A Fallen Hero's Memories

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    Viaggiatore dei Mondi

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    Keron

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    Senza nome



    Geisine, prima



    Il caldo estremo e il rumore delle bolle che scoppiano, dopo un lento gonfiarsi, bastano a dare l'idea chiara del luogo inospitale in cui un povero vecchio si era andato a cacciare. Stava lì immobile sul terreno più sicuro e lontano dai fiumi di lava. Le mani dietro la schiena, coperte dal lungo mantello svolazzante sull'estremità bassa e libera. Affianco al vecchio fluttuava un bastone decoroso, decisamente insolito da vedere, specie se accostato col poverissimo abbigliamento del proprietario. Vestito di scuri, roba pesante, il mantello era dotato di un cappuccio per coprire il i lunghi e grigi capelli. Chiunque si sarebbe chiesto chi fosse e, sopratutto, come riusciva a stare in un ambiente così caldo con dei vestiti pesanti come quelli.
    "Ci siamo quasi" - tre semplici parola, si scompose e la destra afferrò il bastone con una decisione e precisione entrambe forgiate dalla lunga esperienza del vecchio. Al ritmo delle note incandescenti, si unì un ticchettio alle volte regolare. Quello si dirigeva a passo costante, per quanto poteva seguire il percorso, verso una direzione e una posizione ben note a lui. In qualche modo lo sentiva, avvertiva la presenza di un'anima incatenata da qualche parte.
    "Non ci sono dubbi" - poggio l'altra mano sopra una pietra perfettamente regolare, anzi..stranamente, di evidente ricchezza magica. Al solo tocco poté avvertire, senza alcun dubbio, la presenza di qualcuno all'interno. Non certo dentro la pietra..bensì mescolato con ogni atomo che componeva tale pietra. Dentro e fuori allo stesso tempo. Un colpetto distinto al suolo col bastone mosse l'aria intorno alle creature dotate d'anima. Da sopra la pietra si materializzo una figura completamente indefinita. Pareva un fantasma azzurrognolo, privo di qualsiasi elemento caratteriale..se non necessario a definirne l'umana razza.
    "Come ti senti?" - chiese privo di fretta, se si aspettava di aver terminato il suo compito..allora avrebbe dovuto rimpiangerne il solo pensiero, additando tutto alla sfortuna.
    "Sono un po' confuso.." - esordì l'anima con voce tremante e dal volume incostante, come una radio in continua perdita di frequenza.
    "Va tutto bene" - il vecchio cercò di confortare la parola anima priva di ricordi, o semplicemente annebbiati sul momento, e rimase immobile ad osservare la figura trasparente.
    "Chi sei?" - dopo una piccola attesa, provò ad andare al dunque, a capire a fondo la questione..quale anima stava salvando stavolta?
    "Agni" - rimase sorpreso udendo tale parola, non più di quanto non parve la stessa anima, medesima nel citarla.
    "Ti chiami Agni?" - continuò, scambiando l'antica città natia dell'anima col suo nome totalmente sconosciuto. Non aveva colpe, il vecchio, nessuno aveva idea di cosa fosse Agni e, nel contesto, era fin troppo facile cadere nell'errore e confonderlo con un nome di persona.
    "No!" - la figura si agitò, quella che aveva la forma di braccio..si piegò e si sollevò, sottolineando l'atteggiamento irato dell'immateriale.
    "Agni è la mia patria!" - svelò il piccolo malinteso.
    "Dunque provieni da Agni, chi sei?" - non ottenne risposta, non per volontà o scelta, nemmeno per obbligo, non era costretta a rimanere in silenzio. Doveva essere una domanda semplicissima. Il vecchio se ne accorse, percepì l'anomalia e non poté far altro che prenderne atto e cercare di sistemare la questione.

    Geisine, ora



    "Benvenuti signori!" - esclama continuando a darvi le spalle. Dopo aver deciso di offrire il vostro aiuto a questo povero vecchio, vi siete diretti verso Geisine e in breve tempo siete stati in grado di individuare la figura immobile su una parte di terreno rialzata, di fronte ad una singolare roccia liscia e priva di segni, grande almeno un metro.
    "Non siate timidi, venite presso me" - vi esorta ad avvicinarvi, ad entrare nell'immaginario cerchio magico in cui il clima estremo non è avvertibile, dove la mente ha un problema in meno a cui pensare. Infine si volta e, insieme all'anima sospesa, vi osserva uno a uno.
    "Io sono un Evocatore, non c'è alcuna necessita di presentarvi..preferisco mantenere l'anonimato" - dice portando le mani dietro la schiena.
    "Quello che vedete alle mie spalle è un'anima incatenata. Non sempre le cause sono chiare..per sortilegio o volontà, è possibile scovare luoghi in cui queste povere anime vi rimangono bloccate" - lancia un'occhiata alla figura alle sue spalle e riprendo a rivolgere i suoi occhi stanchi a voi.
    "Normalmente mi occupo solo di trovare tali anime e liberarle..ma per questa ho bisogno del vostro aiuto" - il volume della voce si abbassa, così segue il capo mentre lo sguardo rimane fisso su di voi.
    "Prima che spingiate la vostra curiosità con domande..ho avvertito un'interferenza magica, in parole semplici: qualcuno ha manomesso i ricordi dell'anima togliendomi, di fatto, la possibilità di liberarla" - tutto ciò può sembrarvi interessante, qualcuno è entrato in contatto con l'anima prima del vecchio e ha creato qualche scompiglio tra i ricordi della stessa. O almeno è la supposizione che potete intuire ora, poiché in realtà tutto ciò avviene sul momento, in contemporanea.
    "Il vostro compito è semplice: io aprirò un portale per voi..un portale che vi condurrà in uno dei tanti ricordi di quest'anima. Trovate il colpevole e aiutatemi a salvare quest'anima da ciò che l'affligge e non le permette di andare oltre" - frettoloso, schietto, crede che tutti voi siate pronti e disposti a completare l'incarico. Vi sorride, credendo sempre con più fermezza l'idea che il vostro altruismo sia pari al suo. Nel frattempo l'anima, alle spalle dell'Evocatore, rimane a fluttuare con costanza senza proferire parola.

