[Quest] Icebreaker

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.  
    .
    Avatar

    You say I'm changing?
    Sorry, I didn't know
    I had to stay the same.


    Group
    Member
    Posts
    11,292

    Status
    Offline
    Tempo fa, tra la neve.

    Si era nascosta tra le rovine di una casa bruciata, assi carbonizzate che ancora ardevano a pochi centimetri dai suoi capelli grigi.
    Le braccia strette contro il petto, contro il grembiule bagnato di sangue - non era il suo, ma avrebbe preferito che lo fosse. Almeno non avrebbe dovuto sentirsi così, col senso di colpa che pesava come un maciglio nella pancia e quell'unico pensiero che continuava a rimbalzargli nella testa.

    Avrei dovuto ucciderlo.
    Avrei dovuto ucciderlo.
    Avrei dovuto ucciderlo...


    YTsNUhU

    Siete solo straniere sulla stessa strada, sempre che realmente si possa definire tale. Poco più di un sentiero in mezzo alla tundra ghiacciata, costeggiata da sparuti sempreverdi surgelati.

    Siete solo straniere, eppure dirette alla stessa destinazione; non ci sono molti rifugi nell' Etlerth, e con l'avvicinarsi della sera, il villaggio di Rokkanui è diventata una meta obbligata.
    Ci siete già state, per caso? Non so quale motivazione vi porti al Nord. Forse siete frequentatrici abituali di Neve&Ghiaccio Co., forse siete qui solo per breve viaggio.
    Ad ogni modo, il luogo non è un granché: un pugno di case sul fianco di una collina bianca, abitate da uomini rudi che vivono di caccia e pesca.
    Il villaggio è ancora lontano, ma vedete del fumo ingrigire il cielo oltre il fianco della collina. Sbuffi di camini lontani.
    Lupi di montagna ululano in lontananza.

    QM POINTPrimo giro introduttivo :flwr: nulla di particolare da dire, state andando al villaggio per motivi a scelta e vi trovate sullo stesso percorso. A voi decidere se ignorarvi con brio o cosa - se volete un paio di turni di chiaccherata, chiedete pure senza problemi.
    Niente scadenze per ora, che Jira è in vacanza e non ricordo quando torna. Enjoy.
     
    Top
    .
  2.  
    .
    Avatar

    back to the stars

    Group
    Member
    Posts
    1,941

    Status
    Offline

    Dopo aver sprecato ben tre giorni a vagabondare in lungo e in largo per la tundra ghiacciata, Lyssandra si convince infine d’essersi persa. Sospirando affranta, il gelo pungente che le condensa il respiro in uno sbuffo di vapore, la strega arresta la sua avanzata in mezzo alle neve e sfila da sotto il pesante cappotto invernale un rettangolo di carta sgualcito, ma piegato con cura. La fronte corrucciata e le labbra serrate in una smorfia seccata, la negromante si gira e si rigira la mappa fra le mani tremanti, lasciandosi sfuggire un paio d’imprecazioni. Stanca, infreddolita e coi nervi a fior di pelle, l’eretica prende a fissare quel misero pezzo di carta ingiallito con un odio tale che sembra volerlo incenerire con lo sguardo. Sguardo che in quel mentre vaga frenetico dalla desolazione bianca della mappa che le sta di fronte alla desolazione bianca del paesaggio che la circonda, alla ricerca spasmodica di un qualunque punto di riferimento che possa farle ritrovare la strada... ma nulla. Solo alberi congelati e... fumo? Strabuzza gli occhi, Lyssandra, lo sguardo che s’illumina e un sorriso a trentadue denti che le si dipinge sul viso consumato dal vento e dal freddo.

    Un villaggio: salvezza, cibo e un letto soffice.

    Ripiega la mappa con foga, la negromante, e la ripone in una tasca sotto il lungo cappotto. Quella visione fortunata e fortuita sembra farle ritornare un po’ le forze, tanto che inizia ad incamminarsi verso la meta con passo veloce e incedere sicuro, quasi marciando. Poco importa se Medea non l’aveva accompagnata nel suo viaggio di ritorno, lasciandola in balìa di sé stessa, o se quella fottuta mappa sembrasse il rigurgito delirante di un povero cervello di gallina ubriaco, dopo tanto peregrinare adesso può finalmente mangiare e dormire in un posto caldo e asciutto! Grazie al Cielo!

    Dunque s’incammina sul sentiero che corre verso il villaggio, l’eretica, e proprio lungo la strada incrocia una donna. Per quanto gliene frega a lei, avrebbe potuto benissimo ignorala, ma...

    « I miei ossequi, signorina. Perdonate il disturbo, ma sapreste dirmi dove mi trovo?
    Sapete... mi sono persa, e la mappa non mi è molto d’aiuto. Inoltre, ho come l’impressione che non sia... aggiornata. »
    Sguardo gentile. Tono cordiale. Sorriso dolce. Una vera nobildonna.

    ...non sarebbe sopravvissuta alla desolazione bianca continuando a perdersi.

    Ha bisogno di nuove informazioni, Lyssandra, e di una nuova mappa... e magari una nuova scorta di provviste. Certo, un passaggio verso il confine a bordo di una carovana sarebbe stato il massimo, ma la strega sa bene che sono pochissimi i mercanti che si spingono al Nord per affari, e lei era già stata fortunata ad incrociare il loro cammino durante il viaggio d’andata. Non sarebbe accaduto una seconda volta, e per quanto fosse un’abile negromante, Lyssandra è solo una donna. Una donna infreddolita e stanca... che non ha proprio voglia di finire in pasto a un branco di lupi famelici.

    dead to the world, alive for the journey

    « Lyssandra Penteghast scheda »
    codice role © Hellsing~ NON COPIARE - WANT YOUR OWN? GET IT
     
    Top
    .
  3. Deneb Eilean
     
    .

