[LAM][SC] Processo

"Agite secondo giustizia.
Sorprenderete alcuni e stupirete tutti gli altri".

Mark Twain

Mastio, Città Alta.
Presidio Errante, Endlos.

Percorreva la strada che portava fuori dal Mastio, sua dimora, ad ampie falcate. Nonostante le movenze autorevoli e decise, lo sguardo fermo e l'incedere marziale, qualcosa turbava profondamente l'animo dell'Alfiere Errante. Qualcosa che si rispecchiava nel cielo plumbeo di quel giorno fin troppo simile agli altri in apparenza, affollato da nuvole scure e raccolte attorno Laputa come una cappa che toglieva il respiro.

Laputa era cambiata.
Lei era cambiata... ma ancor di più la sua considerazione degli altri.
Aveva iniziato a fare strani pensieri immediatamente dopo la sua ascesa al potere: dissidenti e nostalgici a parte, Grifis per primo aveva messo in dubbio la sua autorità -ed ancor peggio la buona fede- riguardo ciò che era accaduto durante e prima le Nove Giornate. Nulla di sconvolgente nè fastidioso, singolarmente: una volta riappacificati lo aveva reso Ufficiale e tutto era sembrato filar liscio come l'olio. Perfino Cesare sembrava voler realmente scontare la propria pena a servizio dell'isola ed il Magisterium, zona franca per definizione da ancora prima del suo Alfierato, era completamente votato alla protezione, sviluppo e salvaguardia della sua terra. Peccato che, per un istinto da soldato o un puro senso pratico, Drusilia aveva già intuito che non sarebbe durato per sempre.
Ormai l'aveva capito che gli uomini erano naturalmente portati a creare problemi: se non ne vedeva era perchè non aveva cercato bene.



"Metti lo stesso uomo in ambienti e situazioni diverse e vedrai diverse sfaccettature di quell'uomo" diceva sempre Arthur, e mai come allora Drusilia lo avrebbe compreso. In particolare, sarebbe giunta a quell'epifania il giorno di un particolare processo. Ma un passo per volta.

Lazarus Lee.
Non lo conosceva... ma erano state le accuse a incuriosirla.
Spionaggio ai danni di Laputa, violazione di aree d'interdizione durante esperimenti magici e fuga. Già a quel punto le erano venute in mente un paio di domande riguardo i sistemi di interdizione, ma sarebbe potuto semplicemente apparire come un ottimo -fin troppo- agente segreto.

La parte peggiore era dopo.
Associazione con Bid’Daum, uno dei mercenari assoldati dal Sodalizio in occasione della Civil War che si era preso così a cuore lo stato di moralità del Presidio Errante da tentare lavaggi del cervello in quello del povero Adam ed insidiare in chissà che modi Grifis; durante la resurrezione a Falco, il mercenario era infatti stato addirittura convocato al loro cospetto perchè legato in qualche modo al defunto e si era salvato da morte certa a causa dei propri sproloqui praticamente per intercessione divina. Alla fine si era convinta che non fosse stato Grifis a salvarlo, ma di fatto rimaneva il legame, e possibili tentativi di usare lui come gli altri suoi sottoposti per ferirla in qualche modo. Anche se non ne comprendeva la ragione.

Insomma, uno che per Laputa ci stava mettendo davvero il cuore.
E se continuava avrebbe pensato lei stessa ad aggiungerci la testa.

Ma quello, infondo, era un altro discorso: sta di fatto che era curiosa di cogliere il legame di tale Lazarus con Bid'Daum e tutte quelle accuse che, conoscendo la sua Accademia, le sembravano quasi surreali.
Fu per quello che si era autoinvitata come Consigliere.

Tribunale, Città Alta.
Presidio Errante, Endlos.

Era cosa abbastanza rara vedere l'Alfiere Errante presenziare un processo. Meno bizzarro che lasciasse Khatep come Giudice e si limitasse ad assistere inquanto Consigliere: nonostante la carica non aveva mai amato impartire sentenze. In parte perchè si sentiva ancora in debito di sangue con il resto del Presidio per tutte le morti da lei causate durante la Guerra Civile ma anche perchè, in un certo senso, preferiva mantenere un rapporto più amichevole verso i suoi sudditi.
Il ruolo "poliziotto cattivo" lo lasciava al Sommo, che sembrava particolarmente contento della carica. Inoltre Drusilia sapeva che Khatep aveva regnato nel proprio mondo natio per qualche secolo, quindi sicuramente avrebbe avuto maggiore esperienza per gestire questioni così delicate. Sapeva anche della sua indole non esattamente magnanima, ma gli aveva comunque dato una possibilità... esattamente come faceva con tutti coloro che le stavano accanto.