    CITAZIONE
    Benvenuti, benvenuti! Spero che questa quest sia di vostro gradimento! Non c'è molto da dire..il prologo lo conoscete già dal Bando. Il vostro obiettivo è semplicemente raggiungere Geisene (o partire da lì) e seguire la conversazione col cliente. Il vecchio evocatore va dritto al sodo, questa è la vostra occasione per fare domande più specifiche o chiarimenti. Per qualsiasi genere di domanda sapete dove e come trovarmi! Oh dimenticavo..avvicinandovi all'Evocatore, i vostri pg entreranno in un cerchio magico invisibile che permette a chi è all'interno di provare una temperatura esterna decisamente più umana..per sopportare il caldo, sapete.
     
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  2. °Nyram The Faceless°
     
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    -parlato-
    "pensato"
    -sussurri senzavolto-


    Mordred Le Fay



    Aveva rapidamente appreso che il miglior modo per apprendere e ottenere potere, era viaggiare: vedere, sentire, imbattersi, erano le vie più facili per mettere le mani su qualcosa che avesse vero valore. Sino ad allora le voci lo avevano portato a girovagare anche più del dovuto, senza vero guadagno. Probabilmente la cosa più importante che aveva appreso, era che trovava il caldo estremamente irritante.
    Nei ricordi di quel gracile simulacro non vi era riferimento ad una calura simile, la loro permanenza ad Albione era stata disseminata da un clima generalmente mite, umido, alla peggio. Anche nelle squallide tasche dimensionali di passaggio sino ad allora non aveva incontrato zone veramente calde, e il freddo gli risultava stranamente confortevole.
    Per contro, quella calura secca e costante gli risultava irritante a dir poco. Avvolto nel manto scuro, il volto affossato nel largo cappuccio e le pieghe del tessuto tirate sin sopra le labbra pallide, la figura scura appariva come un'ombra spettrale, baluginante nel passare tra i letti formati dai ruscelli lavici. Quel luogo era davvero interessante ad un primo impatto: deserto, quieto, inospitale, il vero problema era quel costante senso di oppressione che portava la temperatura della pelle a un livello davvero disturbante. Avrebbe avuto cura di eliminare totalmente i concetti di calura e luce per primi, dal creato, una volta che ne avesse avuta occasione.
    Senza contare che nel tragitto aveva avuto una serie di spiacevoli inconvenienti e qualche incontro fastidioso che lo avevano portato a doversi reincarnare già un buon numero di volte, ritardando peraltro il viaggio.
    -Thaer'hum!..-
    L'imprecazione sorse spontanea, nel tono profondo e freddo, venato da una nota insolitamente seccata, constatando di ritrovarsi alle pendici di un breve tratto scosceso, composto da uno spezzone di roccia a strapiombo attraversato da viscidi rivoli di liquami sulfurei. Estrasse Ex-cidium con un rumore metallico, chinandosi appena per balzare lungo il lastrone polveroso, inchiodando la lama alla roccia irregolare.
    Con uno sprizzo di scintille la discesa iniziò, simile a quella su uno scivolo di polvere, terra sabbiosa e pietre laviche, solo per terminare con un breve salto.
    La discesa termina sul brullo terreno, con un tonfo delle gambe accuratamente ripiegate e un sibilio del tessuto del manto, ondeggiante nell'aria al pari di una coda composta di tenebre sinuose.
    Uno sguardo insolitamente luminoso e gelido si sollevò dalle ombre del tessuto, scrutando lo spiazzo deserto di fronte a se. Deserto se non per una sagoma, almeno. Finalmente.

    Il simulacro generò nuovamente la catena che sosteneva l'aria di scostante compostezza sul volto del suo manichino, calandosi più a fondo nella coscienza del fù umano in previsione del dialogo imminente. Evidentemente era il primo ad essere giunto, anche se si augurava di essere anche l'ultimo.
    Lo sguardo, mentre si avvicinava a lenti passi composti, reinfoderando l'arma, si posò sulla figura vetusta e all'interessante tesoro che egli custodiva. Lo esaminò con attenzione, nell'avvicinarsi, celando i pensieri dietro una facciata sibillina ed impenetrabile. Lo assalì un improvviso senso di soddisfazione nel rendersi conto a un certo punto, che l'aria attorno a se sembrava allentare la sua morsa odiosa, lasciandolo libero di scrollarsi la calura di dosso. Avvertì un rumore avvisarlo che qualcun'altro era arrivato quasi nello stesso istante, ma prima che potesse voltarsi ad esaminare le presenze, il vecchio prese a parlare.
    Sotto la stoffa fu quasi impercettibile la smorfia di divertimento che era sorta inconsciamente al sentire la richiesta di anonimato dell'altro, smorfia che baluginò per un breve istante, prima che le spiegazioni dell'altro lo portassero ad assottigliare lo sguardo, in attesa del suo momento. Ed esso giunse quando l'altro lasciò cadere le sue parole, osservandoli con l'aria di chi osserverebbe un uomo spezzare del pane in tempi di magra. Che anima ingenua..
    -Molto bene, Uth-Shalef, nulla a cui gli avvisi non ci avessere preparato, credo. Ma ritengo che ci siano delle incognite che potrebbero rappresentare pericolo per noi e per l'anima affranta alle tue spalle, qualora non chiariti..-
    La voce si levò, lenta, profonda e rassicurante, dalle pieghe dell'ombra e del tessuto, riferendosi all'altro con un antico appellativo riservato ai vecchi esperti nella loro arte.
    -Interagire con i ricordi dell'anima in questione.. Potrebbe avere ripercussioni su noi o.. lui? Ho i miei dubbi che avresti richiesto dei semplici spettatori non paganti, fosse solo per scrutare nei suoi ricordi.. Qualcosa su cui metterci in guardia o illuminarci?-
    Chiese quindi semplicemente, rivolgendo lo sguardo indecifrabile allo spirito alle sue spalle. Possedeva una certa affinità innata con gli spiriti, grazie al suo simulacro, e se la situazione si fosse volta a suo favore.. La avrebbe sfruttata meglio che poteva. La domanda quindi era vaga e allo stesso tempo mirata: qualunque informazione al proposito, avrebbe favorito la sua riuscita nell'impresa: questo intendeva lasciar intendere.. Ed era la verità, poichè di rado mentiva, ma la verità è talmente volubile e ardua da interpretare.. Una bestia che va domata. Così una verità distorta diveniva più infida e pericolosa di una scaltra menzogna, e se possibile, più utile e sicura.
     
