[LAM] Prepararsi al peggio.

"Compromesso: La composizione di un conflitto di interessi che dà a entrambi i contendenti la soddisfazione di pensare di aver ottenuto qualcosa di insperato, e di perdere soltanto entro i limiti del dovuto".

Ambrose Bierce.

Porto Errante, Distaccamenti Industriali.
Presidio Errante, Endlos.

Sostava accovacciata su di un muretto dello scalo mercantile, abiti comuni da uomo, capelli scompigliati al vento ed occhi fissi su un'enorme nave volante parcheggiata da chissà quanti anni.

La chiamavano SbriciolaCielo: trentadue per quattordici metri di imbarcazione in bella vista, con una profondità di "soli" otto, nascosta dalla prospettiva. Era sorretta da un pallone aerostatico di fibra magica intessuta e riempita di flogisto, agganciato allo scafo tramite quattro alberi portanti e una maglia a rete di contenimento. Era di Raylek, ai tempi del suo alfierato: l'aveva usata per molte missioni, compresa quella che Drusilia, un pò controvoglia, stava per affrontare. Era infatti la seconda volta che l'Alfiere Errante partecipava alla Messa dei Diluvi... e la prima era andata molto male.

In attesa dell'arrivo del suo Aviatore, Drusilia sospirò mestamente, ripetendo mentalmente il nome di coloro che avrebbe dovuto portare con sè. Khatep, per quanto fosse di fatto il miglior candidato in assoluto, al solo sentire il nome di quell'evento aveva fatto comparire dal nulla un numero imprecisato di impegni di vitale importanza e a cui non sarebbe potuto mancare, il che le fece capire che non avesse tanta voglia di rivivere quei brutti momenti. A quella mancanza aveva pensato ad altri ufficiali ma... Yoko aveva davvero molto di cui occuparsi e non era del tutto sicura che avrebbe partecipato volentieri ad una cosa del genere. Cesare non andava bene, principalmente per lo spirito fin troppo maturo per quei pazzoidi dei Riders e Grifis le aveva già dato fin troppi problemi a causa del suo autocontrollo. Ci voleva qualcuno in grado di gestire dei bambini o delle menti infantili... e la sua scelta era finita su Augustus.
Certo, avrebbe chiamato anche un paio di Aviatori come scorta ma... le serviva qualcuno che la spalleggiasse durante le trattative. Qualcuno paziente, ed anche discretamente furbo.

Ed era proprio lui che stava aspettando.

Eccomi, buongiorno

Drusilia voltò lo sguardo e, per qualche secondo, rimase imbambolata a fissarlo, come se avesse appena visto un fantasma. Il che, in effetti, poteva essere considerando la corte di spiriti che l'Aviatore si portava dietro, ma il Gran Maestro non poteva vederli, quindi l'idea era esclusa a priori.



Forse invece si trattava della sua camicia.
Chissà.

Venir convocato fuori dall'Albero è sempre una cosa piacevolissima!
Si potrebbero organizzare delle gite per tutto il Presidio, magari con picnic annesso.

-In effetti avevo in mente qualcosa di simile- avrebbe detto lei in risposta, gettando alle spalle ogni perplessità -Però niente picnic, pensavo a un posto più appartato!

Non avrebbe mai e poi mai, nemmeno per sbaglio, discusso di qualcosa così importante come delle raffinate tattiche di raggiro politico nei confronti di popolazioni tanto fuori di testa quanto belligeranti all'aperto e su una tovaglia. Non dopo aver scoperto che Orm, ogni tanto, aveva il vizio di gironzolare per le vie del Presidio.

-Alla Città Alta c'è una pasticceria buonissima! E' pulita, il servizio ottimo e si mangia tantissima cioccolata!- gli occhietti verdi presero a brillare di una luce sempiterna -Quindi andremo li.

Presa da sola questa decisione, gli si sarebbe messa sotto braccio e lo avrebbe trascinato per i vicoletti, fino a raggiungere il locale in tempi record per gli standard umani. Il che era tutto dire sui peccati di gola dell'Alfiere. Giunti all'agognata meta, la bella lo avrebbe finalmente mollato, così da lanciarsi all'interno del locale con l'euforia di una bambina in un parco di divertimenti... o in una fabbrica di caramelle. Si sarebbe accomodata ad un tavolino un pò appartato, vicino ad un'ampia vetrata.

