Endless Hunger

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    Eva - Mistress of Creatures «

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    Narrato - Parlato - Pensato

    » endless hunger «

    Animal I Have Become


    S
    ostenni a lungo lo sguardo di Quarion con occhi inespressivi, riflettendo su ciò che mi aveva detto. Probabilmente un'altra gli avrebbe tirato un ceffone all'istante strillandogli di essere una persona e non un animale, ma io non lo feci. Temporeggiai solo perchè i ricordi di quello che era successo nel Presidio Ovest erano ancora troppo freschi. Alla fine, per tutta risposta, mi tolsi la mantella ed iniziai a spogliarmi davanti a lui. Non completamente, è ovvio, ma rimasi solo con la mia tenuta notturna: top, spallacci e pantaloncini corti.

    Per vostra fortuna, sul mio pianeta la differenza tra animale ed umano non esiste.

    Gettai i vestiti ai piedi di un albero, continuando a sostenere lo sguardo.

    Ma ho delle condizioni: non voglio gabbie, guinzagli od altri legami. Non obbedisco a qualsiasi ordine, sarò sempre io a decidere se darvi ascolto o meno. Io non sono un giocattolo: né il vostro, né tanto meno il loro. Se qualcosa va storto, questa recita finisce all'istante.

    Senza aggiungere altro mi inoltrai nella foresta, da sola, senza perderli di vista ma passando dove la vegetazione era più fitta, sporcandomi di terra e graffiandomi coi rovi. Se volevano una bestia, una bestia avrebbero avuto.
    L'accampamento fu facile da trovare - anche troppo - e gli uomini che ci accolsero non parvero per nulla turbati dal nostro arrivo. Ero giunta alla conclusione che se avessi parlato gli avrei sputato addosso solo insulti, quindi rimasi accanto a Quarion, come un fedele cane da caccia, con i capelli scompigliati a coprire l'odio che mi si poteva leggere negli occhi, emettendo di tanto in tanto un ringhio sommesso tutt'altro che umano, fingendo di non poter parlare né comprendere.

    5RYDC

    Status Fisico — Illesa
    Status Psicologico — Iraconda
    Mana — 110%
    Abilità Passive — ~ Charme sugli Animali
    La ragazza possiede inoltre uno charme innato che porta le creature animali ad obbedirle o per lo meno a non etichettarla come un potenziale nemico.
    ~ Istinto Animale
    Durante le ore di buio, la ragazza manifesta la sua forma animale. In questa versione le sue capacità fisiche aumentano: i suoi sensi di udito ed olfatto infatti divengono ipersviluppati, entro un raggio d'azione di trenta metri. [In Funzione Solo di Notte]
    ~ Dragon Hearted: solo chi possiede il cuore di un drago può stipulare un accordo con questi animali mitologici e, dal momento che Eva lo ha fatto, si può concludere che possieda questa particolare caratteristica. Il cuore del drago conferisce un potere fuori dal comune che consiste nel dono dell'immortalità al suo possessore oltre che di una potenza e una velocità di utilizzo degli incantesimi fuori dal comune. [Abilità Passiva - Immortalità + 10% di mana + Istant-Casting]
    Abilità Attive — //
    Pet — //
    Azioni — //
    Note — //
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    » Even a creature with an iron spirit can be bent by kindness and will «

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    Ancora affamata, la bestia scivolava nelle profondità della foresta come un'ombra fra le ombre. Aveva ucciso, ma non si era nutrita. Non aveva osato farlo. Sapeva di non poter saziare il suo appetito con la semplice carne, poiché le sue fauci bramavano un pasto ben diverso. Aveva avuto dei compagni, un tempo. Aveva corso con loro, ed assieme avevano soddisfatto la vorace necessità che adesso la animava, e la spingeva ad uccidere. Ma troppe stagioni erano trascorse dall'ultima volta che aveva percepito quel senso di soddisfazione, troppe lune avevano solcato il cielo e troppo pressante la sua necessità.
    Adesso bramava morte.

    Aveva esposto il suo monito alle prede affinché sapessero, perché dovevano aver coscienza della sua presenza in quei luoghi. La sua era stata allo stesso tempo un capriccio ed un gesto di sfida, assalire le prede ignare una ad una non sarebbe stato adeguato, non avrebbe saputo soddisfare la sua insaziabile fame. Adesso le prede sapevano. Poteva percepirle mentre si spostavano in gruppi sempre più nervosi, desiderava imprimere a fuoco il marchio della paura sulle loro carni, incendiarle con i tizzoni ardenti del panico e poi assaporarne le grida. Non era un semplice bisogno fisiologico, era una disperata richiesta d'aiuto che riecheggiava nella sua testa dai più profondi meandri della sua psiche. Perché la bestia non era un semplice animale. Gli umani erano stati sciocchi a vederlo come tale! Stolti! Volevano braccarlo come avevano fatto con i suoi fratelli! Volevano appendere le sue membra ai loro castelli, come un trofeo! Ciechi e gonfi di superbia, non erano capaci di capire quanto è sottile e carica di ironia la linea che separa il cacciatore dalla preda.

    Immobile nella boscaglia, del tutto invisibile, la bestia deformò le labbra snudando i denti, una parodia del modo in cui gli umani sorridono.
    C'era nell'aria odore di femmine, e cuccioli. Aveva trovato la sua nuova preda.


    Undarm, Presidio Ovest ~

    -Mi capita spesso di viaggiare per i sentieri più impervi del Semipiano, affrontando bestie e briganti d'ogni sorta e... sebbene sia di passaggio, sono disposto a fornirvi il mio aiuto se desiderate. Ma immagino che questa sia una proposta che dovrei fare al vostro Padrone.
    E' possibile discuterne personalmente con lui?

    « Ma certo. »
    Rispose seccamente il cacciatore, ficcandosi l'indice sotto la benda che gli copriva il volto e grattando la carne sottostante con un suono umido.
    Quando ritrasse la mano era umida di pus, e non esitò a puntarla in direzione nord-ovest, verso la costa.
    « Si tratta di un viaggio di appena una manciata di miglia in quella direzione. » Fece sardonico l'uomo, mentre i montanari della pattuglia iniziavano ad accalcarsi sul posto per ascoltare, e sogghignavano alla scena. « Trovate Sequerus e conferite direttamente al mio padrone di certe faccende. Di certo lui saprà parlare bene quanto voi. Che noi siam gente ignorante, non siamo bravi a discorrere con quelli come voi. Vero Hans? Tu hai studiato? »
    Un ometto di corporatura minuta reso ancora più piccolo dal portamento ingobbito sembrò preso di sorpresa dal fatto che il suo capo gli si rivolse in modo diretto, tirandolo in ballo. Si guardò attorno trovando sostegno negli sguardi degli altri cacciatori, poi piantò il bastone al suolo puntellandosi ed esibì un sorriso sghembo fatto di denti scheggiati più neri che gialli.
    « Noi non ce l'avevamo, il maestro che ci insegna queste cose. A dieci anni sapevo già tirare giù dieci falchi con nove frecce, non c'avevo tempo per studiare. »

    « Visto? »
    Disse ancora Rodrick a Quarion fissando dritto negli occhi, non con sfida ma con genuino fastidio frutto di un'avversione immotivata e di antipatia a pelle. Non gli piacevano né gli uomini troppo belli né gli elfi né gli stranieri o i ficcanaso. Quanto alla creatura in cui si era tramutata Evyakerya, probabilmente nemmeno lei piaceva granché all'austero cacciatore.
    « E adesso levatevi dalle palle, che questo non è posto per damerini. O elfi. »
    Railarian sollevò impercettibilmente il mento affilato, un gesto appena visibile che manifestava tutto il suo sdegno per essere così apostrofato da un umano. Però non rispose, seguitò a rimanere in silenzio perché aprendo bocca rischiava solo di peggiorare la situazione.
    Ulteriori discussioni vennero bruscamente troncate allorché una delle tende si aprì, e ne uscì un vecchio dall'aria dimessa, vestito come gli altri cacciatori ma in modo se possibile ancora più selvatico, con cinture di pelli ed una sorta di mantello cucito con il manto a malapena trattato di una miriade di roditori di diverse specie. Aveva il volto tatuato e si portava appresso un bordone di grosse dimensioni, su cui spiccavano collane di feticci in ossa e capelli, fra cui un paio che potevano essere pezzi di cranio umano, ma come rimpicciolito in qualche modo fino alla grandezza della testa di un gatto.

    « La Bestia! La Bestia! »
    Abbaiò con foga, e tutti i presenti si voltarono. L'uomo canuto si precipitò fuori dalla capanna, da cui usciva un filo di fumo come se qualcuno avesse acceso un focolare al suo interno. Da come si muoveva era ovvio che era assai meno vecchio di come appariva, nonostante il volto solcato di rughe e gli occhi stanchi e infossati.
    « Rodrick, figlio di una scrofa sifilitica! Hai lasciato il trofeo con quelle due streghe, buone solo a fornicare fra loro e col diavolo che le accompagna! Ci costerai tutta la caccia, settimane di patimento e sangue! La Bestia le ha trovate, saranno cibo per vermi e noi perderemo il nostro trofeo! Quel demonio di Nicodemus vi appenderà tutti per la lingua se lo perdete, ed io mi godrò le vostre sofferenze!!! Ti avevo detto di scannare quelle due puttane alla prima notte buona per farlo!!! »

    Improvvisamente Rodrick prese ad abbaiare ordini, e nel campo esplose il panico. Chi già non aveva con se le proprie armi si affrettò a raggiungere i bivacchi per rovistare fra coperte infestate dai parassiti ed estrarne archi, frecce, balestre pesanti, spade e sciabole, lance da caccia ed un autentico arsenale di pugnali, coltelli, roncole. Il vecchio seguitava a sciorinare un fiume di insulti fino ad arrivare sull'orlo di una crisi epilettica, quando venne delicatamente riverso al suolo e costretto con una pezza arrotolata fra i denti, mentre scosso dalle convulsioni sbavava con gli occhi riversi all'indietro, proferendo frasi sconnesse miste ad oscenità anche mentre veniva accuratamente legato perché non si ammazzasse da solo mentre si scuoteva come posseduto.