    User deleted


    Mi stringo nelle vesti imbottite e rabbrividisco.
    Avevo sentito parlare del gelo del Nord, ma non pensavo che fosse così diverso dagli inverni nella mia vallata tra i monti dell’Ovest. Invece questo freddo è diverso, impietoso, capace di prosciugarti di ogni energia. Mi sono spinta fin qua per un breve lavoro di scorta: una settimana fa mi trovavo ad Altatorre ed ho trovato una carovana in partenza verso il settentrione in cerca di qualcuno che sapesse maneggiare le armi e che non chiedesse una paga esorbitante. Il carico era piuttosto modesto, ma - si sa - qualche sicurezza in più aiuta sempre. Così li ho accompagnati fino a destinazione, e fortunatamente il viaggio è stato tranquillo. Dato che si sarebbero trattenuti in questo presidio per un mese, ho chiesto la mia paga e mi sono rimessa in viaggio per lasciare quelle lande ghiacciate. Non posso permettermi di girovagare in queste terre selvagge, non nella mia condizione.

    I miei scarponcini pressano la strada battuta dalla neve. Non riesco a godermi come vorrei il paesaggio delle conifere imbiancate. La voglia di raggiungere quel villaggio è troppa, e l’ululato dei lupi non fa che affrettare il mio passo.

    Il verso di quegli animali mi tormenta.
    Mi riporta a quella notte, a quel che è successo.

    La voce improvvisa di una donna mi fa trasalire. Mi volto e vedo una figura piuttosto giovanile, vestita in modo simile al mio per resistere al gelo. Mi colpisce il vivissimo colore azzurro dei suoi occhi. I modi posati e gentili mi fanno sentire subito a mio agio in sua presenza, ma forse mi mettono anche un pochino in soggezione. Dev’essere colpa della mia natura da campagnola, non avvezza a trattare con persone che elargiscono i loro “ossequi” ad ogni nuovo incontro. L’ho notato anche ad Altatorre: in mezzo all’alta borghesia sono decisamente fuori posto.

    « Salve, io non sono di qui, ma sto seguendo le indicazioni lasciatemi da un mercante esperto del posto. Ecco, dovremmo essere qua… »

    Tiro fuori la mappa che mi ha lasciato. È molto particolareggiata, ed è stato così gentile da scrivermi le indicazioni sul retro, per essere sicuro che non mi dimenticassi le sue istruzioni per la via di ritorno. Per fortuna il senso dell’orientamento non mi manca, perciò finora ho riconosciuto tutti i punti di riferimento che mi ha elencato. Indico sulla piantina la nostra posizione, in prossimità di quel villaggio che abbiamo in vista e che dovrebbe chiamarsi “Rokkanui”.

    La cosa divertente è che non mi passa nemmeno per l’anticamera del cervello che questa donna potrebbe avere delle cattive intenzioni: dal derubarmi della mappa di cui ha bisogno all’uccidermi sul posto. È troppo gentile e troppo magnetica per essere un mostro del Nord.

    Non penso nemmeno alla reazione che potrebbe avere vedendo che sto usando come appoggio una lunga lancia rossa.
    Decisamente strana per essere un semplice bastone da montagna.

     
    Top
    .
  4.  
    .
    Avatar

    You say I'm changing?
    Sorry, I didn't know
    I had to stay the same.


    Group
    Member
    Posts
    11,292

    Status
    Offline

    Un incontro inaspettato.
    Due ragazze in mezzo alla neve.

    Sembra l'inizio di un'avventura, non trovate? Sole contro il mondo, le due eroine dovranno imparare a combattere insieme e a fidarsi l'una dell'altra.
    Azione! Avventura! Grandi rivelazioni! Tutto questo, solo nelle regioni dell'Etlerth!

    E invece.


    Nessun mostro disturba il vostro viaggio. Nessuna grande minaccia, nessun attacco di briganti, nessun agguato.
    Non c'è nemmeno mezza valanga. Il vostro cammino prosegue con calma, e il villaggio si fa sempre più vicino. Già pregustate la zuppa calda che vi attende nella taverna, il fuoco contro cui accoccolarvi...

    Parlando di fuoco, non vi sembra che il fumo che proviene da quel villaggio sia davvero tanto? Devono esserci parecchi caminetti accesi da quelle parti.
    O forse è una qualche celebrazione all'aperto? L'arancio delle fiamme sembra tingere il dorso della montagna.


    Era un bel villaggio Rokkanui, mi dicono. Cioè, bello nei limiti del Presidio Nord. Aveva una buona popolazione, case solide, qualche allevamento di brutto Rhinox montano, e persino una conceria di pelli. Sono certa che avreste voluto visitare ardentemente questo piccolo angolo di schifo, ma il vostro ardore è stato troppo, ah ah ah.
    Gran parte di Rokkanui sembra essere stata distrutta in un incendio.

    Non tutta tutta, eh. Il villaggio è grande, molte case sulla collina sono ancora in piedi. Ma l'aggregato principale, le case che avevano la sfiga di essere vicine vicine, sono ora uno scheletro di carboni ancora ardenti. 5-6 case paiono essere state bruciate, e quelle vicine hanno i tetti arrostiti.
    Non c'è un'anima in giro per il villaggio. Molte case hanno le finestre chiuse, o sprangate da delle assi.
    Nell'aria c'è solo odore di freddo e fumo.

    Le uniche luci che notate, braci a parte, provengono da un grosso edificio in cima a una collina.
    Una locanda, a giudicare dall'insegna. Anche qui, i balconi sono chiusi, ma qualche barlume di luce filtra attraverso le assi. Pare essere piena di persone, a giudicare dal chiacchericcio che vi assale le orecchie quando vi avvicinate.
    Voci arrabbiate. Voci agitate.

    Udite anche altri suoni in lontananza. Canti in una lingua conosciuta. Paiono provenire da un altro edificio, una sorta di tempio al lato opposto della città. Un santuario scavato sul fianco di una collina, l'entrata circondata da alte pietre. Statue? Difficile dirlo, troppo lontane e coperte di neve.

