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Era ancora notte quando le due ore di sonno concesse alle reclute scaddero. La missione era appena finita ma non c’era tempo di riposare, quei momenti probabilmente erano tra i più delicati e allentare la tensione adesso significava perdere lo slancio. Dimitriy osservò l’orologio sulla sua scrivania, poi spostò lo sguardo sulla porta, in attesa. Se ne stava li con i gomiti appoggiati sul tavolo nero, con il volto appoggiato ai guanti bianchi, con la mano avvolta sul pugno. Il suoi occhi... erano stanchi, erano avvenute un sacco di cose impreviste e avevano rischiato di far saltare tutto. E poi c’era quel tizio, insomma, i pensieri erano tanti e lo stress iniziava ad accumularsi.
Lanciò un’occhiata alla carta da gioco poggiata sul tavolo, non aveva nulla di particolare, ma era comunque un grande indizio. Era un normale asso rosso di cuori, sul retro vi erano dei simboli arzigogolati ma nulla di significativo... al Blood Runner c’erano diversi locali legati al mondo delle scommesse, del poker e quindi delle carte. L’uomo in rosso però era diverso, era un tipo importante e gli avevano appena pestato i piedi, ma in fondo era proprio ciò che il russo voleva. Voleva proprio farlo uscire allo scoperto, non così presto magari, ma lo scopo del piano era proprio quello.
Ad ogni modo doveva preparare i suoi sottoposti, stava per scoppiare una guerra e ogni arma in più non poteva che far comodo a tutti. Dimitriy chiuse gli occhi, pensieroso. C’erano alcuni elementi della sua squadra che avevano bisogno di attenzioni particolari, altre mosse sbagliate potevano portare a conseguenze molto più gravi e la fortuna cambiava idea facilmente, non si poteva fare troppo affidamento su di lei. Quindi aveva in mente di dare qualche ripetizione, qualche consiglio su come agire in certi casi e come evitare cazzate. Si erano appena addentrati in una strada pericolosa, anche il minimo errore poteva causare la morte di qualcuno. Il biondo quindi attese, ormai gli altri stavano per arrivare e doveva mostrarsi all’altezza del suo ruolo. Occhi di Ghiaccio era pronto ad accoglierli.. -
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La colpa
Luogo: Bloodrunner - Locale Il Grumo
Accelerò il passo, si era avviata prima di Isaac lasciandolo solo nel suo laboratorio. Per arrivare all'ufficio di Dimitriy bisognava ripercorrere il corridoio delle camere sbucando nel salone dov'era compreso il piccolo bar dello "staff" per poi svoltare subito a sinistra fino a raggiungere la porta con su indicato il luogo. Alison non bussò, aprì direttamente la porta e la lasciò aperta sapendo che stava per arrivare a breve anche l'altro collega. Le due ore concesse erano ormai scadute e, quasi, tutta la squadra aveva l'obbligo di presentarsi nell'ufficio di Dimitriy per un colloquio straordinario. Era necessario di discutere riguardo agli eventi appena trascorsi, pare proprio che avevano a che fare con un nuovo tipo di avversario molto più potente. Per Alison, il primo fu quel bestione in grado di creare cristalli e quest'altro sembrava nascondere proprio assi nelle maniche! Per qualche motivo sconosciuto i proiettili non lo scalfirono direttamente, pareva dotato di un qualche potere o abilità in grado di difenderlo. La bionda non prestò molta attenzione, in quel momento desiderava solo uscire dal conflitto, aveva rischiato veramente grosso. Non avrebbe mai immaginato di spingersi così tanto..ma si era promessa di fare qualunque cosa pur di concludere la sua vendetta, anche mettere in gioco se stessa. Si piazzò lungo il muro fronte a Dimitriy, mani dietro la schiena, busto eretto, testa alta ed espressione seria e decisa. Incredibile, sembrava voler imitare un soldato