    « Stanno tornando dal fiume! Veloci! Non sarete niente di più che avanzi di cibo nel liquame sputato dal culo di un Rhinox se non me le riportate qui con il Trofeo! Se la Bestia arriva prima di voi pregate che si prenda anche le vostre vite, perché vi scuoio vivi uno ad uno personalmente! Veloci! Vi ammazzo qui e subito se non siete lesti abbastanza! »
    I cacciatori si dispersero in un ventaglio di bosco e Rodrick dietro di loro. In lontananza iniziò un coro di ululati e grida di cani da caccia, una muta di mastini lanciata a briglia sciolta. Nessuno faceva caso al gruppo di avventurieri, nessuno aveva tempo e modo di curarsi di loro. Adesso, in qualche modo, anche per loro iniziava la vera Caccia.

    .Endless Hunger ~Dovete basarvi sui flashback e sulle piccole scene introduttive ad ogni post per capirci qualcosa e scegliere come agire. Al momento per i vostri personaggi ogni decisione è un salto nel buio, dovete muovere la loro sorte manovrando la fortuna con un pizzico di metagame utilizzando quanto vi viene fornito dal QM. Nulla vi vieta di agire in base all'istinto, al gusto personale o molto banalmente in base a ciò che farebbe il vostro personaggio in questa situazione, ma occhio che la quest non è delle più stupide dal punto di vista mortalità ed una scelta azzardata può costarvi cara.
     
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    Per vostra fortuna, sul mio pianeta la differenza tra animale ed umano non esiste.
    Ma ho delle condizioni: non voglio gabbie, guinzagli od altri legami. Non obbedisco a qualsiasi ordine, sarò sempre io a decidere se darvi ascolto o meno. Io non sono un giocattolo: né il vostro, né tanto meno il loro. Se qualcosa va storto, questa recita finisce all'istante.


    Permalosetta, la ragazza.
    Non che le condizioni fossero per lui un problema e, sinceramente, non comprese nemmeno la ragione di quel curioso moto di stizza. Infondo era stata lei stessa a porre il problema e lui si era limitato a cercare una soluzione che fosse un minimo sensata. In più era un'Aviatrice: se a Drusilia fosse giunta all'orecchio la notizia di un qualche abuso del fratello nei suoi confronti, lo avrebbe certamente ucciso. In ogni caso, anche se nel giusto, non aveva tempo nè voglia per mettersi a fare discussione: si limitò ad annuire col capo, rimanendo impassibile allo spogliarello improvvisato, sorriso sul volto, e dando inizio alla pantomima come meglio poteva.

    « Visto? »
    Davvero un peccato fu però scoprire che il capo di quei buzzurri non fosse di buona compagnia. Probabilmente -visto che non ricordava di aver mai fatto riferimento al loro livello culturale- quel tale era stato preso in giro da piccolo perchè povero o incapace. Pertanto si limitò ad osservarlo, senza indugiare troppo sui dettagli: nella penombra ebbe comunque modo di notare la benda del suo interlocutore. Era abbastanza vecchia, nonostante la ferita fresca. Aveva anche del pus, segno che vi fosse una qualche infezione in atto.
    Due parole: che schifo.
    « Si tratta di un viaggio di appena una manciata di miglia in quella direzione. Trovate Sequerus e conferite direttamente al mio padrone di certe faccende. Di certo lui saprà parlare bene quanto voi. Che noi siam gente ignorante, non siamo bravi a discorrere con quelli come voi. Vero Hans? Tu hai studiato? »
    « Noi non ce l'avevamo, il maestro che ci insegna queste cose. A dieci anni sapevo già tirare giù dieci falchi con nove frecce, non c'avevo tempo per studiare. »
    Un omuncolo dall'aria insignificante gli sorrise ebete ma, forte della sua esperienza da Ambasciatore, il bel giovane dalla chioma azzurrina si lasciò scivolare di dosso ogni tentativo provocatorio, rimanendo non solo impassibile ma addirittura sorridente.
    Infondo era abituato a uscite simili, soprattutto in territori ostili ed in particolar modo dai trogloditi, i popolani e soldati minori spesso ignari della sua reale identità o del peso del titolo che sfoggiava. Col tempo Quarion aveva imparato ad accettarli con filosofia... finchè suddetti scellerati non morivano in circostanze misteriose.

    « Visto? E adesso levatevi dalle palle, che questo non è posto per damerini. O elfi. »

    Oltre che scortese, anche razzista.
    Ma che adorabile personcina!

    -Come desiderate, signore.

    Non fece ulteriori pressioni, speranzoso che i compagni non dessero di matto: dopo quel congedo davvero poco felice, dubitava di riuscire ad ottenere altro senza peggiorare la situazione. Avrebbe potuto cimentarsi in uno scambio, ma al momento non
    sapeva nemmeno cosa potesse interessargli.
    Dovevano cambiare strategia.

    quarionsconvolto_zpscefd8e66

    « La Bestia! La Bestia! »
    Improvvisamente, come se il Fato avesse deciso di dar loro una "spintarella" nella direzione giusta, un vecchio vestito da... sciamano(?) uscì da una tenda, imprecando isterico ed agitandosi al punto che Quarion ebbe il timore che gli venisse un colpo di lì a poco, vista l'età veneranda.
    « Rodrick, figlio di una scrofa sifilitica! Hai lasciato il trofeo con quelle due streghe, buone solo a fornicare fra loro e col diavolo che le accompagna! Ci costerai tutta la caccia, settimane di patimento e sangue! La Bestia le ha trovate, saranno cibo per vermi e noi perderemo il nostro trofeo! Quel demonio di Nicodemus vi appenderà tutti per la lingua se lo perdete, ed io mi godrò le vostre sofferenze!!! Ti avevo detto di scannare quelle due puttane alla prima notte buona per farlo!!! »
    Crisi epilettica a parte, trovò quelle informazioni molto interessanti.
    Soprattutto le streghe lesbiche e fornicanti.

    « Stanno tornando dal fiume! Veloci! Non sarete niente di più che avanzi di cibo nel liquame sputato dal culo di un Rhinox se non me le riportate qui con il Trofeo! Se la Bestia arriva prima di voi pregate che si prenda anche le vostre vite, perché vi scuoio vivi uno ad uno personalmente! Veloci! Vi ammazzo qui e subito se non siete lesti abbastanza! »

    E niente, nel caos generale si trovarono in un certo senso da soli.
    -Sapete che penso?- disse l'Ambasciatore, lanciando occhiate all'ambiente circostante -Che se troviamo le streghe o il trofeo... o entrambi, potremmo fare uno scambio con quel simpaticone. E' un idiota, ma potrebbe tornarci utile...
    "... come scudo umano o esca", ma questo dettaglio lo lasciò per sè.

    -Io però non sono un guerriero: approfitterò della confusione per entrare nella tenda del vecchio e dare un'occhiata in giro- continuò, rendendoli partecipi delle sue intenzioni -A questo punto converrebbe dividerci: la sparizione di uno di noi non attirerebbe quanto gli spostamenti in gruppo. Inoltre, se agirò da solo o al più con un solo compagno, avrò maggiori possibilità di non essere notato.

    Approfittando di un attimo in cui nessuno dei soldati guardava, nascosto in parte dalle sagome dei compagni che gli coprivano la visuale su di un lato, il corpo dell'Ambasciatore prese ad emanare una lievissima luminescenza... prima di cambiare forma. Dopo un occhiolino carico di complicità nella direzione dell'adorabile Aviatrice, i bei lineamenti femminei si fecero più duri e trasandati, fino a renderlo in tutto e per tutto identico all'ometto minuto, ingobbito e dal sorriso ebete che poco prima si era unito al suo capo per oltraggiarli.

    Data dimostrazione delle sue abilità, non perse nemmeno troppo tempo ad attenderli: stava a loro tre -la fanciulla, il giovanotto e l'elfo- decidere come distribuirsi e se seguirlo. In alternativa avrebbe fatto tutto da solo, lasciando ai compagni la caccia vera e propria o qualche altra alternativa.

    Energia: 100-5= 95%

    Mi trasformo nell'omino citato in quest approfittando di un attimo di distrazione generale, quando son quasi tutti via. Per farlo uso "Gioco di Maschere" e l'attivo a consumo Basso.
    Poi mi dirigo verso la tenda del vecchio sciamano.

    PASSIVE:

    →VISIONE NOTTURNA» Gli occhi d'oro di Quarion, oltre a conferirgli una bellezza "esotica", gli conferiscono la capacità di avere una nitida visione notturna, anche più potente di quella dei felini; vede come se fosse pieno giorno.

    →PADRONE DELLA MENTE» Quarion, grazie al prolungato studio delle forze esoteriche, ha sviluppato sufficienti contromisure alle intrusioni e raggiri mentali: è infatti perfettamente in grado di percepirle e comprenderne la natura così che possa difendersi come meglio crede.

    →OCCHIO CRITICO» Nonostante l'Ambasciatore sia rinomato per i suoi modi di fare civettuoli, è comunque provvisto di un occhio critico ampiamente sopra la media: riuscirà a comprendere la vera natura dei suoi interlocutori a prescindere dal loro charme, del carisma o del terrore che essi infondono per natura negli altri. In termini gdr altro non è che una difesa da malie.

    →VOLO» Poichè deriva da creature del cielo, è in grado di sollevarsi in aria e muoversi in essa grazie al pensiero. Il suo volo non può superare i 5m e viaggia a velocità normale (cioè uguale a quella di cui il personaggio dispone sul suolo).

    →SESTO SENSO» Per quanto il giovane Quarion sia "strano", è da puntualizzare che la sua mente è così abile da superare i limiti del normale senso umano, e ciò gli porta capacità uniche come quella di "sentire" nel raggio di 15m qualunque tipo di presenza, minacciosa e non (lascerei questo particolare al giudizio del QM); quando questa si trova all'interno dell'area, il giovane dalla chioma turchina è in grado di stabilire la sua esatta posizione nello spazio.

    →SADOMASO» Esistono eroi, uomini dalla grande volontà e dal fisico d'acciaio in grado di andare ben oltre la soglia dell'umano dolore, della stanchezza. E questi uomini potranno affrontare mille torture senza mai lasciar sfuggire un suono dalle proprie labbra, un lamento, una lacrima. Ovviamente, Quarion non fa parte della suddetta categoria. Ebbene si, lui il dolore lo sente, e pure abbastanza bene. Ciò nonostante è perfettamente in grado di superare tranquillamente una sessione di tortura, in parte perchè abituato a sedute periodiche ed integrali dall'estetista, in parte perchè perfettamente in grado di portare i tacchi, in parte, soprattutto, perchè a quanto pare il dolore gli piace. Si, è esattamente come avete capito. Pensavate davvero che sculacciarlo in quel modo potesse davvero passare inosservato alla sua ben nota quanto temuta libido? Provate a picchiarlo... e capirete da soli perchè nessuno ha mai toccato un tipo del genere...

