The Lamb

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    Distretto dei Caduti

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    Il sole è in procinto di sorgere. Al di fuori di Merovish. Mai sorge sulla città dei Distretti e dei Cunicoli ed i residui dei raggi di sole concessi all'intricato labirinto scavato. Le illuminazioni artificiali faticano a penetrare nella baracca dalle pareti d'amianto, larga come una suite d'albergo per i canoni del Distretto. Il motivo di tanta abbondanza è la natura della partita di schiavi di quel negriero in particolare. Tutte donne. Piccole, giovani, grandi, persino un'anziana. Una delle partite più pregiate si possano trovare al Distretto per quei tempi. Dormono nella sabbia, le nocche come cuscino e la vicinanza delle ginocchia al seno per tenersi calde.

    La porta dalla baracca si spalanca violentemente. Le più giovani trasaliscono, urlano, piangono. Le più attempate le tengono per mano, le urlano di star zitte. Poche di loro rimangono silenziose, assieme all'anziana, mettendosi in ginocchio, mentre tengono il volto rivolto in basso. Non guardano il muso bavoso e gli occhi rossi che si stagliano, rubando il poco sole concesso con la propria ingombrante ombra. Rumore di catena. Dall'anziana, sino ad una grossa donna nera di quarantanni che urla improperi, è un domino che nasce dalla zampa del guardiano, passando per i polsi di ciascuna costringendole, chi prima, chi dopo ad alzarsi in piedi. I lamenti, i pianti, sono presto sommersi dagli improperi, in claudicante endlossino, del domatore e dei suoi compagni. Quattro coboldi maleodoranti, schifosi e dall'andamento caotico... ma nonostante quelle bestiali sentinelle, non un graffio era sulla pelle delle schiave, né le loro cosce puzzavano di loro. Erano, ognuna a modo proprio, immacolate.

    Il loro orgoglio, invece, era ridotto ai minimi termini. Loro dovevano solo dormire in una baracca, troppo larga. Gli altri schiavi, per la colpa d'essere nati con una virilità, dovevano comprimersi in baracche dallo spazio per una persona, dovevano lavorare nelle miniere. Quelle donne no. Per il loro padrone. Gli occhi ostili degli altri erano più opprimenti dell'afa, come i sussurri serpentini. "Cagne fortunate", "Sgualdrine", "S***** col c*** al fresco". Peggio quando questi improperi diventavano realtà.
    Durante il tragitto per la strada di Gesine, uno degli schiavi destinati alla cava, mosso da rabbia, invidia, frustrazione, urta di proposito, nel via vai, la più piccola delle schiave. Un'adolescente dai capelli blu e gli occhi cangianti, che crolla al suolo con i lsuo piccolo corpicino... e non si rialza. Rimane tra la sabbia, in posizione fetale, piangendo rumorosamente... finché uno dei fidi guardiani non la tira su dai capelli ed i gemiti del dolore prendono il posto dei singhiozzi. Tutte le altre schiave della partita urlano improperi al coboldo, in una babele di idioti. La gigantesca nera è la più feroce, tanto che due altri coboldi la tengono ferma, mentre le due coetanee implorano di lasciarla stare. Le uniche due silenziose sono l'anziana dallo sguardo triste, in capo alla file e la ragazza subito dopo l'anello debole. Capelli neri, occhi azzurri e sguardo perso nel vuoto. Catatonico.
    Alcuna espressione neanche quando la zampa viscida della bestiola si abbatte sulla povera ragazzina appena adolescente, cercando di imporle il silenzio.










    Edited by Mordreth - 2/9/2015, 01:53
     
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    «Ma senti senti quanto fiato hanno ancora in corpo...»


    Mormoro con sfrontatezza mentre il mio sguardo le passa tutte in rassegna, una a una, senza fretta ma nemmeno senza perdere tempo. La giusta quantità di secondi, per soppesare quella merce.

    Oggi mi sono finalmente decisa: è tempo di andare al mercato, è tempo di andare a fare la spesa. Sono giorni che ci penso, di nuovo...Qualche settimana o mese fa mi è venuta l'idea: perché dover andare a caccia ogni notte? Perché dover faticare ed essere costretta a cercare vittime a cui succhiare il sangue stando attenta a non farmi scoprire -sì, talvolta è divertente, ma se diventa un dovere è un altro discorso-? Perché farmi il mazzo a inventarmi una combinazione, una coltura, una tecnologia e dei macchinari per produrre sangue sintetico? Perché dover faticare in casa o sprecare energie magiche? Perché...dovermi divertire sempre da sola, al massimo sdoppiandomi, che alla fine son sempre io che faccio cose con me stessa e non so nemmeno quanto ancora a lungo posso ingannare il mio cervello istintivo coi glitch della serie "Ma no! Non è la mia mano! Non è la mia lingua! Son quelle di un'altra persona! Diversa da me!", e solitamente a questo punto l'altra pensa la stessa cosa, e con l'hive-mind telepatica non funge più granché.
    Perché tutto questo sbattimento, quando...potrei prendermi una schiava
    ?

    “E quanta varietà che c'è qui...! Devo soppesare bene i pro ed i contro delle loro caratteristiche, e decidere attentamente tra tutte quelle che abbiamo a disposizione...”


    E così, vuoi per pigrizia, vuoi per timore residuo del lato chiaro e stronzate moralistiche varie, ho rimandato. E rimandato. E rimandato ancora.
    Adesso basta. Adesso sono qui, a Merovish, nella Tana, col più grande mercato di schiavi di tutta Endlos. Adesso non ho più nessuna scusa, per prendermi per il culo.
    La mia lingua si muove da un angolo all'altro della bocca, bagnandomi le labbra in un moto libidinoso e malizioso, perverso, cattivo...famelico.