disciplinato, in attesa di ordini e pronta a entrare nuovamente sul campo di battaglia per una causa che riteneva più che giusta. Peccato fu un sogno di appena un minuto. Sbuffò e si scompose totalmente e prese posto su una sedia stravaccandosi senza ritegno. Gambe belle tese, gomiti appoggiati ai lati, mani sopra la pancia con le dita intersecate, pian piano cominciò a scivolare tanto da raggiungere il limite imposto dalle spalle e dai talloni che fermarono la discesa. Appena entrò Isaac si ricompose immediatamente, spalancando gli occhi in atto di riposo. La povera biondina sbadigliò senza alcun pudore, nemmeno la mano davanti alla bocca, che maleducata! Stava prendendo sonno proprio in quel momento..come rimproverarla, tutto quel silenzio e quella serietà le facevano venire una noia pazzesca. Spostò lo sguardo cercando qualcosa di interessante da mantenerla sveglia in attesa che cominciasse il meeting. Se prima era disturbata da ciò che era successo qualche ora prima, adesso pareva il contrario..che sciocca, si sentiva distante dal pericolo solo perché si trovava al quartier generale degli eversori del Bloodrunner. Tanto prima o poi doveva uscire di lì, anzi..lo avrebbe fatto senz'altro. Era il suo lavoro e le piaceva da matti. Strano..però da un altro lato tutto ciò creava adrenalina in lei, una certa emozione, tornare a menare..esattamente, non vedeva l'ora di cominciare, comporre un piano e suonare a pugni. Non si cimentò su una riflessione complessa e dettagliata, intuì semplicemente il loro prossimo obiettivo. Un'altra banda da sistemare, ma dove avrebbero potuto trovare indizi su quest'individuo? Forse quella carta poteva essere l'inizio, era stato lui stesso a lanciarlo..magari stupidamente aveva lasciato loro un modo per rintracciarlo, oppure era parte di un suo preciso piano atto a tendere un'imboscata a loro. No..aspetta, mica volete perdere tempo a fare la predica ad Alison, vero?
"Che palle.." - brontolò voltando lo sguardo in direzione opposta a Violet, fissando la parete e tutto ciò che la ornava o si frapponeva. Sospirò, qualsiasi cosa avevano da dire i suoi colleghi e Dimitriy non avrebbe cambiato assolutamente nulla, a lei frega zero ciò che dicono gli altri e pensa di poter fare quello che vuole. Al diavolo Isaac e il suo discorso di benvenuto, al diavolo Violet che crede di poter farsi carico di tutto..cosa ci è venuta fare lì, almeno Alison ce l'aveva uno scopo, quell'altra sembrava avere un certo piacere nell'uccidere in modo brutale i nemici. D'altronde si sa..se una squadra perde, la colpa non è mai tutta di un solo membro.SPOILER (clicca per visualizzare)Stato Mentale: Normale - Che palle!
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La porta si aprì un paio di volte, in pochi istanti i reduci dall’ultima missione si presentarono al cospetto del proprio capo. Dimitriy li squadrò uno per uno, soffermandosi soprattutto su Alison ma senza farle pesare nulla: lui non era il loro padre, non era li per sgridargli ma solo per far aprir loro gli occhi per rendersi conto della situazione in cui si trovavano. Erano cambiate molte cose rispetto al giorno prima, in poche ore ogni equilibrio si era spostato e come non mai adesso dovevano restare concentrati, perché stavano rischiando la vita in ogni istante.
Innanzitutto... volevo farvi una raccomandazione: la prossima volta che vi troverete tutti insieme in una missione, mi auguro che agiate come una squadra vera e propria. Non sono qui per farvi la predica, non è nel mio stile. Ma in missione io non ci sarò sempre e siete voi a rischiare le vostre vite, l’obiettivo è importante ma se voi morite, esso fallirà comunque. Quindi fate tesoro di questa esperienza e seguite la mente, non l’istinto.