    →CONOSCENZA DELLE LINGUE» Nessun Ambasciatore può considerarsi tale se non possiede una discreta abilità nel destreggiarsi fra diverse culture o se non conosce quantomeno i loro linguaggi. Quarion, nonostante non abbia mai studiato in accademie, è comunque un maestro in materia: forte delle sue passate relazioni con fidanzati/e ed amanti di diverse e svariate culture, saprà sempre rispondere a qualunque tentativo di dialogo come se fosse un madrelingua.

    →GIOCO DI MASCHERE» Quarion è in grado creare una illusione secondo cui appare agli altrui sguardi sotto altre spoglie. Può diventare una ragazza, un animale, un bambino o un altro uomo, o perfino assumere l'aspetto di un pg già esistente. Unica condizione di poter apparire come un pg giocante è quella di averlo già visto.
    [Passiva mutazione + attiva a consumo basso.]


    Edited by Drusilia Galanodel - 29/8/2015, 02:09
     
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    Viaggiatore dei Mondi

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    Il capo del gruppo di cacciatori si rivelò davvero un gran simpaticone. Così simpatico, che Nobushi voleva aprirgli la pancia lì sul posto, lasciarlo a guardare le sue interiora che colavano per terra e poi decapitarlo, dopo un certo lasso di tempo, naturalmente. Prima di finirlo doveva occuparsi del piccoletto sapientone, giusto per vedere quanti falchi avrebbe cacciato con l' arco, dopo aver perso qualche dito.

    Così imparerà a fare lo smargiasso. Magari li zittirà per bene e farà capire loro una buona lezione...

    Ma il samurai non era uno sciocco: purtroppo si trovavano in piena inferiorità numerica contro persone che non erano estranee all' uso delle armi e all' uccidere altri esseri viventi, che fossero intelligenti o meno. Agire seguendo i suoi desideri li avrebbe portati facilmente alla morte, e poi non valeva la pena macchiare la sua spada e le sue vesti con il sangue di un tizio che sarebbe potuto morire da solo in pochi giorni, se ciò che gli ricopriva la mano, dopo quella grattata sotto la benda, era sintomo di un' infezione.

    CITAZIONE
    -Come desiderate, signore.

    Quarion scelse di non scatenare una scenata con Mono-occhio e fece intendere che era meglio non insistere con tali persone. Nobushi stava per voltarsi e andarsene dal campo, quando scoppiò un putiferio:

    CITAZIONE
    « La Bestia! La Bestia! »

    « Rodrick, figlio di una scrofa sifilitica! Hai lasciato il trofeo con quelle due streghe, buone solo a fornicare fra loro e col diavolo che le accompagna! Ci costerai tutta la caccia, settimane di patimento e sangue! La Bestia le ha trovate, saranno cibo per vermi e noi perderemo il nostro trofeo! Quel demonio di Nicodemus vi appenderà tutti per la lingua se lo perdete, ed io mi godrò le vostre sofferenze!!! Ti avevo detto di scannare quelle due puttane alla prima notte buona per farlo!!! »

    Un vecchio, vestito da una miriade di pelli animali e con un bastone ricoperto da ossa e altre cose strane, emerse da una tenda e si rivolse con fare concitato a Rodrick, e poco dopo il resto dei cacciatori iniziò a muoversi come in preparazione di una guerra, armandosi di tutto punto e dirigendosi verso il fiume menzionato dal vecchio, ululati di cani che già iniziavano a sentirsi in lontananza. I quattro avventurieri erano praticamente dimenticati, sostituiti dalla preoccupazione per due streghe, un "trofeo" e la fantomatica "Bestia".
    Approfittando della situazione, il politico del gruppo si rivolse agli altri, esponendo un nuovo piano d' azione per riuscire a raggiungere la cooperazione con i cacciatori: ovvero, uccidere la bestia e salvare le due streghe e il trofeo, per usarli come merce di scambio.
    Ma questa parte del piano sarebbe ricaduta sul samurai e gli altri due. L' Ambasciatore avrebbe approfittato della confusione per intrufolarsi dentro la tenda del vecchio, e sbirciare tra i suoi possedimenti e, per fare ciò, cambiò il suo aspetto fino a imitare quello del piccolo seccatore dai denti marci.

    Che cazz...? Un altro in grado di mutare il proprio aspetto? Sembra di essere finito in una tana di kitsune...

    Nobushi era stato colpito dall' abilità del nobile, e gli fece venire in mente che in fondo non conosceva praticamente nulla dei suoi nuovi compagni d' armi. Ciò poteva risultare in uno svantaggio durante un combattimento, specie se avessero dovuto collaborare per raggiungere e uccidere la misteriosa creatura prima degli altri, che avevano già un certo vantaggio!
    Fortunatamente, un nuovo piano si era formato nella mente del moro! Era qualcosa che mandava totalmente allo sbaraglio il suo precedente piano, ma questo sarebbe stato più facile da eseguire, e avrebbe dovuto fare meno fatica.

    Ok ragazzi. Penso di avere un modo per agevolare la nostra situazione, ma la spiegherò mentre ci muoviamo verso il fiume!

    Nobushi si incamminò nella direzione che aveva visto prendere dai cacciatori, orientandosi seguendo anche i latrati dei segugi per evitare di prendere una strada diversa. Mentre procedeva, iniziò a esporre la sua idea, assicurandosi che ci fossero solo Eva e Railarian nelle vicinanze.

    Dunque, il chiedere gentilmente di aggregarci a loro è andato male. L' idea del damerino di forzare la collaborazione può funzionare, ma ci porterebbe parecchia inimicizia all' interno del gruppo, e non ho intenzione di passare le prossime giornate a guardarmi le spalle per evitare di ritrovarci un pugnale, o una freccia, piantato in mezzo!

    Sempre che non ci ammazzino durante le trattative...

    Infatti, era una possibilità molto realistica. Tutto il gruppo si era diretto verso il fiume, ma di certo non sarebbero restati tutti ammassati in un' unica ondata per fronteggiare il pericolo. Diversi avevano degli archi, e di sicuro erano parecchio abili con tali strumenti. Sicuramente gli arcieri sarebbero rimasti nascosti durante lo scontro, bersagliando l' animale ostile approfittando delle distrazioni fornite dai compagni più abili nel corpo a corpo, in modo da indebolirlo in modo rapidamente graduale. Sarebbe stato uno scherzo per loro giudicare la situazione e porvi fine rapidamente, con una probabile sconfitta per gli avventurieri.
    Erano pensieri cupi, ma il samurai era troppo realista, con una lieve tendenza al negativo, per potersi immaginare un qualche miracolo che li avrebbe salvati. "Sempre meglio prepararsi per il peggio", diceva suo padre, "potrebbe salvarti la vita".

    Ciò ci porta a dover mollare l' idea di lavorare con loro. Tuttavia, questo scontro potrebbe essere l' occasione per liberarci dei due grossi problemi che abbiamo incontrato finora: la concorrenza dei cacciatori e questa Bestia assassina! Ciò che dobbiamo fare? Aspettare che si risolvano a vicenda! Con un piccolo intervento da parte nostra in favore del lato più in svantaggio al momento: la bestia!

    Il samurai spiegò dunque ai suoi due alleati che, se avessero eliminato gli arcieri dei cacciatori, prima che potessero indebolire troppo la creatura, questa avrebbe potuto avere più possibilità di vittoria contro i cacciatori. A giudicare da come essi avevano reagito alla notizia del suo avvistamento e attacco, quella belva doveva essere una vera macchina da uccidere, un orribile mostro in grado di spazzare via parecchi nemici con facilità.
    Ma qualunque fosse il risultato finale, poco sarebbe importato!

    E in ogni caso, il lato vincitore sarà decisamente indebolito da una simile lotta, e sarà semplice "occuparcene" per conto nostro, ponendo fine a tutta questa storia! Cosa ne pensate?

    Certo, serviva che loro accettassero di partecipare al piano, perché questo potesse avere successo. Era una tattica totalmente disonorevole e spietata, e di sicuro gli antenati di Nobushi si stavano rivoltando nella tomba per questo, ma il moro non si faceva scrupoli. L' importante era finire in fretta e senza dover fare troppa fatica!
     
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    L'Attacco


    L
    a compagnia in quel luogo non era delle migliori: tutti sporchi, pazzi o coperti di pus. Forse il più normale era il vecchio epilettico. Il mio disprezzo per loro aumentava sempre più ma riuscii ad evitare di reagire, limitandomi a seguire Quarion come un cane fedele, capendo solo la metà delle espressioni e degli improperi di quei lord mancati. Sfortunatamente la nostra amabile conversazione fu interrotta per l'appunto dal suddetto psicotico che, dopo aver strillato per un po', si accasciò a terra contorcendosi. Sinceramente, mi limitai a fissarlo con un sopracciglio alzato, chiedendomi dove intendesse andare a parare. Intanto intorno a noi la gente si mobilitava per la battaglia.

    Vorrei venire con te, Quarion, ma trasformato così con me al seguito sarebbe sospetto, non credi? A questo punto forse è meglio se resto con gli altri e tentiamo di catturare le streghe. Potrei inviare un famiglio in avanscoperta, una volta trovata una posizione strategica da cui osservare il campo di battaglia senza essere ammazzati.

    Prima di muovermi però, preferivo aspettare l'opinione degli altri.

