None will Kiss the Cook

Atto II ~ Backstage
[LAM] [CC]

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    { Casa degli Specchi }
    Rei | Mugen | Augustus | Firion

    Colpi che si abbattono su pareti di vetro. Cristallo che si spezza con un gemito argentino. Crepe come ragnatele, che si estendono con uno scricchiolio... e poi mani e braccia che emergono da ogni dove- bramose di ghermirvi, mani così numerose e insistenti da rendere inutile ogni resistenza, mani che vi catturano e vi trascinano al di là degli specchi, nelle profondità liquide di neri e silenti flutti.

    La vostra percezione della realtà si fa rarefatta e distorta come il ricordo di un sogno, e una sorta di strana sonnolenza mistica si insinua nella piega dei vostri pensieri: l'eterno pulsare del cuore del mondo si dilata in un grande silenzio, le nere tenebre di una notte senza stelle vi avvolgono, e il tempo diviene qualcosa di astratto ed insignificante... finché ogni cosa non si contrae in un sussulto, profondo e misterioso come un battito di vita, e i vostri occhi si spalancano per tornare a vedere. Ed è come tornare a nuova vita - come risvegliarsi da un colpo di sonno... ma l'incubo non è ancora finito.


    { ??? }
    Mugen | Firion

    L'armonia soave di un quartetto d'archi è il sottofondo dolce che culla la vostra incoscienza, librandosi in un pezzo di musica classica, a cui un picchettio gentile fa da contrappunto; lo stordimento che percepite è un cerchio alla testa che fa sembrare tutto remoto e distante, ma il senso di indolenzimento alle braccia è una pulsazione dolorosa che vi zavorra alla concreta banalità della materia.

    Il suono umido di qualcosa che affonda nel viscidume è un miraggio al di là dell'ombra, che vi fa tremare le palpebre chiuse, e mentre il rintocco del gocciolio si fa sempre più nitido, lottate per aprire gli occhi nonostante il cervello in confusione e le membra terribilmente pesanti... e quel che intravedete è sufficiente perché il vostro corpo venga invaso da una scarica d'adrenalina, che vi rende d'un tratto sveglissimi: le vostre caviglie sono legate da catene ed appese ad un gancio di metallo sinistramente simile a quelli delle macellerie...

    png

    E voi -insieme ad altri disgraziati probabilmente già morti, a giudicare dalle ampie porzioni mancanti dai loro corpi- state penzolando a testa in giù come dei quarti di bue; certo, per il momento non c'è nessuno in vista -nessuno di vivo-, ma... volete davvero aspettare lì che qualcuno si presenti per sfilettarvi? Sarà meglio scendere da lì e mettersi in movimento prima che il Macellaio venga a preparare la linea per la cucina...


    { ??? }
    Rei | Augustus

    Siete in piedi sulle vostre gambe, come se nulla fosse accaduto, ma intorno a voi tutto è cambiato: i volti noti dei compagni d'armi sono svaniti, sostituiti da una moltitudine di facce sconosciute... uomini e donne di ogni estrazione sociale, che in comune con i presenti della Casa degli Specchi hanno solamente la rassegnazione, la rabbia e la paura di chi si ritrova costretto in trappola, con la propria vita attaccata ad un filo, sospeso su di un baratro.

    Vi basta alzare un po' lo sguardo, al di sopra delle teste degli astanti, per capire al volo cosa sta succedendo, e -neanche a dirlo- la cosa non vi piace affatto: il massiccio tetto di legno ad un metro scarso dalle vostre teste, travi di legno massicce -cosparse di curiosi volantini*- sotto di voi, le sbarre che delimitano da ogni parte la stanza affollata, il tanfo tipico degli umori di cui gli spazi angusti diventano pregni quando delle persone sono stipate in cattività al suo interno.

    Siete rinchiusi in una gabbia -bella grande, ma pur sempre una gabbia-, insieme a quelli che sembrano essere dei civili, probabilmente gli abitanti e i visitatori presenti in Kisnoth quando si è scatenato l'inferno; l'unica relativa consolazione dalla desolante visione che vi trovate davanti è il fatto che non sembrano esserci bambini – ma questo, visto ciò a cui avete assistito, non esclude il pensiero che possano essere incorsi in una sorte anche peggiore.

    Potete solo immaginare gli orrori a cui hanno certamente dovuto assistere durante la cattura e la loro reclusione, quindi non vi sorprende più di tanto scorgere le loro espressioni rese assenti dalla disperazione o squilibrate dalla follia... ed è per questo stesso motivo che nessuno sembra essersi neppure accorto del vostro arrivo. Se così può definirsi. Se così è davvero avvenuto, o non si è piuttosto trattato di un frutto della vostra immaginazione. Si dice che lo stress giochi spesso strani scherzi alla psiche, no?

    Ad ogni modo, dal momento che vi trovate nel centro dell'assembramento, non riuscite a vedere niente dell'ambiente esterno della gabbia, se non che deve essere ben illuminato; forse vi conviene avvicinarvi, dare un'occhiata al mondo di fuori, e fare il punto della situazione su come è meglio muoversi.

    Towards the Gate

    Benvenuti alla Fase 2 della Notte della Prima!

    Giunti a questo punto, posso rivelarvi l'altra funzione dei Pagellini:
    il Ripristino Energie, che seguirà i seguenti criteri.
    - Media-Voto tra 3 e 3.5: Siete ancora vivi: Congratulazioni!
    - Media-Voto tra 3.6 e 4: + 5% di Mana
    - Media-Voto tra 4.1 e 4.5: + 15% di Mana
    - Media-Voto tra 4.6 e 5: + 20% di Mana

    *Nel punto in cui vi risvegliate, vedete sparsi per terra dei foglietti di carta patinata che hanno tutta l'aria di essere volantini: pubblicizzano una Chiromante di nome “Madame Endora”, che darebbe oracoli su passato, presente e futuro, ed esaudirebbe desideri. Maggiori informazioni, nell'apposito regolamento. [Link]

    Visto il periodo estivissimo e vacanziero, la scadenza di questo primo turno è molto larga:
    avete tempo fino al 10 agosto. Se postate prima, andremo avanti e guadagneremo tempo;
    se avete problemi perché non avete un PC, avvisate in bacheca :pazz:

     
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    Cra

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    mjo9om

    Numerologia 9: Conclusione?

    Gabbia


    Morire è uno scivolare.
    Sente il suo corpo muoversi nello spazio. Sente il suo corpo divenire liquido e fluire verso l'irrealtà. Sente i suoi sensi sciogliersi e liquefarsi e divenire altro rispetto il proprio sè. Sente i suoi pensieri smargliarsi perdendo consistenza, la razionalità, come fosse un elastico, comincia ad allentarsi ad ogni sforzo. Sente che il legame con i suoi spiriti diviene via via più flebile, più distorto, più debole.
    Morire è uno scivolare.
    Continua la sua caduta in questa irrealtà scura. Si appiglia al pensiero perchè è convinto che finchè preserva questa sua facolta, non morirà. Si appiglia ad ogni emozione, ad ogni sensazione, ad ogni colore. Ma tutto, inevitabilmente, diviene nero. Tutto, senza possibilità di appello, sfuma prima verso il grigio e poi verso il non-colore. Ogni pensiero complesso si scompone nelle sue singolarità e scivola lontano dal proprio Io. Tutti i ricordi, come soli prossimi al collasso, lampeggiano ancora, si bea dalla loro luce, ma nella realtà sono già estinti e spenti, è solo questione di tempo perchè anche il loro ultimo balugginio scompaia.
    Morire è uno scivolare.
    Sinceramente mi sono sempre immaginato la morte in modo differente. Una specie di ghigliottina, qualcosa di più netto ed immediato. Un colpo di forbici che recide il filo della vita e, cadendo, ci si risveglia nell'altro mondo. Forse, però, questa era una speranza più che una convinzione. Cercare un lato positivo nella sfortuna. Nel senso, se già morire è brutto, che sia rapido per lo meno. Peccato che è tutto inutile e l'agonia continua. Tutto è scivolato, ogni minimo frammento di sè, è doloroso, è senza cuore, è crudele.
    Morire è uno scivolare.
    Ma proprio come quando si scivola e si vuole evitare la caduta, così scampare alla morte è tutto un gioco di braccia e bacino. Una stabilizzazione con gli arti, la pelvi che spinge in avanti in un movimento secco e sensuale, perchè si, questo è il gesto primordiale che genera la vita. Afferra la vita con violenza, con ardore la azzanna e recupera i suoi ricordi, con disperazione artiglia i suoi spiriti, con fame riporta a sè il suo corpo.
    E' lo sgomento del corpo che non vuole scivolare a farlo destare dal suo personalissimo incubo.
    Sente ancora l'equilibrio tremare e con dolore si abitua nuovamente ai sensi.
    Sgomento e confuso si guarda intorno, più come uno zombie che come un normale essere umano, probabilmente si mimetizza bene con le persone lì presenti.
    Ha bisogno di qualche secondo, anzi, probabilmente di qualche minuto, per riuscire a riprendersi completamente dallo shock. Le sensazioni tattili sono ancora confuse con le dolorifiche e termine, ma ad ogni respiro il cervello si ossigena e si assesta. Si tocca il viso ancora incredulo, sente il peso degli occhiali sul naso ed i polpastrelli che affondano nel mare nero di riccioli. I vestiti logori e sporchi sono irrealmente leggeri, se li ricordava diversi chissà perchè.
    Lo sguardo, calamitato da un punto a caso, si rispecchia in quello di una veggente, o meglio si rispecchia nel velo che le copre gli occhi. Legge meccanicamente più e più volte il contenuto dello stesso, e percepisce una sensazione di neutralità e fiducia. Finalmente, poi, boccheggiando ritorna alla realtà. I ricordi sbocciano come ninfee su uno stagno di speranza, è convitissimo, o almeno si illude, che anche tutti gli altri siano vivi.
    Avevano una missione. Anzi, hanno una missione.
    Come se fosse stato appena defibrillato freme appena e subito caotico lo sguardo si muove in giro. Quello che vede sono solo visi impauriti e tremanti. C'è una eccezione: una ragazza armata lì presente a qualche passo di distanza. Non gli sembra di conoscerla, ma il viso, o forse il colore dei capelli, gli è familiare. Alla fine riesce a collegare quella sensazione con un ricordo ed ecco che subito la approccia. La voce gli esce strana, la bocca è arsa e le labbra screpolate.
    Tu...anche tu eri in quella stanza, vero?
    Il tono è controllato, probabilmente verrà scambiato per un pazzo, ma forse è meglio così. Finchè la situazione non sarà chiara ha bisogno di tempo per decidere come muoversi. Attende che la ragazza risponda, spera che anche lei conservi un minimo ricordo di lui così da semplificare la cose.
    Facendole segno, infine, cerca di farsi largo con gentilezza nella gabbia in cui sono racchiusi. Scocca sorrisi e scuse garbate mentre si proietta verso le sbarre. Il Comamdante, chissà se e vivo o dove si trova, lo avrebbe sicuramente bacchettato e spronato a fare del suo meglio.
    Nella sua mente, ed i suoi spiriti, gli ricordano l'ordine da seguire:
    - Arrivare alle sbarre
    - Concordare una strategia con la ragazza
    - Ripensare alla chiromante
    - Farsi prendere dal panico



    Equipaggiamento: Mazzo di Tarocchi
    Mana: 70+15= 85%

    Status Fisico: Perfetto
    Status Mentale: Perfetto

    Passive
    Sussurri - Auspex spiritico nel raggio di 30 metri
    Figlio dei Numeri - Istant Casting
    Figlio dei Numeri - Aumento riserva di mana
    Spiriti: Giulietta - Percezione delle invasioni psioniche
    Spiriti: Giulietta - Percezione dei pericoli nel raggio di 30 metri
    Condivisione spiritica - Immunità al dolore

    Attive
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    [...]


