Endless Hunger

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    La luce impattò la stanza per la prima volta da giorni, quando il sangue si era ormai raggrumato e scurito fino a confondersi con il legno scuro del pavimento. Non fosse stato per l'odore dei cadaveri, avrebbero impiegato mesi a trovare quel posto. Avevano battuto quella parte di foresta almeno due volte, ma nemmeno cacciatori esperti erano riusciti a scovare quella capanna costruita sulla sommità di un albero pluviale Koharu. Chiunque fosse il costruttore, di certo doveva avere uno straordinario talento nel nascondere le cose: sembrava incredibile il modo in cui il piccolo edificio in canne e fango scompariva letteralmente alla vista appena si distoglieva lo sguardo. Non era proprio possibile individuarlo ad occhio nudo senza sapere che si trova in quel punto esatto, incassato fra i rami scuri dell'albero. Ma il lezzo di decomposizione ne tradiva l'ubicazione, ed ormai le mosche erano accorse in gran numero. Ne spaventarono a dozzine appena i calzari calcarono il legno compatto del pavimento e dovettero scacciarne altrettanti fra i più tenaci, grossi muscoidi grandi quanto l'ultima falange del pollice di un adulto dai colori verdi vivaci che rifiutavano di lasciare il banchetto purulento su cui erano adagiati, o che semplicemente erano troppo ingrassate per sollevarsi in volo. La maggior parte decise di cessare il festino solo dopo che la figura minuta e tremante posta al centro del circolo di cadaveri si scosse all'improvviso, come destandosi da una trance.

    « E' vivo! »
    Disse sorpresa una voce maschile. Da sotto la massa di pelo arruffata e incrostata di sangue rappreso, la creaturina schiuse un occhio dorato
    fissando fra gli ansimii terrorizzati la minuta mano bianca che gli si avvicinava.

    Cattura_18

    « Ciao, piccola stupida bestiaccia mezza morta. Vuoi venire con me...? »
    La creaturina delle dimensioni di un koala si scosse, arrancò in avanti e si avventò sulla mano protesa, leccandola con foga in cerca di cibo.
    « Lo prendo come un sì. Adesso giriamo i tacchi e ce ne andiamo da questa dannata foresta. Voglio incassare quanto mi spetta prima che questa palla di pelo sporca tira le cuoia. ♥ »


    Fanedell, Presidio Est ~

    Il drappello di Ranger accolsero il trio di avventurieri sul limitare della foresta, un gruppo armato di cinque elfi silvani incappucciati in arcione di aggraziati purosangue dal manto lucente. Uno di loro teneva alle redini un altro trio di destrieri elfici dai manti chiari, per coloro che si sarebbero presentati senza cavalcature, mentre un secondo cavaliere reggeva uno stendardo su cui drappeggiavano i simboli ed i colori del corpo dei Ranger di Fanedell, di Sylvanas Windrunner che ne era la comandante, dell'Est e dell'alfiere in carica Lady Kalia Djibrielle Feadu Menethil.

    « Salute a voi. Il mio nome è Railarian, e questi sono i miei confratelli. »
    Uno ad uno, in silenzio, gli Alti Elfi salutarono i nuovi giunti con rispettosi cenni del capo, sebbene irradiando come un'aura la proverbiale superbia tipica della loro razza.
    « Di recente, alcuni nostri... piccoli amici hanno richiesto la nostra assistenza per alcune faccende che meritano attenzione. Avremmo assolto noi stessi a tali incombenze, tuttavia ciò ci avrebbe condotto molto al di fuori dei confini della nostra foresta, perciò ci siamo visti costretti a chiedere aiuto esterno. Riceverete da loro i dovuti ringraziamenti per essere accorsi, ed ovviamente onori e ricompense. »
    Gli elfi avrebbero dato ai tre il tempo necessario per salire sulla loro cavalcatura, qualora avessero accettato l'offerta di un destriero. A quel punto, senza attendere oltre, avrebbero spronato i cavalli ed avrebbero fatto strada all'interno della foresta.
    « Da circa sette anni una piccola parte della foresta è abitata da creature che noi chiamiamo Inùai, e che gli uomini chiamano folletti o piccole genti. Loro si riferiscono a se stessi come yordle, e così fanno anche gli studiosi umani. Sono molto piccoli di statura, di natura gentile e dai modi giocosi. Le femmine si potrebbero scambiare facilmente per bambini umani in tenera età, non fosse per i tratti somatici e la pelle di un colore inusuale. I maschi invece potrebbero sembrarvi procioni troppo cresciuti oppure grossi scoiattoli antropomorfi. Sono una razza molto pacifica, che vive in armonia con la natura. Eppure prima di raggiungere l'Est sono stati quasi sterminati da gruppi di bracconieri che davano loro la caccia. Nel sud certi alchimisti coltivano la convinzione che queste creature abbiano proprietà magiche e taumaturgiche, e ne pagano a peso d'oro i corpi. Che io sappia, l'Est al momento ospita l'unica comunità rimanente di queste creature, non sappiamo esattamente quanti sono ma credo poco più di cinquecento. Secondo le mie stime nell'Undarm ce ne dovevano essere fra le sedici e le diciassette migliaia, circa. Stando a ciò che mi è stato riferito, hanno avuto notizia di superstiti della loro razza che ancora abitano le paludi dell'Ovest e credo intendano portarli al sicuro qui nel Fanedell, tuttavia hanno insistito per poter conferire direttamente con coloro che avrebbero preso in carico la missione. In questo momento vi stiamo portando dai loro anziani... »

    Prevedibilmente, il viaggio si sarebbe rivelato breve e piacevole, immerso nelle atmosfere arcane della foresta più grande dell'Est e sotto la brezza gentile di luoghi tanto belli a vedersi quanto miti di clima. Quella era una delle zone più belle e indulgenti di tutto il Fanedell, attraversarla a cavallo era quanto di più piacevole si potesse vivere in quella parte di mondo. Infine, dopo poco più di un'ora di trotto sostenuto, il gruppo scortato dalla presenza dei ranger guidati da Railarian supera la linea degli alberi e giunge in una vasta radura nella quale gli elfi smontano.

    « Bene. Gli Inùai sono puntuali. »
    Il rumore di alcuni passi giunge da oltre un'alta roccia, ed una parata di graziosi esserini dal pelo nocciola alti poco più di mezzo metro, bardati in vistosi indumenti militari mimetici, bandane scure e sulle spalle sproporzionati archibugi simili a piccoli cannoni. Alla loro testa vi era una piccola figura dai lineamenti dolci come quelli di una bambina, dalla pelle blu scuro bruciata dal sole e grossi googles. Intonavano tutti assieme un'allegra marcetta militare e, sebbene armati e vestiti di tutto punto, non avevano proprio l'aria di un corpo d'armata minaccioso. Parevano più bimbi che giocavano alla guerra...

    « Let 'em come by land, by sea or air! Send 'em running home when the Bandle Gunners blare! »
    Si schierarono in un'ordinata fila di fronte al gruppo, e come il loro capo intonò un secco "presentatàrm" esibirono le armi da fuoco come farebbe un bene addestrato gruppo militare. La femmina alla testa della pattuglia puntò il piccolo cannone al suolo e con un agile salto vi balzò sopra, usandolo per compensare almeno in parte la sua carenza di statura.
    « A nome del popolo yordle, di Nuova Bandle City e degli anziani, do il benvenuto agli eroi che hanno accettato di rispondere alla chiamata. Il mio nome è Tristana, e sono a capo del corpo di fucilieri veterani che difendono la nostra comunità. Ho l'ordine di considerarvi da questo momento nostri superiori! Sono ai vostri ordini! Permetteteci di scortarvi fino al villaggio! »

    « Lasciate pure i cavalli. I miei confratelli li terranno in custodia. »
    Railarian si rivolse ai suoi compagni in lingua elfica e questi annuirono. I quattro sarebbero rimasti nella radura, mentre il loro capitano sarebbe rimasto in compagnia dei tre avventurieri, seguendo Tristana ed i suoi oltre la radura fino ad una piccola vallata, dove spiccavano minute costruzioni in legno e pietra, pullulanti yordle dall'aria vivace e indaffarata. Appena gli stranieri furono in vista, subito gli animaletti cessarono le loro attività e si accalcarono per salutare i nuovi giunti, precedendo di poco la comparsa degli anziani, un gruppetto di sei vecchi yordle dall'aria dismessa con indosso ampie vesti bianche e bordoni cerimoniali sormontati di piccoli smeraldi. I fucilieri si disposero in due linee e sbatterono i tacchi, tutti quanti sull'attenti con le armi rispettosamente rivolte verso l'alto.