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    Durante le ore di buio, la ragazza manifesta la sua forma animale. In questa versione le sue capacità fisiche aumentano: i suoi sensi di udito ed olfatto infatti divengono ipersviluppati, entro un raggio d'azione di trenta metri. [In Funzione Solo di Notte]
    ~ Dragon Hearted: solo chi possiede il cuore di un drago può stipulare un accordo con questi animali mitologici e, dal momento che Eva lo ha fatto, si può concludere che possieda questa particolare caratteristica. Il cuore del drago conferisce un potere fuori dal comune che consiste nel dono dell'immortalità al suo possessore oltre che di una potenza e una velocità di utilizzo degli incantesimi fuori dal comune. [Abilità Passiva - Immortalità + 10% di mana + Istant-Casting]
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    « Quale siano le vostre intenzioni... »
    Disse spazientito l'elfo Railarian,
    « credo sia bene attuarle in fretta. Quegli uomini hanno fretta ed il cacciatore guercio li sprona con la frusta, se ci attardiamo rischiamo di rimanere troppo indietro... Ambasciatore, siete certo di volervi mischiare con quel branco di straccioni? »

    Frattempo Quarion stava frugando senza troppo pudore all'interno della tenda dello sciamano, la più distante dal falò centrale e ornata di feticci animali. L'elfo inarcò un sopracciglio nel vederlo entrare disinvolto in quel tugurio sporco, poiché nemmeno se ne andasse della sua vita l'avrebbe imitato, tanto poco invitante pareva quel riparo improvvisato. Ed in effetti il Galanodel andò molto vicino dal pentirsi della decisione di entrare, dato che per poco non ci rimise un occhio quando un becco scuro molto affilato tentò di strapparglielo di netto, avanzando una beccata tanto poderosa da far dubitare provenisse da una creatura tanto macilenta. Su di un trespolo, sedeva astioso un corvo malconcio che sembrava vecchio quanto il mondo. Le piume erano di un nero talmente profondo da farlo sparire nell'ombra, e quando rimaneva immobile era quasi invisibile, non fosse per i cinque inquietanti punti rossi che ne coronavano il cranio. Cinque occhi, cinque pupille minuscole che ricordavano lo sguardo di un insetto, eppure quello era un corvo e non un aracnide, e da come fissava Quarion sembrava tutt'altro che una bestia stupida o un animale da compagnia. Non staccava gli occhi di dosso dal Galanodel, squadrandolo con tanto astio che sembrava detestare la sua presenza quanto quella di una pulce o di una famiglia di zecche. Però non manifestò altri intenti aggressivi, si limitò a fissare l'intruso mentre questi metteva a soqquadro la piccola tenda.
    Bisacce, piccoli contenitori dentro cui erano sparpagliati ossicini, erbe, perfino una scarsella di falangi che sembravano decisamente umane. Un giaciglio ancora caldo su cui il vecchio doveva aver giaciuto fino a poco prima, e sotto un mucchietto di stracci che fungevano da cuscino un piccolo tesoro costituito da carne essiccata della consistenza di un copertone da fuoristrada -probabilmente tenuta lì proprio per ammorbidirla-, monete d'argento, pezzi d'oro proveniente da chissà quale realtà, una statuetta di marmo grande quanto il palmo di una mano raffigurante un idolo femminile consunta fino al punto che i lineamenti del viso erano praticamente lisci, poi addirittura un blocchetto di carta bianca malconcia, sulla cui faccia era incartata una fotografia -oggetto terribilmente anacronistico per l'ambiente, ma che non era poi così fuori posto date le particolarità di Endlos. Era in bianco e nero, praticamente gialla a causa del trascorrere degli eoni. Raffigurava un giovane con abiti spaiati, pantaloni da operaio americano di fine ottocento. Ci voleva veramente tanta, tanta fantasia per ricondurne i lineamenti a quelli del vecchio epilettico là fuori, l'immagine poteva risalire a più di trent'anni prima. Teneva in braccio un pargolo bardato in abiti da infante, ed era forse in un certo senso la foto più strana che Quarion avesse mai visto in vita sua. Lo sguardo dell'uomo era spento, immobile mentre fissava la macchina fotografica. Il bambino, o la bambina, invece era floscio fra le sue braccia, le manine abbandonate a se stesse, gli occhi chiusi e la faccia paffuta riversa di lato come se dormisse. Scartando la palla di carta accuratamente richiusa non sorprenderà di trovare altre ossa. Anche queste sembrano umane.

    « Ambasciatore! »
    Chiama Railarian mentre il suono di cani scompare all'orizzonte, il tempo stringe.
    « Dobbiamo sbrigarci. Trovato niente di utile? »

    .Endless Hunger ~Niente da dire, decidete il da farsi. Turni liberi e cinque giorni per postare.
     
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    Voi fate come vi pare. Io ho già deciso, e sto già andando, per la cronaca!

    Infatti, il samurai non si era fermato a perdere tempo nella discussione. Una volta spiegato il suo piano dì azione, aveva iniziato a camminare nella stessa direzione dei cacciatori e semplicemente non aveva più smesso.
    Quanto ci avrebbero messo a capire che era evidente che la cooperazione con quella gentaglia era ormai impossibile? Presentandosi come esperti guerrieri forse avrebbe potuto impressionarli, ma da come avevano reagito, di sicuro credevano che i quattro avventurieri li avrebbero svergognati e si sarebbero presi buona parte della ricompensa per la caccia. E non era certo una bella prospettiva, specie visto il numero complessivo di cacciatori già presenti; qualunque fosse la somma che avrebbero ricevuto dal datore di lavoro, una volta divisa tra tutti, perderebbe di sicuro il fascino del totale, contando che il capo e chi si faceva valere di più avrebbero preso una fetta leggermente più grossa egli altri!

    Quindi, perché aumentare le divisioni?

    E ora il piano di "ricattarli" con il recupero di queste streghe e quel trofeo! Efficace fino ad un certo punto, poi qualcuno si sarebbe accorto di qualcosa come la "insignificante" superiorità numerica di circa 5 cacciatori per avventuriero e tanti cari saluti alle trattative. Anzi, quelle erano ancora più rischiose, dato che sembrava fossero più interessati al trofeo che alla vita delle due donne con esso, e non avendo idea di cosa fosse suddetto trofeo non avrebbero avuto una minaccia appropriata!

    Si, alla fin fine è meglio il caro vecchio metodo di eliminare la concorrenza! Meno stress, meno preoccupazioni future e soprattutto, se muoiono tutti, avremo un intero accampamento di attrezzature, armi e vivande a nostra disposizione!

    Si, era un buon piano! La situazione era cambiata: da battuta di caccia a guerra contro i cacciatori e la Bestia. Questo era il territorio di Nobushi ora, dei combattenti e non dei ranger o dei politici! Qui contava solo l' arguzia della mente e la forza del braccio, doti che un samurai imparava a sviluppare sin da giovane.
    Tutto ciò che gli serviva ora era trovare il fiume, e ridurre il numero degli arcieri così da costringere il resto dei cacciatori al confronto diretto con la belva misteriosa. Da lì in poi, dipendeva tutto dalla fazione vincente, il samurai avrebbe adeguato il suo schema di conseguenza.
    Sempre che gli altri non si impiccino! Allora avrebbe dovuto ideare qualcos'altro! E cielo, quanto era stancante dover continuare a pianificare!
     
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    Eva - Mistress of Creatures «

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    Separazioni


    E
    ro quasi del tutto decisa ad andare con Nobushi, quando lui si dileguò di punto in bianco, dimostrandosi tutt'altro che propenso a collaborare con qualcuno. Rimasi un attimo in silenzio, disorientata.

    Ok, vabè... a questo punto, Quarion, la mia scelta è abbastanza obbligata: tentare di inseguirlo nel bel mezzo di una battaglia non sarebbe molto producente.

    Sinceramente avrei preferito andare col ninja dal momento che non avevo idea di come rendermi utile al gemello di Drusilia. Poi mi venne un'idea; stupida, ma era meglio di niente. E mi maledissi perchè stavo per trasgredire ad una delle regole che io stessa avevo imposto al mio compagno: presi una corda abbastanza corta dal mio bagaglio e me la legai al collo.

    Almeno se ci beccano puoi prendere la corta e dire che mi hai rapita o presa in prestito per qualcosa nella confusione generale. Sarebbe sospetto se ci beccassero insieme amichevolmente mentre tu hai quell'aspetto. Fino ad allora però il guinzaglio lo tengo io. Bene, ora dimmi cosa vuoi cercare.

    Non avevo bene inteso le sue intenzioni e a questo punto, dal momento che a quanto pareva avrei collaborato con lui, era meglio conoscerle.

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    « Quale siano le vostre intenzioni... credo sia bene attuarle in fretta. Quegli uomini hanno fretta ed il cacciatore guercio li sprona con la frusta, se ci attardiamo rischiamo di rimanere troppo indietro... Ambasciatore, siete certo di volervi mischiare con quel branco di straccioni? »

    Che strana parola "mischiare"... o almeno fu quello che pensò l'Ambasciatore mentre, con una sfacciatissima disinvoltura, s'insinuava nella tenda malconcia del vecchio pazzo. Da essa giunse rapido un puzzo che per poco non lo costrinse a vomitare: non potè infatti esimersi dall'abbassare di scatto il capo a causa di un rigurgito improvviso -prontamente bloccato da una mano sulla bocca- finendo così per difendersi inconsapevolmente dall'attacco di un vecchio corvo con cinque occhi. Alzando lo sguardo sul pennuto, l'istinto del Galanodel gli suggerì che non fosse stupido come molte altre bestie di sua conoscenza e, nel silenzio tombale di quell'ambiente lercio, Quarion si trovò a sperare che non fosse dotato di capacità in grado di smascherare anche il suo travestimento. Oppure che non fosse in grado di comunicare.
    A quel punto, però, non poteva fermarsi: prese a ricercare tutto ciò che ritenesse degno di interesse ma, a parte orripilanti tentativi di conservazione del cibo e qualche osso che dava l'idea essere umano, l'unica cosa che ottenne fu una fotografia che poco aveva a che fare con l'ambiente in cui si trovavano. Ciò nonostante, Quarion suppose che il vecchio fosse un naufrago e -a veder l'immagine- doveva appartenere ad un mondo molto simile al suo durante l'epoca vittoriana, sia per gli abiti indossati che per la foto inquietante. Dalle sue parti, infatti, in quel periodo era abbastanza di moda ritrarre i bambini immediatamente dopo la morte, prima di seppellirli. Li si agghindava, li si metteva in posa... fino a bloccare i più grandi su strutture di legno o metalliche in modo da tenerli in posa eretta. Infine li si fotografava, in ricordo di come erano stati.

    « Ambasciatore! Dobbiamo sbrigarci. Trovato niente di utile? »

    Uscito dalla tenda, l'Ambasciatore sotto mentite spoglie si diresse verso i presenti, così da rispondere a chi aveva da ascoltare.

    - Il vecchio è un naufrago, non credo ricordi più cosa sia l'igiene e dalle falangi umane che nascondeva fra le cianfrusaglie sono abbastanza certo non sia immischiato in cose moralmente accettabili. Inoltre ha un corvo con cinque occhi ed ho come l'impressione che potrebbe darci dei problemi in futuro- lanciò un'occhiata ai presenti, per poi sospirare avvilito - Per quanto riguarda la mia davvero poca volontà di "mischiarmi" a quei bifolchi, sappiate che a volte è necessario sfruttare tutte le risorse di cui si dispone. Intendo "sfruttarli", non "mischiarmi".

