This is the Way your World Ends

[LAM]

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    This is the Way your World E n d s

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    « ... »
    Irruppe silenziosa su Klemvor e su tutto il presidio errante, inizialmente un sussulto nell'etere appena percettibile, poi un'onda crescente, folgori minute a cielo sgombro. La quiete della notte non fu spezzata da un solo suono, ma il buio di quella notte stellata fu rotto per una frazione di secondo da un lampo tanto breve e istantaneo da non essere quasi notato, un piccolo scatto della durata di un battito di ciglia, nemmeno sufficiente ad allertare gli insonni, eppure il preludio a qualcosa di terribile, araldo dell'avvento di una calamità di entità impossibile da quantificare. Da qualche parte al di sopra di Laputa, a pochi passi dalle rade nubi al di sopra della Città dei Cieli, si spalanca la realtà e nel tessuto vivo del mondo materiale si apre uno squarcio da cui sanguina una figura ammantata di nero, un piccolo corvo di fattezze umane che volteggia in assenza di peso. Dapprima sogghigna, un diavoletto paludato di nero da testa ai piedi i cui capelli anch'essi corvini erano quasi interamente nascosti da uno sproporzionato cappello dalle falde larghe, poi si lascia andare e spalanca le braccia come a voler cingere a se tutto il mondo sottostante, ed i venti d'alta quota fanno il loro dovere, facendo drappeggiare come uno stendardo la mantellina. Riful tese la mano di fronte a se ed in un lampo di luce argentata materializzò una grande falce che brandì con maestria in rapidi volteggi, prima di sfoggiare un gran sorriso e rivolgerla al Presidio Errante che si estendeva sotto di lei.

    png

    « SONO TORNATA, CELENTIR!!! »
    Schizzò nell'aria come una pallina impazzita, ora a destra ed ora a sinistra, guardando prima ad ovest e poi ad est, gridando con gioia ai quattro venti,
    anche se era troppo in alto per essere udita da anima viva.
    « FINALMENTE LIBERA!!! FINALMENTE A CASA!!! »
    Casa! Come suonava dolce quella parola, pronunciata ad alta voce! Un anno di prigionia! Tanto era trascorso in quel mondo di incubi, inchiodata al suolo come un uccellino cui sono state recise le ali. E com'era bello sentire di nuovo l'odore della terra natia, percepirne l'onda spirituale così unica in tutto il multiuniverso! Non aveva mai amato viaggiare, ma era stata costretta a farlo! Aveva sempre odiato essere costretta a varcare la soglia dei Cancelli Neri di Liberty, ma ce l'avevano trascinata! Adesso però basta costrizioni! Basta forzature! Adesso era davvero libera, di nuovo pronta a bearsi dell'amore della sua patria! Celentir, Terra dei Draghi, luogo torturato dalle guerre intestine, senza legge e senza più un padrone fin dal giorno in cui era stata crudelmente confinata. Ma adesso mai più! Da adesso, niente e nessuno l'avrebbe più separata dal suo amato mondo.

    Una festa!!! Sì: una canzone, i fuochi d'artificio, poi naturalmente erano tutti invitati!!! C'era una città sotto di lei, e riusciva a percepire il vago suono della sua stessa impronta psionica che le diceva che era già stata in quel luogo, in passato, e vi aveva tessuto trame di una certa entità. Naturalmente non ricordava assolutamente quando e perché, ma poco contava e in quel momento non aveva nessuna intenzione di indagare dato che non le interessava! Per lei era come ritrovare orme del suo passaggio in un luogo amato e mai più visitato per intere stagioni. Era nostalgico e bellissimo! Adorava quel brivido e la rendeva euforica, le faceva venire voglia di festeggiare! E poco contava se nella città tutti quanti dormivano! Era tornata a Celentir, quindi dal castellano all'ultimo dei garzoni tutti quanti avevano il dovere di darle il bentornato!!!

    « Per voi e solo per voi: la Nona Melodia!!! »
    Issò la falce in posizione orizzontale, dove l'arma argentata rimase immobile eludendo le leggi della fisica, poi volteggiando senza peso si pose seduta sulla lunga asta. Tirò fuori dal nulla un piccolo flauto e iniziò ad intonare le prime note, sebbene alla sua musica ben presto si unirono altri invisibili strumenti fantasma condotti dalla sua implacabile volontà. Ne trasse un concerto, e mentre lentamente discendeva sulla parte più alta di Laputa ecco che quelle note, trasportate dal vento, scesero lentamente sui quartieri raggiungendo dal primo all'ultimo degli abitanti, insinuandosi nelle case, nelle camere da letto, cullando i vecchi, gli adulti ed i piccini, una canzone che non può essere semplicemente udita ma bensì percepita dalle menti di coloro che sono immersi fra le braccia di Morfeo. La quinta stagione: serve forza di volontà per resisterle. Trasmette euforia, spinge a galla i sogni più repressi, i bisogni più inconfessabili. "E' una festa", sussurra la melodia, "siate felici, fate ciò che vi rende tali." Si destano tutti i dormienti, preda del sogno e insensibili ai richiami degli sfortunati insonni che quindi non possono cadere preda della Quinta Stagione. Si accendono le luci, si spalancano le porte. Una folla in festa si getta sulle strade, e inizia la baldoria. C'è chi apre botti di vino, c'è chi si abbandona agli eccessi. Vetri infranti, persone urlanti. C'è chi muore ridendo, assassinato dai vicini e dai fratelli. C'è chi si ama, chi scopre ciò che vuole veramente e non esita a gioirne. E non importa quanto un desiderio può essere terribile... Non è primavera, non è estate e non è inverno.
    E' la Quinta Stagione.
    E' il tempo dei folli.

    Benvenuti in quest! La presente giocata è co-masterata dal sottoscritto e da Drusilia, riservata non esclusivamente ai membri della gilda dei LAM, ma bensì aperta a tutti i personaggi del presidio! Si tratta di una quest che rasenta il picchiaduro, ma non ci sono rischi concreti di vedere il proprio personaggio spazzato via malamente perché il PK è rigorosamente off a meno che non siate voi stessi a decidere altrimenti! La quest ha inizio in una comune notte primaverile in cui su tutta Laputa esplode il finimondo! Senza apparente motivo, la popolazione comune del presidio sembra impazzita, si riversa per strada adottando i comportamenti più irrazionali, preda ad un delirio festoso che crea danni innumerevoli a edifici e strutture, oltre ad una quantità di feriti e perfino alcuni casi di omicidi efferati di persone apparentemente preda di veri e propri raptus! Ne escono completamente immuni tutti i personaggi in possesso di capacità straordinarie anche minime (il che comprende pg e png), oppure anche solo semplicemente insonni. Per il cittadino medio, però, non c'è scampo: è preda dell'isteria di massa. Compito vostro è fermare questa pazzia, e non è difficile farlo: anche i non possessori di auspex e perfino il più insensibile degli individui non può non volgere lo sguardo verso l'alto come colto da un improvvisa intuizione. In alto al di sopra di Laputa c'è una figura minuta intenta a spandere note musicali intangibili per coloro che non sono addormentati. La sua presenza è talmente pesante da essere l'equivalente di un grosso faro per tutti coloro in possesso di abilità di auspex, quindi non passa di certo inosservata! Se volete partecipare siete i benvenuti e potete fare riferimento a questo topic dove potete porre tutte le domande del caso!
     
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    Da un posto EPICANTE

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    Ted Carter



    tedaviatori_zpsb760d5ce



    Ted aveva la testa che gli scoppiava.
    Troppe informazioni riguardanti il nuovo elemento da controllare, una foresta di cose da ricordarsi, formule, composizioni fisiche ecc.
    Siamo onesti per una volta, lui era per tutto tranne che per lo studio. Aveva provato a convincere l’elefante che l’unico modo per farlo apprendere era quello di provare le mosse sul campo, ma Mustang non transigeva.

    ”Lo studio prima di tutto”

    Diceva sempre, dispensando questa frase come un messia farebbe con un pezzo di pane.
    Avevano passato tutto il giorno alla biblioteca del quarto girone, il nero con libri riguardanti l’elettricità e le sue principali caratteristiche, mentre Agrodon aveva preferito concentrarsi di più sulle varie particolarità dei presidi studiando una cartina.
    In cuor suo gli piaceva molto Endlos, non avrebbe mai creduto di potersi sentire così vivo e pieno d’energie in un posto lontano da casa.
    Neppure la compagnia esuberante del nero gli dispiaceva, anzi, era fiero di vedere come il suo allievo seguisse i suoi consigli, nonostante gli sarebbe piaciuto picchiare i manufatti piuttosto che leggerli.

    ”Serata magnifica Signor Carter. Perfetta per una bella passeggiata dopo studio.”
    ”Come no … io ho la testa che mi pulsa accidenti. Era proprio il caso d’impararsi tutta quella rob…”
    ”…Assolutamente si ”
    ”Che rottura.”

    Per quanto la schiena, che era stata piegata tutto il giorno, gli facesse male, il campione era ben attivo e vigile, nel suo piccolo rimaneva pur sempre un LAM, un’aviatore che aveva offerto i propri sevizi a Laputa, fedele alla Dama del Vento.
    In poche parole, se voleva riscuotere il salario di quel mese qualcosa doveva pur fare.