    " Tu...anche tu eri in quella stanza, vero? "

    REI4_zpsgmhiiroz

    « ... »


    Rimase a fissarlo per diversi istanti, senza spiaccicare parola.
    Non sapeva quanto tempo fosse trascorso dalla breccia, non con precisione, ma non era stato sufficiente a grattare quel viso dalla sua memoria a dispetto dell'irrilevanza che fino a poco prima aveva avuto per lei. Non lo conosceva, come non conosceva la maggiorparte degli altri individui ritrovatosi con loro in quell'incubo, ma lo ricordava. Lo stesso non poteva dire del resto del bestiame stipato in quella gabbia.

    « Sì, c'ero anch'io. »

    Arrotolò e si infilò in tasca il volantino che aveva trovato per terra non appena si era ripresa, quello sull'indovina, con una frettolosità quasi sospetta. Non sapeva dire neanche lei per quale ragione trovasse quel pezzo di carta tanto rilevante da meritare uno spazio nella sua saccoccia. L'istinto le diceva che era importante, e l'istinto l'aveva tenuta viva fino a quel momento. Quando la ragione cominciava a vacillare e la realtà mutava con frequenza così disarmante, non aveva altro a cui appigliarsi.
    Era stato così anche a Gradia.

    « Meglio se diamo subito un'occhiata qua attorno. »

    Disse mentre si sistemava il cinturone, giusto per realizzare - una volta rialzato il capo - che l'uomo stava già sulla sua stessa frequenza d'onda. Si avvicinò con lui alle sbarre, facendosi strada fra la folla spaventata senza badar troppo alle buone maniere. Aveva incrociato un paio dei loro sguardi: vuoti come la mente di un pazzo. Specchi incrinati di un'anima sconvolta. Non c'era da stupirsi, potevano essere anche tutti civili per quel che ne sapeva. Lavoratori, massaie, mercanti e artigiani il giorno prima, carne da macello per saziare gli appetiti di folli sanguinari quello dopo. Ma per quanto provasse pena per loro, aveva la pragmatica risolutezza di prender atto del fatto che non le sarebbero state di nessun aiuto.

    « Qualcuno sta giocando con noi. »
    affermò accostandosi all'individuo - dirigendo lo sguardo verso ciò che si trovava aldilà delle sbarre
    « Se avessero voluto semplicemente eliminarci, a quest'ora l'avrebbero già fatto. »

    Se poteva dire di avere una certezza in quell'inferno, beh, l'aveva appena pronunciata.
    Tutto il resto rimaneva un'incognita pericolosa, un punto interrogativo che pendeva sulle loro teste come la lama di una ghigliottina.

    « Si faranno vivi presto, suppongo.
    Puoi chiamarmi Rei. »


    Non tese la mano, non lo guardò neppure. Non desiderava scambiare convenevoli con uno sconosciuto.
    Il nome sarebbe stato sufficiente per il momento.


    REISPECCHIETTO1_zpsa13a6054
    S t a t u s
    Games_REekg
    ► Energie residue
       ʟ◘◘◘◘ ◘◘◘◘ ◘◘◘◘ ◘◘◘◘ ◘◘◘◘ [65%]

    ► Condizioni fisiche — Illesa.
    ► Stato mentale — Normale.

    T r a t t i

    Swift BoltAgilità +50%; riflessi +50%
    Only one way to liveResistenza a manipolazioni emotive; resistenza al dolore fisico

    E q u i p a g g i a m e n t o

    ▌Megatherion Spada corta + pistola calibro 9mm da quindici proiettili (13/15).
    ▌Resolution Fucile a pompa (7/7).
    ▌GodHand Dispositivo di potenziamento e alterazione spazio/tempo portatile.
    ▌Oracle Dispositivo ottico multifunzione.
    ▌DrinkMe Pozione di rimpicciolimento.
    ▌DataPad Computer portatile da polso.
    ▌Pillole Antianalgesici e sonniferi moderati.


    A t t i v e
    Nessuna.

    N o t e
    Niente da segnalare, ho aggiunto il +5% di energia derivato dalla valutazione. Auguro una buona giocata ai miei compagni e al qm ;)



     
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    circofirion_zpsf9e282cb

    Una musica leggera e soave è il primo suono che accoglie il mio risveglio.
    I sensi sono confusi, la vista ancora offuscata; per un istante, stordito, è difficile persino ricordare cosa era successo sino a qualche istante prima.
    La battaglia, l'assalto del nemico, le mani che ci catturano e ci trascinano al suolo.

    Gli occhi si spalancano d'improvviso, l'istinto è quello di rialzarsi sulle mie gambe. Ma la visione del mondo sottosopra, la vicinanza col terreno e la sensazione di dolore alla testa rendono tutto improvvisamente -e spaventosamente- chiaro.
    Lo sguardo corre lungo le pareti, a scandagliare l'area circostante. Vi sono altri corpi appesi intorno a me, alcuni dei quali privi di vita... le menomazioni che vedo spingono le mani a tastare preoccupate il mio stesso corpo. Tirai un sospiro di sollievo, nel ritrovare tutto al suo posto... con mia sorpresa, persino armi ed armatura.
    Incredibilmente insolito... chi ci aveva catturati? Si trattava di un'ingenuità, o...?

    Riconobbi Mugen, non molto distante dal mio corpo. Versava nelle mie stesse condizioni. E gli altri? Che quei corpi privi di vita fossero..?
    No, accidenti. Dovevo controllare, dovevo trarre in salvo chi ancora era stato risparmiato.
    Sembrava non esservi nessuno nei paraggi, per il momento. Qualche suono inquietante aldilà della stanza, ma... non eravamo sorvegliati. Avrei dovuto approfittarne, finché avrei potuto.
    Mi piegai nel tentativo di arrivare con le mani alle catene; si trattava di un esercizio che gli Aviatori ripetevano spesso nei loro allenamenti, per fortificare gli addominali. Vi era un gancio a sostenere il nostro peso: probabilmente sarebbe stato più semplice -e meno rumoroso- liberare la catena dalla sua morsa, piuttosto che tentare di spezzarne il ferro.
    Mi issai il più silenziosamente possibile, tirandomi verso l'alto ben stretto alla catena. Una volta giunto in cima, con il volto all'altezza del gancio, avrei afferrato la base di quest'ultimo con una mano, cercando con l'altra di sollevare la catena per liberarla silenziosamente dalla sua presa.
    Vi fossi riuscito mi sarei lasciato andare con cautela verso il pavimento, tenendo la catena ben lontana in modo che non impattasse in alcun modo. Avrebbe continuato ad impedire i movimenti, era vero, ma quanto meno sarei tornato dritto sulle mie gambe.
    La priorità era non produrre alcun rumore, ci avessero scoperti in quel momento saremmo stati nei guai.
    Se tutto fosse andato per il verso giusto, mi sarei avvicinato silenziosamente al compagno volpe, per guidarlo verso gli stessi movimenti.

    Mana: 60% + 5% = 65%
     
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    Viaggiatore dei Mondi

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    Solo.
    Sopraffatto dalla selva di mani e braccia il Demone Volpe era stato immobilizzato, isolato dagli altri e trascinato nel buio. L'oscurità stessa si era insinuata nella sua mente, serpeggiando tra i suoi sensi e le sue percezioni, relegandolo in una sorta di sonnolenza mistica che aveva offuscato il contatto con la Realtà.
    Frustrazione, rabbia e forse paura furono le ultime cose che aveva provato prima che i suoi pensieri venissero avvolti nel silenzio, le ultime cose che ricordava.

    Non avrebbe saputo dire quanto tempo rimase in quella condizione di incoscienza, ma d'un tratto riemerse alla vita, richiamato da una soave e armoniosa musica in lontananza e da un senso di dolore e stordimento che gli martellava le tempie. Il corpo era pesante e indolenzito e faticava a riprendersi, quasi rigettando il risveglio di cui aveva occasione.

    Ma dopo tanto sforzarsi le palpebre riuscirono a schiudersi per un istante, scatenando in un attimo una cascata di emozioni e percezioni che lo investirono di colpo.

    L'umidità, il fetore e la fredda sensazione del metallo che gli stringe le caviglie.
    Ed ovviamente la consapevolezza di essere appeso a testa in giù.

    Avrebbe voluto urlare, avrebbe voluto dimenarsi e scatenarsi con forza contro le catene che lo bloccavano. Stava per reagire come una bestia finita in trappola, ma nonostante tutto non lo fece. Combattendo i suoi istinti rimase calmo, cercando di analizzare razionalmente la situazione.
    Forse l'amicizia con lo Scorpione lo aveva reso forse meno impulsivo e più cauto di quanto non fosse in passato.

    Ma l'Egiziano non era con lui in quel momento, già dove era finito Amon?
    Lo cercò tra gli altri corpi appesi senza trovarlo, ma constatando come la maggior parte degli altri prigionieri dovevano essere già morti, date le ampie porzioni mancanti dai loro corpi.

    Di certo non voleva fare la stessa fine, doveva agire e scendere da lì il prima possibile.

    Non molto lontano da lui uno dei corpi prese a muoversi, era ancora vivo e sveglio e già tentava di liberarsi.

    Non c'era tempo da perdere, anche Mugen doveva cominciare a liberarsi.
    Così mentre cercava di richiamare il corpo ancora indolenzito cercò di tirarsi su, aiutandosi con i poteri dell'haori bianco, per raggiungere il gancio e liberare la catena. Dopodiché sarebbe scivolato dolcemente al suolo e avrebbe cercato di raggiungere l'Aviatore prima che qualcuno si accorgesse della loro fuga.




    CITAZIONE
    Condizioni fisiche: indolenzito
    Condizioni psicologiche: deciso
    Energie: 80%+5%=85%

    Tecniche utilizzate:


    Passive:

    ~Retaggio di una volpe Rossa:
    Che cos'è esattamente un demone volpe? Nessuno lo sa con esattezza, ne esistono varie razze, varie tribù e una moltitudine di sottospecie... sebbene siano molto difficili da incontrare, creature furbe e sfuggenti. La varietà a cui appartiene Mugen ha molti tratti in comune con la comune volpe rossa selvatica, una descrizione spicciola porta infatti a definirlo come una grossa volpe dalla postura eretta, col pollice opponibile e in grado di parlare. Inoltre un demone volpe ha un ciclo vitale molto molto lungo, infatti Mugen, con qualche centinaio di anni, è da considerarsi nel pieno della giovinezza. Non è chiaro cosa accada ad un demone volpe una volta invecchiando... si sa solo che il suo manto diventa completamente bianco e abbandona il branco dei più giovani per andare chissà dove. O almeno è questo che si crede, uno strano meccanismo si innesca nelle giovani volpi nei confronti dei membri anziani, o per lo meno nei confronti dei membri anziani che hanno superato la Soglia. Non riescono più a ricordarsi di loro, o meglio non riescono a focalizzare l'attenzione su coloro che hanno superato la Soglia. Per questo si parla di Soglia, una sorta di soglia dell'esistenza. Certo ci si ricorda della vita trascorsa insieme e delle imprese compiute da un membro scomparso, ma ad un certo punto questi scompare nell'oblio ed è anche difficile da individuare il momento esatto in cui avviene l'attraversamento della Soglia. Si tramanda inoltre di incontri con volpi bianche nel corso dei secoli e in momenti particolari della storia, ma i racconti sono tutti un po' vaghi e si perdono nel ricco folklore delle volpi rosse.
    Come detto un demone volpe è una creatura fuori dall'ordinario, i loro sensi sono superiori a quelli di un qualsiasi umano. Sono in grado di fiutare ed identificare una qualsiasi creatura in un raggio d'azione estremamente ampio e seguire una traccia per loro è estremamente facile.
    Se non bastasse sono creature forti e veloci, in grado di affrontare qualsiasi avversità. Le loro capacità uditive si estendono oltre l'immaginabile, un demone volpe riesce facilmente a distinguere il battito di un cuore e un sussurro appena sospirato in un raggio d'azione di decine forse centinaia di metri...Inoltre dispongono di micidiali armi naturali: artigli in grado di lacerare la carne e zanne in grado di spappolare le ossa. Non bisogna lasciarsi ingannare se spesso si mostrano come esseri bonari e pacifici. Una volta fiutata la preda, difficilmente la lasciano andare...
    [Bonus forza +50% (5 punti), Olfatto iper sviluppato raggio d'azione: 30 metri in duello (5 punti), zanne e artigli (2 punti); Caratteristiche bloccate: Vista notturna, udito iper sviluppato (5 punti)]