    Terminata l'arringa, notò con disappunto quanto il proprio gruppo non fosse nè coordinato e nemmeno vagamente tattico. Sia per i tempi morti che per le decisioni assolutamente senza senso avanzate in sua assenza ed in modo assolutamente autonomo. Uno in particolare, era andato via con l'intento di mandare a monte tutto quello che avevano fatto fino a quel momento.
    Avrebbe potuto bloccarlo, questo si, ma sarebbe stata un'ulteriore perdita di tempo ed energie: chiassoso com'era ed imprudente (oltre che solo) sarebbe certamente morto al primo passo falso.

    Ok, vabè... a questo punto, Quarion, la mia scelta è abbastanza obbligata: tentare di inseguirlo nel bel mezzo di una battaglia non sarebbe molto producente.
    Almeno se ci beccano puoi prendere la corta e dire che mi hai rapita o presa in prestito per qualcosa nella confusione generale. Sarebbe sospetto se ci beccassero insieme amichevolmente mentre tu hai quell'aspetto. Fino ad allora però il guinzaglio lo tengo io. Bene, ora dimmi cosa vuoi cercare.


    -Temo non ci sia più niente da cercare, mia cara- la riprese l'Ambasciatore, guardandosi attorno -Concordo nel non voler bloccare il nostro simpatico "fuggiasco", sarebbe inutile, ma a questo punto conviene unirci al resto della caccia. Ciò nonostante, non seguiremo il piano del nostro compagno: muoviamoci di soppiatto ed innanzitutto osserviamo.
    Detto ciò, avrebbe fatto segno agli altri di seguirlo nel bosco.
    -Come già detto, non sono un guerriero: ho comunque assi nella manica se mi è concesso muovermi di nascosto. Inoltre osservare ci aiuterà anche a definire strategie migliori o, più semplicemente, rimanere in vita. Ricordiamoci che c'è una "Bestia" in libertà e non sarà affatto contenta nel vedere cacciatori nei paraggi.
    Sperando che tutti fossero di quell'idea, avrebbero seguito la scia dei loro predecessori nel tentativo di indagare maggiormente sulla vicenda. Disponevano ancora di poche informazioni e, per il bene della missione, era necessario informarsi meglio prima di agire.
    Questa volta, però, come semplici osservatori.

     
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    « Sta bene. »
    Annuì il ranger di Fanedell con aria greve,
    « ma questo significa che anche le nostre strade si dividono. Rovinerei la vostra copertura con la mia sola presenza. »
    Railarian, in realtà, non sembrava affatto dispiaciuto all'idea di separarsi da Quarion e da Eva. A ben vedere, il suo sguardo era già rivolto al fitto della foresta, e la sua mano era già poggiata sull'arco che portava con se. Era anche lui un cacciatore, sebbene di una pasta ben diversa da quella della maleodorante banda di straccioni con cui avevano a che fare. I modi della razza elfica non hanno niente a che vedere con le rozze pratiche umane. Ciò nonostante, la caccia lo chiamava e lui era determinato a rispondere, l'Ambasciatore dell'Est e la giovane Aviatrice mutaforme avrebbero saputo comunque difendersi da soli.
    E, in caso contrario, non era più affar suo.


    Undarm, Presidio Ovest ~ Nobushi

    Servono parecchi istanti, molti minuti trascorsi oltre la linea degli alberi, per rendersi conto di un lieve errore di calcolo. Troppo a lungo avevano atteso, i cacciatori sapevano muoversi meglio e più rapidamente nel profondo del bosco, i loro passi erano silenziosi e gli abiti che l'Ambasciatore dell'Est così tanto denigrava perché lerci e laceri li confondevano con la foresta. Mantelli marroni come la terra, vesti lacere di molti diversi verdi scuri: ce n'era abbastanza per essere poco più di chiazze in lontananza e gli alberi numerosi come granelli di sabbia nel deserto facevano il resto. Forse Nobushi avrebbe faticato ad ammetterlo a se stesso, ma dopo neanche dieci minuti di marcia si era perso. Limitandosi a marciare di buona lena nella stessa direzione dei cacciatori avrebbe dovuto raggiungerli in breve, ma di loro nemmeno l'ombra. E a ben vedere, quei montanari dai modi incivili molto probabilmente si erano divisi in gruppi più piccoli, d'altronde li avevano visti aprirsi a ventaglio nel fitto della foresta, ognuno per se. Questo era un problema più grosso del previsto: un gruppo numeroso è facile da trovare, ma una ventina di cacciatori sparpagliati in un'area così ampia che si muovevano ognuno per se erano impossibili da rintracciare. E le abilità di battibista di un principiante non aiutavano: non c'era una sola impronta, non un ramo spezzato, nemmeno un ramoscello fuori posto. Potevano essere più avanti, perché più rapidi, oppure poteva anche averli già superati, giacché il passo del samurai era nettamente più rapido di quello dei cacciatori -almeno in teoria.
    Forse tornare dal resto della compagnia poteva anche essere una buona idea? Impossibile! E non per orgoglio, semplicemente perché la foresta è bastarda e basta distrarsi un attimo per perdere ogni punto di riferimento. Voltarsi sul posto e tornare indietro poteva ricondurre al punto di partenza, certo, ma si può essere certi di essere orientati nella direzione giusta? E quell'albero, quella piccola depressione nel terreno, non sono familiari? Non suonano già visti?

    Un passo di troppo. Un suono di sterpaglie che si spezzano. Neanche il tempo di abbassare lo sguardo, il piede di appoggio va giù e tutto il resto del corpo lo segue a ruota. Nobushi Densetsu cade di schiena, l'abito orientale si infrange contro il tappeto di foglie, si strappa in due punti e si sporca di terra umida e fogliame marcrescente. Ed iniziava a somigliare agli stracci di quei cacciatori. Nobushi Densetsu cade, ma la sua caduta è breve, termina oltre un piccolo poggio e lo ferma ad un palmo da un palo acuminato, una sottile lancia ricavata intagliando un ramo e temprandola col fuoco. Odora ancora di brace e si è fermata a pochissimo dall'occhio destro del bushi. Viene spontaneo fissare la punta acuminata dell'arma. Ma ben presto, la minaccia rappresentata dalla canna di una sorta di cerbottana a distanza praticamente zero inizia a risultare più pressante.
    A meno di mezzo metro da Nobushi, una creatura alta più o meno quanto uno yordle si staglia con fra le zampe dotate di pollici opponibili l'arma che attenta all'incolumità del guerriero, le dita sul grilletto che ricorda quello di un fucile di precisione. E' chiaramente una cerbottana, ma è anche un'arma a polvere nera, lo si deduce dal grilletto e dalla canna su cui è apposto una sorta di tubo supplementare che ricorda tanto quello dei silenziatori. E' un'arma... maledettamente anacronistica. Non c'entra niente con tutto il resto, sembra uscita da una guerra d'era moderna. In mezzo a gente che combatte con archi, frecce e spade sembra molto fuori posto. Ma al contrario, chi la impugna pare molto a suo agio, forse pure troppo. Porta una tuta militare, in un cuoio scuro che sembra resistente e lo fa sembrare quasi minaccioso, nonostante la stazza così ridotta. Ma più di tutto spiccava il casco, una sorta di elmo integrale con visiera in vetro colorato di un giallo inquietante, oltre il quale si intravedevano appena occhietti rossi che non avevano assolutamente niente di umano. Freddi. Spietati. Se gli occhi sono lo specchio dell'anima, quell'essere doveva esserne privo.

    « Non una parola. »
    Sussurra attraverso il respiratore, la voce distorta dal casco.
    « Non una parola, o sei morto. Morto, morto, morto! Morto come tutti i miei compagni che hai ammazzato, cacciatore! »
    Ci vuole un po' per decifrarne il tono, tanto era rovinato e modificato da quella sorta di elmo militare. Era una voce... agitata. Quasi prossima al panico. Però anche fremente di rabbia, pregna di furia repressa. La voce di un pazzo.
    « Vi ho udito, con i richiami dei Nova! Ma non riuscirete ad avere anche me! Non me!! Né ora né mai!
    Ve la faremo pagare per ciò che avete fatto, cacciatori!
    »


    Undarm, Presidio Ovest ~ Quarion, Evyakerya

    Andati. Sia il samurai che l'elfo. Adesso restava Quarion con l'aspetto di uno dei cacciatori, ed Eva con l'aspetto di un feroce canide. L'uno di fianco all'altro, lo strano duo avrebbe intrapreso lo stesso percorso del loro compagno, sulle tracce dei cacciatori che si erano inoltrati nel fitto del bosco. E, come lui, avrebbero di lì a poco scoperto che non è così semplice seguire le tracce di un gruppo di bracconieri esperti e consumati battitori. Quelli erano rangers, gente avvezza ad ambienti come quello in cui si trovavano i due. Serviva ben più che buona volontà e parecchio fiato per scovarli nel fitto del bosco... serviva un auspex, per esempio. Un sesto senso come quello dei maghi, o dei combattenti più esperti. O degli psionici.
    Quarion ne aveva uno. Ma aveva un difetto letale: una gittata ridotta. O almeno, troppo ridotta per raggiungere i cacciatori, che evidentemente avevano guadagnato parecchio terreno. Procedendo con prudenza, l'unico modo che avevano perché qualcuno entrasse nel raggio d'azione dell'auspex di Quarion era che venisse loro incontro.

    Cosa che puntualmente accadde.
    Fu dopo la prima mezz'ora di marcia che l'Ambasciatore dell'Est poté percepire a poche decine di metri di distanza una presenza spirituale umana, accompagnata da un paio d'altre entità di portata assai minore, che solo di poco potevano spiccare oltre le innumerevoli auree di uccelli, serpi, lepri ed altre bestie che popolano il bosco. Auree molto piccole, quindi, e sopratutto affatto umane. Animali anch'esse, dovendo tirare ad indovinare. I due avventurieri potevano portare avanti il loro piano di rimanere in disparte ad osservare spostandosi con cautela in direzione delle presenze, fino a incrociarle non visti oltre un'altura su cui spiccava un pesante tronco d'albero caduto di recente, forse in seguito ad un fulmine o per qualche smottamento. Più in basso, incedeva a fatica lungo un sentiero fuoripista una figura minuta completamente in bianco, gli abiti eccentrici insensatamente eleganti considerando l'ambiente e le circostanze. Arrancava tutt'altro a suo agio, con fra le braccia un fagotto arrotolato in un lenzuolo scuro logoro, il quale di tanto in tanto emetteva piccoli suoni che ricordavano i miagolii di un cucciolo.

