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Ed eccoci di fronte alla più grande meraviglia che l'uomo abbia mai potuto creare, non grazie alla sua forza, di certo inferiore a quella di bestie ed animali, nè alla sua velocità, che di certo non è la più grande delle sue qualità, nè grazie alla sua resistenza, ma solo grazie al suo sfolgorante intelletto, che lo eleva al di sopra di ogni altra entità. Stiamo parlando di un gigantesco cannone? No, non è un cannone. È un golem gigante? Che spara motti e raggi di fuoco? Senti, è una barca volante. Una barca volante? Ho accettato di lavorare ad una BARCA CHE VOLA? Ma questo è uno spreco dei miei innumerevoli talenti! Non spariamole così grosse, amico. Non hai talenti di sorta.
Vediamo cosa dobbiamo fare. Dopo un breve esame, il nostro eroe può affermare che la nave non ha danni di sorta. Semplicemente c'è da fare qualche piccolo lavoro di manutenzione, cambiare qui o lì qualche asse di copertura, ma nulla di che. Questo lavoro è troppo patetico per me. Non dovevo avere qualcosa come un assistente? Mi ricordo espressamente che mi hanno detto che avrei avuto un assistente. Beh, per ora non c'è. Quindi prendi il martello, la chiave inglese, e vai a farlo da te. Degli operai magari? Non c'è nessuno che possa lavorare per me?
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Distretto industriale, Tobignar aveva presto dimenticato la pacifica sensazione di trovarsi con la dama del luogo e la sua incredibile capacità di non farlo incacchiare, a dire il vero quella loro conversazione era stata pure piacevole da un certo punto di vista, per quanto l'argomento "o merda ma dove sono finito?" fosse davvero una spina nel sedere, il goblin aveva perciò ben pensato di perlustrare un attimino quella strana isola volante, farsi una minima idea topografica di che posto fosse, insomma... chiedendo in giro, a quei pochi non così stronzi, o codardi, da allontanarsi alla sola vista di un nanerottolo verde con le orecchie grosse seguito da un mech di tre metri armato di tutto punto.
Tuwt.. tuwt.. tuwt..
gli ammortizzatori degli arti inferiori della macchina risuonavano alle sue spalle nei monotoni passi con cui fedelmente eseguiva la direttiva di seguirlo, o meglio, seguire il dispositivo a braccio che Tobi al momento stava usando in link con i sistemi del T03 per una diagnostica un pò più approfondita dei danni subiti dalla mano meccanica sinistra, il tutto mentre camminavano per il distretto industriale, la sua faccia seria e corrucciata mal si adattava ad un'altezza tanto bambinesca, ma un grugnito ed un'occhiataccia incazzata facevano subito cambiare idea a qualche mercante intento a trattarlo come tale.. Perchè si, Tobignar poco fa aveva colto quell'occasione anche per un veloce giro nella zona industriale dedicata a botteghe eccetera, non sperava davvero di trovare integrati e schede elettroniche in quella città "diversamente tecnologica" dal suo punto di vista.
Un sospiro, o meglio, la versione alla Tobi, un grugnito ed un grattino al lato della testa mentre constatava con gli occhietti vispi dalle rappresentazioni olografiche del PRD quanto in realtà non fosse così esteso il danno, eppure, gli attuatori di precisione ed i sensori tattili che si erano bruciati, i connettori e quel poco di elettronica di comando che era esplosa assieme a tutta la mano era roba che qui a quanto pareva avrebbe fatto una fatica enorme a trovare "guarda te se per un paio d'ore d'ore di lavoro devo restare fermo.. tch" si trovò a pensare, digrignando i denti e facendo scomparire incavolato nero gli schemi del suo sistema di trasporto...
E si, c'era anche un altro motivo se poi era abbastanza poco di buon umore, già, perchè se era vero che da parte sua poteva evitare di dare considerazione agli sguardi straniti, o impauriti di coloro che lo guardavano di storto per via del T03.. Non poteva invece ignorare la presenza quasi asfissiante di soldati come quelli incontrati ai cancelli della città bassa, già, ma già s'immaginava una loro reazione a sentirlo parlare da dentro al mech mentre si spostava comodamente al suo interno, già già, quanto sarebbero stati tranquilli... Era solo nel nome di una giornata senza rogne che stava perciò camminando verso la sua destinazione.
