Iridonian Chronicles

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    Vi sono molte maniere per morire. Un fulminatore in mezzo agli occhi, un laccio alla gola, una spada in durasteel tra le costole, un'esplosione. Così come sono molteplici i luoghi in cui uno può morire, quanti sono i pianeti dell'intero sistema galattico dall'anello esterno al nucleo. Oppure il semplice spazio tra essi.
    Di tutti, scelsero per lei, in modo se ne andasse, un'esplosione e l'orbita di un pianeta dell'anello intermedio, nel bel mezzo del sistema di Iridonia, terra natale degli Zabrak, una razza ed una terra che lei conosceva bene. Come molte altre cose della galassia.
    Ciò che lei cercasse o perché fosse lì era solo di sua conoscenza, inoltre. Contrariamente a quanto accadde: ritrovarsi sotto il fuoco di caccia Sith, uno sciame intero sorto dal nulla, per quanto lei potesse saperne. L'attaccò, lo stormo, senza alcuna ragione, forse tentando di predarla, ma i danni alla sua nave furono così ingenti da mandare in avaria dapprima l'iperguida, poi entrambi i motori.
    Quel che ricorda è di aver chiuso gli occhi, un'ultima volta...

    ... per poi riaprili. Tutte le afflizioni che l'adrenalina e gli scossoni han potuto portare al suo corpo erano rimpiazzanti da un lieve e tiepido tepore rigenerante, mentre avvertì il suo corpo fluttuasse in quella calma apparente.
    Forse tale è la sensazione nel riunirsi alla Forza.

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    Eppure lei stessa sa molto bene che perire per lei è un'ardua faccenda.
    Riaprendo gli occhi, può vedere la realtà, oltre l'azzurrino della vasca di bacta in cui è stata immersa. Vede un droide medico, classe FX intento a monitorare le sue condizioni da un terminale. Più in là, alle spalle dell'automa, una porta aprirsi, e delle figure rivestite d'arancio e paglierino. In quel momento la coscienza, già alterata, venne meno e si richiusero, una seconda volta, gli occhi.

    Ancora una volta poté riaprirli.
    La prima cosa che vide fu il soffitto, niveo, lucido e metallico poi udì vociare flebile ed annoiato tutt'attorno, se non toni metallici e rauchi compiere annunci riguardo stato di salute di pazienti dai nomi a lei sconosciuti. Con il tatto avrebbe potuto sentire il lettino, soffice e caldo, su cui era stata adagiata da mani esperte e delicate, in grado di non svegliarla nel trasporto dalla vasca di bacta all'infermeria e nell'infilarle una vestaglia azzurrina, che la lasciava scoperta alle gambe e scalza. Vagando con gli occhi, avrebbe potuto notare un giovane uomo dai capelli neri e dalla barba rada ai piedi del suo letto. Vestito in abiti civili, teneva in mano un datapad, che guardava con occhi preoccupati. Quando vide che dava segni di vita, sembrò cascare dalle nuvole.


    ...: "Sei... sei sveglia."

    Seguì il silenzio, imbarazzato almeno dalla parte del giovane, che si accostò al bordo della branda dell'ospite, sedendosi e continuando a parlare, lentamente, per non turbare il suo risveglio. Non si chiese se fosse saggio o meno parlare in basic.

    ...: "Io... io sono Carth Onasi, ufficiale repubblicano. Ti abbiamo recuperato nell'orbita dopo l'esplosione della tua nave... vuoi... vuoi raccontarmi cosa è accaduto?"




    QMHai piena libertà su come descrivere l'attacco, la distruzione della tua navicella ed i tuoi ultimi momenti a bordo di essa.
    Ev fan!
     
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    For the Light Side!_


    Mi sbagliavo.

    Il terreno secco e roccioso si lascia bagnare da una lacrima. Il vento acerbo mi sferza il viso chino, impietoso e senza alcun rispetto, e forse è il suo modo di salutare una dei tanti figli della sua aspra terra.

    Mi sbagliavo.

    Mi lascio cadere in ginocchio, davanti al piccolo obelisco d'ossidiana su cui è incisa la stele argentea commemorativa. Sotto di essa, quel che rimane della mia maestra, Rix'anne Radi-Cor, zabrak d'Iridonia, jedi grigia, gran donna. Dotata di eccezionali capacità e virtù. Mi ha insegnato molto. Ora si è ricongiunta con la forza, qui giacciono solamente le sue vesti, mentre ho deciso di conservare la sua spada laser, sia come ricordo sia come protezione quasi apotropaica.

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    Mi sbagliavo.

    Piansi molto, il giorno della sua morte. Piansi moltissimo. E piansi anche nei giorni seguenti. Così tanto che pensavo di aver esaurito tutte le lacrime ormai, mentre viaggiavo fino al suo pianeta natale per darle una degna sepoltura. Non me l'ha chiesto lei, no: in punto di morte, quando è ascesa tra le mie braccia, i suoi unici pensieri erano rivolti a me che sconvolta dal dolore e dalle lacrime le piangevo addosso, china sopra il suo viso, supplicandola di resistere e di non andarsene, di non lasciarmi sola. No, lei mi disse "Non essere triste, Valeria. Un giorno ci rincontreremo". Ciononostante, continuai a piangere, quasi ininterrottamente, fino a poche ore fa. Pensavo di aver accettato la cosa, pensavo di aver superato la cosa. Pensavo che seppellendola avrei sepolto con lei anche il dolore nel mio cuore, e mentalmente mi stavo preparando a fare proprio questo.

    E invece mi sbagliavo.

    Di lacrime ne ho ancora tante, eppure il dolore si sta in qualche modo attenuando. Ora so che può riposare in pace, e so che non c'è morte, c'è solo la Forza.
    Un altro paio di lacrime scendono, lente, lungo le mie guance. Chiudo gli occhi, chino il capo incurvando la schiena, e medito per interminabili istanti. Nella mia mente contemplo la catena degli avvenimenti e delle scelte che hanno portato a tutto questo; ricordo i bei momenti passati con lei; richiamo alla memoria le sue parole più salienti, i suoi insegnamenti più profondi; rievoco nel mio cuore quel calore che lo scaldava ogni volta che stavo in sua presenza, che vedevo il suo viso, che mi perdevo nei suoi occhi e nella radiosità dell'aura di Forza che emanava.

    L'amavo... L'amavo come una ragazzina può amare la sua maestra. Era un amore platonico, ed era un'infatuazione: ero infatuata di lei, in quella maniera adolescenziale, scapestrata, timida, insicura di me stessa e tanto desiderosa. Finalmente una come lei nella mia vita. Ma la ammiravo anche, e la stimavo, come una giovane donna che vede riflessa in una più matura l'ideale a cui aspira, ciò che ella stessa per prima vuole diventare e vorrà essere, da grande, quando avrà l'età di quella donna così maestosa e magnifica. Così dolce, gentile, amorevole. Cose forte, sicura, granitica. Così fulgida e splendente, calda ed avvolgente. Lei era tutto, lei era la perfezione, lei era l'incarnazione dell'essere jedi per me, del Lato Chiaro: era buona, veramente e profondamente e riflessivamente buona, ed era sufficientemente saggia da non seguire il Consiglio stantio e le sue esitazioni paurose. Se il Lato Chiaro chiedeva qualcosa, lei sapeva sempre soppesare le alternative, e scegliere quella più giusta.
    C'incontrammo durante le Guerre Mandaloriane, seguimmo per certi versi Revan e Malak, ma noi restammo fedeli alla linea: la linea di principio per cui eravamo scese in campo. Difendere gli indifesi. I Mandaloriani stavano massacrando milioni di innocenti, il Consiglio temporeggiava millantando pericoli fumosi e remoti, e noi non potevamo stare a guardare.
    Quando, però, i nostri due leader caddero e corruppero con loro tanti giovani jedi inesperti e facilmente affascinabili, rimanemmo entrambe ed individualmente indignate, oltraggiate, deluse, spaventate e tanto altro ancora. Ed andammo in esilio. Insieme
    .