Finita la raccomandazione, il biondo trascinò la carta da gioco al centro della scrivania, la voltò mostrando a tutti quell’asso di cuori... ad un primo sguardo sembrava una carta normalissima e in effetti era così, per il momento contrastava soltanto con il nero del tavolo. Tuttavia quel normalissimo rettangolino bicolore aveva tanti significati, primo su tutti il messaggio minaccioso che custodiva.
Ho fatto delle ricerche, per quanto al momento siano parecchio esigue. Con la nostra missione abbiamo smosso le acque ed è successo proprio ciò che volevamo... il boss della zona è uscito allo scoperto, ma purtroppo non sappiamo molto su di lui. Nell’ambiente si fa chiamare semplicemente Asso di Cuori, sappiamo che dirige un’organizzazione che basa i suoi introiti sulle scommesse: sia in diversi casinò, che nell’ambito delle corse clandestine. Per avvicinarlo dobbiamo contattare i suoi luogotenenti, sono due e siamo sulle loro tracce: presto saprete tutto.
Il sicario fece una pausa, dando modo a tutti di riflettere sulle sue parole.
Ovviamente non sarà per nulla facile, sta per scoppiare una guerra e noi dobbiamo prepararci a combattere... se avete domande fatele pure, siamo qui per questo. Subito dopo parleremo di alcune cose che sto per donarvi e che potrebbero tornarvi utili.
Concluse poi l’assassino, in attesa che i suoi sottoposti lasciassero scorrere la loro curiosità. Per molti sarebbe stata la prima guerriglia, ma in quel mondo c’era sempre una prima volta... una rischiosissima e letale prima volta.. -
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Vento e lampo
Luogo: Bloodrunner - Locale Il Grumo
Fa finta di non ascoltare una singola parola uscita dalla bocca di Dimitriy. Un capo, non un padre, forse neanche capo, è solo formale. Alison non si farebbe mai comandare a bacchetta senza un motivo e, non si può negare, più di una volta ha pensato di uscire dalla stanza mandandoli a quel paese, naturalmente con un linguaggio molto più volgare di come viene descritto.
Non sei mio padre, tutte cazzate - esatto, proprio come pensate, certi sentimentalismi gratuiti o perle di saggezza per lei sono cavolate, parole al vento, frasi fatte. Tanto perché sembra un dovere, in un certo senso. La posizione sulla sedia era rimasta più o meno la stessa, nessun ritegno a stare stravaccata a quel modo, il gomito col pugno cui poggiava la guancia destra, quell'espressione di noia assoluta, ma nel contempo rifletteva la miriade di pensieri che aveva nei riguardi di quelle parole inutili, completamente inutili, inefficaci su di lei e rimembrò come le aveva gridato. Ma chi è quella per alzarle la voce a quel modo? Se non fosse perché erano in missione e stavano rischiando la vita e se non fosse che..che ne sa lei, forse il suo carattere di non badare eccessivamente alle reazioni violente altrui, verbali ovvio. Comunque sia, non poteva assicurare di rispondere, la prossima volta, in maniera più..polemica e aggressiva. A differenza di qualcuno, lei non ha paura di Violet, nemmeno dei suoi poteri o del suo sangue freddo nell'uccidere. A lei non frega niente, se c'è da tirare un pugno lo tira, non importa le conseguenze.
"Ecco, abbiamo un nuovo bersaglio" - esclamò quando Dimitriy presentò quell'individuo particolare, si era distinto ampiamente, almeno nell'ottica del biondo, dal punto di vista della ragazzina era solo un criminale da spaccare il sedere, si richiedono aspetti per questa campionessa grazie. Dopo l'Infiltrata Casinista, la gente reclama anche la versione Alison Spaccaculi, chissà ci si potrebbe fare un pensierino. Dimenticando queste fantasie..per raggiungere il loro nuovo obiettivo era necessario seguire delle tappe, come sempre. Esatto, Alison si scoccia assai di queste sorte di formalità, come se fosse obbligatorio. Non avrebbero potuto certamente affrontarlo direttamente su quel campo di battaglia così a favore per il nemico. Presto avrebbero individuato i luogotenenti e lì sarebbe cominciata la loro missione. Ormai la bionda si era immersa troppo nella causa e..per qualche strano motivo cominciava a nutrire il desiderio di eliminare qualsiasi forma di criminalità, indipendentemente dalla vendetta.