    ~Reliquie di una volpe Bianca:
    Mugen è uno dei pochi che può vantare di aver incontrato una Volpe Bianca nella sua vita. Forse perché i più se ne dimenticano. In realtà anche lui dubita di quanto avvenuto e dei vaghi ricordi che ha dell'incontro, se non fosse che quell'incontro gli ha lasciato una prova tangibile. Infatti l'unica certezza della Volpe Rossa è il dono ricevuto dalla misteriosa Volpe Bianca: il velo. Un nome sibillino per una reliquia altrettanto enigmatica. Il velo ha l'aspetto di un haori bianco, che al tatto sembra fatto di seta. Nessuno potrebbe mai sospettare l'origine indefinita di un tale manufatto né tanto meno indovinare il suo potere latente. Oltre ad essere baluardo e prova di un'esperienza vissuta l'haori dona a chi lo indossa straordinarie capacità. Mugen ha infatti scoperto che indossando l'haori può facilmente fluttuare in aria, come se fosse privo di peso, come se fosse uno fantasma...
    [Abilità passiva di volo (1+5 punti), altre particolarità per ora sconosciute]


    ~Ombra del Drago
    Ogniqualvolta Mugen si ritrova ad impugnare Anguirel contro un nemico, questi si ritrova a fare i conti non solo con la ferocia del Demone Volpe ma con l'antico retaggio della spada. Infatti Anguirel riversa ai danni dei nemici di Mugen un'aura di sottomissione.


    Equip:

    ~Anguirel
    Anguirel è stata forgiata per volere dello stesso Mugen Fudo con elementi da lui raccolti nel corso delle sue avventure su Endlos.
    Sebbene sia una spada di recente fattura nei suoi costituenti si nasconde una storia molto antica. É stata forgiata utilizzando alcune scaglie della corazza di Khellendros, il gigantesco drago Divora-Mondo, e il leggendario bokken di Fanedell, artefatto donato dalla foresta alla Volpe Rossa in segno di gratitudine per aver combattuto contro un nemico che ne minacciava il secolare equilibrio.

    Con queste premesse non è difficile immaginare come Anguirel sia una spada straordinaria e unica nel suo genere. Dal punto di vista puramente strutturale la lama è stata forgiata colando e temprando più volte attorno all'anima lignea una lega di acciaio e scaglie di Khellendros.
    La lama raggiunge con facilità il metro e venti di lunghezza, perfetta e bilanciata con uno spessore di circa due centimetri nella nella sezione centrale, che assottigliandosi sempre più verso i bordi crea un doppio filo estremamente tagliente ed una terribile punta acuminata.

    Esteticamente la sezione centrale centrale è di color chiaro, rivelando appunto l'anima dell'artefatto ricavata utilizzando il legno di Fanedell, che in questa parte della lama è abbracciata da un sottile strato di metallo che la rende comunque visibile. Spostandosi verso i bordi la densità della lega aumenta virando la colorazione verso un nero scuro e opaco ai bordi, ma passando attraverso varie increspature di grigio lungo la superficie.

    La guardia, di fattura apparentemente più rozza, deriva da un intaglio grezzo delle scaglie e riporta dei glifi in basso rilievo. Mentre l'impugnatura è tutt'uno col corpo centrale dell'oggetto in legno di Fanedell, coperto in questa sezione da una fettuccia si seta e pelle atta a rendere l'impugnatura più comoda e salda.

    Per quanto riguarda il peso non supera i tre chilogrammi.
    Normalmente è riposta nel suo fodero grigio senza particolari ornamenti, che la Volpe tiene al fianco sinistro.

    Come legittimo discendente del bokken di Fanedell anche Anguirel è in grado di attingere alle energie di Mugen Fudo, ma forse per una memoria ancestrale custodita al suo interno la lama chiederà un doppio pegno. Mugen avvertirà le sue energie fluire nell'arma in maniera violenta e a volte dolorosa, come se la stessa Anguirel gli stesse mordendo il braccio e la mano in cambio del suo supporto in battaglia.
     
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    Riprendere contatto con la realtà è più straniante dell'esperienza onirica appena vissuta entro il confine della Casa degli Specchi, ma se il Numerologo ha bisogno di tastare con mano la fisicità stessa del suo viso e del suo corpo prima di riprendere confidenza con la concretezza della materia, la reazione della Guerriera -sua compagna di disavventura- è molto più disciplinata e pragmatica, limitandosi a trarre consolazione dal dolce peso di tutto il suo armamentario agganciato alla propria cintura.

    Tu...anche tu eri in quella stanza, vero?

    Dopo averle rivolto quella quella domanda con tono misurato, Augustus fa cenno alla ragazza di seguirlo verso il bordo della gabbia, e Rei si mette in movimento per farlo dopo aver infilato in tasca uno degli strani volantini sparsi in giro, che parlano di una Chiromante.

    « ...Sì, c'ero anch'io. »
    replica asciutta
    « Meglio se diamo subito un'occhiata qua attorno. »

    Pur quando si apre la strada nella calca di prigionieri il giovanotto non dimentica i buoni costumi della civiltà: chiede permesso, porge scuse, elargisce sorrisi... ma ciò che ottiene in cambio dagli altri astanti sono solo occhiatacce torve o spaventate, sempre e comunque preferibili agli sguardi svuotati dalla disperazione e dalla sofferenza in cui più spesso inciampa lungo quel tragitto che copre all'incirca una decina di metri.

    « Qualcuno sta giocando con noi. »
    commenta, condividendo quello che è sempre stata la sua prima convinzione
    « Se avessero voluto semplicemente eliminarci, a quest'ora l'avrebbero già fatto. »

    jpg

    Al di là della vostra gabbia, l'ambiente è immerso in una fitta penombra in cui l'unica fonte di illuminazione risulta essere una lama di luce giallastra che filtra dallo spiraglio aperto di una porta -alcuni metri più in là-, e nonostante la distanza, siete sicuri di non sbagliare nell'affermare che è proprio da lì che proviene l'immondo odore che vi violenta l'olfatto non appena una lieve corrente d'aria sospinge contro di voi una zaffata fetida.

    « Si faranno vivi presto, suppongo. Puoi chiamarmi Rei. »

    Mentre quella presentazione resta ad aleggiare nell'aria per un lungo istante, tendete l'orecchio e vi affidate ai vostri sensi e alle vostre risorse per cogliere eventuali pericoli nelle vicinanze, ma tutto ciò che cogliete sono una serie di tonfi cadenzati -come una lama che si abbatte sul tagliere-, un brontolio ininterrotto -come acqua che bolle-, uno sfrigolio persistente -come qualcosa che frigge-, e un tintinnio di vetri e ceramiche -piatti, tegami e scodelle- che sembrano giungere dal di là della porta misteriosa.

    Ora, non so quanta dimestichezza possiate avere con il settore, ma si direbbe proprio che si tratta di una cucina... cosa che fa automaticamente di voi la dispensa. E -specie con quel tanfo nell'aria- vi fa un discreto orrore anche solo immaginare quali piatti rivoltanti stiano preparando. E con chi li stiano preparando.

    Le sbarre sono robuste, ma non sembrano altro che comune metallo: con alta probabilità è possibile uscire da lì... ma, innanzitutto, quel che vi serve è un piano sul da farsi. Soprattutto con i civili presi in ostaggio. Tuttavia, mentre spremete le meningi, un tonfo sordo colpisce il legno sopra le vostre teste... e, d'un tratto, i vostri sensi rivelano una presenza in piedi sul tetto della vostra prigione.


    { ??? }
    Mugen | Firion

    Riprendere conoscenza dietro le sbarre può essere traumatico, ma risvegliarsi appesi a testa in giù al gancio di un mattatoio e circondati da cadaveri -parimenti appesi e squartati malamente come quarti di bue- è certamente peggio... perché il pensiero corre ai compagni, a quegli affetti come voi intrappolati nell'incubo, e all'inverificabile ipotesi che quelle carcasse martoriate e vilipese possano corrispondere a qualcuno di loro – e anche nel caso che così non sia, quella carne mutilata e quelle ossa esposte sono un'istigazione alle peggiori idee su quella che potrebbe essere stata la loro sorte.

    Ciononostante, riuscite a mantenere il sangue freddo necessario a concentrarvi sulla soluzione anziché affogare tra i flutti del problema e nell'infinità di risvolti, conseguenze e paure che lo seguono come uno strascico: non potete essere di nessun aiuto per nessuno se siete morti, perciò dare priorità alla salvezza della vostra pelle -e pelliccia- non è egoismo, ma semplice buonsenso; così -chi sfruttando i suoi poteri, chi il suo addestramento militare-, trovate il modo di disincastrarvi.

    jpg

    Il primo passo è liberare i piedi facendo perno sul gancio stesso -vostro unico appiglio-, così da innalzare oltre la sua cuna le corde che vi legano le caviglie, e capovolgervi per riportare il cranio in cima, ripristinando l'ordine naturale delle cose ... tuttavia, vi occorre ancora qualche istante prima che il cerchio alla testa si allenti, permettendovi di fare il punto della situazione con lucidità: siete stati separati dai vostri amici, eppure siete ancora tutti interi, ed armati dei vostri equipaggiamenti... e per quanto sia strano, la cosa gioca a vostro favore – quindi è inutile farsi domande.

    Mentre vi liberate di corde e catene che ancora vi imprigionano i piedi, ne approfittate per ispezionate i dintorni con uno sguardo, ma anche così la situazione non diventa molto più chiara: l'ambiente attorno a voi è una stanza a pianta quadrata di circa venti metri per lato, percorsa in da robusti cavi d'acciaio a cui giacciono appesi ganci e corpi che occludono una panoramica completa sull'area; il pavimento di metallo è una distesa di sangue incrostato e altro lerciume che mischia polvere ed escrementi di topo.

    Nella zona domina una certa penombra, e vi ci vuole qualche istante perché gli occhi vi si abituino, ma una volta che vi riuscite vi basta aguzzare la vista per carpire altri dettagli, sulle prime passati inosservati... come le due porte che si aprono nelle pareti della vostra prigione, ubicate ciascuna su un muro opposto, ma entrambe socchiuse: la prima proietta una lama di luce giallognola attraverso il suo spiraglio, ed abbraccia un silenzio denso di sospiri; l'altra rivela una fosforescenza azzurrina e offre una strada ad un refolo di aria fredda e dall'odore nauseante -in cui i vostri respiri si condensano-, da cui sentite provenire l'eco di un lieve tintinnare metallico, scandito da tonfi cadenzati.