    “Ed ora sono sola...”


    ...Ma non lo rimango molto a lungo, per mia sfortuna. Terminata la cerimonia strettamente privata e clandestina -non aveva più nessun parente od amico ormai, aveva solamente me-, tornata sulla mia nave e rimesso piede nello spazio, una serie di colpiche si trasforma ben presto in un bombardamento incessante si abbatte contro lo scafo, suggerendomi l'idea di una compagnia non proprio gradita ed attesa. Mentre mi barcameno tra una consolle e l'altra passando per la cloche, riesco a gettare un'occhiata sul pannello dei sensori e a riconoscere lo schema dei caccia sith - maledetti bastardi! Cosa diavolo vogliono da me, e proprio adesso?! Sarà mica per via di tutti quelli che abbiamo distrutto? O forse, più seriamente, mi avranno identificato durante l'ultima missione in cui Rix'anne è morta? Maledizione, in ogni caso mi stanno facendo a pezzi la nave! Dev--...

    ...

    Sospesa. Mi sento...galleggiare. Il mondo da nero è diventato di un lieve azzurrino, tenue, pastello e futuristico al contempo...tecnocratico...
    È questa, la morte nella Forza? Quello che c'è dopo, quando ascendi...ciò che lei ha provato quando è stata trafitta così violentemente da eviscerarla? È strano...eppure è strano...

    ...No...quello è un droide...u-un...drohide medic-...E q-...quelli...? Dottori...?...
    Di nuovo, il buio.

    ...

    Oh...Che bel colore...Così rassicurante, asettico, pulito, accogliente. Adoro il bianco di queste ambientazioni scientocratiche. Mi fa sentire al sicuro, fino al livello della società addirittura, cosa estremamente ra-...Ma dove sono?
    Corrugo la fronte, sbattendo le palpebre un paio di volte, e mi rendo conto di stare fissando il soffitto di...presumibilmente un ospedale, a giudicare dai pattern architettonici. Attorno a me, voci organiche ed elettroniche si mischiano confuse, elencando e disquisendo di persone e del loro stato di salute. Sono ancora confusa, ma l'ipotesi dell'ospedale prende sempre più forma e concretezza, di pari passo con la mia coscienza.
    Il letto è morbido ed accogliente, mi sembra quasi di poter toccare quel piacevolissimo bianco che mi circonda; addosso ho una vestaglia azzurra molto carina e pulita, spartana, geometrica, rassicurante come tutto ciò che riguarda la scienza e che ne ricorda le idealizzazioni artistiche. Sì, mi sento a casa, al sicuro: potrei stare qui per anni, e forse è il mio corpo più che la mia mente a volerlo. Mi sento ancora così debole e stanca, faccio fatica a ruotare la testa, a muovere gli arti, perfino le dita della mano...come fossi intorpidita..
    .

    «Sei... sei sveglia.»

    «...»


    La voce...quella voce, proviene da un uomo. Un uomo ai piedi del mio letto, che tiene in un mano un datapad, che stava fissando fino a poco fa con molta intensità. Ora ricordo, sì, i pensieri si rimettono in ordine cronologico.
    Vorrei rispondergli, vorrei annuire, vorrei emettere un qualche suono, ma tutto ciò che posso fare sembra essere solo un flebile battito di ciglia, lento, pesante. Il mio corpo e il mio cervello non sono ancora pronti, per articolare una risposta così complessa come l'inventarsi delle parole e lo stimolare correttamente le corde vocali, ed al contempo espirare in sincronia per far passare l'aria e dare così forma e sostanza a quel dialogo che avrei dovuto immaginare fin troppo lucidamente in primo luogo.
    No. Per ora dovrò accontentarmi di sbattere le palpebre, comunicando con gli occhi piuttosto che con le labbra. Il mio respiro, però, pesante e lento, mi rilassa molto: sembra quasi legittimare la mia "pigrizia", il mio stato letargico. "Sono malata, sto male, mi sento debole: scusami se non posso risponderti come sarebbe auspicabile". Chissà, magari è telepate e mi leggerà nel pensiero. O magari sono così alterata che perderò il controllo della mia telepatia, come a volte mi capita, e sarò io a parlare direttamente nel suo cervello.

    Il giovane uomo tuttavia, sebbene imbarazzato, si avvicina raggiungendo il mio fianco, ed io lo seguo con lo sguardo e ruotando debolmente la testa sul morbido cuscino, crogiolandomi ed adagiandomi in questa sensazione così piacevole...
    Riprende a parlare, con lentezza, azzarderei con rispetto della mia condizione. Con premura, ecco
    .

    «Io... io sono Carth Onasi, ufficiale repubblicano. Ti abbiamo recuperato nell'orbita dopo l'esplosione della tua nave... vuoi... vuoi raccontarmi cosa è accaduto?»

    «...L-la mia...naaaveh?»


    Biascico, ancora stordita e rintontita, corrugando le sopracciglia ma solo leggermente, per evitare che mi faccia male l'intero apparato muscolare della faccia. D'improvviso, mentre lo sguardo viene obliato dalle palpebre per qualche secondo, una cascata di ricordi m'investe e m'allaga la coscienza, sbucando dai meandri della mente come un geyser incontrollabile.

    «S-sì...Ero...appena decollata...uscita dall'atmosfera, arrivata nell'orbita...Preparavo l'iperguida al salto, e...»


    Stringo i denti e strizzo gli occhi, come se stessi rivivendo quegli esatti attimi e reagissi realmente alla situazione immaginaria. Una pausa, inspiro, sospiro, riapro gli occhi e posso riprendere il racconto, fin troppo sintetico per i miei gusti, ma più di così ora non posso proprio fare. Sto già overclockandomi per il puro dovere di rispondere alla domanda, in barba alle mie condizioni psicofisiche.

    «Sbam. Colpi di cannoni blaster sullo scafo, l'iperguida salta, identifico i nemici come caccia sith, poi saltano anche i motori, ed infine perdo conoscenza...Suppongo per l'ennesima esplosione a bordo...»


    Respiro più normalmente ora, ed anche la mia lucidità sembra tornare abbastanza a livelli normali, o almeno più accettabili e decenti.
    Mi puntello coi gomiti ed i palmi delle mani, e mi tiro su, a sedere, abbozzando un vago sorriso a questo ufficiale della repubblica. "Carth Onasi", se son riuscita a immagazzinare bene il ricordo, nonostante lo stato alterato.
    Repentino come una di quelle esplosioni appena vissute, il terrore mi assale: occhi sgranati e tono di voce più presente, mi rivolgo direttamente a lui, visibilmente allarmata
    .

    «I miei vestiti?? Le mie spade laser?!! Siete riusciti a recuperare qualcos'altro dalla mia nave?!?»


