This is the Way your World Ends

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    No, non è rimasta "più" sana. Oppure sono io ad avere una pessima memoria e la rammentavo molto meno eccentrica di così; deve essere un po' la vecchiaia, e un po' il fatto che potrei aver preferito rimuovere o almeno mitigare i ricordi legati alla sera in cui l'ho conosciuta. Ancora, potrebbe essere stata la disperazione del momento: in mezzo a quel putiferio, un odore familiare dà una sensazione di sicurezza in più. Nel peggiore dei casi, è un pericolo che già conosci.
    Sento che la ragazza non è al pieno delle sue forze, siano queste fisiche o mentali. È qualcosa che avverto perlopiù istintivamente, basandomi sugli odori che il corpo di lei sta rilasciando. Congetture, perlopiù, ma mi è difficile non sentire nulla quando ho il tartufo praticamente affondato tra i suoi seni.
    « Hmpfngh! Avvertimi, Cristo. » è l'unica cosa che chiedo, davvero. Perché un passaggio, dopo la corsa che ho fatto, io non lo rifiuto. Mi dimeno tra le sue braccia fino a che non riesco a trovare una posizione dalla quale possa sia respirare che vedere quello che mi succede attorno. « E non accarezzarmi! » aggiungo, quando la ragazzina si avventa sul mio mento. Passi l'essere stato preso in braccio, questo mi dà genuinamente fastidio.
    E ora, verso l'Alb-
    No, eh? Immagino, però, che a questo punto gli Aviatori si siano già mobilitati. Ritengo che non ci sia bisogno di una comunicazione dei servizi segreti o la vidimazione di qualche bolla del cazzo per casi di questo tipo. Un udito od una vista un minimo funzionanti per accorgersi del problema stesso, questo sì. Fiducioso nella prontezza dei miei compagni ma, soprattutto, certo dell'incapacità del mio cuore di reggere un'altra galoppata, lascio che Jester mi trascini ovunque mi voglia trasportare. Cadere in battaglia è un rischio, ma crepare d'infarto una sicurezza. Almeno, questo è il modo che ho per illudermi e darmi un po' di motivazione.
    Giunti a destinazione, scendo dalla Rima-mobile e passo a rassegna con occhi e naso i presenti.
    Un vago sentore di cose morte e di metallo.
    « Ragazzo. »
    Un pungente odore di negro.
    « Ted. »
    Questo invece è indescrivibile, per Dio.
    « Qualunque cosa tu sia. »
    Sull'ultima mi ritrovo ad esitare. Come aspetto ed odore, non farebbe paura al più misero dei ratti. Tuttavia, la mia coda si erge verso l'alto con fare quasi spontaneo. È una sensazione di forte tensione.
    « Ragazzina. »
    Sposto lo sguardo su quella falce grande almeno quanto lei, quindi torno a fissarla dritta negli occhi. È una minaccia, me lo sta dicendo ogni dannatissima fibra del mio corpo, una che ha a che fare con tutto questo. Se davvero ho ragione, sento che si rivelerà molto presto.
    « Dammi delle spiegazioni. »

    GaspodeStato fisico: Perfetto.
    Stato mentale: Perfetto.
    Mana: 100/100
    Passive: Anti-Malia, olfatto sviluppato, immunità alle malattie, percezione pericoli.
    Scenici: Daltonismo, eterna vecchiaia, conoscenza del linguaggio umano e canide, nuvola di malattie attorno alla sua persona, due anime.
    Note: "Ragazzo" = Marshall, l'indescrivibile è Mustang. L'uso dei termini derogatori ("negro") in questo post sono stati inseriti in accordo con l'epoca di provenienza di Gaspode. :V
    Equipaggiamento: N/A
     
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    Turn off the lights and murder the dawn.

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    Laputa
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    rsz_latestQuando non ha di che fare all'Albero Casa, ad Anastasia è concesso di uscire, a patto non si allontani mai troppo e ritorni prima che faccia buio. Non che non ci si fidi di lei. Anzi a dire il vero non ci si fida proprio di lei, per un semplice motivo. Nonostante non si fosse potuto studiare, ancora, il suo caso oltre, è chiaro dalle indagini fatte finora la sua età mentale non sia in sintonia con quella "fisica", se quell'esoscheletro possa essere chiamato "fisico" e possa essere naturale.

    Ad otto anni, purché sia Laputa e non Merovish, è sempre sconsigliabile per una bambina uscire la sera. Così, avvolta nel suo mantello nero, unica cosa sopravvissuta dalla sua permanenza a Nord, Anastasia s'incammina per tornare a casa. Ha già fatto sin troppo tardi, è buio. No, ma dice, è giorno. Ma fino a pochi attimi fa era buio. Anche lei giunge alla conclusione ci sia qualcosa che non va... soprattutto perché le tenebre ritornano ad imperare attorno, dopo quel lampo. Anastasia, al sopraggiungere della luce, trasalisce e porta istintivamente gli occhi al cielo. Sogna o quella che sente... è una melodia. Sogna o quella che vede nel cielo... è una ragazzina sospesa in aria? Prima che i suoi occhi occhi ed orecchie, ultimi ed unici sensi funzionanti in lei, possano focalizzarsi su qualsiasi cosa... il caos. La città tutta sembra avvolta da esso. Un caleidoscopio selvaggio di voci, urla, gesti, spinte, al cui centro si sente, pur non essendolo realmente, Anastasia. L'unica cosa che sente di poter fare, come ogni essere umano, è guardare in alto, dove sempre si può trovare uno spiraglio di luce e di aria, una speranza. Non c'è più quella figura piccola ed accogliente ad attendere i suoi occhi. O meglio, ne cattura l'immagine sfuggente scivolare al suolo, troppo leggera ed elegante perché sia un brutale precipitare. Lungi dalla sua semplice mente collegare tutta la baraonda a quella ragazzina, Anastasia si precipita verso il punto in cui le sembra sia caduta, ignorando, spintonando ed addirittura buttando giù chiunque le venga addosso.

    Non ci mette poi molto. Si ritrova presto all'angolo di una delle tante case, intenta a sbirciare un gruppo di persone di cui, forse, qualcuno famigliare, come quel cane o quell'uomo nero. Non ha tempo né concentrazione per comprenderlo. Tutta la sua attenzione sembra essere completamente attratta dalla ragazzina in abiti strani, che solo nello scatolo magico Anastasia aveva mai visto. Eppure non è quello il punto. Quella ragazzina, la sua sola vista, la porta ad affondare il suo viso da manichino metallico ancor più in profondità nel suo cappuccio e ritarsi sempre di più in esso, come in una vana protezione. Non fosse per quel suo esoscheletro, le gambe le tremerebbero e non saprebbe spiegarsi perché, perciò, nascosta come può, rimane indecisa sul farsi avanti o meno.


