Falling star

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Dark Soul™
     
    .

    User deleted


    An'Taoch ▪ Narrato ▪ Parlato
    Vioh, nebulosa Sinean, circa un anno fa

    Da quando l'ultima sonda era rientrato nel Velo Esterno molte cose erano cambiate sul piccolo pianeta Vioh: il sultanato era in completo subbuglio da quel fatidico giorno in cui erano state ricevute le informazioni riguardanti una grossa anomalia nel settore vicino; una enorme tempesta di energia si era manifestata dal nulla, senza alcun preavviso, strappando corpi celesti dalla loro posizione millenaria, riplasmando l'aspetto di quell'angolo di cosmo. Non si trattava di un comune buco nero, era qualcosa di molto più significativo: un varco per un nuovo piano dell'esistenza; la sonda era stata in grado di raccogliere qualche marginale informazione, a quanto pareva era possibile sopravvivere a quel Wormhole e finire dall'altra parte, ovunque questa si trovasse. Certamente le informazioni erano ben scarse ma bastarono al mercante esploratore Nadajath per farsi avanti nel trono del sultanato, chiedendo di andare avanti per esplorare l'anomalia.

    Quella sera stessa una nave lasciava Vioh, forse per sempre, diretta verso il confine dell'universo fino ad allora conosciuto, La Me'sen Dah scivolava silente nel cosmo risplendendo di luce rossa, mentre passava per un istante davanti alla Fregata del sultano, una enorme bestia di metallo in grado di annichilire una città intera. Al mercante ora serviva solo il lasciapassare del sultanato, che non tardò ad arrivare, assieme ad un breve augurio di buona fortuna, non che ve ne fosse bisogno dopotutto, L'An Taoch era soltanto affamato di avventura in quell'istante e stava fissando con impazienza il pulsante dell'iperluce, pronto a condurlo dritto nella bocca dell'anomalia.

    Endlos, oggi.

    La prima cosa che il mercante udì quando riprese conoscenza fu un enorme boato sonico proveniente dalla punta della Stella Nera, a quanto pareva era appena entrato in una massa di gas senza accorgersene, probabilmente un'atmosfera di un pianeta sconosciuto. Non ricordava cosa era successo dopo il viaggio iperluce, aveva appena avuto il tempo di vedere una enorme tempesta di energia prima di venire investito da una forte bordata gravitazionale che lo aveva fatto svenire. Ora si trovava nell'orbita di quello che pareva un pianeta abitabile, si riusciva a vedere il verde della vegetazione e l'azzurro degli oceani, distese di sabbia e vette innevate ma ciò che fece sobbalzare l'An Taoch si trovava attorno a tutto questo: una gigantesca tempesta, come quella che lo aveva portato lì, abbracciava tutto il piano e lo teneva saldo in se come se fosse una sorta di collante, lo stesso fenomeno che, a quanto pareva, gli avrebbe impedito di fare dietrofront e ritornare da dove era venuto; poco male, aveva comunque l'intenzione di scendere ed esplorare il pianeta, per il viaggio di ritorno avrebbe improvvisato qualcosa, come sempre d'altronde.

    Garwec: Altopiano della Tempesta

    La discesa dalla sommità dell'atmosfera era stata rapida, la Stella Nera aveva cambiato la sua fonte di alimentazione, passando a normali motori a combustibile e ora sorvolava i cieli sputando fumo denso e nero in mezzo all'oscurità della notte, mentre il suo ruggito risuonava per chilometri nella landa sottostante, probabilmente spaventando animali di tutti i tipi, forse anche qualche forma di vita più intelligente. La navetta iniziò ad avvicinarsi sempre più al terreno brullo, sollevando pulviscoli di terra al suo passaggio, per lo meno quel posto era perfetto per atterrare. Dopo pochi minuti il corpo di metallo toccò il terreno, creando dei piccoli solchi a causa del suo peso non indifferente, il mercante ora aveva una visione migliore di quel luogo: il posto era completamente brullo, sembrava privo di vita e poteva udire suoni di tempesta trascinati dal vento che soffiava furioso, il cielo era completamente oscuro, coperto di nubi nere e dense, probabilmente anche se non fosse stata notte lo sarebbe sembrato comunque lì sotto. In un certo senso quell'habitat gli ricordava quello del suo pianeta natale: desolato, inospitale e silenzioso, anche se vi erano pochi arbusti a spezzare l'idea dell'impossibilità di trovare vita in quel luogo.