    Poi un rumore.
    Poi un’altro e altre centinaia ancora.
    In poco più di qualche minuto da qualche parte era iniziata una festa, una festa bella grande per giunta.
    Non vi era auspex che reggesse e Carter lo percepì chiara, come un sinistro sulla mandibola:

    ”Ma cosa diavolo? Una festa? A quest’ora? La gente normale solitamente dorme …”

    Ed ecco che si mette in moto l’aviatore che c’è in lui.

    ”Questo è disturbo della quiete pubblica, adesso mi sentiranno quei teppisti.”

    Disse tutto impettito, a dire il vero era solo furente perché nessuno lo aveva avvertito di quel veglione.

    ”Signor Ted, si calmi per l’amor del cielo.”

    Provare a trattenere un Ted Carter arrabbiato, era come voler fermare una valanga a mani nude: Difficile.

    All’arrivo del dinamico duo ecco come si presenta più o meno la situazione.
    Gente ubriaca, senza Ted, vecchi che si danno alle peggio malefatte, senza Ted, mercanti che regalano i loro prodotti migliori come se fossero amici di tutti, senza TED.

    ”Ma che diamine …”

    Il tempo di non finire neanche la frase che due davanti a lui si accoltellarono a morte, contemporaneamente con una carota.
    Raccapricciante.

    ”Okay gente, adesso basta però.”

    Nessuno lo prese in considerazione.

    ”HO DETTO BASTA.”

    Questa volta ruggì forte, come un leone che difende la propria famiglia, ma la reazione dei passanti è la solita: Indifferenza.
    Che il nero fosse una testa calda e impulsivo, lo si sapeva bene, ma arrivare ad indossare entrambi i guantoni per un’occasione come quella era veramente … paranormale.
    Mustang sapeva cosa voleva fare: Dissipare la folla con uno Spaccaring.

    ”Si calmi Signor Carter, non è questo il modo di …”

    Le raccomandazioni dell’elefante andarono a vuoto, perché Ted non gli aveva indossati per attirare l’attenzione della folla, gli aveva indossati perché sapeva che di li a poco ci sarebbe stato un gran macello e il suo sguardo, che sembrava perso nel vuoto, puntava verso l’alto.
    L’elefante mosse il collo e anche lui vide la figura: Una ragazza esile sospesa nel cielo, con un flauto in mano.

    ”Preparati Mustang. Questa situazione non mi piace neanche un po.”

    Il consigliere strinse più forte Terremoto in entrambi le mani.
    L’aveva portata con sé tutto il giorno, più che per ricordare il padre che per altro, non si sarebbe mai aspettato un combattimento.
    La ragazza aveva strane intenzioni, altrimenti non avrebbe iniziato quel macello.
    Ma erano soltanto in due.
    Cosa potevano fare?




    Stato fisico: Ottimo
    Stato Mentale: Spaesato
    Mana: 110%

    The Energy:
    -(+50% Forza, +50% Destrezza, +10% Mana)

    The Infinity Power:
    -(Immunità al dolore, Auspex Movimento (30m), Anti-Auspex Spirituale)

    I am a Hero
    -(Non ha perdite di sangue, Rigenerazione corpo Only Gdr)

    Pelle di diamante del drago di ferro
    -(Armatura completa naturale:Pelle)

    Agrodon Mustang
    Stato fisico: Ottimo
    Stato Mentale: Preoccupato

    Corpo da Guerriero:
    - ( + 50% Forza, Armatura completa naturale:Pelle, Arto aggiuntivo)

    Terremoto
    - (Arma Bianca)

    Mente del Politico:
    - (Anti-Malia)

     
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    Dark Side of Super Sayan

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    Narrato-Parlato-Pensato


    I Giardini del Quarto Girone di Laputa, un luogo tranquillo, ero solo, sotto il chiaro della luna, la sua flebile luce illuminava lo specchio d'acqua dinnanzi a cui mi trovavo, seduto su di una panchina.
    Quella giornata era stata molto stressante, mi ero ritrovato a inseguire per tutto il Presidio Errante un gruppo di ladri molto sfuggenti, mi ci erano volute delle ore per catturarli, si erano nascosti nei posti più impensabili, ma alla fine, riuscì a catturarli non appena fecero una sosta al Cappio di Bronzo, e li portai alle altre guardie LAM, che si occuparono poi del gruppo di teppisti.
    Uff, spero di non dover fare di nuovo una simile scorribanda, mi hanno fatto sudare quattro camice quei teppisti, dissi sbuffando, ero davvero stanco dopo quella giornata, e mi dovevo riposare un po; imbracciai il basso, e iniziai a suonarlo, cantando una delle mie vecchie canzoni, che stavo modificando per fare qualche soldo in più oltre che con lo stipendio del LAM.

    La da da da da,
    I'm gonna bury you in the ground,
    La da da da da,
    I'm gonna bury you with my sound,
    I'm gonna drink the red from your pretty pink face,
    I'm gonna...
    Oh... You don't like that? Or do you just don't like me!
    Sorry I don't treat you like a go-od,
    Is that what you want me to do?
    Sorry I don't treat you like you're perfect,
    Like all your little loyal subjects do,
    Sorry I'm not made of sugar,
    Am I not sweet enough for you?
    Is that why you always avoid me?
    That must be such an inconvenience to you,
    Well... I'm just your prob..

    Mi interruppi sentendo da lontano una voce a me familiare: HO DETTO BASTA, quel grido, o meglio, quella voce la avrei potuta riconoscere tra mille, Cosa diamine avrà fatto arrabbiare Ted in questo modo? Mi chiesi, per poi schizzare in volo verso la direzione del grido del pugile, dopo essermi messo il basso sulle spalle.
    Mentre sorvolavo la città, udì il suono di un flauto, e giratomi nella direzione da cui proveniva, vidi una ragazzina, che in cielo suonava lo strumento, come se nulla fosse, la lasciai però perdere, volendo vedere ciò che era accaduto a Ted.
    Quando raggiunsi la zona in cui si trovava, mi stupì molto della visione che mi si pose dinnanzi: Persone che si picchiavano, vecchi e giovani che rubavano senza ritegno, mercanti che regalavano le loro merci più care, era isteria di massa.
    Atterrai vicino a Ted, e ad un elefante antropomorfo che mi sembrava lo accompagnasse, Hei ciao Ted, mi presenteresti il tuo amico qui, e mi diresti che diavolo succede? Gli chiesi notando poi che entrambi guardavano la ragazzina vista prima durante il mio volo per raggiungerli, Centra per caso quella ragazzina? Domandai quindi, aspettando poi dai due una risposta alle mie domande.

    Stato Fisico: Indenne
    Stato Psicologico: //
    Energia: 100%
    CITAZIONE
    Equipaggiamento:
    Basso-Ascia : Ascia color rosso sangue lunga 190 cm, trasformata in basso da Marshall, il quale la usa appunto come strumento musicale.


    Borraccia: Borraccia che può contenere fino a 4 litri di u qualsiasi liquido, Marshall vi trasporta il sangue, in modo da non rimanerne a corto e non trasformarsi in una belva quando è affamato.

    Abilità Passive:
    Passive:
    Vita da Vampiro :
    Essendo un vampiro, Marshall ha acquisito l'immortalità caratteristica della sua razza, non venendo però influenzato dalla luce del sole, ma avendo come unico punto debole il sangue di altri vampiri, che se gli venisse iniettato, lo ucciderebbe.
    Inoltre grazie alla sua natura di vampiro, il ragazzo è divenuto in grado di levitare come un fantasma, con l'unico limite di 5 metri, dettato dalla forza di gravità del semipiano.

    Controllo a distanza: Pur non riuscendo a controllare perfettamente i suoi poteri, Marshall è in grado di utilizzarli attivandoli a distanza attraverso le proprie evocazioni da necromante.



    Code © *Kikyo-chan*


    Edited by DarkSuperSayan - 21/5/2015, 22:05
     
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  4. RAZ0R
     
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    Tra la schiera degli insonni, tanto per cambiare, quella sera figurava anche R. Ormai non era quasi più abituato a dormire, preferiva mettersi comodo a sonnecchiare, con i sensi sempre vigili, pronti a destarlo al minimo rumore sospetto.
    Quella sera, anche se ormai era notte fonda, era adagiato sulle tegole di terracotta di un tetto laputense. Viste le poche precipitazioni, le case di quel Presidio presentavano dei tetti particolarmente poco spioventi. Certo, non si poteva dire che fosse comodo, ma il suo sguardo era perso verso l'alto. Dalla terraferma, non aveva mai visto qualcosa del genere.
    Su Laputa, quando non si era avvolti nelle nuvole, il firmamento sembrava essere un altro, rispetto a quello che si era soliti osservare. Allungando la mano, pareva di poter afferrare le milioni di stelle che splendevano sopra di lui. Così, disteso su un tetto nell'oscurità, una mano alzata verso il cielo e l'altra sotto la nuca, a vederlo non sembrava una persona molto normale.
    Del resto, la città era immersa in un sonno profondo. Solo i grilli e le brezze che gli facevano accapponare la pelle disturbavano quella quiete universale.