    Condizione 100%

    Mercury Il corpo di Anastasia è fatto esclusivamente di Mercurio. Qualsiasi colpo, potesse piegare la sua straordinaria benedizione e maledizione, la potrebbe scalfire, ma nessuno stimolo raggiungerà mai alcun nervo per comunicare il senso del dolore al suo cervello, oramai.
    [Immunità al dolore]

    Mercury II Mercurio. Duro. Indistruttibile. Solido. Per ogni attacco di quel corpo perfetto nato dal Progetto Anastasia, una potenza irresistibile si abbatterà sul nemico, con l'intento di ridurlo in brandelli.
    [Power up passivo + 50% di Forza]
     
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    Lentamente, la punta della piuma d'oca scivolava sulla carta, lasciando dietro di sé la scia nera dell'inchiostro -nitida come un solco anche alla luce della piccola lampada da scrivania-, vergando con una calligrafia elegante la lista delle provvigioni necessarie per il prossimo mese; certo, non si trattava di un lavoro entusiasmante, ma... il fatto che fosse di primaria necessità bastava a rivestire quel compito noioso di un'importanza vitale.

    Già, perché non conta quanto forte e coeso sia un Presidio: se i bilanci non quadrano, qualsiasi potenza corre il rischio di finire gambe all'aria... e quello Errante -per volontà dell'Alfiere sempre in prima linea su ogni fronte che vedeva scoperto il fianco del semipiano-, nonostante le dimensioni ridotte, si imbarcava spesso in imprese titaniche che un qualunque statista avrebbe definito superflue, se non azzardate.

    Non che l'Isola avesse qualche campagna militare in programma, ora come ora, ma... fin da quando l'Autocrate Drusilia gli aveva esposto il suo desiderio di estendere il servizio di addestramento delle truppe a tutti i comuni cittadini, Cesare Borgia aveva intuito che qualcosa ribollisse nella mente dell'Alfiere – e così eccolo là: seduto nello studio del suo palazzo della Città Alta -da generazioni proprietà della sua famiglia-, a stilare e firmare documenti solo per garantire la massima efficienza del suo paese nell'ipotetico caso di conflitto.

    Fu perché era rimasto sveglio sulle scartoffie che finì per sfuggire al massivo incanto psionico che -d'un tratto- dilagò ovunque come una vibrazione elettrica nell'aria, stuprando la quiete dei cieli di Laputa e strappando i suoi abitanti dal sereno sopore dei loro letti.


    jpg
    « . . . »

    Sbarrando gli occhi in reazione -sorpreso, ed istintivamente allarmato- il Mercante abbandonò la penna sul foglio, fece leva con ambo le braccia sulla scrivania, e si alzò in piedi con impeto per raggiungere la finestra ad ampie falcate; con movimenti rapidi ma circospetti, il rampollo spalancò allora i vetri della finestra, e i suoi occhi scuri scandagliarono il familiare panorama della sua patria: fuori era ancora notte, eppure le vie e le case andavano animandosi di voci, schiamazzi e luci... e fu il riverberare di queste su una liscia superficie di metallo a catalizzare l'attenzione dell'osservatore sulla falce da guerra in lucido argento che fluttuava sopra la città. E su colei che vi sedeva.

    Inspiegabilmente, qualcosa sepolto in un cantuccio della sua mente gli diede un sobbalzo sorpreso e allarmato: al di sotto dell'ampio cappello a punta, che la identificava come una Strega nonostante fosse a cavallo di una falce da guerra e non di una falce, c'era solo una bambina , eppure... eppure, un presagio oscuro come un incubo si smosse negli abissi delle sue remote memorie di infanzia, smuovendo la superficie dei suoi pensieri.

    Non riuscendo a dare un nome a quell'idea -o forse
    rifiutandodi farlo-, l'Ufficiale abbassò lo sguardo sulle vie, ora affollate di gente... e se la loro euforia gli parve sospetta, il suo acuirsi in un parossistico stato di follia lo convinse a riportare gli occhi sulla bimba e a concentrare i pensieri sul campanello d'allarme che pulsava nella testa: quel copricapo... quella falce... lo riportavano indietro nel tempo, a quando sua madre -per i pochi anni che avevano passato insieme, prima della sua prematura morte- leggeva per lui le favole del mondo di Celentir.

    E allora gli tornò alla mente la leggenda della Congiura dei Sussurri, ricordò la storia dell'Assalto delle Porte Adamantine -i cancelli della roccaforte dei Custodi del Tempo-, e le remote cronache del Processo di Liberty... e di quei racconti rammentò la loro principale protagonista.
    La Strega d'Argento.

    « Riful... »

    Quel nome venne fuori dalle sue labbra come un flebile mormorio, il volto già chiaro impallidì come se ogni goccia di sangue fosse stato drenato dal suo viso, e le mani dovettero afferrare il davanzale per trattenere il vacillare delle gambe d'un tratto malferme; la sua psiche -sempre lucida, diritta e affilata-, per un istante vuota: come era possibile?

    Certo, i capelli erano di un altro colore -corvini, e non più argentei-, ma... vista la situazione, non c'era possibilità di sbagliarsi:
    quella era Riful. Non riusciva neppure ad immaginare come e perché l'Abominio Psionico fosse giunto su Endlos, ma se Riful la Strega d'Argento era giunta su Laputa per spargere ancora una volta calamità e disastri, l'unica certezza era che lui non poteva restarsene lì immobile a guardare la sua città venir devastata.

    Gli bastò gettare nuovamente un'occhiata alle vie per capire di non essere il solo ad esser scampato all'incantesimo, ma... gli Insonni non dovevano aver ancora compreso cosa stava succedendo, e -difatti- ne vide un paio imbambolati ad osservare la scena di una città impazzita senza saper bene come muoversi e cosa fare; si trattava di un giovanotto fermo su di un tetto, e di una fanciulla che sostava in strada - la buona memoria dell'Ufficiale, gli suggerì di aver già visto i loro visi tra le fila dei LAM.


    « Aviatori! Tu, sul tetto! E tu, ragazza! La città è in pericolo: dobbiamo fare qualcosa! »
    gridò, affacciandosi alla finestra e rivolgendosi ai due
    « Vedete quella bambina sospesa nel cielo? E' probabilmente lei la causa di questo subbuglio! »
    dopo aver cercato un'intesa, sollevò un indice verso il cielo per indicare la Strega
    « Cercate di attirare la sua attenzione e di tenerla occupata finché non torno...! »

    Dopodiché, mentre la Streghetta si gettava in picchiata da qualche parte, il Borgia sparì all'interno della propria casa, recuperando la spada e assicurandosela in vita prima di dirigersi alle scuderie: Riful non era certamente un avversario alla sua portata, ma se voleva avere qualche speranza di portare a segno i suoi colpi migliori, avrebbe dovuto procurarsi un destriero utile almeno ad avvicinarla. E se sei un Cavaliere di Laputa, c'è un solo tipo di cavalcatura per solcare i cieli.