    Non mi ci vuole molto per restringere il gruppo delle papabili. Quella troppo vecchia, quella troppo energumeno, quella non mi piace, quella non mi dice niente...
    Mi mordo il labbro inferiore, scocciata.
    Due. La scelta ricade su due delle ragazze presenti. In effetti tra le più giovani. Attratta per istinto, ed il mio istinto è attratto dalla carne fresca ed adolescente, è inutile girarci attorno.

    Due.

    Una dai capelli blu, gli occhi cangianti ed il piagnisteo facile. Immatura. Debole, la bolla subito il mio sistema cerebrale di giudizio.
    L'altra, capelli corvini, occhi spenti, catatonica. Arresa. Debole, la bolla subito il mio sistema cerebrale di giudizio, imitando il pattern neurale precedente.

    Deboli. Le due più appetibili, le due più intriganti, le due più diverse...sono brutalmente deboli. Le altre pure non vanno bene: quelle rassegnate sono...noiose, non c'è soddisfazione; quelle troppo forti sono...fastidiose, una seccatura.
    Che fare? In fondo, non sono qui per prendere moglie, no? Mica deve per forza andarmi a genio sotto tutti i punti di vista! Sono schiave, checcazzo! Non è un appuntamento!
    Massì, massì: hai ragione. E poi, secondo me, potrebbero rivelarsi delle ottime sorprese.
    Quella tutta strana potrebbe dare parecchia soddisfazione con la tortura e la vergogna, facendole tutto quello che lei non vuole.
    Quell'altra invece, sarà divertente testare se è davvero diventata apatica ormai a tutto, oppure se ha anche lei un limite superiore a cui non vuole arrivare: lo stato catatonico è una difesa, una difesa per salvaguardare qualcosa della sua vita, della sua anima ancora, no? Chissà fin dove potrei spingermi, con lei! Sì sì sì: ok, basta, ho deciso
    .

    «Tsk. La blu e la catatonica. Quanto vuoi?»


    Esordisco con un cenno sdegnato e quasi insoddisfatto, per poi concludere subito l'affare passando al prezzo. Ero partita con l'idea di prenderne una sola, ma in effetti perché limitarmi? Vista la qualità della merce poi... Non saranno il massimo, ma sicuramente so come farmele bastare.


    _Specchietto Tecnico:



    Specchietto Tecnico_

    [☆] Condizioni Fisiche: Ottimali.

    [☆] Condizioni Psicologiche: Ottimali.

    [☆] Condizioni Energetiche: Mana al 100%.

    [☆] Equipaggiamento e Poteri:
    Equipaggiamento

    ¬ Revan's Robes (Armatura, 1pt).
    ¬ Chakram seghettato (Lama circolare, 1pt).
    ¬ Pugnale (Lama, 1pt).
    ¬ Glock 19 (Pistola, 2pt).
    ¬ Pertica delle Notti Stellate (Bastone, 1pt).
    ¬ Fangs & Claws (Armi naturali, 3pt).
    ¬ Bacchette magiche, libri di magia et similia (GdR).
    ¬ Bussola dei Desideri (GdR).


    Passive

    ¬ ThoughtDensity (Telecinesi).
    ¬ PsicoEssenza (Immortalità/Autorigenerazione).
    ¬ Mentalist (Telepatia).
    ¬ Mente Blindata (Auspex rilevazione intrusioni mentali/psion).
    ¬ Disturbance in the Force (Sesto senso per il pericolo/Instant-Casting).
    ¬ Disturbance in the Force (Preveggenza/Premonizioni, GdR/Quest).
    ¬ Cerebro (Auspex rileva-menti).
    ¬ Alterazione: Somatizzazione Metapsichica (Shapeshifting, GdR).

    Specchietto Riassuntivo_

    Inizialmente indecisa e un po' delusa, soppesate tutte le presenti Violet sceglie la ragazza coi capelli blu e l'altra catatonica X°D.

    Note_

    ---.


    Ramona_super-1-_zps41489fec





    Edited by Zaho's Violet - 31/8/2015, 22:15
     
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    Un nuovo arrivo spezza la tragica routine. Un nuovo arrivo spezza le percosse che avrebbero dovuto spezzare ancor di più la giovincello dai capelli blu, i cui occhietti ora, pur non riuscendo a cessare con i singhiozzi, si spingono in alto, sino a sbirciare l'angelo indaco e nero che potrebbe portarla alla salvezza. O sprofondarla ancora di più in un'altra, diversa disperazione. Un nuovo arrivo spezza la facciata di furia e brutalità dei piccoli coboldi, che, spaesati, si voltano verso la giovane dai capelli viola. In particolare il mostriciattolo intento a picchiare la giovane dai capelli cerulei... forse non ha compreso quello che ha detto la potenziale acquirente, forse non sa come risponderle; fatto sta che febbrilmente si rivolge ai suoi compagni, che con altrettanta furia rispondono scuotendo il capo o battendo le nocche ossute sul petto. Il tutto in un idioma ignoto e gutturale. La babele si perpetua per qualche attimo, sino a che...

    ...: "Cosa succede?"



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    Non è endlossino perfetto il suo, ma la voce è bassa e baritonale, autoritaria quanto basta per far rizzare le orecchie ai coboldi e zittire le proteste delle altre schiave, anche della gigantesca nera poco dietro. Mentre la catatonica muove quasi impercettibilmente la mascella. La figura è un uomo alto, scuro di pelle ed avanzato nell'età, ma ritto e veloce nel passo, mentre impugna un nervo, molto più grosso di quello del coboldo reo di tortura. Proprio su di si fissano gli occhi del figuro nero, avvolto da cappa e turbante. Prima che il coboldo possa dire qualcosa, il nervo dell'uomo alto s'abbatte sulla testa della maligna creatura. Si copre la testolina piagnucolando, ma ciò non lo salva da una seconda botta che lo stende, accanto alla ragazzina dai capelli blu.

    ...: "Chi volere comprare schiave, se tu le sguerci? Mh? Tu ripaghi poi me, miserabile creatura?"

