To Beast or Not to Beast

Atto II ~ Backstage
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    Viaggiatore dei Mondi

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    { Serraglio }
    Eva | Lazarus | Ted | Yoko

    La tensione che vibra nell'aria vi schiaccia il cuore sotto una cappa di piombo, mentre la realtà stessa pare condensarvisi addosso come una melassa viscosa che impedisce i movimenti, dandovi la sgradevolissima sensazione di essere intrappolati in un destino segnato, al pari di piccoli insetti nell'ambra: è questo che intendono i grandi guerrieri delle leggende quando parlano di “tempo condensato”? E questo il presagio che precede l'arrivo di una morte annunciata? Quindi, tra poco inizierà a passarvi davanti agli occhi tutta la vita...? Ma non se ne parla neppure!

    Non è facile ripercorrere il filo dei pensieri che porta a quell'istante, ma mentre la Domatrice semina al vento le sue minacce, qualcosa si rompe dentro l'Albino, forse le palle, ed è con la forza dell'esasperazione -e una buona dose di faccia tosta- che Lazarus avanza di un passo per reclamare spavaldo l'attenzione della stessa donna che solo poco prima ha molestato la sua evocazione, con sul volto l'aria sdegnata da uomo di mondo... poco efficace, viste le condizioni ben poco presentabili in cui versa.

    «Io ho un biglietto. Sono Lazarus Lee, Spiritista della Seele Corporation, e mi trovo al circo in quanto accompagnatore della signorina Alma - faccio parte del suo "Club della Mela". Sono finito nel backstage per sbaglio... Banalmente, mi sono perso. Mi spiace per i problemi causati, ma non mi è stata data esattamente l'occasione di parlare.»
    esordisce in tono imperioso, come se sapesse davvero quel che sta dicendo
    «Disponibilissimo ad un risarcimento danni, ma ecco... Sconsiglierei di tagliarmi i tendini o divorarmi: Alma non apprezzerebbe. E quando la signorina Alma è scontenta, anche suo padre, il Visconte, lo è.»

    Per tutta risposta, la Dominatrice inarca un sopracciglio e incrocia le braccia sul petto prosperoso, iniziando a carezzarsi pensosamente le labbra imbronciate con l'impugnatura della frusta che ha in mano; forse è poco convinta, ma ci sta pensando: non sembra eccessivamente preoccupata da quelle rivelazioni, solo assorta e meditabonda, come stesse vagliando le possibilità, o (più plausibilmente) cercando di richiamare alla mente i nomi che l'altro sbandiera come se lei dovesse conoscerli... e posto che siete ancora accerchiati da un numero indefinito di bestie indefinitamente pericolose annidate nell'oscurità del black-out, la trovata di Lazarus ha l'indiscusso pregio di farvi guadagnare del tempo. Ma tempo per fare cosa?

    ”Vuoi vedere che …”

    Tempo per Ted Carter di recuperare lo strano grumo di poltiglia che scotta contro le sue natiche, portarlo vicino al volto per studiarne fattezze e composizione, e riconoscervi lo scintillio di una pietra cristallina di un qualche colore scuro (poco riconoscibile nella semi-oscurità del black-out) al di sotto dello strato di melma nera e collosa che la ricopre... tempo per ricordare Melody, la bambina bionda con il Pupazzone al seguito, che aveva accolto l'esercito di Laputa al suo ingresso in città... tempo per ricordare Drusilia e le sue parole quando era giunta a loro per guidarli in quella battaglia...

    «So che questa storia può suonare come un'enorme puttanata, ma se così fosse..
    Perché sarei in possesso di un pass per Najaza firmato con la grafia del Visconte?
    »

    jpgFiducioso del valore del suo jolly a quel tavolo, intanto, il Presidente della Seele continua la sua recita, e -a dirla tutta- potremmo dire che siamo alla scena-madre: il giovanotto esibisce la prova di una sua qualche possibile connessione con nientemeno che il Visconte Iblis (nome ben noto, in quello e ben altri ambienti), ed è effettivamente quello il preciso momento in cui gli occhi di Ozma si sbarrano come chi capisce di aver commesso un grosso sbaglio... di quelli che ti portano grosse conseguenze, con grossi guai e grossi problemi.

    « ...sicura che vi convenga?
    Una Volpe della mia caratura, in mezzo a delle bestie come voi... »

    la voce di Yoko interviene nello scambio, rilanciando la discussione
    « Insomma, mi spiacerebbe rubarvi tutta la scena. E poi sono già sotto contratto, mi spiace. »

    Come richiamata alla realtà dalle parole della Kitsune, la Domatrice si riscuote e posa lo sguardo sul Magister, mentre l'espressione turbata di poco prima si rilassa in una smorfia che vi pare indecifrabile, perché ha in sé il lieve spirare del sollievo, un barlume di follia, e i colori sinistri della crudeltà.

    « Cosa mi conviene, dici...? »

    Le labbra dipinte di rosso della donna si stirano in un sorriso privo di emozione,
    quasi distratto, e che -non c'è bisogno di dirlo- non presagisce nulla di buono.

    « A questo punto, non ho molta scelta... perché c'è solo un modo per assicurarmi che questa storia non arrivi mai alle orecchie del Visconte – o di chiunque altro. »

    Vero è che Ozma non ha modo di conoscere la natura effettiva del rapporto che c'è tra lo sgorbietto smilzo e sporco che le si è rivolto e il Re dei Giochi, ma... con la consapevolezza che tra le tante cose per cui il Visconte Iblis è famoso ci sia la portata devastante dei suoi (fortunatamente rari) scatti d'ira, i legami quasi familiari che instaura con i suoi sottoposti, e la precisione rigorosa con cui ripaga i debiti... chi vorrebbe correre il rischio di una sua ritorsione? Lei no di certo. Senza contare la cattiva pubblicità che il Circo potrebbe ricavare dalla testimonianza di clienti scontenti e malauguratamente linguacciuti... e lei non ha alcuna intenzione di sorbirsi gli angoscianti e ossessivi monologhi di Aren in materia di danni all'immagine, reputazione e professionalità, politica aziendale, disoccupazione, e quelle-cose-là...

    « Sbranateli: che non rimanga un solo capello o una scheggia d'osso! »
    comanda, rivolgendosi alla schiera di bestie che vi attornia
    « Dopotutto, gli animali non parlano... e i morti neppure. »

    In quell'istante, il pugno chiodato di Ted si abbatte sulla gemma scarlatta.


    { Serraglio }
    Drusilia

    -Perché mi hai nascosto di essere mio fratello?-
    tuona contrariata la Galanodel, battendo un pugnetto sulla spalla di Kerobal
    -Ti vergogni di me?

    Nella concitazione del momento, la reazione della Dama del Vento è qualcosa di molto bizzarro e inatteso per gli occhi magenta del Principe-Demone, che -per un istante- non può fare a meno di rivolgerle uno sguardo stupito: lei lo sa, e non c'è battuta pronta, scusa credibile o recitazione convincente per dissimulare o nascondere la faccenda; potrebbe far finta di non aver capito di che parla, scendere dalle nuvole, negare tutto, lasciar cadere la cosa (o far cadere lei dalla tenda ah, no è incinta: non si può!), ma... a che servirebbe?

    A quanto pare, nel mezzo del delirio che gli annebbia la mente, il Vecchio si sarà fatto sfuggire qualcosa di troppo, e i tasselli del passato del Nephilim -a lungo rimasti al di fuori del quadro, senza una destinazione che potesse accoglierli-, si sono allineati nella mente della donna e sono andati a posto... e lui ancora non sa cosa provare in merito: non che abbia mai avuto qualche recondita ragione per evitare che la parentela venisse a galla, ma... era solo che...

    jpg
    « Sarebbe stato un po' strano presentarmi a una sconosciuta, dicendo “Ehi tua madre ha avuto una scappatella con mio padre, quindi siamo fratelli”... non trovi? »

    ...e anche perché -banalmente-, per il clima pesante in cui è stato cresciuto, l'Artista non ha un buon ricordo del concetto di famiglia, né una chiara idea di come la cosa dovrebbe funzionare in linea di principio; ad ogni modo, la puntina di sarcasmo nella sua voce dovrebbe porre fine ad ulteriori rimproveri. Quella, e i movimenti del nuovo arrivato.