    .This is the Way your World Ends ~ Istruzioni
    R & yana`: Cesare Borgia -Ufficiale del Presidio Errante- prende atto della situazione in cui versa la città, ne riconosce la probabile causa nella bambina col cappello da Strega, e -riconoscendovi come Aviatori- vi affida il compito di organizzare un diversivo.
     
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    yGER4dq
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    Stanno capitando così tante cose tutte contemporaneamente che quasi rischia di non sentire la voce che cerca la sua attenzione. Per inciso, è quella di un uomo che è apparso fuori da una finestra collocata in cima a un palazzo antico, proprio di fronte al punto in cui Yana ha deciso di ripararsi. Per quel che la riguarda non riesce a vederlo per bene a causa dell'oscurità, ma a quanto pare lo sconosciuto deve godere di una visuale più vantaggiosa, siccome riesce addirittura a distinguerla come un'aviatrice. Le fa ancora strano definirsi tale, a dirla tutta.

    Si irrigidisce un po', avvicinandosi alla figura che le impartisce istruzioni con una certa urgenza. Non ha idea di chi sia, ma sembra sicuro di sè; almeno ha una vaga idea di come comportarsi nel mezzo di quel casino, ecco. Ora che si è scostata dal muro le è possibile sollevare lo sguardo fino a raggiungere i contorni dei tetti. Ha dedotto dalle parole dell'altro che deve esserci qualcuno, proprio sopra di lei. Cerca di non pensare al fatto che non è nemmeno stata capace di accorgersene, mentre tenta di individuare la figura in questione. Quando è piuttosto certa di aver trovato ciò che cercava si fa coraggio, portando entrambe le mani alla bocca, palmi spalancati e tutto.

    « Ehi, lassù! Da questa parte! » esclama imbarazzata, potendo solo sperare di essere stata chiara. Non si fida della stabilità della propria voce. L'ansia e l'emozione sono sempre pronte quando si tratta di giocare brutti tiri alla lucidità. Espira sommessamente, come se avesse appena liberato le spalle da un fardello pesante. Fa qualche passo in avanti, girandosi di spalle per accertarsi di essere seguita da qualcuno. I convenevoli dovranno essere rimandati a un momento più opportuno. A quanto pare l'insolita disturbatrice notturna ha deciso di scendere fra le strade della città, con chissà quale proposito in mente.

    Riprende la sua marcia, questa volta con un'andatura decisamente sostenuta. Rischia di inciampare un paio di volte, ma tutto sommato riesce a raggiungere il centro dell'azione indenne - o quasi. Si ritrova davanti una scena alquanto bizzarra, un raduno di individui curiosi e assai ... eterogenei, ecco. Ci sono anche un paio di animali, tanto per dirne una, e non è un modo di dire. È abbastanza certa che uno sia un cane, e l'altro un ... un elefante. Che in questo momento si ritrova faccia a faccia con la bambina. Deve distogliere lo sguardo, sia per riprendersi dalla buffa visione che dall'intensità che l'aura della piccola sprigiona.

    « Ti andrebbe di leggerci una fiaba...? ♥ »


    « Una fiaba?! Che magnifica idea. » non sa nemmeno lei dove trova il coraggio di farsi avanti. È scattata in automatico, come se improvvisamente il terreno avesse preso a bruciare proprio sotto i suoi piedi. Le risuonano nella mente le parole udite poco fa, 'cercate di attirare la sua attenzione e di tenerla occupata finché non torno!' e per quanto non conosca l'individuo che le ha pronunciate al momento costituiscono l'unica fonte di sicurezza che le rimane. Si tratta solo di sopravvivere fino all'arrivo dei rinforzi, probabilmente, senza allarmare la bambina. Spera di non rimetterci le penne prima del tempo.



    SPECCHIETTO RIASSUNTIVO
    basso: 5% | medio: 10% | alto: 20% | critico: 40%


    Energia: 100%
    Stato fisico: Ottimale.
    Stato mentale: Ottimale.
    Abilità passive: true sight ( auspex bugie + immunità malie) + over the veil (auspex spirituale)
    Equipaggiamento: pugnale rituale (arma bianca di piccole dimensioni)
     
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  5. RAZ0R
     
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    « Aviatori! Tu, sul tetto! E tu, ragazza! La città è in pericolo: dobbiamo fare qualcosa! »

    R si sentì apostrofare da poco lontano. Girandosi a vedere, c'era un uomo che con tono allarmato gridava sporgendosi dalla finestra. Quello fra poco cade...
    Sicuramente si stava rivolgendo a lui, visto che non c'era nessun altro sopra un tetto, tuttavia non comprese come mai avesse chiamato lui - e la ragazzina dai capelli color cenere sottostante - "Aviatori".
    Gli Aviatori erano un'organizzazione militare che si occupava della difesa di quella città volante, per quel che ne sapeva, ma era pur certo che non ne facesse parte.
    Né tantomeno la ragazzina gli sembrava un militare.

    « Vedete quella bambina sospesa nel cielo? E' probabilmente lei la causa di questo subbuglio! Cercate di attirare la sua attenzione e di tenerla occupata finché non torno...! »

    Ma chi è questo qui?, pensò, e perché mai dovrei rischiare di restarci secco?
    Infatti, poco prima, aveva osservato come una tipa vestita da giullare fosse stata messa al tappeto da quella bambina volante, dopo che aveva cercato di attaccarla.

    « Ehi, lassù! Da questa parte! »

    La voce della ragazza interruppe il suo flusso di pensieri. Nonostante il tono incerto, forse faceva davvero parte degli Aviatori, dato che stava obbedendo coraggiosamente all'ordine. O forse è solo pazza.
    Vedendola avanzare i primi passi, R si chiese se valesse la pena di tentare.
    Impugnò la sciabola al contrario, dimodoché la lama corresse parallela al braccio, in formazione difensiva. Un sospiro di sconsolatezza e si incamminò anche lui, correndo sui cornicioni dei tetti: chissà, magari spinto dalla possibilità di ottenere un qualche tipo di ricompensa per quel servigio. O forse solo per evitare che la ragazza si cacciasse nei guai.