    La voce, calma e bassa, stona con la furia fisica dell'uomo sul coboldo, suo lacchè. Un'altra nerbata sulla schiena, altri piagnucolii ed il coboldo s'allontana dai suoi simili, a confabulare terrorizzati nella loro lingua gracchiante. L'uomo, il capo lì, pare, alza non troppo bruscamente la piccola dai capelli blu, finalmente tranquilla, le asciuga, mentre viene controllata come fosse un oggetto. Solo una volta sinceratosi della condizione della sua merce, lo schiavista si volta all'indirizzo di Violet e la saluta con un inchino del capo, riverente. Il tono è cordiale, da nobile quasi, di quelli che guidavano le armate dei Saraceni contro i temibili crociati di Cristo.

    ...: "As-salam alaykum, giovane donna. Mi scuso per comportamento dei miei servitori. Ho udito richiesta. Quanto voi offrire per entrambe? Avverto. La blu, nome Edena, può prendere. Ma Elisabetta, altra, solo per notte una. Non posso privarmene."







    Edited by Mordreth - 7/11/2015, 21:28
     
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    La voce di un uomo maturo ed autoritario compare nel panorama uditivo sovraffollato del mercato e, nella fattispecie, di questa zona espositiva. Pare essere il padrone della baracca, da come redarguisce i goblin schiavisti: mi sono sbagliata, non è con loro che devo trattare. Mi volto dunque in sua direzione, osservando con quanta cura, posatezza e lucida violenza ristabilisce ordine e disciplina, nonché attenzione per la merce: risolleva la cerulea, mostrando una visibile accortezza e gentilezza quasi, mentre la ispeziona, per poi rivolgersi a me con un tono quasi nobiliare. Molto interessante, giudico, finendo di squadrarlo con sguardo diffidente.

    «As-salam alaykum, giovane donna. Mi scuso per comportamento dei miei servitori. Ho udito richiesta. Quanto voi offrire per entrambe? Avverto. La blu, nome Edena, può prendere. Ma Elisabetta, altra, solo per notte una. Non posso privarmene.»

    «...Una schiava tenuta con le altre, ma che non può essere venduta ma solo affittata, e per una singola notte per giunta? Cos'ha di così interessante?
    E...sei proprio sicuro che non ci sia niente nel multiverso che abbia una valore pari o superiore a quella ragazza, per te?»


    Rispondo dapprima perplessamente contrariata e poi maliziosamente tentatrice, sottolineando quelle due parole. Cos'ha di così speciale questa ragazzina catatonica? Deve sicuramente avercelo, avere qualcosa, date le limitazioni imposte dal suo proprietario. La cosa m'intriga di più ancora: prima la blu attirava di più la mia attenzione, perché intravedevo già una strada di approccio, mentre questa catatonica si sarebbe potuta rivelare un buco nell'acqua. Ora, invece...ora invece mi sta venendo perfino un'altra idea: al posto che fisicamente, potrei usarla mentalmente. Potrei fare irruzione nella sua testa così anormale, sviscerare ogni meandro più oscuro dei suoi traumi psicologici e studiare così un cervello così totalmente messed and fucked up. Potrei fare esercizio, potrei fare pratica, potrei sviluppare i miei poteri, sperimentare cose nuove ed oltre i limiti che mi sono sempre autoimposta! Oh, cazzo: mi sto eccitando, mi sto gasando, e sto provando il fortissimo desiderio di impossessarmi di questa donna, a qualunque costo! Dovessi anche rubargliela e ucciderlo: non me ne frega niente.
    Sarà mia
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    _Specchietto Tecnico:



    Specchietto Tecnico_

    [☆] Condizioni Fisiche: Ottimali.

    [☆] Condizioni Psicologiche: Ottimali.

    [☆] Condizioni Energetiche: Mana al 100%.

    [☆] Equipaggiamento e Poteri:
    Equipaggiamento

    ¬ Revan's Robes (Armatura, 1pt).
    ¬ Chakram seghettato (Lama circolare, 1pt).
    ¬ Pugnale (Lama, 1pt).
    ¬ Glock 19 (Pistola, 2pt).
    ¬ Pertica delle Notti Stellate (Bastone, 1pt).
    ¬ Fangs & Claws (Armi naturali, 3pt).
    ¬ Bacchette magiche, libri di magia et similia (GdR).
    ¬ Bussola dei Desideri (GdR).


    Passive

    ¬ ThoughtDensity (Telecinesi).
    ¬ PsicoEssenza (Immortalità/Autorigenerazione).
    ¬ Mentalist (Telepatia).
    ¬ Mente Blindata (Auspex rilevazione intrusioni mentali/psion).
    ¬ Disturbance in the Force (Sesto senso per il pericolo/Instant-Casting).
    ¬ Disturbance in the Force (Preveggenza/Premonizioni, GdR/Quest).
    ¬ Cerebro (Auspex rileva-menti).
    ¬ Alterazione: Somatizzazione Metapsichica (Shapeshifting, GdR).

    Specchietto Riassuntivo_

    Con rinnovato interesse per la catatonica, Violet cerca di scoprirne il segreto e di trovare un'equa merce di scambio.

    Note_

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    Edited by Zaho's Violet - 24/10/2015, 14:26
     
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    Nell'udire il loro signore discutere con una possibile acquirente, Edena, rialzatasi sulle ginocchia, intenta a passare le manine sulle ferite, solleva gli occhioni blu verso Violet... la squadra bene, molto bene, con una sapienza che supera la sua età. Dalla curiosità, l'espressione si volge in puro terrore. Porta le dita alla bocca, sconvolta, mentre le emanazioni del pensiero della Zorak influenzano il suo umore. Perché la sensibilità di quella ragazzina, innata o meno, le fa comprendere tutto, popolando la sua mente di immagini in grado di farla trasalire, nonostante il terrore dell'esser punita si sarebbe mossa.