    Nonostante l'Alfiere non sappia trattenersi dall'arrossire vistosamente, distogliendo lo sguardo dalla presenza abbigliata in maniera a dir poco equivoca, le iridi verdi si fanno guardinghe nel sentir nominare la Domatrice, e la sua attenzione si concentra sul Raizen... visibilmente in difficoltà.

    Quando i ceppi metallici dello Slave si scagliano contro di loro -serpenti animati di vita propria-, i due Galanodel si dimostrano rapidi nel reagire: Drusilia frappone tra sé e la minaccia una barriera di vento, deviando la traiettoria delle catene, e Kerobal deflette gli anelli di metallo con un costrutto simile ad uno scudo, evocato dallo Scrigno di Giada, riadattato a bracciale da guerra.

    Un'ottima prova di prontezza, ma l'inquietante figuro non sembra più di tanto colpito dall'efficienza con cui il suo blando attacco è stato neutralizzato; piuttosto, mentre il suo insondabile sguardo fantasma -nascosto dalla maschera- resta fisso sulla donna dagli occhi verdi, un altro tentacolo di cerchi metallici -terminante in un gancio da macelleria- si muove per infilzare la clavicola dello Youkai albino, forandone la pelle, conficcandosi nella carne, e intrappolando l'osso in un incastro doloroso che farà ancora più male rimuovere.

    -Salveremo tuo padre, lo porteremo via assieme a tutti gli altri-

    Anticipando uno scatto d'ira da parte del fratello Saggio, che già serra i denti fino a farli scricchiolare, comprensibilmente indispettito dal fatto che quel nemico preferisca vigliaccamente infierire su un Vecchio già male in arnese piuttosto che concentrarsi su di lui, le parole dell'Angelo aiutano il Nephilim a mantenere la calma e a focalizzarsi sul punto...

    -Kalia mi ha dato questo: è un artefatto che hanno rubato al nemico
    e forse può funzionare.


    ...e la smorfia feroce -non dissimile da quella della sorella Dama- che ha contratto la mascella del Principe si allenta in una linea interdetta quando le iridi viola si appuntano sulla reliquia in questione, che Drusilia preleva dalla cintura. Che è un frustino: sì, esatto, un frustino. Un frustino che ha ricevuto da Kalia.

    Decisamente non è un buon momento per indulgere in fantasie di quel tipo, e lui ne è ben conscio... ma è anche un uomo, e non può evitare che i suoi pensieri vadano alla deriva in quella direzione quando il suo cervello allinea -con un po' di malizia- nell'ambito dello stesso contesto due belle donne che si scambiano un oggetto birichino: le immagini che gli vengono in mente riscuoterebbero certamente un discreto successo in tutta Endlos... Ammesso che il Nume di Nazara riesca a riavere indietro il suo talento per inchiostrarli su carta, alla fine di quella estenuante fiera.

    « Mi sa che devo proprio venirci anch'io ai vostri salottini del thé... »

    Ma l'Alfiere Errante non lo ha nemmeno ascoltato: levatasi in volo,
    si scaglia contro lo Schiavo come una freccia...

    ACCUCCIA, MOSTRO SCHIFOSO!
    ACCUCCIA, MOSTRO SCHIFOSO!

    ...e quando la veemenza di quell'urlo colpisce il bersaglio, il comando insito in esso raggiunge non solo il Circense, immobilizzandolo, ma prosegue oltre, perdendosi nell'oscurità a spandendosi tutto intorno alla Dama del Vento... come un'onda concentrica, esponenzialmente amplificata dalla frusta che brandisce e che -senza riguardi- abbatte sul volto mascherato dello Slave, lacerando in parte il cuoio, le cerniere e la stoffa che lo nascondono, e rivelando parzialmente il suo viso.

    -Kerobal, è il momento!

    « ...eh? Ah.... Certo! »

    Giusto: mica può lasciare la sorellina donna in stato interessante a far tutto il lavoro, ma... con cosa può attaccare quel tipo? Di certo serve qualcosa di feroce e risolutivo, ma dal momento che la Chiromante ha in ostaggio il suo Talento, il suo repertorio di tecniche di concretizzazione è da considerarsi off-limits, così il Principe-Demone comincia a a tastarsi la blusa alla ricerca dei suoi strumenti, mentre la mente si arrovella alla ricerca di un'idea; fortunatamente, il tentennamento non ha conseguenze... a parte forse lasciar spazio per un fugace scambio di battute tra gli altri attori.

    jpg
    « Tu... come osi? »

    La voce sepolcrale del Servitore -roca, bassa e graffiante quasi fosse uno spirito d'oltretomba- richiama l'attenzione di Drusilia... perché il suo avversario si rivolge proprio a lei: non accenna a muoversi, o a contrattaccare -segno che l'ordine impartito ha sortito con efficacia il suo effetto-, ma il suo sguardo e la sua stessa persona vibrano di un tale e viscerale odio inespresso (e inesprimibile, vista l'imposizione che lo blocca) da risultare comunque in qualche modo allarmante; il motivo di tanto risentimento, è presto detto.

    « Quello è della mia Ozma: non hai il diritto di toccarlo. »

    In quel momento, l'attacco di Kerobal -persuaso che, in fondo, i rimedi più diretto possono talvolta essere i più efficaci- si abbatte sullo Slave senza alcuna esitazione, investendolo con una bordata di pura, semplice e brutale energia che lo scaglia lontano, al riparo dei tanti cumuli di ciarpame che ingombrano il Serraglio -tra le ombre dell'oscurità del tendone- in uno sferragliare di catene...

    « Scusa l'attesa... ♥ »

    ...e Raizen, il Gran Demone del Makai che ne era rimasto prigioniero, crolla al suolo non appena viene svincolato dalle sue spire. E là rimane, immobile, giacendo inerte sul ventre e coperto dal manto lercio dei suoi capelli albini unti e sporchi per la prigionia. Forse è il caso di soccorrerlo e sincerarsi delle sue condizioni...


    { ???? }
    Yoko | Ted

    L'oscurità ti circonda, fitta e impenetrabile: più densa della pece, più vasta di un abisso, più solitaria di una notte di luna nuova... invincibile, assoluta, eterna. Perché non hai più occhi con cui penetrare le tenebre; i torturatori li hanno cavati fuori dal tuo cranio con un ferro rovente, e i nervi sono stati recisi con grosse cesoie...

    Il dolore lancinante che ti ha fatto perdere i sensi in quel momento è niente se messo a confronto con lo straniamento che la menomazione ti ha inflitto... forse perché, ormai, la sofferenza fisica ha ormai raggiunto e superato il limite di quanto una mente normale possa quantificare, e tutto quel che è venuto dopo non ha fatto altro che accumularsi oltre i nebulosi confini con l'ignoto.

    jpgLe botte, i tagli, le sferzate, le ustioni e persino la dislocazione delle ossa... i pestaggi dei primi tempi sono stati feroci, ma sopportabili nella loro ordinarietà, nonostante la pratica crudele di somministrarti abbastanza cure per impedirti di morire -e prolungare il più possibile quel gioco perverso- inizi ad esserti più detestabile della tortura stessa; il problema è che, per quanto tu non abbia più una chiara cognizione del tempo in cui sei stato rinchiuso in quella lurida segreta, a giudicare da quanto e come è cresciuto il sadismo dei tuoi persecutori, puoi dire che la noia li sta rendendo di volta in volta più fantasiosi.