"Sono già pronta!" - rispose con tono e alzandosi con un sorrisetto e l'espressione di chi sottovalutava la situazione, perché in effetti era proprio così che stava andando. Poi guardò Violet, domande chiedeva?
"Perché non lo fai? Non penso qualcuno abbia da ridire!" - esordì, non certo in modo simpatico..si stava comportando un po' male in effetti, ma la sua vera intenzione era la rapidità, voleva scovarlo subito e sistemare la faccenda. Stava per scoppiare una guerra..a Alison piacciono le guerre lampo.
"Più informazioni troviamo subito, prima possiamo agire, no?" - gesticolando con le mani, non si può dire che abbia tutti i torti..nonostante probabilmente stava andando troppo di fretta. Poi appoggio una mano al tavolo e osservò la carta, mentre l'altra mano veniva posta sul fianco omonimo, quello sinistro.SPOILER (clicca per visualizzare)Stato Mentale: Normale - Dai cazzo! Che stiamo aspettando?!
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Da quando era giunto su Endlos, Dimitriy aveva imparato numerose cose interessanti e aveva aggiunto parecchi trucchi al suo repertorio, aiutandolo così a farsi strada in un mondo nuovo e pericoloso. In quel periodo però una cosa non era cambiata e probabilmente non sarebbe cambiata mai, ovvero la ricerca delle informazioni. Era un’arte delicata quella, ma che alla fine funzionava sempre allo stesso modo in qualsiasi mondo e il biondo aveva il suo personale metodo. Serviva tempo e anche se ne avevano poco, lui voleva fare le cose a modo suo e con la sua calma... troppe informazioni tutte insieme potevano minare un equilibrio già fragile.
Per il momento procederemo con il mio metodo, quello più tradizionale. Più avanti mi servirà il vostro aiuto, dovrete agire sul campo e per quel momento voglio la massima concentrazione: abbiamo poco tempo, è vero, però non dobbiamo agire di fretta. Fidatevi di me, ci muoveremo presto.
Raggiungere i luogotenenti era fondamentale per la riuscita della missione, grazie a loro sarebbero arrivati presto al loro capo e una volta tolto di mezzo lui, un’ampia fetta del Blood Runner sarebbe caduta nelle mani degli Eversori... bisognava solo avere pazienza.
Ora parliamo d’altro.
Il tono del russo era sempre serio, adesso forse ancora più di prima. Si sporse leggermente di lato per aprire un cassetto della scrivania, da cui estrasse due piccole scatole. La prima era grigia, di metallo, dall’aspetto moderno rispetto all’altra. La compagna infatti era di un materiale diverso, nero, sembrava ossidiana. Dimitriy le posizionò sulla scrivania, aprendole e volgendole in direzione dei suoi sottoposti. La scatolina moderna rilasciò una nube di vapore una volta aperta, sembrava refrigerata. Al suo interno vi erano tre provette contenenti un liquido verdastro.
Questa è la Malattia del Mercenario. Noi Eversori siamo portatori sani di questo morbo, anche io ne sono stato contagiato ma come vedete sto bene. Esso si trasmette agli estranei con il tocco e causa effetti simili alla peste, con eruzioni cutanee purulente ad effetto immediato. Per farvi contagiare non dovete fare altro che stringere la provetta nel palmo della mano... all’interno c’è già il vaccino, quindi non vi accadrà nulla di male. Sembra una cosa... cattiva, ma vi assicuro che può tornare davvero utile, soprattutto ora che stiamo per scatenare una guerra.