    Edena: "Padrone... no... no, per favore... lei è... lei vuole..."

    ...: "No è mio problema cosa lei è, cosa lei vuole... fare silenzio ora, Edena."

    Il tono dello schiavista è calmo e pacato, fermo ed indifferente. La piccola, abbassando lo sguardo tra i singhiozzi, obbedisce. Forte dev'essere la presa sull'anima d'ognuna di loro da parte dell'uomo avvolto di nero, se anche dinnanzi a genuina paura e ribrezzo si preferisce l'obbedienza. La catatonica, al contrario, non agisce, rimane ferma nel suo piccolo mondo, nella sua fortezza... almeno così pare. Difficile è dire se sia cosciente ed avverta tutto ciò sia attorno a lei o meno. Fatto sta che con un battere della verga quattro volte da parte del suo signore, lei si alza, essendo la quarta della fila e con lo sguardo alto e vitreo si porta un passo dietro al suo padrone. Che non sta guardando, così come non sta guardando Violet.

    ...: "Elisabetta, di' lei cosa tu sa fare."

    Elisabetta: "So piegare e raddrizzare le volontà. So piegare e raddrizzare il mio corpo. So piegare e raddrizzare lo spirito. So piegare e raddrizzare la vita. So piegare e raddrizzare la morte."

    Ha parlato. Il tono è cristallino e giovane, ma privo di qualsiasi inflessione, completamente atono come fosse un automa ed avesse inghiottito una registrazione a cui l'uomo in turbante nero ha concesso l'avvio con le sue parole magiche.

    ...: "Per rispondere a sua domanda, ella solo per una notte perché tutti vuole ella... lei da me fonte di denaro sicura, per me e mia figlia. Perciò se lei porta qui fonte altrettanto sicura e denaro... io lasciare ella a voi."





     
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    «Padrone... no... no, per favore... lei è... lei vuole...»

    «Oh...Abbiamo una psiomante, qui: intrigante.»


    La blu improvvisamente diviene terrorizzata, come solo chi può leggere nella mia mente potrebbe esserlo. Evidentemente, sarà ancora più interessante questa ragazzina: sono contenta! Ogni istante che passa mi regala speranze che stavo già buttando via nel fango.
    Segretamente, nel mio inconscio, una piccola parte di me -una parte di nome Giulietta- trama e cospira alle mie spalle. Una parte di me estremamente emotiva ed empatica, che si lascia impietosire dalle lacrime e dalla voce tremante di questa adolescente: piange anche lei, e desidererebbe con tutte le sue forze di impossessarsi del mio corpo e di avvicinarsi a lei. Avvicinarsi per un motivo soltanto: coccolarla, consolarla, rassicurarla, sussurrarle dolcemente all'orecchio "No, piccolina mia, non avere paura: non ti farò niente, ti tratterò bene anzi! Ti tratterò meglio di come tu sia mai stata, sarai la mia piccola bambina, sarò buona come una mamma con te, una mamma premurosa e dolce e gentile, vivrò per te, ti dedicherò la mia vita, non temermi, ti prego, ti scongiuro, voglio solo renderti felice e farti sorridere e farti sentire a casa ed al sicuro, con me".
    Ecco, i pensieri di questa parte di me. Pensieri perversi. Pensieri deboli. Pensieri miserabili che mi renderebbero miserabile. Pensieri che mi hanno già resa debole e miserabile.
    Per questo l'ho isolata e segregata nei meandri più reconditi della mia mente: per questo, ora sono Raven
    .

    «Elisabetta, di' lei cosa tu sa fare.»


    Dice lo schiavista, pacatamente, molto tranquillo. Ed il suo gregge obbedisce, sotto i colpi del suo bastone, senza bisogno che siano colpi fisici inferti sui loro corpi -almeno stavolta-. La ragazza catatonica, Elisabetta, si avvicina con sguardo alto ma perso e, completamente apatica, snocciola le sue abilità.

    «Per rispondere a sua domanda, ella solo per una notte perché tutti vuole ella... lei da me fonte di denaro sicura, per me e mia figlia. Perciò se lei porta qui fonte altrettanto sicura e denaro... io lasciare ella a voi.»

    «Mpf! Incredibile. In effetti, non mi viene in mente niente di così redditizio. A parte, forse, mhm...un replicatore? Una macchina in grado di produrre qualsiasi cosa si desideri: che ne dici, potrebbe valere altrettanto?»


    Mi stupisco delle sue capacità. Negromanzia, perfino, parrebbe, oltre ad essere anch'ella dotata di poteri psionici. Forse nemmeno un replicatore basterà a compensare una tale perdita, per quanto questa strabiliante tecnologia possa creare quasi qualsiasi cosa, praticamente. "Ma non sa certo resuscitare i morti!", obietta già sarcastica la mia mente, consolandosi col pensiero di accontentarsi di una singola notte: in fin dei conti, di uno strumento così versatile, non so nemmeno cosa potrei farmene, se non analizzarlo e cercare di attuare un po' di retroingegneria per assorbirne le conoscenze.


    _Specchietto Tecnico:



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    [☆] Condizioni Psicologiche: Ottimali.

    [☆] Condizioni Energetiche: Mana al 100%.

    [☆] Equipaggiamento e Poteri:
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    ¬ Pugnale (Lama, 1pt).
    ¬ Glock 19 (Pistola, 2pt).
    ¬ Pertica delle Notti Stellate (Bastone, 1pt).
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    ¬ Mente Blindata (Auspex rilevazione intrusioni mentali/psion).
    ¬ Disturbance in the Force (Sesto senso per il pericolo/Instant-Casting).
    ¬ Disturbance in the Force (Preveggenza/Premonizioni, GdR/Quest).
    ¬ Cerebro (Auspex rileva-menti).
    ¬ Alterazione: Somatizzazione Metapsichica (Shapeshifting, GdR).

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    Contratta XD.

