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Agente Seraphine
Not only God does play dice, but he sometimes confuses us by throwing them where they can't be seen.Per la prima volta, Agente si era trovata pienamente d'accordo con un umano. Aveva letto un cartello pubblicitario in una città, e quel foglio diceva:"“Sai che il 97% degli esseri viventi su Endlos non sta esplodendo
Pienamente d'accordo: Endlos doveva bruciare, ed era felice di aver trovato un umano che la pensasse come lei. Doveva essere un fanatico, un adepto del caos, un individuo senza scrupoli dedito alla sistematica distruzione dell'umanità tutta. Un individuo colmo di rabbia e rancore, o mosso forse da distorti credi religiosi.
in questo preciso istante?! Le armi Torgue rimedieranno subito.”"
Qualcuno che poteva usare.
Per questo, dopo aver scoperto l'ubicazione del luogo, si teletrasportò subito nella sede della Torgue Corporation.
Agente non pensava che qualcuno fosse tanto folle da vivere nello Yurzab. E invece eccola davanti a un complesso di bolle trasparenti, cupole protettive che contenevano edifici e persino del verde.
Il deserto che lo circondava era peggio del solito, rocce annerite e crateri butterati di sabbia vetrificata dal calore. L'odore era pessimo, simile a quello del Geseine. Fumo nero e residui sulfurei, ma con un retrogusto di chimico, artificiale. Plastica bruciata.
Iniziò a camminare intorno alle cupole, cercando un modo per entrare. Perché affiggere cartelli pubblicitari in giro, offrendo un servizio, se poi l'accoglienza clienti era così carente?
La sua giacca bianca si stava già riempiendo di sudore e polvere.
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Le telecamere di sorveglianza inquadrarono una persona in giacca e cravatta, che gironzolava intorno alle calotte isolanti. Al di là del vetro s'intravedeva un viavai d’impiegati all’interno degli edifici. Le ciminiere della calotta maggiore funzionavano a pieno regime, disegnando filoni di fumo nerastro nel cielo del deserto. Là dentro si fabbricavano armi, volendo credere al volantino pubblicitario, e doveva trattarsi di una produzione su larga scala. Ma allora perché non c’era un’entrata visibile o un’accoglienza clienti?
“Buongiorno, ha fissato un appuntamento?”
Una voce uscì improvvisamente da un interfono. Probabilmente si trattava di una segretaria che gestiva la scarsa affluenza di visitatori allo stabilimento. Già, scarsa. La maggior parte dei contratti di vendita venivano firmati nel Bazar, e la consegna normalmente avveniva tramite casse paracadutate in zone specifiche del deserto. La regione su cui sorgeva la Torgue Corporation era troppo pericolosa per essere avvicinata alla leggera, e questa politica d’azienda permetteva di tenere lontani dalla fabbrica
i perditempo e i vandali.. -
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Agente Seraphine
Not only God does play dice, but he sometimes confuses us by throwing them where they can't be seen.L'Agente non aveva mai visto un interfono prima. Nell'udire una voce sconosciuta si girò qua e là, aspettandosi di trovare una persona al proprio fianco.
Nulla. Una creatura invisibile, forse? Una comunicazione telepatica? No, Agente era certa di aver sentito la voce con le orecchie, non con la testa.
Possibile che fossero stati i macchinari a parlare? Agente non era abituata ad avere a che fare con tecnologia tanto avanzata. Non aveva mai visto nulla di simile su Endlos, prima di allora.
Frugando un poco nel database della sua testa, avrebbe potuto dare un nome ed uno scopo a ciascuna di quelle strutture. L'avebbe anche fatto in quel momento, per puro esercizio mnemonico, se il clima fosse stato più mite.
Agente sentiva grosse gocce di sudore gocciolarle sulla fronte pallida. Odiava quella sensazione, il sentirsi il corpo tutto appiccicoso e caldo. La disgustava l'idea stessa che il corpo umano producesse tutte quelle secrezioni. Rendevano la sua figura sempre diversa, più caotica, ma non in maniera positiva. Era Materia più disgustosa del solito.
Attimi pensati a ragionare, e a fissare davanti a sé con aria contrita.
Doveva rispondere alla voce. Non farla aspettare. Il concetto di Tempo, una delle tante stramberie del Mondo Materiale a cui abituarsi. Tanti attimi che marciani in fila come rigidi soldatini.
Ai suoi tempi era tutto più infinito.
«Non ho un appuntamento.» annunciò Agente con voce sicura.
Se le macchine avevano una voce per parlare, dovessero anche avere orecchie metalliche per sentire le risposte.
«Sono l'Agente dell'Entropia. Sono qui per vedere l'uomo delle esplosioni.»
E avrebbe portato a termine la sua missione con o senza il consenso delle macchine.. -
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Vedete, alla Torgue Corporation la prassi imporrebbe di allontanare un visitatore vestito in modo totalmente inadeguato per il clima desertico, che si presenta come “Agente dell’Entropia”, senza appuntamento, e chiede di vedere il presidente in persona. In caso di resistenza all’intimazione probabilmente aprirebbero anche il fuoco.
« CHI HA DETTO ESPLOSIONI?!?! »
Per fortuna che ci sei tu che porti un po’ di brio in quest’azienda triste.
Il CEO si lanciò dalla finestra del suo ufficio, usando una magnetosfera come paracadute. Non chiedetemi come ha fatto. Atterrò e iniziò a correre verso la visitatrice (o visitatore? Diavolo, è mai possibile che solo le persone dalla sessualità confusa ti vengono a cercare?). Tirò una scoreggia esplosiva che lo catapultò parecchi metri in avanti, fino a raggiungere la centralina per l’apertura dei portelli trasparenti della calotta.