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  3. OceanusUmi
     
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    A fallen's hero Memories
    chapter I


    « Sembra che non mangi, che non beva, che non dorma mai... secondo me è un'anima come noi! »
    diceria che corre tra gli spiriti dell'oltretomba

    Presidio del Nord
    Koldran, mattina
    nel rifugio dello sciamano
    temperatura: 6°C
    decimo giorno dopo il sole
    di Teramel

    Spunta dal pavimento e mi dice che devo andare nel presidio del Sud perché c'è qualcosa di interessante. Wok.
    Wok con la sua pancia semiellittica all'apparenza dura, quasi di cemento armato, con i suoi capelli raggruppati in un codino nero e con in mano una scodella piena di riso dice che devo correre; sghignazza, si leva dalla terra e cominciando a svolazzare per la mia baracca cerca di smuovere i pochi oggetti che ci sono: l'agenda, il calamaio, la sedia, il mio giaciglio.
    Non può.
    Wok è uno spirito e non può interagire con la materia fino a quando non lo vorrò io, e ciò significa anche che nessuno può vederlo tranne me. Fino a quando io non vorrò che lui venga visto da qualcun'altro.
    Una folata di vento che penetra tra le fessure delle lamiere e del legno solletica i peli bianchi, proprio quelli che ho sul petto, quelli che si attaccano sulle costole che sembrano un bassorilievo in mogano; i suoi capelli sembrano marmo corvino e ancora una volta Wok sembra essere un'entità completamente estranea al contesto in cui si trova, come la mosca di Giotto.

    --

    Quando si entra nel periodo astronomico della Nuova Stella il confine che è presente tra il mondo materiale e quello celeste si fa più labile. Mancano ancora cinque giorni al primo dì di questo periodo ed è già arrivata qualche anima; alcuni anni succede, come questo.
    Altri anni ancora può accadere anche durante il periodo di Vuoto Stellare, ma è rarissimo.
    Per circa quindici giorni invadono questo purgatorio terrestre, una landa colma di peccatori ignoranti. Ci sguazzano come maiali nel fango, svolazzano, cercano i loro cari e i luoghi dove hanno passato i loro momenti più belli: il primo bacio con la fidanzatina, la loro casa, il luogo dove hanno perso la verginità.
    Quanta pietà: omuncoli primitivi e pelosi che escono dalla caverna e si accontentano di alberi, laghi e cemento; mi riferisco agli uomini, ovviamente. Ignorano completamente il Cielo.
    La felicità suprema; un unico grande orgasmo spirituale.
    Tornando al discorso di prima, questo fenomeno è osservabile notando certi particolari avvenimenti; ad esempio se durante la fase onirica si sogna un albero di pero con uno di arancio proprio in quel preciso momento in cui li si vede insieme Terades e Myonel si sono allineati, e ciò vuol dire che si è appena entrati nella Nuova Stella, oppure quando si hanno più deja-vu al giorno: questi sono infatti dovuti al grande traffico di anime che interferiscono con la memoria; forse potrei continuare la lista all'infinito.
    La nostra esistenza è talmente influenzata dagli astri che non basterebbe una vita a comprenderli tutti.
    Beh, dipende sempre da come si intende il vocabolo "vita".
    JGvrscW

    K0g1Hbl


    Presidio del Sud
    Geisine, pomeriggio
    in una zona non civilizzata
    temperatura: 47°C - 22°C
    giorno della Nuova
    Stella

    La terra nel Geisine vomita in continuazione: la bile, mista a grumi più densi che galleggiano come spugne, si muove plastica in cunicoli per poi depositarsi in grandi bacini acidi e infernali. Gastriti secolari, cessi millenari dove nessuno ha mai tirato lo sciacquone.
    Per quanto riguarda Wok lui ha continuato a seguirmi in modo altalenante, scomparendo e poi ricomparendo tentando di stuzzicarmi in continuazione; non mi dà alcun fastidio perché se lui si diverte lo faccio anche io.
    Mentre penso ciò spunta di punto in bianco da una pietra e mi dice: "Pss... vedi lassù? Quel tizio? Muoviti, vai!"; stiamo avanzando a stento da almeno due ore in questo paesaggio diametralmente opposto a quelli tipici del Nord; forse abbiamo percorso non più di un chilometro in tutto questo tempo ed il caldo, le asperità, i burroni e le irregolarità del terreno si sono coalizzate per rallentarci.
    Da qui vedo un vecchio, un po' più anziano di me, che fissa una pietra e ci dialoga.
    Sono convinto che l'intrusione di Wok sia dovuta a qualcosa di importante, ma allo stesso tempo credo che si sia divertito a suggerirmi più volte la strada sbagliata per allungare il mio percorso.