    Ansimo per lo sforzo e per la paura combinati. Sì, mi scoccia abbastanza aver perso tutti i miei -pochi- averi stipati nel mio mezzo spaziale...Holocron, souvenir, ricordi vari, ma...la mia spada laser, e soprattutto quella della mia maestra...Aver perso quelle due, quei due simboli, significherebbe una ferita molto più grande ed amara, per me...


    _Specchietto Tecnico:



    Specchietto Tecnico_

    [☆] Condizioni Fisiche: Ottimali.

    [☆] Condizioni Psicologiche: Ottimali.

    [☆] Condizioni Energetiche: Mana al 100%.

    [☆] Equipaggiamento e Poteri:
    Equipaggiamento

    ¬ Revan's Robes (Armatura, 1pt).
    ¬ Chakram seghettato (Lama circolare, 1pt).
    ¬ Pugnale (Lama, 1pt).
    ¬ Glock 19 (Pistola, 2pt).
    ¬ Pertica delle Notti Stellate (Bastone, 1pt).
    ¬ Fangs & Claws (Armi naturali, 3pt).
    ¬ Bacchette magiche, libri di magia et similia (GdR).
    ¬ Bussola dei Desideri (GdR).


    Passive

    ¬ ThoughtDensity (Telecinesi).
    ¬ PsicoEssenza (Immortalità/Autorigenerazione).
    ¬ Mentalist (Telepatia).
    ¬ Mente Blindata (Auspex rilevazione intrusioni mentali/psion).
    ¬ Disturbance in the Force (Sesto senso per il pericolo/Instant-Casting).
    ¬ Disturbance in the Force (Preveggenza/Premonizioni, GdR/Quest).
    ¬ Cerebro (Auspex rileva-menti).
    ¬ Alterazione: Somatizzazione Metapsichica (Shapeshifting, GdR).

    Specchietto Riassuntivo_

    Piange e seppellisce su Iridonia la maestra morta, esplode con la nave X°D si risveglia con Carth e risponde alle sue domande, per poi porgliene una di cruciale importanza per lei.

    Note_

    LLLLOOOOOOOOLLLLLL \*w*/.


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    Morg
    Carth Onasi, valoroso ufficiale repubblicano, ascolta paziente le parole di colei che i dati nel pad tra le mani riconoscono come Zorak. Purtroppo non cvi è un nome, né un'affiliazione. Sembra una raminga, un'esiliata, forse? Non corrisponde a nulla i vasti archivi repubblicani. Inoltre, il suo racconto, l'essere attaccata dai caccia Sith, poi dispersi dall'incrociatore repubblicano, lasciano intendere da che parte della barricata ella si trovi. O perlomeno a quale delle due parti ella sia più vicina.

    Se dapprima stava per aprire bocca per chiarire la situazione, ecco che la giovane dai capelli violetti esplode come un detonatore termico, dalla subitanea preoccupazione d'aver perduto ogni cosa. Carth la può comprendere ed annuisce frettolosamente, per poi fiondarsi in un baule bianco poco lontano, che con un borbottio digitale si spalanca automaticamente con un lieve sbuffo. Nel mentre, un droide si avvicina a Violet e porge un flaconcino verdognolo con degli odori emanati, agrodolci.


    Droide medico: "Reintegri, per favore."

    Come se ce ne fosse bisogno, ma i droidi, si sa, hanno algoritmi sin troppo precisi e soffocanti anche nel rapporto coi loro padroni. Nel mentre Carth tira fuori ogni cosa possa essere riconoscibile da Violet. I suoi vestiti, ripiegati con cura robotica, i suoi holocron, che Carth osserva con lieve sospetto - come "Da dove diavolo li avrà presi?" -. A mano a mano, posa tutto sul letto di Violet, vestiti, holocron, armi, artefatti, memorie, qualsiasi cosa... eccetto le spade laser. Quelle non ci sono e potrebbe cercare ovunque anche nel baule, non le troverebbe. Carth riprende a parlare, stavolta in tono più distaccato, quasi marziale si direbbe.

    Carth: "Questo è... è tutto. Non c'era altro. Sei scappata con un pod, ma quelle non c'erano. Puoi andare ad esaminarlo se vuoi. Piuttosto... devo farti alcune domande. Che ci faceva qui ad Iridonia, non sai che è caduta sotto il controllo dei Sith? Inoltre dici di avere spade laser con te, ma nessuno sembra averti riconosciuta come membro dell'Ordine. Devo chiederti il tuo nome per poterti identificare, così che il membro dell'Ordine a bordo ed i registro possano sapere chi sei, essendo tu inoltre in possesso di importanti artefatti."



    Iridonia
    Dune



    Cammina, cammina, cammina.
    Qualcosa scintilla ed appare.
    Osserva, osserva, osserva.
    Le spade, le spade di luce...


    ...: "E voi chi siete? Oooh... così sole e sperdute. Non preoccupatevi... è un miracolo l'atmosfera non v'abbia distrutte. Come? Cosa dite? Non siete di qui? Vi manca la vostra padrona? Sciocchezze! Pinzillacchere! Quisquilie! Ora sono io che comando... e vi fonderò in una bellissima reliquia per compiacere il nero maestro. Siete felici? Sì? Qui siamo tutti felici. Ma dite che devo chiedere il permesso alla vostra padrona? Che noia! Okay, okay... aspettiamola."

    Raccogli, raccogli, raccogli.
    Un dono al nero maestro.
    Attendi, attendi, attendi.
    Qualcuno verrà a reclamarle.


    rsz_228345



    QM-
     
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    «Reintegri, per favore.»

    «Hm? Mh!»


    Seguo con lo sguardo il repubblicano, che si è fiondato ora su un baule a pochi passi di distanza dopo aver annuito: suppongo ci siano le mie cose conservate lì, e questo mi tranquillizza, permettendomi di distrarmi quando il droide medico mi si avvicina e mi porge dei medicinali. Posso concedergli dunque una risposta, non molto loquace, ma con delicatezza prendo le fiale e..."reintegro". Yuk! Ma fanno bene, e perciò non mi lamento, anzi sono contenta.

    Carth trasferisce dal contenitore al letto i miei oggetti, uno dopo l'altro, e ad ogni oggetto sul mio volto si dipinge un sorriso sempre più largo e sereno. Perde quelle poche cose che ho mi ha sempre comportato un grande stress a livello emotivo, un'angoscia che col tempo sono riuscita a contenere e placare, ridimensionare, rimettere in riga. Tuttavia, quando gli oggetti hanno un notevole valore simbolico ed emotivo, torno ad avere difficoltà ad accettare la loro perdita. Sono contenta, perciò di vedere praticamente tutto l'importante...
    ...
    E attendo. E attendo. E attendo ancora, ma quando vedo che l'uomo non si muove più, il mio sorriso cala e svanisce quasi di botto
    .

    «Questo è... è tutto. Non c'era altro. Sei scappata con un pod, ma quelle non c'erano. Puoi andare ad esaminarlo se vuoi. Piuttosto... devo farti alcune domande. Che ci faceva qui ad Iridonia, non sai che è caduta sotto il controllo dei Sith? Inoltre dici di avere spade laser con te, ma nessuno sembra averti riconosciuta come membro dell'Ordine. Devo chiederti il tuo nome per poterti identificare, così che il membro dell'Ordine a bordo ed i registro possano sapere chi sei, essendo tu inoltre in possesso di importanti artefatti.»

    “Sta scherzando, vero?”

    «...»