    ...e a questo punto sembrerebbe una domanda scontata, ma è l'unica che valga la pena di porsi a questo punto: che cosa è meglio fare adesso? Quale direzione prendere? In che modo sarà meglio agire? Il tempo fugge, e voi dovete decidere in fretta.

    Towards the Gate

    Ed eccoci al secondo turno \^w^/ Come preannunciato, queste seconde quest sono più difficili della prima, quindi tutto ciò che fate -o che non fate- ha più peso sull'andamento degli eventi: fate attenzione a quel che fate e a come lo fate, lavorate di ingegno, state attenti ai dettagli, e se avete domande, chiedete in bacheca =*

    La prossima scadenza è fissata per il 30 agosto. Anche stavolta, se postate prima, andremo avanti e guadagneremo tempo; se avete problemi di qualsiasi tipo, fatemelo sapere in bacheca :kisu:

     
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    Era difficile fare il punto della situazione, circondati da quei cadaveri e nauseati da un odore tanto intenso quanto ripugnante.
    Liberarsi non era stato molto difficile, anzi; riscoprirsi armati del proprio equipaggiamento non aveva fatto altro che aumentare la perplessità per quella situazione. Chi ci aveva catturato? Perché ci aveva lasciato in vita?
    Lo sguardo, speranzoso di adattarsi allo scenario circostante, passò da un cadavere all'altro. Al disgusto della visione si affiancò il terrore di riconoscervi un compagno... chi diavolo legava dei corpi umani al pari della carne da macello?!
    Era... incredibile... se penso a ciò che avevano fatto agli abitanti del Pentauron.. ed ora questo.
    Cosa era il nostro nemico?

    Dovevamo andare via di lì subito, dovevamo trovare i nostri compagni.
    Individuai due porte, analizzando con maggiore attenzione quella stanza. Certo sarebbe stato un terno a lotto...
    Cercai di avvicinarmi ad una delle due, con passo lento per non produrre rumori con le armi e l'armatura. Lo sguardo era vigile ed attento, sia verso il pavimento -che analizzavo con cura per non urtare oggetti, e per ricercarne eventualmente degli altri che sarebbero potuti ritornare utili-, sia verso i corpi appesi. Non escludevo la possibilità di trovare qualcuno ancora in vita come noi, da trarre in salvo.

    Arrivato vicino a sufficienza fu possibile raccogliere qualche dettaglio in grado di agevolare la scelta.
    Una stanza era silenziosa, dall'altra provenivano suoni tonfi ed inquietanti.
    Le iridi si rivolsero alla volpe, a ricercare un'intesa silenziosa. Sarebbe stato bello chiacchierare per accordarsi sulle mosse da realizzare, ma... era meglio non correre il rischio.
    Sollevai una mano, indicando con il pollice la stanza da cui preveniva una luce giallognola. Sembrava la più tranquilla, a primo impatto. Feci un cenno con la testa a Mugen, suggerendogli che di lì a breve mi sarei mosso: era socchiusa, mi sarei avvicinato lentamente per cercare di sbirciare al suo interno.
    Nella speranza che la quiete riscontrata dall'udito venisse confermata anche dai nostri occhi. Prima di allora sarebbe stato meglio non rischiare una strada al buio.

     
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    Per quanto la situazione fosse inquietante, Rei non riusciva a cedere all'ansia.
    Non ricordava di aver più provato quella sensazione - come se cavi d'acciaio le avessero sostituito i muscoli e una fredda batteria il cuore - dai tempi in cui si addestrava sotto il regime della sua patria; forse perché era da allora che non partecipava ad un gioco crudele ove la propria vita rappresentava la posta in palio.

    La maggiorparte delle persone normali reagiva con panico o follia quando la percentuale di sopravvivenza si faceva al di sotto delle due cifre. Lei invece si trasformava in una macchina. Così percepiva l'inquietante sfrigolio di carni - presumibilmente umane - e l'odore di bruciato, misto a quello rancido del sudore e della paura che saturava la gabbia, ma il suo cervello assimilava tutto come informazioni prive di carattere emotivo. Erano dettagli, dettagli che doveva sfruttare per visualizzare una scena possibile e un futuro prossimo, e quell'immagine le doveva servire a elaborare un piano preventivo. Ogni fibra del suo corpo doveva essere già pronta a mettere in pratica il necessario al tempo necessario. I suoi occhi che scrutavano la penombra erano come sensori di rilevamento pronti a far scattare la trappola al primo cenno d'intrusione.

    Rei era insomma in quegli istanti come un fuso di dinamite con la miccia troppo corta e secca abbastanza da prender fuoco alla prima scintilla. E il rumore che arrivò all'improvviso dal soffitto della gabbia, era quanto di più vicino vi potesse essere a quella fatale detonazione.

    « !! »

    Con fluidità quasi disumana vorticò su se stessa, sganciò il fucile dalla cintola e - non appena questo si fu pienamente configurato nell'asetto di tiro - puntò la canna nella precisa direzione da cui era giunto il tonfo, un rumore come di qualcuno che fosse preciptato dall'alto. Probabilmente, avrebbe anche tirato il grilletto se non fosse intervenuto il suo compagno a fermarla, intimandole di attender qualche attimo. A quanto pareva, pensava di poter verificare l'identità dell'anomalia.

    « Sarà meglio che non sia uno di loro. »
    sibilò a bassa voce - rigida come un manico di scopa
    « Altrimenti gli riduco le budella in coriandoli. »

    E l'avrebbe fatto, senza ombra di dubbio.



    REISPECCHIETTO1_zpsa13a6054
    S t a t u s
    Games_REekg
    ► Energie residue
       ʟ◘◘◘◘ ◘◘◘◘ ◘◘◘◘ ◘◘◘◘ ◘◘◘◘ [65%]

    ► Condizioni fisiche — Illesa.
    ► Stato mentale — Normale.

    T r a t t i

    Swift BoltAgilità +50%; riflessi +50%
    Only one way to liveResistenza a manipolazioni emotive; resistenza al dolore fisico

    E q u i p a g g i a m e n t o

    ▌Megatherion Spada corta + pistola calibro 9mm da quindici proiettili (13/15).
    ▌Resolution Fucile a pompa (7/7).
    ▌GodHand Dispositivo di potenziamento e alterazione spazio/tempo portatile.
    ▌Oracle Dispositivo ottico multifunzione.
    ▌DrinkMe Pozione di rimpicciolimento.
    ▌DataPad Computer portatile da polso.
    ▌Pillole Antianalgesici e sonniferi moderati.


    A t t i v e
    Nessuna.

    N o t e
    Ho scritto il post di getto, purtroppo non sono nelle condizioni di prendermi il tempo che voglio - quindi perdonatemi se ci sono errori di battitura et similia. Rei si ferma dal colpire, come concordato con Stanfa in bacheca, ma resta sull'attenti.



     
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    Sfruttando i poteri del velo, il misterioso lascito della Volpe Bianca, per Mugen fu abbastanza facile -nonostante i crampi e il cerchio alla testa- raggiungere il gancio a cui era incatenato. Non ritrovarsi più a testa in giù fu un momento piacevole, ma gli ci volle un po' prima che il mal di testa svanisse permettendogli di lavorare su corde e catene senza fare rumore, e dandogli il tempo e la lucidità necessari a fare il punto di quanto accaduto.

    Nella stanza degli Specchi era stato sopraffatto dalla selva di nemici e appeso lì insieme ad altre carcasse martoriate, ma a differenza di queste il suo corpo non riportava alcuna ferita evidente ed era ovviamente ancora vivo. Inoltre una volta appeso a testa in giù non gli erano state portate via le sue armi. Aveva ancora con sé Anguirel e l'haori bianco, del secondo magari non ne avrebbero difficilmente percepito il potere latente ma perché incatenarlo e non prendersi la briga di disarmarlo?

    Era improbabile che lo credessero morto, forse si aspettavano che rimanesse inerte ancora per un bel po'. Oppure contavano di tornare ad occuparsi di lui a momenti.

    Dal canto suo non avrebbe saputo dire quanto tempo era rimasto incosciente o quanto tempo fosse realmente trascorso dalla battaglia nella stanza degli specchi. In quel frangente il suo pensiero si volse nuovamente ad Amon, si chiese se anche lo Scorpione in quel momento fosse intrappolato in un'orrida stanza come quella o se peggio non avesse avuto occasione di risvegliarsi nell'orrore e lo avessero eliminato dopo averlo sopraffatto.

    Con uno sforzo mentale -mentre al contempo si tirava giù- cercò di allontanare quell'oscura possibilità. Doveva rimanere concentrato e avere fede nel guerriero dell'Ovest. Toccare terra fu un sollievo, nonostante le caviglie doloranti, ma significava essere finalmente pronto a muoversi.

    Si avvicinò allora all'aviatore ed in un incontro di sguardi, nonostante la penombra, sembrarono raggiungere un'intesa. Era chiaro ad entrambi che non potessero rimanere lì ad oltranza, ma quale via prendere?
    Mentre si liberava dai legacci aveva avuto l'opportunità di esaminare meglio la stanza in cui si trovavano, ed oltre a ganci, cavi d'acciaio e corpi a questi attaccati aveva notato la presenza di due porte ubicate su pareti opposte della stanza.
    Potevano sempre dividersi, ma in una situazione come quella era meglio rimanere uniti.

    Sollevando una mano Firion indicò l'apertura da cui proveniva una luce giallognola, e con un cenno gli comunicò l'intenzione di avvicinarsi a quella. Mentre espandeva al massimo le sue percezioni -nonostante il lurido pavimento intriso di escrementi e chissà cosa altro- il Demone si ritrovò ad impugnare Anguirel con vigore. Scivolando anche lui verso la stessa porta, in attesa di un segnale per proseguire, rimase attento e vigile tenendo d'occhio l'altra apertura, dalla quale per quanto ne sapevano i loro carcerieri potevano venire fuori da un momento all'altro per finire il lavoro.

    Ma in quel caso, prima di notare i due corpi mancanti, il Demone non avrebbe esitato a scagliarsi contro di loro e fargli assaporare il filo nero della sua lama.