    La corsa si arrestò quando apparve un nutrito gruppetto di persone: un elefante, un nero, un vampiro e la famosa bambina. Che bella combriccola.
    A qualche metro di distanza, riuscì a sentire la richiesta della streghetta di leggere una fiaba... Forse davvero sto sognando...
    Per fortuna non toccò a lui leggere, visto che la ragazza di prima si fece temerariamente avanti per guadagnare tempo. Anche ora, forse l'idea migliore era stare a vedere che sarebbe successo e reagire di conseguenza.
     
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    ”Una bella favola dopo una festa ci sta proprio bene.
    Ma c’è troppa confusione e vorrei che ascoltassero tutti. Puoi attirare la loro attenzione per favore?

    Fissò l'elefante, stupita dalla sua reazione. Ancora con il libro spalancato ficcato sotto la proboscide di quello strano tipo, inarcò un sopracciglio interdetta da quella risposta, e con uno sbuffo passò lo sguardo prima sul nero di fianco, poi sul tizio pallido di fianco. Qualcosa non andava. E non sembrava un buon segno. Riful lasciò il libro, che galleggiò nell'aria ruotando pigramente fino a porsi all'altezza giusta per essere letto dalla legittima proprietaria, che osservò con aria contrariata la pagina che aveva aperto, braccia conserte.

    Immagine_1

    « Tzè. »
    Disse seccamente.
    Stava per aggiungere altro ma fu interrotta dall'arrivo di Jester, con il Gaspode su di se che la sfruttava come mezzo di trasporto improvvisato, e poi subito dopo da Yana, che rincarò la dose accodandosi all'entusiasmo di Mustang.
    « Una fiaba?! Che magnifica idea. »
    Ma anche qui la piccola strega si limitò a fissarla ed inarcare un sopracciglio.

    -Immagino di averti spaventata | Sono immensamente mortificata!
    Nessuno ti farà alcun male | Mi chiamo Jester e il tuo è quale?-


    asdsdassd

    « Non conosci il mio nome...? »
    Anche quello era strano. Doveva essere abbastanza nota, in quella parte del continente in cui si trovavano. Era strano quasi quanto la reazione di quello strambo Elessedil a forma di elefante e della tizia che aveva tutta l'aria di essere a sua volta una fattucchiera della Torre d'Avorio. Strano come il fatto che la scimmietta in abiti colorati riusciva ancora a muoversi e parlare correttamente, e non era ridotta ad uno sbavante pupazzo balbettante incapace di formulare un pensiero coerente per il resto dei suoi giorni. Ci era andata troppo leggera, o era riuscita a smorzare la violenza della sua illusione...?
    « Em Pi Di...? » Domandò dubbiosa, formulando la sua teoria. « Un caso di multiple personality disorder. Ti ho bruciato la personalità che aveva avuto la bella idea di minacciarmi spruzzandomi addosso tutto quell'intento omicida, ed ora è riemersa una versione di te affabile e simpatica...? Beh, comunque poco importa. »
    Alzò il dito indice, e istantaneamente ci fu una violentissima esplosione che spazzò via le strade in un viale parallelo a quello in cui si trovavano, provocando un'onda d'urto che fece irruzione nel gruppetto creatosi, facendo svolazzare la mantellina scura di Riful. Un coro di lamenti e grida si udì ben presto da parte degli sfortunati che si erano trovati nel mezzo alla detonazione, semplici abitanti di Laputa che si ridestarono dall'incanto ammaliante della Quinta Stagione contusi e storditi. Dopo qualche attimo quella che in un primo momento parve una palla da basket rimbalzò fra i presenti, terminando la sua corsa ruotando lentamente fino ai piedi di Yana stessa. Una testa. Il cranio di uno zombie, l'evocazione di Marshall Lee che non era riuscita a fare più di qualche metro prima che Riful la fulminasse malamente.
    « Che pessimo. Un tentativo di colpire alle spalle con un'evocazione...? »
    Si voltò sul posto, rivolgendosi direttamente all'ultima arrivata in ordine cronologico. Le piazzò il pesante grimorio sotto gli occhi, in maniera analoga a quanto aveva già fatto con Mustang, ma stavolta con più decisione. Il pesante tomo levitò fino ad ostruire completamente la visuale della giovane aviatrice, e le complesse rune che lo caratterizzavano sembrarono rifulgere di una qualche luce violacea, pregna di potere magico. Guardare quei simboli era difficile, fissarsi su di uno in particolare doloroso per gli occhi. Sembravano vivi, capaci di scavare nella testa di un mago che tenta di evocarne il potere. Non erano simboli che si possono trovare su di un comune libro di incanti, erano rune di potere non di questo mondo.
    « Guarda bene, e trattieniti dal correre via piangendo da zietto Elenrhal. Io sono Riful, del casato Von Liebewitz, ho con me il Libro delle Anime Ritrovate e reclamo questa città come mia per diritto di conquista e sottomissione. Mi sembri decentemente più sveglia di questa recluta Elessedil a forma di elefante, quindi adesso fissa attentamente queste icone e dimmi se per caso ti sembrano comporre una fiaba divertente. »
    Fece un gesto sbrigativo,
    « Adesso potete inchinarvi e rendere omaggio. »
    Poi, come ricordandosi qualcosa, si voltò di nuovo in una direzione apparentemente casuale, salvo poi incontrare la figura minuta del Gaspode appena abbassò lo sguardo al suolo.
    « Uhm... quel cane ha appena parlato...? »

    .This is the Way your World Ends ~ Istruzioni
    Ted Carter, Marshall Lee; Jester; Yana`; Gaspode: Il tentativo di Marshall Lee di contattare Drusilia non va a buon fine. La ragazzina in nero intercetta l'evocazione di Ryuma nel momento stesso in cui questa si materializza, e la distrugge sul posto senza troppi complimenti, dimostrando di possedere percezioni extrasensoriali non indifferenti. Non molto altro da aggiungere: ella dice di chiamarsi Riful e dichiara di... aver appena conquistato e sottomesso Laputa.

    R ed Anastasia: Assistete alla scena, dalle vostre rispettive posizioni nascoste a quella strana ragazzina. La detonazione improvvisa e del tutto priva di preavviso che avviene nella via parallela a quella in cui vi trovate non coinvolge R, ma scuote un bel po' Anastasia su cui cade una pioggia di detriti. Di fronte alla ragazza di mercurio ci sono una mezza dozzina di persone sbalzate via dalla violenza dell'onda d'urto che esibiscono ferite e contusioni, ma nessun morto fatta eccezione per lo zombie evocato da Marshall Lee che ora giace in pezzi scomposti sparso qua e là.

    Tutti: Questa volta non c'è un ordine preciso, potete intervenire in ordine sparso! Avete un capitale di cinque giorni per postare, per qualsiasi domanda o dubbio non esitate ad usare la bacheca o contattarmi per PM!
     