    « Finiscila, stupido coso! Non ho dello stupido cibo da darti, almeno finché non arriviamo allo stupido campo! »
    Ringhiò la ragazzina, la quale così di primo acchito... sembrava tutto fuorché pericolosa.
    (o a suo agio)

    Era alta sì e no un metro e mezzo. Forse ci arrivava a stento. Però non era una mocciosa, poteva avere tranquillamente sedici anni a giudicare dai lineamenti del volto. Vantava lunghi e curati capelli biondo grano ed un fisico esile come un giunco, un po' troppo magro per essere giudicato femminile ed attraente, ma tutt'altro che sgradevole. Il visino era caricato di una dose eccessiva di trucco attorno agli occhi, che invece di esaltarne i lineamenti delicati lo rendeva un po' volgare, ma d'altronde non aveva tratti nobiliari, bensì semplicemente l'aspetto di una ragazzina graziosa. Il problema era l'abito insensatamente sfarzoso, di un bianco che solo a guardarlo sembrava sporcarsi, pieno di trini e nastri che sembravano calamite per gli arbusti, e l'occhio allenato di un sarto pure a quella distanza avrebbe riconosciuto un paio di rammendi di fortuna ben nascosti fra le pieghe, e pure un vistoso strappo sul retro, quasi certamente non notato dalla ragazzina, troppo impegnata a non cadere -pericolante com'era sulle leggerissime ballerine che indossava- ed al contempo a portare il suo piagniucoloso fardello.

    « Che poi la colpa è tua, sai?? Bah, ma neanche mi capisci, stupido come sei... »
    Si bloccò di colpo, volgendo alla sua destra con aria altera ed il tono che virava leggermente sull'inviperito.
    « ... e non è neanche il solo, vero Celia? Ah! Fai l'offesa? »
    Non c'era assolutamente niente lì dove stava guardando. E a ben vedere, la terza presenza percepita da Quarion era sparita.

    adfsdfasd

    « Ti ricordo che tutto questo è solo colpa tua! Se ci troviamo in questa stupida situazione è per via delle tue stupide nin. »
    Fece un movimento altezzoso volto a sottolineare le sue parole ed il fagotto crollò al suolo con un gridolino terrorizzato. Lei se ne rese conto troppo tardi, tentò di recuperarlo ma come risultato rovinò malamente al suolo e la creaturina avvolta nelle lenzuola con lei. Quarion ed Eva intravidero un batuffolo di pelo grigio all'interno del panno, subito nascosto fra le pieghe del tessuto scuro.
    « Lo odio, questo stupido posto! »
    Pianse la ragazzina, tentando di spazzolare l'abito irrimediabilmente sporco della terra ricca di humus, mentre a poca distanza da lei una ridda infinita di strazianti miu reclamavano disperatamente la sua attenzione.
    « Odio anche te!! »
    Invece di rimuovere la macchia sull'abito, aveva ottenuto l'effetto contrario e la cosa sembrava darle uno sconforto incredibile.
    « L'avevo appena lavato!!! CELIA, VIENI FUORI E FINISCILA DI FARE LA STRONZA!!! »
    Alzò le braccia al cielo, esasperata:
    « Voglio tornare a casa!!! Voglio un bagno vero! Voglio il mio shampoo! E uno specchio! E la sensei! Voglio tornare indietro e finire di pestare a sangue quel bastardo in bianco, voglio dare un calcio in faccia al Rosso! Voglio un letto vero ed un cuscino! E SE QUESTO STUPIDO COSO NON LA SMETTE DI PIANGERE GIURO CHE LO FACCIO A FETTE!!! »

    .Endless Hunger ~Beh, non credo di dover aggiungere molto. Fate il vostro gioco! Cinque giorni da oggi per postare!
     
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    Nascosti nella sterpaglia, l'Ambasciatore e l'Aviatrice proseguirono in silenzio per una buona mezz'ora senza mai farsi notare anche se, ad esser franchi, non c'era anima viva che potesse nemmeno provarci: avevano perso le tracce dei mercenari a causa di un errore di tempistiche e vagavano per le selve completamente soli. Nonostante ciò, lanciando spesso occhiate alla compagna di viaggio, Quarion non mostrò segni di stizza o fastidio. Procedettero ancora, finchè non ebbero il loro primo incontro.

    « Finiscila, stupido coso! Non ho dello stupido cibo da darti, almeno finché non arriviamo allo stupido campo! »

    Si trattava di una ragazzina che non centrava molto con il contesto e, a dirla tutta, vederla fra i cespugli aveva un che di destabilizzante: per quanto poco elegante non sembrava di certo una selvaggia e portava con sè un fagotto abbastanza chiassoso. Fu naturale a quel punto, data la particolare situazione, sospettare che nascondesse un piccolo Yordle affamato.
    Colto alla sprovvista da quel risvolto inaspettato, il bell'Ambasciatore iniziò a collegare i pochi pezzi del puzzle di cui disponeva: secondo ciò che aveva sentito dire al vecchio epilettico, delle "streghe" avevano preso un "trofeo" ma sarebbero state con molta probabilità assalite dalla "Bestia". Un mostro al momento assente ma sicuramente alle calcagna delle due presenze: se si fossero palesati per tentare un approccio, sia Quarion che Eva avrebbero dovuto tener conto di finire nel mirino di un predatore molto temuto. Il solo pensiero gli fece maledire l'idea di non essersi portato dietro l'elfo... ma in cuor suo sperò ancora di poter sfruttare i mercenari, ammesso di riuscirli a trovare ancora in vita. Certo, non impazzivano di gioia per le ragazzine, ma di fatto non avrebbero mai permesso che il "trofeo" finisse divorato, il cui possesso sarebbe stato quindi un grosso punto a suo favore per sopravvivere.
    Unico dettaglio che parve mal sopportare fu lo scoprire che una delle "streghe fornicanti" fosse soltanto una ragazzina acerba. Graziosa ma non particolarmente attraente per i suoi standard. Peccato.

    -Che situazione incresciosa: cosa fa una così incantevole creatura... in un luogo simile?

    angel-sanctuary_v01_069_zpsymoeqa5a

    -Vi prego in ogni caso di abbassare la voce, graziosa lady, siamo in pericolo di vita su più fronti.

    Uscì dal suo nascondiglio con il suo reale aspetto. La lunga chioma angelica si adagiava morbida e brillante sulle spalle maschili, ipnotizzando coloro che avrebbero rischiato soffermarsi sulle gentili e sensuali onde azzurro cielo. Gli occhi d'oro, gentili ed accondiscendenti, nascondevano una luce tutta particolare, trasudante di malizia e fascino proibito.
    Quarion era bellissimo e lo sapeva perfettamente: aveva scelto di apparirle in quel modo con l'intento di mostrare un'aria da salvatore più credibile rispetto a tutto ciò che avrebbe potuto suscitare un ometto insulso come quello di prima; dalle lamentele e gli abiti, inoltre, sembrava che la ragazzina non apprezzasse la vita selvaggia e ciò che ruotava attorno ad essa... compresi gli uomini rudi e volgari, a cui probabilmente non avrebbe dato ascolto. A concludere il tutto, Quarion sospettava non corresse buon sangue con quei buzzurri incontrati prima.

    -Klovim Akaviri, per servirla- avrebbe continuato, qualora lei avesse accettato un rapido ma elegante baciamano -So che vi chiedo molto, ma non c'è tempo per i convenevoli e necessito della vostra fiducia: dobbiamo trovare un riparo al più presto. Solo allora potrò rispondere ad ogni vostra domanda.



    →GIOCO DI MASCHERE»
    Quarion è in grado creare una illusione secondo cui appare agli altrui sguardi sotto altre spoglie. Può diventare una ragazza, un animale, un bambino o un altro uomo, o perfino assumere l'aspetto di un pg già esistente. Unica condizione di poter apparire come un pg giocante è quella di averlo già visto.
    [Passiva mutazione + attiva a consumo basso.]
     
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    Viaggiatore dei Mondi

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    Dopo un po' di vagare per i boschi senza meta, Nobushi ammise che, forse, avrebbe dovuto riflettere meglio su come fare a inseguire quei cacciatori, considerando che lui non conosceva affatto quei luoghi mentre loro erano di gran lunga più pratici nel muoversi all' interno di luoghi selvaggi, e che ora non aveva la minima idea di dove dirigersi, né per raggiungere il fiume né per tornare all' accampamento. La sola cosa di cui era certo era che stava girando in tondo da qualche minuto, e che con tutti quegli alberi neppure il dono del suo scudo sarebbe servito a molto per orientarsi.

    Ho agito di nuovo senza pensare e ora ne pago le conseguenze... Normalmente non ci darei tanto peso, ma visto che c'è una creatura famelica in giro non vorrei stare qui troppo a lungo!

    Doveva trovare un modo per orientarsi e per farlo gli serviva un' area aperta, come una radura, per tale motivo prese una direzione e si mise a camminare deciso in linea retta, senza deviare dal percorso prefissato. Per evitare di perdersi nuovamente, e per poter ritrovare il punto di partenza casomai la direzione presa finisse in un punto morto, strinse in mano la sua spada per il fodero e usò il pomolo a mezzaluna per lasciare piccole incisioni nel tronco degli alberi onnipresenti. E come ulteriore precauzione, infilò il suo fidato scudo sul braccio sinistro, per potersi difendere prontamente in caso di attacco.
    Il samurai procedette così per qualche tempo, non dovendo ritornare sui propri passi per il momento, quando passò da una situazione potenzialmente pericolosa, ad una molto pericolosa nel giro di secondi!
    Tutto ciò che servì a farlo succedere fu un passo, e qualche altro particolare non ben identificato, e il moro si trovò steso a terra in posizione supina, braccia sopra la testa in un vano tentativo di recuperare l' equilibrio prima di cadere, e a fissare una specie di arma puntata dritta al suo occhio. Suddetta arma, la cui foggia era particolarmente estranea al samurai, e gli dava una sensazione di "assurdamente combinato", era stretta tra le mani/zampe di un essere le cui dimensioni erano paragonabili a quelle degli yordle che lo avevano assunto. Avrebbe potuto capire meglio che creatura fosse, se non indossasse una specie di uniforme nera e un casco che lasciava intravedere solo due occhi rossi e minacciosamente privi di qualsiasi traccia di pietà.
    Il fatto che tale sguardo fosse rivolto direttamente nei suoi confronti, e che l' essere sembrava sapere bene come usare l' oggetto nelle sue mani/zampe, fece comprendere a Nobushi quanto fosse nei guai.