    CITAZIONE
    Condizioni fisiche: indolenzito
    Condizioni psicologiche: deciso
    Energie: 80%+5%=85%

    Tecniche utilizzate:


    Passive:

    ~Retaggio di una volpe Rossa:
    Che cos'è esattamente un demone volpe? Nessuno lo sa con esattezza, ne esistono varie razze, varie tribù e una moltitudine di sottospecie... sebbene siano molto difficili da incontrare, creature furbe e sfuggenti. La varietà a cui appartiene Mugen ha molti tratti in comune con la comune volpe rossa selvatica, una descrizione spicciola porta infatti a definirlo come una grossa volpe dalla postura eretta, col pollice opponibile e in grado di parlare. Inoltre un demone volpe ha un ciclo vitale molto molto lungo, infatti Mugen, con qualche centinaio di anni, è da considerarsi nel pieno della giovinezza. Non è chiaro cosa accada ad un demone volpe una volta invecchiando... si sa solo che il suo manto diventa completamente bianco e abbandona il branco dei più giovani per andare chissà dove. O almeno è questo che si crede, uno strano meccanismo si innesca nelle giovani volpi nei confronti dei membri anziani, o per lo meno nei confronti dei membri anziani che hanno superato la Soglia. Non riescono più a ricordarsi di loro, o meglio non riescono a focalizzare l'attenzione su coloro che hanno superato la Soglia. Per questo si parla di Soglia, una sorta di soglia dell'esistenza. Certo ci si ricorda della vita trascorsa insieme e delle imprese compiute da un membro scomparso, ma ad un certo punto questi scompare nell'oblio ed è anche difficile da individuare il momento esatto in cui avviene l'attraversamento della Soglia. Si tramanda inoltre di incontri con volpi bianche nel corso dei secoli e in momenti particolari della storia, ma i racconti sono tutti un po' vaghi e si perdono nel ricco folklore delle volpi rosse.
    Come detto un demone volpe è una creatura fuori dall'ordinario, i loro sensi sono superiori a quelli di un qualsiasi umano. Sono in grado di fiutare ed identificare una qualsiasi creatura in un raggio d'azione estremamente ampio e seguire una traccia per loro è estremamente facile.
    Se non bastasse sono creature forti e veloci, in grado di affrontare qualsiasi avversità. Le loro capacità uditive si estendono oltre l'immaginabile, un demone volpe riesce facilmente a distinguere il battito di un cuore e un sussurro appena sospirato in un raggio d'azione di decine forse centinaia di metri...Inoltre dispongono di micidiali armi naturali: artigli in grado di lacerare la carne e zanne in grado di spappolare le ossa. Non bisogna lasciarsi ingannare se spesso si mostrano come esseri bonari e pacifici. Una volta fiutata la preda, difficilmente la lasciano andare...
    [Bonus forza +50% (5 punti), Olfatto iper sviluppato raggio d'azione: 30 metri in duello (5 punti), zanne e artigli (2 punti); Caratteristiche bloccate: Vista notturna, udito iper sviluppato (5 punti)]


    ~Reliquie di una volpe Bianca:
    Mugen è uno dei pochi che può vantare di aver incontrato una Volpe Bianca nella sua vita. Forse perché i più se ne dimenticano. In realtà anche lui dubita di quanto avvenuto e dei vaghi ricordi che ha dell'incontro, se non fosse che quell'incontro gli ha lasciato una prova tangibile. Infatti l'unica certezza della Volpe Rossa è il dono ricevuto dalla misteriosa Volpe Bianca: il velo. Un nome sibillino per una reliquia altrettanto enigmatica. Il velo ha l'aspetto di un haori bianco, che al tatto sembra fatto di seta. Nessuno potrebbe mai sospettare l'origine indefinita di un tale manufatto né tanto meno indovinare il suo potere latente. Oltre ad essere baluardo e prova di un'esperienza vissuta l'haori dona a chi lo indossa straordinarie capacità. Mugen ha infatti scoperto che indossando l'haori può facilmente fluttuare in aria, come se fosse privo di peso, come se fosse uno fantasma...
    [Abilità passiva di volo (1+5 punti), altre particolarità per ora sconosciute]


    ~Ombra del Drago
    Ogniqualvolta Mugen si ritrova ad impugnare Anguirel contro un nemico, questi si ritrova a fare i conti non solo con la ferocia del Demone Volpe ma con l'antico retaggio della spada. Infatti Anguirel riversa ai danni dei nemici di Mugen un'aura di sottomissione.


    Equip:

    ~Anguirel
    Anguirel è stata forgiata per volere dello stesso Mugen Fudo con elementi da lui raccolti nel corso delle sue avventure su Endlos.
    Sebbene sia una spada di recente fattura nei suoi costituenti si nasconde una storia molto antica. É stata forgiata utilizzando alcune scaglie della corazza di Khellendros, il gigantesco drago Divora-Mondo, e il leggendario bokken di Fanedell, artefatto donato dalla foresta alla Volpe Rossa in segno di gratitudine per aver combattuto contro un nemico che ne minacciava il secolare equilibrio.

    Con queste premesse non è difficile immaginare come Anguirel sia una spada straordinaria e unica nel suo genere. Dal punto di vista puramente strutturale la lama è stata forgiata colando e temprando più volte attorno all'anima lignea una lega di acciaio e scaglie di Khellendros.
    La lama raggiunge con facilità il metro e venti di lunghezza, perfetta e bilanciata con uno spessore di circa due centimetri nella nella sezione centrale, che assottigliandosi sempre più verso i bordi crea un doppio filo estremamente tagliente ed una terribile punta acuminata.

    Esteticamente la sezione centrale centrale è di color chiaro, rivelando appunto l'anima dell'artefatto ricavata utilizzando il legno di Fanedell, che in questa parte della lama è abbracciata da un sottile strato di metallo che la rende comunque visibile. Spostandosi verso i bordi la densità della lega aumenta virando la colorazione verso un nero scuro e opaco ai bordi, ma passando attraverso varie increspature di grigio lungo la superficie.

    La guardia, di fattura apparentemente più rozza, deriva da un intaglio grezzo delle scaglie e riporta dei glifi in basso rilievo. Mentre l'impugnatura è tutt'uno col corpo centrale dell'oggetto in legno di Fanedell, coperto in questa sezione da una fettuccia si seta e pelle atta a rendere l'impugnatura più comoda e salda.

    Per quanto riguarda il peso non supera i tre chilogrammi.
    Normalmente è riposta nel suo fodero grigio senza particolari ornamenti, che la Volpe tiene al fianco sinistro.

    Come legittimo discendente del bokken di Fanedell anche Anguirel è in grado di attingere alle energie di Mugen Fudo, ma forse per una memoria ancestrale custodita al suo interno la lama chiederà un doppio pegno. Mugen avvertirà le sue energie fluire nell'arma in maniera violenta e a volte dolorosa, come se la stessa Anguirel gli stesse mordendo il braccio e la mano in cambio del suo supporto in battaglia.
     
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    { Dispensa delle Cucine }
    Rei

    « !! »

    Tesa come una corda di violino a causa dello stress di quella situazione folle -che sta comprensibilmente spingendo i suoi nervi al loro limite-, la prima reazione di Rei all'improvviso sopraggiungere della presenza sul tetto della gabbia è sganciare il fucile dalla cintura, spianarlo verso l'obiettivo e prepararsi a sparare, ma... prima che possa premere il grilletto e far partire il colpo, Augustus la ferma, ponendo una mano sull'arma e deviandone la bocca da fuoco verso il basso.

    Aspetta un attimo...!
    impone il Numerologo, concentrato su qualcosa

    « Sarà meglio che non sia uno di loro. »
    soffia minacciosa la Soldatessa
    « Altrimenti gli riduco le budella in coriandoli. »

    Tuttavia, i due prigionieri non fanno in tempo a scambiarsi che un'occhiata fugace prima che un movimento troppo vicino ai loro volti catalizzi l'attenzione di entrambi sulla macchia bianca che penzola all'altezza delle loro teste, al di là delle sbarre, restituendo alla Guerriera e allo Sciamano un riflesso della propria immagine, specchiata su lucide lenti di vetro nero... ferme al loro posto incuranti della gravità.

    jpg
    « ...a quanto pare, Drusilia e Kalia non sono nei paraggi – e forse è meglio così. »
    brontola pensosamente a testa in giù, reggendosi il mento tra pollice ed indice
    « Voi là dentro state bene? Siete feriti? Pensate di farcela ad uscir- »

    GNEEEEE-K

    Uno stridulo gemito improvviso risuona nell'aria...


    { ??? }
    Mugen | Firion

    Finalmente liberi dai ganci a cui eravate appesi come quarti di bue pronti per la macellazione, studiate la lugubre cella frigorifera in cui vi siete ritrovati al risveglio, e per quanto concreta sia l'eventualità di riconoscere qualche amico tra le carcasse in attesa di lavorazione, la penombra e la fortuna vi assistono, risparmiandovi lo strazio di imbattervi in qualche corpo dall'aspetto familiare.

    Tirato un relativo respiro di sollievo (perché se è pur vero che nessuno dei vostri compagni giace morto smembrato, nulla vieta che stia morendo sventrato da qualche altra parte), focalzzate la mente su una questione della massima priorità: andarvene da lì.... ma che direzione prendere? Le uscite sono due soltanto: la prima porta conduce più vicino all'origine della musica classica e il tonfo cadenzato che scandisce un tempo tutto suo, mentre l'altra via è socchiusa su un qualche luogo fiocamente illuminato, eppure non meno sinistramente silenzioso.

    Gli occhi di Firion e quelli di Mugen si incontrano per decidere il da farsi: l'Aviatore indica lo spiraglio aperto e muove un cenno di assenso col capo, affermando la sua preferenza, mentre il Kitsune espande le proprie percezioni al massimo ed estrae la spada, prima di concordare; avendo premura di muoversi con circospezione, i due si accostano verso la direzione scelta, ed è così che si ritrovano a contemplare lo scenario al di là: una specie di lugubre stanzone -forse sotterraneo, data la mancanza di finestre ed il buio che rende indistinte le pareti-, ampio almeno quanto un'arena, il cui centro è però occupato da grandi gabbie... piene di esseri umani.

    Ed è in una di queste, proprio la più vicina a voi -distante appena una manciata di metri- che riconoscete qualche figura già intravista nella Casa degli Specchi: la Guerriera dell'Est (impossibile da confondere, dato il colore dei suoi capelli), il Numerologo occhialuto (proprio accanto a lei), e... l'albino dagli Occhi Maledetti, che vedete scivolare dalle ombre della volta per atterrare con un leggero tonfo sul tetto della prigione.

    GNEEEEE-K

    Mentre osservate le doti da saltimbanco con cui il Violinista si affaccia alle sbarre sottostanti, rimanendo appeso a testa in giù oltre il bordo per scambiare qualche parola con i due alleati catturati, un raccapricciante stridio echeggia sinistro nell'aria, dipanando il silenzio.


    { Dispensa delle Cucine }
    Rei | Mugen | Firion

    GNEEEEE-K

    Ad interrompere il gioviale chiacchiericcio del Gufo (l'albino che avete visto già visto nella Casa degli Specchi, in compagnia dell'Alfiere Errante e di quello Orientale) è uno stridulo cigolio metallico che proviene da un'altra stanza illuminata, una decina di metri più in là: il battente -dapprima chiuso in maniera così ermetica da scomparire nell'oscurità di una parete- si apre lentamente, lasciando uscire il tanfo rivoltante che satura l'ambiente adiacente, prolungando l'agonia dei cardini rugginosi, e proiettando una lama di luce giallognola che si allunga per terra - e contro cui si staglia ben presto una lunga ombra.

    Accrescendosi in echi cacofonici, quel suono si stiracchia pigro nell'antro, in un gemito capace di farvi trasalire per tanto è sgradevole, ed è rabbrividendo con un singulto agghiacciato che il ragazzo con gli occhiali da sole perde l'equilibrio e la presa sul tetto della gabbia, scivolando in avanti, ma riuscendo tuttavia a rigirarsi a mezz'aria e a toccar terra con leggerezza – nonostante le labbra arricciate in un accesso di nausea e la destra premuta sulla tempia, come a trattenere un capogiro.

    « Con permesso...! »

    Mormorando quelle poche parole, l'albino si lancia in avanti, e... con uno sbuffo, le sue sembianze trasfigurano in un ammasso fumoso per il tempo di un singolo istante, che è comunque quanto basta per oltrepassare la grata metallica passandovi attraverso, fermandosi proprio davanti a Rei, con la faccia pallida ad appena un palmo di distanza dal naso della fanciulla.

    « Pardonne moi...! ♥ »

    Non è sicuro che Rei conosca il francese, ma dalla smorfia tirata -e piuttosto stanca- che il Musico le rivolge è piuttosto facile intuire che quello è un sorriso di scuse, ma... dopotutto, non è poi così importante badare a queste faccende in questo momento, perché la nera siluhette del nuovo arrivato emerge lentamente dall'oscurità...

    gif
    « CHRIS! »

    …rivelando le sembianze di un uomo anziano, seduto in una carrozzina per paraplegici; il volto rugoso e scavato, i capelli canuti e arruffati, i denti innaturalmente appuntiti e giallastri, la coperta macchiata di sangue che gli infagotta le gambe paralizzata: tutto in lui sembra ispirare la fragilità tipica di un'esistenza ormai prostrata sotto il peso del tempo, eppure i suoi occhi -sbarrati come se volessero saltar fuori dalle orbite- sono illuminati da un barlume di follia che ha qualcosa di inquietante. Così è questo il vostro nemico...? Un gracile vecchietto dalla pelle grinzosa e dalle ossa friabili come una foglia d'autunno...?