In effetti, solo in quel momento ebbe la decenza di chiedergli un parere su qualcosa.

-Tu cosa prendi? ♥

Quanta pazienza...

Con un ampio sorriso Drusilia accettò l'offerta di condividere con l'Aviatore il primo piatto, sia perchè sembrava adatto anche ai gusti del Numerologo e sia perchè il secondo -avendolo importato lei stessa nel menu- lo aveva assaggiato un'infinità di volte.

-Sai perchè sei qui?- avrebbe poi introdotto, dopo un'inutile chiacchiericcio su quanto fossero piacevoli le giornate ultimamente e qualche innocente pettegolezzo sulle nuove reclute -Dobbiamo parlare di una cosa molto importante. Qualcosa di cui, in effetti, nemmeno Khatep vuol sentirne parlare più di tanto.
Come se quella premessa non fosse spaventosa già di suo, il Gran Maestro agguantò il primo biscotto tutta contenta, inzuppandolo allegramente nella cioccolata. Che stesse cercando di dissimulare, che avesse esagerato con le parole o che fosse completamente pazza sarebbe rimasto un mistero fino a compiuto misfatto.

-Si tratta dei nostri vicini di casa... o per esser più precisi: "quelli del piano di sotto". Hai mai sentito qui a Laputa parlare degli Storm Riders? Le Tribù della Tempesta?- domandò, tirando il primo morso -Mpf... no, pensho di no... è roba molto... mpf... vecchia.

In effetti, per quanto almeno di nome fossero abbastanza conosciuti, in pochi esattamente sapevano cosa fossero, cosa volessero e soprattutto in che rapporti erano rimasti con Laputa. Anche perchè, dalle Guerre di Fondazione a cui lei stessa aveva partecipato come comune soldato e poi come Ufficiale, erano passati circa undici anni.

-Sono gruppi di ragazzini -anche se ora sono cresciuti, in effetti- che dicono di venire dal Pentauron, in maggioranza, con una terribile sindrome di Peter Pan mista all'arroganza di chi non ha mai ascoltato il parere di un adulto che lo facesse ragionare. Non a caso credo siano l'unica popolazione o quasi a non riconoscere la carica dell'Alfiere ed il clima perennemente instabile e privo di controllo dell'Ovest ha permesso loro di mandare avanti quest'idea per decenni- piccola pausa, così da permettergli di elaborare tutte quelle informazioni -A pagare questa leggerezza, ovviamente, è stato il Presidio Errante. L'ex-Alfiere ha avuto non pochi problemi all'Arrivo di Laputa su Endlos: in effetti ha perso pure un braccio, anche se non so chi sia stato... non me lo ha mai detto.

Altra pausa, altro biscottino.

-Ci chiamano... mpf.... "Abusivi" perchè occupiamo il loro cielo senza la loro autorizzazione- occhiatina eloquente che ben rendeva l'idea di quanto ritenesse idiota quel nomignolo -Ci sono stati tentativi di integrazione ma sono stati pessimi, da entrambe le parti. Loro erano e sono infantili oltre ogni misura, mentre i nostri erano... beh... "vecchi". Vecchi mentalmente, dico: Khatep era uno dell'entourage del Primo Alfiere... tanto per farti capire.

Sospirò afflitta, lasciandogli intuire anche solo vagamente gli svarioni diplomatici che erano potuti uscir fuori da due gruppi avversi così assortiti.

-In ogni caso intendo rimediare agli errori del mio predecessore: ho scoperto per caso di avere un seggio alla Messa dei Diluvi, una specie di loro festa sacra dove tutti i capi si riuniscono e discutono. Parteciperò inquanto Alfiere, ma devo portarmi qualcuno come spalla.

A quel punto tacque.
Lo fissò.
Sorrise.

Ho capito la situazione.
E' tutto perfettamente chiaro.

Fortunatamente non le ci volle troppo tempo per rendergli chiara la situazione anche se, in effetti, l'assenza di domande le fece sorgere qualche dubbio.