    « Benvenuti! Benvenuti! »
    Proruppe un anziano, la cui barba candida ricadeva sul mento.
    « Benvenuti a Nuova Bandle City, e grazie. Grazie per aver risposto alla nostra chiamata... »


    .Endless Hunger ~Benvenuti in quest! Il primo turno è libero, si tratta di semplice free GDR. Non credo ci sia bisogno di rimarcare il da farsi, introducete il vostro personaggio e presentatelo! Questa è Tristana, vi da l'idea di com'è fatto uno yordle (femmina, in questo caso. I maschietti hanno il pelo tipo scoiattoli). Vi do cinque giorni per postare, se avete problemi o dubbi non esitate a farlo presente in bacheca o per PM!
     
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    Eva - Mistress of Creatures «

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    » endless hunger «

    Adunata


    N
    on credevo che al mio arrivo sarei stata accolta da un intero drappello di elfi. Avevo sentito parlare di un piccolo popolo di esserini indifesi minacciati dai bracconieri ed avevo capito che quella era una missione adatta a me. Di certo non credevo che il fatto avrebbe avuto tanta risonanza da richiamare ben cinque guerrieri elfi ed altri due volontari oltre a me. La cosa mi sorprese piacevolmente: su troppi pianeti la natura era trascurata e la consapevolezza che su Endlos non fosse così mi riempì di gioia.
    Ero scesa da Laputa in groppa a Katastros, il mio pegacorno nero, quindi rifiutai gentilmente la cavalcatura offertami dal momento che già ne possedevo una. Così, seduta tra le gigantesche ali piumate del mio enorme destriero, ascoltai la storia di quel popolo oppresso, condividendo la loro pena dal momento che io stessa ero stata cacciata dai bracconieri del presidio Ovest, aizzati dalla mia forma notturna.

    Farò tutto ciò che è in mio potere per aiutarli.

    Il viaggio ci offrì lo spettacolo del bosco che avevo già potuto ammirare - anche se non esattamente in tranquillità - durante la mia fuga con Amon. In questa occasione potei godermi molto meglio il panorama, approfittandone anche per chiedere ai miei compagni il motivo del loro interesse per quella missione.
    Non impiegammo molto tempo a giungere a destinazione e, una volta arrivata, mi ritrovai di fronte agli esseri più carini al mondo. Gli elfi me li avevano descritti, ma non ero preparata a tutta quell'adorabilità. Avrei volto abbracciarli uno per uno e non riuscivo a capire come qualcuno desiderasse fare loro del male. Dovetti impiegare tutte le mie forze - sia fisiche che di volontà - per restare in sella a Katastros ed evitare di correre loro incontro a braccia aperte saltellando. Il fatto che ognuno di loro portasse una devastante arma da fuoco non aveva la minima importanza, dal momento che li rendeva ancora più adorabili e che avevo solo una vaghissima idea di cosa fossero quegli oggetti poichè provenivo da un pianeta privo di guerre e conflitti.
    Quando gli elfi ripresero i loro cavalli, smontai dal mio pegacorno.

    Ivd'haar, Katastros, alal sek it'l mudn.*

    Al mio comando l'animale seguì i cavalli degli elfi.
    A quel punto ci si presentò Tristana, la capitana degli yordle, che si disse ai nostri ordini, e l'anziano del villaggio, il quale ci ringraziò per aver risposto alla loro chiamata. Provai una stretta al cuore all'idea di quegli esserini uccisi o imprigionati e venduti come merce e mi ripromisi che avrei fatto di tutto per aiutarli.

    5RYDC

    Status Fisico — Illeso
    Status Psicologico — Tranquillo
    Mana — 110%
    Abilità Passive — ~ Charme sugli Animali
    La ragazza possiede inoltre uno charme innato che porta le creature animali ad obbedirle o per lo meno a non etichettarla come un potenziale nemico.
    ~ Istinto Animale
    Durante le ore di buio, la ragazza manifesta la sua forma animale. In questa versione le sue capacità fisiche aumentano: i suoi sensi di udito ed olfatto infatti divengono ipersviluppati, entro un raggio d'azione di trenta metri. [In Funzione Solo di Notte]
    ~ Dragon Hearted: solo chi possiede il cuore di un drago può stipulare un accordo con questi animali mitologici e, dal momento che Eva lo ha fatto, si può concludere che possieda questa particolare caratteristica. Il cuore del drago conferisce un potere fuori dal comune che consiste nel dono dell'immortalità al suo possessore oltre che di una potenza e una velocità di utilizzo degli incantesimi fuori dal comune. [Abilità Passiva - Immortalità + 10% di mana + Istant-Casting]
    Abilità Attive — //
    Pet — //
    Azioni — //
    Note —
    *"Vai, Katastros, ma resta a portata di orecchio."
    Scusate se il post non è granchè ma, come già accennato, ho dovuto postare subito perchè domani parto. Spero vada bene!
    nmykv9

    » Even a creature with an iron spirit can be bent by kindness and will «

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    The guru in the darkness...

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    Magione dell'Ambasciatore.
    Presidio Orientale, Endlos.

    -Runibaldoooh ♥ cosa metto oggi? Camicia leggera color lavanda o vado sul bianco classico?

    La vocina annoiata dell'Ambasciatore risuonò per le camere ed il corridoio a lui vicini, in quel momento infilato per metà in un armadio antico orribilmente grosso. Era un guardaroba ricolmo di vestiti, e non era nemmeno l'unico in quella stanza, ragion per cui sarebbe stato abbastanza facile per i più sagaci intuire i motivi dei lamenti, per quanto futili potessero apparire.

    runui_zpscjngvmtw

    « Dipende da quali sono i vostri impegni oggi, Lord Galanodel »

    A pronunciarsi con voce posata fu un uomo dagli occhi cremisi ed i capelli neri e lisci. Indossava un abito da maggiordomo che gli calzava a pennello, principalmente perchè -come desiderava il Signore di quel piccolo maniero- quella particolare carica doveva essere ricoperta da un uomo bellissimo, oltre che bravissimo. Qualcuno che non avrebbe potuto in alcun modo annoiare Quarion con il proprio aspetto nella norma.

    -Kalia mi ha chiesto di andare ad aiutare un popolo di cosetti in difficoltà. Fuggono ad Est perchè negli altri Presidi evidentemente adorano sfogarsi sui peluches... e la frustrazione di questa gentaglia risulta una questione politica, per cui servo io.

    Dopo aver spiegato in breve la questione con un tono quasi annoiato -come se non gli importasse davvero- estrasse dal suo guardaroba un paio di camice, mettendole in bella vista di fronte al maggiordomo.

    -Dici che mi starebbe bene il color pesca? A Ovest va di moda ultimamente.
    « Mi perdoni, ma penso che forse -in virtù della vostra alta carica- sarebbe il caso di indossare la divisa della Guardia Indaco »
    -Indaco??? E con cosa dovrei abbinarlo?
    « Una camicia bianca con volant sarebbe l'ideale »
    -Mh...uffi.

    Con il visino imbronciato -nonostante l'accondiscendenza- l'Ambasciatore si lasciò vestire dal suo maggiordomo. Poi, prima di andarsene, gli avrebbe gentilmente chiesto di badare alla sua magione finchè non fosse tornato. Anche perchè, se l'avesse lasciata alle cure di Banderas, probabilmente l'avrebbe lasciata sporca di farina.
    Lui e quella gallina di Rosita.

    png

    Foresta di Undarm.
    Presidio Occidentale, Endlos.

    « A nome del popolo yordle, di Nuova Bandle City e degli anziani, do il benvenuto agli eroi che hanno accettato di rispondere alla chiamata. Il mio nome è Tristana, e sono a capo del corpo di fucilieri veterani che difendono la nostra comunità. Ho l'ordine di considerarvi da questo momento nostri superiori! Sono ai vostri ordini! Permetteteci di scortarvi fino al villaggio! »

    L'arrivo ad Undarm fu abbastanza degno di nota per esser ricordato. Innanzitutto gli elfi silvani che, inaspettatamente, si erano mossi più di quanto erano soliti fare. Poi il gruppetto di esserini coccolosi e pelosetti che formavano squadre militari davvero poco credibili. Infine la scorta bizzarra e l'arrivo al villaggio, nel quale furono accolti da un anziano altrettanto carino, nonostante l'età. A quella vista Quarion rimase perplesso non poco ed il dato di fatto che venissero perseguitati ed uccisi gli suonò abbastanza sciocco: se proprio si fosse dovuto accanire con loro, al più, li avrebbe smerciati come giocattoli per marmocchi.