    --

    Davanti a me e qualche altra persona l'uomo parla di anime, parla di spiriti, è un Evocatore ma non mi sembra che conosca bene quel che sta dicendo. Tra l'altro mi chiedo quali siano le motivazioni che hanno spinto gli altri viandanti a giungere qui, al Sud, in questo dedalo di magma e gas; insomma, io ho le mie "buone" motivazioni, ma gli altri?
    Avvolti da una cappa d'aria tiepida il vecchio, imbacuccato nei suoi vestiti pesanti, giocherellando con il suo bastone pregiato nella mano, ci spiega che quella nube informe, proprio quella che ho davanti in questo momento, è un'anima.
    Come se non lo sapessi.
    Come se non ne avessi mai vista una.
    Sicuramente non sa di che sta parlando. Evidentemente non sa niente di calendari astrologici, allineamenti, costellazioni.
    Oggi come prima carta dei tarocchi è uscita "La Temperanza". Poi ho rimischiato le carte e per sbaglio mi sono scivolate dalle mani sparpagliandosi per terra: l'unica carta a cadere con la figura all'insù è stata La Forza.
    "Di solito", dico, "le anime si vedono meglio, sono meno trasparenti e più definite di questa. Credetemi." Tre giorni fa un cervo zoppicante, nonostante fosse ferito, non si è messo sotto le prime gocce di pioggia sebbene abbiano un effetto curativo. Questo è un cattivo presagio.
    "Wok...". Apro il palmo della mano e lo dirigo verso una zona apparentemente vuota all'interno della semicupola, mettendolo sotto i riflettori per qualche secondo, nella sua bruttezza, facendolo poi scomparire chiudendo il palmo in un pugno. "Sono tipo così". Poi una breve pausa e dico che sì, sono disposto ad aiutare l'anima.
    Spero che in questo modo lo spirito si sia calmato, rassicurato. Le anime prima di tutto.
    E' un dovere, un volere divino.
    Il Matto è rimasto in piedi appoggiandosi alla gamba del tavolo, in bilico.
    Oggi sarà una giornata caotica perché a completare la tetrade è stata La Stella, facendo la sua apparizione al giro seguente.
    E poi quest'uomo è sospetto, ma questa è soltanto una mia impressione.

    JGvrscW


    Nemo.PSICOLOGIA - deciso ad aiutare l'anima;
    FISICO - nulla da segnalare;
    TALENTI - ///
    ATTIVE - ///
    EQUIPAGGIAMENTO - ///
    NOTE - ///
     
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    Viaggiatore dei Mondi

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    الصحراء


    Presentazione


    ~ { Prima dell'incontro


    Non muore ciò che può vivere in eterno.
    Ma nell'arco di strani eoni, anche il
    deserto può morire.

    *

    Geisine. Forse vi eri già stato in passato, ma non lo rammentavi. Quel nome rimbombò familiare nella tua coscienza artificiale. Un mare di magma costellato di vulcani e irte rocce: così lo descrivevano. Chiunque avesse avuto a cuore di tracciarne un ricordo, doveva aver patito l'inferno. Ti colpì dapprima l'incredibile ondata di calore, soltanto dopo il tanfo vulcanico. Eri poco avvezzo alle terre irte. La sabbia era come un cuscino, a confronto. Eppure ti districavi senza difficoltà nel terreno scosceso. Avanzasti tra un masso e l'altro, come se fossero un congeniale piano d'appoggio; finché all'orizzonte, fermo nei pressi di una roccia liscia, non notasti la figura del committente.

    "Benvenuti signori!"

    Eri arrivato.

    *

    ~ { Prima dell'incontro


    Non siate timidi, venite presso me.
    Disse. Non ci fu bisogno che lo facesse, non lo avresti mollato fino ad accordo stabilito.

    Io sono un Evocatore, non c'è alcuna necessita di presentarvi... preferisco mantenere l'anonimato.
    الصحراء ليس له اسم
    Rispondesti. Non ti curasti che capisse, d'altronde era stato lui a chiedere l'anonimato; gli avevi solo specificato una ovvietà. Invero, a voler essere pignoli, ti si potrebbe chiamare anche Yuzrab. Perché sei parte integrante dello stesso e ogni tua azione o pensiero era estensione della sua malevola volontà.

    Quello che vedete alle mie spalle è un'anima incatenata. Non sempre le cause sono chiare..per sortilegio o volontà, è possibile scovare luoghi in cui queste povere anime vi rimangono bloccate. Normalmente mi occupo solo di trovare tali anime e liberarle..ma per questa ho bisogno del vostro aiuto.
    Un'anima. Una in pena. Incatenata alle spalle dell'uomo che, diceva, essere lì per aiutarla. Ma le anime non cercano aiuto. Né lo desiderano. Le anime -tutte- voglio soltanto rivivere in eterno le circostanze della loro morte. Un circolo vizioso e crudele, che s'interrompeva soltanto soddisfacendo determinati requisiti.

    Prima che spingiate la vostra curiosità con domande... ho avvertito un'interferenza magica, in parole semplici: qualcuno ha manomesso i ricordi dell'anima togliendomi, di fatto, la possibilità di liberarla. Il vostro compito è semplice: io aprirò un portale per voi..un portale che vi condurrà in uno dei tanti ricordi di quest'anima. Trovate il colpevole e aiutatemi a salvare quest'anima da ciò che l'affligge e non le permette di andare oltre.
    Curioso. Il Re Vorto non serbava alcun ricordo degli eventi successivi alla sua morte. Questo perché un'anima è un insieme di sentimenti, resi amplificati dal decesso. Immaginate un fiume di emozioni che improvvisamente va in piena, ma che non trovando ove straripare si concentra in un singolo e potente fenomeno sovrannaturale: uno spettro. Il Re Vorto, ad esempio, non era altro che un macinare di odio e propositi di vendetta nei confronti di un Alfiere ormai deceduto e dimenticato. A nulla era valso fargli sapere che la sua collera non era corrisposta. Non volle sentire ragioni. Al contrario, concentrò il suo odio -se stesso- contro quanto di più vicino ci fosse al suo originario obiettivo.

