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Ted Carter
”Finalmente.”
Furono queste le prime parole del campione nel rimettere piede su Laputa.
Provava sempre una grande gioia nel ritornare nel luogo in cui era più conosciuto, portando con sé sempre qualche novità dagli altri presidi. Di avventure in quell’ultima uscita ne aveva vissute un paio: Lo scontro a Merovish, la chiacchierata con Ezazèl e l’incontro con l’elefante a Nord.
”Quindi è questa la famosa Laputa.”
Il tono pacato e curioso di Agrodon Mustang, andava in pesante contrasto con la sua enorme mole da elefante antropomorfo.
Eppure era sempre stato quello il suo tono di voce, inoltre vedere finalmente la terra che Violet e Ted gli avevano presentato come meravigliosa, era una sensazione strana ma piacevole.
”Esatto Agr. Il miglior ghetto che potrai trovare su Endlos.”
Il lossodonte rivolse un’occhiata seccata al nero, che da quando aveva deciso di portarlo con lui, non faceva altro che chiamarlo con quei nomignoli.
”Le ripeto signor Carter, che queste storpiature del mio nome mi recano non poco fastidio.”
”Questo è lo spirito giusto Agro.”
La proboscide di Mustang andò a porsi sulla sua faccia, sperando che il comportamento di Ted fosse voluto e non naturale, altrimenti la loro collaborazione sarebbe morta ancora prima d’iniziare.
Il pugile mantenne comunque la sua promessa, mostrandoli in lungo e in largo i gironi del presidio Errante, la loro visita si fermò però bruscamente quando Ted, ritornando nella sua stanza all’Albero Casa, si ricordò di un’impegno preso tempo addietro che si trovava nel terzo girone di Laputa.
Ted parve contento nell’essersi ricordato dell’impegno,eppure divenne improvvisamente taciturno:
”Cosa ha signor Ted? Non è felice di andare all’appuntamento?”
Esclamò Agrodon dopo che insieme avevano raggiunto i distaccamenti industriali. Il nero rispose all’elefante, senza però rallentare minimamente il passo:
”Devi sapere che un po’ di tempo fa ho picchiato un ragazzo, i motivi sono personali ma legati comunque al suo lavoro.Contratta con i demoni e quando chiesi di più, mi assicurò che era un’attività totalmente legale. Mi fido delle sue parole, ma per cercare un’ulteriore conferma ho chiesto una consulenza.“
Le parole schiette del pugile sorpresero Mustang, il quale, non avrebbe mai pensato che il pugile tenesse così tanto alle sue amicizie. In quei giorni in cui avevano viaggiato insieme, gli era sempre sembrato allegro ed esuberante, eppure solo.
”Eccoci arrivati.”
Disse infine fermandosi davanti alla porta di un grande palazzo. Il cielo era sereno e il sole radioso più che mai, eppure non sembrava esserci molta attività da quelle parti.
Carter bussò comunque alla porta, desideroso di fare un giro nell’azienda in cui lavorava Jack.SPOILER (clicca per visualizzare)Stato fisico: Ottimo
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LAZARUS LEE.
Ci sono clienti con cui è un piacere fare affari. Persone gentili, oneste, simpatiche, che ci vendono l'anima sapendo quello che fanno e non ci tediano troppo coi loro problemi.
E poi c'è Ted.
Ted "ah, ma se la mia anima finisce all'inferno allora non la vendo" Carter.
Non l'ho mai incontrato, ma mi hanno parlato di lui. Il peggio del peggio, a giudicare da quel che ha detto Jack: non solo un Legale Buono, ma un Legale Scemo in piena regola. Uno di quelli che "ah, lavorate coi Demoni, quindi siete MALVAGI".
Purtroppo è anche un LAM, il che significa che ha il potere di romperci le scatole. È necessaro appianare le divergenze con lui, fargli capire che non siamo brutti e cattivi come sembriamo.
Non voglio altri Inquisitori nella mia azienda.
