[LAM] Indicazioni

"Il dovere di un padre è abituare il figlio ad agire bene,
spontaneamente, più che per timore degli altri.
In ciò differisce il padre dal padrone".

Terenzio.

Occhio di Laputa, Città Alta.
Presidio Errante, Endlos.

Aveva trascorso gli ultimi giorni in attesa di quel momento: sapeva che, dopo una lunga riflessione, Augustus le avrebbe chiesto un appuntamento.
Non a caso l'avanzamento di grado del ragazzo da semplice Aviatore Blu a Comandante Rosso era stato rapidissimo ed assolutamente inaspettato; nonostante le raccomandazioni da parte di Drusilia e Khatep erano davvero troppe le questioni lasciate in sospeso.

Cosa era, innanzitutto?
Il Comandante Rosso, differentemente dai suoi pari, da sempre era stato una figura estremamente controversa agli occhi degli Endlossiani, come anche degli stessi Aviatori. Hevrìl per primo, andato in pensione dopo una carriera abbastanza tranquilla, Jattur per secondo, diventato Priore e poi scomparso, ed infine Adam, ritiratosi per ragioni non rese ancora pubbliche ed anche lui sparito nel nulla... la storia di questi individui era quantomai oggetto di speculazione e chiacchiericcio da parte di chi non sapeva.

Era abbastanza risaputo che i Rossi fungessero come spie, ma in effetti delle occupazioni del "capo" si sapeva sempre troppo poco. Se per i verdi la questione si limitava a quello, per i burocrati c'erano molti più misteri da sciogliere a riguardo: a loro non consentito leggere i rapporti delle spie e... considerando che gli archivi all'Albero Casa e nel Palazzo Blu fossero tutti di proprietà della Squadra di Khatep, restava il mistero di dove finissero le informazioni top-secret. Sicuramente non nello studio di Drusilia, continuamente controllata dalla vecchia mummia.
E allora... dove?
Oppure finivano distrutti?

Altro mistero irrisolto riguardava l'occupazione in senso stretto della carica più discussa del Presidio. Era chiamato anche "capo degli Strateghi", ma si era mai sentito che un Comandante Rosso avesse partecipato concretamente ad incontri di guerra. Non era nemmeno riconosciuto giuridicamente come gli altri due, il che rendeva la questione estremamente spinosa.
In poche parole... cosa avrebbe dovuto fare, il povero Augustus?
Perchè era stato scelto?

-Buongiorno, Comandante.

Fu così che l'Alfiere lo salutò quel giorno, sul volto il sorrisetto scanzonato tipico di quando desiderava mettere a proprio agio qualcuno, scherzandoci amabilmente. Come al solito era vestita da uomo: pantaloni semplici e stivali di pelle color terra bruciata, camicione di lino spartano e spada sul fianco.

-Come va? Si sente bene?- a rendere più evidente il fatto che scherzasse, gli avrebbe posato la mano sulla testa, così da scuotere la chioma riccioluta come era solita fare ai suoi figli. Quelli reali -Posso fare qualcosa per lei?

Bhè, fisicamente parlando non posso dire di star male.
Certo, se passiamo sul versante psicologico...devo ancora abituarmi a questo nuovo ruolo.
Ho scoperto di avere conoscenti...che non conoscevo. Tutti gli Aviatori blu mi guardano come se li avessi traditi per passare al nemico. Oh, per non parlare poi del numero esoso di cittadini che mi ferma per chiedermi cosa faccio nella mia vita e di spiare ora questo vicino o il figlio che ha atteggiamenti sospetti.

Si sarebbe dovuto abituare a questo e ben altro, il povero Augustus.
Alle richieste continue e spesso inutili, alle false amicizie... ma anche al poter diventare capro espiatorio del gruppo non appena vi fosse stato qualche problema di sorta. Ciò nonostante, Drusilia nutriva fiducia in lui: era paziente ed in grado di adattarsi. Col tempo avrebbe imparato il mestiere.

E poi, bhè...si. Visto che...ecco.
Visto che siamo solo noi...potrei continuare a darti del tu?
Si, lo so che formalmente non dovrei...ma qui, oggi, in questa situazione, posso?

-Tu devi darmi del tu- specificò Drusilia, dopo aver sorriso divertita -Sei un mio collaboratore adesso, non più un associato. Ti va di passeggiare in direzione dei Distaccamenti? Dovevo farti vedere una cosa.

Con un movimento rapido gli si sarebbe avvinghiata al braccio, così da trascinarlo di peso verso la meta prefissata. Aveva lo stesso impeto di una bambina tutta contenta... ed in un certo senso Augustus era già abituato alle sue "passeggiate".