Sono sicuro che Firion sarà una scelta perfetta per questo compito!

Ecco cosa puntava!
Ecco perchè l'assenza di domande: semplicemente non era affatto interessato alla cosa. E cercava pure di deviare il discorso su quello che gli conveniva!!!

-Oh, davvero un buon consiglio.

Dama del Vento sorrise furbetta, assottigliando gli occhi verdi fino a renderli due piccole e graziose fessure. Poi si levò candidamente dalla sua postazione, un divanetto posto di fronte a quello su cui sedeva il Numerologo, e si sedette con grazia proprio al suo fianco. Accavallò le gambe sensualmente e gli cinse il braccio con le sue. Gli posò addirittura la testolina su di una spalla, per poi allungare la mano ed afferrare un biscotto al burro. Lo intinse nella cioccolata e lo imboccò, sorridendo malefica.

-Tu verrai con me, e mi aiuterai con quei ragazzini pazzoidi a stupulare un accordo degno di questo nome. Poi andremo insieme da Khatep a dirgli quanto la mia idea fosse geniale e che dopo undici anni di... "nulla" l'attuale Alfiere è riuscito in una vera impresa diplomatica. Chiaro?

A concludere il tutto, un dolce bacio sulla guancia, probabilmente paonazza.

-Ah, ovviamente è un ordine del tuo Gran Maestro ed Alfiere.

Ovviamente. Certo Signor Alfiere. Certo Signor Gran Maestro.
Sarà Onore e piacere partecipare a questa missione.
Sarà bellissimo poter mostrare al Comandante Khatep i frutti del nostro lavoro.
Oh che onore.
Oh che piacere.

Che il tono fosse meccanico, forzato e boccheggiante, Drusilia lo ignorò bellamente. Sorrise malefica, per poi rialzarsi con calma e tornare al proprio posto, così da mangiare almeno una decina di biscotti al burro, approfittando del coma dell'altro. In compenso versò dell'acqua in un bicchiere e glielo avvicinò, così da farlo riprendere dal colpo.

-Sei qui perchè dobbiamo organizzarci: per evitare gli errori del passato ho fatto un viaggio onirico ed ho rivissuto quei momenti che Khatep vorrebbe dimenticare, quindi credo di aver compreso vagamente cosa potrebbe accadere e cosa non fare. Rimane la perplessità che nel frattempo sono trascorsi undici anni ed i rapporti si sono congelati, pertanto per noi potrebbe essere addirittura più complicato.

Avrebbe detto, non appena avesse scorto un briciolo di lucidità nello sguardo di Augustus.

-Quindi ti farò un resoconto di come sarà il viaggio e la messa, poi disegneremo una strategia ed infine decideremo chi portare con noi- continuò, con sguardo ardente e tono deciso -Sei pronto?

Bene molto bene.
Augustus sembrava essersi rapidamente ripreso, ragion per cui poteva continuare con il suo racconto.

-Allora... inizio a parlarti dei loro rapporti con Laputa. Ecco, ci chiamano Abusivi perchè rubiamo loro il cielo... e occupiamo una regione che considerano loro per diritto di conquista in una sanguinosa guerra avvenuta prima ancora che il Presidio Errante arrivasse su Endlos.

Cercò di sintetizzare il più possibile, senza tralasciare elementi importanti.

-Raylek mancava di empatia e, nonostante glielo avessero -circa- spiegato e un capo avesse tentato di comunicare gentilmente a differenza di tutta quella massa di schizzati che sono, ha agito da sbruffone e maleducato, fumando in faccia al Grande-Capo, attirando odio ed antipatia da tipo chiunque e mandando all'aria ogni trattativa. Quindi ho come il sospetto che il gruppo di Genesis, ammesso che esista ed abbia gli stessi capi, potrebbe odiarci o quasi.

Sospirò avvilita, pensando a quanto quella situazione fosse tremenda per dei poveri disgraziati come loro.