    Te ne stavi quindi in silenzio. Ruotasti il capo in maniera innaturale una o due volte. La tua forma era quella di un umano, alto più o meno come un ragazzo, ma privo di braccia o appendici visibili. La maschera d'avorio rifletteva le nubi rossastre, che si innalzavano dai vulcani. Il tuo sguardo senza vita analizzò prima il vecchio, poi l'anima e infine i tuoi compagni di viaggio.

    Il deserto non è qui per parlare ma per lavorare.
    Questa volta la lingua era umana. La loro.
    Il deserto vuole sapere cosa ci spetta a missione compiuta.

    Eri o non eri un uomo del Boggart?
    Prima il profitto, poi il resto.


    STATUS

    Status Fisico: Ottimo 100%
    Ferite Riportate: Nessuna

    Condizione Metale: Ottimale

    Mana Consumato: 0%
    Mana Residuo: 100%

    Altro: il corsivo è il "pensato", nel post il personaggio ripassa mentalmente quello che viene detto dal Vecchio, perciò in corsivo.

    EQUIP

    Il volto celato
    { Equip: Maschera Bianca
    { Info: la maschera replica l'uso dei normali sensi, mentre i danni subiti sono espressi come spaccature sulla stessa: la distruzione della maschera comporta la morte del personaggio

    Le mille e una notte
    { Equip: Mantello Nero
    { Info: un banalissimo mantello nero logoro

    ABILITA' PASSIVE

    La Sabbia cambia
    { Passive: Cambiare forma a piacimento

    Camminatore degli Abissi
    { Passive: Camminare su ogni superficie

    La Sabbia giunge
    { Passive: Istant-Cast

    La Sabbia condivide
    { Passive: Condivisione attive con le evocazioni

    ABILITA' ATTIVE

    ///
    { Attive:
     
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    Silenzio



    Geisine, ora



    Quindi siete arrivati tutti di fronte al vecchio Evocatore. Non siete in grado di scrutare i suoi occhi, o almeno..se prima poteva esserci l'occasione, ora non più. Quello abbassò un po' il capo nascondendo il suo sguardo e parte del volto. Ascoltava con pazienza tutti i vostri dubbi e domande. Ma non rispose subito, rimase in silenzio, un innaturale silenzio. Stava riflettendo, pensando alle parole giuste, in realtà..non era un tipo impaziente, innaturale anche questo considerando la sua età. Non lo dà a vedere, forse segue lo stesso percorso di quegli antichi che mostrano il loro nervoso attraverso il silenzio. Infine si degna, cercando di rispondere una volta seguendo un proprio ordine.
    "Sei perspicace" - commentò dopo aver assistito alla dimostrazione di uno dei tre assunti. La voce bassa pare trasparire qualcosa di sinistro. Forse qualcuno di voi non ha trovato strano il suo modo di fare o al sua persona, mentre qualcun'altro si è accorto che qualcosa era stato nascosto, oppure..
    "Non lavoro mai con qualcuno, mi occupo delle mie faccende sempre da solo" - affermò, mostrato a voi non degna più nemmeno la coda dell'occhio alla povera anima insofferente. Certo, perché quella non ha chiesto l'aiuto di nessuno, quella non sente dolore o si strazia, rimaneva lì a osservare il gruppo di viventi senza muoversi, in attesa di qualcosa..di tornare a dormire? Di capire che scopo aveva in quel momento?
    "Sembra te ne intendi di anime..è la prima volta che m'imbatto in una di questo tipo, ma sono certo che si tratti di un'anima" - mica si sentiva offeso? Lui era certo delle sue abilità, aveva rilevato l'anima e, con essa, anche alcune anomale interferenze.
    "Ho sempre usato gli stessi modi, ma stavolta sono costretto a cambiare..ho bisogno dell'aiuto di altre persone, persone come voi" - e qui che mostrò i suoi occhi scuri, con uno sguardo determinato, forse troppo, per lui pareva essere una questione seria, magari che andava oltre il semplice hobby. Ignorò le lingue estranee e i nomi cui non poteva capire, a lui interessa solo che voi portiate a termine l'incarico. Però..giustamente è necessario spiegare altre cose, mentre si calò ancora nel silenzio. Lo avete notato tutti di come il suo atteggiamento sia cambiato radicalmente. Dal cordiale all'estremo opposto.
    "Sono molto dispiaciuto per aver omesso alcuni dettagli, ma purtroppo per me e, soprattutto, per voi..non sono sicuro delle conseguenze" - probabilmente è questa la causa della sua serietà, l'espressione del volto si rilassò, come ad essersi tolto un peso.
    "Riconosco questo sortilegio, è molto complesso e per scioglierlo servono numerosi passaggi" - continuò voltandosi verso l'anima, quest'ultima lo ignorava, preferiva guardare voi, gli ultimi arrivati. L'Evocatore tirò su un profondo respiro, tossì forte un paio di volte quasi accasciandosi, non c'è da preoccuparsi per questo, dopotutto porta su molti anni. Si resse sul bastone non esitò a spiegarvi il resto.
    "Voi non dovreste subire alcuna conseguenza, l'anima..se agirete bene nemmeno lei. Entrando nei suoi ricordi dovrete cercare di correggere alcuni errori ma non dovete entrare a contatto col soggetto o finirete per renderla prigioniera - capirete dunque quanto lavoro c'è da fare, non potete parlare o farvi vedere dal soggetto in questione. Il problema, come penserete tutti, è proprio questo: chi è l'anima? Quali sono gli errori? Provate solo a immaginare cosa può succedere se v'imbattete accidentalmente con il soggetto..poi dovreste trovare un modo per cancellare voi stessi dai ricordi, troppo difficile. Magari è per questo che lavora sempre da solo, l'Evocatore, o pure c'è dell'altro ancora oscuro.
    "Qualsiasi cosa volete in cambio, ve la fornirò..ma non abbiamo più tempo, se indugiamo oltre ci saranno troppi ricordi da correggere" - afferrò il bastone con entrambe le mani e gli bastò sfiorare con esso la povera anima. La punta del bastone s'illumino del medesimo colore dell'anima, un azzurro più acceso, e lo diresse verso un punto casuale. Si materializzò una grande pietra irregolare, una grandezza simile a quella cui stava sospesa l'anima.
    "Toccate la pietra fluttuante ed entrerete nel primo ricordo..fate del vostro meglio, ogni ora riaprirò il portale da dove siete entrati, lo terrò aperto per quindici minuti" - questo perché non ha la minima idea di dove andrete e cosa farete, chi incontrerete e cosa succederà. Quindi dovrete entrare, quando ve la sentite, e di tanto in tanto, secondo le vostre esigenze, tornare indietro per organizzare le informazioni trovate. Tutto chiaro?