    « Benvenuti! Benvenuti!
    Benvenuti a Nuova Bandle City, e grazie.
    Grazie per aver risposto alla nostra chiamata... »

    quarionammicc_zps189a3b57

    -Oh, santo cielo, figuratevi! E' un dovere ed un piacere esservi in qualche modo d'aiuto ♥

    Modi affabili tipici di chi, in politica estera, viveva destreggiandosi fra possibili fraintendimenti e differenze di culture quasi incolmabili. Sfoggiava un bellissimo sorriso sincero, ammaliante e -per Eva, che conosceva Drusilia- estremamente simile a quello della gemella. Un uomo di cui ci si poteva fidare, insomma, almeno in apparenza. Come il suo lavoro imponeva, dopotutto.

    Quarion capisce la frase "in lingua" di Eva, ma non la considera perchè non degna di note particolari. Me lo permette la passiva di conoscenza delle lingue.

    _____________________


    →VISIONE NOTTURNA» Gli occhi d'oro di Quarion, oltre a conferirgli una bellezza "esotica", gli conferiscono la capacità di avere una nitida visione notturna, anche più potente di quella dei felini; vede come se fosse pieno giorno.

    →PADRONE DELLA MENTE» Quarion, grazie al prolungato studio delle forze esoteriche, ha sviluppato sufficienti contromisure alle intrusioni e raggiri mentali: è infatti perfettamente in grado di percepirle e comprenderne la natura così che possa difendersi come meglio crede.

    →OCCHIO CRITICO» Nonostante l'Ambasciatore sia rinomato per i suoi modi di fare civettuoli, è comunque provvisto di un occhio critico ampiamente sopra la media: riuscirà a comprendere la vera natura dei suoi interlocutori a prescindere dal loro charme, del carisma o del terrore che essi infondono per natura negli altri. In termini gdr altro non è che una difesa da malie.

    →VOLO» Poichè deriva da creature del cielo, è in grado di sollevarsi in aria e muoversi in essa grazie al pensiero. Il suo volo non può superare i 5m e viaggia a velocità normale (cioè uguale a quella di cui il personaggio dispone sul suolo).

    →SESTO SENSO» Per quanto il giovane Quarion sia "strano", è da puntualizzare che la sua mente è così abile da superare i limiti del normale senso umano, e ciò gli porta capacità uniche come quella di "sentire" nel raggio di 15m qualunque tipo di presenza, minacciosa e non (lascerei questo particolare al giudizio del QM); quando questa si trova all'interno dell'area, il giovane dalla chioma turchina è in grado di stabilire la sua esatta posizione nello spazio.

    →SADOMASO» Esistono eroi, uomini dalla grande volontà e dal fisico d'acciaio in grado di andare ben oltre la soglia dell'umano dolore, della stanchezza. E questi uomini potranno affrontare mille torture senza mai lasciar sfuggire un suono dalle proprie labbra, un lamento, una lacrima. Ovviamente, Quarion non fa parte della suddetta categoria. Ebbene si, lui il dolore lo sente, e pure abbastanza bene. Ciò nonostante è perfettamente in grado di superare tranquillamente una sessione di tortura, in parte perchè abituato a sedute periodiche ed integrali dall'estetista, in parte perchè perfettamente in grado di portare i tacchi, in parte, soprattutto, perchè a quanto pare il dolore gli piace. Si, è esattamente come avete capito. Pensavate davvero che sculacciarlo in quel modo potesse davvero passare inosservato alla sua ben nota quanto temuta libido? Provate a picchiarlo... e capirete da soli perchè nessuno ha mai toccato un tipo del genere...

    →CONOSCENZA DELLE LINGUE» Nessun Ambasciatore può considerarsi tale se non possiede una discreta abilità nel destreggiarsi fra diverse culture o se non conosce quantomeno i loro linguaggi. Quarion, nonostante non abbia mai studiato in accademie, è comunque un maestro in materia: forte delle sue passate relazioni con fidanzati/e ed amanti di diverse e svariate culture, saprà sempre rispondere a qualunque tentativo di dialogo come se fosse un madrelingua.

    →GIOCO DI MASCHERE»Quarion è in grado creare una illusione secondo cui appare alla vittima (da una a tre) sotto altre spoglie. Può diventare una ragazza, un animale, un bambino o un altro uomo, o perfino assumere l'aspetto di un pg già esistente. Unica condizione di poter apparire come un pg giocante è quella di averlo già visto.
    [Passiva mutazione + attiva a consumo basso.]
     
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    Viaggiatore dei Mondi

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    Nobushi, nel suo incessante vagabondare per le terre di Endlos, si era ritrovato a far parte di una sorta di missione di recupero, incarico che veniva da degli esseri piccoli e dotati di poteri magici particolari, stando a ciò che stava dicendo l' elfo che guidava la scorta d' accompagnamento.
    Il samurai ascoltava solo distrattamente i minuziosi dettagli dell' incarico, preoccupandosi più di restare in sella senza cadere e a pensare ai fatti suoi. Le uniche cose che aveva colto con maggiore interesse era che tali folletti erano cacciati e uccisi per le loro, presupposte, proprietà speciali a scopi magici e curativi ed erano una razza pacifica, rendendoli quindi un bocconcino facile per ogni avida canaglia in circolazione che cercasse di racimolare qualche soldo.

    Creature simili a piccoli umani e a procioni? E hanno fatto apertamente richiesta di aiuto? Gli yokai di questo mondo sono davvero estroversi...

    Tuttavia, Nobushi non era certo di potersi fidare troppo degli yordle maschi, in quanto la descrizione ricordava troppo quella dei tanuki, spiriti simili a procioni e famosi per essere grandi truffatori. Avevano promesso grandi ricompense e onori, motivi più che validi per un guerriero come il moro per accettare il compito, oltre al fatto che aveva bisogno di soldi! Ma se questi yordle erano anche solo parzialmente come i tanuki, conveniva tenere gli occhi bene aperti. In fondo, se davvero venivano uccisi così spregiudicatamente, al punto da costringere la loro intera razza ad emigrare in una nuova terra, non poteva certo essere solo perché era considerati un ingrediente prezioso per qualche medicina. Forse c' era altro che bolliva in pentola, ma non era il caso di esternare i propri dubbi, per ora.
    Una volta che il gruppo arrivò al punto d' incontro, una massa degli esserini che dovevano aiutare li accolse per condurli da un fruppo di loro simili, ma molto più anziani. Uno di loro, il più vecchio sembrava, li salutò e li ringraziò per aver accettato la richiesta.
    Mentre uno degli altri due che avevano accettato la missione, ricambiava il saluto, il samurai decise che era meglio saltare dritti al punto:

    Si si, tanto piacere, non c'è di che, felici di aiutare e compagnia bella... Possiamo venire subito ai fatti?

    Chiese Nobushi, infastidito dal fatto che bisognasse sempre perdere così tanto tempo a chiacchierare, invece di sbrigarsi a risolvere il problema. Era una cosa urgente, no? E allora a cosa serviva fare tutta quella piccola parata di benvenuto? Solo a perdere tempo! Prima questa storia finiva e prima il samurai poteva tornarsene a girovagare per i fatti suoi...

    Status Fisico: Illeso
    Status Psiche: Seccato
    Energia: 100%

    CITAZIONE
    Abilità Passive:

    Scatto del Serpente:
    Il dono della spada Ame no Murakumo, antica arma che si narra venne estratta dalla coda di un mostruoso demone serpente e quindi impregnata della sua essenza. Chi la stringe nella sua mano potrà dunque colpire con la stessa rapidità di un serpente quando si appresta a mordere la preda.
    [Passiva di Potenziamento; Bonus alla velocità del 50%]

    Visione degli Dei:
    Lo scudo Yata no Kagami è descritto come essere parte dello specchio appartenuto alla Dea del Sole, che veniva usato dalla stessa per osservare i mortali che vivevano durante la notte nell' altra parte del mondo e di sorvegliarli. Innalzandolo verso il cielo, si potrà godere della stessa capacità della Dea, seppur in forma ridotta, di vedere il mondo dall' alto.
    [Passiva di Auspex; Vista a 360° in un raggio di 30 metri]

    Splendore della Purezza:
    Il meraviglioso gioiello noto come Yasakami no Magatama, è conosciuto per essere un talismano di grande potenza, proteggendo il portatore dal male e dalle menzogne. Creato da giada estratta dalle più ignote profondità della Terra e regalato come segno di buone intenzioni, è diventato un oggetto pregno di potere mistico. Chi lo possiede sarà protetto da coloro che tenteranno di influenzarli.
    [Passiva di Immunità alle Malie]
     
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    Terminò il tumulo a mani nude. Era un rituale molto personale, un'abitudine che si era creato, ed una necessità tangibile cui non riusciva a sottrarsi. Avrebbe potuto terminare più in fretta usando una pala, ma ogni volta preferiva le mani. Era forse l'unico momento in cui toglieva i pesanti guanti di cuoio trattato usurati al punto da essere un'unica massa di cuciture malconce. Preferiva sporcarsi di terra e rovinarsi le unghie, gli occupava un'intera ora e lo faceva sentire meglio. Più a contatto con i suoi compagni. In comunione con loro, che soffrivano da sette anni ciechi e sordi nelle profondità della terra.