-Ora sei il Capo degli Strateghi, sai che vuol dire?- avrebbe continuato infine, dopo aver ascoltato le richieste del ragazzo -Sta a te raccogliere informazioni utili o meno riguardanti gli altri Presidi e tutto ciò che potrebbe minacciarci. Sta anche a te decidere cosa potranno sapere i tuoi colleghi e cosa soltanto io.

Nonostante sembrasse una spiegazione abbastanza sbrigativa, in essa si celava un sottinteso non indifferente.

-Quindi... puoi fare ciò che credi sia meglio per il Presidio. Sarai una mente, non un braccio, quindi avrai poche cose di cui chiedere davvero il permesso: magari ora ti senti un pò disorientato a questo nuovo modo di agire, ma ci sono io ad aiutarti.

Gli avrebbe lanciato un'occhiata allegra ed abbastanza rassicurante, come se sapesse perfettamente ciò che di li a poco sarebbe stato detto.

-Dimmi i tuoi piani e ti dirò cosa ne penso.

Prima di tutto vorrei approfondire la questione Asaliah e degli Arcani in generale- Drusilia annuì con calma, per nulla disturbata dalla premessa che si trattasse di faccende "personali" sotto l'ottica del Numerologo -La questione Ishtar va approfondita e risolta, ora più che mai che abbiamo la certezza che si trova qui ed il suo collegamento con gli scomparsi.

-E' una buona idea e, in effetti, sarebbe stata fra i compiti che ti avrei comunque assegnato. Asaliah ormai è più grande e sa parlare e... si fida di te, come anche Khatep. Siete i suoi maestri ed è bene che continuiate a seguirla voi. Tu, inoltre, puoi approfondire la questione anche grazie ai nuovi mezzi da Comandante, ma ti chiedo di rimanere concentrato, in allerta e non fare colpi di testa.

Si sarebbe fermata un attimo prima di fissarlo con aria seria.

-Il problema degli Arcani si fonda proprio sulle informazioni mancanti. Sono preziose, più della vita di chi le vuole ottenere: qualunque cosa facciate, non sarà paragonabile ad origliare dietro una porta o rubare qualche libro raro. E' molto peggio- fu abbastanza laconica, segno che questa volta non scherzava -Suggerisco quindi di dividere in due il progetto. Prima di passare alla seconda parte, cioè la ricerca effettiva di altre informazioni che non siano solo quelle possedute da Asaliah, pretendo che gli altri Rossi ricevano un addestramento adeguato. Ora non sono nemmeno lontanamente pronti per qualcosa di simile. Mandarli ora sarebbe irresponsabile e li condurrebbe irrimediabilmente ad una morte prematura, nel migliore dei casi.

Non le piaceva essere dura ma era vero: prima di partire con progetti così importanti era necessario rinforzare le fila e tenere le redini del progetto ben strette fra le dita, così da non cadere al primo colpo ben assestato.

Al Nord sta succedendo qualcosa di strano, molto strano.
Sulla mia pelle ho vissuto le sevizie di un demone. Poi c'è la questione della piaga e molto altro ancora.
Ci sono troppi punti bui e questo vuol dire che non è possibile fare una valutazione coscienziosa del rischio.
Abbiamo bisogno di più informazioni di quello che accade lì, di qualsiasi genere esse siano, una volte ottenute si potrà decidere se è il caso di intervenire in alcuni ambiti o meno.

Annuì di nuovo, approvando anche quel progetto.

-Anche in questo caso te lo concedo: è meno complesso del primo, ma fate comunque attenzione. Io stessa mi sono imbattuta in alcuni mostri di quelle terre e... non è facile.

Sospirò, ripensando alla brutta avventura con Hamlet.

-C'è dell'altro?

Fortunatamente il Numerologo aveva già la soluzione a quel problema, cosa che le diede un pò di sollievo. Abituata ad organizzare tutto lei, ahimè, spesso finiva per esagerare e stressarsi.

Per questo motivo ho già preso accordi con il locandiere del Cappio, per una sera mi permetterà di utilizzare il suo locale che sarà invaso da una compagnia di teatranti...così potrò studiare le reali doti dei componenti della squadra. Per aiutarli a fare squadra, poi, vorrei organizzare una caccia, magari nei territori dell'Est, se fosse possibile.

A questo aggiunse solo che avrebbe pubblicato un bando per le iscrizioni, cosa che avrebbe avuto senso purchè non si fosse pubblicamente specificato il nome della squadra. Infondo erano spie.