     
    Top
    .
  5.  
    .
    Avatar

    back to the stars

    Group
    Member
    Posts
    1,941

    Status
    Offline

    La giovane viandante sussulta alle parole di Lyssandra, ma la sua reazione appare più come il risultato della sorpresa che della paura... della sorpresa d’aver incontrato un’altra vagabonda come lei in mezzo ai ghiacci, oltreché dall’improvvisa entrata in scena della negromante alle sue spalle. La strega, però, non si scompone, e continua a sorridere cordiale, giusto per far capire alla ragazza che non ha nulla da temere. La donna sembra comprendere le sue intenzioni, e la tensione scivola via dal suo viso in un istante, lasciando presto il posto ad un sorriso gentile. Compiaciuta del suo operato, e sotto sotto pure un po’ felice d’aver trovato qualcuno in grado di tirarla fuori da quella merda darle una mano, la negromante osserva la giovane mentre estrae la sua mappa dal cappotto e la porge verso di lei, indicandole un minuscolo puntino nero che reca il nome di Rokkanui: il villaggio che l’avrebbe accolta con un pasto caldo e un letto soffice.

    Molto obbligata, signorina...? Non credo di rammentare il vostro nome.

    La ringrazia Lyssandra con un piccolo cenno del capo, mentre nei suoi pensieri prende a maledire e a lanciare ingiurie della peggior specie (non certo consone ad una signora) contro il viscido -quanto astuto- mercante che le ha venduto la sua, di mappa, spacciandola come il tesoro del nord... perché qualunque mappa del Presidio Settentrionale è davvero un tesoro per chiunque abbia l’ardire d’avventurarsi oltre i suoi confini! Incamminarsi nella desolazione bianca è un autentico suicidio, senza una buona mappa su cui contare, e da buon mercante quel bastardo gliel’aveva fatta pagare un occhio della testa! Per gli Déi, lei era figlia di mercanti, non doveva essere immune a questo genere di cose?! O forse ha solo preso quel viaggio un po’ troppo alla leggera?

    Sì, a giudicare dal suo incessante vagabondare senza meta e dalla sfortuna che continua imperterrita a perseguitarla fin dal primo giorno in cui ha messo piede nel Presidio Nord.

    Comunque io sono Lyssandra Penteghast, e vi sono davvero riconoscente.
    Non so cos’avrei fatto sen-


    La sviolinata dell’eretica muore però sul nascere, appena lo sguardo della negromante si posa sull’enorme nube grigio cenere che si staglia in lontananza contro il cielo azzurro, proprio dove dovrebbe trovarsi il villaggio di Rokkanui... e a quel punto il volto di Lyssandra si fa d’improvviso cupo, teso e addirittura seccato, mentre nella sua mente s’affollano pensieri tanto confusi quanto furibondi. Qualcuno, dall’alto dei Cieli, deve avercela con lei... prima Najaza che le sbatte la porta in faccia, poi quella fottuta mappa che l’ha fatta girare a vuoto per tre lunghissimi giorni, e poi il suo villaggio in fiamme!

    ‘Fanculo il Presidio Nord e tutti quei pazzi che ci abitano!

    Il viso corrucciato in una smorfia nervosa, la strega lancia un’occhiata d’intesa alla ragazza.

    Suggerisco d’affrettare il passo... ho un brutto presentimento.

    Senza aggiungere altro, e senza voltarsi indietro, l’eretica riprende il cammino verso il villaggio.

    Giunta alle porte di Rokkanui, Lyssandra trova ad attenderla solo fumo, terra bruciata e rovine di case divorate dalle fiamme. Vorrebbe imprecare, non tanto per il dolore verso le vittime di quell’incendio, contro il destino infausto e tragico che hanno subito, quanto invece per la fame e la stanchezza... e il freddo! Niente più pasto caldo e letto soffice. Che l’Abisso se li prenda!

    S’infila la destra in una tasca del pesante cappotto, la negromante, e ne tira fuori una barretta di carne essiccata. Con smorfia disgustata, senza perdere però in grazia, l’eretica ne ingurgita un po’ per placare le proteste del suo stomaco. Il malumore non l’avrebbe fatta desistere dal suo intento.

    Vedete dei superstiti?

    Nessuna parola di cordoglio, solo il bruciante desiderio di capire cos’è accaduto.

    Eppure, per quanto quella faccenda fosse solo una seccatura ai suoi occhi, Lyssandra non avrebbe lasciato morire degli innocenti. D’altronde, tutto ciò che vuole è andarsene da quella prigione di ghiaccio... e buon per lei non tutti gli edifici erano stati arsi dalle fiamme. Una locanda è salva, e forse anche qualche membro del villaggio. Già... magari un pasto caldo e un letto soffice può ancora rimediarlo, magari in cambio di un aiutino nella ricostruzione del villaggio, o nel scovare il responsabile di tutto quel casino. A quel pensiero, un sorriso malizioso increspa le labbra della negromante, che lesto si spegne appena la strega si volta verso la sua compagna di viaggio, decisa a metterla al corrente circa i suoi intenti; non tanto per un gesto di cortesia o complicità, quanto perché se le cose si fossero messe male una ragazza che brandisce una lancia le sarebbe tornata davvero utile... e poi, sì... è carina, e senza dubbio molto più affabile di Medea.

    Forse alla locanda ci sarà qualcuno in grado spiegarci cos’è accaduto.

    Con queste parole, Lyssandra s’incammina verso il grosso edificio in cima alla collina.

    Lungo il tragitto inizia a sentire un canto, un coro in una lingua sconosciuta, in lontananza, che sembra provenire da una sorta di santuario scavato sul fianco di una collina situata al lato opposto del villaggio. Che qualcuno stesse pregando per i morti?

    Eppure, da oltre la porta della locanda, la strega sente solo voci colme di rabbia.

    dead to the world, alive for the journey

    « Lyssandra Penteghast scheda »
    codice role © Hellsing~ NON COPIARE - WANT YOUR OWN? GET IT


    Edited by Red Jenny - 22/9/2015, 23:56
     
    Top
    .
  6. Deneb Eilean
     
    .