    Ti hanno inchiodato a delle assi di legno disposte ad “x”, perché dopo averti fatto lacerare polsi e caviglie da corde e catene, hanno sentito il bisogno di un tocco di creatività in più alla routine delle loro giornate: spiedi arroventati sono stati posizionati nel tuo corpo in punti non vitali ma estremamente dolorosi, piccoli roditori sono stati intrappolati in gabbiette metalliche appese al tuo costato, con nessun altra via di uscita o di sostentamento se non attraverso le tue carni, e hai già perso una mano dopo che -una per volta- ti sono state strappate le unghie, e scuoiate le dita, lasciando la carne al di là della pelle esposta a quell'ambiente malsano per tutto il tempo necessario perché la ferita marcisse per la cancrena... tanto che l'amputazione elargitati è stata quasi un sollievo.

    Solo una cosa non cambia mai: gli aguzzini vogliono indietro il loro artefatto, continuano a chiamarti “Yoko”, “Volpe”, “Ladro”... ma tu non sei nessuna di queste cose; semplicemente -e sfortunatamente- ti trovavi al posto sbagliato nel momento sbagliato, così quei tali ti hanno catturato al posto del famoso e inafferrabile criminale del Makai... e tu devi sopportare tutto questo per quale motivo? Di chi è la colpa?! Non hai fatto nulla di male per meritartelo. Stavi solo dormendo pacificamente nella foresta, e sei stato aggredito, trascinato alla fortezza, e chiuso in quella stanzetta claustrofobica con le pareti intrise di lacrime, sangue e piscio.

    E' un impeto di rabbia quello che ti percorre la spina dorsale come una scarica elettrica, e anche se quel movimento e la tensione dei muscoli non fanno altro che aggravare le ferite che spiedi e chiodi ti infliggono, si tratta dell'unico gesto che ti è permesso per esprimere la tua collera: sei ancora in grado di parlare, ma i colpi che ti hanno ripetutamente inflitto alla gola non ti rendono più possibile nemmeno sfogarti gridando... e, tuttavia, senti ribollire le viscere al pensiero che (per quanto sarebbe più semplice arrendersi e sperare nella morte) non puoi accettare un simile destino. Tu vuoi la libertà. Vuoi riscattare tutto il dolore che hai subito con una giusta vendetta. Vuoi immergerti nel sangue del tuoi torturatori e nutrirli con la stessa disperazione che ti è stata somministrata in un lento e metodico stillicidio.

    ...e, d'un tratto, un rumore di passi ti rivela che non sei più solo nella tua angusta prigione: qualcuno ti cammina lentamente intorno, in circolo, come un avvoltoio; qualcuno che è arrivato lì senza aprire la porta, e che ha un incedere ben diverso da quello dei tuoi aguzzini. Più sicuro, e più leggero. E non passa molto tempo prima che ti risulti anche più irritante. Insomma, perché se ne sta lì, a studiare le tue miserie da tutte le angolazioni possibili senza spiccicare una parola?

    « Si può sapere che cosa vuoi?! »

    « Questo, caro giovanotto, dovresti essere tu a dirlo a me... »
    esordisce calmissima la voce di un uomo, mentre un lieve sentore di tabacco ti raggiunge
    « ...visto che è stato il tuo desiderio a richiamarmi qui. »


    { Serraglio }
    Eva | Lazarus | Ted | Yoko

    La visione di cui Ted e Yoko sono stati testimoni o, meglio, protagonisti si interrompe così come è cominciata: nel buio, improvvisamente, e senza spiegazione, cancellando ogni traccia di quell'istante ripiegato su sé stesso, rubato a un altro tempo e un altro luogo.

    jpgPer i due non è passato che qualche battito di ciglia dall'ordine impartito dalla Domatrice, ma mentre le ovvie domande di rito riempiono loro la mente, ecco che qualcosa si manifesta, colpendo in particolare la sensibilità della Volpe e della Mannara... come una vibrazione nell'aria che ad Eva ricorderà molto la sensazione percepita poco prima, quando -in fuga con Lazarus- la Schiavista ha aizzato loro contro i suoi animali. Ma, stavolta, non è Ozma l'origine di quel segnale.

    « Ma... cosa...? Che cosa state facendo?! »
    e mentre i secondi passano, udite d'un tratto la Circense inveire contro le sue schiere
    « Vi ho detto di sbranarli, stupide bestie! »

    Cosa sta provocando tanta stizza? Dal momento che -stranamente- non dovete difendere la vostra vita da un'orda di animali famelici, vi basta un'occhiata intorno a voi per rendervi conto del motivo: simultaneamente, tutte le creature del Serraglio si sono messe a cuccia, placidamente accoccolate a terra su loro stesse, e con nessuna apparente intenzione di muoversi da lì.

    Non potete sapere cosa è successo, ma qualcuno tra voi potrà forse arrivare ad immaginarlo;
    ad ogni modo, la vera questione è decidere cosa fare a questo punto: la Circense si trova d'un tratto privata degli animali che usa come armi e pedine, e la sua confusione sembrerebbe offrire un'occasione d'oro per attaccarla di sorpresa, mentre un'attenta analisi del Pugile in merito al proprio operato gli rivela che la pietra rossa -ancora incrostata di poltiglia nera e viscosa- è rimasta sostanzialmente intatta, se non per una piccola crepa (appena un incrinatura) nel suo interno... segno che è più coriacea di quel che potesse pensare, e che servirà molta più forza per danneggiarla seriamente. E, magari, anche un aiuto.
    Toward the Gate

    Eccoci finalmente arrivati all'ultimo turno :woot: Dovrebbe essere tutto abbastanza chiaro, ma se così non fosse e doveste avere domande, potete scrivermi in bacheca, o col mezzo che vi è più congeniale :flwr:

    L'ultima scadenza è il 10 luglio: naturalmente, non intendo mettervi fretta, e se avete bisogno di una proroga basta avvisare, ma... siamo proprio alla fine, quindi, credo che prima finiamo, meglio è per tutti :pazz:

     
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    Ted Carter



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    Il pugno calò sopra la pietra con grandissima vendetta e furiosissimo sdegno, sperando di ridurre tutto in piccoli e incalcolabili frammenti.
    Ma così non fu, o almeno non ottenne subito la conferma di quello che era riuscito a fare dato che delle visioni gli riempirono la testa.
    Non sapeva da dove potessero venire, ma erano terribilmente dolorose e opprimenti. Percepì come se tutto il suo corpo fosse stato rivoltato e spezzato, per essere montato nuovamente in maniera sbagliata solo per puro divertimento.
    Si sentiva chiamare con un nome che non era il suo e ciò gli riempì il cuore, le vene, ogni tessuto che non fosse stato tagliato più di tre volte, di odio.
    Ricordava i giorni felici e il sole che gli baciava il volto, le colline verdi e il cielo. Cose che non avrebbe più potuto vedere, che non avrebbe mai più riprovato.
    Un misto di emozioni così intense che gli bloccarono il respiro, mentre il naso gli si riempì di fumo e le orecchie di una voce.

    Quando l’illusione finì, si ritrovò nuovamente nel buio e con la pietra ancora integra fra le mani.

    ”No,cazzo! Non doveva andare così.”

    Il suo pugno non era riuscito a danneggiare in maniera evidente il geode, lo sentì chiaramente quando ci passò una mano sopra.
    Sembrava solo aver fatto una piccola crepa.

    ”Perché dovevo fallire proprio ora? Proprio adesso che sarei potuto essere utile? Allora è proprio vero che non so fare altro che tirare pugni.”

    Avrebbe voluto piangere dall’angoscia che stava provando, ma il petto era stretto ancora dalla morsa che gli aveva lasciato l’illusione.

    ”Ho deluso tutti e adesso tutti moriranno. Ma se uso le mie ultime energie, penso che potrei distruggerla. Il mio sacrificio non sarebbe invano …”

    Ma proprio dopo quel pensiero, per la prima volta dall’inizio della notte, fu onesto con sé stesso.

    ”… ma io non voglio morire. Non qui! Non in questo posto di merda ucciso da quelle stupide bestie. Io voglio fare ancora tante cose. Voglio rivedere mio fratello, devo dirgli scusa se sono partito senza dire niente a nessuno e che nonostante la possibilità, non sono più tornato.“

    La vita gli passò davanti agli occhi, ricchi ormai di lacrime.
    Se la ricordava diversa.