Lascio che sia una succubus ad aprire la porta, mentre io mi raddrizzo il nodo della cravatta. Il come fosse lui lo sapevo (alto, scuro, con l'afro), ma non mi aspettavo il Coso elefantesco al seguito.
Il mio sorriso rimane imperturbabile.
«Benvenuti alla Seele Corporation.» un bell'inchino, prima di porgergli la mia manona nodosa.
«Sono Lazarus Lee, presidente dell'associazione. Prego, seguitemi nel mio ufficio.»
Li indico a seguirmi al piano di sopra L'ufficio al momento è un poco spartano, mobili scuri in una stanza dalle pareti rosso sangue. Una scrivania, sedie comode, un paio di librerie.
«Prego, accomodatevi. In cosa posso esservi utile?»
Prendo il mio posto dietro il tavolo.
Se continuo a sorridere in maniera così forzata mi verrà una paresi facciale, prima o poi.. -
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Ted Carter
Quando la porta si aprì nella mente del campione, mille pensieri iniziarono a mettersi in moto.
Magari quello che gli stava aprendo la porta era un demone, un temibile signore degli inferi con alcuni diavoli a seguito, magari era Jack o forse qualche altro affiliato dell’azienda.
Non rimase certamente deluso nel ritrovarsi però davanti ad una bella fanciulla tutta sale e pepe,si come no, che però nascondeva la vera capoccia che stava dietro a tutta la Seele: Lazarus Lee.
Era alto, molto alto, all’incirca come lo stesso Ted e quasi a farlo apposta era bianco, troppo bianco e pure magro.
Sembravano l’esatto opposto, uno all’altro.
”Ma guarda, un’albino. Se non ricordo male è da molto che non ne vedo uno.”
Talvolta anche Ted sapeva quando era meglio far correre la mente e non la lingua.
Ricambiò comunque la stretta di mano di Lazarus, con una bella decisa e sicura, senza però stringere troppo forte.
Subito dopo gli propose di seguirlo nel proprio ufficio e sia l’afro che l’elefante accettarono.
Già gli stava simpatico quel Lazarus.
L’ufficio era ben arredato, ed anche se aveva il minimo indispensabile, sembrava molto accogliente.
Ted si mise a sedere senza farselo ripetere due volte, mentre Agrodon, forse per le proprie dimensioni, declinò gentilmente l’offerta e preferì rimanere in piedi.
Mentre dava un’occhiata a giro, Carter si sentì a disagio di essersi presentato all’appuntamento con la solita maglia che usava per gli allenamenti, perfino Mustang era ben vestito con la casacca di lino appoggiata sulla spalla e che gli ricopriva tutto il corpo.
”Dannazione, non ho nemmeno un dannatissimo vestito per le occasioni importanti. Me lo devo assolutamente comprare, mi manca indossare la cravatta.”
Anche indossare il papillon non gli era mai dispiaciuto, era quel tocco di classe che durante le cene o le interviste lo faceva notare ancora di più.
”Grazie per avermi ricevuto signor Lee, passo subito a dire che è un toccasana non abbassare il collo per parlare con qualcuno. Inoltre vorrei rassicurarla sul fatto che non sono qui per fare l’inquisitore come Khatep, quella vecchia ciabatta per intenderci, quindi gradirei che smettesse di ridere in quel modo così forzato.”
Non era mai stato un gran amante dei “Sorrisi Falsi”, odiava le cose un po’ troppo forzate nonostante lui stesso fosse uno stereotipo dell’afro-americano.
”Comunque, sono qui per informarmi sul vostro sistema di trattative. Come funziona di preciso? Cosa succede all’anima dopo il contratto? Inoltre vorrei anche scusarmi per la grave mancanza di rispetto che ho avuto verso i vostri dipendenti, ma sono stato istruito in un certo modo. Devo solamente entrare nella nuova mentalità di Endlos, tutto qui”.