    « Quasi fatto... »
    Sussurrò, la voce ovattata resa roca dal casco munito di respiratore.
    L'aveva tenuto in efficenza fra mille difficoltà, sfruttando come ricambi i componenti dei compagni che adesso provvedeva a seppellire di nuovo.
    « Quasi fatto. Oh, sarà un riposo migliore, questo. Ci sono i fiori, sì? I fiori profumano. Una volta piacevano a tutti e cinque, i fiori. Sì, a noi una volta... piacevano un sacco. »
    Un rumore. Interruppe l'operazione e si voltò di scatto, la cannula della cerbottana spianata e pronta a colpire. Aveva caricato un dardo avvelenato ad una velocità tale da rendere quel gesto un unico, letale movimento assassino. Rimase perfettamente immobile, in silenzio. Il respiro bloccato ed il cuore stesso che rallentava i battiti fino quasi a fermarsi. Un movimento! Un movimento fra i cespugli! Il capitano fece fuoco, il proiettile esplose dalla cannula con un boato sordo, frutto della detonazione di una minuscola quantità di polvere pirica trattata. Il dardo scoccò in una traiettoria letale, privo del potenziale di perforazione di un proiettile di archibugio, ma cento volte più letale. Colpì il bersaglio nonostante non fosse in vista, al riparo dei cespugli. Il capitano scattò via, abbandonando la difesa dei tumuli in costruzione per trovare un riparo, evadendo all'eventuale fuoco di ritorno.
    Non accadde niente. Solo dopo alcuni istanti concitati, lentamente, una lepre chiazzata delle paludi emerse zoppicando, il dardo conficcato nella coscia. Il capitano la osservò arrancare, ad ogni passo sempre più preda del veleno di rana lucciola che il dardo aveva sparato dritto nell'arteria principale della zampa anteriore destra. Le si avvicinò con cautela, i sensi all'erta perché quella poteva essere una trappola. Ci sono nemici ovunque, si ripeteva sempre. Se ti catturano, sei destinato alla cattività. Alla prigionia. E per uno yordle è meglio la morte, della prigione.
    La lepre stramazzò al suolo dopo solo sei passi. Tirò fuori la lingua già gonfia e ansimò fra gli spasmi, ormai spacciata. Il capitano la guardò morire senza far niente, in rispettoso silenzio eppure paralizzato da quel raro spettacolo. Dopo poco più di un'ora, infine i polmoni della bestiola collassarono. Il cervello cessò di ricevere aria e la bestia roteò gli occhi fino a mostrarne il bianco. La sua agonia finì di lì a poco, sotto gli occhi dello scout che l'aveva assassinata.

    « Mi dispiace, amica mia. »
    Disse uscendo infine dallo strato di trance in cui si era trovato, chinandosi per chiudere gli occhi dell'esserino ormai morto.
    « I buoni e gli innocenti muoiono sempre, in guerra... »
    Da sotto la maschera, prese a singhiozzare fra gli spasmi, incapace di smettere di tremare.
    « Io... io ho scelto di vivere. »


    Undarm, spedizione dell'Est ~
    Sotto la guida dell'elfo ranger Railarian, avevano lasciato la foresta del Fanedell salutati dai calorosi ringraziamenti del popolo yordle, che avevano tappezzato la via dei quattro avventurieri di fiori di campo profumati. Per ritrovare i loro compagni sperduti avevano fornito la pattuglia di speciali oggetti simili a richiami che, così dissero, erano usati dai gruppi di scout ai tempi della migrazione verso Est per inviarsi segnali sulla reciproca posizione delle singole squadre. Se nell'Undarm erano sopravvissuti degli yordle, dovevano esserci per forza alcuni scout con loro. Lontani dai loro simili, semplici cittadini non sarebbero sopravvissuti troppo a lungo nelle paludi, che sono un luogo inospitale e avverso a creaturine tanto facili da trasformare in prede. Quarion Galanodel, in quanto ambasciatore dell'Est, era stato tempestato di raccomandazioni dall'anziano, che aveva chiesto lui di porgere i più sentiti omaggi all'Alfiere, e di rendere il suo popolo onorato della sua presenza in futuro, a missione felicemente compiuta. Aveva proposto un banchetto in onore degli eroi il cui invito era stato esteso ovviamente anche a Nobushi, Eva e lo stesso Railarian -che aveva prontamente declinato l'offerta fra la visibile delusione dell'anziano e di tutto il villaggio. Mentre uscivano dai confini del villaggio uno scricciolo di yordle si avvicinò all'aviatrice di Laputa per porgerle una corona di fiori ed un'altra combriccola vociante si accalcò attorno allo scontroso samurai, meravigliati dal suo solo incedere. Se ne liberarono solo lasciandosi alle spalle le ultime casette e solo allora il ranger di Fanedell annunciò che avrebbe accompagnato il gruppo. Aveva ricevuto una mappa dagli anziani, e non era di facile interpretazione, riteneva che al gruppo servissero i servigi di un esploratore e si riteneva adatto allo scopo. Di lì a poco comunicò il suo intento anche ai quattro compagni, che annuirono scambiando con lui poche parole di commiato, infine rivolsero cenni di saluto ai tre avventurieri e cavalcarono sulla strada di casa, per riferire a Sylvanas della partenza del loro capitano.

    Ebbe inzio così il viaggio che condusse la squadra fuori dai confini dell'Est, verso le terre selvagge dell'Ovest. Finché possibile Railarian fece in modo di sfruttare le strade carovaniere, più facili da percorrere e comode per i cavalli rispetto alle perigliose mulattiere che tagliavano per le paludi. Ben presto, tuttavia, l'Undarm fece sentire tutta la sua presenza invadendo l'area e rendendo l'incedere degli animali lento e difficoltoso. In tutto servirono tre giorni per arrivare nella zona indicata dagli yordle.

    « Cacciatori. »
    Annunciò l'elfo ad un certo punto sul fare della sera, dopo essere smontato da cavallo per esaminare alcune tracce.
    « Un gruppo nutrito. Almeno una ventina. Sono bardati alla leggera e si muovono lesti nonostante il terreno impervio. Non credo si tratti di semplici mercenari del sud, come quelli che a volte scortano le carovane che da Merovish viaggiano verso Sequeros o verso i mercati Pentauron. Forse sono bracconieri. »
    Rialzandosi volse lo sguardo ad Ovest, verso il fitto delle paludi.
    « Ad avvertire gli yordle della possibilità che ci siano superstiti della loro razza sperduti nella foresta sono stati dei mercanti che transitavano per questi luoghi. Se la voce si è sparsa, forse ha richiamato sul posto gente avida di denaro. Le interiora e le ossa di yordle sono pagate bene, a Merovish. »
    C'era inoltre da decidere se inoltrarsi nella foresta o se aggirarla e perlustrarne i confini. L'Undarm è un luogo pluviale, le macchie di vegetazione non sono vaste come vere e proprie foreste, ma comunque estremamente fitte, irte di pericoli e difficoltà. Nonché luoghi adatti agli agguati. Ed un gruppo di avventurieri a cavallo che emettono rumorosi richiami non passavano inosservati.
    In più ormai si approssimava il buio. Decidere dove e come instaurare un campo base iniziava ad essere prioritario...


    .Endless Hunger ~Prima di passare all'azione, è necessario che impostante il modo in cui i vostri personaggi agiscono. Vi trovate in un luogo potenzialmente ostile, e Railarian vi avverte della possibile esistenza nelle vicinanze di cacciatori che potrebbero vedervi come rivali o addirittura vere e proprie minacce. Attualmente avete non più di tre ore di luce, e dovete:

    1) Decidere se iniziare subito la ricerca di superstiti yordle usando i richiami e come agire in questo senso (ovvero se dividervi per coprire un'area più vasta o se rimanere in gruppo).
    2) Scegliere se e come allestire un campo base (cercare un luogo riparato o se limitarvi ad una radura pulita).
    3) Cercare o meno i cacciatori la cui presenza è segnalata da Railarian.

    Scegliete il da farsi, ed in base a ciò che decidete il proseguo della quest sarà ovviamente influenzato. Avete 5 giorni per postare.
     