    User deleted


    Dovevo presentarmi prima di darle le indicazioni? Ammetto di non conoscere l’etichetta che vige tra due viandanti che s’incontrano nella tundra, ma non credo di essere stata rozza. Tra l’altro la signorina non pare infastidita. Forse mi sto facendo troppe paranoie, il suo dev’essere un modo raffinato per invitarmi a ridurre le distanze e rompere il ghiaccio. Inizia lei per prima le presentazioni, ma nel farlo continua a darmi del “voi”. Io sono un po’ in imbarazzo: non sono abituata ad essere trattata con tanta deferenza. Mi dà la falsa impressione di essere qualcuno d’importante.

    « Ehm, di nulla, aiutare altri viaggiatori è il minimo. Io sono Deneb Eilean e… »

    M’interrompo a metà frase. Guardo nella stessa direzione di Lyssandra, verso il villaggio. Da quel posto si solleva fin troppo fumo. Inizio a temere per il peggio. Sento la sua esortazione ad affrettare il passo.

    « Sì, anch’io. »

    Condivido il suo brutto presentimento. La marcia sulla neve si fa più spedita. Mi guardo attorno preoccupata, cercando chissà cosa tra i pini innevati. Giunta sul posto mi trovo davanti il centro del villaggio carbonizzato. L’acre puzza di bruciato è ancora molto forte, l’incendio dev’essere stato recente. Tutti sembrano essere rintanati in casa. Lyssandra mi chiede se vedo dei superstiti.

    « Credo ci sia ancora gente in quella locanda. »

    Ci avviciniamo entrambe alla baita. Sento nell’aria una strana litania, mi sembra che arrivi dal lato opposto di Rokkanui. La situazione si fa sempre più strana. Voglio entrare cautamente nella locanda per non allertare gli avventori, già abbastanza agitati. Faccio sparire la mia lancia in un lampo rossiccio; dovrei riuscire a trattenerla per qualche ora.

    « Salve, sono di passaggio qui a Nord, potrei chiederle cos’è successo alle case bruciate? »

    Mi rivolgo alla prima persona disponibile, preferibilmente qualcuno che riesce a mantenere ancora un certo contegno. Spero che il mio aspetto innocuo susciti un pochino di collaborazione.

     
    Top
    .
  7.  
    .
    Avatar

    You say I'm changing?
    Sorry, I didn't know
    I had to stay the same.


    Group
    Member
    Posts
    11,292

    Status
    Offline

    Non vedi persone nei paraggi, Deneb: tutto tace, la città pare disabitata. Ripetendo quella domanda alle porte della locanda, però, odi voci attutite provenire da dietro la porta.

    «... Non ... Una trappola?»
    «... Solo ragazze ...»
    «... Meglio loro che noi.»
    «... Viandanti.»

    Un balcone della finestra che scricchiola, occhiacci che vi fissano curiosi oltre il legno. Altre parole concitate.
    Alla fine, con un pesante rumore di chiavistelli, la porta della locanda si apre.

    «Entrate. Subito.» gesticola rapido un uomo, schiudendo l'uscio quel tanto che basta per farvi passare. Pesanti catene tornano subito a seppellire il portone, e c'è pure chi ci aggiunge un paio di sedie contro, tanto per sicurezza.

    La situazione che vi si para davanti è quella di un campo profughi: ci sono persone accampate ovunque, ed è chiaro dalle coperte a terra che in molti hanno dormito lì.
    Persone impaurite e dagli occhi stanchi. Tavoli e sedie sono stati spostati contro il muro, e qualcuno al bancone distribuisce piatti di zuppa.
    Odore di sudore e di fumo. Nell'angolo accanto al fuoco, qualcuno arrostisce su un bastoncino patate macilente.

    «Da dove venite?» vi interroga quello che vi ha fatto entrare. È alto e robusto, il cipiglio indurito di chi ha passato una vita intera in mezzo alla neve ed al ghiaccio. Altri vi si accalcano subito intorno, facedo mille domande timorose che si sovrappongono in un chiacchericcio poco chiaro.
    «Com'è la situazione fuori?»
    «Avete visto mia figlia, per caso? È bassina, paffuta, coi capelli...»
    «Per caso avete viveri? Medicine?»
    «Quei pazzi in chiesa cosa stanno facendo? Li sentiamo cantare...»

    «Avete visto la Bestia?»
    Silenzio.
    Ogni paia d'occhi presente in quella stanza sembra essere rivolto verso di voi.

     
    Top
    .
  8. Deneb Eilean
     
    .

    User deleted


    Delle persone barricate nella locanda c’intimano di entrare in fretta. L’ambiente interno è gremito di rifugiati e c’è un odore sgradevole. Alla domanda dell’omone alpestre rispondo con un filo di titubanza.

    « Sono del Presidio Ovest, ero di passaggio qui a Nord per un piccolo lavoro. »

    Se qualcuno di loro ha familiarità con l’inflessione d’occidente, avranno la conferma che sono una straniera. In questo momento sto sperando che l’accoglienza dei nordici per gli stranieri non sia peggiore di quella che si respira dalle mie parti.

    Il gruppo di persone si stringe intorno, incalzandoci con parecchie domande. Non riesco a seguirne una che già si sovrappone un altro sfollato con le sue ansie. Il chiacchiericcio viene placato dal signore che ci ha aperto la porta. A giudicare dal tono autorevole scommetto che si tratta di una figura di riferimento per il pugno d’anime che abita a Rokkanui.

    « Non ho visto nessun animale in particolare. Ho sentito dei lupi nella zona, ma nient’altro. »

    Gesticolo leggermente con le mani come se dovessi scusarmi per qualcosa, poi riguadagno un po’ di contegno.

    « Fuori non c’è nessuno: che cos’è successo? »

    Nel frattempo mi sbottono il giaccone imbottito, sotto s’intravede la mia tuta aderente. Qualcuno prima mi chiedeva viveri e medicine: in effetti ho un po’ di entrambe le cose, ma bastano a malapena per il mio viaggio di ritorno. Non voglio separarmene ora, non nella mia condizione… però mi spiace per queste povere persone. Quanto tempo hanno già trascorso in queste condizioni precarie?

    La Bestia di cui parlano dev’essere la causa di tutto.

     
    Top
    .
  9.  
    .
    Avatar

    back to the stars

    Group
    Member
    Posts
    1,941

    Status
    Offline

    Lasciare che fosse Deneb a scendere in prima linea era stata una buona idea.