Sorriso onesto a fine discorso, sperò inoltre di non essere sembrato un disadattato nonostante i vestiti.
Mustang rimase invece in silenzio, ascoltando con attenzione tutto il discorso, dando l’aria di essere quasi interessato e forse lo era.SPOILER (clicca per visualizzare)Stato fisico: Ottimo
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LAZARUS LEE.
Mi sento a disagio, con quell'elefante lì che mi fissa. Non può sedersi sul pavimento? Mi sembra di parlare con un capo mafioso fiancheggiato dalla sua guardia del corpo. Dovrei essere io quello mafioso e malvagio, dannazione! E invece eccomi qui, nel tentativo i non sudare freddo. Non può farmi nulla, vero? Non è qui in veste ufficiale, i permessi li abbiamo fatti, e abbiamo pure pagato le tasse...
«Oh, sono io a dovermi scusare.» agito una mano «Se ha simili dubbi pur avendo quasi firmato un contratto con noi, significa che i miei impiegati non le hanno dato le dovute spiegazioni.
Una mancanza imperdonabile.»
Scuoto il capo. Possibile che Jack abbia trattato l'affare in maniera così superficiale? Più probabile invece che il signor Ted qui presente non abbia capito un granché. L'avrà davvero, un cervello, o il suo cranio è più un vaso di piante per i suoi afro?
Cattiverie gratuite a parte, non è realmente questione di intelligenza. È che se, come dice lui, è stato "educato in una certa maniera", di certo ha dei pregiudizi difficili da scardinare. Sono Demoni, ergo sono brutti e cattivi, bla bla bla bla.
«La questione è estremamente semplice.» spiego, giungendo le mani «In questo mondo, ci sono due categorie di persone: coloro che ripongono i propri sogni nel cassetto, e quelli che sono disposti a sacrificare tutto per ottenere ciò che vogliono.
Noi siamo qui per aiutare coloro che osano.»
Sogghigno. Fare marketing è divertente.
«Anche gli abitanti dei piani infernali bramano una cosa: le anime delle creature terrene. Non sono creature malvagie, i Demoni: sono sono solo esseri molto potenti e diversi da noi. Purtroppo, molti culti religiosi li vedono in maniera negativa, e ciò ha contribuito ad affossare la loro reputazione. Li vedono come mostri, imbroglioni, esseri di cui non ci si può fidare. E per cosa, perché abitano in un posto diverso da noi e hanno una scala di valori diversa? È come se io giudicassi una persona come "malvagia" solo perché ha un colore della pelle più scuro del mio.»
Gli rivolgo un'occhiataccia. Spero che anche nel suo mondo ci sia stato l'apartheid.
«Noi della Seele esercitiamo un'opera di mediazione: aiutiamo umani e demoni a lavorare insieme, in modo che ciascuno ottenga ciò che vuole - nella massima onestà e rispetto da entrambe le parti. Ed è qui che entrano in gioco i contratti.» allargo le mani «Il concetto di base è estremamente semplice: un'anima per un desiderio. In cambio del vostro spirito, il Demone prescelto si impegna ad esaudire il vostro desiderio, secondo i suoi mezzi.
Ora, i Demoni sono creature potenti, ma non sono onnipossenti. Non è possibile richiedere profondi mutamenti alla realtà - non possiamo incoronarla Alfiere del Sud, ad esempio, ma potremmo aiutarla a scalare agilmente la società Merovisha.
Lei espone il desiderio, noi ci mettiamo il lavoro sporco. In cambio, lei ci assicura che, al momento della sua morte, la sua anima diverrà proprietà della Seele.»
Iniziamo ad averne non poche. Dovremmo trovare un metodo di immagazzinamento più efficiente delle pietre.
Portarle negli inferi non è un'opzione. Perché tutti i miei Demoni devono essere reietti o principi esiliati? Perché altrimenti non lavorerebbero per me, suppongo.