    « CHRIS! VIENI QUI SUBITO! »
    urla di nuovo l'anziano, con una voce gracchiante che lo rende ancora più sgradevole
    « CHRIS! »

    Mentre assistono all'ingresso del Vecchio, ancora appostati vicino alla soglia affacciata sull'atrio delle gabbie, Firion e Mugen odono chiaramente i tonfi provenienti dall'altra porta -quella esclusa dalla loro scelta- interrompersi... e non ci vuole certamente la sfera di cristallo di Madame Endora per capire che, chiunque egli sia, questo Chris è nell'altra stanza e sta per uscirne per rispondere al richiamo dell'anziano. Quindi, vuol dire che da un momento all'altro ve lo troverete davanti, e che -se non vi inventate qualcosa- verrete scoperti. Il tempo corre, e voi dovete stargli dietro, perciò: cosa fare?

    Towards the Gate

    Terzo turno :geez:
    Oltre alle scuse per il ritardo, vi comunico che il vostro quarto compagno Stanfa è costretto per impegni in real a lasciare la quest, quindi per il momento lo PNGizzerò io, e da ora in avanti procederete in tre =3

    La prossima scadenza è fissata per il 9 ottobre. Anche stavolta, se postate prima, andremo avanti e guadagneremo tempo; se avete problemi di qualsiasi tipo, fatemelo sapere in bacheca :kisu:

     
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    « Certo, certo, ti scuso se te ne stai zitto! »

    La replica seccata - e forzosamente soffocata - giunse più o meno contemporaneamente al poco gentile cenno di farsi da parte, al quale sarebbe sicuramente seguito uno strattone nell'eventualità che le parole non fossero bastate. Chiunque fosse quel vecchio decrepito appena scarrozzato nella camera, aveva tutta l'aria di esser allarmato, e vi erano buone probabilità che la ragione di tale preoccupazione fossero loro. Cercò dunque di infilarsi nuovamente tra la massa anonima degli altri prigionieri nella gabbia, se possibile trascinando con se entrambi gli uomini. Aveva già rinfoderato il fucile e assunto una posizione più curva, quando si rivolse nuovamente ai due - a bassa voce:

    « L'attimo della riflessione ponderata è bello che concluso, ora dobbiamo levarci dai piedi, possibilmente senza allarmare nessuno. Quindi ora ce ne stiamo buoni qui fingendo di essere come tutti gli altri, finché quel vecchio bacucco e "Chris" si saranno levati dai coglioni. Chiaro? »

    Solo allora si sarebbe inventata qualcosa per uscire dalla gabbia, possibilmente senza mandare in panico gli altri sventurati che condividevano con loro la nauseabonda prigione. Forzare le cose ora poteva rivelarsi rischioso, specialmente per tutte quelle persone innocenti - e lei di sangue di altri innocenti non ne voleva sulle mani. Le piaceva pensare che quella parte della sua vita fosse finita, nonostante ogni cosa attorno a lei provasse a confutare ripetutamente quell'idea. Ma del resto che altro poteva fare? Sapeva solo uccidere, non aveva altri talenti. E anche se probabilmente prima della fine di quella macabra storia avrebbe dovuto darne magistrale sfoggio, non desiderava particolarmente affrettare quel momento. Le mancavano troppe informazioni per poter agire con risolutezza. Doveva attendere, pazientare e soprattutto sperare.


    REISPECCHIETTO1_zpsa13a6054
    S t a t u s
    Games_REekg
    ► Energie residue
       ʟ◘◘◘◘ ◘◘◘◘ ◘◘◘◘ ◘◘◘◘ ◘◘◘◘ [65%]

    ► Condizioni fisiche — Illesa.
    ► Stato mentale — Normale.

    T r a t t i

    Swift BoltAgilità +50%; riflessi +50%
    Only one way to liveResistenza a manipolazioni emotive; resistenza al dolore fisico

    E q u i p a g g i a m e n t o

    ▌Megatherion Spada corta + pistola calibro 9mm da quindici proiettili (13/15).
    ▌Resolution Fucile a pompa (7/7).
    ▌GodHand Dispositivo di potenziamento e alterazione spazio/tempo portatile.
    ▌Oracle Dispositivo ottico multifunzione.
    ▌DrinkMe Pozione di rimpicciolimento.
    ▌DataPad Computer portatile da polso.
    ▌Pillole Antianalgesici e sonniferi moderati.


    A t t i v e
    Nessuna.

    N o t e
    In linea con quanto deciso con gli altri, tento di occultarmi fra la massa degli altri prigionieri, se possibile trascinando con me anche il pg di Stanfa e Owl. L'idea è restarsene buoni e indifferenti sperando di ricevere lo stesso trattamento dai pazzoidi xD



     
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    circofirion_zpsf9e282cb

    La speranza di ritrovarsi vicini ad un'uscita sarebbe stata tanto bella quanto ingenua.
    Ad attendere il nostro sguardo al di là del portone vi era solo un'altra stanza degli orrori, popolata da gabbie ove erano rinchiuse più persone.
    E fu un miracolo riconoscere fra di loro delle figure alleate.

    « Augustus, Owl! »

    Ritrovare dei compagni, vivi, con cui affrontare quell'inferno fu una consolazione incredibile. Certo, erano in gabbia, ma sembrava stessero bene... e tutte quelle persone? Da dove provenivano? Erano gli abitanti del Pentauron sopravvissuti al massacro?
    Avremmo dovuto trarre in salvo anche loro, ovviamente...ma erano tantissimi. Sarebbe stato rischioso liberarli e lasciarli andare alla cieca, servivano forze in grado di difenderli e scortar-

    GNEEEEE-K

    Uno stridulo improvviso mi fece sobbalzare, riportarmi con la mente all'ambiente circostante; c'era un'altra porta?! Era buio, diamine, che si trattasse di un nemico? L'istinto fu quello di cercare il riparo più vicino, spostandomi dietro uno dei carrozzoni che rinchiudevano al loro interno i prigionieri.
    La speranza era quella di vedere degli altri compagni apparire sulla soglia di quella porta, ma...

    « CHRIS! »

    Maledizione.

    « CHRIS! VIENI QUI SUBITO! CHRIS! »

    Non in quel momento! Non un nemico che ne allerta degli altri!
    Non avevamo nemmeno iniziato a pensare ad una possibile liberazione... non saremmo stati pronti a fronteggiare quelle bestie, non in quel momento e non in quelle condizioni.

    « Quindi ora ce ne stiamo buoni qui fingendo di essere come tutti gli altri, finché quel vecchio bacucco e "Chris" si saranno levati dai coglioni. Chiaro? »

    Quella donna aveva ragione: dovevamo nasconderci, mimetizzarci. Non eravamo ancora certi che quel vecchio ci avesse visto... potrebbe aver sentito solo dei rumori.
    Già, quella era la speranza... dovevamo evitare lo scontro ad ogni costo.
    Feci un cenno con la mano al compagno Volpe, indicando con il dito il pavimento; le carrozze sembravano sopraelevate a sufficienza, forse ci saremmo potuti infilare sotto per passare inosservati. Se quel vecchio o chiunque fosse quel Chris non avessero visto nulla di strano, forse se ne sarebbero andati...
    Certo, l'avremmo potuto attaccare ora, forti del vantaggio numerico. Ma se a raggiungerlo non sarebbe stato soltanto la persona chiamata...?
    Era troppo rischioso, il nemico era completamente ignoto.
    E la priorità era mettere al sicuro le persone imprigionate.

     
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    "pensiero"

    Il Demone era pronto a far fronte a qualsiasi minaccia li aspettasse oltre la soglia, a qualsiasi nemico potesse comparire dalla via che avevano deciso di non intraprendere. Ma per il momento Anguirel era ancora destinata a rimanere in attesa.
    Si ritrovarono infatti in un'altra grande stanza, lugubre, scura e popolata di gabbie colme di essere umani, ma i loro carcerieri continuavano a latitare.

    Uno dei primi pensieri che balenò nella mente della Volpe fu realizzare che quei poveri disgraziati imprigionati erano probabilmente destinati a raggiungere la stanza da cui erano appena giunti.

    Dovevano fermare i colpevoli di tutto ciò.

    D'altro canto scorgere in quelle gabbie alcune figure alleate fu una sorpresa insperata, che riaccendeva una speranza che dovevano tenere viva. Loro due non erano i soli ad essere sopravvissuti alla battaglia -disfatta- della Casa degli Specchi, ed oltre a quelli nelle gabbie magari molti altri erano riusciti a salvarsi. Ma tra tutti le sue speranze erano rivolte all'amico Scorpione. Scandagliando rapidamente quegli spazi affollati umani in cattività, non gli fu troppo difficile scoprire che il guerriero Egiziano non era tra di loro.

    “Amon dove sei?”


    GNEEEEE-K

    I suoi pensieri vennero interrotti da un rumore stridulo e sinistro, che non prometteva nulla di buono. Firion si diresse allora dietro un carrozzone in cerca di riparo e Mugen prontamente fece lo stesso.

    « CHRIS! »

    La figura del nuovo arrivato emerse dalle ombre della stanza rivelando la sua identità, ovvero quella di un uomo anziano in carrozzina. Era dunque quello il loro nuovo nemico?

    «CHRIS! VIENI QUI SUBITO! CHRIS!»


    Mugen bramava vendetta.
    Il suo istinto gli diceva che quella era una preda facile, che avrebbe potuto mettere fine alla sua vita rapidamente con un affondo preciso della lama nera. Oppure avrebbe potuto strappargli via la vita in maniera brutale con forza, lacerandolo a colpi di artigli e stringendoli la gola in una morsa di zanne. Non importava che quello non fosse nessuno degli avversari incontrati finora, ma il suo orgoglio di demone e guerriero reclamava insistentemente pegno. Il fronte nemico doveva cominciare a subire anche lui le sue perdite.

    Nonostante tutto una voce dentro di lui, decisamente più fredda e razionale, gli suggeriva che quello non era il modo migliore di agire, mettendo quindi a tacere i suoi istinti più intimi. Non sapeva realmente se quella preda fosse così fragile come poteva sembrare, in fondo se aveva il compito di fare la guardia ai prigionieri, o non sospettavano minacce oppure quel tipo era più pericoloso di quel che appariva. Non sapeva chi fosse la persona chiamata, o se questo Chris si presentasse accompagnato da altri.
    In tutto ciò non doveva trascurare la salvaguardia dei prigionieri.

    Intanto i tonfi provenienti dalla porta che non avevano preso si fermarono, confermando che chiunque fosse questo Chris, il richiamo del vecchio non era rimasto inascoltato.

    Mugen rivolse quindi lo sguardo al compagno in cerca di un'intesa sul da farsi. Questi puntò il dito verso il pavimento, sotto le gabbie doveva esserci abbastanza spazio per nascondersi.

    La Volpe annuì pronto a nascondersi sotto le gabbie, magari se il vecchio non li aveva ancora visti potevano sfruttare il nascondiglio improvvisato per sfuggirgli o sferrare successivamente un attacco a sorpresa.