-Allora direi che è tutto perfetto- avrebbe affermato la bella Dru, riprendendolo sotto braccio -Prima di farti vedere il mio regalo per la tua promozione, è bene che ti dia un'ultima cosa su cui lavorare.

Giunti ormai da un pò ai Distaccamenti Industriali, guardandosi intorno con aria circospetta, lo avrebbe prima condotto verso lo scalo di alcune navi mercantili. Alcune erano ferme, altri posti erano vuoti; in quell'ora del giorno non erano presenti molte persone.

-Riguarda un tale Lazarus Lee. Tempo fa è stato imputato in un processo per spionaggio ai danni dell'isola ma non sono state trovate prove schiaccianti. Forse è davvero pulito, ma non mi piacciono quelli come lui. E' arrogante e viscido. Inoltre farebbe qualunque cosa pur di uscire da situazioni spiacevoli: non ha esitato a tentare di mettere zizzania fra i capi di Laputa pur di evitare che l'attenzione fosse concentrata su di lui.

Il tono con cui parlò fu abbastanza stizzito, come un malcelato disprezzo.

-Sta di fatto che sia riuscito a far perdere le proprie tracce a Khatep e a spiare che faceva per ben due volte. Non va affatto bene: voglio che indaghi sui suoi affari, qualunque essi siano.

Fu rapida ed indolore, il concetto chiaro e di facile comprensione.

-Proprio a causa di questi precedenti sospetto sia in grado di anticipare le mosse di Khatep. Non so come sia possibile: forse ha studiato i suoi poteri... forse altro di cui non sappiamo le meccaniche. Per questo non dovrai dire nulla all'Antico, ma riferire solo a me ciò che accade.

Si fermò, lo guardò.

-Sei pronto ad una cosa simile?

Che Augustus non fosse poi così entusiasta del piano lo immaginava, ma Drusilia aveva scelto di proporglielo ugualmente prendendo la palla al balzo in un tentativo di "svezzarlo" dal vecchio Comandante. Che poi considerasse Lazarus "affabile" ed "affidabile" la urtò non poco, ragion per cui gli scoccò un'occhiataccia di avvertimento sul moderare quei complimenti.
In ogni caso, non aveva senso indugiare ulteriormente su quei dettagli.

Il regalo di cui hai parlato dovrà essere veramente tanto tanto grande e buono per compensare una missione del genere, sai?

Lo vide sorridere e sorrise pure lei.
Rimasero così come due idioti per qualche minuto, prima che lei gli prendesse la manina.

-Oh, è molto grande. Buono non saprei: mi dirai tu stesso.

E poi scomparvero.



Nel buio e nel silenzio più totale, lei pensava. Il suo mondo era fatto di numeri, equazioni, testi e dati, la sua pelle di titanio alterato molecola per molecola, le sue ossa di ponti e piloni, i suoi muscoli di paratie e teletrasporti, il suo sangue di plasma ardente alla temperatura di una stella, la sua mente di stati della materia variabili in modo continuo. Non c'era pensiero logico che non potesse esprimere, analizzare, valutare e migliorare. Aveva potere sufficiente ad annichilire qualunque avversario di quel mondo. Non aveva bisogno di cure, riposo e cibo, non produceva scorie. La paura era un'astrazione matematica.
Il suo nome era Argonath.

Argonath, Distaccamenti Industriali.
Presidio Errante, Endlos.

Le paratie dell'accesso 613 si chiusero da sole, esattamente come si erano aperte per lasciarli passare. Era stato un viaggio strano ed estremamente veloce: Augustus avrebbe ricordato solo un fascio di luce proveniente dal cielo, prima di ritrovarsi immediatamente dopo direttamente in un'enorme spazio metallico che, su Laputa, non aveva mai visto. Era strano, alieno, asettico e... freddo. Nulla che somigliasse anche solo lontanamente al Nord o al Presidio Errante.

Nonostante ciò, Drusilia sembrava a suo agio. Camminò tranquilla verso un imprecisato punto di fronte a lei mentre luci e schermi si illuminavano al solo passaggio. Duemilatrecentosette millesimi di secondi dopo, una volta terminata la ricerca e la distruzione di agenti patogeni, il numerologo avrebbe sentito il suono della paratia interna che si chiudeva. Poi, improvvisamente, la presenza inaspettata di un terzo elemento oltre loro lo avrebbe forse fatto spaventare dato che, in sostanza, non si trattava di nulla che possedesse un'anima.

Benvenuta, Drusilia Galanodel.

Avrebbe parlato con voce atona ma profonda e piacevole all'ascolto.

Benvenuto, Augustus Asensi. Il mio nome è a.i.s.-Argonath, e sono felice di poter fare la tua conoscenza.