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    Il gruppo di anziani yordle aveva consegnato agli avventurieri degli strani strumenti che avrebbero fatto da richiamo per i loro simili nell' Ovest, permettendo loro di trovarli più facilmente.
    Venne offerto pure un gran banchetto in loro onore da parte dei piccoletti, ma declinarono per potersi mettere al lavoro il primo possibile, cosa ce il samurai aveva apprezzato notevolmente, anche in virtù dei suoi sospetti riguardo la somiglianza degli yordle con i tanuki.

    Chissà quali trucchi avranno nascosto in quel pasto...

    Mentre uscivano dal villaggio, Nobushi si trovò circondato da una piccola folla di quegli esserini, che lo stavano tempestando con le loro vocine acute. Il moro subì tale tormento in silenzio, cercando di ignorare il fastidio che stava subendo, e il conseguente desiderio di porvi fine con metodi discutibilmente violenti. Tuttavia, ciò avrebbe reso la loro presenza molto sgradita ai folletti, nonostante la loro allegria e quindi avrebbe mandato a monte il lavoro, oltre ad una probabile morte, vista la loro superiorità numerica.
    Per poter quindi ridurre il suo stress, al samurai non rimase che ricorrere alla sua arma segreta: una generosa sorsata dalla sua fiasca di saké! Fortunatamente il supplizio durò poco, e una volta usciti dal villaggio, i tre, accompagnati dall' elfo Railarian, che li avrebbe seguiti in vece di guida.

    Verso il calare del sole, Railarian informò il gruppetto della presenza di cacciatori nella zona, e a giudicare dalle sue parole, sembravano essere anche degli esperti. Visto quanto erano valutati i corpi degli yordle, non era difficile immaginare che la notizia della loro presenza aveva messo in movimento i bracconieri e altri individui affamati di denaro.
    L' ora si stava facendo tarda, ed inoltrarsi in un' area boschiva di notte non sera mai una buona idea, specie se non si aveva molta dimestichezza con il territorio. Ed era anche tutto il giorno che non facevano che muoversi!
    Nobushi fermò il suo cavallo, bevve un nuovo sorso dalla fiasca, ed esclamò le sue intenzioni.

    Sinceramente, io mi fermerei qui per il momento! Ormai è tardi, e non ho molte intenzioni di fiondarmi in una selva sconosciuta, piena di chissà quali yokai maligni e cacciatori che ci vedranno come un ostacolo e/o concorrenza al loro profitto.
     
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    La Partenza


    A
    ndarmene da quel posto fu molto difficile: temevo che in mia assenza quei piccoli esseri potessero venire attaccati. Mentre ci rimettevamo in marcia accettai la corona di fiori che mi offrirono dei piccoli yordle e la indossai con orgoglio fino a che non iniziammo ad inoltrarci nella foresta. A quel punto la riposi in una delle bisacce in modo tale che non si rovinasse durante il viaggio: avevo intenzione di conservarla come ricordo di quel popolo tenero e gentile - o almeno così mi appariva.

    Vorrei proseguire e cercare i dispersi ma con il buio potrebbe essere difficile e, come sostiene Nobushi, rischieremmo solo di scontrarci coi cacciatori. Suggerirei di allestire un campo base tra le foglie degli alberi in modo da risultare invisibile ad eventuali nemici e, se non corriamo il rischio di attirare l'attenzione, potremmo anche provare ad utilizzare un richiamo nel caso vi fossero yordle in zona.

    Prima di fare qualsiasi cosa però, avrei atteso l'opinione dei miei compagni. La notte si avvicinava e ben presto non sarei più stata in grado di comunicare con gli esseri umani, quindi dovevo esporre le mie idee al più presto prima che mi diventasse impossibile.

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    La ragazza possiede inoltre uno charme innato che porta le creature animali ad obbedirle o per lo meno a non etichettarla come un potenziale nemico.
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    Durante le ore di buio, la ragazza manifesta la sua forma animale. In questa versione le sue capacità fisiche aumentano: i suoi sensi di udito ed olfatto infatti divengono ipersviluppati, entro un raggio d'azione di trenta metri. [In Funzione Solo di Notte]
    ~ Dragon Hearted: solo chi possiede il cuore di un drago può stipulare un accordo con questi animali mitologici e, dal momento che Eva lo ha fatto, si può concludere che possieda questa particolare caratteristica. Il cuore del drago conferisce un potere fuori dal comune che consiste nel dono dell'immortalità al suo possessore oltre che di una potenza e una velocità di utilizzo degli incantesimi fuori dal comune. [Abilità Passiva - Immortalità + 10% di mana + Istant-Casting]
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    Carini quei cosetti.
    Non che gli piacessero, sia chiaro: li avrebbe regalati ad una ragazza o una bambina ma sicuramente non ne avrebbe sviluppato il commercio. Ciò nonostante apprezzò la loro cordialità e la fedeltà alla Lady Alfiere che aveva deciso di proteggerli. Una scelta assennata, oltre che gradita.

    In ogni caso, al momento erano altri i problemi: seguirono la loro guida con la placida quiete che precede una tempesta finchè non giunse l'idea di accamparsi, causa l'ormai prossimo tramonto.

    -Qualunque cosa decidessi sarebbe uno contro due- disse sorridendo, una volta giunto il suo turno -Quindi appoggio la proposta del fermarci in un luogo riparato. Condivido l'idea dell'affascinante lady riguardo al crearci una qualche copertura... ma sconsiglio l'uso del richiamo. Non all'accampamento.

    Avrebbe guardato i compagni, agitando il ditino sentenzioso.

    -Rischieremmo di attirare anche i nemici, oltre agli amici! Ricordate che potrebbe trattarsi di bracconieri... è facile che riconoscano ed usino anche loro questo tipo di richiami.

    Per esser precisi: Quarion non era un cacciatore nè un bracconiere, ma a certi dettagli poteva comunque arrivarci per logica... e grazie ai racconti di un suo vecchio amante del Sud, guardacaso bracconiere e con una curiosa mania per gli oggetti di forma fallica. Fucili compresi. Ma questo -con molte probabilità- non voleva scoprirlo nessuno dei presenti.

    -Al più sarebbe carino ripararci in qualche nascondiglio ben nascosto e con una visuale molto ampia, possibilmente sopraelevato: a questo punto, trovata una zona distante ma in vista rispetto all'accampamento, potremmo usare il richiamo lì. In questo modo sapremo in anticipo chi risponderà e avremo modo di decidere se continuare a nasconderci o meno.

    Giocare d'anticipo, creare trappole con piccoli accorgimenti: non era un cacciatore ma la vita di corte e la politica estera funzionavano allo stesso modo.

    -Che ne dite?

     
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    Il profondo sfregio che scorreva da una tempia al mento doleva furiosamente da sotto i bendaggi di cuoio trattato, un fastidio a cui era abituato da oltre un decennio e che rifletteva il suo stato d'animo. Rodrick aveva impiegato tutta la mattina per ritrovarle, e per questo le odiava. Non avevano fatto altro che creare problemi fin dall'inizio, sebbene la fedeltà per il padrone lo obbligava a mantenere la calma ed assecondare le stravaganze delle due. Il suo maestro era stato chiaro: doveva stare ai loro ordini, fare da tramite fra quelle due e gli altri cacciatori assoldati per quella spedizione. Le due femmine non erano capi, non erano minimamente in grado di guidare una dozzina di veterani, né di ottenere il loro rispetto. Però tenere a freno i più intemperanti stava diventando ogni giorno più difficile, e gli atteggiamenti di quelle due sciocche rendevano tutto quanto più difficile. Erano scomparse senza preavviso, tutte e due. Le tracce erano impossibili da seguire, ed era stato costretto a staccarsi dal resto del gruppo per seguirle da solo. Le aveva trovate sulle rive del fiume solo grazie al suo istinto, qualcosa che sarebbe riuscita solo a lui. E sempre grazie al suo istinto sapeva che qualcosa non andava, che c'era molta tensione emotiva nell'aria. Le aveva trovate l'una appollaiata sul ramo di un'albero e l'altra immersa nell'acqua, in compagnia del bottino di caccia.