    CITAZIONE
    Condizioni fisiche: indolenzito
    Condizioni psicologiche: deciso
    Energie: 80%+5%=85%

    Tecniche utilizzate:


    Passive:

    ~Retaggio di una volpe Rossa:
    Che cos'è esattamente un demone volpe? Nessuno lo sa con esattezza, ne esistono varie razze, varie tribù e una moltitudine di sottospecie... sebbene siano molto difficili da incontrare, creature furbe e sfuggenti. La varietà a cui appartiene Mugen ha molti tratti in comune con la comune volpe rossa selvatica, una descrizione spicciola porta infatti a definirlo come una grossa volpe dalla postura eretta, col pollice opponibile e in grado di parlare. Inoltre un demone volpe ha un ciclo vitale molto molto lungo, infatti Mugen, con qualche centinaio di anni, è da considerarsi nel pieno della giovinezza. Non è chiaro cosa accada ad un demone volpe una volta invecchiando... si sa solo che il suo manto diventa completamente bianco e abbandona il branco dei più giovani per andare chissà dove. O almeno è questo che si crede, uno strano meccanismo si innesca nelle giovani volpi nei confronti dei membri anziani, o per lo meno nei confronti dei membri anziani che hanno superato la Soglia. Non riescono più a ricordarsi di loro, o meglio non riescono a focalizzare l'attenzione su coloro che hanno superato la Soglia. Per questo si parla di Soglia, una sorta di soglia dell'esistenza. Certo ci si ricorda della vita trascorsa insieme e delle imprese compiute da un membro scomparso, ma ad un certo punto questi scompare nell'oblio ed è anche difficile da individuare il momento esatto in cui avviene l'attraversamento della Soglia. Si tramanda inoltre di incontri con volpi bianche nel corso dei secoli e in momenti particolari della storia, ma i racconti sono tutti un po' vaghi e si perdono nel ricco folklore delle volpi rosse.
    Come detto un demone volpe è una creatura fuori dall'ordinario, i loro sensi sono superiori a quelli di un qualsiasi umano. Sono in grado di fiutare ed identificare una qualsiasi creatura in un raggio d'azione estremamente ampio e seguire una traccia per loro è estremamente facile.
    Se non bastasse sono creature forti e veloci, in grado di affrontare qualsiasi avversità. Le loro capacità uditive si estendono oltre l'immaginabile, un demone volpe riesce facilmente a distinguere il battito di un cuore e un sussurro appena sospirato in un raggio d'azione di decine forse centinaia di metri...Inoltre dispongono di micidiali armi naturali: artigli in grado di lacerare la carne e zanne in grado di spappolare le ossa. Non bisogna lasciarsi ingannare se spesso si mostrano come esseri bonari e pacifici. Una volta fiutata la preda, difficilmente la lasciano andare...
    [Bonus forza +50% (5 punti), Olfatto iper sviluppato raggio d'azione: 30 metri in duello (5 punti), zanne e artigli (2 punti); Caratteristiche bloccate: Vista notturna, udito iper sviluppato (5 punti)]


    ~Reliquie di una volpe Bianca:
    Mugen è uno dei pochi che può vantare di aver incontrato una Volpe Bianca nella sua vita. Forse perché i più se ne dimenticano. In realtà anche lui dubita di quanto avvenuto e dei vaghi ricordi che ha dell'incontro, se non fosse che quell'incontro gli ha lasciato una prova tangibile. Infatti l'unica certezza della Volpe Rossa è il dono ricevuto dalla misteriosa Volpe Bianca: il velo. Un nome sibillino per una reliquia altrettanto enigmatica. Il velo ha l'aspetto di un haori bianco, che al tatto sembra fatto di seta. Nessuno potrebbe mai sospettare l'origine indefinita di un tale manufatto né tanto meno indovinare il suo potere latente. Oltre ad essere baluardo e prova di un'esperienza vissuta l'haori dona a chi lo indossa straordinarie capacità. Mugen ha infatti scoperto che indossando l'haori può facilmente fluttuare in aria, come se fosse privo di peso, come se fosse uno fantasma...
    [Abilità passiva di volo (1+5 punti), altre particolarità per ora sconosciute]


    ~Ombra del Drago
    Ogniqualvolta Mugen si ritrova ad impugnare Anguirel contro un nemico, questi si ritrova a fare i conti non solo con la ferocia del Demone Volpe ma con l'antico retaggio della spada. Infatti Anguirel riversa ai danni dei nemici di Mugen un'aura di sottomissione.


    Equip:

    ~Anguirel
    Anguirel è stata forgiata per volere dello stesso Mugen Fudo con elementi da lui raccolti nel corso delle sue avventure su Endlos.
    Sebbene sia una spada di recente fattura nei suoi costituenti si nasconde una storia molto antica. É stata forgiata utilizzando alcune scaglie della corazza di Khellendros, il gigantesco drago Divora-Mondo, e il leggendario bokken di Fanedell, artefatto donato dalla foresta alla Volpe Rossa in segno di gratitudine per aver combattuto contro un nemico che ne minacciava il secolare equilibrio.

    Con queste premesse non è difficile immaginare come Anguirel sia una spada straordinaria e unica nel suo genere. Dal punto di vista puramente strutturale la lama è stata forgiata colando e temprando più volte attorno all'anima lignea una lega di acciaio e scaglie di Khellendros.
    La lama raggiunge con facilità il metro e venti di lunghezza, perfetta e bilanciata con uno spessore di circa due centimetri nella nella sezione centrale, che assottigliandosi sempre più verso i bordi crea un doppio filo estremamente tagliente ed una terribile punta acuminata.

    Esteticamente la sezione centrale centrale è di color chiaro, rivelando appunto l'anima dell'artefatto ricavata utilizzando il legno di Fanedell, che in questa parte della lama è abbracciata da un sottile strato di metallo che la rende comunque visibile. Spostandosi verso i bordi la densità della lega aumenta virando la colorazione verso un nero scuro e opaco ai bordi, ma passando attraverso varie increspature di grigio lungo la superficie.

    La guardia, di fattura apparentemente più rozza, deriva da un intaglio grezzo delle scaglie e riporta dei glifi in basso rilievo. Mentre l'impugnatura è tutt'uno col corpo centrale dell'oggetto in legno di Fanedell, coperto in questa sezione da una fettuccia si seta e pelle atta a rendere l'impugnatura più comoda e salda.

    Per quanto riguarda il peso non supera i tre chilogrammi.
    Normalmente è riposta nel suo fodero grigio senza particolari ornamenti, che la Volpe tiene al fianco sinistro.

    Come legittimo discendente del bokken di Fanedell anche Anguirel è in grado di attingere alle energie di Mugen Fudo, ma forse per una memoria ancestrale custodita al suo interno la lama chiederà un doppio pegno. Mugen avvertirà le sue energie fluire nell'arma in maniera violenta e a volte dolorosa, come se la stessa Anguirel gli stesse mordendo il braccio e la mano in cambio del suo supporto in battaglia.
     
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    { Dispensa delle Cucine }
    Rei | Firion | Mugen

    « Augustus, Owl! »

    Gi occhi della Volpe Rossa scandagliano quello strano zoo alla ricerca dell'amico Scoprione, nutrendo la speranza che possa essere ancora vivo da qualche parte, quando quell'invocazione di pura sorpresa lascia le labbra del Cavaliere delle Rose: il suo sguardo si è posato su un paio di figure conosciute, e le sue parole non sono niente più che un labile sussurro -rivolto più a sé stesso che agli altri-, eppure è abbastanza perché il finissimo udito del Musicista lo colga, richiamandone l'attenzione verso l'esterno della gabbia dove è appena entrato; istintivamente, il volto imberbe e giovanile gli si illumina di un sorriso, e il Violinista inizia anche ad agitare un braccio verso il Laputense in segno di saluto, prima che la Guerriera dell'Est intervenga per contenere il suo estemporaneo e fuoriluoghissimo entusiasmo.

    « Certo, certo, ti scuso se te ne stai zitto! »

    All'interno della prigione, la Soldatessa bofonchia sbrigativamente un invito per il nuovo arrivato a tacere, tagliandola cortissimo con gli inutili convenevoli e concentrandosi sulla delicata concitazione di quel momento: un vecchiaccio in carrozzella è appena entrato nella sala, ha l'aria di essere uno degli “onesti lavoratori” di quel Circo degli orrori, e da l'impressione di essere agitato per qualcosa... e tanto basta a Rei per abbrancare i due compagni e trascinarli verso l'interno delle gabbie, dove potranno mimetizzarsi tra gli altri prigionieri e -si spera- dare meno nell'occhio.

    Mentre l'anziano chiama a gran voce tale “Chris”, l'assunzione di tutti è che il nemico abbia notato la presenza di ribelli (ancora armati e potenzialmente pericolosi) tra le fila degli ostaggi, ma... per quanto quella potrebbe essere una motivazione più che valida per agitarsi e chiamare rinforzi, la verità è naturalmente insondabile; in ogni caso, nel dubbio, quando ci si trova in una situazione critica, le menti lungimiranti tendono a contemplare il peggiore scenario possibile e a prepararsi a farvi fronte: in questo modo, qualsiasi cosa si parerà loro davanti, potranno ritenersi pronti – o insperatamente fortunati.

    « L'attimo della riflessione ponderata è bello che concluso,
    ora dobbiamo levarci dai piedi, possibilmente senza allarmare nessuno. »

    esordisce la donna, con tono secco e categorico
    « Quindi ora ce ne stiamo buoni qui fingendo di essere come tutti gli altri, finché quel vecchio bacucco e "Chris" si saranno levati dai coglioni. Chiaro? »

    Intanto che Firion e Mugen sgusciano in silenzio più vicino alla prigione degli alleati, trovando un punto di osservazione ben protetto proprio al riparo dei carrozzoni montati su ruote, Rei ottiene in risposta un poco convinto assenso da parte del Numerlogo, mentre il Gufo trae un gran respiro per dire qualche parola... ma quel suo tentativo culmina -o si deforma- in uno spasmo scomposto, condito da un singulto sofferente, e -per contenere uno strillo- l'albino aspira aria con forza tra i denti serrati.

    Ehi... tutto bene?
    domanda l'Occhialuto, impensierito dalla strana aura dell'altro

    jpg
    « ...no davvero! »
    piagnucola quello con tono afflitto ma gaudente, fissandolo di rimando
    « Mi addolora orribilmente che una fanciulla così fine usi un linguaggio così rude... »

    Ad interrompere la pantomima, giunge un rumore di tonfi pesanti, cadenzati -sempre più vicini-, accompagnati dallo sferragliare sommesso di qualcosa di tintinnante, un segnale che pare incalzare la Volpe e il Cavaliere perché si tolgano da lì e si infilino di corsa sotto al massiccio carrozzone per nascondersi, rotolando e strisciando per allontanarsi dai bordi; non passa infatti che una manciata di secondi, prima che il secco aprirsi della porta -da cui i due sono appena emersi- riveli la sagoma del fantomatico Chris.

    Quello che vi ritrovate a fissare è un colosso che -ad occhio e croce- supera ben facilmente i due metri di altezza; tuttavia, per quanto la sua corporatura percorra una strada a metà tra l'evidente sovrappeso espresso dal gonfiore della pancia, e il possente tono muscolare di braccia e gambe, non è il fatto che sia grosso come un armadio a renderlo intimidatorio, e neppure il sangue che gli imbratta il ventre flaccido e l'abbigliamento ridotto alle sole brache e agli scarponi. Ciò che maggiormente colpisce -e raccapriccia- alla sua vista si concentra infatti nel suo viso: occhi bianchi e privi di luce, cranio completamente glabro, e un'espressione da incubo, accentuata dai denti esposti... non perché snudati in un'espressione feroce, ma perché le labbra e la pelle che le circonda risulta scorticata -abrasa via-, ed è facile concludere che stessa sorte sia toccata anche al naso.