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    La piccolina si porta prima le braccia all'addome, poi al capo, sfregando i capelli cerulei. L'enorme nera, incapace di capire, cerca di scuoterla, la sua coetanea chiude gli occhi, non vuole vedere, e la vecchia sospira sconsolata, ancora. La voce, le insinuazioni di Violet non fa che gettare benzina sul fuoco.

    Edena: "Io non ho mai voluto... no... io non..."

    Confusa, impaurita, incapace di distinguere la realtà dalla bugia, perché troppe immagini e troppe voci diverse provengono da quella donna dai capelli viola e lo sguardo sin troppo desideroso. Sembra una belva sbavante alla vista del suo prossimo pasto, eppure, tra le mille immagini di quelle torture di quelle cose Edena non saprebbe neanche nominare, vi sono sussurri ed immagini dolci, troppo dolci. Un sovraccarico terribile da sopportare.

    Edena: "Per favore... non... quelle cose... no... Io non ho mai voluto..."

    ...: "Edena."

    La ragazzina si calma al secondo richiamo del padrone, più laconico, più duro del primo. È evidente le esuberanze della schiava lo stiano alquanto spazientendo, specie ora, durante lo stipulare di un contratto. Il silenzio della ragazzina, seppure forzato, viene aiutato dalla premura della donnona di colore, che la abbraccia e culla. Elisabetta, nel mentre non s'è mossa d'un centimetro, né ha battuto ciglio, completamente immobile con gli occhi in quelli di Violet.

    ...: "Ora io mostrare perché accordo vostro non è saggio." si sposta.) "Controlli pure, tocchi come più vuole suo seno, senza volgarità. Ecco perché macchina non potrebbe mai sostituire carne. Chi viene da me volere carne, non freddo metallo. Io schiavista, non macchinatore di Ovest."

    Avesse esaudito la richiesta dello schiavista, Violet l'avrebbe trovato soffice al tatto, ma alto e fermo nella forma, in grado di reggere dignitosamente un vestito regale o una tunica. Avrebbe potuto spremere a suo piacimento, eppure l'espressione di Elisabetta non sarebbe cambiata. L'argomentazione dello schiavista, avvezzo alla pratica, è tuttavia inoppugnabile da un certo punto di vista.





     
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    La ragazzina blu continua ad essere terrorizzata dalla mia mente, e più piagnucola più io mi diverto! Ahahah, non mi era mai successo! Ho difficoltà a non sogghignare maliziosa e compiaciuta lasciandole penetranti occhiate di sfuggita, mentre il suo padrone la richiama per la seconda volta, visibilmente più seccato di prima. Non sembra disposto a tollerare ulteriori lamentele da parte della sua proprietà.

    «Ora io mostrare perché accordo vostro non è saggio.
    Controlli pure, tocchi come più vuole suo seno, senza volgarità. Ecco perché macchina non potrebbe mai sostituire carne. Chi viene da me volere carne, non freddo metallo. Io schiavista, non macchinatore di Ovest.»


    Mi spiega lui, scoprendo il petto dell'altra sua prioprietà. La guardo, impassibile e seria ora: guardo lui, guardo lei, guardo il suo seno. Non sono per niente favorevole a concretizzare la sua proposta: non...non vedo perché mai dovrei tastarle il seno, a che mi servirebbe? Si vede già ad occhio nudo che riscontra i canoni più alti della bellezza e di ciò che è generalmente apprezzato, non serve toccare con mano.
    Tuttavia, la sua insistenza mi spinge a trovarci un'utilità, e così allungo riluttante la mano. Non vorrei entrare in intimità sessuale con lei in questo modo: così, al pubblico, all'aperto. Non è così che l'avevo immaginato, e poi...Poi...c'è...qualcosa che mi frena...

    Non sono una cattiva. Non sono uno di quei tipici characters malvagi. Posso anche avere dei desideri perversi, posso anche essere qui al mercato degli schiavi a comprare ed affittare delle persone, ma...sono persone, appunto. Hanno una dignità. Distorta, alterata, ma non ne sono prive. E...nei miei sogni più perversi non so ancora bene se veramente oserei togliere così tanta dignità umana a queste persone. Non lo so: non ho mai comprato degli schiavi, non so bene ancora cosa farci, come trattarli, quali tecniche e tattiche applicare, che strategie psicologiche e che tipo di approccio riservare loro. Non sono una sadica, non amo infliggere dolore. Fisico, per lo meno. Anche se, è vero, i ripetuti fallimenti nell'ottenere una compagna mi stanno spingendo fino all'utilizzo della violenza pur di guadagnarmene una, una "compagna" distorta, una...schiava (sessuale, ma non solo), per l'appunto. E infatti sono qui, ma la mia mente è in tumulto.
    Eppure, le mie dita si allungano fino a sfiorare il suo seno, fermandosi qualche secondo prima di farlo: in questi istanti, il mio sguardo scatta ad intercettare il suo, e rimane agganciato ad esso anche quando -con lentezza, calibrata e meticolosa come in un esperimento- spingo la mano fino a toccare la sua pelle liscia e perfetta.

    Inclinata la testa da un lato, studio con serietà ogni sua reazione, ogni suo più minimo gesto, o l'assenza di essi, in quegli occhi così particolarmente apatici, così espressivamente privi di emozioni. Studio la sua mente, è questo l'unico scopo di questo contatto che dura una manciata di attimi: come l'ho toccata, così lo interrompo, una volta fatto il pieno di informazioni sul suo stato mentale ed emotivo
    .

    «Capisco, ed hai perfettamente ragione. Dev'essere veramente inestimabile...
    Bene! Allora affare fatto, sì? Posso portarle via?»


    Annuisco lentamente continuando a fissare lei negli occhi. Poi, con un improvviso slancio di ritrovata giovialità, mi rivolgo di nuovo a lui molto più contenta e soddisfatta di quanto mi stavo prefigurando pochi minuti fa, e vedo di sbrigare alla svelta l'affare: non vedo l'ora di tornare a casa ed iniziare a divertirmi! Yuhu! Sono tutta galvanizzata!!!