    « Non potevo fare altrimenti. »
    Dichiarò in tono irritato la più loquace delle due mentre strofinava vigorosamente il folto pelo della bestiola, che si divincolava ed emetteva guaiti.
    « Questa stupida bestia sguazzava nella sua stessa merda. Io lo detesto questo coso! Ha defecato mentre dormiva, spruzzando dappertutto lo schifo che si portava dentro! Celia ha già cercato di ammazzarlo due volte, e stamani volevo quasi lasciarla fare! »

    « Il padrone vi concederà un passaggio verso le vostre terre d'origine solo se gli porterete la creatura viva! »
    Sputò Rodrick con disprezzo misto ad allarme, levando lo sguardo verso la femmina sul ramo, che di contro gli rispose con uno sguardo incolore. Occhi grigi inanimati che non avevano proprio niente di umano.
    « Non strippare, vecchio, o ti strappo anche l'altro occhio. »
    Si trattenne dal rispondere alla mocciosa immersa in acqua, che si era a malapena degnata di voltare il capo, seguitando a dargli le spalle senza mostrare il minimo rispetto. Non poteva nuocere loro, poiché era vincolato al volere del suo padrone. Ma non poteva imporsi di non disprezzarle. Era semplicemente oltre le sue possibilità.
    « Adesso torna dagli altri e restate accampati. Noi saremo di ritorno verso sera. »

    « Ma in questo modo perderemo un giorno intero di marcia! »
    Sbottò in risposta, pur sapendo quanto fosse inutile alzare la voce con quella femmina.
    « Due dei miei mancano da ieri. Questa foresta è dannata, ci sono stato sei anni fa a caccia di yordle, e si è divorata un terzo dei miei. Dobbiamo uscirne il prima possibile. »

    « Finiscila, mi dai sui nervi. Quei due cretini si saranno semplicemente persi, questa stupida foresta è un labirinto.
    Torna dagli altri e attendi il nostro ritorno. Come minimo troverai quei due deficienti di nuovo al campo...
    »


    Undarm, Presidio Ovest ~

    I cadaveri erano appesi per le gambe, legati alle fronde degli alberi con cavi ottenuti intrecciando i robusti viticci scuri degli alberi Koharu. Railarian non si era opposto alla decisione unanime del gruppo di accamparsi, ed aveva accettato di seguire il piano esposto dall'ambasciatore dell'Est, sebbene senza esporre la sua opinione in merito. Insieme, i quattro avventurieri avevano scovato un buon posto che rispondeva alle loro esigenze: ben nascosto fra le fronde, defilato e sufficiente per ospitarli tutti e quattro assieme ai cavalli, difficile da scovare dai sentieri vicini anche se, purtroppo, non in una posizione rialzata come avrebbe preferito Quarion ma in compenso offriva un'ottima visuale. A quel punto si erano allontanati dal campo base per usare il richiamo, ma senza successo. Al calare del sole si erano defilati per riposare, e all'indomani quella macabra scoperta.

    « Qualcuno ha certamente udito il richiamo... »
    I corpi erano stati denudati e scuoiati con meticolosa perizia, le carni incise ai gomiti ed alle caviglie, poi ai ventri in tre linee parallele perfette. Ai corpi martoriati restava la pelle della schiena, degli avambracci e dei piedi, tutto il resto era stato asportato lasciando esposta la muscolatura grondante sangue. Avevano aperto i ventri degli sventurati e le interiora facevano bella mostra di se in un mucchietto viscido invaso dagli insetti. Enormi millepiedi sguazzavano fra le carni degli intestini, le mosche formavano nugoli spessi due dita e c'erano file di voraci formiche da tutti e quattro i punti cardinali. Senza dar mostra di disgusto, Railarian tranciò un ramo da una pianta e lo immerse nel cumulo di carne marcrescente, disturbando il banchetto di diverse migliaia di insetti che ronzarono furiosamente per poi tornare ad avventarsi sul macabro festino.

    « Non vedo gli occhi, né... »
    Premette più a fondo il bastone, con un suono disgustoso di fango smosso.
    « ... I loro cuori. E' possibile che gli insetti abbiano già consumato i bulbi, ma ci vuole più tempo per le fibre muscolari. »
    Il cacciatore sospirò, per poi usare il ramo per scostare il cumulo di stracci imbevuti di sangue che erano gli abiti di quei due poveretti.
    « Bracconieri, naturalmente. Non vedo simbolio o icone, difficile dire da dove provengano. Tirando a indovinare, direi che sono scesi da
    Sequerus, ma potrebbero anche venire dal sud.
    »
    Gettò il ramo e si rialzò, guardandosi attorno con fare circospetto.
    « Dovremmo tirarli giù e nascondere i corpi, o i loro compagni ci potrebbero accusare di averli trucidati. Però richiede tempo, e non voglio stare esposto così a lungo... Esiste la possibilità che ci sia un gruppo di scout yordle ancora in attività, nelle vicinanze. Nel Fanedell avete visto una comunità sana e rigogliosa, ma ho sentito storie di Inùai impazziti per la solitudine, e forse stanno cercando di proteggere i loro compagni. Questo potrebbe essere una specie di monito, oppure un avvertimento. Di certo non è l'opera di una bestia, altrimenti si sarebbe limitata a mangiare. Dobbiamo far sloggiare i cacciatori, altrimenti questa storia finirà male. »


    .Endless Hunger ~Ancora scelte. Poi, completata questa fase preliminare, si passa all'azione.
    Essenzialmente dovete decidere il da farsi. Il richiamo non vi ha condotto agli yordle che credete nascosti in quella zona dell'Undarm, però a quanto pare ha attirato le attenzioni di qualcos'altro. E poi c'è il gruppo di cacciatori, due dei quali li avete lì di fronte a voi: trucidati e scuoiati. Cercate di essere risoluti nelle vostre decisioni e di darmi indicazioni precise su quale strada scegliete di intraprendere.
    Le decisioni da intraprendere sono:

    1) Nascondere o seppellire i cadaveri
    2) Continuare ad usare il richiamo per cercare gli yordle
    3) Cercare di contattare i cacciatori

    Sentitevi comunque liberi di agire su tre dimensioni, potete ovviamente intraprendere qualsiasi azione o iniziativa senza rimanere vincolati ai binari della quest.

    Tempo per postare fino a mercoledì 5 agosto!
     
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    Mentre Nobushi osservava gli ammassi sanguinolenti che, fino a qualche ora prima, erano due persone, non poté trattenersi dal pensare che chiunque avesse fatto tutto ciò, era in un certo senso un artista.

    Orripilante, ma di sicuro è un lavoro ben fatto.

    Mettendo da parte eventuali commenti per lo spettacolo che si presentava davanti agli occhi del gruppo, e i sospetti su chi, o cosa, potesse aver fatto un tale massacro, era nuovamente il momento di pensare a come agire.
    Ascoltando alle varie opzioni offerte dalla loro guida elfica e osservando attentamente le condizioni dei cadaveri, il samurai iniziò ad elaborare un piano. Si trattava di uno schema alquanto complesso, altamente immorale per molte persone e possibilmente rischioso, con alte probabilità di terminare in un bagno di sangue, ma un piano rischioso era meglio di nessun piano e di vagare a vuoto nella speranza che uno scout yordle sentisse uno dei loro richiami. Oltretutto, se si fossero messi a pasticciare con i cadaveri si sarebbero ricoperti di parecchio sangue, un piccolo particolare che avrebbe reso molto più difficile l' interazione con i cacciatori e il cui odore avrebbe attirato bestie affamate.

    Uhm, francamente credo che dovremmo lasciare questi corpi qui dove sono e andare a parlare con i cacciatori. Ma non per convincerli ad andarsene... No, noi ci uniremo alla loro spedizione!

    Il moro stappò la sua borraccia e ingoiò un sorso di saké, preparandosi mentalmente alla tempesta verbale di protesta che sarebbe arrivata in reazione a tale proposta. Una volta che gli animi si fossero calmati, Nobushi avrebbe continuato a spiegare il proprio piano.

    Ascoltate: noi siamo solo in quattro, e anche con i richiami ci metteremo un' eternità prima di trovare quei piccoletti, a meno di non avere un colpo di fortuna mostruoso... Con un gruppo più grande, avremo più possibilità di trovare ciò che cerchiamo. Basterà lavorarseli bene con le parole per assicurarsi che catturino vivo ogni yordle che trovano, e una volta che ne avremo recuperato anche uno solo... Beh, a quel punto credo che la cooperazione si scioglierà, in modo più o meno tragico, a seconda della situazione che si presenterà! Che ne dite?

    Un piccolo sorriso maligno si aprì sul viso solitamente impassibile del samurai, mentre si girava a guardare i suoi compagni di viaggio, in attesa delle loro risposte a questo piano. Complesso e rischioso, si, ma presentava la possibilità di ridurre di parecchio il lavoro di ricerca e di poter evitare controversie maggiori con i bracconieri. Inoltre, se si trovavano nella foresta da poco tempo e avevano già perso due dei loro membri, gli altri sarebbero stati maggiormente propensi ad accogliere altre braccia armate tra di loro, quantomeno come scudi umani o esche per scampare ad animali feroci.

    Certo, se avete altre idee, sono tutt' orecchi...
     