    Mentre si avvicina alla carrozzina del Vecchio -su cui torreggia per un buon metro e mezzo-, appare ora evidente che sono le catene che porta arrotolate attorno a braccia e caviglie a produrre il lieve clangore metallico che annuncia il suo arrivo e segue i suoi passi, e sulle note di quello stesso tintinnio il Gufo inizia a pigolare commenti angosciati e fuori luogo come “mamma-che-brutto” oppure “secondo-me-puzza” ma anche “mi-fa-paurissima” e ancora “a-voi-non-fa-paurissima?” - il tutto spostandosi istintivamente sempre più vicino alla Guerriera, che gli ispira più sicurezza del Numerologo.

    « Chris, il Nonno ha bisogno che lo vieni ad aiutare in cucina! Servono altre primizie per gli ospiti... »
    con voce carezzevole, l'anziano allunga una mano a stringere piano quella del gigante
    « Uno in carne -da farcire-, un paio muscolosi -per lo spezzatino-, e cinque sottili per la guarnizione – la statura non importa, posso pareggiarli io. »

    Parlando, il Paraplegico agita distrattamente una mano in direzione delle prigioni -e dei prigionieri-, e se già il contenuto del discorso non bastasse a far accapponare la pelle, il fatto che per consegnare quelle disposizioni al “nipote” (?) usi il tono un po' smielato e un po' giocoso che si riserverebbe ad un bambino, conferisce al tutto una sfumatura puramente grottesca; ad ogni modo, il corpulento omone non proferisce parola in risposta: si limita a fissare il Vecchio dall'alto per un momento, e poi gli volta le spalle per dirigersi a passi pesanti verso la gabbia più vicina – quella con Rei e Augustus al suo interno, e Firion e Mugen al di sotto.

    Subito, un coro di strilli e singhiozzi si levano dagli umani in trappola non appena vedono Chris incombere su di loro, e anche se si ritraggono atterriti verso il fondo della gabbia -spintonando la donna dai capelli rosa e il ragazzo occhialuto, separandoli- non c'è un posto dove possano scappare quando la porta si apre e il carceriere si affaccia all'interno: il primo ad essere ghermito e un uomo sulla quarantina, decisamente in carne... ingombrante e lento abbastanza da farsi agguantare; naturalmente, ogni resistenza è inutile, e a nulla valgono imprecazioni, lacrime e preghiere mentre viene trascinato inesorabilmente fino alla soglia. L'unica cosa positiva è che la sua agonia non dura a lungo: una delle manone del pelato si posa sulla testa della vittima, e la torce di netto con un movimento secco, producendo uno schiocco sordo non appena il collo si spezza.

    « Oh... C-Chris... caro... »
    lo richiama l'anziano, comodamente seduto qualche metro più in là
    « Cerca di non ucciderli sul colpo: il sapore si perde, se no... »

    Ad interrompere la voce gracchiante e bonaria del Vecchio arriva però uno strano rumore di cocci rotti: non vi pare provenga dalla stessa stanza da cui l'uomo in carrozzina è uscito, e nemmeno dalla cella frigorifera dove Mugen e Firion si sono risvegliati, ma... è anche vero che la planimetria di quel posto non vi è affatto chiara, e questo è il genere di elemento che non è bello realizzare quando ti trovi in mezzo alle linee nemiche.

    jpg« ...deve esserci qualcuno in bottega. »
    squittisce con tono acre e contrariato il Cuoco, girando la carrozzina per allontanarsi
    « SIAMO ANCORA CHIUSI! TORNATE PIU' TARDI! »

    « NON ESISTE CHE MI SORBISCA LO SPETTACOLO SENZA GLI SNACK! E NON INTENDO TORNARE DOPO,
    PERCHE' NON MI PIACE FARE LA FILA!
    »

    urla di rimando la voce giovane e sorniona di un ragazzo, dalla direzione opposta alle cucine
    « QUINDI E' MEGLIO PER VOI CHE QUALCUNO VENGA A SERVIRMI, SE NON VOLETE PERDERE UN CLIENTE PAGANTE! »

    « STO ARRIVANDO! STO ARRIVANDO! »
    bercia l'invalido, sensibilmente stizzito
    « ...ecco perché odio i ragazzini. »

    Ovviamente, l'ultima parte non è destinata alle orecchie del misterioso “cliente pagante”, pertanto viene sputata con un tono più basso, e mentre la carrozzella si dirige verso la zona adibita alla bottega, il cadavere col collo spezzato viene tirato fuori dalla gabbia e buttato di malagrazia per terra... ma non è ancora finita: le ordinazioni da soddisfare sono ancora molte, così Chris torna ad addentrarsi nella gabbia, la sua destra cala sulla calca del carrozzone, e... sotto gli occhi di Rei, con un gemito sofferente che Firion riconosce appartenere ad una voce nota, la morsa ferrea del colosso si chiude questa volta sulla gola di Augustus... e a voi altri resta poco tempo per decidere il da farsi.

    Towards the Gate

    Bene... cioè, per nulla: non ho parole per scusarmi con voi per avervi costretti questo mese di stop =/ Purtroppo, i lavori per il Reboot e le “questioni correlate” mi hanno preso più tempo di quanto preventivato Y.Y

    Non è assolutamente una giustificazione, ma... eccoci al quarto turno. :geez:

    Se avete domande su elementi rimasti un po' vaghi per economia di spazio, non esitate a chiedere: scrivete in bacheca, e vi risponderò il prima possibile! =D

    La prossima scadenza è fissata per il 22 novembre;
    se avete problemi di qualsiasi tipo, avvisatemi in Bacheca. :sisi:

     
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  15. R e i
     
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    Mentre quella massa disgustosa di carne e grasso si addentrava nella gabbia, e con in sottofondo la litania degli strampalati commenti in diretta del provolone, Rei pensò che probabilmente l'idea di rinunciare all'evasione non era stata poi così brillante. Considerando la situazione, le rimaneva poco altro da fare che non fosse tentare di aprirsi una strada con la forza; farsi prendere da quel coso per essere trasformata in qualche pietanza per chissà quale essere ancora peggiore non era il modo più adeguato con cui desiderava chiudere la propria carriera. Ne voleva più correre rischi inutili mettendo da parte la spada per le parole. Le era bastato e avanzato fare da tiro al bersaglio per draghi divoramondo e svolgere il ruolo di principessa indesiderata in fiabe distorte. Ma se dunque era giunta al punto di dover usare violenza, forse sarebbe stato meglio farlo di fuori, dove avrebbe avuto spazio di manovra sufficiente a far valere la propria destrezza sulla forza del mostro. Non in una prigione piena di civili inermi e impauriti...

    Si destò dalle proprie riflessioni al suono di un collo spezzato.
    Un uomo era già stato ucciso, e l'istinto le diceva che non sarebbe stato l'unico. Prese mano alla spada immediatamente e non appena vide il colosso fare del proprio nuovo bersaglio il suo compare di cella, non esitò.

    Girò il capo in direzione dell'eccentrico sconosciuto, e per un attimo - seppur non troppo seriamente - considerò anche l'opzione di usarlo come scudo umano o come diversivo. Giusto per farlo stare zitto. E chissà, forse il giovane sarebbe anche stato in grado di intuirne i pensieri - ricambiando l'occhiata a metà fra l'inquietante e il cagnesco. Ma alla fine si limitò a metterlo in guardia.

    « Vedi di renderti utile! »

    E quella sarebbe stata l'unica raccomandazione elargita prima di passare ai fatti.
    Balzò in avanti emergendo dalla massa, più veloce che poté, così da portarsi sul fianco del nemico ed eseguire un vigoroso fendente calante mirato al tozzo polso. L'intento era quello di privarlo della sua preda e della sua mano in un unico colpo di spada; ma non si sarebbe fermata lì, perché semplicemente liberare il compagno non era più sufficiente. Compiuta quella prima offensiva, avrebbe incalzato ulteriormente il macellaio con una stoccata mirata alla gola - o se non altro al punto più vicino che la ragguardevole disparità d'altezza le avesse consentito di raggiungere.



    REISPECCHIETTO1_zpsa13a6054
    S t a t u s
    Games_REekg
    ► Energie residue
       ʟ◘◘◘◘ ◘◘◘◘ ◘◘◘◘ ◘◘◘◘ ◘◘◘◘ [50%]

    ► Condizioni fisiche — Illesa.
    ► Stato mentale — Normale.

    T r a t t i

    Swift BoltAgilità +50%; riflessi +50%
    Only one way to liveResistenza a manipolazioni emotive; resistenza al dolore fisico

    E q u i p a g g i a m e n t o

    ▌Megatherion Spada corta + pistola calibro 9mm da quindici proiettili (13/15).
    ▌Resolution Fucile a pompa (7/7).
    ▌GodHand Dispositivo di potenziamento e alterazione spazio/tempo portatile.
    ▌Oracle Dispositivo ottico multifunzione.
    ▌DrinkMe Pozione di rimpicciolimento.
    ▌DataPad Computer portatile da polso.
    ▌Pillole Antianalgesici e sonniferi moderati.


    A t t i v e

    1. Blink

    Vero punto forte della Guerriera, gli spostamenti fulminei sul campo di battaglia le hanno sempre garantito una certa imprevedibilità di fondo che spesso si è rivelata più che fondamentale per concludere un duello rapidamente e senza danni collaterali. Con un consumo di energie Variabile, Rei sarà in grado di potenziare ulteriormente la sua agilità, diventando dunque in grado di percorrere - per un breve istante - dai 5 ai 15 metri di terreno in un battito di ciglia. Agli occhi dei nemici, la ragazza sembrerà sparire nel nulla per poi ricomparire l'istante sucessivo nel luogo desiderato. Questa tecnica può essere impiegata anche in verticale, per eseguire un balzo più alto della norma, e non necessariamente per percorrere in linea retta un tratto di terreno.

    {Tecnica attiva a consumo Variabile Basso, che consente spostamenti ad alta velocità - 2pt.}

    2. Lightning Shock

    Colpisci e abbatti il tuo nemico prima che egli possa anche solo reagire. Questa la base di fondo su cui si regge l'intero stile di combattimento di Rei, e tutte le strategie militari che le sono state impartite. Spesso un colpo ben assestato può diventare più letale di una scarica incontrollata di attacchi furiosi, ed è proprio seguendo questo concetto che questa tecnica si concretizza in un singolo, rapido e potente fendente, indirizzato generalmente alle zone vitali del corpo nemico. Rei sarà infatti in grado di assestare un attacco fisico fulmineo, solitamente eseguito con la spada (anche se nulla le vieta di colpire nel corpo a corpo), la cui potenza e rapidità crescono proporzionalmente con il mana impiegato dalla ragazza per potenziare le caratteristiche fisiche necessarie per eseguire la tecnica, che si manifesta sotto forma di un'aura bluastra ricoprente tutto il suo corpo, di intensità e brillantezza variabile. Più il consumo si alza, più sarà difficile per il nemico seguire gli spostamenti di Rei, e di conseguenza più sarà difficile arrestare l'offensiva.

    {Tecnica attiva a consumo Variabile Medio, causa danni di tipo fisico al bersaglio - 2 Pt.}
    N o t e

    Manovra offensiva abbastanza standard: Rei scatta in avanti sfruttando la tecnica di spostamento a Basso, per poi eseguire un fendente di potenza Media mirato al polso della mano che tiene Augustus. Fatto questo, conclude con una stoccata mirata alla gola (semplice attacco fisico). Il resto ai miei compari!



     
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