    Improvvisamente, il cielo si illuminò di una luce splendente.
    Quell'attimo era durato così poco che credeva di esserselo immaginato, come quando si vede una stella cadente e non si capisce se la si è vista davvero o se era solo un'illusione.
    Dev'essere la stanchezza, pensò assorto, altrimenti sto davvero pian piano impazzendo.
    Era così preso dai suoi pensieri che quasi non si accorse di cosa stava succedendo: lo scricchiolio dei pavimenti calpestati, porte che si aprivano, passi sul selciato.
    La notte era inoltrata, e la città stava tornando in vita.
    Sono in un sogno. Mi devo essere addormentato senza rendermene conto.
    Si guardò le dita della destra: erano 5, né più né meno, e ben definite. Provò allora a tapparsi il naso prendendoselo tra il pollice e l'indice, e giustamente non riusciva a respirare.
    Ottimo, chiaramente non stava sognando. Ma allora come si poteva spiegare ciò che stava accadendo? Dai primi, timidi, passi che aveva sentito, la situazione era sfociata nel caos più totale.
    Sono pazzi questi laputensi. Beh, il tutto non lo riguardava, se ne sarebbe stato in disparte.
    Anche quando cominciò a scorrere il sangue, constatò che era meglio non immischiarsi.

    Tuttavia notò alcuni individui che, a differenza del resto della folla, provavano orrore e una sincera paura per ciò che stava accadendo.
    Qualcuno tra loro, che sembrava aver un minimo di capacità di mantenere la calma, indicava il cielo. A decine di metri da terra, sospesa in aria, c'era una bambina seduta sull'asta di una falce, con un piccolo flauto poggiato sulle labbra.
    Pareva proprio che la bambina lo stesse suonando, ma chiaramente era sicuro di non sentire niente. Doveva essere lei in qualche modo la responsabile di quella confusione.
    R si alzò e, accovacciandosi come un gatto, portò la destra all'elsa della spada, all'altezza della testa.
    Stiamo a vedere che succede.
     
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    Cra

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    Numerologia 3: Comunicatività

    Albero Casa


    In queste notti si sta dedicando ai compiti a casa che gli son stati assegnati da Lazarus. In verità ha già ottenuto diversi "benefici" per così dire, ma non è ancora soddisfatto al 100% del suo operato. E quindi? E quindi sta facendo ricerche su ricerche nella biblioteca privata della squadra blu per ottenere quante più informazioni è possibile.
    Si è messo alla prova contro Jester, ma è certo che non è ancora giunto a sviluppare al massimo quella che è la comunione con i suoi spiriti.
    Dopo aver letto un paio di libri ed aver preso una montagna di appunti vaga per l'albero casa a mò di zombie. Gli spiriti, per un motivo che non riesce a comprendere, sono piuttosto agitati, come se qualcosa fosse sospesa nell'aria, prossima da accadere. Inoltre segnalano una certa stranezza nell'auspex spiritico, ma è qualcosa di ben lontano dal loro limite massimo di percezione. In realtà ha incrociato un povero Aviatore, forse una recluta, che correva tutta trafelata verso i piani alti. Insomma, c'è qualcosa nell'aria, ma non si preoccupa più di tanto. Alla fine fine a Laputa, ed in particolar modo nell'Albero Casa, c'è sempre qualcosa che succede/da fare/da picchiare/da ricercare.
    A zonzo vaga nel corridoio diretto verso le scale. Sbadiglia senza preoccuparsi di coprire la bocca, tanto in giro non c'è nessuno. Un passo qui, un ciondolamento di là, ancora uno sbadiglio ed ecco che di colpo il corteo spiritico gli si raggruma contro. Un nugulo di spiriti così denso che lo soffocano per qualche secondo. Tutti insieme parlano ed anticipano di un battito di ciglia quello che sta accadendo. La loro percezione extra sensoriale si è affinata e lo avvertono che sta per succedere qualcosa, ora, subito, proprio ad una manciata di metri.
    Un tonfo.
    Qualcuno è caduto inciampando agli ultimi gradini della scala. Gli spiriti hanno anche già presente chi è, ma ad Augustus basterà guardare per riconoscere il viso dell'Alfiere riverso al suolo. Lascia cadere il libro pieno di fogli che portava con sè per precipitarsi verso la figura del Gran Maestro, come al solito circondata da un nugulo di numeri danzanti.
    Si inginocchia, il tessuto grigio e pesante dei pantaloni, in lieve contrasto con la camicia bianca, provvede a pulire il pavimento.
    Emh...Drusilia? Tutto bene?
    Non saprebbe dire perchè ma non gli sembra che il superiore stia concretamente bene. Certo, non si sta curando dei dettagli, al momento il suo sguardo occhialuto è catalizzato da quello altrui. Cerca prima di tutto di aiutare la collega, poi baderà a capire cosa diavolo sta succedendo. Facendo forza sulle ginocchia e sui piedi allunga le mani verso lei per sostenerla, dalle spalle, dai fianchi, dal braccio, evita con attenzione ogni contatto imbarazzante.
    Op op, ecco che ci alziamo
    La avverte prima di aiutarla nella risalita. Ovviamente a conclusione di quanto detto ripete la domanda per premurarsi che tutto vada bene.
    Va bene? Fatta male? Problemi?
    Condisce il tutto con il solito sorriso spensierato di chi, al momento, non ha capito una cippa lippa di quello che sta succedendo.


    Equipaggiamento: Mazzo di Tarocchi
    Mana: 110%

    Status Fisico: Perfetto
    Status Mentale: Perfetto

    Passive
    Sussurri - Auspex spiritico nel raggio di 30 metri
    Sussurri - Auspex dei legami
    Figlio dei Numeri - Istant Casting
    Figlio dei Numeri - Aumento riserva di mana
    Spiriti: Giulietta - Percezione dei pericoli nel raggio di 30 metri
    Condivisione Spiritica - Immunità al dolore
    Continuità Spirituale - Casting dai tarocchi
    Velo dell'Anima - Visioni a discrezione del QM

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    Scheda: Qui
     
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    Viaggiatore dei Mondi

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    Tintinnii giocosi risuonavano tra i vicoli di Laputa ravvivando l'immobile città sospesa nel cielo della notte. I raggi di Luna si impigliavano tra i dedali nodosi del complesso urbano svelando agli occhi di chi non si arrendeva al sonno verità nascoste alla luce del sole. Chi l'avrebbe mai detto che un granello nell'universo potesse apparire tanto romantico nelle tenebre?!
    Improvvisamente ad aggiungersi a quella atmosfera si elevò l'argentina melodia di un flauto presto accompagnata da un'intera orchestra e le creature notturne non poterono fare a meno che volgere gli sguardi sguardi dove si udiva la magia. Non immuni al richiamo le iridi d'onice del Giullare si soffermarono sulla figura ammantata di nero sospesa nell'oblio della sera che aveva dato inizio alle danze. Incuriosita la fanciulla si fermò ad osservare e i sonagli tacquero svincolandosi dalla musica estranea alla loro. Nel frattempo le strade iniziarono a brulicare di persone uscite dalle loro case come topi nella favola del Pifferaio magico. La gente sembrava entusiasta e si abbandonava ai comportamenti più inconsueti libera da ogni freno inibitore , eppure Jester non sembrava catturata da quella strana follia, forse perché quest'ultima era già parte del suo essere.
    La sua figura variopinta iniziò a farsi strada nella calca di festaioli veloce e sfuggente come liquido dalla volontà propria fra le fessure. Infine la Hunter salì come un'ombra le mura d'una casa così da poter essere in bella vista della creatura che aveva portato tanto scompiglio. Attese qualche secondo impregnando il suo En della presenza dell'intruso mentre nella mano destra comparvero al movimento fluido del polso due lamine da poker. Nel farlo la giovane poté sentire i nervi quasi scricchiolare lì dove si erano conficcate le armi del suo JT Stanfa nel loro memorabile duello. Un ricordo che dipinse un sorriso affilato sul volto del Guitto e che fece arrivare la sua presentazione allo sconosciuto come un tentacolo di puro orrore.

    Energia: 110%
    Stato fisico: Buono ma un po' di fastidio al braccio destro a causa delle ferite non del tutto guarite dal duello con Stanfa.
    Stato mentale: 'Normale'

    EQUIPAGGIAMENTO
    10 Carte-lame

    PASSIVE
    50% agilità 50% velocità
    Tela di Nen: Salire su qualunque tipo di superficie
    Aus. di movimento
    Difesa vs i veleni
    Avvertimento vs attacchi psion ed illusori
    Aura di terrore
    10% in più di energia
     
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    Viaggiatore dei Mondi

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    È seduta malamente su una panca, un ginocchio piegato contro il petto intorno al quale ha incrociato le braccia. Da quel punto riesce a tenere sotto controllo ciò che la circonda e a guardare il cielo allo stesso tempo. Non una cosa da poco, se si considera che ha impiegato un'oretta abbondante per decidere dove sedersi a riposare. Ha trascorso la mattinata in giro per la città alta, allo scopo di memorizzare gli intrecci di strade che si snodano intorno agli edifici di riferimento. Se vuole evitare di perdersi in giro per il Presidio Errante ancora una volta in qualche modo dovrà pur provvedere ad allenare il suo senso dell'orientamento.
    Nonostante si fosse ripromessa di fare ritorno all'Albero Casa prima del calare del sole non ha potuto fare a meno di trattenersi presso gli stupendi giardini del quarto girone. Una bellezza diversa dalla vegetazione rigogliosa del Latifondo, più ordinata e curata ma non per questo meno apprezzabile.