Dopo la spiegazione, il ragazzo posò lo sguardo sulla seconda scatola, al cui interno vi erano tre piccole clessidre piene di sabbia dello Yuzrab.
Qui invece il discorso cambia, questa sabbia arriva direttamente dal Sud ma non è una sabbia comune. Essa è carica di potere arcano, e una volta rotta la clessidra, questo potere si fonderà a voi e prenderà la forma che più vi si adatta.
All’improvviso intorno al biondo iniziò a nevicare, ma non erano fiocchi di neve, bensì di leggeri frammenti di quarzo che di condensarono in un pugnale candido, che galleggiava tra i palmi delle mani guantate.
Nel mio caso ha assunto questa forma, non ho idea di come possa mutare nei vostri casi. Decidete cosa fare, ovviamente siete liberi di rinunciare a tutto senza problemi.
Concluse il ragazzo mentre il pugnale spariva, così come ogni frammento minerale presente nella stanza. Erano queste le armi che forniva ai sottoposti, accettare o meno quel dono dipendeva solo da loro... rifiutarlo comunque poteva rivelarsi pericoloso.. -
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Esplosione di felicità
Luogo: Bloodrunner - Locale Il Grumo
Staccò la mano dal tavolo tirandosi indietro e assumendo una posizione non perfettamente eretta. Poi si lasciò cadere sulla sedia nuovamente, con aria infastidita, spazientita e, in parte, furibonda.
"Che cazzo!" - esclamò quando Dimitriy affermò di voler seguire il suo metodo tradizionale.
Ma perché cazzo dobbiamo perdere tutto questo tempo?! - si chiedeva la giovane volgendo lo sguardo in alto o alla sua libera destra. Non digeriva assolutamente questa decisione. Voleva agire subito, voleva stringere i tempi, non ama aspettare l'intrepida e scatenata bionda. La prudenza non è mai troppa, la pazienza è la virtù dei forti..balle, e se invece fossero loro a trovarci per primi? Il bersaglio è un giocatore d'azzardo, giusto? Si potrebbe dire che stavano cominciando una bella partita letale, non una guerra. Lo sguardo si posò fisso sulla carta. Magari quella cosa..poteva nascondere qualche trucco, una carta apparente..magari sapevano già la loro posizione, magari stavano preparando già un piano. Questa volta non avrebbero potuto giocare l'effetto a sorpresa.
Il metodo tradizionale.. - sbuffò piano, cercando di tornare calma e trattenere la rabbia che man mano saliva. Per le insinuazioni, le colpe, l'attesa..il fungo! Non c'è da dimenticare della questione fungo! E nemmeno che avrebbe dovuto chiarire con Violet. Dimitriy non si lasciò trasportare ulteriormente e mostrò alla coppia presente un paio di scatolette: la prima contenente tre provette con un misterioso e sinistro liquido verde, mentre la seconda conteneva tre clessidre. Evidentemente era un dono per il trio. Il biondo spiegò con chiarezza cosa stava per offrire loro.
La Malattia del Mercenario? - ripeté nella mente, un particolare virus che, al solo tocco, permetteva di contagiare chiunque e provocare loro una sorta di peste. Sbatté le palpebre due volte, non per l'incredulità, ma per ribattezzare a se stessa di non usare quella cosa..almeno per ora. Violet non esitò e afferrò la fiala e si iniettò il contenuto, Alison, perplessa, si limitò a prendere la sua ma senza andare oltre. La sollevo ad altezza occhi e osservò il contenuto con aria indecisa.
"Ci penserò!" - esordì, dando modo di intendere che al momento non sarebbe entrare in contatto con la malattia. Seguì il secondo punto, il più importante e interessante. Le clessidre contenevano una sabbia speciale dotata di un potere arcano. Dimitriy mostrò loro gli effetti della speciale sabbia, quella mutò in un'arma fluttuante fatta di quarzo, anche se sul momento Alison non riconobbe tale minerale, più che normale.