    Infatti, appena la guerriera e la strega misero piede all’interno della locanda, un fiume di domande concitate si riversò addosso alla giovane che per prima si era esposta alle occhiate sospettose della gente locale, dirigendosi solo in un secondo momento verso la negromante... a cui comunque non fu risparmiata una buona dose di “avete visto mia figlia?”, “com’è la situazione, là fuori?”, “avete dei viveri? Medicine?”, “Quei pazzi in chiesa cosa stanno facendo?” e via discorrendo.

    La diffidenza iniziale, e gli sguardi truci che le avevano trafitte dall’alto di un sicuro balcone, era del tutto scomparsa, sostituita invece da una marea di richieste d’aiuto; nulla di cui stupirsi, considerato lo stato miserevole nel quale versava quella povera gente. Sembrava un vero e proprio campo profughi, con tanto di persone accampate un po’ ovunque, accalcate in ogni angolo, col classico tizio che distribuiva zuppa dal bancone, puzza di fumo e di sudore... e patate marce arrostite.

    Cercando di mantenere un certo contegno, Lyssandra si portò titubante la destra a coprire naso e bocca, per soffocare un colpo di tosse e al contempo mascherare una smorfia disgustata.

    Lyssandra Penteghast, giunta fin quaggiù dal lontano Presidio Est per... affari personali.

    Sguardo gentile, sorriso cordiale.

    Io, e immagino anche la signorina qui presente, avevamo intenzione si sostare alla vostra locanda per qualche tempo, per rifocillarci e riposare un poco prima di riprendere il cammino, ma... ahimè, mi duole constatare che qualcosa di terribile deve aver colpito il vostro umile villaggio. Forse proprio questa “bestia” che avete appena nominato?

    La faccenda pareva seria, e l'eretica non mancò di sottolinearlo mostrandosi dispiaciuta.

    Da quel poco che era riuscita a ricavare dagli stralci di commenti sussurrati e disperati che aveva udito fino a quel momento, gli abitanti di Rokkanui non sembravano affatto vittime di una catastrofe naturale, bensì di un evento disastroso ben preciso... forse addirittura d’origine umana? Il fatto, poi, che alcuni di loro avevano definito “pazzi” i tizi rinchiusi in chiesa a cantare chissà che razza di litania, bastò ad attirare tutta l’attenzione -ed i sospetti- della strega. Tutto ad un tratto, l’idea di donare a quella gente il suo cibo e le sue medicine non le pareva più tanto saggia (e conveniente), soprattutto se quelle provviste bastavano a malapena per lei! Insomma, nel caso avesse deciso di rischiare la pelle per salvare quel branco di poveracci, preferiva tenerseli, i suoi preziosissimi impiastri curativi.

    Deneb, intanto, adesso finalmente al caldo e all'asciutto, aveva deciso di sbottonare il pesante cappotto... e lo sguardo curioso di Lyssandra proprio non riuscì a fare a meno di posarsi, seppur fugace e discreto, lungo tutte le graziose forme messe in mostra da quella tutina aderente.

    Oh, sì... aveva scelto davvero una bellissima ottima compagnia.

    dead to the world, alive for the journey

    « Lyssandra Penteghast scheda »
    codice role © Hellsing~ NON COPIARE - WANT YOUR OWN? GET IT


    Edited by Red Jenny - 8/10/2015, 00:04
     
    Top
    .
  10.  
    .
    Avatar

    You say I'm changing?
    Sorry, I didn't know
    I had to stay the same.


    Group
    Member
    Posts
    11,292

    Status
    Offline
    La bestia è nera, feroce e cattiva, vi dicono.
    È comparsa dal nulla, e ha iniziato a fare a pezzi la gente. Nessuna motivazione, nessun preavviso: una notte era tutto pacifico, e quella dopo la neve si era tinta di sangue.
    Non pare aver bisogno di mangiare, o meglio, nessuno l'ha vista nutrirsi: una volta ammazzato qualcuno passa subito alla vittima successiva, senza perdere tempo a gingillarsi coi cadaveri. Si muove unicamente di notte, ed è silente e schiva come una biscia.

    Ne ha ammazzati parecchi nelle case più in periferia del villaggio, là alle pendici della collina. Poi qualcuno ha iniziato a notare le assenze, i cadaveri sono stati scoperti, e tutti hanno sentito l'urlo della piccola Marnie quando è uscita di casa per prendere il suo maglione sulla veranda.
    Uccidere la Bestia? Oh, ci hanno provato in tanti. Vedete quel tizio senza un braccio seduto vicino al camino? Lui ci ha provato. Le ha infilzato un forcone in pieno petto, ma è affondato nella carne come fosse burro. È fatta di catrame e zanne, e di rancore e di sadismo senza fine.
    Poi, come se non bastasse, due giorni fa hanno bruciato la ragazza.

    C'è chi ha preferito la chiesa al rifugio della taverna. I vecchi, i creduloni, quelli troppo spaventati fare qualcosa. Quelli che hanno iniziato a pensare perché la Bestia è qui?, invece del più pratico come la facciamo fuori?
    Perché l'orrore è ancora più spaventoso quando non ha giustificazione alcuna.

    Prima ci sono stati i canti e le preghiere. Li sentite anche ora, no? Oh, signor Dio che protegge la montagna, perdonaci se ti abbiano offeso. Roba così. Hanno pregato tutte e loro divinità, e quando le hanno finite si sono rivolte alle più antiche, agli spiriti guida che proteggono i nomadi della steppa. Gli déi animali, più affini alla Bestia delle divinità dell'uomo.
    Poi hanno bruciato la ragazza. L'hanno trascinata fuori per i capelli, le mani legate, l'hanno picchiata con dei ciocchi di legno e poi glieli hanno buttati sopra.
    Hanno acceso le torcie, e le hanno buttato sopra anche quelle. E poi paglia, libri, vecchi pezzi di stoffa e gambe di sedie.
    A questo punto, alcuni sono usciti dalla caverna per andare a massacrarli di botte. È seguita una rissa, e nella colluttazione il fuoco, non più guardato, si è esteso al resto della città.
    Gli assassini sono tornati a rintanarsi nella chiesa come topi paurosi. Chi è rimasto ha buttato neve fresca sulle case in fiamme, placando il fuoco, per poi tornare a rincantucciarsi nella taverna. A togliersi il sapore della bile con le ultime gocce d'alcool.