    L'aria notturna le pizzica il naso senza però infastidirla particolarmente. Il contesto è sicuramente diverso, ma se chiude gli occhi è un po' come essere a casa. Durante le serate estive era sua abitudine arrampicarsi sul fianco destro della Torre Grigia del porto, così da poter osservare le imbarcazioni dei pescatori che lanciavano le reti che avrebbero recuperato solo alle prime luci dell'alba. L'odore della notte su Laputa manca di quella nota salmastra alla quale è abituata, ma a questo dettaglio può sopperire la fantasia.

    Rilassata com'è sente che quasi potrebbe addormentarsi lì e non accorgersene. A riscuoterla dal torpore è un brivido all'altezza delle scapole, quasi come un tremore indotto dal una corrente fredda. Il clima è mite e non c'è un alito di vento a muovere le foglie delle piante, tuttavia. Fa giusto in tempo a mettersi in piedi quando un tonfo sordo attira la sua attenzione. Seguono schiamazzi di vario genere, urla e altri rumori sommessi. Dev'essere successo qualcosa nelle vicinanze del luogo in cui si trova, sebbene non riesca esattamente a intuirne la natura. Sospira e con movimenti rapidi si assicura la mantella scura che indossa intorno alla spalle, incamminandosi nella direzione da cui sembrano provenire tutte quelle grida.

    Ciò che si ritrova davanti ha dell'assurdo: la zona pullula di persone chiaramente fuori di senno, intente a prendere parte nelle attività più improbabili che la mente umana possa concepire. Risse, risate fragorose, giochi incoscienti condotti da individui sciolti dalle briglie della ragione. Almeno è piuttosto sicura che nulla di simile rientri nella quotidianità laputense. Cerca di ripararsi accostandosi al muro di un palazzo, così da non attirare l'attenzione di soggetti potenzialmente pericolosi. In qualche modo non si sente affatto dell'umore euforico che invece la maggior parte dei presenti sembra condividere. Sono pochi coloro che come lei fanno eccezione, riconoscerli non è difficile. Più o meno hanno la faccia modellata in smorfie che variano dal sorpreso al confuso. Seguendo la direzione dei loro sguardi si ritrova a sollevare il capo verso l'alto. In quel momento le sembra di rabbrividire di nuovo come le è capitato poco prima.

    C'è una luce intensa sospesa nel cielo, e Yana ci mette un po' per capire che si tratta di una figura femminile - una bambina- avvolta dal bagliore. D'istinto porta una mano a schermare gli occhi, infastiditi dall'alternanza repentina tra buio e chiarore. Passato questo momento di esitazione nota che la ragazzina è letteralmente sospesa nel vuoto, seduta placidamente su un qualche aggeggio di cui gli è impossibile determinare la natura, data la distanza che intercorre tra sè è l'oggetto delle sue attenzioni. Trattiene il respiro, indecisa sul da farsi. La situazione degenera rapidamente così come è iniziata, e personalmente non ha idea di come si evolverà. Non positivamente, questo le sembra abbastanza chiaro.



    SPECCHIETTO RIASSUNTIVO
    basso: 5% | medio: 10% | alto: 20% | critico: 40%


    Energia: 100%
    Stato fisico: Ottimale.
    Stato mentale: Ottimale.
    Abilità passive: true sight ( auspex bugie + immunità malie) + over the veil (auspex spirituale)
    Equipaggiamento: pugnale rituale (arma bianca di piccole dimensioni)
    CITAZIONE
    true sight • È difficile che qualcuno riesca a nasconderle qualcosa durante una conversazione; sebbene non riesca con precisione a determinare la natura di una bugia, è in grado di percepire menzogne e omissioni con una certa disinvoltura. Fare incetta di informazioni è stato il suo passatempo preferito per lungo tempo, e l'ha resa in grado di discernere il vero dal falso con una certa padronanza. Quale ciarlatano che si possa definire tale si lascia infinocchiare dai propri clienti? Nessuno, ecco quale. Inoltre, per quanto tenti strenuamente di dimostrare il contrario, Yana è una persona difficile da influenzare. La sua ammirabile capacità di concentrazione le consente di ignorare i tentativi di condizionamento più blandi.

    over the veil • Ci sono tante persone a Banqur che sostengono di essere in grado di comunicare con l'aldilà, di raggiungere spiritualmente le anime dei defunti per avere con esse un contatto, seppur breve ed effimero. È solo un caso se certi fenomeni paranormali si verifichino sempre e solo dietro pagamento, preferibilmente in monete d'oro e in un'unica soluzione. Per quel che riguarda Yana, lei crede di essere l'unica a vedere la "gente morta" (stando alle parole di Fiora) per davvero, almeno all'interno dei confini del Porto. Le basta uscire di casa e fare quattro passi, sul serio. È pieno di spiriti che si avvicendano frai i vivi come se nulla fosse. Sono anime intrappolate fra due mondi, tra corporeo e incorporeo, alle quali non è possibile andare nè avanti nè indietro. Sono tutti molto diversi tra loro, alcuni schivi e riservati, altri con uno scopo da perseguire anche dopo la morte. Poi ci sono quelli come Fiora, che - colorito lattiginoso a parte - non sembrano nemmeno deceduti.

    pugnale rituale • L'unica arma che possiede è un pugnale con manico d'osso di piccole dimensioni, non più lungo di 40 cm, compresa l'impugnatura. L'ha ricevuto in regalo da un avventuriero giunto un giorno per mare. Attualmente lo utilizza durante le sedute con i propri clienti, principalmente per fare atmosfera, e secondariamente per scoraggiare i malintenzionati. Una ragazza che gestisce da sola una bottega è un facile preda per ogni tipo di criminale. Per quanto non sappia usare il coltello per combattere, impugnare un'arma fa sempre un po' di scena.


    Note: smetterò di quotare per intero le passive e la descrizione dell'equip dal prossimo turno :3
     
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    Albero Casa, Latifondo.
    Presidio Errante, Endlos.

    -Anf-anf... anf...

    Non era stato un incubo, ma qualcosa di reale.
    Le parole della vampira rimbombavano ancora nella sua testa.

    « Ve l'ho già detto. I sogni sono fatti così: può accadere davvero di tutto. In questo caso è uscito fuori qualcosa di interessante, ma vivo. Quello che sta succedendo non è nulla di troppo al di là della vostra comprensione: sulla città è calata un'illusione e da qualche parte c'è un'illusionista, niente di più. Ora scusatemi... »

    Congedato l'altro visitatore -il gatto dall'aria gentile ma sfortunatamente troppo simile a quelli già conosciuti di Uthar per ispirarle totalmente fiducia- il Gran Maestro del Liberi Aeris Milites arrancò fino a superare la porta del suo ufficio, aggrappandosi ad oggetti di fortuna. Sentiva la testa girare ed a tratti la vista le veniva meno: fu forse per quello che non riuscì a calcolare bene la distanza di uno scalino, finendo per precipitare lungo le scale.

    Fu così che rimase distesa per qualche secondo, immobile, senza pronunciare un solo lamento. Troppo stanca anche per urlare, la bella rifletteva sulla possibilità o meno di usare le proprie forze per tentare di rimettersi in piedi, qualora non fossero bastate. Fortunatamente, però, qualcuno aveva sentito il suo tonfo ed era uscito per controllare cosa fosse.

    -Emh...Drusilia? Tutto bene?- disse Augustus quando la raggiunse e cercò di aiutarla a rimettersi in piedi -Op op, ecco che ci alziamo. Va bene? Fatta male? Problemi?

    Lo sguardo carico di rammarico e frustrazione che si lasciò sfuggire Drusilia, per qualche attimo rivelò anche la sua volontà nel ringraziarlo di cuore. Parole che, tuttavia, non riuscirono a varcare la soglia delle sue morbide labbra rosse.

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    -I-il popolo...- cercò di spiegare, orribilmente affaticata -il popolo è impazzito.

    Aggrappandosi con le proprie forze al suo salvatore, gli avrebbe chiesto di accompagnarla fuori. -Un codice rosso- avrebbe detto, giungendo dritta al dunque per rendere chiara la gravità della situazione -Un codice rosso alla Città Alta.

    1374205276_zpscb2fe5a8

    Vicoli, Città Alta.
    Presidio Errante, Endlos.

    -... lo so che è un attacco di massa...- diretta alla parte alta della città ed affiancata da Augustus, Drusilia parlava attraverso il suo frammento di AI, rivolgendosi a Khatep -...ma vi ordino di non utilizzare nessuna difesa. Niente golem, draghi, Magisterium o eserciti vari.

    Fortunatamente si era ripresa: Augustus, notando il pallore e la mancanza di forze, le aveva prontamente somministrato un tonico per renderla almeno in grado di alzarsi e combattere. Nulla di estremamente potente, ma perfetto per una situazione simile; avendolo con sè, fu possibile guadagnare tempo e non perderlo alla ricerca della pozione giusta in Ambulatorio. Certo, le girava ancora la testa e provava molta fatica nella corsa, ma era pur sempre in grado di muoversi e pensare.