    Lo guardo esterrefatta, con la mandibola bassa, la bocca socchiusa, gli occhi sconvolti.
    Non ci sono le mie spade laser?!
    Abbasso lo sguardo, fissando i miei vestiti ed i miei oggetti, ma in verità la mia attenzione sta fissando il vuoto ed è incapace di pensare, di ordinare delle frasi, concetti qualsiasi...Non è in grado, non sono in grado. Ho perso le mie spade laser
    .

    «I-io...Il mio nome è...Tricia Valeria McMillan. Non sapevo dei sith...Sono venuta a seppellire le spoglie mortali della mia maestra, Rix'anne Radi-Cor, una zabrak. Abbiamo entrambe abbandonato l'Ordine, per...divergenze d'opinione...E...E quindi, non siamo-- io non sono...Non mi conosce nessuno, credo...O non credono ch'io sia ancora una jedi, ecco...Ero solo una padawan, anni fa...»


    Mormoro le mie risposte, spinte dal mio dovere morale, ma il mio cervello continua a essere altrove. Una specie di trance, ma non come nella proiezione astrale.
    La mia nave è distrutta, le mie spade perdute..
    .

    «Non...Non avete trovato nemmeno i resti? Delle spade laser, intendo? Una era della mia maestra...»


    Domando abbattuta, ricadendo su me stessa con lo sguardo basso ancora una volta, affranta, desolata come Tatooine, affogando nella disperazione più inconsolabile come stessi sprofondando nelle infinite e sterminate acque di Manaan. Senza un appiglio, senza un oasi in cui trovare riparo. Senza più la mia spada laser e quella della mia maestra.


    _Specchietto Tecnico:



    Specchietto Tecnico_

    [☆] Condizioni Fisiche: Ottimali.

    [☆] Condizioni Psicologiche: Ottimali.

    [☆] Condizioni Energetiche: Mana al 100%.

    [☆] Equipaggiamento e Poteri:
    Equipaggiamento

    ¬ Revan's Robes (Armatura, 1pt).
    ¬ Chakram seghettato (Lama circolare, 1pt).
    ¬ Pugnale (Lama, 1pt).
    ¬ Glock 19 (Pistola, 2pt).
    ¬ Pertica delle Notti Stellate (Bastone, 1pt).
    ¬ Fangs & Claws (Armi naturali, 3pt).
    ¬ Bacchette magiche, libri di magia et similia (GdR).
    ¬ Bussola dei Desideri (GdR).


    Passive

    ¬ ThoughtDensity (Telecinesi).
    ¬ PsicoEssenza (Immortalità/Autorigenerazione).
    ¬ Mentalist (Telepatia).
    ¬ Mente Blindata (Auspex rilevazione intrusioni mentali/psion).
    ¬ Disturbance in the Force (Sesto senso per il pericolo/Instant-Casting).
    ¬ Disturbance in the Force (Preveggenza/Premonizioni, GdR/Quest).
    ¬ Cerebro (Auspex rileva-menti).
    ¬ Alterazione: Somatizzazione Metapsichica (Shapeshifting, GdR).

    Specchietto Riassuntivo_

    Si strugge per la perdita XD.

    Note_

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    Carth segna il nome diligentemente nel suo datapad. Si volge giusto un attimo per guardare Tricia prima di tornare sull'evanescente schermo. Sospira sconsolato, partecipe del dolore della ragazza, che appare così indifesa ora ai suoi occhi, eppure il suo bel viaggio interstellare, in un territorio Sith, l'ha fatto. Chissà cosa sarebbe accaduto non avessero recuperato il suo pod ai bordi dello settore Iridoniano, potrebbe essere morta a quest'ora, o peggio.

    Il soldato finisce di inserire il nome di lei negli archivi, mandandolo a chi di dovere, poi, colpevole di non avere alcuna risposta certa da darle, si avvicina con la sedia, curvando la schiena, in una posa che metta quanto più possibile a suo agio Tricia. Ne ha bisogno. Carth sa cosa significa perdere una persona cara e quanto sia importante tenere ogni suo memento con sé, specie quelli che qualcosa significavano anche in vita... contenitori di emozioni. La sua collana ne è la conferma.


    Carth: "Mi dispiace, non lo so. Come ti ho detto puoi controllare il pod e spero veramente tu abbia qualche scompartimento così ben nascosto lì dentro ma... noi non abbiamo trovato null'altro lì. Se..."

    ...: "Booh-ooh..."

    Sferzante e graffiata, una voce femminile fa il verso allo stato d'animo attuale della Zorak. Più avanti, appoggiata all'uscio della porta magnetica, si è appoggiata a braccia conserte una figura alta e snella, avvolta in vesti accese: la tunica dei Jedi, ma rossa come il fuoco. La razza è simile a quella di Tricia, ma dalla fattezze a tratti ferali, che ricordano quelle di un felino. Il volto è corrucciato, spazientito e le sottili iridi nere su sfondo giallo puntano ostili la ricoverata.

    Morg
    Carth: "Vi dispiace?"

    Carth scatta alzandosi per difendere Tricia, irritato dalla mancanza di rispetto, a suo vedere completamente gratuita, da parte della nuova arrivata. Un comportamento troppo strano per una iniziata alle vie della Forza.
    La felina passa dall'ostilità alla sufficienza nel rivolgersi a Carth, mentre avanza sino ai bordi del letto ed i suoi lunghi rasta corvini, come una coda, svolazzano leggeri qua e là, incapaci di star dietro all'agilità delle membra.


    ...: "Sì, quanto di vederla... sebbene devo dire il mio animo sia ben diviso."

    La sicurezza di Carth vacilla all'implica rivelazione, tanto che guarda dapprima la sua "protetta" e poi l'irriverente Padawan, che con intensità ed aperta sfida fissa la ragazza seduta sulla branda, portando le mani ai fianchi.

    Carth: "Vi... vi conoscete?"

    Con gravità, la felina annuisce, ma non stacca gli occhi da Tricia, implacabile. Juhani, una vecchia, vecchia conoscenza della povera Tricia. Pensare che nessuno l'aveva riconosciuta a detta di Carth... ma la simile dell'ex-Jedi voleva esser sicura di trovarsi dinnanzi a lei una seconda volta.

    Juhani: assottigliando gli occhi.) "Ciao Tricia... ne hai fatto passare di tempo."

     
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    «Mi dispiace, non lo so. Come ti ho detto puoi controllare il pod e spero veramente tu abbia qualche scompartimento così ben nascosto lì dentro ma... noi non abbiamo trovato null'altro lì. Se...»

    «Booh-ooh...»

    «?!»


    Ma chi...? Giro la testa, e quando il mio sguardo va verso la porta mi accorgo di una presenza familiare. La sua figura si muove sinuosa e sicura di sé, forte e ferale come la ricordavo.

    «Vi dispiace?»

    «Sì, quanto di vederla... sebbene devo dire il mio animo sia ben diviso.»

    “Il mio affranto, invece...”


    Rispondo mentalmente tra me e me, venendo venata da un sorriso malinconico e nostalgico. Una zorak come me, ed una jedi come me, ma peculiare e diversa sia nella sua essenza genetica sia in quella di appartenente all'Ordine.

    «Vi... vi conoscete?»

    «Ciao Tricia... ne hai fatto passare di tempo.»

    «Ciao, Juhani...
    Percepisco ancora l'ombra del lato oscuro in te, come sempre. Ho provato a parlartene, ma tu mi hai detto che non volevi più sentire di me e della mia esistenza...E quindi ti ho assecondata, come ho cercato di fare sempre, amore mio, ma non l'hai mai capito...»