-Ah, nonostante siano un popolo con tradizioni e usanze simili, in realtà è formato da molti gruppi diversi. Genesis era uno dei grossi, ai tempi. Poi c'erano gli Indipendenti e quelli di Deep Forest... insomma, tanti. Non so nemmeno se sono cambiati. Sta di fatto che il termine "tribù" sia abbastanza adatto per definirli, considerando la loro politica. Sono guerrafondai e la Messa dei Diluvi -la manifestazione a cui parteciperemo- è l'unico momento di pace forzata che hanno e nel quale discutono. Questo non vuol dire che rimarranno buoni: ho visto che li mettevano nelle gabbie, per non ammazzarsi sul treno. Però volavano gli insulti... soprattutto sugli Abusivi.

Altro biscottino inzuppato, così per riprendersi.

-Hanno costumi libertini ed adorano farsi i gavettoni. Inoltre, proprio come le società tribali, hanno degli idoli, le regalie, che sono degli artefatti meccanici molto potenti, indossate dai loro campioni più forti. Hanno anche una loro mitologia: dicono che sia stato il Vento a donar loro la Libertà dalle società civili, gli strumenti che usano e la loro terra promessa- si guardò attorno, imbarazzata -Una grande idiozia, secondo me. Nel mito loro sono la personificazione del Vento, ma il Vento stesso ha vietato loro il Cielo... non ha senso, no? Ah, e comunque non fate battute sui miei appellativi, o rischiano di darci degli empi e ci manca solo quello per chiudere in bellezza ogni tipo di comunicazione possibile.

Momento di pausa, sguardo fisso sul Numerologo.

-Ci sei? Qualcosa non ti torna?

Come si aspettava, il Numerologo ebbe modo di riflettere sulle sue parole ed accettare premesse sì logiche ma, a quanto pare, non condivise proprio da tutti. Vero era che partivano svantaggiati, ma se riuscivano a mantenere un contegno e la mente ben lucida c'era una minima possibilità di riuscire in quel piano folle.

Però, penso, che dovremmo cercare qualcosa per ristabilire l'ordine a priori. Non so, una specie di regalo, un dono, da portare per mitigare i rapporti sin dall'inizio. Ci sarà qualcosa che bramano, no? Non necessariamente qualcosa di vitale o pericoloso, anche qualcosa di piccolo e banale che possa distendere un po' tutti.
Poi avrei anche una serie di domande: esistono diverse tribù, bene, ma c'è una qualche gerarchia?
Durante questa Messa di cosa si deve discutere?
E poi...non conosco bene il presidio di riferimento, immagino sia quello ovest se copriamo il loro cielo, ma...bhè, possiamo immischiarci in questioni che non ci competono senza rischiare di creare qualche...emh..."cose" diplomatiche?
Poi perchè interessarci? Si, c'è un precedente, è vero...ma è per l'approdo?

-Per quanto riguarda la gerarchia... si. C'è un capo-tribù e ci sono Riders normali. Il loro rispetto, però, dipende maggiormente dai loro idoli. Le regalie appartengono ai Re, e credo siano le figure in assoluto più rispettate e temute perchè obbiettivamente molto forti. Fortunatamente, se si presenta, avremo dalla nostra il favore di uno di Deep Forest, Orm, il Re dell'Acqua... mia compagna di squadra in una missione suicida che feci anni fa come soldato e che terminò con un altro fallimento diplomatico da parte di Raylek. Lei... ecco. Siamo state insieme. Per un malinteso, sia chiaro... non mi piacciono le donne- abbassò lo sguardo, completamente rossa in volto -E' abbastanza svitata e parla in modo strano. Però è fondamentalmente buona e siamo rimaste in buoni rapporti, ecco.

Biscottino ed occhi fissi sulla tazza, per non sentirsi troppo a disagio. Con una scrollata di spalle scacciò sconsolata il pensiero che Orm si ricordasse ancora della promessa di undici anni prima, quella della "pasticceria". Prima o poi sarebbero dovute uscire insieme, anche se temeva possibili risvolti tragici.

-E si, è presidio dell'Ovest. Però l'Ovest è troppo impegnato nelle sue battaglie razziste e di potere per degnarci di una qualche considerazione, quindi andrei tranquilla per quello. E... si. Inizialmente è tutto nato per l'Approdo. Attualmente, però, è sorto un altro problema: ci sono dei pazzi che massacrano gente su Klemvor per poi smembrarla e rubarsi dei pezzi. A volte lasciano anche qualche opera macabra dal discutibile gusto artistico. Hanno quasi decimato queste popolazioni, ma ciò che più ci interessa è che giorni fa c'è stato il primo attacco verso dei Laputensi.