    -Attendete un mio segnale, prima, ed avverti Yoko di tenersi pronto. Voglio risolverla con le buone, se è possibile.

    In realtà era vero solo in parte: per quanto un popolo impazzito potesse risultare irritante a qualunque carica di potere su Laputa, nessuno di loro l'avrebbe mai potuta pensare -ed affrontare- come l'Alfiere.
    Dire che fosse furiosa era un banalissimo eufemismo ma, se era vero che l'esperienza portava saggezza, quella di Drusilia le suggeriva di trovare un colpevole che fosse tale, prima di scaricargli addosso tutta la propria ira. Questo perchè, al momento, colpevoli potevano essercene tanti. Dalla vampira antipatica allo stesso gatto... al misterioso nemico comparso sulla Fortezza delle Nubi. O tutti quanti, ovviamente.
    In realtà ricordava anche di un patto, nominato nel sogno che aveva dato origine a tutto, che però non riusciva a ricollegare a nulla. Si sentiva confusa... e presa in giro.

    -Augustus, devo confessarti una cosa... ma devi promettermi che manterrai il silenzio- anticipò, quando furono abbastanza vicini alla loro meta -Non ne sono sicura, ma potrebbe essere causa mia.

     
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    Mi sveglio nel cuore della notte, destato da un crescente chiasso proveniente dalle vie della città alta. Comincio a formulare le ragioni in merito al motivo di tanta agitazione: un furto, un crimine più grave, altro. In mezzo alle voci della gente, alle urla e alle risa, sento però una melodia, e deduco quindi che deve trattarsi di una qualche festa di cui non ero al corrente.
    Già che dubito potrò prendere sonno nel vicolo, mi dirigo verso il viale e-
    Dio, questa non è una celebrazione, questo è un puttanaio.
    Gente che beve, gente che mangia, gente che tromba, gente che uccide altra gente, devastazione nelle strade, fra un po' appare Mr. Torgue a richiamare tutti alla calma accompagnato da un gruppo di bolscevichi che grida lodi allo Zar. Tra le mattonelle delle strade scorrono indistintamente sangue, vino e vomito, e molte altre sostanze per le quali non ho né il tempo né l'intenzione di identificare. Alcuni dei corpi che scorgo appartengono a cani e ratti, oltre che a umani, elfi, mezz'orchi e tutto il resto.
    Qualunque cosa stia accadendo, non sta risparmiando nessuno. Qualunque cosa stia accadendo, è pericolosa e io mi devo levare dai coglioni subito. Fuggire da questa porcheria e trovare aiuto per uscire vivo da qui.
    Quanto vorrei essere trent'anni più giovane.
    Comincio a correre per le strade della parte ricca di Laputa, cercando di ignorare i dolori alle zampe dovuti alla vecchiaia o quelli di un cuore oramai indebolito, così come i miei polmoni. Annuso intorno a me, cercando di cogliere odori di cani, o semplicemente odori familiari. Cerco qualcuno che non sia stato ancora assalito da quel rincoglionimento selvaggio.
    Mi dirigo in direzione dell'Albero Casa, pregando che D.R. sia in casa e in sé.
    Dopo dieci minuti di corsa, mi sento esplodere. Rallento, la lingua a penzoloni, e mi guardo in giro di nuovo, tanto per stare sicuri. Ciò che vedo è una figura sul tetto di un'abitazione. Al di là delle micidiali cateratte, ne riconosco vagamente l'odore. E realizzo.
    Gesù Cristo.
    « RAGAZZINA, FAMMI UN FAVORE E DIMMI CHE SEI RIMASTA SANA. » oh, ma che cazzo sto dicendo. « BEH, PIÙ SANA. »
    E anche qui sento che c'è qualcosa di profondamente sbagliato in quel che ho detto, ma conto di aver veicolato il messaggio.

    GaspodeStato fisico: Perfetto.
    Stato mentale: Perfetto.
    Mana: 100/100
    Passive: Anti-Malia, olfatto sviluppato, immunità alle malattie, percezione pericoli.
    Scenici: Daltonismo, eterna vecchiaia, conoscenza del linguaggio umano e canide, nuvola di malattie attorno alla sua persona, due anime.
    Note: La "ragazzina" è Jester.
    Equipaggiamento: N/A
     
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    Steccò malamente, il dito sottile che si rifiutò di chiudersi al momento opportuno e la melodia che andava a farsi friggere in olio bollente assieme al suo proverbiale flemma, interrompendola di colpo e dipingendo sul suo volto dai tratti infantili un'espressione di tremolante fastidio. Non era un grosso problema -ripeteva a se stessa mentre fluttuava poco al di sopra delle case di Laputa-,la Quinta Stagione non è un incantesimo di per se troppo complesso, si limita a stimolare l'inconscio e aggredisce solo persone deboli e sopratutto addormentate, del tutto prive di difese. Però era comunque una seccatura perché aveva tutte le sue buone intenzioni di estenderla ancora un po' fino a raggiungere la città sottostante ed avvolgere tutta l'area in una coltre di allegra follia. Era una festa, dopotutto. Alle feste bisogna invitare tutti. E se qualcuno si rivela un seccatore bisognava prendere la cosa con calma. Con filosofia. Farlo esplodere avrebbe rovinato tutta la bella atmosfera che si era creata.

    png

    « ... »
    Si voltò a fissare dritta negli occhi la fonte di cotanta irritazione. C'era una ragazzina in abiti colorati che le stava proiettando tanto di quell'astio addosso da pensare che la voleva morta. Cosa che, effettivamente, almeno a giudicare dalla sua aura poteva anche corrispondere al vero: quello era intento omicida, non rabbia.
    « Mettiti a cuccia, scimmietta, altrimenti ti faccio davvero del male. »
    Era abbastanza certa di non averla mai vista in vita sua prima di allora. Ed era certa che nemmeno quella strampalata in abiti da clown l'avesse riconosciuta, altrimenti non sarebbe stata così stupida da sfidarla. D'altronde non c'era individuo in tutto il continente di Celentir a non aver mai sentito nominare della Strega d'Argento dei Von Liebewitz. Ma comunque, la stizza era tale che avvelenò le sue parole con tanto di quel potere psionico da strinare completamente il cervello di una persona normale, senza lasciare intatto un solo neurone. In quel modo la sua Quinta Stagione non sarebbe più stata l'unica cosa a friggersi, quella notte.

    Da quel momento Riful recuperò il sorriso e con esso il buonumore, liquidò completamente la saltimbanco e le sue voglie omicide per concentrarsi su qualcosa di più divertente, anche perché dubitava che quella rompiscatole dopo il trattamento che aveva riservato sarebbe stata in grado di sostenere immediatamente una conversazione coerente. Impugnò l'estremità della falce argentata su cui era seduta, la sfilò con un movimento fluido e la levò alta sopra la testa lasciandosi cadere nel vuoto. Non fece in tempo a prendere velocità che una folata di vento etereo l'avvolse e ne accompagnò la discesa finché la punta degli stivaletti toccò il selciato a pochi passi da Ted Carter, Mustang, e Marshall Lee che era appena sopraggiunto sul posto. Fluttuando un palmo dal suolo, la streghetta eseguì un movimento fin troppo rapido per essere normale e si proiettò a pochi centimetri dal faccione elefantino del compare demibestia del pugile. Lo fissò dritto negli occhi, sorridente, e per un breve istante a guardarla in volto sembrò quasi una bambina normale, abiti da fattucchiera a parte. Ovviamente quell'impressione durò pochissimo. Più precisamente: durò fino a quando non fece comparire dal nulla un massiccio grimorio dall'aria arcana.

    « Tu sei un Elessedil...? »
    Cinguettò tutta contenta, felice di aver riconosciuto subito uno dei maghi della torre d'avorio.
    « L'ho capito subititissimo, » disse senza dare il tempo all'altro di controbattere, « perché la terra porta il vostro odore e lo riconoscerei a distanza di chilometri! Senti, qua, ho da chiederti una cosa... »
    Disse distrattamente facendo galleggiare il pesante librone davanti a se e sfogliandone le pagine rilegate in carta pergamena con rapidi movimenti delle dita. Continuò a far svolazzare le pagine finché non ne trovò una in particolare, verso la metà del tomo. Non c'era niente di scritto, in quella pagina, solo glifi su glifi, rune rotondeggianti iscritte in altre rune di forme geometriche e disegni simili a gelogrifici che richiamavano volti sconosciuti e icone magiche. Solo allora afferrò il libro con entrambe le mani e lo sbatté in faccia all'elefante, tutta contenta:
    « Ti andrebbe di leggerci una fiaba...? ♥ »

    .This is the Way your World Ends ~ Istruzioni
    Ted Carter, Marshall Lee: Non ci sono aure di charme particolari a cui devi prestare attenzione, solo la nuda e cruda realtà di una bambina ammantata di un'aura così pesante da fare impressione. Avete addosso una pressione psicologica pari o forse superiore a quella che provereste al cospetto di a 3-4 alfieri intenti a fissarvi, e lo stesso ovviamente vale anche per il compagno di Ted, Mustang, che oltretutto è anche l'individuo a cui quella ragazzina sconosciuta si rivolge in modo esplicito. Se provate a sbirciare il libro e leggerne i contenuti, vi riuscirà difficile anche solo soffermare lo sguardo sulle forme geometriche iscritte con uno strano tipo di inchiostro nerastro. Le forme sono distorte, sembrano muoversi, fa male anche solo guardarle troppo a lungo. Per di più sono illeggibili, non appartengono a nessun tipo di scrittura di cui siate a conoscenza.