    Rispondo calma, sconsolata, rassegnata, come se le mie parole uscissero a mo' di sospiro. Per me è tutto molto chiaro il passato ed i suoi eventi: è tutto preciso ed ordinato, nella mia mente. L'ultimo episodio della nostra burrascosa relazione è stato fatale al rapporto, e ci siamo allontanate più o meno a malincuore, ma era la cosa giusta da fare: non poteva funzionare. Lei è una zorak con una mutazione particolare, che le tiene attivata la forma da battaglia in maniera perenne: non solo la sua aggressività è superiore alla media già di default, ma è anche una condizione di forte stress per il corpo ed il cervello, e questo non giova affatto alla sua salute mentale. Nemmeno gli insegnamenti jedi ed il Codice possono troppo, contro la genetica e la biologia.

    «...Non ti preoccupare, Carth. È tutto a posto, va bene così.»


    Cerco di rassicurarlo, anche se ormai avrà capito. Ho evitato di rivolgermi a lui in maniera diretta finora, per aggirare l'ostacolo mentale del "Non so se dargli del tu o del Lei", ma sono grata a questa situazione per avermi permesso di superarlo e risolverlo: la sua premura ed il suo darmi del tu in confidenza mi hanno permesso di arrogarmela anch'io, quella confidenza, dandogli così del tu e rivolgendomi a lui con voce melliflua e calda, rassicurante e quasi materna, premurosa, da amica sincera. Gratitudine e tranquillità permeano il mio tono, ma soprattutto il desiderio di rassicurarlo: Juhani non è un pericolo, l'ho già affrontata altre volte, anche fisicamente nei suoi scatti d'ira, e so gestirla. Anche se devo dire che la sua presenza rassicura me sulla mia salvaguardia in queste condizioni non proprio al top della mia salute, e con Juhani non so mai se riuscirà ad autocontrollarsi: "Non c'è emozione, c'è pace" è sempre stata la parte del Codice più difficile da imparare, per lei. Per questo, solo per un attimo sposto lo sguardo intercettando quello di Carth: per tutto il tempo, altrimenti, Juhani rimane il mio centro dell'attenzione...anche per tenerla d'occhio e reagire prontamente a qualsiasi scatto possa venirle.


    _Specchietto Tecnico:



    Specchietto Tecnico_

    [☆] Condizioni Fisiche: Ottimali.

    [☆] Condizioni Psicologiche: Ottimali.

    [☆] Condizioni Energetiche: Mana al 100%.

    [☆] Equipaggiamento e Poteri:
    Equipaggiamento

    ¬ Revan's Robes (Armatura, 1pt).
    ¬ Chakram seghettato (Lama circolare, 1pt).
    ¬ Pugnale (Lama, 1pt).
    ¬ Glock 19 (Pistola, 2pt).
    ¬ Pertica delle Notti Stellate (Bastone, 1pt).
    ¬ Fangs & Claws (Armi naturali, 3pt).
    ¬ Bacchette magiche, libri di magia et similia (GdR).
    ¬ Bussola dei Desideri (GdR).


    Passive

    ¬ ThoughtDensity (Telecinesi).
    ¬ PsicoEssenza (Immortalità/Autorigenerazione).
    ¬ Mentalist (Telepatia).
    ¬ Mente Blindata (Auspex rilevazione intrusioni mentali/psion).
    ¬ Disturbance in the Force (Sesto senso per il pericolo/Instant-Casting).
    ¬ Disturbance in the Force (Preveggenza/Premonizioni, GdR/Quest).
    ¬ Cerebro (Auspex rileva-menti).
    ¬ Alterazione: Somatizzazione Metapsichica (Shapeshifting, GdR).

    Specchietto Riassuntivo_

    Interagisce <3.

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    Carth: "A me non sembra."

    Le ultime parole di Tricia mettono in dubbio Carth che si volge a lei alzando sospettosamente un sopracciglio. Pare evidente non sia troppo convinto della rassicurazione di Violet, ma si limita a star buono, da parte, mentre le due dovrebbero, spera almeno lui, risolvere con i loro dissapori.
    Dovrebbero.

    Juhani affronta la discussione con un'attitudine agli antipodi rispetto alla serafica calma di cui si può vantare la vecchia conoscenza e fiamma. La quietezza e l'amore con cui si rivolge a lei, quelle parole comprensive sembrano farla imbestialire. La Zorak soffia rumorsamente come la sua nuova natura comanda, esprimendo il suo disappunto come una belva, mentre la freddezza dei precedenti istanti è sparita dal suo volto.


    Juhani: "Tu, cagna arrogante. Non mi vedi da anni e la prima cosa che fai, è insultare me e la mia tunica."

    Entrambe le mani ora cingono i suoi fianchi ed il busto si sporge verso la povera Tricia, con tanta velocità da poter allarmare, nonostante si fermi lì e la sua rabbia sia comunicata solo dal muovere frenetico delle dita attorno le curve. Non ha dimenticato, non ha dimenticato un singolo momento... né ha tralasciato le insinuazioni della sua simile. Il pericolo rientra quando Juhani risolleva il busto e ed un sorriso di schermo si dipinge sul volto ferale. Incerto è se sia un'illusione o la verità quel distendersi dell'espressione.

    Juhani: "La cara Tricia... la dolce Tricia. Bello il tuo ruolo sì, molto bello, l'hai sempre recitato alla perfezione. Stupida egoista... i tuoi sforzi, le tue emozioni. Tu sei sempre quella che asseconda, quella in controllo, vero? Che può sempre giudicare, vero? Povera, povera martire! Chissà quali ipocrisie ti attraversano la mente..." mette le braccia conserte distogliendo di scatto lo sguardo.) "Quella superiore mente che hai e di cui ti vanti sempre."

    Un secondo soffio all'aria, per scaricare la tensione dello sfogo, prima di incatenare nuovamente gli occhi ametista di Violet tra le sue iridi feline.

    Juhani: "... come venire ad Iridonia. Che diavolo ci facevi lì?"



     
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    «Tu, cagna arrogante. Non mi vedi da anni e la prima cosa che fai, è insultare me e la mia tunica.»

    «Disse quella che come saluto ha preso in giro il mio piangere la mia maestra scomparsa.»


    Sono una jedi, ma una jedi grigia: pan per focaccia è il mio motto, lo è sempre stato. Un'equa distribuzione delle colpe e delle responsabilità, sennò non c'è crescita. Ma il mio tono è comunque pacato, tranquillo, rassegnato, stufo e forse più stanco che altro: la conosco, ci sono abituata. Sono un po' scocciata, al massimo, ma so anche riconoscere il suo soffiare: vuol dire che è proprio fuori di testa, e quindi che la sua capacità di ragionare è completamente andata. Sarebbe inutile qualsiasi mia risposta, tanto vale sfogare le frustrazioni che mi fa provare piuttosto che covarle dentro ché poi degenerano in rancore da lato oscuro.

    «La cara Tricia... la dolce Tricia. Bello il tuo ruolo sì, molto bello, l'hai sempre recitato alla perfezione. Stupida egoista... i tuoi sforzi, le tue emozioni. Tu sei sempre quella che asseconda, quella in controllo, vero? Che può sempre giudicare, vero? Povera, povera martire! Chissà quali ipocrisie ti attraversano la mente...Quella superiore mente che hai e di cui ti vanti sempre.»

    “Uff, ci risiamo, ecco che ricomincia...”