Figo..lo voglio anch'io! - magia, poteri arcani..qualsiasi cosa di quel genere affascinava molto la ragazzina. Voleva a tutti i costi avere un potere simile. Anche stavolta Violet fu più veloce e pronta. Prese la sa parte, Alison rimase immobile osservando attentamente qualche reazione sul corpo dell'altra. Il flusso di sabbia la circondò fino a stabilizzarsi e a darsi forma. Cristalli scuri, anch'esso quarzo e non solo..piezoelettricità.
Pizzoelettricità, che cazzo è? - una parola troppo difficile, notò subito gli effetti e la parola "elettricità" bastò a far intendere le proprietà elementali a esso collegate. Alison si alzò, non ci pensò due volte, afferrò la clessidra. Il potere contenuto si sprigionò come nel caso precedente. Un flusso di sabbia che..scomparve.
"Eh?" - immobile, guardava fissa le mani, chiunque poté notare come tanti granelli cominciarono a mostrarsi nuovamente, prima attorno alle mani, in maggiore concentrazione, poi intorno a lei pian pianino. Come una leggera nube..troppo esagerato, tanti punti di varia grandezza, non sufficienti a nascondere nessuna parte di lei.
"Cos'è? Oro? Oro!" - esclamò osservando il minerale lucente. Ma quale oro..è soltanto pirite. Aspetta..pirite? Nella ragazzina si accumulò una tensione fortissima, una gioia pazzesca, trattenne il fiato dallo stupore. Batté le mani incautamente, troppo affascinata dallo spettacolo..magico. Boom! Non l'avesse mai fatto..si udì uno scoppio, come un petardo.
"Ah!!" - prese un colpo dal rumore e come una reazione a catena tutto intorno a lei cominciò a scoppiare in numerose scintille che durarono un paio di secondi.
"Cazzo cazzo cazzo!" - imprecò saltellando sul posto. Tutto finì in un attimo e la bionda, ancora una volta, si lasciò cadere sulla sedia.
"Scioccante!" - l'espressione sconvolta e stupita..presto mutò in un sorriso e qualche smorfia divertita.
"Wooooooo!!" - gridò alzando le braccia, forse avrebbe dovuto prima ringraziare Dimitriy..ma non lo fece, non vogliatela male, non ci ha pensato, come se le spettasse di diritto, anzi no..nemmeno quello aveva pensato, troppo presa dall'evento.
"Hai visto che figo? Hai visto che cazzo di figata??" - si alzò ancora girando un pochino per la stanza.
"Faccio le magie, cazzo, le magie!!" - si, interessante, una ragazza tirapugni in possesso di un potere arcano di quel genere..è come regalare una bomba ad un kamikaze, complimenti.SPOILER (clicca per visualizzare)Stato Mentale: Normale - Le magie, cazzo, le magie!!
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Dimitriy osservò le scelte fatte dai suoi sottoposti, notando come i loro caratteri si rispecchiassero nei loro elementi peculiari. Oro e Ametista, due minerali azzeccati per altrettante ragazze, come era ovvio che fosse: quella sabbia non sbagliava mai. Tuttavia non rimase stupito per la scelta riguardo il virus, Violet si fidava molto più di Alison, la quale preferì pensarci prima di prendere una decisione definitiva. Era una sua libera scelta, non vi era nessun tipo di obbligo verso quelle aggiunte... certamente potevano fare comodo, ma tutto dipendeva dal modo di pensare e di agire, ognuno aveva i suoi punti di vista.
Bene, avete fatto la vostra scelta.
Disse il biondo riponendo poi le scatole al loro posto, pronto ad utilizzarle in un momento successivo: non si poteva mai sapere quando sarebbe arrivato un nuovo adepto. In ogni caso un nuovo passo era stato appena compiuto, quel piccolo aiuto poteva rivelarsi fondamentale nei confronti di quel che stava per accadere, ogni punto in più del nemico tornava a loro vantaggio e sorprenderlo era uno dei primi passi per poter raggiungere i loro scopi.