    ”NO! Io non ci sto. Pensano di averci sconfitti … “

    Strinse forte i pugni, ancora con più forza di quando picchiava i nemici. Il suo corpo venne invaso da quell’impulso di vita, che lo scosse e gli fece riacquistare lucidità.
    Quello che aveva sentito non era stato “l’impulso”, ma un segnale ben preciso da parte della sua energia.
    Una persona di sua conoscenza si stava avvicinando verso di loro: Drusilia.
    Veloce come il vento che sembrava comandare, correva verso il piccolo e malridotto gruppo.

    ”Ma come fa?! Sembra così piena d’energia. Forse lei ci può riuscire. Forse posso rendermi utile.“

    Senza sollevarsi da terra e dalla melma nera, Ted alzò il braccio con la pietra in alto.
    Lo impugnava come un’oggetto di grande valore, le sue dita erano diventati un piedistallo perfetto per quel pezzo unico.

    "Qui ..."

    La voce gli si spezzò prima ancora di uscire dalla bocca.
    Neppure lui era certo di quello che stava facendo. Drusilia avrebbe visto la pietra? Possedeva un attacco in grado di distruggerla?

    ”Sto solo perdendo tempo. Siamo giunti al capo linea. Bye baby. Questo è l’ultimo round …“

    Il braccio si abbassò sprofondando sotto il peso dell’oggetto.
    Poi si bloccò.
    Carter si guardò il polso e la mano che lo stava stringendo.
    Sembrava essere un altro di quei miraggi che avevano iniziato a bombardarlo dall’inizio di quella terribile mattanza.

    ” … lasciami la mano Sam. Ormai è finita.“

    La mano stinse più forte e alzò il braccio, nonostante le suppliche e le lacrime del pugile.

    ”Come fai a crederci ancora? Non vedi come sono ridotto. Sono solo il guscio vuoto di me stesso. Lasciami.“

    La mano non l’abbandonò.
    Sam non l’aveva mai fatto, era sempre vicino a lui. Nelle decisioni stupide e avventate e nei momenti in cui si sentiva lontano da casa.

    ”Grazie Sam!“

    ”Si può vincere anche all’ultimo round, non ricordi?! Adesso è il tuo momento. Brilla campione!”

    La mano scomparve e il polso si fece nuovamente pesante, ma non cedette.
    Cacciò indietro le lacrime e si gonfiò il petto d’aria.

    "Qui Drusilia, siamo qui. Distruggi questa pietra. DISTRUGGILA PER FAVORE."


    Ted Carter
    Stato fisico: Ferite sparse lungo tutta la schiena (Medio)
    Stato mentale: Alla fine il momento è giunto.
    Mana: 20 %

    Passive:

    The Energy:
    (+10% mana; Rigenerazione corpo (Only Gdr); Anti - Sanguinamento; Auspex: Radar; Maschera dell’Anima; Mindfuck-Alert)

    The Champion:
    (+50% Forza; +50% Agilità; +50% Resistenza; Immunità al dolore; Pelle dura come Roccia)

    The Training:
    (Resistenza alla fatica; Istant-Casting; Telepatia con il Pet; Vista condivisa)

     
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    Kisnoth (?), Serraglio.
    Presidio Centrale (?), Endlos (?).

    « ...eh? Ah.... Certo! »

    Mentre il Saggio tentennava -forse alla ricerca di qualcosa che potesse davvero aiutarli- il demonio che con tanta naturalezza aveva trafitto Raizen, pronto a serbar loro sorti ben peggiori, prese a fissarla con odio viscerale e profondo. Quasi incantata da tale inespressa violenza in un semplice sguardo, Drusilia lo ricambiò quasi ipnotizzata... turbata -soprattutto- della fitta coltre di disagio che questo comportava.

    « Tu... come osi? »

    Una voce roca, bassa e graffiante l'ammonì, quasi giungesse dall'oltretomba.
    Il mostro -tuttavia- non si mosse né contrattaccò e fu evidente che quell'artefatto insolito fosse molto più di un trofeo di guerra; Drusilia l'aveva messo al guinzaglio: era ovvio che non gli piacesse.

    « Quello è della mia Ozma: non hai il diritto di toccarlo. »

    Zl1ExIM

    -... e voi non avevate il diritto di massacrare tutta quella gente, di dissacrare questa terra che non meritate.

    Lo disse con altrettanta enfasi e molta più rabbia: si era elevata al di sopra di quell'essere viscido e piccolo, torreggiando stoica e spaventosa. Perfino la morte -in quel momento- non l'avrebbe soddisfatta come degno strumento di espiazione su tutto ciò che aveva visto. Se solo avesse potuto... avrebbe fatto provar loro tutto il dolore e lo strazio delle anime innocenti e buone che si erano presi.
    Le grida delle madri sarebbero diventate loro, ed anche l'ansimare dei vecchi... il pianto dei bambini.
    Non lo disse, ma i suoi occhi erano limpidi e parlavano chiaramente.

    « Scusa l'attesa... ♥ »

    Una bordata di pura energia sbalzò via il circense, lasciandoli di nuovo soli.
    Liberi? No... non ancora.
    Raizen, il Gran Demone del Makai, era crollato al suolo in una pozza rubiconda, completamente inerte.

    -Kerobal...-
    senza sincerarsi dello stato di Sua Altezza, Drusilia avrebbe posato saldamente le mani sulle spalle del fratello, fissandolo negli occhi con convinzione, quasi volesse ispirargli tutto l'autocontrollo che le servì per non perdere la testa -Prendi tutto ciò che ho: vai da Endora ed usa questi gettoni per curare tuo padre.
    Scivolando sulle spalle, gli avrebbe cinto le mani nelle proprie, concedendogli di fatto quella piccola fortuna che le rimaneva: una moneta d'argento ed una di bronzo. Forse non lo avrebbero guarito completamente, ma sarebbe migliorato. E poi da Endora non c'erano nemici in vista: anche il solo sostare lì sarebbe parso più saggio di rimanere in pieno territorio nemico, in balia di chissà quali orrori. Drusilia -invece- sarebbe rimasta a combattere: avrebbe cercato altre monete. Inoltre, esattamente come Kerobal, anche Drusilia aveva una famiglia da trovare... e proteggere.

    -Prenditi cura di lui e... non fare sciocchezze, o il dolore mi schiaccerà.

    Sorrise appena, mentre gli occhi si tingevano di riflessi fra le lacrime. Gli si avvicinò, avvolgendolo tra le braccia e baciandolo dolcemente in viso.

    -Fratello mio... resta in vita.

    lqbRWSY

    Pochi attimi dopo...

    Veloce come il vento che dominava, Drusilia si muoveva agilmente nel buio, diretta alla moneta più vicina che riuscisse a percepire... la stessa che -poco prima- aveva trovato Ted al suo arrivo. Probabilmente avrebbe potuto andare verso le altre più distanti, ma aveva mandato Junichi in quella direzione ed il tempo le era nemico: mancavano molti Aviatori all'appello ed aveva perso le tracce di Yoko.
    Guardandosi attorno alla ricerca di segni che le suggerissero qualcosa, fendendo il buio con uno sguardo che poco aveva di umano, la stranezza più lampante fu notare così tante bestie placidamente accucciate e -sfiorando il frustino legato alla cintola e nascosto tra le pieghe della gonna- la consapevolezza di quanto potere in effetti avesse in quel momento finì per esaltarla ed inorridirla al tempo stesso. Cosa avrebbe dovuto fare con quella nuova risorsa?
    Nel dubbio, continuò a correre.

    "Qui ..."

    Giunta in prossimità della sua meta, i sensi iniziarono a percepire qualcosa. Molte persone erano raggruppate in quel punto. Che vi fosse in atto uno scontro?
    Ormai vicina, scorse Ted per terra in condizioni pietose, intento più che mai a tenere sollevato un braccio, Yoko al suo fianco ed anche Eva, probabilmente giunta da poco. Con suo grande sollievo... erano ancora tutti vivi!