Gli lanciò un'occhiata carica di significato.
Era abbastanza evidente che l'Alfiere si interessasse a quel popolo improvvisamente dopo anni perchè era stato smosso da qualcosa personale, ma ciò non toglieva che agiva in buona fede verso tutti.

-Per regalo voglio proporre loro una collaborazione contro questi pazzi, ma so già che potrebbero non considerarlo tale perchè minacciano anche noi. In compenso credo di aver capito come porre fine al dominio delle macchine su Klemvor: so quale è il centro del potere che le fa muovere e proporrò una Battle a riguardo.

Incrociò le braccia, osservandolo in silenzio per qualche attimo prima che sul volto si disegnasse un sorriso furbetto.

-Dici che va bene come regalo?
L'estinzione dalla faccia di Endlos di un loro nemico storico?

Sul serio?
Emh...cioè, voglio dire...ma potrei anche non dire, nel senso che io non sono nessuno per immischiarmi in queste questioni di politica...ma veramente il Presidio Errante vuole e può immischiarsi in qualcosa che riguarda un altro Presidio?
E' vero che la cosa ci riguarda in qualche modo perchè è stato coinvolto un Laputense, ma come prenderanno la cosa chi regge il presidio Ovest e gli altri presidi?

Augustus era bianchiccio e lievemente spaventato.
Poteva capirlo: aver a che fare con altri presidi era sempre un grosso problema, anche perchè quello Errante, per quanto fosse fra quelli militarmente più organizzati, preparati, con esperienza e con tecnologie sviluppate appositamente per la guerra, peccava di una cosa fondamentale e cioè il numero di soldati.

-Tecnicamente, ammesso che qualcuno ad Ovest abbia davvero la faccia di bronzo per venire dalla sottoscritta e sbandierarmi un'uscitaccia simile, oltre che aver cura di ridergli in faccia, gli farei notare che questi sono affari del mio Presidio- la risposta fu secca e non mancante di un certo tono autoritario -L'Approdo è territorio di Laputa, per quanto comprenda un solo palazzo o quasi, le vittime degli attacchi -sia di questi assassini che degli stessi Storm Riders- sono cittadini Laputensi. In questi undici anni nessun capo politico, Ufficiale o Gerarca ha bloccato gli Storm Riders o ha anche solo tentato di farlo... per non parlare del fatto che non ci sono Alfieri ad Ovest. E io non accetto ordini o minacce da parte di qualche usurpatore razzista e con la testa montata.

A quel punto il disprezzo della Dama del Vento verso i due governanti dell'Ovest si fece quantomai evidente, quasi tangibile. Sul bel volto da silfide era disegnata un'espressione di disgusto che ben lasciava comprendere quanto gli Alfieri in generale ritenessero loro pari soltanto altri Alfieri. Gli altri regnanti erano solo Ufficiali, sovrintendenti vari o usurpatori senza onore nè autorità, esattamente come era accaduto nel Presidio Occidentale a seguito della sparizione di Mio Aranwe.

Bhè, in realtà l'offerta è sicuramente allettante, ma dobbiamo stare attenti a come verrà posta. Se questi ragazzi sono come i popoli del nord sono dotati di un livello di amor proprio ed orgoglio estremamente elevato quindi potrebbero prendere la nostra proposta come un modo per sottolineare la loro insufficienza.
E comunque, a parte questo, la mia idea era portare loro qualcosa di meno vistoso ed interessante da offrire subito a mò di scuse e per creare un clima più tranquillo così da poter poi parlare in maniera più serena di questa proposta. Insomma, come quando durante una trattativa si porta un dono, una penna, un orologio, qualcosa che possa far piacere così da predisporre gli animi.
Mi sono spiegato?

A quelle parole, Drusilia si portò una mano al mento con fare assorto.

-Dici?- domandò, ma fu solo retorica -Tu cosa consiglieresti come regalo?