    Sì, quando Juhani non ha argomenti, si mette a insinuare cose. Cose brutte, cose random, ipocrisie appunto, attribuendomele: è normale, non è la prima volta che mi capita, perché la gente comune che non ha una morale non si capacita di come possa fare io ad averne una. Sì, è una specie di invidia e di incomprensione: c'è uno che è meglio di te, ma non può esserlo perché tu sei il meglio possibile, quindi deve essere finto, sporco, menzognero...ipocrita. Deve essere cattivo e corrotto ed immorale in verità, sotto sotto, e deve recitare la facciata perbenista che appare meglio di te: sennò non si spiega, perché tu sei il meglio e lui non può essere meglio di te, semplicemente. E quindi zak, è lui a essere marcio, non tu.
    Ah, e sì: inizia a minacciare fisicamente anche. Però non sempre passa alle vie di fatto: dipende da quanto è vicino il ciclo, da quanto ha dormito, da quanto è affamata, e cose così. Solite neuroscienze, insomma. Ormai non ha effetto su di me: sono rodata, molto rodata. Tanko il mondo, e ho vissuto diverse guerre: non so nemmeno se lei per prima creda di farmi paura, ma al contempo dubito fortemente che lei si renda conto di quanto sia ridicolo il suo modello standard di approccio...

    Storco il naso, questi pensieri altrui mi hanno sempre dato la nausea, ma è tanto che non li sentivo e quindi ho più tolleranza in questo momento: non vomito a causa della mia intolleranza aumentata alla stupidità dei senzienti -sono riuscita ad addomesticare questa mia "stigmate mutante", come la chiamano gli esperti-, non m'incazzo, non reagisco. Posso tankare, tankare, tankare e tankare ancora: ho cose ben più gravi nella testa..
    .

    «... come venire ad Iridonia. Che diavolo ci facevi lì?»

    «Seppellivo quel che rimaneva della mia maestra, Rix'anne Radi-Cor, una zabrak. E tu invece, che ci fai q--»


    "Qui non è più Iridonia", mi sovviene alla mente. Solo ora sono abbastanza lucida per rendermene conto, e collegare tutti gli accenni precedenti di Carth.

    «...Dove siamo, qui?»


    Mi volgo verso di lui, dunque, e gli chiedo delucidazioni. Verso di lui perché di lei non mi fido troppo e so che non è dell'umore adatto per rispondermi. Indubbiamente, il mio "scavalcarla" e chiedere a lui la farà innervosire, ma almeno in questo scenario oltre a lei più nervosa dovrei avere anche le informazioni dato che le sto chiedendo ad un'altra fonte.

    «Comunque, dopo esserti sfogata senza senso né motivo dato che dovrei essere io quella offesa ed arrabbiata qui dentro, ti senti meglio?»


    Provocazione gratuita, direbbe qualche fanatico del pacifismo. Stanca psicofisicamente e soprattutto emotivamente e relazionalmente, direi io, dato che la gente non sa che cosa voglia dire (provare a) stare con Juhani.


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    ¬ Revan's Robes (Armatura, 1pt).
    ¬ Chakram seghettato (Lama circolare, 1pt).
    ¬ Pugnale (Lama, 1pt).
    ¬ Glock 19 (Pistola, 2pt).
    ¬ Pertica delle Notti Stellate (Bastone, 1pt).
    ¬ Fangs & Claws (Armi naturali, 3pt).
    ¬ Bacchette magiche, libri di magia et similia (GdR).
    ¬ Bussola dei Desideri (GdR).


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    ¬ PsicoEssenza (Immortalità/Autorigenerazione).
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    ¬ Mente Blindata (Auspex rilevazione intrusioni mentali/psion).
    ¬ Disturbance in the Force (Sesto senso per il pericolo/Instant-Casting).
    ¬ Disturbance in the Force (Preveggenza/Premonizioni, GdR/Quest).
    ¬ Cerebro (Auspex rileva-menti).
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    Edited by Zaho's Violet - 9/11/2015, 11:54
     
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    Morg

    Carth: "Siamo ne..."

    Al ché, probabilmente doppiamente infuriata per la mancanza di attenzioni da parte di Violet, onestamente più interessata all'essere appena sfuggita ad una morte orrenda ed indecorosa che alle sue sfuriate di un'emotività imbarazzante, Juhani comincia sbracciare distogliendo lo sguardo.

    Juhani: "'Venire', 'venire'! La scienziata non conosce un feke di basic!"

    Dei pazienti si voltano, così come alcuni droidi. Uno di essi, programmato in tali maniere, va per somministrarle una dose di sali... e si becca un'artigliata che lo fa demordere. Carth sembra l'unico a tentare di ignorare la Cathar, calcando le sue parole, tentando di riprendere il discorso.

    Carth: "Siamo nell'orbita di una delle lune di Iridonia, neanche troppo distanti. Qualche parsec. Per questo ti chiedo se sei convinta di aver lasciato tutto lì... siamo in missione di ricognizione per la base Sith su Iridonia. È celata, l'abbiamo scovata da poco, ma sembra brulicante di vita."

    Puntuale, il soldato dona a Violet la miglior risposta che può, ma immediatamente successiva è la stoccata della Zorak verso Juhani, che rimane un istante, un solo istante a soffiare sconcertata, corrugando la fronte in una maschera di rabbia. Punta, ora la sua vecchia fiamma, con intenzioni ancor più ostili. Fisiche.

    Juhani: "Ascolta un po' maledetta chutaa... Io."

    Pure qualcosa la ferma, lasciandola disorientata per qualche secondo. Prima di individuare ciò che l'ha bloccata. La mano dell'ufficiale repubblicano cinge la sua spalla e la blocca, sostenendo fieramente il suo sguardo.

    Carth: sibilando.) "Lasciala. In. Pace."

    Juhani: fremendo.) "Lasciami. Andare."

    Carth: "L'ordine dei Jedi non farà i porci comodi sulla mia nave, con una persona sotto la mia responsabilità e protezione che ha appena rischiato la vita. Sta buona o ti faccio arrestare."

    Juhani: fremendo.) "Non sfidarmi."

    Carth: "Altrimenti?"

    Sono due fuochi pronti a divampare.
    Uno dinnanzi all'altra.
    Carth indurisce i pugni.
    Juhani sfodera gli artigli.
    Violet deve intervenire prima che...


    L'infermeria intera viene colta da un feroce sobbalzo. Juhani e Carth si staccano, recuperando l'equilibrio distanti, mentre la scossa rischia di disarcionare Violet dal suo letto. L'ampia stanza si colora di rosso ad intermittenza. Persino Juhani sembra colorare il suo volto di determinazione, anziché l'insensato odio di poco prima.
    Carth fa cenno alle due donne di raggiungerlo, mentre corre verso il ponte, poco lontano dall'infermeria. Violet ha solo da vestirsi se vuole raggiungerlo o rimanere lì.



    Ponte



    Nel ponte c'è furore, scoppia di vita, si potrebbe dire, non fosse ognuno preoccupato, furioso, arrabbiato... e spaventato. Le divise paglierino corrono frenetiche avanti ed indietro, da un terminale all'altro, mentre gli addetti alle comunicazioni lavorano freneticamente agli schermi,dove due segnali radar si intersecano violentemente emanando le loro onde. Uno accanto all'altro. Con la coda dell'occhio si potrebbe vedere una sagoma grigia ed imponente sorgere e stagliarsi dai vetri che darebbero altrimenti sullo spazio.
    Un incrociatore Sith.


