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Per un istante, davanti alle parole enigmatiche della Vampira il faccino della Selvatica mostrò una certa confusione, ma Jester si risolse ad accantonare la questione non appena Kora cambiò argomento, lasciando che il suo carattere entusiasta ed impaziente virasse ad emozioni più brillanti: al sentir menzionare i moduli, la ragazza annuì vigorosamente, la fissò con occhi a fessura ed un ampio sorriso, e infine sollevò un ditino con fare sentenzioso.
-Ma mi pare non sia finita | Un duello il protocollo cita.-
Con un gesto disinvolto, la donna bionda portò la destra al volto, e con un'elegante rotazione del polso impugnò il ventaglio nascosto all'interno della manica, che teneva allacciato al polso; una volta apertolo, lo posizionò davanti al viso per celare il nasino e le belle labbra rosse.
« Per quello dovresti attendere il mattino e un esaminatore... ♥ »
replicò candidamente la creatura, con la sua dolcissima voce da usignolo
« Sarai stanca per il viaggio, e sarebbe un peccato se -dopo tutta la strada fatta per arrivare qui- finissi per collezionare un brutto risultato al tuo test di ingresso, non credi? »
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« Per quello dovresti attendere il mattino e un esaminatore... ♥ »
La delusione percorse tutta la figura giullaresca. Non voleva che 'un esaminatore' la valutasse, voleva che fosse Kora a vedere i suoi progressi. Tuttavia la Strega non disse nulla e si limitò a mettere il muso.
« Sarai stanca per il viaggio, e sarebbe un peccato se -dopo tutta la strada fatta per arrivare qui- finissi per collezionare un brutto risultato al tuo test di ingresso, non credi? »
Jester ci penso in effetti dovette ammettere di essere davvero stanca e l'ultima cosa che voleva era quella di fare una brutta figura. Quindi la fanciulla assentì annuendo con un solo unico gesto del capo, dopodiché si sedette sulla balaustra accanto alla Vampira. Guardandola negli abiti principeschi si sentì il suo Giullare di corte e fu strano accorgersi che quella era una sensazione già provata. Kora non aveva bisogno di abiti 'ufficiali' per essere vista dalla Selvatica come tale, non doveva avere l'aspetto di una bambola per essere la principessa della Guitto. Quella donna era la Dama di Jester per i suoi modi decisi e gentili, per i giochi di parole, per i suoi ragionamenti enigmatici e per i sentimenti sinceri.
-Allora mi accompagna
Mia Signora e Compagna?! -
Chiocciò la giovane balzando a terra e voltandosi porgendo la mano alla bionda.. -
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Alle parole della Vampira, la prima reazione della Giullare fu quella di mettere il broncio, ma durò poco: Jester era una ragazzina più intelligente di quanto non trasparisse dai suoi modi istintivi e avventati, e -difatti- non appena considerò il fatto che la donna bionda potesse aver ragione, quell'accesso di fanciullesco disappunto svanì come era arrivato; la fanciulla annuì con un quieto cenno del capo, e poi prese posto accanto alla Dama Bianca.
Rimasero così per un po', immerse nel silenzio sereno del giardino,
sotto lo sguardo della notte dai mille occhi stellati -e di un Gufo appollaiato tra i rami-,
respirando il profumo di altrove trasportato dalla brezza...
Poi, la Selvatica balzò giù dalla balaustra, porgendole la mano.
-Allora mi accompagna | Mia Signora e Compagna?! -
« Molto volentieri, mio Giullare...! ♥ »
Con un unico gesto deciso, la Malkavian richiuse il ventaglio, e -con un'elegante rotazione del polso- lo lasciò scivolare nella manica dell'abito bianco; poi adagiò delicatamente le dita affusolate sul palmo aperto del Guitto, e discese con grazia dal suo trespolo, lasciando che le stoffe della gonna mormorassero un fruscio attorno alle sue caviglie.
« Ti mostrerò la tua stanza, ti pettinerò i capelli,
ti rimboccherò le coperte, e ti leggerò una storia o due...! ♥ »
Stringendo gentilmente quella calda manina pulsante di vita, l'Immortale affiancò la Strega della Luna prima di imboccare il sentiero che si snodava come un nastro di pietrisco argenteo tra la rigogliosa vegetazione dei giardini, permettendo all'altra di decidere l'andatura del loro passo mentre le faceva strada fino ai dormitori.
« ...ma non metterti troppo comoda, però! »
la ammonì, lanciandole uno sguardo e un sorriso determinato
« Da domani ti toccherà faticare: ho intenzione di fare di te un ottimo Hunter! »
E mentre l'oscurità inghiottiva le loro voci, un Gufo bianco si librò in volo
-tutto soddisfatto- dal tetto del gazebo..
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