    _Specchietto Tecnico:



    Specchietto Tecnico_

    [☆] Condizioni Fisiche: Ottimali.

    [☆] Condizioni Psicologiche: Ottimali.

    [☆] Condizioni Energetiche: Mana al 100%.

    [☆] Equipaggiamento e Poteri:
    Equipaggiamento

    ¬ Revan's Robes (Armatura, 1pt).
    ¬ Chakram seghettato (Lama circolare, 1pt).
    ¬ Pugnale (Lama, 1pt).
    ¬ Glock 19 (Pistola, 2pt).
    ¬ Pertica delle Notti Stellate (Bastone, 1pt).
    ¬ Fangs & Claws (Armi naturali, 3pt).
    ¬ Bacchette magiche, libri di magia et similia (GdR).
    ¬ Bussola dei Desideri (GdR).


    Passive

    ¬ ThoughtDensity (Telecinesi).
    ¬ PsicoEssenza (Immortalità/Autorigenerazione).
    ¬ Mentalist (Telepatia).
    ¬ Mente Blindata (Auspex rilevazione intrusioni mentali/psion).
    ¬ Disturbance in the Force (Sesto senso per il pericolo/Instant-Casting).
    ¬ Disturbance in the Force (Preveggenza/Premonizioni, GdR/Quest).
    ¬ Cerebro (Auspex rileva-menti).
    ¬ Alterazione: Somatizzazione Metapsichica (Shapeshifting, GdR).

    Specchietto Riassuntivo_

    Cerca di concludere XD.

    Note_

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    4ab58e73059e16b920430f39d5e3f36d



    <p align="justify">Elisabetta non sussulta, né sembra accorgersi della mano posata sul suo seno. L'uomo accanto sembra spronare Violet con lo sguardo, ma silenzioso. Non sembra neppure troppo attirato dall'idea delle dita dell'aliena sfiorare le grazie dell'altra. Tutt'al più, sembra frettoloso nel completare l'affare, perché, forse, possibili avventori potrebbero veder Violet comprarla e non tornare per un altro giro con Elisabetta. Le sue forme sono perfetta, ma la sua volontà pare assente. Non dev'essere dissimile aver piacere da lei come da un oggetto sostitutivo per il piacere.

    Rimane così Elisabetta, ma un dettaglio non sfuggirebbe. I suoi occhi vitrei sono fissi in quelli di Violet, come farsi fissare da una bambola di porcellana. E se tentasse di carpirne le emozioni, i segreti, la storia, troverebbe una porta chiusa e sprangata, persino sorvegliata da immaginari elementi a tenere un tesoro al sicuro. Sembra la sua stessa corazza sia l'apatia si porta appresso e la rendono così appetibile a chiunque. Sembra quasi non respiri neanche. Non reagisce nemmeno al gaudio dell'aliena schiavista, al quale, con compostezza ed eleganza, il negriero sorride ed annuisce, con giusto un sobrio luccichio di cupidigia negli occhi.


    ...: "Molto bene, cifra per entrambe è..."

    Ma non può finire. Una manina pallida di aggrappa al lembo nero del mantello e lo tira freneticamente, affondando il volto ed i capelli bluastri tra i lembi delle vesti, tentando di impietosire il suo padrone, chiedendo clemenza. Non vuole andare, non vuole essere messa sotto il giogo di quella malata, non dopo quel che le ha lasciato vedere il suo fantasticare esternando le emozioni in troppe parole per i gusti della piccola Edena. Immagini troppo dure perché possa sopportare anche solo l'idea possa accaderle qualcosa. Elisabetta è muta ed il Padrone si volge lentamente verso Edena. Brutto segno.

    ...: "La prego signore! Questa donna è... è... è una cagna! Quel che mi vuole fare... no, non potete permetterlo!"

    Senza rovinare la merce e la proprietà, senza ledere al prodotto di scambio e di acquisto, il signore delle sabbie poggia una mano sul volto di lei, per poi spingerla via facendola finire sulla sabbia. Ne aveva avuto abbastanza dei piagnistei di quella mocciosa ed era il caso di farle comprendere non fosse più affar suo il destino di lei. Edena è finita accanto alla catatonica e non avendo più molto da perdere va per urlare, ma Elisabetta le pone una mano sulla spalla, calmandola per chissà quale strano tocco taumaturgico. L'unica azione, forse dettata dall'utile, vista l'ostinata inespressività.

    ...: "Grazie Elisabetta. Io chiede perdono ancora uno volta. Lei comportare meglio in casa, state certa. Ora tariffa per Elisabetta 3'000, costo Edena 5'000, accetta?"


     
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    La ragazza catatonica è tutt'altro che catatonica: è una fottuta roccaforte! La sua mente è blindata, shieldata, protetta! Non solo sembra dotata di pressoché onnipotenza in quanto a magia e robe simili, ma la sua mente...La sua mente...sembra di stampo psionico, come la mia. Incredibile, questa scoperta mi fa sbarrare gli occhi e dilatare le pupille: mi sto eccitando, ma davvero tanto, di brutto...! Sarà estremamente soddisfacente cercare di forzarla, di espugnarla, di...sfondarla...Di raggiungerla, oltrepassare le sue barriere mentali e spezzarla sul serio. Chissà, forse...esploderà? Fisicamente? Rilasciando i suoi poteri tutti in un solo colpo creando una devastazione inaudita? Una reazione naturale di difesa ai miei tentativi di violarla anche in quell'ultimo angolino remoto e celato allo sguardo di tutti tranne che al mio? L'ultimo suo rifugio, scoperto e dissacrato: non sarà libera nemmeno in quel centimetro quadrato che si è preservata, nel tentativo di adeguarsi alla vita di schiavitù impostale con la forza. E non vedo l'ora di scoprire cosa mai abbia portato una creatura così potente ad essere schiava anziché despota! Chissà, chissà! Sono così incuriosita, così elettrizzata! Muahahahah!!!