    La situazione è brutta. C'è chi parla di abbandonare questo villaggio maledetto, ma mancano viveri ed equipaggiamento per organizzare il viaggio - la città più vicina dista un paio di giorni di cammino.
    Vi darebbero volentieri del cibo, questi signori, ma come avrete ormai capito restano solo le gambe dei tavoli da mangiare.
    Ma voi, per caso, sareste mica delle streghe?
    Una domanda posta con reverenza. Occhi timorosi puntati su di voi.

    Ne Nord, lo sapete, il popolo è superstizioso e poco tollera le pratiche occulte. Ma quando ad attaccarti è qualcosa che va contro tutto quel che è normale, sensato e verosimile, c'è solo una soluzione possibile:
    combattere il fuoco con il fuoco.
     
    Top
    .
  11. Deneb Eilean
     
    .

    User deleted


    Una belva assassina che si stava accanendo sulla popolazione. Mi sale un familiare senso di nausea mentre proseguono il resoconto. È tutto un orribile déjà-vu. L’intera faccenda si è evoluta nella stessa direzione che avrebbe preso nella mia vallata se io non avessi…

    Serro istintivamente i pugni quando sento del rogo di una ragazza innocente, offerta in sacrificio da alcuni fanatici sperando di poter placare l'ira di qualche divinità. Sto per chiedere perché non hanno segnalato le stragi alle autorità, poi mi blocco. So a sufficienza della situazione di questo Presidio per potermi rispondere da sola: non c’è nessuna guardia cittadina o esercito regolare che risponderebbe alle richieste di questo paesino di periferia. Chi detiene il potere si è blindato da mesi nella capitale, squadrando dall’alto le vite dei miserabili. La situazione è perfino peggiore di quella dell'Ovest: questo popolo è totalmente allo sbando.

    Infine ci chiedono se siamo delle streghe. Il loro tono è quello di chi non ha più speranze a cui aggrapparsi. Questa gente ha perso case, amici, familiari, braccia e perfino l’orgoglio, se sono costretti ad elemosinare l’aiuto di due viaggiatrici apparentemente disarmate. Hanno finito le scorte, probabilmente non sopravvivrebbero un’altra settimana restando qui.

    Cosa devo fare? In teoria io non devo nulla a queste persone. Potrei rifiutarmi, dopotutto non sanno delle mie capacità. Soprattutto non sanno che non è solo una la vita che metterei a repentaglio per aiutarli. Potrei continuare il viaggio, sperando di trovare un altro centro abitato meno sventurato. Certo, nulla mi garantisce che sarei al sicuro da un attacco della belva mentre transito nel suo territorio.

    Cerco quegli occhi bisognosi con lo sguardo e rispondo.

    « Non sono una strega, ma una cacciatrice. »

    Ho fatto la mia scelta.

    « Darò la caccia a questa bestia, insieme a chiunque sia disposto a combattere. »

    Perché chi ha il potere è responsabile verso chi ne è privo. Perché la voce del mio amore mi perseguiterebbe se abbandonassi queste vittime, identiche ai compaesani per cui l’ho sacrificato. Perché voglio che la piccola scintilla di vita che sto covando non si vergogni della sua futura mamma.

    Non voglio più sentire storie di paesi straziati da un mostro.
    Io scelgo di combattere.

     
    Top
    .
  12.  
    .
    Avatar

    back to the stars

    Group
    Member
    Posts
    1,941

    Status
    Offline

    Sguardo freddo e penetrante, Lyssandra ascolta con attenzione il racconto dei sopravvissuti, silenziosa e paziente, immersa nello sciamare dei suoi pensieri. Espressione impassibile, marmorea e assorta, la strega non si lascia sfuggire alcun commento inopportuno, concentrata invece ad analizzare i fatti come un cerusico che disseziona un cadavere. La Bestia non è una bestia qualunque, le dicono, uccide -a quanto pare- per il solo piacere di farlo... eppure, nessun animale, per quanto feroce, uccide senza un motivo. Lyssandra ne è ben consapevole.

    Un animale uccide solo per difendersi o per mangiare... ma questa “bestia” aveva compiuto un massacro; s’era accanita sul villaggio senz’alcuna ragione apparente. Un semplice animale non si comporta così... e la conferma ai sospetti della strega non tarda ad arrivare. Hanno provato ad ucciderla, aggiungono, e hanno fallito; qualcuno ha addirittura perso un braccio... povera anima. L’hanno trapassata da parte a parte con un fottuto forcone e non è servito a nulla... se non a farla imbestialire ancor di più. Una creatura tanto abominevole non può che essere classificata come un mostro. Un mostro in piena regola.

    Poi hanno bruciato la ragazza.

    A quella rivelazione, la maschera d’indifferenza dell’eretica s’incrina e si spezza, lasciando trasparire una smorfia disgustata sul volto teso dall’indignazione. Fottuta ignoranza! Fottuta superstizione! Per colpa loro aveva quasi perso la testa! Letteralmente! La parte di lei che fino a quel momento le aveva suggerito di non fare l’eroina, di non rischiare la vita per salvare un branco di poveracci, per un attimo si affievolisce, soffocata da un’altra vocina che le intima di spaccare il culo ai quei fanatici rintanati in chiesa.

    Il ricordo della sua esecuzione mancata è ancora troppo fresco nella sua mente per poter essere ignorato. L’eretica non avrebbe permesso ad altri di fare la stessa fine che per poco non era toccata a lei. Eppure... alla domanda “siete delle streghe?” Lyssandra ha un attimo d’esitazione: non vuole rivelare di essere una negromante; troppi rischi, troppa gente superstiziosa... eppure, mentire dicendo di essere una guerriera l’avrebbe solo coperta di ridicolo. Lyssandra non ha altra scelta che dire la verità e prepararsi ad un'eventuale stangata. Così, indossata la maschera della donna fiera e senza paura, l’eretica prende parola.