Si trattava di una donna con il caschetto di un biondo platino quasi innaturale, gli occhi rossi, la pelle chiara ed abiti militari che -per chi era informato- non corrispondevano a quelli di nessun esercito esistente su Endlos.
Intanto Drusilia gli avrebbe scoccato un'occhiata compiaciuta, curiosa di vedere le sue reazioni.

-Benvenuto sulla mia base segreta, figliolo. Ti piace?

« Siete dentro di me, Augustus Asensi »

Ne seguì un lungo attimo di silenzio surreale.
Fu il Gran Maestro a prendere infine parola, introducendosi con un imbarazzato colpo di tosse.

-Siamo dentro una specie di nave volante, Augustus. Il dove non saprei: un punto a caso sopra Laputa, poco distante dal flusso del Maesltrom- spiegò brevemente, portandosi le mani in vita -La donna con cui parliamo è... la nave stessa che ci parla. Si rende visibile come un'umana per rendere facile la comunicazione.

Gesticolava più del solito, forse perchè non sapeva esattamente come spiegare la questione al ragazzo che, di tecnologia, davvero non ne sapeva nulla. Un pò come lei al suo primo incontro con quella nave.

-Lei è... il lascito di un ex-Comandante alla Gilda. E' mia proprietà, ma penso possa aiutare anche te nelle tue ricerche.

Si sentiva a disagio. Non aveva mai parlato di Jattur con Augustus, nonostante fosse stato uno degli aviatori a lei più fedeli e legati in assoluto. In realtà gli Aviatori della prima generazione erano molto più fedeli e devoti di quelli attuali, forse a causa della guerra con l'Ovest che in quei tempi sembrava essere solo all'inizio. Forse perchè risentivano meno del peso della carica di Drusilia, vedendola più come una compagna d'arme di cui si fidavano ciecamente piuttosto che che come un capo che dava ordini.

« Sono stata creata per essere un'intelligenza artificiale attiva; significa che sono capace di formulare da sola i problemi che devo risolvere. Ciò è fatto per consentirmi capacità di analisi e deduzione da mettere autonomamente a servizio di chi deve usufruire delle mie capacità. »

Con movimento lento, l'ologramma allungò il proprio braccio sul lato e, contemporaneamente, da alcuni schermi lì vicino apparvero schede ben dettagliate di tutti i componenti attuali della squadra rossa. In effetti, c'erano dettagli che andavano addirittura oltre quelli che erano i rapporti ufficiali stilati dai burocrati, segno che quell'astronave conteneva più informazioni di quante si sapevano di possedere. Tutte tenute ben nascoste ovviamente.

-Vorrei che la prendessi come tua assistente. Non ci sarà bisogno di salire qui sopra: apparirà lei nel tuo ufficio quando la chiamerai. Sarà lei a raccogliere tutti i rapporti segreti e trasferirli dove non possano essere trovati. Fungerà da banca dati e saprà rievocarli all'istante, nel caso tu domandassi. Potrebbe anche aiutarti a stilare strategie, volendo.

-Si, in verità è meglio che non si sappia. La conoscenza di tutte le armi più potenti su Laputa non è di dominio pubblico per ovvie ragioni.

Nonostante non lo avesse specificato prima, le sembrava abbastanza scontato; per quanto avesse Ufficiali e Magistri come "bracci destri", la gerarchia andava rispettata anche a livello di informazioni. Quella, ad esempio, sarebbe rimasta fra lei ed Augustus.

-In teoria non avresti nemmeno le autorizzazioni per accedere su questa... si, "struttura": i protocolli furono stilati da Jattur e fino alla mia morte resterò l'unica proprietaria dell'Argonath, oltre a lui. Volevo fartela visitare perchè intendo comunque fornirti il suo supporto, dato che è la mia banca di dati e tu sei il capo delle spie del Presidio.

Il ragionamento filava e, anche se di fatto Augustus non aveva autorizzazioni per prendere possesso di quel mezzo straordinario, era comunque a conoscenza della sua esistenza e poteva usufruire di tutte le informazioni contenute su quell'immenso cervello artificiale. Inoltre l'Argonath avrebbe provveduto allo smaltimento di prove, documenti e quanto non poteva essere lasciato agli occhi di tutti.

-Quindi... vedila come una specie di angelo custode. Quando hai qualche problema, chiamala e risponde. Non ha un corpo, questo no... ma se chiedi supporto mentre sei a laputa... ci sono anche delle armi, su questa nave. Però meglio che tu non lo chieda mai.

Chiuse il discorso così, rimanendo vaga.

-Piace come regalo?