    CITAZIONE
    « Non una parola. »

    « Non una parola, o sei morto. Morto, morto, morto! Morto come tutti i miei compagni che hai ammazzato, cacciatore! »

    « Vi ho udito, con i richiami dei Nova! Ma non riuscirete ad avere anche me! Non me!! Né ora né mai!
    Ve la faremo pagare per ciò che avete fatto, cacciatori! »

    L' illuminante raffica di parole bofonchiate dal piccoletto, così farfugliate e con quella voce isterica, diedero una chiara idea della sua attuale sanità mentale: una cifra oscillante tra lo zero e i numeri negativi.
    Un dettaglio che, in una diversa situazione potrebbe essere d' aiuto al samurai, ma come si trovava ora rendeva le sue possibilità di vivere ancora più basse, circa allo stesso livello della sanità dell' ostile yordle.

    Beh, quantomeno posso dire "missione compiuta"! Ho trovato la popolazione superstite di yordle di questa foresta. Un pazzoide, paranoico assassino, che sembra intenzionato a uccidermi...

    Nobushi scelse saggiamente di starsene zitto, poiché cercare di ragionare con un pazzo andava sempre a finire male! Purtroppo, non poteva difendersi da un attacco, non solo per la quasi inesistente distanza, ma perché non sarebbe mai riuscito a portare lo scudo in posizione in tempo. E pur avendo ancora la spada in mano, a poco sarebbe servita essendo ancora chiusa nel suo fodero! Senza contare che entrambi gli oggetti erano vicino ai piedi del piccoletto, qualsiasi movimento sarebbe stato subito percepito.
    Le azioni a disposizione del guerriero orientale erano assai poche, e tristemente non poteva usare la sua linguaccia per temporeggiare o segnalare la sua presenza ad un eventuale cacciatore nei dintorni. La paura iniziava a serpeggiare nello spirito del samurai, che non riusciva a vedere una via d' uscita da quella situazione in cui si era così stupidamente cacciato!
    Poi, la soluzione arrivò! Come un raggio di sole si fa strada attraverso le nubi più spesse, un' idea giunse alla mente di Nobushi, superando il panico e la tensione che gli affollavano la testa.
    L' attenzione del folle era tutta incentrata sul viso dell' orientale, pronto a far scattare il suo arnese al minimo segno di movimento delle labbra, che evidentemente non si era accorto degli oggetti presenti nelle braccia di Nobushi, così preso dalla sua frenesia vendicativa, o avrebbe certamente fatto qualcosa per toglierli. E stava anche commettendo l' errore di avere entrambe le mani saldamente strette sull' arma, troppo saldamente!
    Bastò un attimo! Attingendo al mistico potere di Ame no Murakumo, il samurai alzò rapidamente il braccio destro reggente la spada. Avrebbe usato la sua arma per colpire la parte inferiore delle braccia del mascherato, e anche senza causare ferite, l' urto sarebbe stato sufficiente da sbilanciare la sua mira, giusto il tempo necessario a Nobushi per rialzasi e sistemarsi in una posizione più consona al confronto!

    Status fisico: Ancora intero, ma leggermente dolorante sulla schiena
    Status Psicologico: Preoccupato, leggermente impanicato
    Energia: 100%

    Abilità usate:

    CITAZIONE
    Abilità Passive:

    Scatto del Serpente:
    Il dono della spada Ame no Murakumo, antica arma che si narra venne estratta dalla coda di un mostruoso demone serpente e quindi impregnata della sua essenza. Chi la stringe nella sua mano potrà dunque colpire con la stessa rapidità di un serpente quando si appresta a mordere la preda.
    [Passiva di Potenziamento; Bonus alla velocità del 50%]
     
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    Eva - Mistress of Creatures «

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    Narrato - Parlato - Pensato

    » endless hunger «

    La Strega


    P
    er qualche istante presi seriamente in considerazione l'idea di plasmare il mio bastone a lama ed usarlo per tranciare di netto la testa di quella ragazzina. Non riuscivo a sopportare la maleducazione e l'insofferenza con la quale si rivolgeva a quella povera creatura nel fagotto. Tuttavia, prima trasformare il sogno in realtà, iniziai a trovare strano il fatto che una figura del genere si trovasse nella foresta: era troppo fuori luogo. Lentamente iniziarono a tornarmi in mente le parole del vecchio delirante: che fosse lei la strega di cui aveva parlato? In quel caso l'animale sarebbe stato il trofeo ma, la cosa che più mi preoccupò, era la minaccia della Bestia.
    Prima di riuscire a dire qualcosa a Quarion, lo vidi uscire dal bosco e mostrarsi a lei, segno del fatto che lui fosse già arrivato alla mia stessa conclusione. E non lo nego, nonostante fossi felicemente fidanzata, la forma che assunse per mostrarsi a lei mi lasciò abbastanza a bocca aperta. Tuttavia quello non era il momento per ammirarlo o chiedersi come diavolo facesse ad essere così perfetto anche dopo giorno di mancia in mezzo alla foresta: dovevamo portare via la strega prima che ci pensasse la fantomatica Bestia. Così tentai di sistemarmi almeno i capelli in modo da assumere un aspetto un pochino meno scomposto anche se, in fianco al mio compagno, sfiguravo in ogni caso. Con la parlantina lui se la cavava molto meglio di me anche perchè io ero parecchio irritata a causa dell'atteggiamento della strega nei confronti dell'animaletto, quindi lasciai che fosse lui ad attaccare bottone e parlai solo dopo.

    Io sono Lilith, scusa se mi vedi così trasandata ma non tutti possiamo restare perfetti nella foresta.

    Lanciai a Quarion un'occhiata colma di scherzosa invidia.

    In ogni caso non c'è molto tempo per i convenevoli, qui siamo troppo esposti. Signorina, riesci per caso a camuffare l'odore della tua bestiola? Sarebbe piuttosto comodo e ci eviterebbe di finire ammazzati nei prossimi trenta secondi.

    Anche se al momento ero umana, non mi serviva il mio olfatto da lupo per comprendere che la Bestia avrebbe potuto trovarli grazie all'odore.

    E se puoi, camuffa anche il tuo, non si sa mai.

    Se tutto fossa andato come previsto, avrei iniziato ad incamminarmi nuovamente verso la boscaglia: sapevo fin troppo bene quanto spazi aperti e radure potessero essere pericolosi.

    5RYDC

    Status Fisico — Illesa
    Status Psicologico — All'erta
    Mana — 110%
    Abilità Passive — ~ Charme sugli Animali
    La ragazza possiede inoltre uno charme innato che porta le creature animali ad obbedirle o per lo meno a non etichettarla come un potenziale nemico.
    ~ Istinto Animale
    Durante le ore di buio, la ragazza manifesta la sua forma animale. In questa versione le sue capacità fisiche aumentano: i suoi sensi di udito ed olfatto infatti divengono ipersviluppati, entro un raggio d'azione di trenta metri. [In Funzione Solo di Notte]
    ~ Dragon Hearted: solo chi possiede il cuore di un drago può stipulare un accordo con questi animali mitologici e, dal momento che Eva lo ha fatto, si può concludere che possieda questa particolare caratteristica. Il cuore del drago conferisce un potere fuori dal comune che consiste nel dono dell'immortalità al suo possessore oltre che di una potenza e una velocità di utilizzo degli incantesimi fuori dal comune. [Abilità Passiva - Immortalità + 10% di mana + Istant-Casting]
    Abilità Attive — //
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    nmykv9

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    Undarm, Presidio Ovest ~

    Tentò di placare il turbine di incertezze che tempestavano la sua mente concentrandosi ancora una volta sulle rare tracce che la sua vista da elfo riusciva a scovare, poche e frammentate macchie d'inchiostro sul grande libro color terra e arbusti costuituito dalla foresta dell'Undarm. Sfortunatamente era avvezzo sin dalla nascita alla lettura di tomi ben diversi: la sua terra natia era fatta di magnifici boschi del colore degli smeraldi, ed anche la sua terra d'adozione, il Fanedell, era vitale e lussureggiante, ben diversa dalla "Linea di Confine col Mare" situata nell'Ovestl, che invece era un luogo sporco, paludoso e pregno del lezzo della putrefazione. C'era della morte in agguato fra quelle fronde, l'aveva annusata nel momento stesso in cui le magnifiche querce secolari dell'Est avevano ceduto il passo alle invasive piante tipiche delle zone acquitrinose, dove l'edera ed i rampicanti si avvinghiano e strangolano ogni genia di albero che non sia abbastanza selvatico da respingerla via o maligno a sufficienza dal renderla suo nutrimento. Come fosse possibile che una razza pacifica come gli Inùai potesse prosperare in luoghi pregni di un'aria tanto pesante rimaneva un mistero... ma forse, rifletteva il principe Railarian, non era stato sempre così. Dopotutto, quale luogo poteva rimanere indifferente al sangue di un intero popolo? Quanti yordle erano stati massacrati in quei luoghi dagli umani? Non c'era rabbia nelle anime nere di quegli alberi, ma piuttosto odio, il livrore intenso con cui erano stati abbeverati quando erano solo germogli o ghiande e venivano annaffiati con le urla di agonia di migliaia di anime.
    Questi luoghi sono maledetti, pensava mentre contemplava alcune tracce a malapena visibili nel fango. Sfiorò la terra carica di humus e la trovò molle, smossa di recente. Non erano tracce di umani, e neanche segni di bestie selvatiche. Qualcosa era passato da lì con passo leggero, senza quasi sfiorare le foglie. Railarian imbracciò l'arco e incoccò una freccia, perché l'istinto gli diceva di farlo. Si sentiva osservato, ma non sapeva dire se gli occhi puntati su di lui appartenevano a degli umani nascosti chissà dove, alla misteriosa e ferale presenza assassina che aveva massacrato quei due cacciatori rinvenuti la sera precedente oppure proprio agli alberi Koharu animati da chissà quale intento maligno nei confronti di qualsiasi cosa respiri ed abbia sangue nelle vene. Le leggende sulle creature Sylvaneth, alberi e arbusti animati e dotati di vita propria in forma di driadi ed uomini-albero, riaffiorarono alla sua memoria, provenienti da un lontano passato in cui anche lui era stato bambino. Ma non c'erano scintille di vita in quei posti. Solo tanta, tanta morte...