Da qualche parte in quegli uffici, l’intero consiglio d’amministrazione esibì il quattordicesimo facepalm della giornata, per poi continuare la presentazione di powerpoint su come sbarazzarsi di Mister Torgue per il prossimo mese.
Sabotare un test missilistico per catapultarlo in un altro presidio? Già fatto.
Concedergli di presentarsi a Laputa vestito da Iron Man in tutù? Già visto.
Mandarlo ad una festa di carnevale vestito da paladina Sailor? Check.
Coinvolgerlo in una campagna senza speranze di vendita di lanciarazzi ad Est? Fatto anche quello, e durante quella scampagnata aveva pure demolito una locanda. Poco male, in realtà: difficilmente i danni che poteva fare all’estero sarebbero pesati sulle casse dell’azienda tanto quanto i casini che era capace di scatenare in casa sua.
« Sei un’agente dell’Enologia? CERCHI QUALCHE SOMMELIER IMBOTTITO DI DINAMITE? DOVREMMO AVERNE ANCORA QUALCUNO IN MAGAZZINO! »
Eccolo qui, l’uomo delle esplosioni.
Ridicolmente grosso, pezzato come un cavallo, vestito solo con un paio di pantaloni, una bandana, un paio di cuffie e dei parabraccia in lamiera totalmente inutili.
Se c’era di mezzo lui, la prima impressione era sempre quella corretta.. -
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Agente Seraphine
Not only God does play dice, but he sometimes confuses us by throwing them where they can't be seen.L'Agente rischiò un piccolo cortocircuito mentale, perché per la prima volta nella sua esistenza si trovò ad essere spiazzata dal concetto stesso che era alla base della sua matrice.
Nulla in quel che l'umano faceva aveva avuto il minimo senso: il suo aspetto, le sue parole, la sua chiassosa entrata in scena. I comuni rapporti causa-effetto parevano venir totalmente ignorati dal bizzarro individuo, figlio del Caos quanto e più di lei.
L'Agente dell'Entropia sorrise.
"Cadavere" avrebbe voluto dire "Cadavere squisito berrà il vino novello."
Si sforzò di rimanere razionale. Di resistere al richiamo della sua natura, di non lasciarsi trascinare dalla Follia.
Il dovere innanzitutto. Un'opera importante quale la distruzione di Endlos richiedeva, purtroppo, ordine e pianificazione.
«Sono l'Agente dell'Entropia.» replicò freddamente, scandendo bene ogni parola «Non cerco Sommelier. Ho bisogno dell'uomo delle esplosioni...» per distruggere Endlos? No, questo forse era meglio non dirlo. Gli umani non parevano mai reagire bene a quella notizia - c'era chi si spaventava, e chi non la prendeva sul serio.
«Voglio che lavori per me.» si limitò a spiegare «In maniera efficiente e continuativa.». -
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Visto quanto sei bravo? Coi tuoi nonsense sei riuscito a mandare in tilt una che dovrebbe essere l’incarnazione del Caos. Non è che per caso anche tu hai strane origini entropiche di cui non mi hai mai parlato? Comunque sia, ti sta offrendo un qualche tipo di lavoro, dovresti rispondergli/le (maledetta sessualità ambigua).
« Il contratto è come quelli che faccio io? »
Non saprei, come sono i tuoi contratti lavorativi?
« CHI LAVORA ALLA TORGUE RINUNCIA LEGALMENTE AL DIRITTO DI PIANGERE, MANGIARE TOFU, ASCOLTARE MICHAEL BUBLÉ, GUARDARE FILM DOVE LA GENTE SI BACIA SOTTO LA PIOGGIA E MERDA SIMILE! »
Mh, sono certo che qualunque cosa ti farà firmare sarà meno estrema di così. Tipo si limiterà a chiederti di far saltare per aria cose random in giro per il semipiano, spargendo morte & distruzione.
« SE BISOGNA FAR ESPLODERE QUALCOSA, IO CI STO. »
Però ti sopravvenne un dubbio improvviso.
« Ma forse prima dovrei chiedere ai miei azion- »
Un terminale sbucò fuori dal terreno, interrompendolo all’istante. Da lì uscì un foglio fresco di stampa, che svolazzò davanti al naso del presidente prima di essere agguantato.
« Toh, che culo! Un congedo straordinario! I MIEI AZIONISTI HANNO A CUORE IL MIO LIBERO ARBITRIO! »
Ti avevano appena svincolato dai tuoi impegni di CEO, perciò eri libero di seguire la traviona in qualunque posto necessitasse di una cura intensiva al tritolo.
Era propria la tua giornata fortunata.. -
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Agente Seraphine
Not only God does play dice, but he sometimes confuses us by throwing them where they can't be seen.L'Agente era sempre più confusa.
Il modello standard di "contratto tra umani" presente nella sua matrice nulla c'entrava con quanto elencato da quell'uomo. Il lessico era completamente diverso (burocratico, si chiamava) e non includeva il Tofu né... Michael Bublé?
Errore: termine non trovato.
«Non dovrai piangere.» assicurò Agente. Quella era l'unica cosa che aveva capito, e di cui era sicura.
Il loro lavoro consisteva nel far piangere altre persone.
«Allora andiamo.»
Un tocco leggero sulla spalla di quell'uomo, un contatto necessario al teletrasporto. I loro corpi si sarebbero scomposti, in una nuvola di molecole che si sarebbe fatta trascinare dai venti del caos. Avrebbero parlato meglio in un altro luogo - uno causale, ma lontano dal sole cocente dello Yurzab.
Anche se, non lo negava, preferiva che a interloquire ulteriormente con quest'essere ci pensasse messer Jago..
[P] Some men just want to watch the world burn |