Seduta al proprio scranno, salutò qualche spettatore saltellante giunto lì solo per vederla, invitando gentilmente la platea ad accomodarsi e mantenere il silenzio. Poi lo sguardo si posò su Yoko, seduto ad un banco in prima fila poco distante da lei.
Lo aveva invitato lei stessa: in questioni così delicate preferiva che vi fosse più di un Magister a valutare effrazioni di tipo squisitamente magico. Principalmente perchè di tecnicismi lei sapeva poco o nulla.

L’Imputato come si dichiara di fronte alle accuse?

Solo allora lo sguardo di giada si posò su quello dell'albino.
Rimase in silenzio, e dal proprio volto non lasciò trasparire nulla di ciò che pensava.

Non esisteva luogo sulla faccia della terra più noioso di un tribunale.
Li detestava e li evitava peggio della peste. Un luogo dove bisognava restare fermi, seduti ed in silenzio. Rispettosi, attenti, composti, seri...
In poche parole: l'esatto opposto di una Volpe.

So già che mi dirai che non devo, che non c'è ne bisogno e via dicendo.

L'idea di prendervi parte in compagnia di un amico lo rincuorava. A dire il vero aveva già pensato di sfruttare una qualche comunicazione telepatica con Drusilia stessa per trascorrere un pochino il tempo. Magari cercando di farla ridere in una situazione in cui sarebbe dovuta restare seria.
Già, gli sarebbe piaciuto assai.

Ma visto che è stato arduo salvare il mio sedere, almeno un grazie te lo devo.

Purtroppo per lui quel giorno non sarebbe stato possibile. Poiché la presenza di tutti gli Ufficiali di Presidio, incluso l'Alfiere in persona, non era di buon auspicio.
Era stato ben informato prima di esser stato invitato: si parlava di crimini nei confronti dell'Isola. Ed il Magisterium -o la magia in qualche modo- sembravano esserne coinvolti. La premura dell'Elessedil lo spinse ad instaurare un contatto con il piccolo Acyriar prima di presentarsi al tribunale, per essere aggiornato il più possibile sugli avvenimenti correlati.
Il nome di Lazarus Lee sembrava non fosse propriamente nuovo, da quelle parti.
Il che giustificava -e, sopratutto, richiedeva- la sua presenza fra le mura della giustizia.

« Oh, non pensare di cavartela con così poco. »

Quando il ritrovato Falco andò ad accogliere il Demone con una stretta di mano, quest'ultimo si permise di tirare a se il compagno per salutarlo invece con un caloroso abbraccio. Era il minimo, dopo quello che avevano passato.

« Avrai modo di "ringraziarmi" - si premurò chiaramente di rimarcare le virgolette mimando il gesto anche con le dita - offrendomi pranzi, cene e colazioni per gli anni a venire. »

Ed era già stato fin troppo buono non menzionando anche le eventuali pause merenda.

Drusilia ha un viso torvo, quel tizio deve averla fatta grossa: non vorrei essere al suo posto! Se fossi un imputato e Drusilia il mio giudice, forse nemmeno tu come avvocato potresti salvarmi.

Fu impossibile per il Demone non vederla.
Avrebbe giurato che fosse persino più bella del solito, seduta con aria così regale su quello scranno. Averla così vicina ma non potersi avvicinare la rendeva ancora più desiderabile.



« Tu dici? »

Non si preoccupò di lasciarsi sfuggire un sorrisetto mascalzone, a quell'affermazione.
Conosceva molti trucchetti con cui sarebbe stato in grado di persuaderla...

L’Imputato come si dichiara di fronte alle accuse?

Ma purtroppo per loro, era giunto il momento di diventare seri.
E chi, se non la Mummia, poteva farsi carico di dirigere l'orchestra di un tribunale?
Concentrazione e silenzio, iniziava il processo.

«L'imputato si dichiara colpevole dell'accusa di spionaggio.»

La dichiarazione fu accolta da un certo brusio da parte del misero pubblico lì presente. L'Alfiere, dal canto suo, sospirò esausta: evidentemente quel processo era destinato a finire prima di quanto credesse.
Forse non era poi così necessaria la sua presenza.

«Ma avendo agito sotto ordini diretti di un Ufficiale LAM, richiede che la dicitura "ai danni di Laputa" venga tolta. L'imputato si dichiara inoltre innocente per quanto riguarda la seconda accusa.»