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    I Cadaveri


    N
    on gridai alla vista di quegli ammassi sanguinolenti, solo per non mostrarmi debole di fronte ai miei compagni. Mi limitai ad appoggiarmi ad un albero distogliendo lo sguardo da quello spettacolo orribile. Avrei voluto dare loro una sepoltura ma i miei compagni non parevano molto per la quale ed io non volevo correre il rischio di restare indietro. Non con dei cacciatori in giro.

    Almeno tiriamoli giù, ci impiegheremo un secondo e non ci sporcheremo nemmeno...

    Quando Nobushi illustrò il suo piano lo ascoltai in silenzio. Avevo un'obiezione da fare - un'enorme obiezione - ma aspettai che terminasse la proposta prima di intervenire.

    Premetto che l'idea di mischiarci a quegli scarti non mi piace ma il tuo piano potrebbe funzionare. C'è un unico problema: io. Stanotte immagino non mi abbiate vista perchè mi sono ritirata prima del sorgere della luna, ma...

    E qui esitai: trovavo sempre difficile confessare la mia vera natura a quelli che mi credevano umana.

    Ma io subisco una trasformazione dopo il tramonto. Divento per metà lupo - alcuni mi hanno chiamata licantropa - ma in realtà sono una metamorfa o mutaforma. Se mi vedranno in quelle condizioni la nostra copertura salterà e mi daranno la caccia. Se volete seguire questo piano o concludiamo tutto in una giornata, oppure non potrò venire con voi. Se mi allontanassi al tramonto e dormissi altrove desterei dei sospetti.

    Non volevo restare sola, ma purtroppo non avevo alcuna idea brillante da proporre: un pedinamento sarebbe stato troppo rischioso. Per questo aspettai sperando che Quarion avesse in serbo qualche idea geniale da estrarre dal cappello.

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    « Non vedo gli occhi, né... I loro cuori. E' possibile che gli insetti abbiano già consumato i bulbi, ma ci vuole più tempo per le fibre muscolari.
    Bracconieri, naturalmente. Non vedo simbolio o icone, difficile dire da dove provengano. Tirando a indovinare, direi che sono scesi da Sequerus, ma potrebbero anche venire dal sud. »

    Nonostante la scena abbastanza inquietante, Quarion rimase abbastanza stoico alla viste di quei corpi scuoiati, ma comunque guardingo.

    « Dovremmo tirarli giù e nascondere i corpi, o i loro compagni ci potrebbero accusare di averli trucidati. Però richiede tempo, e non voglio stare esposto così a lungo... Esiste la possibilità che ci sia un gruppo di scout yordle ancora in attività, nelle vicinanze. Nel Fanedell avete visto una comunità sana e rigogliosa, ma ho sentito storie di Inùai impazziti per la solitudine, e forse stanno cercando di proteggere i loro compagni. Questo potrebbe essere una specie di monito, oppure un avvertimento. Di certo non è l'opera di una bestia, altrimenti si sarebbe limitata a mangiare. Dobbiamo far sloggiare i cacciatori, altrimenti questa storia finirà male. »

    A sentire quelle proposte, le labbra di rosa del bell'ambasciatore si curvarono lievemente su di un lato, infastidite. Nonostante le proposte, non era molto intenzionato a tirarli giù o sotterrarli: avrebbero potuto nascondere quelle amenità, ma con esse anche possibili prove per incastrare chicchessia. Inoltre avrebbero potuto lasciar tracce... e non gli piaceva l'idea di passare per scuoiatore di peluches.

    Uhm, francamente credo che dovremmo lasciare questi corpi qui dove sono e andare a parlare con i cacciatori. Ma non per convincerli ad andarsene... No, noi ci uniremo alla loro spedizione!

    Idea simpatica, se solo Quarion non fosse consapevole che non tutti erano in grado di attuare un piano simile.

    Ascoltate: noi siamo solo in quattro, e anche con i richiami ci metteremo un' eternità prima di trovare quei piccoletti, a meno di non avere un colpo di fortuna mostruoso... Con un gruppo più grande, avremo più possibilità di trovare ciò che cerchiamo. Basterà lavorarseli bene con le parole per assicurarsi che catturino vivo ogni yordle che trovano, e una volta che ne avremo recuperato anche uno solo... Beh, a quel punto credo che la cooperazione si scioglierà, in modo più o meno tragico, a seconda della situazione che si presenterà! Che ne dite?

    -Ha senso- continuò l'ambasciatore, portandosi una mano al mento -Potremmo imparare qualche trucchetto per trovarli, senza tuttavia fare la figura dei novellini... il che non sarà proprio semplicissimo... ma si può tentare.

    Almeno tiriamoli giù, ci impiegheremo un secondo e non ci sporcheremo nemmeno...

    S'introdusse la donzella.

    Premetto che l'idea di mischiarci a quegli scarti non mi piace ma il tuo piano potrebbe funzionare. C'è un unico problema: io. Stanotte immagino non mi abbiate vista perchè mi sono ritirata prima del sorgere della luna, ma... Ma io subisco una trasformazione dopo il tramonto. Divento per metà lupo - alcuni mi hanno chiamata licantropa - ma in realtà sono una metamorfa o mutaforma. Se mi vedranno in quelle condizioni la nostra copertura salterà e mi daranno la caccia. Se volete seguire questo piano o concludiamo tutto in una giornata, oppure non potrò venire con voi. Se mi allontanassi al tramonto e dormissi altrove desterei dei sospetti.

    -Perchè dovrebbe saltare la copertura?- domandò a quel punto il Galanodel, con candore -Basterà spacciarti a priori come una qualche creatura da caccia e riporto e penso andrà bene. Infondo i lupi sono una specie di cani, ma più feroci.
    Fece spallucce, con una naturalezza disarmante.
    -Dovrai solo sopportare l'idea di essere trattata come tale, nel caso si decida per tale gioco di ruolo. Per il resto, se sappiamo inventare bugie giuste al momento giusto, potrebbe filar tutto liscio.

     
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    C'erano canti, nell'aria. C'erano voci e musiche. E presenze. La foresta era rimasta quieta per un tempo interminabile, durante il quale credeva di essere ormai diventato un fossile: pietra su pietra senza più sangue o anima. Nel silenzio si era rifugiato, ed aveva cercato conforto, assieme ai suoi compagni la cui presenza era la sola cosa che ancora lo ancorava a quel mondo tetro e buio. Ma da diversi notti erano giunti i canti. E adesso perfino i suoni. Suoni familiari, cui avrebbe volentieri preso parte. Perché appeso al collo, il prode Capitano aveva con se un oggetto capace di replicare quegli stessi suoni che lo chiamavano. Erano i flauti dello squadrone Nova, i corpi di esploratori che gli anziani avevano chiamato per guidare la migrazione verso il paradiso e per proteggere le colonne di vecchi, infermi, malati e cuccioli. Gli esploratori usavano i flauti per comunicare, ma ogni squadra aveva la sua combinazione di suoni esclusiva, e gli Omega le conoscevano tutte. Le presenze usavano gli stessi flauti dei Nova, ma nessuna delle melodie assegnate ai vari gruppi di esploratori. Solo per questo non si era gettato verso di loro, solo per questo si era trattenuto. Ed era stato saggio, giacché come già sapeva non c'erano Yordle ad aspettarlo. Erano umani. Erano cacciatori. Aveva già visto tanti e tanti abili Nova cadere nei tranelli. Aveva visto i loro corpi scuoiati legati sulle fiancate di lunghe file di carri, lasciati ad essiccare al sole con la carne esposta ed i ventri aperti e privati delle viscere. Aveva visto umani giocare a palla con i crani dei suoi commilitoni. Ma lui era un Omega, non aveva alcuna colonna da proteggere o guidare. Il suo compito era un altro. Ed ancora gli incubi lo tormentavano la notte.
    In silenzio, aveva atteso. La maschera affondata nel fango, il respiratore in funzione, silenzioso come un'ombra. Era rimasto perfettamente immobile per due ore, perché c'erano presenze nella foresta. Il suoni dei flauti si era spento, sostituito dal canto in lontananza, così distante... poche note trasportate dal vento. Ed erano arrivate altre presenze. Due cacciatori, che seguivano una pista. E poi l'altro. Lui. Fiutava la presenza del Capitano, ma la mimesi dell'Omega era perfetta. L'aveva osservato muoversi nel sottobosco, la creatura più letale di tutto il creato. Non umano, non uno yordle. Non di questo mondo, un mostro partorito negli inferi, e da lì fuggito per portare morte. Cacciava per diletto, evitava di saziare la sua fame per non privarsi della gioia dell'agguato e della lotta. Per questo aveva preso per se gli occhi ed i cuori dei due umani. Erano i suoi trofei, una collezione di feticci che ben presto sarebbe stata completa. Il Capitano lo temeva, lo odiava, e gioiva della sua opera. Gli umani avevano ucciso la sua gente. Scuoiato i loro corpi. Massacrato più di cinquecento valorosi soldati dei corpi Nova. Separato gli Omega dalle loro genti per sempre, destinati alla solitudine. Guardava il mostro scuoiare gli umani palmo a palmo, proprio come fecero con gli yordle anni prima. Legarli con le liane delle piante di Koharu, issare le carcasse appesi a testa in giù. Si scoprì intento a sorridere, sporco di sangue a sua volta. Per un po' aveva preso il posto della bestia, si era confuso con essa. La bestia era tremenda, se si accorgeva di lui avrebbe strappato i suoi occhi e divorato il cuore. Ma la bestia era lui, e finché rimaneva immobile sepolto nel fango in perfetta mimesi non correva alcun pericolo, salvo la perdita di quel poco che restava della sua anima.