    CITAZIONE
    Dunque, spero i vostri pg abbiano ricevuto le risposte desiderate..ora sapete più o meno la situazione e lo ripeto perché mi piace ripeterlo: capire chi è l'anima, correggere gli errori, scovare l'intruso. Ricordo che la quest è piuttosto libera salve gli incidenti e i ricordi che partiranno fissi, dunque vi capiterà di dover tornare nel portale e parlare con l'Evocatore o con l'anima così da avere più indizi..il tutto mentre risolvete gli errori. Per questo post, dovrete fermarmi quando entrate senza descrivere altro (sempre che non ci sia altro, tipo ulteriori domande o quant'altro) poi vedrò di aprire un altro topic con la nuova locazione della quest. Spero vi divertirete :geez:
     
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  6. °Nyram The Faceless°
     
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    -parlato-
    "pensato"
    -sussurri senzavolto-


    Mordred Le Fay



    Il volto statuario sembrava scolpito nella pietra mentre sentiva vocaboli e parole susseguirsi, incidendoli nella sua mente come solchi nella carne. Silenzioso. Assorto. Poi, quando finalmente ritenne di sapere tutto e niente, qualcosa di simile a un sorriso.. No, un ghigno?.. Inarcò le labbra pallide, rendendo i tratti quasi affilati e lo sguardo immobile e lucente quasi inumano.
    L'istinto umano sopito nelle sue membra era quasi incontrollabile, un tramestio di euforia, divertimento, diffidenza e odio profondo, un gorgo al centro di cui lui si ergeva come la promessa di un vuoto senza fine.
    Il capo si chinò nuovamente nell'ombra, inclinandosi poi da un lato all'altro, quasi a studiare distrattamente le sagome dei suoi obbligatori colleghi, prima di riportarsi in avanti, scrutando la figura davanti a se. Poi la voce si levò: non molto era cambiato rispetto a pochi minuti prima, ma la voce.. Quella era totalmente differente. Non semplicemente profonda, ma quasi un'eco distante, gelida e inumana, piena di spiacevoli promesse. Eppure si levò in un sussurro, quasi volesse essere udita con cura e attenzione, quasi volesse rimanere un'incognita incerta nelle memorie.
    -Nessuno può promettere ogni cosa, Uth'Shalef.. Ma riterrò ugualmente le tue parole vincolanti. Mi perdonerai dunque, se sfrutto la gradita coincidenza che ha portato più di un intenditore di anime quì, oltre ad un.. Uomo?.. con le tue capacità, per chiederti frattanto, di vincolare in maniera significativa qualcosa di tuo a queste parole? Qualcosa a cui tieni particolarmente e che abbia valore quantomeno pari all'anima alle tue spalle.. Senza fretta, sono certo che prima della fine tu abbia il tempo di farlo e noi di avvedercene.. Un' ora ogni qualvolta, per l'esattezza..-
    Recitò lentamente, mentre la voce si faceva nuovamente alta e distaccata, umana e rassicurante, nell'ultima concessione. Per una interessante coincidenza, o forse più volutamente per il destino, ch'egli tanto bene conosceva, i pezzi per quella proposta erano tutti lì, ed era certo che l'assicurazione sarebbe stata gradita anche ai due venuti, viste le domande da loro poste.. Con il risultato che ciò avrebbe facilitato la sua scelta..
    Certamente, una scelta, poichè non aveva l'ingenuità di agognare ad una ricompensa suprema. Questo non toglieva però, che la cosa avrebbe distolto l'attenzione dalle parole che davvero avevano destato il suo interesse e che, in un caso estremo, avrebbero potuto valere l'ardire di un tentativo.
    D'altronde per chi dispone di un'eternità, poche ricompense eguagliano i risultati di un esperimento, specie quando esso consente di spostare l'ago della bilancia. Per contro.. Ogni cosa. Uno scherzo divertente: che valore poteva avere quell'anima rispetto ad "ogni cosa"? Poteva solo immaginare la giustificata trepidazione che il rischio di perdere qualcosa di tale valore poteva avere su una creatura. Il che significava che al momento giusto, avrebbe potuto alzare il prezzo e provare a leggere lui stesso l'anima del vecchio innanzi a lui. Sempre che davvero l'ignenuo vegliardo ne avesse una. Quale ironia, se alla fine si fosse scoperto che avevano più in comune di quanto piacesse loro ammettere.
    -Un'ultima cosa.. Se quest'anima è già prigioniera delle sue tele, a quale genere di prigionia potrebbe mai condannarla, l'incontrare semplicemente uno di noi?..-
    La domanda era seguita da uno sguardo sibillino, quasi indecifrabile, ma il nero squadrò il vecchio con più attenzione del solito, stavolta, quasi volesse carpire un'impressione più che la vera risposta. Se poi fosse giunta, bene, altrimenti.. Allungò lentamente la destra guantata verso la sfera, lanciandole un'ultimo sguardo indagatore, prima di lasciare che le dita fasciate d'ebano la sfiorassero, liberando al contatto impercettibili volute simili a foschia candida e spettrale. Prima di sparire, per un istante al posto del volto pallido, un pozzo oscuro e senza fondo avrebbe ricoperto le ombre del largo cappuccio, simile ad un breve miraggio.
    Quella missione aveva l'aria di possedere tutti gli elementi di un dipinto tragico e oscuro, un connubio di segreti che alla fine avrebbe potuto incidere sul destino di ognuno in maniera imprevedibile e differente. Un connubio di segreti che egli bramava impetuosamente e che ai suoi occhi, possedevano l'aspetto di una chiave senza forma.
     
