidono come ottenere le Vestigia. Regole che conosco solo in parte. Non so quindi dirti in che modo queste informazioni possano esserti di aiuto.
    In tutto ciò, una cosa l'ellenico l'aveva ben compresa: anche gli Dèi potevano trovarsi spiazzati da eventi mortali. Certo l'oplite non dimenticò che Mnemosine era l'attuale causa di ogni dimenticanza, così come i Flussi della Riscrittura impedivano agli Immortali di poter interagire col semipiano in pieno controllo della loro maestosità -il che più di una volta aveva fatto pensare ad Aristotelis: "cosa diamine è il Maelstrom, per Zeus Onnipotente?"
    Se noi potessimo parlare con questo Mozart, forse noi potremmo cavarne un aracnide dalla sua tana.
    Proprio la conclusione tratta dal mortale.
    Questa volta, però, il Gerarca aveva già fatto lavorare l'ingegno, ed aveva ottenuto una soluzione tanto semplice quanto efficace.
    Per questo non dovrebbero esserci problemi.
    Commentò soddisfatto, indossando nuovamente l'elmo ed avviandosi verso l'uscita delle Cave.
    Salutò il dotto elefantino con un cenno del capo che trasmetteva sentiti ringraziamenti; in risposta ottenne un barrito divertito.
    Tuttavia, per metterci in contatto con il tale da te citato, bisogna che mi rechi in un luogo sicuro, poiché tu mi indurrai nel sonno, ed attraverso il tuo Regno sarai in grado di farmi comunicare con lui.
    Affrettò il passo, ritornando a sporcarsi i sandali con la sabbia delle strade di Merovish.
    Erano di nuovo in mezzo alla violenza, ma niente e nessuno poteva far desistere l'oplite dall'adempiere al suo compito.
    Così, bardato di tutto punto, il Comandante della Legione ritornò alla catapecchia che utilizzava quando usava stanziarsi nella Tana per conto degli Eversori, la sua alcova così spesso visitata nei tempi del fu Ariste mercenario.
    Prima però, ho una curiosità da soddisfare.
    Disse, rallentando l'andatura.
    Questi racconti di scontri e battaglie tra i Campioni degli Dèi, la forgiatura di panoplie sacre e preziose, queste epiche da leggenda... Mai in nessuna vita, né questa né la precedente, ho sentito parlare di questo. Quando è avvenuto, tutto ciò?
    E svoltando in una via segreta agli occhi degli sprovveduti, il Gerarca svanì nelle viscere della città.

    Note: riprendo la giocata nel topic precedente, caso mai la risposta alla domanda di Ariste puoi scriverla all'inizio del tuo post dall'altro lato. :sisi:
    Perdona anche eventuali errori ed orrori, non ho la forza di rileggere al momento e voglio postare di prepotenza. :geez:
    Edit: ho aggiunto la parte in cui Aítnē riconosce la Cloth del Cancro.


    Edited by :^| - 16/3/2015, 16:17
     
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7 replies since 9/3/2015, 22:26   140 views
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