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    Fortunatamente Drusilia ed Augustus raggiunsero il fulcro di ogni problema in breve tempo e, nonostante fosse evidentemente servito a poco, allarmati dal baccano, degli Aviatori erano immediatamente intervenuti di persona. Aeglos, invece, era appollaiato su qualche tetto lì vicino, in attesa degli ordini della sua signora.
    Senza farsi problemi di cosa avrebbero potuto pensare gli altri nel vederla arrivare di corsa, la Dama del Vento avanzò decisa fra le fila di quel gruppetto improvvisato, così da trovarsi in testa alla squadra di eroi improbabili.

    Presa com'era dall'impellenza, non ebbe nemmeno modo di guardare in faccia il nemico; sguainò piuttosto la spada, pronta a dare la carica ma... a quella vicinanza ebbe modo di notare due curiosi particolari.
    Il primo -quello più evidente- era che la bambina in abiti da streghetta le somigliasse in modo inquietante.
    Il secondo, più istintivo che altro, consisteva nell'irrazionale consapevolezza di conoscerla.

    -Aspetta.

    Disse, leggermente disorientata.
    Abbassò l'arma.

    -Che ci fai qui?

    Perchè lei era nel suo sogno.
    Era diversa, ma pur sempre lei.
    Ed avevano lavorato insieme per scappare da una gabbia: cosa diavolo le era saltato in mente adesso? Creare tutto quel baccano per cosa, poi? Ma, ancora più importante, perchè infastidire lei e non giocare a casa sua???

    -E soprattutto... che stai facendo? Ti rendi conto del casino che hai creato?

    Glielo disse con calma, anche se dal tono era abbastanza evidente una nota di rimprovero.

    -Ti sembra un comportamento normale, questo?

     
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    La cosa ti sorprenderà, ragazzina, ma non ti abbiamo mai visto prima d'ora e, pertanto, nessuno è tenuto a sapere chi cazzo tu sia. Però, se la cosa ti consola, tu hai guadagnato una certa importanza davanti ai miei occhi; abbastanza per la quale io ora esigo che tu levi la tua faccia di merda da qui. I nomi sono costrutti strettamente umani, e io ne adotto uno unicamente perché tra gli umani ci vivo. Ma io, cane, sono qui davanti a te, e posso sentire il tuo odore, e vedere la tua faccia. E questo mi basta e avanza.
    « Oh beh, se le cagne parlano, non vedo perché dovrei essere da meno. » contraccambio lo sguardo di Riful e mi fermo a fissarla dritta negli occhi. Intanto, conto quanto tempo ci metterà a capirla. Devo dire intanto che fa a dir poco strano, usare la propria stessa specie per offendere qualcuno; ma penso riuscirò lo stesso a dormirci la notte (o il giorno), ammesso di riuscire ad arrivare a domattina intero.
    Volgo quindi il muso in direzione di Jester, per poi tornare a guardare il nemico, ripetendo l'operazione un paio di volte.
    « Temo che tu abbia bruciato ben poco. La sua igiene mentale era infima già da molto prima che tu intervenissi. » e se la diretta interessata vorrà aggiungere qualcosa, padronissima, per quanto mi riguarda. Fino a che se ne sta buona lì, la salute psichica della giullare è un argomento secondario. Voglio sperare che non agirà senza che prima io provveda ad una distrazione.
    A prescindere dal fatto che Riful ha appena dichiarato di aver conquistare Laputa. Con davanti quattro aviatori, un elefante, ed una tizia che è... lì. Il tutto considerato che sull'isola dovrebbero esserci ancora, oltre ai sergenti assortiti, anche il Generale Minos, Khatep e la stessa Drusilia.
    « Beh, Riful, del casato di 'sti gran cazzi e tutto il resto, spero vorrai essere così gentile da spiegarci il tuo concetto di "conquista e sottomissione". Perché io vedo solo un popolo fuori controllo e impegnato a... » a un po' di tutto, invero. Ma come rendere l'idea gener- Oh beh, certo. « ...farsi perlopiù i cazzi propri in un modo più turbolento del solito. E la mancanza di controllo suggerisce l'esatto contrario delle tue infondatissime pretese. Ma soprattutto, vorrei sottolineare che io non mi inchinerò mai e non renderò mai omaggio a nessuno. » non al Presidente, non all'Alfiere Errante, non a Lord Aeon e sicuramente non a te.
    Che tu abbia causato l'esplosione di poco fa o meno. Tante congratulazioni se è questo il caso, ma una dimostrazione di forza non aiuterà a farmi cambiare idea. Anche perché per morire basta davvero molto meno di così, pertanto non vedo perché debba essere intimorito da un simile scoppio più che da un mitra.
    Appena finisco di parlare, comincio ad avvertire l'odore tutto particolare del Gran Maestro. Nelle vicinanze, mi accorgo anche di un grifone. E poi un terzo elemento, a sua volta familiare, ma ch- Oh, è Augustus, fa sempre piacere vederlo. Parlando dell'autarca, uno pensa al diavolo e poi puntualmente spuntano anche le corna, giustamente. Il che, adesso, è eccellente.
    « Drusilia. » mi volto verso di lei. « Ti presento Riful, della casata qualcosa, posseditrice del libro del qualcos'altro, la quale è felice di dichiarare il possedimento di Laputa per "diritto di conquista e sottomissione", e che allo stesso tempo ci chiede di inginocchiarsi al suo cospetto e di renderle omaggio. » annuncio con solennità falsissima, enfatizzando in tutta allegria il "ci". Perché voglio immaginare che l'invito ad inginocchiarsi si estenda anche all'Alfiere, visto che ora è un suddito, no?
    Mi dispiace solo di dover rimandare un saluto come si deve verso il mio insegnante.