    "Qui Drusilia, siamo qui. Distruggi questa pietra. DISTRUGGILA PER FAVORE."

    nI9TfBG

    -...

    l'Alfiere Errante notò solo in quel momento cosa l'Aviatore stringeva fra le dita: si trattava di una pietra strana e sporca. A cosa serviva? Le aveva urlato di distruggerla... che avesse trovato il modo per sconfiggere quei mostri?
    Drusilia non poteva di certo saperlo, eppure... decise di ascoltarlo.
    Scelse di afferrare l'arco e, ancora in corsa, tenderlo con forza e puntare su quel piccolo sassolino, piuttosto che sul reale nemico, in quel momento nelle vesti di una donnaccia. Per ciò che ne sapeva, a quel punto poteva accadere qualunque cosa.
    Eppure, anche allora, scelse di fare il suo piccolo atto di fede.

    Il tempo rallentò, la corda giunse alla massima estensione.
    Infine scoccò la freccia... e, avvolta dalla magia, questa tramutò la propria forma in una spada luminosa. Avrebbe squarciato l'aria come il fulmine nella notte e trafitto quella pietra con vigore, esattamente come era giusto che fosse.
    Senza pietà.


    lqbRWSY

    » Status Energetico: 55-20=35%

    » Status Fisico: malesseri vari.

    » Status Psicologico: sollevata.

    » Riassunto: Lascio andare Kerobal da Endora, dandogli tutte le monete che ho dietro.
    Cerco le altre monete e mi dirigo verso la più vicina (quella di Ted).
    Sento le urla dell'Aviatore e mi fido: ancora in corsa, prima di raggiungerli, tendo l'arco e scocco una freccia puntando alla pietra scheggiata.
    Mi avvalgo delle passive di Scurovisione e di Arciere Arcano, che mi permette di lanciare qualunque tecnica usando le frecce come mezzo di casting.


    » Note: Famiglio presente. Non inserisco note perchè attendo l'inizio della nuova quest per ricreare lo spoiler con la scheda aggiornata.



    ♥ Alcarcalime »
    Si tratta apparentemente di un semplice arco bianco lungo circa un metro. Su tutta la sua superficie sono intagliate rune dorate. A contatto con la luce, questo reagisce emanando riflessi argentei. Ha una gittata di trenta metri e comprende un set di frecce realizzate con le stesse leghe metalliche ed organiche servite per forgiare l'arco.
    • Tecniche passive: Arciere Arcano»
      Da sempre i Galanodel sono famosi per la loro abilità di tiratori scelti. Grazie alle sue caratteristiche razziali, la Dama del Vento è perfettamente in grado di lanciare dardi ad una velocità maggiore rispetto la norma senza perdere la precisione del lancio. Questo si traduce in una cadenza di fuoco di 6 colpi a turno, anzichè 3. Inoltre, quando Drusilia lancia una freccia per mezzo di Alcarcalime, è in grado di infondere la sua magia all'interno di essa. Ciò le permetterà di far funzionare magie da "tocco" a distanza, come anche travolgere i propri nemici con tecniche che, altrimenti, non li avrebbero mai raggiunti dato il ridotto raggio d'azione; esse infatti manterranno le medesime caratteristiche, tuttavia partiranno dal punto esatto che colpirà la punta della freccia.

      [Immagne allegata]

    [oggetto + dardi base (10) 1 + dardi aggiuntivi (+10) 1 + cadenza di fuoco raddoppiata 5 + casting nelle frecce 5 = 12pt]


    GALANODEL »

    « i figli di Dio videro le figlie dell'uomo che erano belle
    e si presero delle mogli fra tutte quelle che scelsero. »
    Bereshit (Genesi) VI,2.

    Risultato dell'unione fra sangue umano ed angelico, il corpo di un Galanodel presenta tratti di entrambe le razze.
    Per comprendere una delle caratteristiche alla base della stirpe dei Galanodel, è necessario approfondire un aspetto storico relativo alla loro creazione. Questi altro non sono che il risultato dell'unione di una creatura celeste con un essere umano. Ciò significa che, sebbene manifestino aspetti del tutto umani, la loro vita è tuttavia slegata dalle funzioni del corpo perchè -come gli angeli- i Galanodel sono legati alla Fonte. Questa li rende immuni da agenti esterni, come ad esempio il tempo, o magari cose più "concrete" quali batteri, tossine o organismi non loro. Ciò implica che sono assolutamente immuni alle malattie e, qualora qualcuno provasse ad avvelenarli, la sostanza tossica verrà assunta senza che il corpo ne subisca effetti deleteri.
    Altra eredità della progenie celeste vi è certamente la capacità di sollevarsi in aria -talvolta generando candide ali sulla schiena- o irradiare luce dalla propria pelle, intensificandola o meno a seconda del caso. Questa non si annullerà mai, ragion per cui, se di giorno sarà praticamente impercettibile, di notte e nell'ombra si manifesterà sotto forma di candore lunare. Essendo quindi provvisti di un corpo luminoso, questo non sarà provvisto di ombra ai propri piedi.
    Essendo inoltre il corpo parzialmente costituito di luce, esso avrà capacità di rigenerazione superiori a quella di un normale umano; non conserva inoltre i segni delle cicatrici. Inoltre ha un adattamento alla diversa luminosità che va aldilà dell'umano: è infatti in grado di vedere perfettamente al buio, come se fosse pieno giorno.
    E' infine cosa ben nota che il sangue di una creatura pura contenga un potenziale nettamente superiore a quello di un comune vivente; non a caso nei sacrifici umani son predilette fanciulle vergini ed infanti. Ora, si immagini questo potenziale amplificato in modo esponenziale, tanto da rendere il sangue stesso non più un comune componente di pozioni o riti, ma l'unica e sola fonte di potere.
    Questo è quello che si verifica con il sangue degli angeli o di creature che fanno parte della loro discendenza. Coloro che ingeriscono qualche stilla della linfa vitale di un appartenente ad una stirpe celeste si ritrovano vincolati da un legame di natura mistica molto forte che si concretizza con un netto prolungamento della vita del soggetto, la cui intensità dipende dalla quantità di sangue assunto e la cui efficacia trascende qualsiasi razza, genere, classe sociale e (soprattutto) la natura soprannaturale: ha effetto su chiunque, chiunque egli sia e qualsiasi cosa sia. L'allungamento della vita dipende dalla razza, dalla quantità di sangue ingerito e molti altri fattori. Orientativamente, una goccia del sangue di un Galanodel "puro" porta in un essere umano qualunque un aumento della vita di circa cento anni.

    [Resistenza a Veleni e Malattie: 5 | Difesa da Veleni e Malattie: 2 | Volo: 5 | Assenza di Ombra: 5 | Rigenerazione: 5 | Scurovisione: 5 | Malia tramite Sangue: 5]



    » Affondo dell'Angelo » Drusilia evoca tra le mani una spada di luce. Qualora avesse la Nanatsusaya, questa inizierebbe a brillare non più di aura violacea, bensì di un chiarore di stelle e luci diffuse. La Dama Galanodel compirà dunque un affondo di spada, generando un potente raggio di luce che si propagherà in linea retta, investendo l'avversario. Ha un effetto penetrante, perforante e tagliente.
    Tipologia: attacco
    Consumo: variabile Alto.

    lqbRWSY



    Edited by Drusilia Galanodel - 9/7/2017, 22:05
     
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    « Cosa mi conviene, dici...?
    A questo punto, non ho molta scelta... perché c'è solo un modo per assicurarmi che questa storia non arrivi mai alle orecchie del Visconte – o di chiunque altro. »


    Dovette ammettere di esserci rimasto un po' male.
    Si aspettava una qualche risposta pungente, per animare quelli che sarebbero potuti essere i suoi ultimi momenti di vita. Era così che avrebbe immaginato la sua fine: sbruffone fino alla tomba - ed oltre. Ma se l'interlocutore non ricambiava alle battute e non gli offriva nemmeno l'opportunità...