    Un suono.
    A malapena un impercettibile segno della presenza di qualcosa. Impossibile, pensò subito Railarian: non vedeva niente. Non c'era nulla in quella direzione, eppure aveva appena udito il suono di un passo nel sottobosco stregato... e perché mai la foresta si era zittita di colpo...?
    L'Alto Elfo ranger di Fanedell si alzò di scatto, puntò l'arco e scoccò, prese un'altra freccia e rapidamente scoccò di nuovo, una ridda di colpi in rapida successione. Avanzò a passo rapido mantenendo l'arco in perfetto equilibrio, lanciando un dardo dietro l'altro, ciascun colpo capace di inchiodare sul posto un guerriero in armatura pesante trapassando l'acciaio come se fosse carta. Non era solo, nella foresta. C'era qualcun'altro. Qualcos'altro. Qualcosa di nascosto... qualcosa capace di occultarsi.


    Undarm, Presidio Ovest ~ Nobushi

    Sorpreso dall'azione repentina, lo yordle caccia un grido e subisce in pieno il colpo di piatto che proietta la canna dell'arma verso l'alto. Un colpo di proiettile esplode nell'aria, e dozzine di rettili volanti emergono dalle loro tane nella terra, fuggendo terrorizzati come uccel di bosco spaventati dal fucile di un cacciatore. Il colpo sordo provocato dalla strana cerbottana a polvere nera dell'Inùai per un attimo rimbomba nelle orecchie dell'orientale, ma il proiettile si catapulta verso le fronde, limitandosi a bucare una sorta di telo di foglie. Cadono come acqua e grandine sabbia finissima di un rosso nerastro e con essa le fronde usate per mimetizzare la trappola che esse costituiscono, formano una sorta di tetto sopra il samurai e rivestono l'aria danzando come pulviscoli per un tempo che appare interminabile. Frattempo lo yordle mascherato e a terra, si trascina all'indietro ridacchiando come se fosse un piccolo demonio tormentatore scappato via da chissà quale inferno, sotto il casco munito di respiratore la sua voce è affannosa, ma maligna come mai. Funghi. L'odore che le polveri rossastre emanavano era quello dei funghi, e non poteva trattarsi di nulla di benefico.

    « Ecco l'umano che si scopre per ciò che è: bestia! Malvagio! Uccisore di yordle! Ma noi gliela faremo pagare! »
    Si rialzò, rapido come un furetto. Sgattaiolò via, e di colpo Nobushi si sarebbe reso conto di non essere più in grado di vederlo. Era sparito! Non semplicemente nascosto o sfuggito allo sguardo, più qualcosa tipo... ora è bene in vista, che corre via agile come un gatto, e poi non più! Un qualche trucco, o gioco di prestigio stelath. La vocetta rabbiosa e carica di odio distorta dal respiratore però è ancora perfettamente udibile, non pare neanche troppo distante ma lì da dove proviene non c'è niente:
    « Gliela faremo pagare per ciò che hanno fatto alla nostra famiglia, amici miei! Vi porterò tutti con me, cacciatori! »


    Undarm, Presidio Ovest ~ Quarion, Evyakerya

    Cattura_20

    « FFFFFFFFFFHHHHHHH!!! »
    Quarion aveva appena finito di tentare il suo approccio che fra mille tribolazioni infine l'animaletto era riuscito a liberarsi dal fagotto che lo imprigionava, e come era riuscito a tirare fuori il musetto dalla prigione di stoffa iniziò subito a fare la voce grossa, con una ridda di grasiosi ringhii che probabilmente avrebbero sciolto il cuore di chiunque. Non aveva assolutamente niente in comune con uno qualsiasi dei cuccioli profumati che il gruppo di avventurieri avevano visto al villaggio yordle nell'Est, e più che altro sembrava un gattino... O quanto meno un gattino con i denti e gli artigli già parecchio sviluppati per essere un cucciolotto in tenera età.
    « Finalmente vi siete mostrati! »
    Esclamò piccata la ragazzina bionda, rifiutando con un gesto secco il tentativo di baciamano di Quarion, ostentando la genuina nonchalance nei confronti delle sembianze principesche dell'ambasciatore dell'Est dai capelli turchesi. Con un gesto plateale fece guizzare la gonna bianca, sotto la quale si intravidero per qualche istante foderi neri dove alloggiavano una coppia di daghe corte di foggia orientale, ben lucidate e dall'impugnatura nera. Ne brandì una, roteandola per puntarla verso la gola del giovane in un gesto volto più ad ostentare superiorità e forzare alla resa incondizionata piuttosto che di vera aggressione.
    « Celia! »
    Chiamò di nuovo, non per la prima volta. Ma stavolta alle spalle di Eva e Quarion ci fu un frullio d'ali, qualcosa di piccolo saltò fuori dal nulla e in uno sbuffo di polvere comparve una mano nivea che stringeva un fioretto decorato. Con preavviso quasi nullo, apparve una seconda ragazzina che pareva la copia quasi perfetta della prima, anch'essa dai capelli color grano e dagli occhi chiari, in abiti fiabeschi di un bianco candido che tuttavia erano fin troppo in ordine e perfettamente puliti per risultare credibili. In un certo senso specchiava più Quarion -perché impeccabile fino all'ultimo capello- che la sua malconcia quasi-gemella.

    Cattura3_3

    « Quanto rumore che fai... »
    Sussurrò la nuova giunta in tono scocciato, anche lei ignorando il cucciolotto che non la smetteva di soffiare e ringhiare all'indirizzo di Eva, Quarion... e non solo! Ora che aveva fatto la sua comparsa, la creaturina iniziò a puntare perfino la nuova giunta, che in tutta risposta lo guardò storto mentre carezzava il fioretto, costringendolo a riparare dietro la prima ragazzina!
    Questa non ci fece affatto caso. Piuttosto parve illuminarsi alla comparsa della quasi-gemella rivelando in modo fin troppo chiaro che disperava di vederla intervenire. Ora si sentiva pienamente padrona della situazione, quindi si rivolse al duo di avventurieri in tono spavaldo, ed anche un po' volgare.

    « Fiducia??? Mi prendi per stupida? »
    Rise rivolta a Quarion ed Eva,
    « cavolo, abbiamo setacciato in lungo e in largo questa stupida foresta per farvi saltar fuori! Non sapevo veramente più cosa inventarmi, e quegli stupidi idioti cercavano anche di convincermi che non c'erano altri cacciatori oltre a noi! Ma era ovvio che dovevate esserci! Qualcuno deve pur aver massacrato la famiglia di questa stupida bestiaccia! Ora non fate i finti tonti, non sono idiota! Parlate: Il cadavere di quello grosso serve a noi! Voi magari ci tirate fuori qualche stupido soldo, ma a noi serve per tornare a casa e vi giuro che sono talmente infuriata con questo stupido posto che se devo mozzare qualche testa non esiterò! »

    .Endless Hunger ~Nobushi: Subisci una tecnica offensiva fisica di livello Critico che consiste in una nube di spore venefiche dagli effetti ignoti, e la cui esatta azione non ti è nota. In quanto QM ovviamente non sono tenuto a postare gli effetti di una tecnica per intero, per ora ti fornisco esclusivamente i seguenti dati: si tratta di una polvere sottilissima che ti piove addosso dalla sacca posta su di un albero sopra la tua testa -mimetizzata ad arte- che invade il terreno in un'area di diverse decine di metri e perdura per tutto il turno, depositandosi completamente e diventando quindi del tutto inoffensiva solo dopo 3-4 minuti. Fatto ciò, lo yordle tenta la fuga attuando una tecnica di mimesi di livello Medio, diventando quindi invisibile ai sensi tradizionali ma non alle percezioni extrasensoriali. Fatto ciò, tenta la fuga.

    Quarion, Evyakerya: Intuite come la ragazzina non è interessata a collaborare e vi crede responsabili di qualcosa di molto efferato. Intuite anche che non è particolarmente sveglia. Intuite anche che al contrario ha un'alta opinione di se stessa e delle sue capacità. Tutte quante intuizioni che invero non richiedono grandi sforzi, ma che ci tengo comunque a sottolineare.
     
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    The guru in the darkness...

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    « Finalmente vi siete mostrati! Celia! »

    La situazione non andava a loro favore, ma era comunque possibile riprendere le redini con stile. Bastava capire come.

    « Quanto rumore che fai... »
    « Fiducia??? Mi prendi per stupida? Cavolo, abbiamo setacciato in lungo e in largo questa stupida foresta per farvi saltar fuori! Non sapevo veramente più cosa inventarmi, e quegli stupidi idioti cercavano anche di convincermi che non c'erano altri cacciatori oltre a noi! Ma era ovvio che dovevate esserci! Qualcuno deve pur aver massacrato la famiglia di questa stupida bestiaccia! Ora non fate i finti tonti, non sono idiota! Parlate: Il cadavere di quello grosso serve a noi! Voi magari ci tirate fuori qualche stupido soldo, ma a noi serve per tornare a casa e vi giuro che sono talmente infuriata con questo stupido posto che se devo mozzare qualche testa non esiterò! »

    -Signorina, non le darei mai della stupida, si figuri- continuò l'Ambasciatore con una calma a dir poco agghiacciante, considerando l'acidità dell'interlocutrice -E si, altri cacciatori paiono esserci ma non siamo noi. Desolato.

    Con fare affabile allargò le braccia, così che entrambe le signorine notassero che fosse disarmato... e troppo longilineo e ben curato per fare il cacciatore.

    -Dicono ci sia una bestia in giro. E' quello che ci è parso di capire all'accampamento da Rodrick di Helden e l'anziano... di cui mi pare non ricordare il nome- in realtà non l'aveva sentito, ma era non era necessario specificare -Sono stati loro a dare l'allarme e a spingerci a cercarvi. In quel momento eravamo con loro, incontrati per caso: sono un mercante itinerante e vengo dalle verdi e gioiose valli dell'Est.

    A quella dichiarazione sospirò affranto, come se portasse con sè un terribile peso.

    -In realtà temo siano più interessati al loro trofeo che alla vostra incolumità: per questo ammetto di essermi davvero preoccupato. Ma con mia gioia noto che state bene, anche se nella ricerca ho perso una delle mie guardie del corpo.

    In realtà non era una delle sue migliori scuse, ma riteneva che recitata nel giusto modo e con la premessa di essere dell'Est potesse diventare credibile. Inoltre era ancora indeciso se utilizzare i propri poteri di coercizione: da come si comportavano e dalla sicurezza ostentata potevano essere estremamente avventate... come anche estremamente potenti. Meglio non sbilanciarsi e giocare di mezze verità.

    -Cosa è accaduto alla famiglia di quella povera creaturina?


    Creaturina che avrebbe volentieri sgozzato, considerando l'indole, ma ovviamente non era il caso.

     
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