    Lo schiavista mi riporta alla realtà del "qui ed ora" passando al versante economico della faccenda, ma l'altra ragazzina isterizza interrompendoci e strappandomi un sogghigno al suo insulto. Ahahah, una "cagna"? Divertente, lei è già spezzata, sarà un piacere spostare i suoi cocci col piede facendoli stridere sul pavimento.
    Poi, la catatonica interviene di sua spontanea iniziativa! Ma...cosa...? Incredibile! Sempre più incredibile! Sembra collaborare col sequestratore, tipo Sindrome di Stoccolma!!! E...la calma! Di botto, come se avesse usato uno dei miei sedativi psionici! Incredibile, sempre più incredibile. L'avevo detto che sarebbero state le due più intriganti, la catatonica da aprire in due e la frignona da torturare psicologicamente
    .

    «Grazie Elisabetta. Io chiede perdono ancora uno volta. Lei comportare meglio in casa, state certa. Ora tariffa per Elisabetta 3'000, costo Edena 5'000, accetta?»

    «Oh, non preoccuparti: se si comporta così anche a casa, sarà ancora più divertente, hihihi!
    Ecco, tieni: ci rivedremo presto, amico mio.»


    Confesso io, pregustandomi già l'esperienza, per poi porgergli quanto richiestomi. Non m'importa se è sua usanza contrattare, se si offenderà per il mio accettare diretto o altro: non me ne frega più di nient'altro, se non di andarmene al più presto da qui, con loro due. Non vedo l'ora di usare la mia merce nuova, di andare a casa e scartare i due regali che mi sono fatta, di godermeli appieno e vaffanculo a tutto il resto!

    Per fortuna il talebano qui sembra incline ad accettare che gli eventi si svolgano così, ed in un batter d'occhio mi ritrovo fuori da Merovish con le due ragazze al seguito. La catatonica resta catatonica, la frignona frigna per tutto il tragitto, prevedibilmente
    .

    «Su, su: non fare così...Vedrai che sarà divertente! Hai troppi pregiudizi su di me, e non conosci nulla della vita, bambina mia...!»


    Dico alla blu, donandole questa perla di conoscenza ben conscia che sarà come darla ai porci, ma questo non m'impedisce di sorridere maliziosa e con grandi aspettative. In fondo, non mi dà nemmeno fastidio che pianga a dirla tutta: anche questo è stuzzicante, adoro questi picchi di emotività così...particolari, dolci, succulenti. Non saprei nemmeno come descriverli, è solo che hanno un buonissimo sapore, e sono estremamente sfiziosi da manipolare!

    Appena a portata, creo un bel varco per la mia villa ottocentesca all'Ovest. Isolata, tetra, cupa, inquietante, lugubre, elegante: il luogo perfetto per ciò che ho in mente...specie con le segrete e le catene
    !

    «Benvenute nella mia umile dimora - una delle tante, per la precisione.»


    Dico spalancando le braccia ed i battenti del portone d'ingresso, che poco a poco mostra alla vista tutto lo sfarzo decadente della struttura. L'immenso scalone davanti a noi, quadri alle pareti, candelabri che si accendono magicamente per mio volere, tappeti ed arazzi logori ma un tempo pregiatissimi...

    «...
    Non so da dove iniziare. Vorrei già fare delle cose con voi, ma...»


    ...Forse dovrei farle ambientare? Offrire loro qualcosa da bere?
    Violet. Hai fumato droga, di recente? Sono le tue schiave, cazzo.
    Sì, ma...ciò non mi vieta di essere gentile con loro, no?
    Ah, ok, ho capito: sei Giulietta. Hai rotto il cazzo, Giulietta. Ce le vogliamo scopare o no?
    Ma...NO!!! Ma!!! Ma ti---
    No, no, no, Giulietta: no. Non hai capito un cazzo. Noi ce le vogliamo scopare. Era una domanda retorica, ed esortativa. Muoviti, sbrigati, e piantala di interferire: sono io che comando, hai capito?
    Ma non puoi trattarle così! Dai cazzo, falle almeno scaldare!
    Cosa? Vuoi che le rinchiuda nelle celle gelide dei sotterranei? Che ottima idea! Hai ragione!
    No! No ferma Raven! Ma che cazzo fai? Smettila! Fermati, no ragazze non seguitela! NOOOO!!!

    Inutile. Troppo tardi. Raven, come denota la chioma ancora più nera, conduce le ragazze al piano inferiore: pietra nuda e fredda, polvere, ragnatele, un ambiente spoglio i cui unici elementi sono costituiti dal ferro forgiato in catene, in sbarre, in porta-torce e...Oh, tavoli in legno, vero. Legno, pietra e ferro, per l'esattezza. E strumenti sopra di essi. In ferro, o comunque un altro metallo simile. Strumenti di tortura, ancora sporchi di sangue secco e rappreso
    .

    «Questi saranno i vostri lussuosi e confortevoli alloggi!»


    Condisco con ironia sferzante ed occhi spiritati, scrutando ogni millimetro del loro volto, in cerca delle loro emozioni e reazioni, invadendo silenziosamente il loro cervello e rubando ogni più piccola informazione, spiando la loro intimità più fantasiosa e terrorizzata. Esploro, mi nutro della loro attività mentale, delle loro onde psioniche: il cervello, per me, è l'organo più eccitante di una persona, ed il loro è veramente affascinante.