    « Sbranateli: che non rimanga un solo capello o una scheggia d'osso!
    Dopotutto, gli animali non parlano... e i morti neppure. »


    ...evidentemente non era ancora giunta la sua ora.
    Certo, i flashback che comparivano saltuariamente nei suoi pensieri sapevano tanto di si dice che nel momento della morte vedrai la vita scorrerti davanti, se non fosse che quei ricordi lo riguardavano solo in parte e... con le dovute distanze.
    L'ultima visione, in particolare, sembrò rispondere alle perplessità che qualche istante prima aveva rivolto al Demone divorato dalle sue piante. Chi era, cosa voleva da lui...
    Indirettamente -gli parve di capire-, se aveva fatto una brutta fine era dovuto alla somiglianza che aveva nei suoi confronti. Avrebbe scherzato volentieri riguardo il sentirsi offeso da un simile paragone, se non fosse che, in quel momento, l'Elessedil provò pietà. Pietà per una vita sprecata, condannata da un'incomprensione e maledetta da un odio altrettanto insensato.
    E le scarse attenzioni che gli aveva riservato fino a quel momento, rigirando ulteriormente -ed involontariamente- il coltello nella piaga di una ferita che gli era costata l'anima e la vita, non fecero altro che aumentare la compassione che provava suoi confronti.

    « Ma... cosa...? Che cosa state facendo?!
    Vi ho detto di sbranarli, stupide bestie! »


    La voce di quella donna lo riportò ancora una volta nel mondo dei vivi, circondato da bestie che, anziché obbedire agli ordini... si erano accucciate al suolo, docili ed innocue.

    « Non te la prendere... »

    E perché non cogliere subito la palla al balzo?

    « ...può capitare a tutti di fare cilecca. »

    "Qui Drusilia, siamo qui. Distruggi questa pietra. DISTRUGGILA PER FAVORE."

    Il mezzo timpano rotto dall'urlo improvviso di Ted richiamò in un lampo attenzioni e serietà del Magister.
    Aveva detto Drusilia?

    s9EwftJ

    Da quel momento in avanti fu una sequenza di eventi talmente rapida da risultare incomprensibile, guidata esclusivamente dall'istinto e non più dalla ragione.
    La freccia incantata della sua amata, le parole di Ted, la sfera stretta fra le sue mani...
    Non aveva tempo per elaborare. Doveva reagire.
    Allungò solo una mano in direzione della spada luminosa, ed una trama magica si librò in aria andando ad intercettarla. Non per ostacolarne l'avanzata, bensì per avvolgerla e rinforzarla con la propria energia.
    Qualunque cosa fosse, era certo che sarebbe dovuta finire in pezzi.

    Status Fisico: illeso
    Riserva Magica: 35%- 10% = 25%

    Equip

    Ciondolo Magico Della "Quasi-invisibilità"



    Lacrima dell'Alfiere


    Abilità Passive

    Fioritura del Loto
    Permette di fondere 2 incantesimi combinandone gli effetti. Applicabile solo a tecniche di consumo basso e/o medio.


    Fioritura del Loto II
    Si può sfruttare la Fioritura del Loto anche con incantesimi alleati.


    Percezione Magica
    Auspex magico + classificazione incantesimi + rilevazione illusioni


    Vento Magico
    Auspex fisico


    Riserva Energetica
    Mana fino al 110%.


    Schermo di Pensieri
    Protezione da malie + rilevazione di attacchi psichici


    Inversione delle Percezioni
    1. Gli incantesimi non illusori non possiedono auspex (non rilevabili da passive o tecniche di percezione sino a consumo medio)
    2. Gli incatesimi illusori invece possiedono un auspex (vengono avvertiti come reali minacce).


    Instant Casting
    Richiamo istantaneo degli incantesimi


    Incantesimi

    Iniezione Magica
    Molti, brutalmente, credono che la vera forza della magia risieda nel potenziale incontrollabile che da essa puo' scaturire; altri, piu' generosamente, ritengono che sia il puro supporto il suo miglior impiego.
    Una Volpe, dall'alto della sua astuzia, comprende invece che e' solo dalla combinazione delle due che e' possibile trarne il vero vantaggio.
    Il demone argentato è in grado, grazie a questo incantesimo, di avvolgere la magia di un alleato con la propria corrente magica. In questo modo le singole trame che muovono le sue stregonerie andranno ad aggiungersi e rafforzare l'attacco o la difesa del compagno di un consumo pari a quello speso dalla Volpe.
    Durata: 1 turno
    Consumo: variabile (medio)

     
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    Eva - Mistress of Creatures «


    Narrato - Parlato - Pensato


    » to beast or not to beast «

    Gran Finale


    C
    hiusi gli occhi, pronta a finire sbranata: non potevo tener testa a tutti quegli animali. Ma le fauci non arrivarono. Percepii una vibrazione familiare e osai guardare per scoprire che nessuno aveva eseguito l'ordine della donna. Pure lei sembrava spaesata e nessuno dei presenti sembrava comprendere cosa stesse accadendo.
    Bastò udire la voce di Ted che intimava a Drusilia di distruggere qualcosa per riportarmi alla realtà. Mi voltai e vidi che la donna e Yoko combinavano i loro attacchi al fine di distruggere una pietra. Non sarei mai riuscita ad orchestrare qualcosa di simile ma non potevo stare con le mani in mano. Stando bene attenta a non intralciarli in nessun modo, feci partire dalle mie dita sei proiettili di metallo, rivolti a rinforzare l'offesa a quell'oggetto, qualunque cosa fosse.
    Da come aveva gridato Ted, sembrava prioritario il suo annientamento. Forse era la chiave per porre fine a questo Circo maledetto. Non potevo perdere l'occasione di andarmene da lì e terminare quella follia.

    5RYDC

    Status Fisico — Illesa
    Status Psicologico — Spaesata
    Mana — 30%
    Abilità Passive — ~ Charme sugli Animali
    La ragazza possiede inoltre uno charme innato che porta le creature animali ad obbedirle o per lo meno a non etichettarla come un potenziale nemico.
    ~ Istinto Animale
    Durante le ore di buio, la ragazza manifesta la sua forma animale. In questa versione le sue capacità fisiche aumentano: i suoi sensi di udito ed olfatto infatti divengono ipersviluppati, entro un raggio d'azione di trenta metri. [In Funzione Solo di Notte]
    ~ Dragon Hearted: solo chi possiede il cuore di un drago può stipulare un accordo con questi animali mitologici e, dal momento che Eva lo ha fatto, si può concludere che possieda questa particolare caratteristica. Il cuore del drago conferisce un potere fuori dal comune che consiste nel dono dell'immortalità al suo possessore oltre che di una potenza e una velocità di utilizzo degli incantesimi fuori dal comune. [Abilità Passiva - Immortalità + 10% di mana + Istant-Casting]
    Abilità Attive — - The Iron Bender: A differenza dei suoi simili che sono in sintonia con gli elementi della natura, la giovane aliena è in grado di manipolare il ferro le le sue leghe. Grazie a questa peculiarità Eva è in grado di creare piccoli oggetti in metallo come sfere o lame da utilizzare in battaglia alla stregua di armi o lastre da impiegare come difesa sia per attacchi fisici che magici. Inoltre Eva ha la possibilità, toccandoli, di agire sui metalli che trova attorno a sé plagiandoli a suo piacere per spostarli o dare loro la forma che più le aggrada. [Abilità Attiva - Consumo Variabile + Abilità Attiva - Consumo Variabile a Seconda della Quantità di Metallo Plagiato / Consumo Alto]
    Pet — //
    Azioni — Aiuto Drusilia, Yoko e Ted.
    Note — //
    nmykv9

    » Even a creature with an iron spirit can be bent by kindness and will «

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    LAZARUS LEE.

    Ma no.
    Ma che stronza.
    Ma che scema.