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  7. OceanusUmi
     
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    A fallen's hero Memories
    chapter II


    « Chi, quello sulle montagne? Stagli alla larga. »
    fabbro di Kaboshard, Presidio del Nord

    Presidio del Sud
    Geisine, pomeriggio
    in una zona non civilizzata
    temperatura: 21°C
    primo giorno della Nuova
    Stella


    s1LAbAV


    Wok ha finalmente completato la sua missione: ora ho visto, con i miei occhi, cosa accade se qualcuno davvero un'anima. Giocare con i suoi ricordi, manometterli, scambiarli, lanciarli come se fossero tanti piccoli mattoncini giocattolo: prendine uno e mettilo sopra un altro; poi prendi quello verde e buttalo via, quello giallo lo metti al posto del rosso; dopodiché osserva con orgoglio il casino che hai combinato e sfascia tutto con un calcio.
    Certa gente, penso, non ha proprio un cazzo da fare. Come quella che ha ucciso Livia, e Tullia.

    A volte, se vuoi, puoi leggere i tarocchi pescando anche solo una carta. O due, forse ancora meglio.
    Provare a leggere il futuro non è semplice. È un po' come connettere con un calamaio un sacco di punti su un foglio: tirare ad indovinare equivale a chiudere gli occhi e tracciare una linea a casaccio. Più carte peschi più informazioni hai per connettere questi punti e non solo: puoi andare sempre più avanti nel tempo, fino a leggere quello che avverrà in un lontano futuro.
    Prendo il mazzo, e per tenere tutte le carte in mano senza poggiarle per terra o su un tavolo devo allungare al massimo le mie dita in modo tale da formare una sorta di contenitore; sono talmente decorate e spesse e dalla superficie irregolare che sebbene siano relativamente poche occupano uno spazio esagerato. Se delle normali carte da gioco fossero una casa con un piano, le mie, tutte insieme, formerebbero un castello. Le mischio impacciato, mentre tengo sempre un orecchio teso per ascoltare ciò che dicono gli altri.
    La prima carta ad uscire è L'Eremita. Bisogni sempre specificare il soggetto quando si è in tanti, e quello nella figura sul monte sono proprio io.
    La seconda, quella che non mi aspettavo, è L'Appeso: l'anima che mi trovo davanti, un uomo che in figura è in procinto di spirare. Per uno spirito mi sembra paradossale. Con le mani legate, il volto sfigurato, L'Appeso fissa lo spettatore che osserva la scena con non poco menefreghismo.
    Forse, penso, questa carta potrebbe anche simboleggiare quello in cui siamo in procinto di cacciarci proprio ora. Noi tre. I salvatori.
    A volte il destino si comporta come una mogliettina offesa e non ha intenzione di svelare i suoi piani per coloro che la interpellano, limitando a constatare ciò che gli sta attorno, come ora. A volte si diverte a mantenere segrete le sue vie dietro il sipario di un teatro.
    A volte ti ignora completamente.

    --

    Ricapitolando dobbiamo: entrare nei suoi ricordi senza, e si sottolinei bene senza, interagire con l'anima stessa (poi vai tu a sistemare un'altra volta 'sti cazzo di errori che hai generato nella sua mente); correggerli evitando di nuocere a noi e, soprattutto, a lei senza però dimenticarci che non dobbiamo sapere né chi sia l'anima in questi ricordi né quali siano questi errori. Poi, ovviamente, capire anche chi è stato a combinare tutto questo bordello.
    Una grande roccia nuota nell'aria e rappresenta la porta d'ingresso per la mente dello spirito: basta abbassare la maniglia, fare un passo avanti e siamo nel suo ipotetico cervello, in un groviglio di input neurali morti chissà da quanto tempo. Dopo il nostro ingresso l'anziano chiuderà a chiave per sessanta minuti, tremilaseicento secondi nei quali combatteremo in un mondo completamente immaginario, astratto, pullulato dalle fantasie e dalle sconcerìe di quell'anima. Fidanzatine, giornalini osé e molto altro. Motori, chiavi, erboristeria, vespasiani. Tutto, tutto tranne quel che conta davvero.
    Poi, una volta terminata quest'ora, avremo altri quindici minuti, novecento secondi, per tornare indietro e far rapporto al generale. Così dobbiamo fare perché lui ha deciso così.

    Erano anni che non avevo a che fare con orologi e orari.
    Me la cavo ancora benone.
    Forse, penso, me la sarei sbrigata prima invocando la Dea.