    GaspodeStato fisico: Perfetto.
    Stato mentale: Scocciato.
    Mana: 100/100
    Passive: Anti-Malia, olfatto sviluppato, immunità alle malattie, percezione pericoli.
    Scenici: Daltonismo, eterna vecchiaia, conoscenza del linguaggio umano e canide, nuvola di malattie attorno alla sua persona.
    Equipaggiamento: N/A

    Slot 1: Sick burn @Riful
    Slot 2: Invito all'esportazione di democrazia american-style @Drusilia


    Edited by Kuma. - 12/6/2015, 15:11
     
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    Cra

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    Numerologia 3: Comunicatività

    Albero Casa


    La situazione si fa sempre più intricata e problematica a quanto pare. Via via che si avvicinano a quel faro fastidioso e bruciante che troneggia su tutta Laputa, ecco che oltre al delirio generale si aggiungono anche una serie di esplosioni. Di colpo ferma il passo per volgersi verso la fonte del rumore. Sente delle urla di aiuto, ma per lo meno ad una prima occhiata non sembra essere successo niente di troppo "grave". Insomma, ancora una volta, qui è questione di priorità. Con sè ha le sue pozioni, quindi dopo potrà dedicarsi ad aiutare gli eventuali feriti, ma ora, prima di tutto, deve e devono occuparsi di cosa sta generando tutto questo casino.
    Drusilia a spada già sguainata si fionda diretta contro la fonte di questo delirio, il Numerologo, a passo svelto, la segue qualche passo dietro. Il suo compito negli scontri, di base, è quello di supportare gli altri, recuperare informazioni sul nemico, confonderlo, ottundere i suoi sensi così da dar modo agli altri di fare il lavoro sporco; certo non cambierà il suo modus operandi proprio ora.
    Rettifica. Lo fa perchè si blocca di colpo a fissare quanto avviene davanti ai suoi occhi. Oltre il nutrito gruppo di aviatori già presenti, e passanti random, la cosa che più lo stupisce sono le parole del Gran Maestro.
    Lo sguardo occhialuto viaggia tra i presenti, scocca un paio di sorrisi incoraggianti e poi si ferma un paio di passi dietro la Dama del Vento. Un paio di lunghi respiri mentre analizza la situazione, conta le anime presenti e valuta quelle di chi si sta avvicinando ed allontanando così da avere una più chiara idea dello status quo.
    Preferisce per ora restar zitto ed evitare sproloqui.
    A parte questi miseri dettagli, comunque, il Numerologo vista la situazione richiama a sè uno dei suoi spiriti ed attraverso la sua abilità di leggere i legami cerca di comprendere quelli della streghetta. Quello che gli interessa capire è se realmente questa è legata in qualche modo a Laputa ed a Drusilia e se mai, con una buona dose di fortuna, riesce a recuperare altre informazioni attraverso la sua dote di trascendere il presente attraverso le visioni.
    Per ora, tirando le somme, resta vigile ed in attesa di quanto avverrà.


    Equipaggiamento: Mazzo di Tarocchi
    Mana: 110%

    Status Fisico: Perfetto
    Status Mentale: Perfetto

    Passive
    Sussurri - Auspex spiritico nel raggio di 30 metri
    Sussurri - Auspex dei legami
    Figlio dei Numeri - Istant Casting
    Figlio dei Numeri - Aumento riserva di mana
    Spiriti: Giulietta - Percezione dei pericoli nel raggio di 30 metri
    Condivisione Spiritica - Immunità al dolore
    Continuità Spirituale - Casting dai tarocchi
    Velo dell'Anima - Visioni a discrezione del QM

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    Scheda: Qui
     
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    Viaggiatore dei Mondi

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    Sente delle piccole gocce di sudore raccogliersi nella parte più alta della fronte, sintomo evidente di una tensione psicologica che avverte con tutto il resto del corpo. Il cuore le batte così forte che sembra aver lasciato la sua giusta collocazione nel petto in favore della gola della ragazza. Aspettare che tutti facciano la propria mossa senza perdere la calma non è un'impresa di semplice realizzazione; in apparenza si direbbero tutti individui abbastanza particolari, le cui intenzioni sono di conseguenza difficili da prevedere. Può solo sperare che posseggano un minimo di buon senso.

    Il filo dei suoi pensieri viene spezzato da un rumore assordante, accompagnato immediatamente dopo da uno spostamento d'aria non indifferente che le scompiglia capelli e vestiti. Porta istintivamente le mani al petto, incrociandole, come se questo potesse aiutarla a non perdere l'equilibrio. Sente nelle vicinanze voci di persone, lamenti più che altro, che con tutta probabilità sono rimaste coinvolte nello scoppio tremendo che si è appena verificato. Non ha il tempo di pensarci troppo, comunque, perché con qualche maldestro rimbalzo un oggetto sferico non ben identificato si avvicina al gruppetto strambo che circonda la bambina. Più precisamente, sta rotolando verso di lei con un'enfasi straziante. Un cranio, che si ferma a qualche centimetro dalle sue scarpe. Deve mordersi il labbro inferiore per trattenere il conato di vomito scatenato dalla 'visione'. Cadaveri e scheletri spettrali può tollerarli, ma quelli in carne e ossa sono tutt'altra cosa.

    « Guarda bene, e trattieniti dal correre via piangendo da zietto Elenrhal. Io sono Riful, del casato Von Liebewitz, ho con me il Libro delle Anime Ritrovate e reclamo questa città come mia per diritto di conquista e sottomissione. Mi sembri decentemente più sveglia di questa recluta Elessedil a forma di elefante, quindi adesso fissa attentamente queste icone e dimmi se per caso ti sembrano comporre una fiaba divertente. »


    Nemmeno il tempo di riprendersi che già deve affrontare un altro problema ben più concreto e allarmante: il librone delle fiabe, che per inciso non è affatto un tomo di carattere favolistico. Già riuscire a capire qualcosa fra quegli intricati intrecci di simboli e rune sarebbe una gran cosa. Per quel che le riguarda a stento riesce a tenere aperti gli occhi, la luce magica sprigionata da quei caratteri illeggibili le pizzica lo sguardo.
    Se solo sapesse chi è questo zietto Elenrhal, correrebbe via piangendo da lui volentieri.

    Si gira con uno scatto rapido verso il ... il cane parlante, che ha preso a redarguire la ragazzina - Riful - con una certa veemenza. Singolare anche le scelte di lessico e registro. Almeno la bestiola ha avuto il coraggio di esprimere anche il suo pensiero con un linguaggio che Yana non avrebbe mai sognato di utilizzare. Lo apprezza tantissimo, ecco. Il problema adesso è vedere com'è che va a finire, e chi fa esplodere prima chi.
    Sta per dire qualcosa, quando sulla scena arrivano nuovi protagonisti: l'Alfiere Drusilia con tanto di spada sguainata, seguita da Augustus. Vedere delle facce conosciute - delle facce amiche - la tranquillizza più di quanto avrebbe pensato. Ora che sono arrivati i rinforzi porre fine a questa situazione non è più utopia.




    SPECCHIETTO RIASSUNTIVO
    basso: 5% | medio: 10% | alto: 20% | critico: 40%


    Energia: 100%
    Stato fisico: Ottimale.
    Stato mentale: Ottimale.
    Abilità passive: true sight ( auspex bugie + immunità malie) + over the veil (auspex spirituale)
    Equipaggiamento: pugnale rituale (arma bianca di piccole dimensioni)


    Edited by yana` - 12/6/2015, 18:42
     
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    Turn off the lights and murder the dawn.