    Jester: Se volevi attirare l'attenzione della bambina allora hai avuto successo. Se pensavi di riuscire ad intimorirla invece hai decisamente fallito. In compenso sei riuscita a deconcentrarla, ed a provocare in lei un moto di irritazione che può dirsi comunque un risultato. Il problema è che in tutta risposta lei si volta con un'occhiataccia e ti scarica addosso una tecnica psionica di Consumo Critico a bruciapelo, senza neanche pensarci troppo. Se vuoi puoi provare a smorzare la violenza del colpo con difese mentali adeguate, tuttavia la bordata è di quelle che si fanno sentire comunque e non puoi mitigarla totalmente nemmeno opponendovi un ulteriore Critico. La tecnica non lascia danni effettivi fisici o mentali, ma ti devasta dal punto di vista emotivo scaricando sui tuoi sensi l'orrore di una sensazione che non ti è affatto estranea: quella di morire. Nel giro di un battito di ciglia muori schiacciata da un peso invisibile, muori dilaniata da lame inesistenti, muori devastata dall'interno da freddo metallo, muori ridotta in pezzi e mutilata più e più volte, muori con gli occhi che colano giù dalle orbite e le cervella che si liquefano, muori con il ventre aperto e le interiora che piovono ovunque e muori crocifissa in una lenta e terribile agonia che sarebbe durata chissà quanto se una voce che conosci non irrompesse nei tuoi sogni ad occhi aperti costringendoti a tornare alla realtà. E sei fortunata che sei avvezza a sensazioni come quelle appena provate. Una persona normale, al posto tuo, ne sarebbe uscita molto peggio, o non ne sarebbe uscita affatto.
    Emersa dal terremoto psionico a cui sei stata sottoposta ti ritrovi a guardare la tua aguzzina con occhi completamente diversi. Hai la piena e totale consapevolezza che quella non è una creatura normale. E' volata dritta verso una tua conoscenza, Ted Carter, ed egli ora è in pericolo. In tutte le immagini che hai appena visto di te stessa uccisa nei modi più tremendi, ora è il volto del pugile che prende il posto del tuo, terribile memento di ciò che sta per accadere. E' solo questione di tempo...
    A salvarti in modo totalmente accidentale è stato Gaspode, il cane. Era la sua voce quella che ha fatto irruzione nella tua mente, e te lo ritrovi a fianco.

    Gaspode: La situazione è strana ed il tuo istinto ti dice di prestare attenzione perché la bambina in nero comparsa dal nulla non promette niente di buono. E, sempre ad istinto, parrebbe anche la causa di quel putiferio scoppiato in Laputa. Attendi il post di Jester prima di rispondere!

    R: Assisti alla scena sottostante dalla tua posizione nascosto su di un tetto. Non ti è chiaro se la bambina è totalmente all'oscuro della tua presenza o se ti ha semplicemente ignorato. Hai l'oppressiva sensazione di essere osservato, per quanto ti è certo che quella strana creatura paludata di nero adesso sta rivolgendo la sua attenzione al trio composto da Ted Carter, l'elefante Mustang e Marshall Lee. Di certo devi decidere che fare perchè quella creatura sembra rappresentare un pericolo per il presidio, devi quindi scegliere se rivelarti o se continuare ad osservare la situazione senza intervenire. In ogni caso, attendi il post di Madhatter prima di rispondere.

    yana`: L'intuito ti suggerisce che quella strana ragazzina che hai appena visto è la causa di tutto quel delirio che sembra aver ammantato Laputa. Vedi chiaramente il punto esatto in cui è atterrata e sebbene a piedi puoi raggiungerla in breve, dato che si trova proprio oltre una fila di edifici di fronte a te. L'istinto ti suggerisce cautela, ma a te sta la scelta se farti avanti o meno. In ogni caso, attendi il post di Madhatter prima di rispondere.

    Stanfa: Segui le istruzioni di Drusilia!

     
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    Numerologia 3: Comunicatività

    Albero Casa


    Ovviamente appena si rende conto delle condizioni del Gran Maestro è ben felice di cederle un paio delle sue pozioni per cercare di ridarle un po' di forze.
    Come al suo solito, stralunato e confuso, non era riuscito a comprendere chiramente cosa sta accadendo per le strade di Laputa. Uscito dall'Albero quello che vede lo lascia sinceramente basito. Per un tipo calmo e pacato come lui osservare quegli scempi e quel delirio generale è condiviso è qualcosa di ben peggiore di qualsiasi altro crimine.
    Compresa la situazione tutti i suoi spiriti cominciano ad urlargli nella mente di star attento e Giulietta, presa da un moto di tenerezza, invita più volte Augustus a cercare di risolvere la situazione.
    Straziato ed intontito inizialmente il Numerologo esita, deve acclimatarsi alla situazione, ma alla fine di corsa segue il Gran Maestro verso quello che sembra un vero e proprio faro di sventure, l'epicentro di tutti i mali, insomma. Ovviamente, grazie al radar di pericoli, lungo la strada sonda la situazione e si prepara eventualmente a fermarsi di fronte a crimini efferati. Al momento è una questione di gerarchia e di priorità, per quanto la cosa possa sembrare disumana: fermare una scazzottata non è utile alla situazione, chi vi è coinvolto domani si sveglierà con qualche livido, ma nulla di troppo grave. Diversa, invece, è la questione "cose che mettono a rischio la vita altrui", queste van gestite comunque.
    Durante la corsa, comunque, non può che ascoltare quanto dice il superiore al suo frammento. La situazione è contorta, ma in queste situazioni il Numerologo ha imparato che si deve agire con calme e con metodo. Si deve cercare di osservare tutto in maniera asettica, oggettiva, cosa non sempre facile. In particolar modo quando una Drusilia a caso tira una bomba mediatica come la sua ultima frase.
    Vista la rivelazione di colpo il povero Augustino si sente gelare. Un brivido freddo gli corre lungo la schiena ma poi la mente fa il suo lavoro e processa l'informazione. Nel giro di un paio di respiri riesce anche a ponderare una risposta adatta.
    Manterrò il segreto, anche se sono certo che non lo hai fatto apposta.
    Prima o poi, però, dovrai spiegarmi cosa è successo

    Notare che ha fatto il grandissimo sforzo, annaspando e tossicchiando, di dare del "tu" al superiore. Come già detto è questione di focalizzare i giusti obiettivi.
    Intanto grazie al radar spiritico continua a guidare il gruppetto verso il faro spiritico che incombe, o meglio incombeva sui cieli di Laputa. Nota, infatti, che questo plana al suolo, informazione che viene subito condivisa. Ormai quasi giunto a destinazione sparpaglia i suoi spiriti nelle vicinanze. Ha bisogno di sapere chi è presente, dove si trova, se ci sono pericoli e cosa ben più importante spera di avere qualche visione su quanto è accaduto o accadrà.
    Forza, spiritelli, mettetevi a lavoro!


    Equipaggiamento: Mazzo di Tarocchi
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    Status Fisico: Perfetto
    Status Mentale: Perfetto

    Passive
    Sussurri - Auspex spiritico nel raggio di 30 metri
    Sussurri - Auspex dei legami
    Figlio dei Numeri - Istant Casting
    Figlio dei Numeri - Aumento riserva di mana
    Spiriti: Giulietta - Percezione dei pericoli nel raggio di 30 metri
    Condivisione Spiritica - Immunità al dolore
    Continuità Spirituale - Casting dai tarocchi
    Velo dell'Anima - Visioni a discrezione del QM

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    Ted Carter



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    La tensione aleggiava nell’aria ed era pesante come un macigno sul petto.
    Vi era gente che rideva e che urlava di gioia, eppure gli occhi di Ted erano ancora fissi su quella bambina sospesa in cielo, difatti essa era la principale causa di tutto quel pandemonio:

    ”Lo senti anche tu Carter, non è vero?”

    Era la prima volta che non si rivolgeva a lui chiamandolo “Signore”, ma la situazione era delicata e non gli sembrava il caso di rispettare certi protocolli.

    ”Ovvio che si. Ha un’aura mostruosa, di gran lunga superiore a quella di qualsiasi altro essere vivente che io abbia incontrato fino ad ora … ”

    Subito dai suoi ricordi emerse Manitan, la figura prorettrice del terzo girone del presidio Errante e poteva tristemente notare come le loro aure fossero simili.

    ” … al momento non possiamo competere con lei, ma dobbiamo fermare questa gente.”

    Non riusciva proprio a mandare giù la cosa, si sentiva tremendamente debole e odiava quando succedeva.
    Per sua fortuna, a sviarlo da quei pensieri, arrivò una sua vecchia conoscenza, che venne accolta con mezzo sorriso e una frase d’incoraggiamento:

    ”Marshall è bello rivederti ragazzo mio.”

    A quel punto provò ad avvicinarsi il più possibile all’amico vampiro, cercando di moderare la voce per non farsi sentire da quella ragazza demoniaca.