    Io sono una strega...
    Meglio comunque restare sul vago, per ora, e studiare la reazione dei presenti.

    ...e sarò ben lieta di mettere le mie conoscenze arcane al vostro servizio.
    Un leggero inchino... e un sorriso gentile per conquistare anche gli animi più ostili.

    Tanto i presenti quanto quei pazzi rintanati in chiesa avrebbero potuto benissimo scaricare su di lei la colpa di tutte le loro sventure... ed è questo che la preoccupa; questo, e la consapevolezza che se avesse comunque tagliato la corda ripreso il cammino da sola, con una mappa che forse avrebbe fatto meglio il suo lavoro come carta da parati, al freddo e al gelo nella tundra ghiacciata con il rischio d’essere ridotta a brandelli dalla Bestia, avrebbe rischiato sul serio di rimetterci la pelle.

    Darò la caccia a questa bestia, insieme a chiunque sia disposto a combattere.
    Non vede altra scelta, l'eretica. Sarebbe restata, ma...

    Non si può combattere ciò che non si conosce, signorina Deneb.
    Prima di commettere qualche sciocchezza, suggerisco d’indagare.


    Il cervello prima dei muscoli. Sempre! Soprattutto quando c’è in ballo la sua vita!

    dead to the world, alive for the journey

    « Lyssandra Penteghast scheda »
    codice role © Hellsing~ NON COPIARE - WANT YOUR OWN? GET IT


    Edited by Red Jenny - 4/11/2015, 12:57
     
    Top
    .
  13.  
    .
    Avatar

    You say I'm changing?
    Sorry, I didn't know
    I had to stay the same.


    Group
    Member
    Posts
    11,292

    Status
    Offline
    Non sanno cosa pensare.
    Alcuni sono intimiditi dalle vostre rivelazioni. Altri sbuffano, lo sdegno ben visibile sui loro volti. Altri ancora alzano lo sguardo al soffitto, come a chiedersi quando finirà questo supplizio.
    Una strega e una cacciatrice. Donne! E dite di poterli salvare. Sì, vabbeh.
    È ridicolo e umiliante e sa di sbagliato.
    Ma hanno forse altre soluzioni?

    L'omone che vi ha aperto alza la mano, annunciando con decisione «Io ci sto.»
    Altre mani si alzano, con reticenza. Una quindicina in tutto, quelli ancora abbastanza in forze da poter lottare e con la mente ancora abbastanza sana da sopportare l'idea di rivedere la Bestia. Lo vedete il vecchio Jack, quello che fissa il muro sbavando in un angolo? È così da quando il suo sguardo ha incrociato quello del mostro. "È così buio" è tutto quel che sa dire, ora, una frase che ripete con la perseveranza del corvo di Poe.

    I volontari sono una quindicina in tutto. Armi a disposizione: bottiglie rotte, torcie, forconi e pezzi di legno.
    Sono un gruppo scalcagnato, ma è il vostro gruppo. Seguiranno ciecamente ogni vostro ordine, poiché non hanno nessun altro in cui credere.
    La stanza pare ravvivarsi, idee e proposte iniziano a volare da un tavolo all'altro. La vostra sola presenza pare aver ridato un barlume di speranza a quegli uomini.
    Cosa fare? C'è chi propone, a malincuore, di abbandonare il villaggio. Chi dice di fare delle trappole, chi di attirare la bestia allo scoperto (buona idea, Eric! Ma fai tu da esca, vero?). Chi pensa a quei bastardi in chiesa, che forse andrebbero bruciati per primi. Chi dice di fare degli amuleti, chi pensa che sarebbe bene iniziare a pregare.
    La decisione finale spetta a voi.

    QM point Iniziamo ad entrare nel vivo della quest :flwr: il sole sta calando, ma avete ancora tre ore prima del tramonto. Decidete voi come impiegare il tempo, questa fase durerà quanti turni vorrete voi.
    Se avete domande da porre ai vostri ometti, oggetti da richiedere e così via, fatelo nel bando così velocizziamo.
     
    Top
    .
  14. Deneb Eilean
     
    .

    User deleted


    Ho il sospetto che lì dentro non siano in pochi a dubitare delle nostre capacità. Non so niente dei poteri della signorina Lyssandra - che inaspettatamente ha confermato di essere una strega! - ma posso capire che almeno la sottoscritta non dia esattamente l’idea di essere una guerriera. Mi hanno visto disarmata, dopotutto, e senza la mia lancia sono soltanto una ragazza atletica ma non molto minacciosa. Non è ancora il momento di brandirla, qualcuno potrebbe spaventarsi: meglio guadagnarsi prima la fiducia di tutti mostrandosi competenti in materia di bracconaggio.

    Non si può combattere ciò che non si conosce, signorina Deneb.
    Prima di commettere qualche sciocchezza, suggerisco d’indagare.


    Ecco, appunto. Ho dato l’impressione di voler correre fuori trascinata dalla foga del momento, vero? C’è poco da fare: pur essendo intenzionata a pianificare la spedizione, c’è una parte di me che non riesce a starsene con le mani in mano. La crescente tensione, che mi percorre il corpo fintanto che trattengo la Gàe Bolg dal materializzarsi, non fa che aggravare la mia indole impulsiva.

    « Sì, certo. A tal proposito vorrei farvi qualche domanda… »

    Inizio così una discussione per cercare di raccogliere altri dettagli sulla Bestia in questione. Ci raccontano che è una creatura notturna, proveniente dal lato settentrionale della vallata. Si muove come un’ombra impercettibile, lasciando soltanto delle scie di unto al suo passaggio. Occhi gialli e brillanti che inducono alla pazzia, corpo molle, stranamente non assimila ciò che inghiotte. Da come la descrivono non sembra assolutamente un animale normale. Potrebbe essere un Oni - un demonio - come li chiamiamo ad Ovest?