«Ora, non so quale sia il suo credo religioso, ma vende l'anima non è sinonimo di "patire atroci sofferenze per l'eternità in qualche girone infernale".
I Demoni collezionano le anime per accumulare potere, e per utilizzarle come fonte di energia. Non è nulla di doloroso, dunque: si tratta solo di rinunciare al Paradiso per un tranquillo e lento spegnersi. Ma a che pro aspirare alla noiosa pace dei cieli, quando si può vivere la migliore delle vite possibili?» concludo, con un sorriso radioso.. -
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Ted Carter
Ci sono un nero, un’albino e un’elefante tutti e tre nella stessa stanza.
No, non è una barzelletta.
Ma d’altronde scene di casualità pomeridiana come queste sono all’ordine del giorno su Endlos, più nello specifico, pane quotidiano per uno come Ted Carter, che tutto assorto dai propri pensieri ascolta, con vivo interesse, le parole del capo della Seele.
Lazarus sembrava riempirsi la bocca di paroloni, come: Demoni, Inferno, Desideri ecc.
Parole che fecero maturare nella mente del pugile una certa teoria. La Corporation era quindi una sorta di lampada, con all’interno un demone e l’anima fungeva da manina che sfregava la superficie metallica per farsi esaudire il desiderio.
Beh certo, tutto aveva una certa logica e sembrava anche conveniente per il cliente, come gli aveva già detto Jack, eppure Carter continuava a essere non pienamente convinto.
Lui in paradiso ci doveva andare, doveva rincontrare sua madre e magari anche suo padre.
”Wow, l’offerta è interessante, dico sul serio. Ma …”
” … mi interessa”
Il pugile trasalì vistosamente, non era ancora abituato a portarsi dietro un tipo come Agrodon e la sua improvvisa interruzione lo sorprese.
”Immagino che tu vorrai tornare a casa allora.”
Disse ricomponendosi.
Il desiderio sarebbe potuto essere anche quello, d’altronde il ministro delle rotte navali non aveva fatto altro che nominare casa, la sua famiglia, il suo lavoroda quando conosceva il nero.
”Non esattamente. Ho visto che ci sono molti modi per tornare a casa e vendersi l’anima, per quanto possa essere utile, sarebbe quasi uno spreco. Ho in mente un’idea, una cosa che non si potrebbe ottenere tanto facilmente.”
Si avvicinò con passo pacato all’albino:
”Contrattare con i demoni è una cosa normale nel mio mondo, ma non ho mai sentito questo interesse personale, almeno fino ad ora. Lei, signor Lazarus Lee, sarebbe in grado di creare una connessione mentale tra me e il signo Carter?”
Ted voltò leggermente il busto verso l’elefante, rivolgendoli l’espressione più “Ma che WTF!” che avesse nel repertorio.
Che intenzioni aveva Mustang?SPOILER (clicca per visualizzare)Stato fisico: Ottimo
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Agrodon Mustang
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LAZARUS LEE.
Reprimo a stento l'improvviso bisogno di tornare in piedi. Non sono abituato ad alzare il capo mentre parlo, il collo mi scricchiola in maniera strana.
Non sono abituato nemmeno a dialogare con un enorme elefante parlante, del resto, ma non mi sembra difficile: è molto umano nel suo comportamento. Cortese.
Stringo il bordo del tavolo. Devo solo ignorare la proboscide.
«Dovrebbe spiegarmi meglio cosa ha in mente, ma in linea di massima... Sì, è possibile. Possiamo costruire un ponte telepatico, o qualcosa di ancora migliore: un legame a livello spirituale. Sareste parte della stessa anima, condividereste un vincolo ancora più stretto di quello di due fratelli. È un'operazione di estrema difficoltà, ma i nostri sciamani sarebbero in grado di eseguirla.» giungo le dita «Mi dica lei, esattamente, cosa vorrebbe fare.»