    In verità sto mentendo, credo, o meglio non lo so ancora: non voglio lasciarle qui sotto, adesso. Una parte di me non lo vuole, dev'essere sempre Giulietta che mi ostacola. Maledizione! Era stata buona tutto questo tempo...proprio oggi doveva saltare fuori?! Eh, evidentemente si tratta di un tema sensibile, quello dell'amore violento su potenziali partner: è così nauseabonda quando fa la romantica! Ha una vera e propria venerazione stilnovista, per le altre donne. Che stress. Anche se era estremamente dolce quando lo era con me...
    Uff. E insomma, così, non so ancora cosa farne di queste due: due giocattoli nuovi, non hanno ancora un loro posto abitudinario, ovviamente.
    Penso le porterò su nei veri alloggi lussuosi e confortevoli, almeno per un po': non mi va nemmeno di divertirmi qua sotto, in mezzo allo sporco ed in condizioni ambientali così sgradevoli. Rischierebbero di ledermi il piacere dell'attività!
    E poi voglio che si trovino bene, con noi...
    Ma che cazz...Vabbeh, ci rinuncio: concentriamoci piuttosto sulle loro reazioni, che sono sicura già solo a paventare una prospettiva del genere si riveleranno estremamente succulente! Muahahahahah, terrorismo psicologico: che splendida invenzione
    .


    _Specchietto Tecnico:



    Specchietto Tecnico_

    [☆] Condizioni Fisiche: Ottimali.

    [☆] Condizioni Psicologiche: Ottimali.

    [☆] Condizioni Energetiche: Mana al 100%.

    [☆] Equipaggiamento e Poteri:
    Equipaggiamento

    ¬ Revan's Robes (Armatura, 1pt).
    ¬ Chakram seghettato (Lama circolare, 1pt).
    ¬ Pugnale (Lama, 1pt).
    ¬ Glock 19 (Pistola, 2pt).
    ¬ Pertica delle Notti Stellate (Bastone, 1pt).
    ¬ Fangs & Claws (Armi naturali, 3pt).
    ¬ Bacchette magiche, libri di magia et similia (GdR).
    ¬ Bussola dei Desideri (GdR).


    Passive

    ¬ ThoughtDensity (Telecinesi).
    ¬ PsicoEssenza (Immortalità/Autorigenerazione).
    ¬ Mentalist (Telepatia).
    ¬ Mente Blindata (Auspex rilevazione intrusioni mentali/psion).
    ¬ Disturbance in the Force (Sesto senso per il pericolo/Instant-Casting).
    ¬ Disturbance in the Force (Preveggenza/Premonizioni, GdR/Quest).
    ¬ Cerebro (Auspex rileva-menti).
    ¬ Alterazione: Somatizzazione Metapsichica (Shapeshifting, GdR).

    Specchietto Riassuntivo_

    Conclude, si porta via le due schiave, si teletrasporta alla casa all'Ovest e le trolla - specie Edena X°DDDDDDD.

    Note_

    ---.


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    Edited by Zaho's Violet - 15/2/2016, 13:15
     
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    elis

    Una vista non è per tutti, figurarsi per tutte. Edena trema per tutto il corpo sin da quando deve attraversare il portale, non riuscendo a guardare negli occhi quella ha timore sia la sua carnefice, nascondendosi quando la voce melliflua e suadente le annuncia un divertimento lei non vede, la esorta ad una conoscenza reciproca e l'effetto su di lei è il nascondersi ancora di più affondando il capo contro il petto, anche nell'entrare nella casa avrebbe visto il suo sangue.
    Elisabetta tace. Sospira, ma null'altro, la sua mente sempre blindata. Porta uno sguardo al portale per pura incidenza, perché è verso avanti il suo sguardo si fissa da quando Violet l'ha vista e non ha voltato il capo d'altra parte, se non per calmare Edena, ancora sotto effetto di uno strano sedativo mentale. Lo oltrepassa con leggerezza, come fosse naturale per la sua figura viaggiare per più terre, addirittura per più mondi. Lo sceicco aveva fatto segno di saluto, pur contando i soldi.


    ...: "Spero lei soddisfatta, signorina. As-salam."

    S'era inchinato in concomitanza con l'ultimo addio ad Edena, prima le tre se ne andassero via dal Bazar e da Merovish oltre il portale. Lei pare sperduta in quel mondo, tetro e buio, che pare non l'abbia neanche mai visto in alcuna immagine della propria educazione nel corso della vita. Il gusto gotico e scuro del maniero, la opprime, come ci si aspetterebbe da una ragazzina alle prime prese con concetti intrinsechi nella poetica dei luoghi, incapace di discernere cosa stia vedendo, se non un figure spigolose e l'assenza della luminosità. S'abbarbica al braccio di Elisabetta, affondando nella veste dell'altra le lacrime.
    Elisabetta tace. Non fa altro che guardare in avanti, come se, similmente al portale, quel luogo non la coglie di sorpresa. Le iridi si spostano già coscienti, verso il candelabro per le fonti di luce, verso le porte per comprendere dove siano, prima si fissino ancora davanti a sé.

    Elisabetta tace. Davanti ai tremendi strumenti di tortura di molti e piacere di uno, senza batter ciglio alla sguaiata presentazione. Ancora le iridi si alzano, così, impercettibilmente il mento, indugiando su di una catena penzolante ornata del sangue rappreso di chissà chi. Inclina lievemente il capo in concomitanza all'apparire di Giulietta. Forse una coincidenza, forse no.
    Edena invece non ha abbandonato la sottana della compagna di sventure, che tuttavia non la stringe, né fa atto di proteggerla. Alle volte un occhietto ceruleo balza a vedere gli strumenti e le tremende strutture, ma una cosa è chiara a Violet, nell'entrare nella mente. Non vi sono idee o immagini di come funzionino quelli strumenti. La sua mente è invasa dalla paura più pura, atavica ed irrazionale, priva di reali immagini su cosa dovesse temere da quel museo delle torture privato.
    Così rimangono assieme, sole e luna, ad attendere in silenzio o tra i singhiozzi ed il pianto disperato, il volere dell'altra.






    Edited by Mordred. - 26/4/2016, 16:07
     
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