    Il mercante fissò per un istante gli schermi della sua navetta che sembravano impazziti, tentando di analizzare pressione e composizione atmosferica di quel luogo, ci sarebbe voluto qualche minuto di attesa prima di scendere dalla navetta per esplorare la zona, ne avrebbe approfittato per scendere nella stiva e fare il resoconto degli oggetti che trasportava: se il pianeta era abitato da forme di vita intelligenti e sufficientemente docili avrebbe potuto portare a termine qualche proficuo scambio.
    Status Fisico ▪ Ottimale
    Status Mentale ▪ Incuriosito, pronto all'avventura.
    Equipaggiamento ▪ Tuta di compensazione, Traduttore fonetico, Emettitore a ioni,
    Scudo da saldatura modificato, Attrezzatura da meccanico
    Abilità Passive ▪ Mercanteggiare {Il Pg sa mentire molto bene}
    Mente Wuraad {passiva di riconoscimento influenze psioniche}

    Energie Residue ▪ 100/100
    Slot Tecnica Utilizzati ▪ 0/2
    Tecniche Utilizzate ▪ nessuna
    Riassunto Azioni ▪ Per ora il mercante è atterrato nell'altopiano del Garwec, è ancora all'interno della sua navetta in attesa che le procedure di compensazione siano ultimate.
    Note Varie ▪ La nave è di colore nero, quindi estremamente difficile da individuare in quell'oscurità, ad ogni modo i motori risplendono di luce rossa ed emettono un rumore assordante, non dovrebbe essere troppo difficile rintracciarla se ci si trova nei suoi paraggi.
     