    Carth: "Da dove diavolo è uscito quell'incrociatore?!"

    Urla fuori di sé l'ufficiale, fissando incredulo gli schermi dove è proiettata l'orrenda verità. Quell'incrociatore è sbucato dal nulla, in un settore dove la flotta Sith non avrebbe potuto arrivare così, con tale violenza. Onasi impreca tra i denti, per poi rivolgersi ai suoi uomini.

    Carth: "Ognuno si armi, dobbiamo combattere l'arrembaggio!"

    Da una rastrelliera poco lontana, i soldati recuperano fulminatori leggeri e pesanti con cui armarsi ed uscire dal Ponte, riposano su di un armadietto adiacente vibrolame di varia natura a singola e doppia lama. Ci sono tre corridoi, uno dritto, uno a destra, uno a sinistra. Per quello a destra già echeggiano i primi spari, in quello a destra il rumore dei passi cadenzati è inquietante. Quello dritto è deserto.



    Infermeria



    Sono rimasti solo i droidi e qualche paziente nell'infermeria... rimasta chiusa ermeticamente. I pazienti, i feriti, rimangono preoccupati a chiedersi tra loro cosa diamine stia accadendo... quando improvvisamente la linea d'apertura della porta diviene incandescente, emanando un orrendo odore di bruciato. Con una violenta apertura e migliaia di scintille, il fumo invade l'uscio una volta che la porta è aperta... e vengono esplosi i primi colpi, colpendo un soldato bendato all'occhio, che si accascia sul suo lettino, senza vita.





    QMSiete sotto attacco.
    Violet può decidere se seguire gli altri o rimanere in infermeria ed ho posticipato due scenari diversi che si verificano nel medesimo istante.
    Se scegli il Ponte hai anche la possibilità di armarti, ovviamente, oltre che tre strada da prendere.
    Mentre nell'Infermeria dovrai fronteggiare un attacco degli invasori.
    A te la scelta!


    Edited by Mordreth - 20/12/2015, 14:25
     
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    «'Venire', 'venire'! La scienziata non conosce un feke di basic!»

    «Siamo nell'orbita di una delle lune di Iridonia, neanche troppo distanti. Qualche parsec. Per questo ti chiedo se sei convinta di aver lasciato tutto lì... siamo in missione di ricognizione per la base Sith su Iridonia. È celata, l'abbiamo scovata da poco, ma sembra brulicante di vita.»

    «Oh...adesso ha più senso.»


    Ignoro Juhani, che ormai si sbraccia senza più contegno, ed in effetti ha anche ragione: "venire" mi avrebbe dovuto far intuire qualcosa, errore mio, eppure non potevamo comunque essere su Iridonia dato che mi hanno appena detto che è sotto il dominio sith. La mia logica non ha trovato soluzione al dilemma, dunque, perché mi sembra quanto meno bizzarro che la luna di un pianeta nemico possa esserci amica, possa nascondere una base nostra. Saranno le mie condizioni psicofisiche, magari, che non mi permettono di vedere troppo in là considerando basi segrete, in effetti, e mi fanno vedere pianeti e lune come palline colorate che pubblicamente dichiarano la propria affiliazione con tali colori: un livello di semplificazione eccessivo, ma più di così non riesco proprio a dare, in questo momento, considerando anche che devo tankare tutto lo stress emotivo degli accadimenti recenti e delle sfuriate premestruali della mia cara cathar. Sì, mi sa che le stanno per arrivare: un paio di giorni al massimo, credo, dato il picco perfettamente compatibile con quelli che aveva quando stavamo insieme.

    L'escalation di Juhani minaccia di passare sul piano fisico, al ché interviene Carth e lo scontro si sposta fra loro due: sta per succedere il finimondo, quando...il finimondo succede, ma quello vero, esterno alle ridicole dispute a cui ho appena assistito. Uno scossone allucinante ci fa saltare tutti quanti, e per poco non mi butta giù dal letto: siamo sotto attacco, c'è poco da dubitarne.

    Carth fa strada verso il ponte, io mi rivesto al volo usando la telecinesi di Forza per attirare i vestiti e quant'altro, ed in un batter d'occhio li raggiungo. Lì, i radar segnalano un'altra nave, ed i vetri ci permettono anche di vederla, in tutta la sua grigia bigotteria sith: ci stanno arrembando, dobbiamo fronteggiare l'ondata e cercare di impedire che il nemico abbia successo. Ammantati di paura e di rabbia, tutti corrono ad armarsi ed anch'io, che mi sento scoperta ed indifesa senza le mie spade laser, sono costretta a ricorrere alla loro dotazione standard.
    È proprio vero che un jedi senza la sua spada laser e senza la Forza non è che un bambino: devo seriamente decidermi ad imparare e specializzarmi nel combattimento corpo a corpo. Sono una soldatessa zorak, sì, ho fatto tutti i corsi e gli allenamenti, ma sono anni che uso prevalentemente i miei poteri...Non va bene, bisogna essere sempre preparati, altrimenti rischi di risultare inadeguato per la sopravvivenza, per la selezione naturale.

    Con l'ausilio della Forza attiro a me un paio di pistole blaster che aggancio alla cintura ed una meravigliosa vibrospada a doppia lama, con cui mi fiondo verso l'infermeria: è da là che arrivano gli spari ed i rumori più concitati della lotta...ed i disturbi più intensi nella Forza
    .

    “Sono venuti per me...”


    Stringo i denti, a questo pensiero, e mi appresto ad infliggere ferite multiple e letali ai bastardi sith che stanno già mietendo vittime per colpa mia.


    _Specchietto Tecnico:



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    [☆] Condizioni Psicologiche: Ottimali.

    [☆] Condizioni Energetiche: Mana al 100%.

    [☆] Equipaggiamento e Poteri:
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    ¬ Pugnale (Lama, 1pt).
    ¬ Glock 19 (Pistola, 2pt).
    ¬ Pertica delle Notti Stellate (Bastone, 1pt).
    ¬ Fangs & Claws (Armi naturali, 3pt).
    ¬ Bacchette magiche, libri di magia et similia (GdR).
    ¬ Bussola dei Desideri (GdR).


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    ¬ PsicoEssenza (Immortalità/Autorigenerazione).
    ¬ Mentalist (Telepatia).
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    ¬ Disturbance in the Force (Sesto senso per il pericolo/Instant-Casting).
    ¬ Disturbance in the Force (Preveggenza/Premonizioni, GdR/Quest).
    ¬ Cerebro (Auspex rileva-menti).
    ¬ Alterazione: Somatizzazione Metapsichica (Shapeshifting, GdR).

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    Si arma con due blaster leggeri e una vibrolama doppia, e si butta nella mischia X°DDD.