Ora, spero che adesso capiate il vero motivo per cui vi ho fornito questi aiuti: ormai siete a tutti gli effetti degli Eversori di Merovish, manca ancora qualcosa al vostro repertorio ma per ora siete entrati in una ristretta cerchia di guerrieri scelti, che lottano per un obiettivo comune... ovvero l’Eversione. Siete legati indissolubilmente al Sud, tradire la fiducia dei Gerarchi, ma soprattutto la mia, porterà delle conseguenze spiacevoli... ma sono certo che non accadrà, giusto?
Il russo era dannatamente serio, le sue parole non erano minacciose ma erano soprattutto reali, infondo erano appena entrati in una organizzazione tra le più potenti in circolazione... una Gilda che dopo aver preso il controllo di Merovish, puntava a aumentare il proprio potere mettendo le mani sul Blood Runner e per far ciò servivano compagni affidabili e incorruttibili. Di mercenari che cambiavano parte così come cambiava il vento, a loro non servivano.
Ci sono altre domande? Se è tutto siete liberi fino a domani.
Concluse infine il biondo, cercando di rimanere il più distaccato possibile: non poteva fare favoritismi, al momento ogni suo sottoposto era uguale davanti ai suoi occhi, non vi erano preferenze. Sperava che Violet lo capisse, ma in ogni caso il lavoro era più importante di qualsiasi altra cosa.. -
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Contratto
Luogo: Bloodrunner - Locale Il Grumo
Al momento non serve definire tanto il materiale. E' stato solo..un contatto, esatto. Non c'è molto altro da dire attualmente, da sola probabilmente non sarà mai in grado di controllare o dominare quella cosa. Non si tratta forse di fare propriamente magie, semplicemente controllare ciò che qualcuno ha già fatto. Per Alison faceva un po' lo stesso, sempre di magia si tratta, credeva. Si può capire cosa provino gli altri, tra l'indifferenza di Dimitriy e l'orrore negli occhi di Violet nel vedere un comportamento del genere. Ma cosa si può mai pretendere da chi si agita così tanto quando c'è di mezzo qualcosa cui si è sempre voluto avere? Alison adora la magia, è incantata completamente..però ciò non si significa che preferisca adottare uno stile di combattimento differente. Chiunque potrebbe avere simili reazioni avendo a che fare con ciò che più affascina se stessi. Non badò troppo seriamente alle parole del biondo e questo decisamente non fu proprio un bene. Sembrava quasi una scusa per..no, un contratto, sembrava proprio come se avessere stretto un patto.
Onore all'Eversione, lealtà ai Gerarchi.. - pensò ripetendo quelle poche e intense parole-chiavi del concetto di questo gruppo di banditi.
Onore all'Eversione, lealtà ai Gerarchi.. - ripeté ancora, non come se credesse ciecamente a quella sorta di credo, ma più lo ripeteva e più nasceva il dubbio che quel posto non fosse completamente quello giusto per lei. L'Eversione..per cosa stava combattendo? Cosa ci faceva lì? Si stava solo servendo di un gruppo di persone che, a sua insaputa si servivano di lei appieno, per portare a termine la propria vendetta. Ma se non si poteva più uscire da quella situazione, da quell'ambiente, per che cosa avrebbe combattuto? Non importa, le avete dato un po' di magia, un po' di cibo, una pezza da coprire. Non riusciva a fare riflessioni approfondite, ciò che le riusciva meglio era pensare al presente sulla scia di obiettivi imposti, poi..avrebbe cambiato le cose, se necessario, se prima d altri motivi. Dimitriy congedò la coppia di ragazze, mancava ancora Isaac, evidentemente in ritardo. Fece cenno con la mano in segno di saluto.