    Top
    .
  2.  
    .
    Avatar

    Viaggiatore dei Mondi

    Group
    Member
    Posts
    5,424
    Location
    Keron

    Status
    Anonymous

    Garwec: Pseudo-laboratorio Church



    "Ah Garwec! La città della tecnologia, del progresso! Lo sviluppo è qualcosa di necessario sia nel dovere di perseguirlo che sulle scoperte a riguardo. Poi..che l'uso dipenda dall'individuo è un'altra storia e, certamente, non affar mio! Sono più che convinto che questo posto sia perfetto per me e non ci sarebbe nessun altro luogo per cui vale la pena spostarmi..eccetto Klemvor ovviamente! Le voci corrono ovunque e, nonostante non abbia ma visitato la città delle macchine, ho sentito molte cose a riguardo - Tipo robot killer, giusto? - tipo dei magnifici droni! Il fulcro della robotica, uno dei più chiari esempi viventi su Endlos! Esattamente..ho intenzione di visitare la città caduta, sono fin troppo curioso e interessato - Anche a costo di morire? - farei qualsiasi cosa! - Questo è fuori, non ha alcuna capacità di sopravvivenza e vuole cimentarsi in una esplorazione che lo può solo portare alla morte - tuttavia mi pare ragionevole non affrettare gli eventi..al momento non ho alcuna fretta! - Meno male.. - inoltre ora ho qualcosa di più urgente di cui occuparmi, qualcosa che mi ero programmato già da tempo" - cammino mentre recito un monologo tra me e quello che dovrebbe essere qualcuno costretto a seguire le mie avventure, a narrare le mie gesta e a cantare storie sul mio conto - Ehm..mi sa proprio che ti stai sbagliando - decisamente, un giorno ne avrò piena conferma, questa subdola e sinistra coscienza si mostrerà a me e io sarò capace di dominarla - Non puoi, inoltre ti stai confondendo con un altro personaggio..sicuramente! - per ora il mio nervoso e incessante muovermi da una parte all'altra della mia camera..non porta alcun frutto e rischia solo di strappare quel poco di tempo che ho a disposizione. Sogghignò quindi quando l'emozione è così forte da farmi prudere pure lì! Dietro s'intende.. - Ma che riflessioni stai avendo? - allargo le braccia, le stendo verso l'alto e mi stiracchio per bene avvicinandomi al tanto atteso momento.
    "Finalmente ne ho uno tutto mio..non perderò occasione e comincerò immediatamente a vedere coi miei occhi ciò che chiunque può vedere attraverso tale strumento - Chiamato telescopio - a cominciare dalla stella più luminosa del firmamento di Endlos" - quindi mi appresto a regolare il medesimo strumento per poi appoggiarci un'occhio, naturalmente ancora non sono in grado di vedere ciò che cerco. Spero di non metterci troppo a focalizzarmi sulla Luna. Mi chiedo perché mai mischiare tanti termini..che senso ha chiamare Luna una stella..che poi non è nemmeno una stella! Ancora non so nemmeno io di preciso cosa sia..ho sentito dire sia correlato ai fenomeni del Maelstrom. Solo a sentirne il nome mi fa tornare in mente tutto ciò che voglio sapere su esso: non tanto cosa faccia, ma in che modo! Sono sicuro che studiare la Luna è pur sempre un passo verso un aspetto del Maelstrom. Esatto, è proprio per questo che ho deciso di dedicare un po' di tempo all'osservazione del cielo e devo ammettere che è estremamente divertente, o meglio..rilassante, non crea certo in me un senso di infinita inferiorità! Piuttosto..un secondo che mi discosto dal portentoso strumento - Telescopio.. - e do un sorso d'acqua. Dicevo..appoggio il bicchiere sul tavolo e riprendo ciò che stavo facendo. Non so spiegarlo..è come se venissi attratto..cioè forza, chiunque accorrerebbe con interesse per osservare punti talmente distanti da venir definiti infiniti. Io sono uno di quelli, corre senza pensarci e si fionda alla ricerca di ciò che l'uomo comune non può raggiungere fisicamente, poiché al momento io stesso faccio parte di quella categoria..mi riservo la possibilità di contemplare a distanza con la tecnologia. Magari un giorno potrò viaggiare su una qualche..qualche..mi fermo improvvisamente e incredulo rimango a bocca aperta per ciò che vedo - Cosa hai visto? - non c'è tempo per divulgare informazioni! Devo seguirlo e non distrarmi, è qualcosa che non mi sarei mai aspettato di vedere in un momento simile - Ah..ma è solo una navicella spaziale - maledizione! Da dove è sbucato quell'affare?! Non ne ho mai visto uno in vita mia, lo giuro! - Come se avessi vissuto chissà quanto.. - mi allontano dal fighissimo strumento e comincio a muovermi per la stanza senza una meta, sono così combattuto su che fare.
    "Non c'è tempo da perdere..devo andare lì immediatamente!" - con decisione tale e il pugno stretto, prendo tutto il necessario per non chiudermi fuori, lancio con una manata alcune carte bianche dalla scrivania - Ma..perché? - semplicemente perché penso sia figo creare più tensione, quasi mi trovassi in un film d'azione. Corro ancora in camice e apro la porta con foga. L'espressione sul mio volto non tradisce l'importanza del catapultarsi lì a mille. Non sono certo una macchina capace di calcolare traiettorie all'istante..ma sono più che sicuro che la locazione è nei pressi di questa città, di Garwec! Corro senza intoppi, senza ostacoli, il favore della notte mi permette di agire indisturbato..magari si tratta di un naufrago, non ho mai assistito all'arrivo di un naufrago..dev'essere emozionante, un giorno vorrei provare a fare il naufrago pure io. Magari si potrebbe trovare un modo per finire su uno dei tanti mondi da cui provengono gli stranieri. Poco male..al diavolo ogni cosa che riguarda un futuro lontano e concentriamoci sulla missione attuale.

    Garwec: Radura del naufragio



    Bingo, proprio all'esterno, tra la radura incontaminata, nessun albero intralcia la mia vista e posso vedere chiaramente un mezzo e..si direbbe un individuo, forse è proprio la persona che sto cercando. L'interesse in me cresce sempre più mentre passo dopo passo, faticoso passo, riduco le mie distanze e da quella ventina di metri faccio notare la mia presenza alzando le braccia quasi fossi io a chiedere aiuto a lui.
    "EHI!!" - grido - Così senza pensare un attimo? - ignorando la prudenza, noncurante di chi sto per incontrare, non mi rendo nemmeno conto e non penso neppure se possa trattarsi di un qualche individuo pericoloso o poco incline al dialogo. Sciocco me, ma la fortuna è dalla mia parte, ne sono più che sicuro!