    ”Non so di preciso cosa stia succedendo qui, ma … quella bambina, è lei il problema. Al momento non possiamo farcela da soli, dobbiamo aspettare alleati e tenerla sotto controllo. Per quanto riguarda l’elefante si chiama Agrodon, ed è il mio maestro e …”

    Bastò un momento di distrazione per ritrovarsi l’infante a pochi passi di distanza.
    L’ironia della sorte volle che il campione mondiale di boxe avesse paura di una piccola bimba.
    E così fu.
    Nella sua mente si sentì morire mille volte, mentre il sorriso di colei che prima suonava il flauto, si allargasse.
    Camminava in mezzo a loro con una naturalezza e una disinvoltura, che apparvero grotteschi agli occhi del campione. Ma non era né lui e né Marshall l’attrazione principale dei suoi occhi, ma Mustang.

    Dal canto suo, se Ted aveva paura, lui ne aveva molta di più.
    Dapprima non riusciva neppure a incrociare lo sguardo della bambina, preferiva guardare altrove, ma la sua presenza non poteva essere ignorata.
    Poi si rivolse a lui.
    Lo chiamò Elessedil.
    Occhiata interrogativa verso il nero che rispose con un’alzata di spalle.
    Quella ragazza oltre che demoniaca era anche pazza, ai suoi orecchi giungevano solo parole che sembravano vaneggiamenti.
    Poi fece apparire un tomo e a quel punto Mustang comprese che voleva rinchiuderlo nelle pagine di quel libro:

    « Ti andrebbe di leggerci una fiaba...? ♥ »

    Si fermò un’attimo perplesso. Veramente voleva che gli leggesse una favola?
    Nuova occhiata al campione, che questa volta però fu accolta con una risposta tutt’altro che silenziosa.

    ”Ma che bello una favola. Mi piacciono le favole e a te Lee?”

    Disse provando a tirare dentro il vampiro.
    Mustang rimase perplesso, ma poco dopo capì cosa aveva in mente Ted. Voleva guadagnare tempo, più tempo possibile.
    Non sapeva come funzionassero gli aviatori, ma intuiva che qualcosa si fosse già messo in moto, era solamente una questione di tempo.

    ”E così vuoi una bella storia da farti raccontare?”

    Era strano che Agrodon usasse un simile linguaggio, sopratutto in una situazione delicata come quella, ma anche lui era stato padre, per ben due volte, forse non ci sapeva fare con gli infanti, ma ci avrebbe provato comunque.
    Allungò uno sguardo al libro, che ovviamente, era illeggibile per la sua lingua.
    Colpo prorompente di tosse, come soltanto un’elefante di due metri e mezzo saprebbe fare:

    ”Una bella favola dopo una festa ci sta proprio bene. Ma c’è troppa confusione e vorrei che ascoltassero tutti. Puoi attirare la loro attenzione per favore?

    Un caldo sorriso a fine discorso.
    Forse quella richiesta sarebbe servita a qualcosa.



    Stato fisico: Ottimo
    Stato Mentale: Preoccupato e spaventato
    Mana: 110%

    The Energy:
    -(+50% Forza, +50% Destrezza, +10% Mana)

    The Infinity Power:
    -(Immunità al dolore, Auspex Movimento (30m), Anti-Auspex Spirituale)

    I am a Hero
    -(Non ha perdite di sangue, Rigenerazione corpo Only Gdr)

    Pelle di diamante del drago di ferro
    -(Armatura completa naturale:Pelle)

    Agrodon Mustang
    Stato fisico: Ottimo
    Stato Mentale: Spaventato e preoccupato ma cerca di apparire normale

    Corpo da Guerriero:
    - ( + 50% Forza, Armatura completa naturale:Pelle, Arto aggiuntivo)

    Terremoto
    - (Arma Bianca)

    Mente del Politico:
    - (Anti-Malia)

     
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    Manterrò il segreto, anche se sono certo che non lo hai fatto apposta.
    Prima o poi, però, dovrai spiegarmi cosa è successo


    ...

    Sinceramente, credeva che il suo accompagnatore avrebbe risposto molto peggio a quella brutta notizia. Oltretutto come reazione non sarebbe risultata nemmeno poi così irreale; la bella aveva infatti immaginato un Augustus improvvisamente adirato, al punto di fermare la sua avanzata e fissarla male, con tutta la disapprovazione che un giovanotto (più incline allo studio che alla guerra) armato di spiriti era in grado di mostrare. Laputa, infondo, era appena stata vittima di un attacco da parte di un illusionista e sembrava sul punto di trasformarsi in una sottospecie di manicomio sospeso nei cieli di Endlos.
    Brutta storia.
    Non avrebbe biasimato un certo dissenso.

    -La verità è che credo qualcuno si sia preso gioco di me, ed ho validi motivi per pensarlo.

    Cercò di chiarire la situazione, anche se lei per prima si sentiva davvero confusa a riguardo.
    In realtà non comprendeva nemmeno il motivo di quelle fantasiose quanto pessimistiche aspettative nei confronti del numerologo, ma era abbastanza convinta che, fra tutti gli Aviatori, se c'era qualcuno in grado di marciarle contro in quel momento, era proprio lui. Aveva iniziato a conoscerlo e, per quanto solitamente mite, sapeva che avrebbe parlato se fosse stato necessario. Glielo aveva dimostrato sull'Arena.


    -Il problema è che non so di chi si tratti, e nemmeno cosa ha fatto con esattezza- gesticolò, mentre l'altro mandava spiriti in perlustrazione -Non sono una studiosa e nemmeno un Magister... queste cose non le capisco.

    Discostò lo sguardo, arrossendo.
    A dire il vero, le sue mancanze finivano sempre per farla sentire a disagio.

    -Però il risultato è questo.



    Edited by Drusilia Galanodel - 28/5/2015, 22:40
     
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    Marshall è bello rivederti ragazzo mio , mi disse Ted, accompagnando la sua frase con un mezzo sorriso, quindi si avvicinò a me, spiegandomi sottovoce la situazione e presentandomi Agrodon, stavo per rispondere, quando la bambina ci atterrò davanti, dopo un movimento ad alta velocità. Mi sentì come avessi preso un infarto, caddi a terra per la sorpresa, osservando la ragazzina, C-che diavolo succede, perchè mi sento come se avessi la Morte dinnanzi? Possibile che la ragazzina abbia un potere simile da intimorire con la sola presenza? Pensai quindi, rialzandomi.
    Osservai poi la bambina, la quale chiamò in modo alquanto bizzarro: Essedil. Non commentai, era come se mi fossi trovato dinnanzi quel bastardo di mio padre, con tutto il suo esercito di morti, non averi osato mancarle di rispetto, di sicuro mi sarei ritrovato a finir male, cosa che temei per il povero elefante umanoide, quando lei gli si avvicinò ad un palmo dal viso.
    Un libro, dalla copertina nera come la pece, quando lo vidi in mano alla bimba, temei che vi volesse richiudere dentro il povero Agrodon, Devo fermarla, pensai, preparandomi ad evocare Ryuma, quando sentì una domanda che mi stupì non poco: « Ti andrebbe di leggerci una fiaba...? ♥ »
    Ero stranito, voleva davvero che le leggesse una fiaba, roba da matti. Annuì alla proposta di Ted, Sisi, è proprio una bella idea, confermai, per poi udire la richiesta di Agrodon, Meglio che attiri anche io l'attenzione, devo avvertire l'Alfiere, pensai quindi, per poi schioccare le dita, utilizzando i miei poteri di necromante.
    Dietro ad un palazzo, lontano dalla vista della streghetta si materializzarono delle fiamme blu, che, presa velocemente forma umana, divennero tangibili divenendo Ryuma, il mio zombie-samurai sapeva già quel che doveva fare, e si mise quindi a correre in mezzo alla folla, districandosi tra i palazzi, diretto verso l'Albero-Casa.
    Ryuma durante la sua corsa, scorse Drusilia tra i palazzi, insieme ad un individuo che però non seppe identificare, presumibilmente un aviatore, e avvicinatosi ai due prese parola: Sono stato mandato dal Signorino Marshall per avvertirvi che lui, il signor Ted Carter e il suo maestro, Agrodon, sono faccia a faccia con colei che ha causato questa isteria di massa, stanno cercando di prendere tempo, vi prego di seguirmi così che vi porti da loro, detto ciò attese una risposta dall'Alfiere e dal suo accompagnatore.
    Speriamo che Ryuma riesca a portare qui qualche aiuto, pensai, spernao che Ryuma riuscisse effettivamente a portare dei rinforzi.

    Stato Fisico: Indenne
    Stato Psicologico: //
    Energia: 90%
    CITAZIONE
    Equipaggiamento:
    Basso-Ascia : Ascia color rosso sangue lunga 190 cm, trasformata in basso da Marshall, il quale oltre a usarla come ascia, e come strumento musicale, la usa per incanalare i suoi poteri oscuri.


    Borraccia: Borraccia che può contenere fino a 4 litri di u qualsiasi liquido, Marshall vi trasporta il sangue, in modo da non rimanerne a corto e non trasformarsi in una belva quando è affamato.