A proposito, doveva più o meno esserci, aveva chiesto qualche info al mercato e, più o meno doveva essere arrivato nella zona del porto, non che sapesse di preciso l'aspetto della nave tanto preziosa custodita li, sinceramente Tobignar aveva poca fiducia nella capacità che avrebbe avuto questa di impressionarlo tanto positivamente, si era fatto un giro, ma non gli sembrava proprio che su Laputa avrebbe trovato tanto facilmente meccanismi più avanzati di un primitivo motore a combustione.
Toh, guarda caso il goblin sbucò infine nella giusta baia d'ormeggio, o meglio, forse, non gli sembrava proprio di aver visto un ... pallone aerostatico tanto grande in giro quindi.. che fosse quella la nave volante? anf... quanto rimpiangeva la sua passata permanenza su quel rottame di navicella spaziale con quel nome orribile.
Naturalmente sarebbe stato troppo bello e pretenzioso arrivare a coprire gli ultimi venti metri senza essere fermato dall'ennesimo soldato mr muscolo armato di lancia e fiscalità rompiballe...
-Te l'ho appena spiegato!! cazzo, sono qui per lavorare alla "nave volante"! - l'altro con una specie di cipiglio un pò strafottente -mh, e Drusilia in persona ti avrebbe autorizzato, certo, comunque abbassi i toni..- Oh se pestava i piedi adesso Tobi di fronte a quella rottura indicibile -grr.. Certo!! problemi?!! ed urlo anche quanto minchia mi pare visto che mi state proprio cascando sui coglioni a fermarmi ogni cento dannati metri!!..- l'altro mise le mani avanti -si calmi..-, un suo collega si fece più vicino, ma il goblin stringendo i pugni proprio non ce la faceva più a sopportare tutto ciò ed urlando allo stesso modo riprese -Mi calmo sto cacchio!! non ho fatto niente, vi ho già detto cento volte che sono un meccanico e sono qui..- Il secondo arrivato non lo lasciò terminare e scuotendo la testa fece per posargli una mano sulla spalla -adesso basta, sta disturbando la normale quiete, ci segua e verificheremo la sua versione..- a quel contatto Tobi fece un paio di passi indietro fulminandolo con lo sguardo mentre scrollava il braccio, oramai il casino di quell'animata discussione doveva aver raggiunto gli orecchi di tutti i passanti visto che alcuni si erano fermati -Mi lasci! e ti puoi scordare che schiodi il culo da qui!!- si, insomma, tanta roba per il "non sono un cerca rogne.." che aveva detto a Drusilia, era riuscito invece a ficcarsi nei guai già in giornata, che campione... -
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Hey, ascolta! Cosa? Ah, giusto. Sono io che devo dirtelo. A-hem. In quell'istante il brusio della città e dei moli venne sovrastato da qualcosaltro: il cicaleccio di un gruppo di persone che parlano, le parole che diventano rimbrotti verbali, e infine grida ed urli, insulti persino! Che sia arrivato il mio caffè? Non ci conterei. Principalmente perchè non hai ordinato nessun caffè.
Ora il nostro eroe si solleva dal suo compito (tentare di svitare con un'unghia una delle viti che teneva insieme una placca laterale metallica), perde metà delle viti che aveva appena svitato, si gira, tenta di riafferrarle mentre cadoto a terra e no, le hai perso proprio, mi spiace. Sospirerebbe, ma non ha una trachea, quindi tutto ciò che può fare è andare a controllare cosa sta succedendo.
La situazione che gli si para davanti è lapalissiana. C'è un goblin, un qualche genere di golem tecnologico alto tre metri, e innumerevoli guardie. CAZZO I GOBLIN CI INVADONO. I ragionamenti del nostro eroe ci lasciano sempre senza fiato. È il tuo assistente, imbecille. Ah, bene. Era ora! Ha il mio caffè?
Ed è a questo punto che l'eroe interviene.