    Stato Mentale: Normale
    Stato Fisico: Normale
    Energia: 100%
     
    Top
    .
  3.  
    .
    Avatar

    Hit Once, Hit Hard

    Group
    Member
    Posts
    4,022
    Location
    Da un posto EPICANTE

    Status
    Offline
    Garwec: L’altopiano della tempesta.
    I nomi su Endlos non vengono certamente dati a caso, ed è quindi facile capire perché quel luogo si chiami in quel preciso modo, per via degli eterni temporali che si abbattono su quella terra.
    Un luogo impervio, che è stato abbandonato da molti, che è diventata una delle mete preferite della nuova generazione di avventurieri.

    Joshua, un piccolo spaventapasseri, sapeva perfettamente quale condizione gravasse su quel posto e come lui lo sapeva bene anche il proprio padrone: Il vecchio Billy.
    Ma pover’uomo, ormai aveva quasi la bellezza di novant’anni, era ovvio che non ci stesse più con la testa, ed era per quello che aveva deciso, un giorno completamente a caso, di voler creare un’orto su Garwec.
    Joshua voleva bene al vecchio e gli aveva stilato con cura la lunga lista di pericoli, ma Billy sembrava più convinto che mai a voler fare un piccolo orto, dove probabilmente voleva piantare i suoi famosi “Pomodori Blu”.
    Ed ecco cosa ci faceva Joshua là in mezzo come un parafulmini, stava sorvegliando se la zona fosse sicura, in attesa che il vecchio arrivasse con tutta la carovana contenente semi e attrezzi del mestiere.

    Era buffo pensare come uno scienziato brillante e carismatico, si fosse ridotto a credersi un contadino vissuto per colpa della vecchiaia.
    Blly poteva contare una grande esperienza e molte invenzioni sulle proprie spalle, qualcuna era stata screditata con il tempo, altre erano state rubate, ma tante cose venivano veramente dalla sua zucca.
    Anche Joshua ovviamente, dapprima doveva essere un sistema di sicurezza personale, poi le varie esplosioni causate in laboratorio dal padrone, lo avevano costretto a usare materiali di fortuna per auto ripararsi, prendendo infine la forma che aveva in quel momento.
    Non lo odiava certamente per quello, nonostante tutto Billy sarebbe dovuto stare molto più attento, eppure la parziale intelligenza artificiale che ancora aveva, gli faceva provare un sentimento di ripudio per quando il proprio inventore tentava imprese strampalate come quella.

    Stava sorvegliando quell’area ormai da più di ventiquattro ore e l’unica cosa interessante successa fino ad allora, era stata un merlo che si era beccato in pieno un fulmine.
    Con i dati che aveva raccolto aveva era sicuro che fosse meglio iniziare una produzione intensiva di grano, che invece di pomodori.
    Ma Billy ormai si era fissato con quella cosa e nulla sarebbe riuscito a cambiare la sua linea di pensiero.

    ”Ottimo, la zona è sicura. Nonostante la probabilità di morire a causa di un fulmine sia il novantatré per cento.”

    Robotica, fredda e calcolatrice.
    Era questa la voce dello spaventapasseri, che al solo udirla incuteva timore anche nei grandi guerrieri.
    Stava per mandare un rapporto a Billy, quando un’astronave cadde proprio a una decina di metri da lui.
    Subito la sua mente iniziò nuovamente a calcolare.
    L’astronave sembrava aliena e a bordo vi era una presenza.
    Fece entrare allora in azione i suoi protocolli di difesa, che in breve avrebbero interessato un’area di diametro di trenta metri.
    Sfortunatamente il rapporto era stato inviato, l’avvento del padrone era imminente.

    Protocolli di difesa: Joshua emette delle onde magnetiche che causano varie sensazioni nelle menti di chiunque sia in grado di captarle. Questi impulsi vanno considerati come Malie.

    - (Malia: Terrore puro, Morte imminente, Insicurezza nelle proprie capacità, Costante sensazione di Pericolo).
     
    Top
    .
2 replies since 29/3/2015, 19:48   79 views
  Share  
.