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    Laputa
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    rsz_latestE BA-BOOOOOOM!!
    Giusto il tempo di formulare il pensiero "Oh, ma c'è quella ragazza simpatic..." e poi il finimondo, tanto che Anastasia, terrorizzata dall'improvviso e violento trambusto, istintivamente porta una mano al volto, per coprirsi e si rannicchia su sé stessa, udendo tutti i detriti picchiettare sul suo corpo indistruttibile, giusto perché incapace di sentirli con un appropriato collegamento al sistema nervoso.

    Quando la bimba in un corpo adulto di mercurio solleva l'inespressivo sguardo, può vedere una moltitudine di persone stese ai suoi piedi, colte da dolori lancinanti, sanguinanti, contusi e quant'altro. La ragazzina si lascia cadere all'indietro e striscia terrorizzata da quelle espressioni di dolore ed agonia. Non ha mai visto, nella sua breve vita, tanti umani tutti assieme, figurarsi così ammassati e con quelle orribili smorfie dipinte sul muso!

    Ecco poi che qualcosa, una voce fanciullesca ed assieme autoritaria tuona oltre l'angolo dove Anastasia non osa più guardare... anche perché comprende meno della metà di ciò che ha detto quella streghetta. Si è fermata all' "Io sono Riful", carpendo solo poche parole vaghe e disordinate dal suo altisonante discorso. Il quale tuttavia ha avuto l'effetto desiderato.

    Anastasia scapperebbe via, lontano da quel posto. Come una codarda... forse inconsapevole delle sue reali capacità, che potrebbero senza dubbio essere un valido aiuto, se non fosse così una piccola paurosa. Eppure basta una voce per riscuoterla.

    "Duruililia!"



    Pensa felice Anastasia, mentre ode le parole di quella che ha eletto unilateralmente (la conosce questa parola?) mamma chioccia. Le sue sole parole servono ad infondere nuova linfa per il coraggio della giovanissima aviatrice rossa. Sicuramente sistemerà tutto lei, non mancherà di farlo, così come ha sistemato lei dal Nord. Lei fa i miracoli no?

    Eppure non dovrebbe vedere uno dei suoi aviatori scappare. Anche Anastasia vuole fare la sua parte. Vuole che la sua salvatrice sia fiera di lei. Quindi, la guerriera di Mercurio, cercando di fare il minimo rumore, gattona agile sino ad uno dei feriti, il peggio messo e va per tirarlo su con una mano sulla schiena.

    Anastasia. Hai pensato che forse il tipo lì potrebbe, dopo esser stato indotto alla pazzia e poi lacerocontuso, prendere male il fatto un manichino vivente incappucciato incomba su di lui? No...?


    Condizione 100%
    Esoscheletro Graffi in più punti
    Cir. Neurale Positivo

    Mercury Il corpo di Anastasia è fatto esclusivamente di Mercurio. Qualsiasi colpo, potesse piegare la sua straordinaria benedizione e maledizione, la potrebbe scalfire, ma nessuno stimolo raggiungerà mai alcun nervo per comunicare il senso del dolore al suo cervello, oramai.
    [Immunità al dolore]

    Mercury II Mercurio. Duro. Indistruttibile. Solido. Per ogni attacco di quel corpo perfetto nato dal Progetto Anastasia, una potenza irresistibile si abbatterà sul nemico, con l'intento di ridurlo in brandelli.
    [Power up passivo + 50% di Forza]
     
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    Hit Once, Hit Hard

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    Da un posto EPICANTE

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    Ted Carter



    tedaviatori_zpsb760d5ce



    Il presentimento che aveva avuto Carter all’inizio guardando l’infante sembrava rivelarsi sempre più giusto.
    L’enorme aura che si portava addosso non era certamente per strafare e lo dimostrò appieno, creando un’enorme esplosione soltanto per uccidere lo zombie di Marshall.
    Che poi, per la cronaca, essendo uno zombie era già morto per definizione.

    ” Che ragazzina insolente …”

    Le dita nascoste dal guantone si serrarono, riempiendosi di rabbia che iniziò a scorrere come sangue nelle vene.
    Ted era furibondo, ma sapeva benissimo che quello non era un’avversario alla sua portata, era quindi meglio aspettare.

    Intanto Agrodon si sentì rinascere non appena la ragazzina lo lasciò perdere.
    Il suo sguardo gli pesava come una montagna e il libro che gli aveva passato gli aveva flagellato l’anima, era quasi contento che il testimone fosse stato passato all’altra ragazza appena arrivata.
    Se doveva essere onesto era veramente arrivata un sacco di gente in pochissimi minuti, ovviamente non conosceva nessuno se non il suo allievo di colore, ma quando arrivò la donna armata di spada capì subito, dalle infinite acclamazioni, che essa per forza di cose dovesse essere l’alfiere di quel presidio.
    Fù strano come la sua sola presenza ridiede vita a tutti loro, eccetto quella strana bestiolina pelosa, lui non c’aveva pensato due secondi prima di rispondergli per le rime.
    Anche Ted prese coraggio e con esso anche la parola:

    ” E quindi? Non ti sembra di farla semplice la cosa? Prima arrivi e fai ammazzare tutti fra di loro, poi come se non bastasse gli fai anche esplodere. Ed inoltre hai dato dello stupido anche al mio amico …”
    " ... non mi ha dato dello stupido ...
    ” … io non mi inginocchierò mai a te.”



    Stato fisico: Ottimo
    Stato Mentale: Spaesato
    Mana: 110%

    The Energy:
    -(+50% Forza, +50% Destrezza, +10% Mana)

    The Infinity Power:
    -(Immunità al dolore, Auspex Movimento (30m), Anti-Auspex Spirituale)

    I am a Hero
    -(Non ha perdite di sangue, Rigenerazione corpo Only Gdr)

    Pelle di diamante del drago di ferro
    -(Armatura completa naturale:Pelle)

    Agrodon Mustang
    Stato fisico: Ottimo
    Stato Mentale: Preoccupato

    Corpo da Guerriero:
    - ( + 50% Forza, Armatura completa naturale:Pelle, Arto aggiuntivo)

    Terremoto
    - (Arma Bianca)

    Mente del Politico:
    - (Anti-Malia)

     
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  13. RAZ0R
     
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    User deleted



    Dal tetto di una casa, nonostante la baraonda che imperversava, R riuscì a captare il dialogo che stava avendo luogo.
    La ragazza vestita da giullare, che poco prima era stata scaraventata via, si fece avanti, presentandosi come Jester, e chiese il nome alla bambina.
    Questa, evidentemente contrariata dal vedere Jester illesa, alzò un dito e scatenò una devastante esplosione che, fortunatamente, non colpì R, considerata la posizione avvantaggiata. Non si poteva dire lo stesso per una ragazza il cui corpo sembrava fatto di argento liquido e una dozzina di persone che si trovavano lì per caso. Non posso fare nulla per loro, ora.
    Ai piedi della ragazza con cui era giunto sul luogo, rotolò un cranio in putrefazione, forse era appartenuto ad una creatura evocata da uno dei presenti.
    Nel frattempo, un pesante tomo fu posto sotto gli occhi di Yana, che rimase come ipnotizzata.