    Pensa davvero che ammazzarci tutti elimini il problema? E poi cosa farà l'organizzazione del circo quando Alma chiederà che fine ha fatto? Farà spallucce e farà finta di niente?
    Ovviamente so benissimo che se morissi, Alma non ci rimarrebbe troppo male - perché significava che non ero abbastanza forte da meritare la sua attenzione. But still, questo non mi sembra un buon modo per risolvere il problema. Mi lamenterei se ci fosse il tempo di lamentarmi! Ma abbiamo mostri che ci ringhiano intorno, una domatrice incazzata e Ted che urla a Drusilia di distruggere una palla.
    Non ci sto capendo un cazzo, ma sono deciso a fare la mia parte. Tanto, peggio di così.

    «Che non si dica in giro che la Seele si fa salvare il culo dagli aviatori.»

    Non mi rimane molta energia magica, ma rabbia? Scazzo profondo? Stanchezza esistenziale? Di quelle ne ho abbastanza da riempirci una piscina. E la magia nera, si sa, è composta a metà da Mana e per metà di rancore.
    Niente gesticolamenti magici o formule strane, questa volta; non ne ho la forza. Mi ricaccio il pass di Najaza in tasca, e con tutto il mio disgusto vomito una sfera di bile e oscurità sfavillante verso la pietra che tiene in mano Ted.
    Spero che a qualcuno si sporchi il vestito.

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    L'energia sacrilega viene condensata a creare un massimo di quattro sfere d'ombra, che possono essere poi dirette verso un avversario distante al massimo di 5 metri dal caster.
    Al contatto, le sfere d'ombra esplodono provocando piccole onde d'urto.
    [Consumo basso]

    ♦ Wretched Body
    [Malia attraverso i fluidi corporei, Scurovisione]

    ♦ Damned Soul
    [Auspex spirituale, anti-auspex spirituale, +10% energia, manipolazione delle ombre gdr-only]

    ♦ Dangerous Mind
    [Percezione pericoli, casting da tech ed evocazioni]

    Gressil - Famiglio
    Lie to me
    [Percezione bugie]
     
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    { Serraglio }
    Drusilia

    Nel momento esatto in cui i loro attacchi congiunti neutralizzano lo Schiavo in Catene, le strade dei due Galanodel -appena riscopertisi fratelli- giungono ad un bivio: dopotutto, il tempo è un tiranno con cui difficilmente si scende a patti, e in quel luogo ostile -ancora una volta- la legge che regola le azioni dei singoli è quella delle priorità di ciascuno.

    L'onere dei vincoli familiari di Kerobal esige che egli si chiami fuori dalla battaglia per prendersi cura delle difficili condizioni del genitore ferito, come espresso -in vero quasi imposto- dalla Dama del Vento, mentre i doveri che Drusilia ha preso su di sé -giuramenti fatti al Semipiano, al suo Presidio, alla Gilda degli Aviatori, e soprattutto al suo Amato- le impongono di tornare nella mischia per ricongiungersi a coloro che confidano in lei. Ma prima...

    -Kerobal... Prendi tutto ciò che ho:
    vai da Endora ed usa questi gettoni per curare tuo padre.


    Sebbene non corra a soccorrerlo di persona, il primo pensiero della donna è rivolto al corpo inerte di Raizen, -ora lo sa- il grande amore di sua madre, che giace ancora nella pozza rossa allargatasi intorno al punto in cui il giogo del Circense lo ha scagliato quando ha perso la presa su di lui, e una volta fermatasi dirimpetto al Nephilim, la Galanodel gli prende le mani nelle sue, consegnandogli i due gettoni rimasti come resto della loro precedente visita alla Chiromante (uno d'argento e uno di bronzo), preparandosi poi al commiato.

    -Prenditi cura di lui e... non fare sciocchezze, o il dolore mi schiaccerà.
    Fratello mio... resta in vita.


    L'impatto con gli occhi verdi e lucidi della Dama del Vento lascia il Principe Demone un po' spiazzato sulle prime, e anche vagamente a disagio, perché.... quanto può essere strano per uno come lui, che è cresciuto nell'astio costante di genitori che lo vedevano come un promemoria vivente di dolori od offese, ritrovarsi d'un tratto ad avere un membro della Famiglia a cui sta a cuore la sua salute, che gli chiede di avere cura di sé, e che -magari- spera che quella non sia l'ultima volta che si vedono, pur già temendo in cuor suo il contrario?

    Per questo, quando Drusilia lo stringe in un abbraccio -diverso da quelli lascivi delle sue amanti in giro per il Presidio Est-, al Saggio di Nazara serve qualche istante prima di superare l'impaccio che quel gesto gli suscita e fare almeno un tentativo di ricambiare quella stretta invece di restarsene lì immobile come un pezzo di legno; non appena le labbra rosse della sorella sfiorano il suo viso in un bacio Kerobal arriccia la bocca in un sorrisetto sardonico e le assesta un buffetto affettuoso sulla testolina castana.

    « Ehi, tranquilla: morire in questo postaccio non è in cima alle mie aspirazioni. E poi... »
    le dice, cercando di alleggerire la tensione del momento facendole un occhiolino
    « ...dobbiamo ancora presentare il conto ai Freaks di questo Circo e fargliela pagare. »

    Per le leggi del karma, si dice che essere positivi attiri positività, e sebbene non ci fosse conferma che quella storia fosse vera, si poteva contare sul fatto che non avevano nulla da guadagnarci ad essere pessimisti dopo tutto quello che avevano patito fino a lì: devono guardare al bicchiere mezzo pieno e considerare che... beh, sono ancora vivi, hanno recuperato Raizen (per quanto, così male in arnese, servirà a poco), causato un black-out in quell'area del Tendone, liberato gli animali prigionieri, appiccato fuoco al Serraglio, e...

    jpg
    « ..ne abbiamo preso a calcinculo solo uno, per ora:
    ci stiamo ancora riscaldando...! »


    Così, si separano, e mentre la Dama del Vento si volta per cominciare a correre di gran carriera in direzione degli altri, il Principe Demone si accosta al corpo di suo padre riverso nel sangue, e -infilandogli un piede sotto una spalla- lo ribalta faccia all'aria: i segnali vitali che percepisce in lui sono deboli, ma ancora presenti; perciò, sbuffando a mezza bocca quale disdetta sia che il Vecchio sia ancora vivo, si china accanto a lui per passarsi un suo braccio emaciato attorno alle spalle e issarlo in posizione seduta con più delicatezza gli riusce; poi, recuperato dalla tasca uno dei volantini piegato in quattro, rilegge attentamente le istruzioni per raggiungere la Veggente.

    « E adesso vediamo di rimetterti in sesto... »
    mormora il Saggio, sistemando una delle due monete nella bandana dello Youkai
    « D'accordo, gettone: portaci da Madam Endora. »

    E mentre la magia si innesca, facendo assumere ai loro corpi la consistenza traslucida ed eterea di due fantasmi, il loro spirito lascia il Serraglio, diretto all'Antro della Chiromante.


    { Serraglio }
    Eva | Lazarus | Ted | Yoko | Drusilia

    Frastornati -e in parte impietositi- dalla visione che si è imposta loro, Ted e Yoko tornano alla realtà non meno disperata del loro tempo, assistendo ancora una volta ai pochi risultati portati dagli sforzi del gruppo contro le raccapriccianti creature che popolano quel Circo degli Orrori...eppure, non tutto è stato vano, e non tutto è perduto: con una certa sorpresa, tanto loro quanto della donna che ha ordinato alle sue creature dello Zoo di sbranarli, qualcosa giunge a sospendere la ormai confermata sentenza di morte.

    « Ma... cosa...? Che cosa state facendo?!
    Vi ho detto di sbranarli, stupide bestie! »


    Qualcosa o meglio qualcuno sembra aver neutralizzato gli animali del Serraglio, che si accucciano docilmente e non accennano più a muoversi, e mentre una nuova speranza sprona il Campione del Mondo a resistere e reagire in un impeto di rivalsa -vivo e profondo nonostante i sensi di colpa che lo attanagliano-, perché egli avverte una presenza familiare muoversi verso di loro a grande velocità, le battutine sardoniche della Volpe riescono a tenere l'attenzione della Domatrice lontana da dove farebbe invece meglio a concentrarsi.