Saprei davvero eseguire un rituale così complesso? In teoria sì: le tecniche del Cucitore di Anime sono tutte nella mia testa. Ho già fatto esperimenti coi miei gremlin, creato orribili gemelli siamesi di spirito e buio. Penso di saperlo fare anche con gli umani (e semi-umani).
Avevo chiesto a Gajeel se voleva fondere il suo spirito a quello del mantello nero, tempo fa, ma non ha mai voluto farmi da cavia...
«Ah, ovviamente un simile legame si scinderebbe al momento della morte, evitando ai Demoni di riscuotere entrambe le anime. Ve l'ho detto: ci piace essere persone oneste.» dichiaro con un sorriso.
Potrebbe seriamente scapparci un contrattino, qui. Devo chiamare Shaly o Azazel? Il mio vice si farebbe una bella ghignata nel rivedere qui il signor Carter.
E chissà, forse un giorno riusciremo ad avere anche la sua anima.. -
.
Ted Carter
Mentre Agrodon provava a seguire con attenzione puntigliosa le parole di Lazarus, Ted si era già messo a pensare ad altro, come se la chiacchierata tra i due non gli importasse minimamente, ed effettivamente era così, per la testa aveva tutt’altri pensieri.
Il bianco gli sembrava un tipo onesto, uno che ci sapesse fare con i clienti, altrimenti non sarebbe riuscito ad attirare così tanto l’elefante.
La cosa che però gli faceva spremere di più le meningi era il perché Mustang volesse un collegamento mentale con lui.
Non aveva assolutamente senso.
Passasse il fatto che gli dovesse un favore per averlo portato a Laputa, ma lo avrebbe comunque saldato insegnando l’elemento fulmine a Ted, perché allora fare un patto demoniaco per una cosa come la Telepatia?
”Sono pazzi questi elefanti.”
Pensò infine.
Lui non aveva fatto niente per indurlo a fare quel patto, era stata un’idea puramente sua, che se la risolvesse da solo.
"Alternativa interessante Signor. Lee, ma penso che un ponte telepatico, proprio come lo ha chiamato lei, vada più che bene."
Si voltò verso il nero, che si limitò a fare spallucce e a guardare altrove.
Agrodon poteva capire come si sentisse il pugile, esattamente come un pesce fuor d’acqua.
La sua sembrava una richiesta folle o un sogno assurdo, ma da dopo che aveva scoperto gli innumerevoli modi per tornare a casa, aveva deciso che si sarebbe preso un’attimo una pausa dal suo lavoro di politico e dalla sua famiglia.
Avrebbe iniziato a vivere la giornata, un po’ come il fratello, ma soltanto per un breve periodo di tempo. Il collegamento mentale avrebbe inoltre aumentato e velocizzato l’allenamento di Ted nell’elemento del fulmine, conosciuto per la sua difficoltà di apprendimento.
Lo stesso Mustang classificava il fulmine, nella sua scala personale, quattro punti su cinque.
”Si, un semplice collegamento telepatico credo vada più che bene. Adesso immagino che si debba fissare una seduta, oppure riusciamo a farlo anche ora?"SPOILER (clicca per visualizzare)Stato fisico: Ottimo
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Agrodon Mustang
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LAZARUS LEE.
Qual è esattamente il valore di un'anima?
Faccio questo lavoro da anni, e non credo ancora di averlo capito. O meglio, sono i miei clienti a non comprenderlo appieno.
Ho visto persone gettare il loro spirito per le cose più assurde. Prima clienti che si bruciano l'eternità per una connessione internet, e ora... Questo.
Un collegamento telepatico.
Ho provato a fare altre proposte; a offrirgli qualcosa che solo noi possiamo offrire.
Inutile. Vuole qualcosa di semplice, qualcosa di pochissimo valore, e io mi sento quasi in colpa a compiere uno scambio simile.
Quasi.
«Nah, non le farò perdere tempo con un altro appuntamento. Possiamo procedere immediatamente, se si sente pronto.»