Ehilà! Un allegro sbuffo di fumo proveniente da un tubo dietro il collo di Maelvonus allieta l'aria. Tu! Indica il goblin appena arrivato. Sei il mio assistente? Le due lucine nelle cavità oculari si stringono leggermente. Suppongo di si. Voi! Solleva il capo e si rivolge alle guardie. Hey, puoi farlo?E chi sono loro per saperlo? Dicevo, voi! Via via, via. A meno che non vogliate tipo, aiutarmi. Le guardie - che di certo non vengono reclutate per la loro propensione al lavoro manuale tradizionale - si allontanano, tirando un'ultima occhiata di sbieco al goblin (ed anche al nostro eroe lich, che simpatico di certo non sembra).
Qualche secondo dopo - quanto basta perchè le guardie abbiano liberato il posto - Maelvonus si rivolge al goblin. Bene! Ottimo. Uhm. Quiiindi sei il mio assistente, giusto? Non è che vuoi invadere questo posto, giusto? No perchè, se questo è il caso, sappi che sono come Ord, assolutamente neutrale.. -
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Oh, ma che meravigliosa e conveniente coincidenza di eventi, proprio quando tutto sembrava davvero far pensare che ormai il destino del goblin sarebbe stato quello di finire interrogato tipo.. in centrale? o come diavolo funzionava qui, ed anche con la beffa oltre che al danno, la beffa di chi arriva a due metri dal traguardo e cade di muso. Proprio in quel momento una voce esterna attirò l'attenzione delle guardie umane, ed anche di Tobi a dire il vero, che però nel posare lo sguardo dei propri occhi arancioni su quel nuovo arrivo decisamente assunse una di quelle espressioni a metà fra il confuso.. l'incredulo.. il sorpreso.. ed anche il preoccupato. Che diavolo ci faceva li un drone scheletro vecchio come il cucu alimentato a.. combustibili fossili? possibile?
-uh?..ma che caz..- no, non riuscì a formulare nessuna imprecazione sensata, non quanto avrebbe desiderato, per quell'occasione, non sul "Tu!" di costui almeno, sbattè un paio di volte le palpebre interdetto, poi incredibilmente le cose assunsero sempre più senso in pochi secondi, era davvero lui che cercava?CITAZIONESuppongo di si. Voi! ... Dicevo, voi! Via via, via. A meno che non vogliate tipo, aiutarmi.
Be, c'era da dire che per lo meno mandò via le guardie, Tobi semplicemente rispose a quelle ultime bieche occhiate dai due con un'espressione adeguatamente infastidita e con le braccia conserte, leggera smorfia del tipo "si, mi stai proprio rompendo le balle" e poi via! Loro... Infine rimasero in due, quel tizio corazzato con un cranio al posto della testa, ed un complesso impianto meccanico di natura probabilmente termodinamica e... probabilmente diversa da qualcosa cui avesse assistito finora il goblin, ed appunto, il nanetto verde con le orecchie a punta e la faccia incazzata.
-ehh?!- questa volta piegò la testa e poggiò i pugnetti guantati sui fianchi, guardando il tipo stranito al punto di esserne irritato, o quanto meno sembrarlo -che minchia vai blaterando? invadere.. non so proprio di che cazzo parli, ne chi diavolo sia Ord.. suppongo tu debba essere quell'ombra avvizzita, se è così allora si, sono il tuo assistente.. Tobignar, piacere- wow ma che presentazione educata, ad ogni modo l'unica cosa degna da segnalare riguardo a tali parole sarebbe il tono di voce del giovane meccanico, diretto e apparentemente un pò scazzato, ma di più durante la prima parte, alla fine invece fu semplicemente sbrigativo nel presentarsi, per il momento non porse la mano (considerato cos'avrebbe dovuto stringere poi..).. -
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E fu così che l'invasione goblin venne sventata in pochi istanti, grazie ad un cosidetto chiarimento diplomatico! Cos'è, sarcasmo? Cosa te lo ha fatto intuire? A-hem. Il goblin ti fissa con aria incazzata. È incazzato? Io credevo che quell'espressione fosse amichevole! E fu così che trovammo la risposta al perchè tutti quelli che il nostro protagonista considerava amici in realtà lo odiassero. Comunque, dimostrandosi un maestro del raggiro, mostra a sua volta la solita, inespressiva faccia che possiede, senza sembrare sorpreso o stupito.