"Si si, a domani" - del tipo, quello che vuoi, le parole vanno e vengono, la bionda aprì la porta e uscì per prima dritta verso il salone della squadra. Prese posto sulla prima sedia che le capitò e lì rimase con i palmi delle mani appoggiati alla superficie del tavolo. Non riusciva a togliersi dalla testa la sabbia arcana. Avvertì una sensazione, per lei positiva, tale da contrarre vari muscoli. Le labbra faticavano a mantenersi unite. Cominciò a battere le dita sul tavolo mentre stringeva quelle dei piedi. Poi chiuse gli occhi e inspirò profondamente. Espirò in modo opposto e sollevò appena la mano destra dal tavolo mantenendo però il palmo parallelo a esso. Voleva ripetere l'esperienza, voleva rivedere ancora quei granelli girarle attorno.
Dai cazzo.. - più attendeva, più l'emozione saliva e maggiore ancora era il pensiero che l'istante successivo avrebbe visto ciò che aspettava con ardore. E ancora, e ancora. Fino a quando non raggiunse il picco e tutta l'energia tesa accumulata stava per essere espulsa, spesa, consumata nel modo sbagliato.
"Ma perché?!" - sbatté la mano sul tavolo iraconda. Un po' di pazienza, le cose non accadono da un momento all'altro, cosa stava sbagliando? Non importa, tanto non ci sarebbe mai arrivata da sola e in minima parte lo sapeva pure lei. Placcò presto la rabbia e pensò bene di riprovare. Ripeté daccapo e mentre attendeva cresceva sempre più il pensiero e l'odio che ciò non sarebbe accaduto e, quindi, avrebbe dovuto chiedere aiuto a qualcuno.
"D'accordo, sai cosa??" - si alzò dalla sedia di scatto.
"Fanculo, d'accordo? Fanculo! Ciao!" - alzando le braccia e lasciandole cadere sui fianchi con un piccolo tonfo. Non si curò nemmeno di mettere apposto la sedia, nulla di grave, e si incammino, a passo nervoso, verso la sua camera. Non propriamente sua..ma quella che avrebbe utilizzato per quel giorno, era tardissimo e aveva bisogno di riposo.
Si, ci penserò domani! - e si appuntò mentalmente, dando tutta la colpa alla stanchezza accumulata.SPOILER (clicca per visualizzare)Stato Mentale: Normale - A domani!
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Alison aveva una personalità forte, molto esuberante e piena di quella strafottezza tipica delle ragazze della sua età. Era un po’ come una bomba ad orologeria, per questo andava presa con la dovuta cautela e bisognava tenerla d’occhio per evitare di combinare qualche altro disastro... Dimitriy sapeva bene che tutto ciò poteva rivelarsi molto pericoloso, ma sapeva anche come sfruttare un carattere così esplosivo e ormai aveva imparato che forse le missioni d’infiltrazione non facevano per lei... motivo per cui tali energie andavano incanalate in qualcosa di più adatto alla sua attitudine.
Violet, invece, era completamente l’opposto della bionda. Calma, riflessiva e molto matura, sapeva bene come muoversi e come pensare in una determinata situazione, mostrando una certa flessibilità che poteva tornare molto utile in numerosissimi casi. Mandarle insieme in una missione così delicata era stato un errore, uno sbaglio che il biondo non aveva nessuna intenzione di commettere ancora... per questo aveva intenzione di dividere le loro caratteristiche per due missioni distinte, così da avere il massimo della resa con il minimo sforzo. Era certo che questa volta il suo piano avrebbe funzionato.
Certo, passa pure.
Rispose il russo una volta rimasto solo con Violet nella stanza, le aveva dato la sua parole di insegnarle qualche trucco e bisognava sfruttare al massimo il poco tempo a disposizione. Subito dopo sarebbe arrivato il momento di dare inizio alle danze, non c’era un minuto da perdere perché i tempi erano davvero stretti, anche se bisognava tenere comunque una rigida tabella di marcia: ogni dettaglio doveva incastrarsi con l’altro, altrimenti la missione principale correva il rischio di fallire. Dimitriy era comunque ottimista e non vedeva l’ora di iniziare..