    « Non te la prendere... »
    la provoca Yoko, attirando su di sé lo sguardo torvo della strega
    « ...può capitare a tutti di fare cilecca. »

    "Qui ..."

    « Capisco perché a Steel stai sul cazzo. »

    Frattanto che la Circense sbotta le sue parole taglienti, giacendo nella melma nera -ora fattasi più densa e vischiosa- il Pugile solleva a fatica la gemma rossa che trattiene nel guantone, pur accusando un momento di cedimento, fortunatamente vinto con la forza della disperazione determinazione, e quando il suo Gran Maestro fa capolino da una fila di casse e gabbie vuote -luminosa nel buio del black-out, in lontananza- il grido a pieni polmoni dell'omone è abbastanza da far sussultare la Domatrice, assordare il Magister, e richiamare su di lui l'attenzione dell'Angelo.

    "Qui, Drusilia, siamo qui. Distruggi questa pietra.
    DISTRUGGILA PER FAVORE."


    Certo, essendo appena arrivata sul posto, e senza una qualche spiegazione del suo Aviatore, quello che si richiede alla Dama del Vento è un atto di fede... e lei non esita a compierlo, sfilando l'arco di spalla, incoccando una freccia mentre è ancora in corsa, e mirando all'obiettivo prima di scoccare: il dardo intriso di magia vola dritto e sicuro verso il bersaglio, trasfigurandosi in una spada di luce e accrescendosi della carica sommatavi dal sortilegio del Demone Volpe, e quando si abbatte sul bersaglio può contare anche sull'appoggio dei proiettili di metallo evocati da Eva e sulla sfera di oscurità vomitata da Lazarus – giusto per rincarare la dose.

    «Che non si dica in giro che la Seele si fa salvare il culo dagli aviatori.»

    jpg
    « Oh-oh... »

    Nel momento in cui Ozma realizza quel che sta succedendo, è già troppo tardi per intervenire in alcun modo; non che si sarebbe comunque scomodata a mettersi a rischio per un collega (il cameratismo e l'abnegazione a una causa non sono il suo forte), ma... se non altro, la vicenda mette le cose in prospettiva: con Steel ridotto in quello stato e Mattew chissà dove, non potendo ora come ora contare sulle bestie che ha soggiogato nell'arco della sua carriera, si ritrova da sola contro troppi nemici... e, naturalmente, a una Dominatrice non piace l'idea di trovarsi prostrata in una umiliante posizione di svantaggio.

    La spada di luce trafigge la gemma scarlatta, inspessendo la crepa che ne percorre l'anima ialina, e non appena essa si infrange in un certo numero di frammenti cristallini, i proiettili di metallo li investono, spezzandoli in schegge piccole come porporina, una polverina cremisi presto intaccata e in parte -forse- erosa dal grumo d'ombra che li raggiunge per ultimo... ma non è così che finisce: la distruzione di un Circense non è un procedimento così tranquillo, e mentre subisce quell'impietoso smembramento, la pietra già avvampa di un bagliore che non presagisce nulla di buono.

    L'esplosione che ne consegue è una reazione a forte rilascio di energia, e -purtroppo per voi- è tanto violenta quanto immediata... e la vostra disposizione non lascia a tutti lo stesso tempo di reagire, né infligge ad ognuno gli stessi danni: così, se Drusilia -la più distante dal fulcro della detonazione- è l'unica a restare completamente incolume (eccetto per la cecità), e gli altri -Lazarus, Yoko ed Eva- se la cavano con un lampo che li lascia abbagliati e un'onda d'urto che li sbalza contro le casse di legno e le gabbie disseminate in giro, quello a subire in pieno gli effetti più devastanti della bordata di energia è proprio colui che ha dato il via a tutto... Ted Carter...


    jpg{ Serraglio }
    Ted

    Come tu stesso hai chiesto che accadesse, la gemma nel tuo guantone viene distrutta dall'intervento di Drusilia e degli altri tuoi compagni di sventura... e l'esplosione che ne consegue quando l'energia di cui il monile è intriso viene liberata, ti investe naturalmente in pieno, con una violenza che ti farà probabilmente avere qualche rimpianto per il tuo eroismo.

    La luce ti acceca - i tuoi occhi si sciolgono come gelatina.
    Il suono ti assorda - solo un fischio ininterrotto sibila nelle orecchie.
    Il calore ti brucia - la pelle si liquefà e il tuo braccio vaporizza.
    L'onda d'urto ti schiaccia al suolo – un insetto sotto il tacco di un gigante.
    Ma è una sofferenza che dura poco...
    Perché ben presto non senti più nulla. Nemmeno il dolore.

    Poi... Perdi i sensi, e con essi la cognizione del tuo stesso ego.
    Percepisci qualcosa di umido e freddo avvolgerti in un senso di sollievo.
    Vedi rosso... e poi tutto diventa nero.


    { Serraglio }
    Eva | Lazarus | Ted | Yoko | Drusilia

    Non sapete dire quanto tempo sia trascorso dall'esplosione, ma pian piano il ronzio nelle vostre orecchie si spegne, e la pressione dell'onda d'urto -che vi ha respinto e schiacciato contro la prima superficie utile- finalmente cessa; di nuovo in grado di muovervi, anche la vista vi si schiarisce, e... siete vivi e ancora tutti interi – alcuni, più stranamente degli altri (vero, Ted?), eppure -vi sembrerà una novità- non vi viene lasciato il tempo di tirare il fiato o riabbracciarvi, che subitissimo vi accorgete che qualcosa non va come dovrebbe.

    jpgNel silenzio irreale che ora regna in quel luogo, vi basta una sola semplice occhiata per capire che tutta la vasta compagine di bestie e creature che vi si era affollata attorno è ora misteriosamente svanita nel nulla, lasciando il Serraglio vuoto in maniera desolante... neppure della Domatrice trovate traccia, e la cosa vi induce a pensare che lei c'entri qualcosa.

    « Protocollo “Reboot” in esecuzione:
    tutto ciò che non è stato salvato, andrà perso. »


    Poi, un annuncio familiare risuona da qualche parte al di sopra delle vostre teste, e vi è noto perché qualcuno ricorderà di averla udita per le strade di Kisnoth, durante l'avanzata verso il Tendone: anche allora, una voce femminile aveva annunciato l'attivazione di un qualche protocollo strano, e dopo...

    Sotto i vostri occhi esterrefatti, il tessuto stesso della realtà di quella zona del Backstage inizia a perdere definizione e consistenza, e il nero che ben presto si spande dalle pareti inizia anche ad erodere a gran velocità il suolo su cui posate i piedi, non lasciando altro che vuoto; naturalmente provate ad avvicinarvi, a compattarvi, a resistere, a pensare a una soluzione... ma neppure librasi in volo per non entrare in contatto con quel morbo è di alcuna utilità, e tutto viene rapidamente consumato.

    E, ancora una volta, precipitate nel buio infinito, fluttuando nel nulla,
    verso l'ignoto... Completamente da soli.
    Toward the Gate

    E con questo ennesimo salto nel vuoto (letteralmente) dichiaro conclusa la quest :pazz:

    Non vorrei degenerare in discorsi strappalacrime, ma ci tengo davvero a ringraziare tutti voi per essere rimasti fino alla fine, con pazienza e anche con impazienza, spronandomi ad arrivare alla fine di questo capitolo che, per i miei vari problemi personali (di cui presumo ormai avrete noia a furia di sentirli citati) ha subito ritardi e contrattempi di ogni tipo Y_Y

    Quindi, con tutta la mia riconoscenza, vi ringrazio e vi do appuntamento alla Fase 3
    se avrete piacere a proseguire e prendervi parte :kisu:

    A tal proposito, avrete novità in Bacheca prossimamente :woot:

     
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