Tobignar? Bene. Io sono Maelvonus. O professionalmente Ombra-Avvizzita. In realtà è più una ditta che ho messo con gli amici, il concilio delle Ombre-Avvizzite. Però loro non sono qui, e non credo di poterli raggiungere, quindi è inutile parlarne, eh? Il nostro eroe conclude lo sgangherato discorso che rivaleggia per coerenza la sua struttura fisica con una risatina nervosa. Immaginatevi una dentiera che batte i denti. Ecco, quel rumore. Ma vediamo... uhm. Vediamo. Allora, quella tizia... come si chiama... insomma, quella che da quanto ho capito è il capo di questa isola mi ha ordinato di mettere a posto una loro barca. Nave volante. Si, insomma, una... cosa che dovrebbe solcare i mari ma in realtà vola.
Espira una sottile nube di fumo grigio-nero dalla bocca si volta. Andiamo, intanto. Il lich di ferro comincia ad incamminarsi verso il luogo dove riposa il vascello volante, non molto distante. Ora, io non è che me ne intenda di barche, o se è per questo di cose volanti. Questo è un eccelso modo di cominciare una frase! Riempie di speranza l'interlocutore! Però ho costruito cose enormi, cose con le ali, e cose che potevano bagnarsi senza spegnersi, quindi, non penso che sarà difficile venirne a capo.
Insomma, quanto può essere difficile?
Raggiunta la nave volante, il lich di ferro riprese a svitare una delle placche metalliche laterali, che probabilmente tenevano insieme una paratia, con la punta del dito.SPOILER (clicca per visualizzare)Chiedo venia per l'attesa
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Be, almeno pareva proprio che alla fine fosse riuscito a trovare il tipo giusto, non che sinceramente si aspettasse a questo punto di incappare in errore, ecco, sarebbe stato fin troppo assurdo andarsene nuovamente in giro a cercare qualcuno più "ombra avvizzita" di sto qui, si presentò, e non solo.. facendo pure, ehm, pubblicità? Comunque accennò a un gruppo al momento assente e tanto altro di cui Tobi non sapeva proprio nulla... In sostanza e parole povere l'unica risposta da parte del goblin dai modi spicci fu semplicemente quella di accennare col capo di aver inteso, un grugnito -mmhh..- proprio così e poi niente, pure i pugnetti restarono piantati sui fianchi come se a quel punto il bassissimo pelleverde attendesse il resto, la roba utile insomma.
C'era poi da dire che ancora il meccanico non avesse capito per bene come diavolo faceva quel.. coso, ad essere vivo, o a funzionare.. o a parlare in maniera tanto fastidiosa, parlò poi di una donna, evidentemente Drusilia, piegò le sopracciglia nel notare, o per meglio dire sospettare, una certa confusione nel modo di esprimere i pensieri di quello scheletro corazzato fumante (cavoli se avrebbe desiderato stropicciarsi gli occhi se fosse stato di umore migliore)... Tobignar odiava avere a che fare con tizi che manco sapevano da che parte fossero girati, e questo.. Maelvonus, stava guadagnando punti.
Fortunatamente per lui propose di muoversi, questo almeno avrebbe impedito sia al duo di mettere radici sul posto, sia di perdere tempo ed alimentare eventuali.. esplosioni di rabbia?
-ok..-
Lo seguì, squadrandolo da capo a piedi cogliendo l'occasione, sembrava in possesso di una tecnologia piuttosto rudimentale, ma che stranamente pareva anche a lui non pienamente conosciuta, ad ogni modo...CITAZIONEInsomma, quanto può essere difficile?
Tobignar era con lui, a fianco, qualche sacco di spanne più giù. le simpatiche orecchie grandi ondeggiarono lievemente in quel momento, quando con indice e pollice chiusi sopra il setto nasale, proprio in centro alla fronte scosse la testa, sconsolato forse, o magari privo della forza necessaria per innervosirsi a dovere.