    « Guarda bene, e trattieniti dal correre via piangendo da zietto Elenrhal. Io sono Riful, del casato Von Liebewitz, ho con me il Libro delle Anime Ritrovate e reclamo questa città come mia per diritto di conquista e sottomissione. Adesso potete inchinarvi e rendere omaggio. »

    Così parlò dunque Riful, la bambina che aveva soggiogato Laputa.
    Fu interrotta dall'arrivo di una donna dai lunghi capelli castani e dall'aria autorevole, scortata da un uomo piuttosto anonimo, con folti capelli ricci e l'espressione imbambolata, che non fece altro che dispensare sorrisini ai presenti.
    La donna cominciò a rimproverare duramente Riful:

    « Ti sembra un comportamento normale, questo? »

    Anche un cagnolino grigiastro che fino ad allora non aveva notato, cominciò magicamente a parlare. E le parole che fuoriuscirono dalle sue labbra suonarono estremamente in contrasto con la stazza del canide...

    « Oh beh, se le cagne parlano, non vedo perché dovrei essere da meno. »

    Il primo di una sfilza di insulti. A quel punto anche l'uomo dalla pelle scura non si trattenne ed affermò coraggiosamente che non si sarebbe mai inginocchiato davanti a Riful.
    Imbecilli, salteranno in aria un dopo l'altro. Chissà se dopo la morte a qualcuno sarebbe ancora importato di onore e coraggio.
    Ma R cosa avrebbe dovuto fare in quella situazione?

    Prendere tempo, eh?
    Con un acrobatico salto mortale balzò giù dal tetto, e si inginocchiò davanti a Riful come un cavaliere si inginocchia al cospetto del proprio lord.

    « Mia signora, ai vostri servigi »
     
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    Dark Side of Super Sayan

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    Narrato-Parlato-Pensato


    Sopraggiunsero più individui: un cane parlante e due ragazza, di cui una vestita da clown, su di questa si concentrò inizialmente l'attenzione della streghetta, che commentò dicendo che la clownessa aveva un qualche disturbo della personalità.
    Un'esplosione, rapida, potente e precisa nel colpire, ciò evoco la ragazzina, mandando in pezzi il mio samurai zombie, la cui testa rotolò dinnanzi all'altra ragazza, Mi perdoni per il mio scadente operato, Signorino, commentò Ryuma, Non preoccuparti, hai fatto ciò che hai potuto, va pure, risposi quindi io, e Ryuma, così come era venuto, così scomparve, bruciando in un fuoco fatuo, sparendo.
    La mia attenzione si rivoltò quindi sull'arrivo di colei che avevo tentato di contattare: Drusilia, la Dama del Vento, questa sembrò riconoscere la ragazzina, presentatasi con il nome di Riful, chiedendole inoltre cosa stava facendo.
    Ok, inizio seriamente a non capirci più nulla. Primo, mi rivolsi alla ragazzina, scordati che io mi inginocchi dinnanzi a te, sinceramente non mi importa chi tu sia, ma chiunque devasti senza motivo una città, e poi se ne proclami sovrano non avrà, mai rispetto da parte mia. E secondo, stavolta mi rivolsi all'Alfiere, moderando il tono: Lei la conosce, Drusilia? Attesi quindi una risposta dalla Dama del Vento.

    Stato Fisico: Indenne
    Stato Psicologico: //
    Energia: 90%
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    Equipaggiamento:
    Basso-Ascia : Ascia color rosso sangue lunga 190 cm, trasformata in basso da Marshall, il quale oltre a usarla come ascia, e come strumento musicale, la usa per incanalare i suoi poteri oscuri.


    Borraccia: Borraccia che può contenere fino a 4 litri di u qualsiasi liquido, Marshall vi trasporta il sangue, in modo da non rimanerne a corto e non trasformarsi in una belva quando è affamato.

    Abilità Passive:
    Passive:
    Vita da Vampiro :
    Essendo un vampiro, Marshall ha acquisito l'immortalità caratteristica della sua razza, non venendo però influenzato dalla luce del sole, ma avendo come unico punto debole il sangue di altri vampiri, che se gli venisse iniettato, lo ucciderebbe.
    Inoltre grazie alla sua natura di vampiro, il ragazzo è divenuto in grado di levitare come un fantasma, con l'unico limite di 5 metri, dettato dalla forza di gravità del semipiano.

    Controllo a distanza: Pur non riuscendo a controllare perfettamente i suoi poteri, Marshall è in grado di utilizzarli attivandoli a distanza attraverso le proprie evocazioni da necromante.

    TECNICHE UTILIZZATE:
    CITAZIONE
    //



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    Viaggiatore dei Mondi

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    Che disastro..

    Jester portò le mani ai fianchi guardando la ragazzina di traverso pronta al rimprovero. Far esplodere le cose e ferire le persone era sbagliato, almeno che non si trattasse di un duello ovviamente, ed ora la giovane Strega della Luna non vedeva l'ora di spiegare quella verità alla fanciulla identificatesi come Riful. Ma prima che il Giullare potesse dar voce ai suoi pensieri Gaspode iniziò a 'pensare' in un modo così innervosito che la giovane Selvatica non riuscì a trovare niente da dire neanche quando il cane si riferì all'igene mentale della suddetta con termini poco carini. Tuttavia il malcontento di Jester si disciolse difronte ai nuovi arrivati. C'era la 'piccola' Drusilia in tutta la sua incapperata bellezza che assunse il ruolo che poco prima la Selvatica si era ripromessa di interpretare, ovvero quello da maestrina. Al fianco della capa di Laputa uno dei più cari JT della Strega della Luna, Augustus, che la giovane salutò con la manina come una bambina. Poi gli occhi d'onice della fanciulla si spostarono su qualcosa di...

    -Magnifico per davvero
    Un essere d'argento vero!


    Ignorando del tutto i presenti Jester si avvicinò, con passo felpato e un canto di sonagli, vicino ad una creatura di mercurio. Un qualcosa di così innocente e palesemente spaventato che la sua mente riusciva a solo ad essere intenerita.

    -Ciao
    Miao!-

    Chiocciò la Strega con un sorriso.
     
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