A quel punto, però, il brusio si fece più forte. Drusilia inarcò il sopracciglio, poi prese a fissare tutti e quattro gli ufficiali lì presenti. Qualcosa le sfuggiva, come ad esempio il non conoscere in alcun modo il lì presente Lazarus, che a quanto pareva diceva di aver agito sotto ordine della sua gilda. Ciò nonostante rimase in silenzio.
Avrebbe lasciato la parola agli altri, prima di elargire sentenze.

-Ah si?

Cosa esattamente non sapeva?

Drusilia rimase in rispettoso silenzio durante tutto lo scambio di battute.
Ricapitolando: Lazarus diceva di essere colpevole ma di aver sempre agito sempre sotto gli ordini di un ufficiale laputense. Alle riprese assennate del Sommo, aveva poi continuato dicendo che gli sarebbe stato impossibile non trasgredire una eventuale legge, ed a quel punto l'Alfiere lanciò un sospiro seccato. Era abbastanza evidente che volesse prender parola, ma si limitò ad ascoltare. Si contenne, sorridendo e distogliendo lo sguardo sugli spettatori presenti che, al sentir parlare di lotte intestine, si erano fatti più rumorosi.
Infine ne seguì un'interrogazione... dalla quale non uscì nulla.

«Vostro Onore, vorrei permettermi di sottolineare una cosa. Il mio cliente è stato costretto a compiere il crimine da un Ufficiale LAM - Ufficiale che disponeva già dei mezzi per ottenere le informazioni sul progetto Midnight Sun. Ufficiale che ha avuto rapporti documentati con il signor Bid'daum e che, guarda caso, ha rivisto di recente.
Io oserei insinuare l'idea che il mio cliente sia stato incastrato dall'Ufficiale Grifis, al solo fine di poter coprire la sua fuga di informazioni.»

A quel punto, i bisbigli divennero parole ed il processo fu interrotto dal chiacchiericcio animato dei presenti. C'era chi parlava di quanto fosse corrotto il governo, altri di quanto l'imputato fosse bugiardo ed arrogante... e con molta probabilità si sarebbero fomentati a vicenda in un crescendo se solo l'Alfiere non si fosse alzata in piedi, fissando i presenti con un'espressione che non presagiva nulla di buono.
Improvvisamente calò il silenzio.

-Innanzitutto vorrei precisare, mi perdoni Khatep nel contraddirlo, in caso di ordini contrastanti logica e buonsenso -se proprio non si conoscono le leggi e non si ha nulla da nascondere- vuole che ci si rivolga ad un superiore sopra le parti. E si da il caso che questa figura sia la sottoscritta. Non mi pare che il signor Lazarus abbia mai bussato alla mia porta, quindi se ora si trova in questa situazione è totalmente ed indiscutibilmente colpa sua, innocente o meno che sia.

Perchè si da il caso che per l'Alfiere la stupidità è peccato, e si paga.
E la legge di un Presidio è il volere dell'Alfiere.

-Pertanto pretendo che questi piagnistei inutili finiscano all'istante.
E' ridicolo che debba stare ad ascoltare chi non è in grado di assumersi le proprie responsabilità: se desidera un minimo di rispetto, faccia l'uomo e la smetta. Qui non siamo all'asilo ma in un'aula di un tribunale.

Un tribunale che lei stessa aveva istituito per gentile concessione, e non per diritto. Perchè, se un bel giorno si svegliava e decideva che era tempo di perseguire qualche minoranza, dare fuoco alle scuole o sacrificare vergini a qualche dio inventato di sana pianta... per volere di Lord Aeon, Signore della Chiave e di Endlos, lei poteva farlo.

-Innanzitutto voglio sapere come diavolo è possibile che sia stato in grado di "spiare" lavori delicati supervisionati dal Magisterium, organo estremamente protetto ed organizzato. Grifis non ne ha le competenze magiche, quindi credo sia il caso di indagare su questo, prima di procedere.

Come se parlare in piedi non bastasse, a quelle affermazioni prese a scendere le scale con passo deciso, così da raggiungere direttamente Lazarus e fissarlo dritto negli occhi.

-Secondo: Khatep, dopo che l'imputato avrà dato una risposta che sia sensata alle mie domande, voglio che tu gli faccia il medesimo trattamento di prima e gli chieda esattamente se Grifis lo ha assoldato per fare la spia e se gli ha davvero dato su commissione tutti i "segreti" rubati e di cui Bid'daum attualmente dispone.

Si voltò, lanciando un'occhiata al Sommo.

-Terzo, ma non meno importante: desidero seguire il processo come Giudice, ora.