    Undarm, Presidio Ovest ~

    « Non si stanno nascondendo. Credevo di avere a che fare con bracconieri, ma non ne sono più così sicuro. Sono troppi, ed organizzati. Hanno fatto campo in vista e non stanno attenti nemmeno a celare le tracce. »
    Si rivolse a Quarion in tono neutro, scevro di malizia.
    « Immagino che molto sarà lasciato alle vostre capacità di negoziatore, signor ambasciatore. »

    Scovare il campo base dei cacciatori era stato incredibilmente facile, e le capacità di ranger esibite da Railarian si erano rivelate perfino superflue per quel compito. I quattro avventurieri si trovarono di fronte un accampamento sorto nel bel mezzo di una radura pulita, cui i cacciatori avevano provveduto a ripulire il sottobosco usando i pesanti machete. Le tende sorgevano di fianco a bivacchi puliti ed accuratamente disposti, il tutto in circolo attorno ad un falò che in quel momento era spento. La loro comparsa non destò particolare allarme, giacché dovevano essere stati avvistati da un po'. Si fecero quindi avanti tre uomini ben piazzati, con mantelli verde muschio dal forte odore di bosco e barbe incolte. L'uomo al centro doveva essere il loro capitano a giudicare dal portamento, ma di lui spiccavano soltanto le cicatrici e la benda di cuoio nera che passava da un lato del cranio all'altro nascondendo alla vista l'occhio. Quel bendaggio rappresentava una curiosa contraddizione: pareva il tipo di fasciatura permanente, e di certo non era stata fatta di fresco, eppure i bordi visibili della ferita al di sotto del cuoio nero parevano freschi, come provocati di recente.

    « Sono Rodrick di Helden, e voi non dovreste trovarvi qui. »
    Esordì aspro il cacciatore, pur tentennando un poco dopo aver adocchiato l'abbigliamento dei suoi interlocutori.
    « Il mio padrone è l'alchimista Nicodemus di Sequerus, da dieci anni ha diritto di proprietà e doveri di vigilanza su questa foresta. La scorsa luna nuova alcuni portenti si sono abbattuti nella zona ed un mercante risulta disperso con tutta la sua scorta. E' stato scannato, lui e tre spade al soldo che sapevano il fatto loro. Il responsabile è una bestia feroce, l'ha sputata il Maelstrom per grazia di un qualche dio bastardo che non ama gli uomini. Perciò vi chiedo di tornarvene a casa vostra, mi sembrate forestieri e noi qui abbiamo del lavoro da sbrigare. »

    « Hanno fatto campo da almeno due giorni e non si muovono molto, segno che aspettano qualcosa. »
    Disse a bassa voce Railarian mentre il cacciatore parlava.
    « Vedo tre tende che la scorsa notte non hanno avuto un fuoco. Questo significa che devono avere almeno tre dispersi dalla scorsa notte, forse quattro. »

     
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    The guru in the darkness...

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    « Non si stanno nascondendo. Credevo di avere a che fare con bracconieri, ma non ne sono più così sicuro. Sono troppi, ed organizzati. Hanno fatto campo in vista e non stanno attenti nemmeno a celare le tracce. »

    Curioso.
    In effetti, da quel poco che ne sapeva, i bracconieri erano dei fuorilegge, pertanto non agivano mai alla luce del sole. C'era però da dire che si trovavano ad Undarm: la Protettrice della foresta era ormai caduta in un lungo sonno ormai da tempo e le autorità politiche occidentali risultavano troppo impegnate a far fronte problemi molto più seri per star dietro a "piccolezze" quali il bracconaggio. Per questo motivo non gli fu troppo difficile supporre che potessero semplicemente permettersi più libertà. Come si suol dire, dunque "quando il gatto manca... i topi ballano".

    « Immagino che molto sarà lasciato alle vostre capacità di negoziatore, signor ambasciatore. »

    L'Ambasciatore annuì con garbo, senza tuttavia dar voce ai suoi pensieri, per poi incamminarsi in direzione dei polli da spennare.

    « Sono Rodrick di Helden, e voi non dovreste trovarvi qui. » si presentò uno « Il mio padrone è l'alchimista Nicodemus di Sequerus, da dieci anni ha diritto di proprietà e doveri di vigilanza su questa foresta. La scorsa luna nuova alcuni portenti si sono abbattuti nella zona ed un mercante risulta disperso con tutta la sua scorta. E' stato scannato, lui e tre spade al soldo che sapevano il fatto loro. Il responsabile è una bestia feroce, l'ha sputata il Maelstrom per grazia di un qualche dio bastardo che non ama gli uomini. Perciò vi chiedo di tornarvene a casa vostra, mi sembrate forestieri e noi qui abbiamo del lavoro da sbrigare. »

    -Oh, deve essere stata una terribile perdita- rispose Quarion, sinceramente costernato -So che questi luoghi non sono facilmente percorribili anche da comuni guerrieri ma... vede, non lo siamo.

    Portò una mano sul cuore, lanciandogli un'occhiata eloquente.

    -Klovim Akaviri, lieto di fare la vostra conoscenza- mentì spudoratamente, con un garbato ed affascinante sorriso stampato sul volto -Soldato di ventura e mercante itinerante... e loro sono la mia scorta, scelti fra i migliori mercenari del Sud.
    Con un gesto teatrale indicò la combriccola, gonfiando il petto per l'orgoglio.
    -Mi capita spesso di viaggiare per i sentieri più impervi del Semipiano, affrontando bestie e briganti d'ogni sorta e... sebbene sia di passaggio, sono disposto a fornirvi il mio aiuto se desiderate- continuò, con in faccia stampata la sicurezza tipica di chi si trova perfettamente a suo agio in una foresta ricolma di bestie assassine e circondato da probabili nemici, perfettamente addestrati all'arte della guerra -Ma immagino che questa sia una proposta che dovrei fare al vostro Padrone.

    Perchè infondo quello era comunque un guerriero con un "Padrone"... quindi non aveva diritto di decidere un bel niente. Meglio parlare con l'Alchimista.

    -E' possibile discuterne personalmente con lui?

     
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    Viaggiatore dei Mondi

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    Trovare i cacciatori non fu un' impresa molto difficile. Oltre al fatto che erano un gran numero, si muovevano pure lentamente. Stando alla nostra guida, sembrava quasi che stessero in attesa di qualcosa, e il fatto che avessero sistemato il campo in un' area ben visibile, non era difficile da credere.

    Qualcosa, oppure qualcuno...

    Poteva essere che stessero aspettando che i loro compagni dispersi tornassero al campo base. Una speranza inutile, ma non era il caso di rivelarlo, o sarebbero sorti sospetti. Nobushi rimase in silenzio mentre Quarion si lavorava a parole il pezzo grosso che era venuto loro incontro. Questa introduzione era uno dei punti più critici del piano che il samurai aveva elaborato, era quindi necessario che fosse qualcuno esperto nell' arte oratoria e nei rapporti personali a occuparsene. Dal momento che il damerino era ben dentro l' ambiente politico, era più che naturale che tale incarico ricadesse sulle sue spalle.
    Nobushi, invece, preferiva starsene fermo, mantenendo un atteggiamento da quieta minaccia: espressione impassibile e vuota, ma con gli occhi che guizzavano a destra e a sinistra di tanto in tanto, spalle rilassate e le dita della mano destra che tamburellavano sull' impugnatura della spada, appoggiata sulla spalla corrispondente. Una posa che diceva "non ho brutte intenzioni, ma sono pronto a reagire al primo segno di minaccia", giusto per avvalorare la storiella che Quarion stava architettando sul momento.
    A meno che qualcuno non lo avesse interpellato direttamente, lui sarebbe rimasto in quell' atteggiamento, dando anche un' idea di disciplina.
     
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