Ma mentre lo chiedo, già estraggo il comunicatore dal cassetto.
Mai dare al cliente il tempo di ripensarci: vendere un'anima è un atto di pura emozione. Ragionando a mente fredda, privi del momentum iniziale, spesso si realizza che forse non ne vale la pena.
Appoggio la piccola lastra nera all'orecchio, scandisco il suo numero, faccio la mia evocazione.
«Azazel. Contratto.»
Sarà felice di trovarsi di nuovo davanti a Ted Carter, di prendersi una piccola vendetta su di lui. Chissà, forse potremmo far leva sul suo senso di colpa, convincere il pugile a sacrificarsi per l'amico.
Tempo al tempo. Intanto, mentre attendo l'arrivo del Demone, indico Gressil con le mie dita secche.
«Per qualsiasi dubbio o domanda durante la stesura del contratto, il nostro consulente legale è a vostra disposizione.»
Un garbato inchino del goblin incravattato. Cortesia e professionalità, as always.. -
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Azazél« Esprimi un desiderio. »
Chissà cosa sta facendo Azazél quando riceve la chiamata, magari uno spuntino, oppure un sonnellino, o magari il poker del lunedì! Di sicuro, però, non si lascerebbe sfuggire l'occasione di siglare un patto! Così dopo essersi rinfrescato e sistemato camicia e cravatta, indossa la giacca e si affretta a raggiungere Lazarus, particolarmente allegro viste le premesse telefoniche.
Non dovrebbe neanche metterci troppo, in effetti deve solo scendere al piano inferiore e raggiungere l'ufficio del direttore, per avere una fantastica sorpresa.
Cioè voglio dire, quello è davvero un elefante? Ma ci entra tutto nell'ufficio di Laz? "Buondì, come posso e-" Oh, ma aspetta aspetta aspetta. Quello è Ted. L'amico di Jack. L'uomo che non gli ha venduto l'anima. Maledetto Lazarus cosa aveva in mente? Chiamarlo così senza neanche avvisare. Si sarebbe preparato pure meglio ad averlo saputo prima, non si farà sfuggire due volte la stessa preda. Che poi davvero Laz è riuscito a convincerlo a fare il grande passo? Non è possibile, non può essere migliore di lui nelle contrattazioni, l'albino. "È un vero piacere rivederla signor Carter, sono felice di vederla in salute." Esibisce il suo miglior sorriso, quello che sale fino alle guance, quasi. "Ma non conosco lei, sign-ehm-signor elefante, in ogni caso è un piacere, il mio nome è Azazèl." Quello sta su due zampe, è vestito, saprà anche parlare, no? Non lo hanno messo lì solo per prenderlo in giro, giusto? Lancia un'occhiata a Lee, chiedendosi come diamine faccia ad attirare certi elementi nella Seele, prima di tornare ai due compratori.
"Ditemi pure come posso esservi d'aiuto.". -
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Ted Carter
Okay, sembra procedere tutto per il verso giusto, si insomma, se Ted provasse solamente a rimanere più concentrato sul discorso e a non perdersi nei suo pensieri, sarebbe una cosa veramente eccezionale.
Però Lazarus, nel mentre, con una prontezza negli affari coglie subito la palla al balzo e si accorda con Agrodon per chiudere l’affare il prima possibile.
Questa cosa rende di buon umore l’elefante, che stava iniziando ormai a rassegnassi per i comportamenti infantili del pugile.
Senza dubbio è molto simile a suo fratello, anche troppo. Che sia anche questo uno dei motivi per cui vuole creare il ponte telepatico?
Forse, non è certamente da escludere.
Poi come se fosse un cane ammaestrato, Lee chiama qualcuno, probabilmente tramite un’auricolare e nel mentre presenta pure un goblin.
Uno di quelli non ben messi di faccia, ma vestito sicuramente meglio di quanto lo sia mai stato Ted dall’inizio della conversazione.
