Questione di tempismo

Il ragazzino scoppiò in una pioggia di sardine e gli occhi della Strega s'illuminarono di infantile gioia incredula. Le sue mani innaturalmente abbronzate corsero ad acciuffare i pesciolini grigi ed anche d'un bizzarro color arancione.

-Per quale strana religion è essa//Sì, ne sarò la profetessa-
Rimò il Giullare.

-Ma guarda proprio lì lontano//Quelle retine ci daran una mano!-

Sciorinò la frase dicendosi che quella doveva esser una coincidenza straordinaria, ma con Adaham poteva trattarsi di un caso. Be' la fanciulla non stette troppo lì a chiederselo e approfitto dell'occasione afferrando per il manico di legno una rete. Erano da pesca, perciò improbabili nel presidio volanti. Per capirci del tutto simili a quelle che usa Spongebob per andare a pesca di meduse. Con una carta lama staccò la sua caviglia a quella del collega.

-Mio fedele andiamo ad acciuffare//'Sto fattucchiere non adda scappare!-

Dicendo ciò Jester si lanciò all'inseguito e la sua rete fu ben presto stracolma.

Quando la maggior parte delle sardine furono catturate accadde qualcosa che la Strega non riuscì a comprende. I pesci si disciolsero in aria ricadendo al suolo sotto forma d'acqua e a quel punto mille dubbi sorsero nella mente selvatica. Si trattava dello scarto d'un teletrasporto o il ragazzino si era appena tramutato in liquido?
Le iridi d'ossidiana guardarono per un attimo la pozza d'acqua e quando il suo discepolo parlò di 'ghiaccio' s'illuminarono. Era ovvio, perché non c'aveva pensato lei per prima?

-Magia della mia fantasia//Ghiaccia il nostro Tobia!-

Con queste parole e le mani rivolte al cielo la fanciulla calpestò la pozzanghera. Quando la sua scarpa dalla punta a ricciolo andò a contatto con l'acqua quest'ultima divenne ghiaccio. In un attimo la strega iniziò a pattinarci sopra. Poi prese le mani del compare e lo trascinò sulla platina scivolosa improvvisando un balletto.

-Ora è intrappolato // Ma come lo prendiamo?-

Il giorno stava sbiadendo alla luce del crepuscolo mentre il Giullare e il forestiero ballavano il loro valzer. Per un paio di volte il ragazzo rischiò di cadere ma Jester lo sostenne ogni volta. I movimenti di lei furono veloci e sicuri finché non si spostarono dalla loro pista da ballo. Con occhio sicuro la Strega seppe che la platina di ghiaccio si sarebbe presto sciolta. Cosa avrebbe dovuto fare allora col ragazzino? A distrarla da quei pensieri stelle di fuoco sopra la loro testa e assieme al cielo anche le iridi d'ossidiana della Selvatica s'illuminarono.

-Oh, che sfrontatezza//Ma anche bellezza-

Chiocciò il Guitto conscia che quella non era altro che una mera illusione. Nonostante ciò continuò a stare col naso all'insù finché Adaham non la riportò sulla terra. Nooooooooo, il suo JT doveva già andare via? Ma perché? Si chiese lei facendo il broncio. Ma il sorriso le tornò in fretta sul volto quando lui le propose un ultimo gioco.

-La verità è il gioco che ti propongo//Gira in alto in fondo e al Kongo-

Dicendo le rime Jester aprì le braccia poi fece roteare l'indice destro sù, giù e in mezzo come se si trattasse di una formula magica.

-Ci faremo una domanda un giorno// E non ci potremmo girar attorno
Ma niente scherzi t'avviso// Ti voglio diretto e preciso!-

Lo stesso dito che aveva usato per quel giochetto ora era sospeso in aria come per minaccia. Tuttavia sulla faccia della circense vi era un sorriso divertito e un sopracciglio alzato. Chissà cosa le frullava in testa.

-Ora ti lascio andare//Se non c'è altro da fare-

Detto ciò il Giullare lo incatenò in un frettoloso abbraccio amichevole e gli sorrise liberandolo.