    Abilità Passive:
    Passive:
    Vita da Vampiro :
    Essendo un vampiro, Marshall ha acquisito l'immortalità caratteristica della sua razza, non venendo però influenzato dalla luce del sole, ma avendo come unico punto debole il sangue di altri vampiri, che se gli venisse iniettato, lo ucciderebbe.
    Inoltre grazie alla sua natura di vampiro, il ragazzo è divenuto in grado di levitare come un fantasma, con l'unico limite di 5 metri, dettato dalla forza di gravità del semipiano.

    Controllo a distanza: Pur non riuscendo a controllare perfettamente i suoi poteri, Marshall è in grado di utilizzarli attivandoli a distanza attraverso le proprie evocazioni da necromante.

    TECNICHE UTILIZZATE:
    CITAZIONE
    Ryuma (10%) (1pt):
    Essendo un vampiro nobile, Marshall ha avuto un maggiordomo personale, uno zombie samurai fedele alla famiglia Lee: Ryuma.
    Anche dopo l'arrivo su Endlos, Marshall è rimasto connesso all'Oltretomba del suo mondo, riuscendo a richiamare dal Mondo dei Morti il samurai, il quale dopo essere stato evocato attaccherà l'avversario con tecniche di scherma giapponese.
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    La nera figura sospesa nel vuoto decise di interrompere la melodia di cui era artefice quando notò la presenza del Giullare, una piccola vittoria che disegnò l'ombra d'un sorriso sul volto di quest'ultima. Purtroppo la giovane Hunter dovette ricordare ben presto il detto 'ride bene chi ride ultimo' perché, dopo un velocissimo brivido che le percorse il corpo da capo a piedi avvertendola che qualcosa di losco stava per accadere, venne schiacciata sotto il peso di diverse tonnellate. Tuttavia la fanciulla non cadde in ginocchio poiché la pressione che l'aveva fatta vacillare un secondo prima scomparve e un centinaio di lame invisibili iniziarono a trafiggerla senza pietà, infinite volte. A quel punto la Strega era sul punto di urlare ma si bloccò quando il mondo inizio a sfumare attorno a lei, era cieca. In un moto automatico si portò le mani al volto e scoprì i suoi occhi sciogliersi sui palmi e a quel punto fu il cervello a fondersi in un fuoco invisibile. La Selvatica credette poi di ritornare in vita non cosciente che si trattasse di una mera illusione. Urlò quando scoprì il suo ventre squarciarsi e eruttare sangue come se qualcosa dall'interno volesse uscire fuori e scoppiò a piangere terrorizzata quando vide essere le sue viscere a voler scappare. Infine Jester scoppiò a ridere travolta da un'ondata di follia mentre la sofferenza diventava lancinante, incontrollabile e continua. Si ritrovò con i polsi e i piedi chiodati, i polmoni che chiedevano aria disperatamente, si trovava al Golgota. Nonostante ciò non era abbandonata a se stessa...

    « RAGAZZINA, FAMMI UN FAVORE E DIMMI CHE SEI RIMASTA SANA. »
    La voce conosciuta arrivò direttamente alla mente della Selvatica.

    « BEH, PIÙ SANA. »

    Una correzione che trascinò il Giullare fuori dalla follia e trasformò le sue risa in un sorriso dolce. La giovane chiuse le palpebre e strinse i denti, aveva finalmente capito che si trattava di una tecnica psionica, lo sentiva nel suo corpo, lo poteva fiutava nell'aria. Buttandosi in avanti con il busto e facendo forza cosicché i polsi si squarciassero ulteriormente fino a farsi trapassare interamente dai chiodi e liberarsi in una fontana di sangue la Strega sentì di cadere in avanti ancora legata alla croce per i piedi. Tuttavia, come lei aveva previsto, fece solo un passo nella realtà.
    Le iridi d'onice scrutarono nella notte la creatura scendere sulla terra e quando lo sguardo non poté più catturare i suoi movimenti fu l'En ad indicarglieli. Nonostante ciò Jester non la seguì o almeno non ancora. Corse invece alla sua sinistra e scivolò per le mura come una lucertola per poi arrivare dal suo salvatore.

    -Buonasera
    Anche se nera!-


    Detto ciò la Circense si mise in ginocchio e prese in braccio Gaspode, un simpatico cagnolino_ non troppo 'ino'_ che aveva conosciuto qualche tempo prima al cappio di Bronzo. Lo strinse forte, ma non troppo, al petto e quasi scoppiò a piangere. Sospirò.

    -La devo fermare
    Stammi ad aiutare!-


    La Hunter si alzò e si diresse dove il suo auspex gli svelava essere la creatura e scoprì essere insieme ad altre due persone. Un attimo prima di svoltare l'angolo per raggiungerla si fermò dietro una casa e posò il suo amico.

    -Fidati è una creatura potente
    Fa uscir tutti fuori di mente,
    Ed avvicinarsi sarebbe imprudente.-

    Fece una pausa e carezzò l'amico a quattro zampe sotto il mento.

    -Lo faccio fuori stanne certo,
    Con uno schiocco t'avverto.
    Però distrailo e poi scappa
    Veloce senza far tappa!-


    Detto questo Jester fece un sorriso al suo compagno e senza ascoltar possibile lamentele iniziò a saltellare verso l'oggetto del suo disprezzo. Grande fu la sorpresa nel notare che questo fosse assieme al suo caro amico Ted Carter ed una terza persona che non riconobbe ma ancora più grande che la creatura che l'aveva infastidita fosse una ragazzina, o almeno all'apparenza sembrava tale. Una bimba dal cappello da Strega e la falce da mietitore.
    La rabbia che aveva accompagnato la Selvatica fino a quel momento si sciolse. Probabilmente con la sua aura l'aveva spaventata e la piccola aveva risposto lanciondole contro un attacco.

    -Buonasera a tutti
    Sia belli che brutti!-


    Si fermò a qualche passò dalla piccola con un sorriso gioviale inclinandosi in avanti portando le mani sulle cosce.

    -Immagino di averti spaventata
    Sono immensamente mortificata!
    Nessuno ti farà alcun male
    Mi chiamo Jester e il tuo è quale?-


    Detto questo porse la mano alla signorina. E' vero che quella che aveva vissuto poco prima era un'esperienza che non voleva ripetere, ma era pur vero che una streghettina tanto giovane non avrebbe potuto agire con cattiveria.

    Energia: 110%
    Stato mentale: Folle-Disperata-Sollevata
    Stato fisico: Buono

    PASSIVE:

    - Terrore nell'Orrore -
    Per quanto possa esser definita graziosa quando Jester si arrabbia diventa davvero inquietante. Ciò viene amplificato in più casi:
    1 Quando è arrabbiata!
    2 Quando le sciolgono la treccia!
    3 Quando si fa guidare dalla follia!
    4 Quando combatte!

    -Intrusioni e Selezioni-
    Ogni qualvolta qualcuno cerchi di farsi strada nella testolina matta della nostra Giullare ella riuscirà ad avvertire l'intrusione e potrà selezionare la strategia che riterrà più opportuna. Una difesa contro simpatiche tecniche psion o illusoria acquisita dalla Hunter nel corso del tempo grazie alla sua tenacia guerriera. (Avvertimento psion+ illusoria)

    -Bella addormentata-
    Bella addormentata, nessuno mi ha svegliata! L'ago non mi ha punto e il mio cuor non è defunto. Ticchetta ancora forte e non cerca la morte. Bella addormentata, niente mela avvelenata. L'occhio resta aperto scuro, profondo esperto. Bella addormentata, te la sei cercata! Eppure non mi abbatto e temeraria combatto!
    (Difesa contro il veleno.)

    - Jester's Art -
    Ogni Corte che si rispetti è provvista di un artista pronto a soddisfare, compiacere e divertire le persone che la abitano.
    Beh, nel mondo Hunter x Hunter Jester era quell'artista!
    Infatti il Giullare assieme a suo padre si esibiva non solo nel raccontare storie in rima ma anche in giochi di abilità. E fu così che con il passare del tempo ha sviluppò dei power-up di agilità e velocità del 50%.

    - Moon's Witch -
    Essendo nelle vene di Jester il sangue delle Selvatiche la ragazza ha ricevuto il dono dell'immortalità.
    Infatti se viene uccisa si attiva un processo di autorigenerazione dove le ferite si rimarginano e al sorgere della Luna il cuore ricomincia a battere.
    L'unico modo in cui una Strega della Luna muore è il suicidio volontario...

    -Energia non andar via-
    Grazie al tempo passato a combattere su Endlos Jester migliora il suo stile di combattimento. Ciò comporta un'energia maggiorata del 10%. (110%)

    -L'anima mia danno tutti lo sanno-
    Essendo Jester una Hunter è in grado di percepire le aure che la circondano attraverso l'En. Con il passare del tempo trascorso su Endlos la giovane è riuscita ad affinare tale tecnica rendendola non solo migliore, ma del tutto spontanea. Così la Strega della Luna riesce ad avvertire la forma e il movimento di qualsiasi cosa entri nel raggio d’azione dell'aura (30 metri).

    -Tela di Nen-
    La mezza Selvatica ha sviluppato grazie all'unione delle abilità Hunter e il potere elementale una strana ed utile attitudine. Essa consiste nel camminare su qualsiasi superficie liquida o solida attraverso una specie di tela, che ricorda una ragnatela, in grado di appiccicarle le piante dei piedi (scarpa o non scarpa) anche a testa in giù.
     
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