”Veramente molto professionali, i miei complimenti. Passo subito quindi a chiedere un chiarimento …”
Esclamò infine Mustang iniziando a guardare Gressil.
” … il ponte telepatico non sarà sempre attivo, giusto? Cioè dovrebbe essere una sorta di canale che usiamo io il Signor. Ted quando serve. Dovrebbe essere così se non sbaglio”.
Ma neanche il tempo di finire la domanda che ecco che arriva Azazél, che a gran sorpresa di tutti non si dimostra un cane, ma bensì una figura ben nota al campione.
"È un vero piacere rivederla signor Carter, sono felice di vederla in salute."
”Già. Ho intenzione di rimanerci un’altro po’”
Non voleva essere scortese, tutt’altro.
Era soltanto invidioso che tutti fossero vestiti in giacca e cravatta:
”Dio, mi sento così pezzente.”
Per fortuna ci pensò subito il lossodonte a prendere la parola con la sua parlantina da politico:
"Felice nel sapere che il signor Carter abbia così tanti conoscenti. Ma salve comunque, mi chiamo Agrodon Mustang e sono un politico, anche se al momento mi trovo ad essere un naufrago su Endlos e sono io quello interessato all'affare. Piacere di conoscerla."
Si sentiva a proprio agio tra i dipendenti della Seele, si sentiva di nuovo come al Parlamento del suo mondo.
Tutti garbati, tutti educati e non come Ted, che si stava mettendo un dito in un’orecchio.SPOILER (clicca per visualizzare)Stato fisico: Ottimo
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LAZARUS LEE.
Ed ecco che giunge il mio Demone preferito, tutto giacca e cravatta e maniere gentili. Non sembrerebbe neanche un diavolo se non l'avessi specificato io, vero? Pare il brillante socio di qualche studio di avvocati, il sorriso furbetto e le mani pulite.
Dopo il doveroso scambio di nomi e strette di mano, rispondo all'elefante con un cenno affernativo.
«Certo che è possibile. Definiamo subito i termini del contratto - inclusa l'entità del potere che vuole e il suo funzionamento.»
Gressil tira fuori le scartoffie, e passiamo i minuti successivi a sistemare bene tutte le clausole. I termini generali sono questi:- Il ponte mentale collegherà il signor Ted Carter al signor Agrodon Mustang. Non avrà limiti di distanza, e potrà essere attivato e disattivato a piacimento da ciascuna delle due parti.
- Il ponte permetterà di trasmettere velocemente immagini, pensieri e conoscenze da una mente all'altra.
- Il legame tra i due potrà essere sciolto solo se entrambi lo desiderano, o alla morte di uno dei due. In nessun caso verrà offerto un rimborso.
- In cambio del ponte mentale, il signor Agrodon si impegna a cederci la sua anima al momento della morte.
Quest'anima non ci deve scappare.
«Se le è tutto chiaro e il contratto la soddisfa, direi che ci manca solo la sua firma.» concludo, allungando il foglio verso l'elefantone.. -
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Ted Carter
Agrodon afferrò delicatamente il foglio che il capo della Seele Corporation gli passò, e dopo aver letto con vivo interesse ogni clausola che vi era scritto, per essere sicuro che non vi fossero fregature o altre cose, prese la sua decisione.
Con estremo piacere si rese conto che vi erano molte più cose di quelle che aveva richiesto, una specie di bonus con molte cose aggiuntive:
"Si, è tutto ... perfetto."
La mano destra si spostò ad afferrare una delle tante penne che vi erano sulla scrivania di Lazarus e con pochi colpi decisi scrisse la sua firma sul foglio.
Ted guardò tutta la scena con la sua solita aria distaccata, pensando a quanto sarà fastidioso avere un’elefante nella propria testa.
Conosceva l’orari di Mustang e sa che i loro tempi di riposo erano diversi. Si dovrà aspettare incursioni notturne nella propria testa con cose del tipo:
”Ho trovato un paragrafo di tre righi che ti spiega come si respira.”