    Mi avvicino al monolite volante e mentre abbasso la maniglia, toccando la roccia che lascia un velo di polvere sul palmo della mano, penso alla ricompensa e al fatto che non ne posso accettare alcuna perché il mio voto mi impone questo.
    Povertà, anagirismo.
    Forse avrei dovuto chiarire prima.
    Faccio un passo avanti, socchiudo la porta e sento la chiave girare.


    JGvrscW

    Nemo.PSICOLOGIA - nulla da segnalare;
    FISICO - nulla da segnalare;
    TALENTI - ///
    ATTIVE - ///
    EQUIPAGGIAMENTO - ///
    NOTE - ///

     
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    Viaggiatore dei Mondi

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    ~ { Prima della missione


    Il deserto non conta mesi ma momenti,
    perché ha tempo a sufficienza.


    *

    Toccate la pietra fluttuante ed entrerete nel primo ricordo...
    fate del vostro meglio. Ogni ora riaprirò il portale da dove siete entrati,
    lo terrò aperto per quindici minuti.


    Lo guardasti afferrare un bastone con entrambe le mani. Lo usò per sfiorare la povera anima. Chissà che altro poteva fare, con quell'arnese. Magari poteva fare la stessa cosa con te, e liberarti. Liberarti? Da quando avevi raggiunto una tale indipendenza? Scrollasti il capo, in un gesto per altri quasi impercettibile. La punta del bastone s'illuminò a pari tono con l'anima; laddove diresse la punta dello stesso, quivi si materializzò una grande pietra irregolare.

    Riavvolgendo il filo del discorso: non dovevate far altro che indagare su quell'anima, scovarne ogni anomalia, eventualmente riportarle all'Evocatore, quindi cercare di sanare qualsivoglia problematica stesse affliggendo quella povera entità spirituale. Un compito -apparentemente- semplice. Eppure, ti sovvenne una domanda prima di proseguire:

    Il deserto si auspica di poter evocare all'interno dell'anima.

    E fosti subito verso il portale. Una luce ti avvolse. Sentivi il tuo corpo come scomporsi. Lentamente ma inesorabilmente fosti trascinato all'interno, tramutandoti.


    STATUS

    Status Fisico: Ottimo 100%
    Ferite Riportate: Nessuna

    Condizione Metale: Ottimale

    Mana Consumato: 0%
    Mana Residuo: 100%

    Altro: il corsivo è il "pensato", nel post il personaggio ripassa mentalmente quello che viene detto dal Vecchio, perciò in corsivo.

    EQUIP

    Il volto celato
    { Equip: Maschera Bianca
    { Info: la maschera replica l'uso dei normali sensi, mentre i danni subiti sono espressi come spaccature sulla stessa: la distruzione della maschera comporta la morte del personaggio

    Le mille e una notte
    { Equip: Mantello Nero
    { Info: un banalissimo mantello nero logoro

    ABILITA' PASSIVE

    La Sabbia cambia
    { Passive: Cambiare forma a piacimento

    Camminatore degli Abissi
    { Passive: Camminare su ogni superficie

    La Sabbia giunge
    { Passive: Istant-Cast

    La Sabbia condivide
    { Passive: Condivisione attive con le evocazioni

    ABILITA' ATTIVE

    ///
    { Attive:
     
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    Viaggiatore dei Mondi

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    Geisine, ora



    D'accordo, avete tutti ben chiara la situazione. Conoscete tutti il grado di difficoltà, nonostante barcollate ancora nella confusione per alcuni dubbi rimasti tali. Il vecchio Evocatore non è in grado di spiegarvi tutti, pare la prima volta pure per lui e questo non è di alcun aiuto, almeno per voi. Uno di voi mostra la sua diffidenza, forse con l'inutile tentativo di celare tale sentimento, e con coraggio sfida, per modo di dire, l'Evocatore. Vuole che le sue parole abbiano un valore concreto, vuole qualcosa in cambio, per la fiducia, per la certezza di non venire abbandonati, magari..o per varie ragioni che solo voi potete sapere.
    "Capisco" - china il capo semicoperto capendo, alla perfezione, lo stato d'animo del giovane volontario. Anche stavolta la risposta si fa attendere, ma sembra valsa la pena..per quanto possa valere ciò che si accinge a donarvi, in particolare allo stesso richiedente.
    "Non ho altro" - dalla tasca esce la sua mano con quello che all'inizio pare essere un semplice pendente, basta attendere qualche istante per veder uscire fuori l'oggetto al completo: un orologio in oro, che sia falso o vero non importa, potete immediatamente accorgervi dello stato rovinoso, tanto che lo stesso colore, in alcune parti, sembra tagliato via, graffiato, mentre per il resto..non pare più nemmeno oro.
    "Che vi sia sufficiente, così potete anche tenere d'occhio il tempo, nel caso non abbiate dove controllare.." - molla nuovamente il bastone, questo fluttua e rimane sospeso affianco all'Evocatore. Porta le mani dietro la schiena e ruota il capo in direzione del prossimo.
    "Spero per te" - risponde tranquillo alla maschera, purtroppo non ha la più pallida idea di cosa si possa fare e cosa no, addirittura vi è la possibilità che non sia proprio ciò che sembra..che il luogo cui state per addentrarvi potrebbe essere tutt'altro, una dimensione completamente differente..o magari un'insieme di più di esse e ciò potrebbe spiegare varie cose.
    "Buona fortuna" - ve lo augura e fa un passo indietro per lasciarvi spazio. Uno alla volta toccate la pietra fluttuante e così comincia il vostro vorticoso viaggio. I vostri corpi si scompongono, ma non tutti, forse..sono in grado di notarlo. Pare come viaggiare ad occhi chiusi, venire trasportati in una direzione non rettilinea dove non percepite gravità e l'orientamento è completamente perduto..siete solo certi di andare avanti.

     
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8 replies since 22/8/2015, 02:26   223 views
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