-No no, aspetta un attimo, mi stai dicendo che tu qua sei a capo dei lavori e non sai nemmeno che cazzo bisogna fare?-
No, non l'aveva presa benissimo, si sentiva anche un pò preso per il sedere a dire il vero, il tono della sua voce era almeno seccato, e senza farsi problemi di differenze in altezza continuò dicendo
-Spero davvero di no, anzi! spero proprio che vorrai spiegarmi il lavoro visto che devo farti da assistente..-
A questo giro le braccia finirono conserte, comunque fu per poco, infatti fu proprio quando lo vide allontanarsi verso il fianco inferiore della "nave" li vicina che si dovette interrompere, o meglio, come se fosse stato un prolungamento della frase che stava dicendo concluse con esasperazione ed i nervi di un bevitore accanito di caffè digrignando pure i denti
-..e puttana troia, i cacciaviti li hanno inventati per un motivo! Merda..-
Gran parte degli attrezzi erano sul mech, una decina di metri alle sue spalle, ma lui solitamente girava con almeno un paio di forbici ed un taglio medio a portata di mano, e fu così che con degli scocciati passi pesanti delle sue scarpe antinfortunistica si diresse verso il suo "superiore" porgendogli il suo reggendolo dalla punta, era pure elettrico perciò sarebbe stato pure comodo premere un tastino e lasciar fare tutto all'attrezzo.SPOILER (clicca per visualizzare)anche io non sono da meno
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E in effetti solleva un punto molto valido nella discussione. Beh, insomma. 'Neanche cosa bisogna fare' mi sembra un pò eccessivo. Per citare uno dei miei capi, 'una grande mente si occupa del progetto in grande, mentre le menti piccole si occupano dei dettagli, e nel farlo non vedono l'interezza del progetto'. Chi è il genio che ha tirato fuori questa boiata cosmica? Toruk. E che voleva fare? CONQUISTARE IL MONDO, che domande. E ce l'ha fatta?
Allora?
Diciamo che so più o meno in generale cosa deve fare questa cosa. Il nostro eroe dà un pugno alla paratia che stata riparando, ammaccando leggermente le piastre metalliche che gli coprono il pugno corrazzato. Ehm, volare. Comunque, questa è l'idea generale. Poi i dettagli del come lo fa sono, appunto, dettagli.
Hey, grazie! Le dita metalliche, ora un pò ammaccate, si chiudono intorno all'impugnatura del cacciavite. Lo strumento viene portato di fronte alle orbite vuote - eccezion fatta per due lucine verde brillante - del lich a vapore, che quindi osserva incredibilmente interessato l'attrezzo. Cos'è, mai visto un cacciavite? A dire il vero no. Ma non eri un meccanico? Che cazzo di meccanico non ha mai visto un cacciavite? Hey, ho sempre usato le mie dita. Guardale, sono piatte e spesso e volentieri poco affilate! Il perfetto sostituto. Chissà cosa succede se premo questo bottoncino... WRRRR! Il piccolo motore elettrico del cacciavite si avvia, dando alla punta un moto circolare. Wow! Non ho mai visto un motore così piccolo. Ma non fa neanche fumo... Aspetta, non è a carbone o anime? Quindi deve essere una di quelle cose che avevano i Cygnariti... come la chiamavano? Eletricittà? Wooow. Hey, posso tenerlo?
Comunque, hum. Facciamo così; saliamo su questa barca volante, e ci dividiamo. Tu cerchi a poppa, io a prua. Il nostro eroe alza il braccio indicando le due parti della nave. Con poca sorpresa di questo narratore, le due parti sbagliate. Volevo dire, prua e poppa. Comunque, se trovi qualcosa che non va, e pensi di poterlo riparare... beh... fallo. Sennò chiamami. E vediamo che si può fare.
Comunque, quella cosa della pubblicità mi pare una buona idea. Non hai mai pensato di farti dei biglietti da visita? "Maelvonus, Ombra-Avvizzita, costruttore di golem"? Per me è un'idea simpatica. Eviteresti situazioni come questa. È tutto sotto controllo..
La spaccacieli! La sfondacieli!Insomma, quella cosa lì. |