Era sicuro che sarebbe risultato tutto molto scomodo e terribile.
Gli bastava sperare che il lossodonte si sapesse controllare.
”Abbiamo finito giusto?”
Guardò il capo della baracca aspettando una risposta sensata da quest’ultimo.SPOILER (clicca per visualizzare)Stato fisico: Ottimo
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.Azazél« Esprimi un desiderio. »
Non riesce a ricambiare lo sguardo di Laz, anzi, risponde con una sollevata di sopraccigli interrogativi. Hanno comprato anime per connessioni wi-fi, uno scambio telepatico di quel livello perlomeno non era uno spreco dei suoi poteri. E poi un contratto è un contratto, non ha abbastanza potere in questo momento per fare lo schizzinoso.
Aspetta che il tutto venga letto dal lossodonte, domandandosi quando avrebbe potuto riscuotere la sua anima, sorridendo al momento della firma.
"Abbiamo finito." Gli porse la mano, con fare amichevole, riversando la sua energia nell'elefante, per attivare quel potere che desiderava talmente tanto da vendersi l'anima. "Potrebbe volerci qualche minuto perché la connessione si assesti e funzioni a dovere, se dovesse avere problemi non esiti a tornare." Ora si sentiva affaticato, come sempre, dopo il trasferimento energetico. Si prese un secondo id pausa, appoggiandosi alla scrivania di Laz, prima di continuare. "C'è altro che possiamo fare per voi?"SPOILER (clicca per visualizzare)Highway To Hell - Il Patto Demoniaco [Critico] Esaudimento desiderio Agrodon Mustang
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LAZARUS LEE.
Annuisco in risposta a Ted. Abbiamo finito, a meno che non vogliano fare altri affari - ma stando ai rapporti di Jack, il pugile pare davvero poco propenso all'idea di vendersi l'anima.
Per il momento, almeno.
«Se avete domande di qualsivoglia tipo, non esitate a contattarci.» spiego, mentre mi alzo per accompagnarli alla porta.
Stringo lazampamano ai due signori. Ed è mentre serro le mie dita nodose intorno a quelle di Ted che guardo il pugile negli occhi, azzardando un sorriso felino.
«Spero che comprenda appieno il gran dono che il signor Agrodon le ha fatto: non è da tutti sacrificare la propria eternità per il benessere altrui.
Immagino che saprà ricambiare, proteggendolo come un vero LAM da ogni sciagura...»
Perché nessun incantesimo potrebbe riportarlo indietro, dopo un'eventuale dipartita.
«Auguro a entrambi una vita molto lunga e felice.» lascio la manona scura di Ted «E se avrete problemi per il Dopo, beh... Noi siamo sempre qui. Buona giornata.»
Ahh, il piacere della caccia. Il mettere gli occhi su una preda, e pensare "un giorno la tua anima sarà mia". Una mera questione di principio, uno spirito particolarmente desiderato solo perché difficile da ottenere.
Tempo al tempo.
Non sono mai stato una persona impaziente.. -
.Azazél« Esprimi un desiderio. »
"È andato tutto bene, pare." Commenta, guardando la strana coppia allontanarsi. Perlomeno adesso iniziavano a chiedergli desideri ragionati e non la solita connessione internet. "Forse dovremmo iniziare a ridiscutere le tempistiche di pagamento, non mi va più di aspettare una vita intera per incassare." Si siede sulla scrivania del capo, armeggiando con le sue penne, cercandone una in particolare. La più affilata, la più aerodinamica. Prende la mira e lancia. "AH! Beccato." Sorride, girandosi verso Laz, per poi prendere una nuova penna. "Un nemico ci spiava, l'ho sentito con i miei sensi di demone." Distende il braccio ed effettua un nuovo lancio. "Ma non ti preoccupare, è allergico all'inchiostro." Flap, una terza penna si infila nella porta del suo ufficio..
[SC] Ted vs Seele |