    Passiamo poi a parlare delle persone (almeno una quarantina) che si sono rifugiate nel santuario. Sono barricati dentro e si tratta principalmente di gente che non potrebbe darci una mano. E se anche potessero, sono sicura che rifiuterei l’aiuto di qualcuno così privo di buonsenso da bruciare una ragazza innocente. Ci faremo bastare le nostre forze attuali.

    « Allora pensiamo ad un piano d’azione. »

    Mi siedo ad un tavolo mentre penso alle nostre prossime mosse.

    « Se a questa bestia dà fastidio la luce, potremmo attirarla in trappola dividendoci in due gruppi: il più numeroso dovrebbe spingerla con le torce verso l’altro gruppo, che avrebbe il compito d’intercettarla. Se riuscissimo a tagliare le sue via di fuga, o ancor meglio ad immobilizzarla, potrei riuscire ad abbatterla. »

    Mi basterebbe averla a tiro, bloccata per i pochi istanti necessari.

    « C’è qualche strettoia tra le rocce, qui nei dintorni? Oppure un fosso? »

    Ci serve un vicolo cieco in cui spingere l’Oni.

     
    Top
    .
  15.  
    .
    Avatar

    back to the stars

    Group
    Member
    Posts
    1,941

    Status
    Offline

    In un primo momento, Lyssandra non sa come interpretare la reazione dei presenti alla sua rivelazione di essere una strega, ma più gli sguardi sospetti e le smorfie sdegnate si moltiplicano, più la negromante sente montare dentro di sé la rabbia. Soffocando a stento l’impulso di mandare tutto all’aria ed abbandonare quegl’ingrati al loro destino, l’eretica si lascia sfuggire solo una fugace occhiata oltraggiata, il volto teso dall’emozione e dallo sforzo di mantenere un certo contegno. Soltanto in virtù di tutti gli anni passati a Corte, dov’era necessario indossare un’armatura di cortesia se si voleva sopravvivere in quel nido di serpi, Lyssandra riesce a mascherare il suo crescente nervosismo con un sorriso cordiale, seppur forzato.

    La strega comprende la disperazione di quei poveracci, come anche la loro diffidenza verso le nuove arrivate, stranamente così ansiose -si fa per dire- di aiutarli, ma non è questo ciò che la turba. L’eretica conosce fin troppo bene la paura e il disprezzo, ha sperimentato sulla sua pelle le atrocità di cui è capace un popolo ignorante, ma... quella gente è diversa, quella gente non la sta guardando con gli stessi occhi dei suoi carnefici. No, gli sguardi di quelli straccioni sono sì sospettosi, ma non spaventati, e la loro diffidenza appare più come il risultato dell’orgoglio ferito, che di altro. La sua recente confessione di essere una strega, infatti, sembra non averli turbati molto, tanto che le loro smorfie nervose paiono comunicare uno stato d’animo non di vera e propria paura, quanto invece di pura e semplice esasperazione.

    “Una strega. Un’altra gatta da pelare.” Ecco cosa staranno pensando.

    Patetico. Folle, e patetico. Se solo la sua mappa non fosse più utile come carta da parati, e non ci fosse alcun mostro a terrorizzare quelle lande desolate, Lyssandra avrebbe lasciato quel fottuto villaggio seduta stante. Lei aveva fatto loro il favore di offrire il suo preziosissimo aiuto, e loro decidono di ripagarla così?!

    Un altro branco d’ignoranti... che l’Abisso se li prenda! Loro, e quei pazzi rintanati in chiesa!

    Io ci sto.

    L’omone che le aveva fatte entrare alza la mano, annunciando con vigore le sue intenzioni. L’omone si salva così dalla furia di Lyssandra, insieme ad una quindicina di persone che -seppur con reticenza- si uniscono alla causa. Il sorriso cordiale sempre in mostra, ma ormai non più lì a fare solo bella figura, il volto teso della negromante finalmente si rilassa, come anche l’atmosfera, che subito si anima di speranza e d’idee. Forse quella gente non è poi così stupida... orgogliosa e patetica e ignorante, sì, ma non stupida.

    [...] vorrei farvi qualche domanda.

    In quel vociare sconnesso, però, solo una voce attira l’attenzione della strega: quella di Deneb, che sembra aver preso a cuore il suo consiglio di non correre rischi inutili. Ottimo, soprattutto perché le sarebbe davvero dispiaciuto avere la morte della cacciatrice sulla coscienza... specialmente se quella cacciatrice è anche l’unica -eccetto lei stessa- ad avere una minima idea di come si affronta un mostro. Aveva visto la sua lancia, l’eretica: un’arma prodigiosa... come prodigioso dev’essere il talento di colei che la impugna. E un simile talento -un simile, preziosissimo, alleato- è meglio tenerlo in vita il più a lungo possibile.

    L’unica informazione degna di nota per le sue competenze arcane che Lyssandra riesce a ricavare da quel discorso, è la faccenda del campione organico del mostro, che subito cattura il suo interesse, facendo brillare i suoi occhi di ghiaccio di rinnovata curiosità. Forse, esaminando quel campione, sarebbe riuscita a ricavare qualche indizio utile su come uccidere la Bestia... o, se non altro, capire meglio che razza di creatura hanno davanti.

    Mi duole dover insistere, e mettere di nuovo un freno all’audacia della signorina Deneb, ma ribadisco che senza nulla conoscere della mostruosità che abbiamo davanti, non possiamo arrischiarci ad affrontarla. Comprendo bene il vostro desiderio di rivalsa, signori miei, ma dobbiamo essere cauti.

    Conclusa la sviolinata infarcita di belle parole, la strega si avvicina all’omone che le aveva fatte entrare nella locanda, il sorriso di cortesia ora mitigato dal volto serio e distaccato, dall’aria quasi... professionale.

    Il campione che avete prelevato dalla Bestia... permettetemi di analizzarlo. Le mie conoscenze d’alchimia potrebbero rivelare qualche informazione utile.

    dead to the world, alive for the journey

    « Lyssandra Penteghast • scheda »
    codice role © Hellsing~ NON COPIARE - WANT YOUR OWN? GET IT


    Edited by Red Jenny - 1/12/2015, 18:30
     
    Top
    .
30 replies since 31/7/2015, 23:45   615 views
  Share  
.