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    Infermeria



    Una volta scelta la strada da seguire, Violet si ritrova nel flusso di soldati intenti a recarsi verso l'infermeria per arginare l'arrembaggio Sith oramai dilagante. Più s'avvicina al luogo in cui s'è risvegliata, più violento e penetrante si fa il rumore dei fulminatori, dei lamenti e delle urla di dolore, più il chiasso della guerra irrompe brutalmente nel suo udito. Veloce ed efficiente, il plotone giunge al tornante oltre cui vengono esplosi i colpi dei codardi che avranno già mietuto vittime inermi ed incapaci di combattere. La parete nivea è già bruciata e la sua perfezione corrotta. Voltando l'angolo il corridoio intero è disseminato di cadaveri d'ambo gli schieramenti e le armature argentee dei Sith fanno la loro comparsa, riparate nelle paratie, così come gli uomini dalla divisa arancione della repubblica. Ma è chiaro a favore di chi verta la battaglia, così come è altrettanto chiaro chi sia l'ago della bilancia in quell'istante.

    rsz_4988241_2615821265_45717

    Alta e temibile, un'armatura nera avvolta in un mantello corvino precede le truppe Sith regolari, intente ad aprire il fuoco sui rinforzi repubblicani giunti dal ponte e perpetrare la carneficina all'interno dell'infermeria. L'imponente figura incappucciata muove qualche passo verso Violet, passando sopra il mucchio di corpi di soldati della Repubblica cresciuto ai suoi piedi. La voce, distorta dal casco, pare distante ed allucinata, eppure è contraddistinta da un'invidiabile calma, nonostante il sangue scorra tutt'attorno a lui.

    Sith ShadowTrooper: "Oscurità abbraccia la galassia..."

    Nonostante l'incoscienza della parola, il corpo si rivela ben più che pronto ad agire. I sensi di Violet, indagassero la verità sull'uomo, dinnanzi a lei, ne troverebbero il cervello, atrofizzato, prossimo al coma si direbbe, come non stia realmente vivendo. Egli è il frutto di un lungo e sinistro condizionamento mentale Sith. Alza un braccio e spara due colpi all'indirizzo delle gambe della Zorak da un bracciale collegato con un tubo sotto il mantello.

    Sith ShadowTrooper: "... tenebra, amorevole, la nutre."

    Mentre procede il salmodiare assente, l'altro arto si svela e sorge una vibrolama dai bordi neri, lunga almeno un metro e mezzo. Viene alzata, come dovesse colpire anch'essa Violet, annullando la distanza tra i due, e così accade. Il nerboruto braccio scaglia l'arma bianca verso la nemica con sapiente precisione verso la gola di lei, per reciderle il capo. Una volta compiuto il suo dovere, l'arma sarebbe ritornata in mano all'assaltatore, rivelando la conoscenza della Forza in lui. I campioni dei due schieramenti, tra il furioso scambio di colpi delle rispettive truppe, scambiano i primi colpi in un inferno sospeso nello spazio.





    QMNessuno dei colpi dello Shadowtrooper è una tecnica, ma solo Attacchi Base. Subirli potrebbe essere mortale. Sfrutta le tue capacità, le armi e l'ambiente o le tue tech stesse.
     
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    Lo spettacolo che si para davanti ai nostri occhi è agghiacciante, come quello di ogni campo di battaglia: cadaveri su cadaveri, la distruzione che lascia i segni anche sugli oggetti oltre che sui viventi, ed il tanfo della morte e del lato oscuro che aleggia nell'aria.

    «Oscurità abbraccia la galassia...»

    «Ma che cazz...»


    Aggrotto la fronte, colta di sorpresa dal tono e dal contenuto delle parole dell'energumeno nero che guida l'armata nemica. Sembra lobotomizzato! Eppure, rapido ed efficiente il suo corpo si muove attaccandomi: mi lascio guidare dalla Forza e con la doppia vibrospada in cortosis defletto i suoi colpi di blaster con facilità, ignorando la fine del suo discorsetto delirante e preparandomi allo scontro fisico.

    Da sotto il mantello estrae e lancia una vibrolama verso la mia testa, lasciandomi intuire di saper padroneggiare almeno un poco la Forza...ma non bene quanto me: con una Spinta di Forza devio la lama dalla sua traiettoria, mandandola ad impattare contro una paratia laterale. Nel frattempo, la Telecinesi viene in mio ausilio permettendomi di piegare uno dei cavi elettrici recisi e scintillanti che sbucano dalla parete accanto al sith: il mio intento è quello di avvolgerlo e fulminarlo al contempo, e così direziono la Forza per raggiungere questo scopo guidando il cavo contro di lui, in quella manciata di istanti concitati dell'inizio della battaglia
    .

    “Temo non basterà solo questo...”


    Penso tra me e me, cercando di escogitare già una strategia ulteriore per fermare l'invasore e la sua armata.


    _Specchietto Tecnico:



    Specchietto Tecnico_

    [☆] Condizioni Fisiche: Ottimali.

    [☆] Condizioni Psicologiche: Ottimali.

    [☆] Condizioni Energetiche: Mana al 90% (=100% - 5% - 5%).

    [☆] Equipaggiamento e Poteri:
    Equipaggiamento

    ¬ Revan's Robes (Armatura, 1pt).
    ¬ Chakram seghettato (Lama circolare, 1pt).
    ¬ Pugnale (Lama, 1pt).
    ¬ Glock 19 (Pistola, 2pt).
    ¬ Pertica delle Notti Stellate (Bastone, 1pt).
    ¬ Fangs & Claws (Armi naturali, 3pt).
    ¬ Bacchette magiche, libri di magia et similia (GdR).
    ¬ Bussola dei Desideri (GdR).


    Passive

    ¬ ThoughtDensity (Telecinesi).
    ¬ PsicoEssenza (Immortalità/Autorigenerazione).
    ¬ Mentalist (Telepatia).
    ¬ Mente Blindata (Auspex rilevazione intrusioni mentali/psion).
    ¬ Disturbance in the Force (Sesto senso per il pericolo/Instant-Casting).
    ¬ Disturbance in the Force (Preveggenza/Premonizioni, GdR/Quest).
    ¬ Cerebro (Auspex rileva-menti).
    ¬ Alterazione: Somatizzazione Metapsichica (Shapeshifting, GdR).

    Specchietto Riassuntivo_

    Devia i colpi blaster con la sua vibrospada doppia, poi devia la vibrolama avversaria con la Forza ed infine prende un cavo elettrico dall'ambientazione e cerca di legare e fulminare l'avversario XD.

    Note_

    ---.


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    Edited by Zaho's Violet - 21/3/2016, 00:12
     
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    La vibrolama torna nella mano aperta del colosso di durasteel. Appena in tempo per recidere con un brutale fendente il tentativo di Violet di imprigionarlo nei cavi elettrici, che cadono ai suoi piedi come serpenti mozzati, immobili ed emanando giusto qualche scintilla e spasmo inutili... l'offensiva non è andata a buon fine e Violet può ora sentire un vago calore a spalla sinistra e fianco destro al passare dei colpi. Ora lo shadowtrooper avanza pesante e lento e solleva la mano libera dalla vibrospada.

    Sith ShadowTrooper: "Non opporti al volere di madre Tenebra. Abbracciala."

    Altri soldati repubblicani si interpongono tra Violet ed il soldato d'elite. Uno viene lanciato contro il muro, il secondo si ritrova la gola tagliata dalla vibrospada e si accascia gorgogliante ed agonizzante. Immediatamente dopo uno fulmine di forza si espande dalle dita del nemico volto a colpire Violet direttamente. Il tempo di difendersi ed il Trooper avrebbe torreggiato su di lei e vibrato l'arma in un violento fendente a calare sul cranio della Zorak, tanto forte da dividerla in due.





    QM
    L'attacco del Sith ShadowTrooper è composto da una Tech Magica d'effetto Medio ed un Attacco base che vanta il +50% di Forza.


    Edited by Mordred. - 19/3/2016, 19:48
     
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    La spada vola di nuovo in mano sua, e con quella si salva dal mio tentativo di folgorazione purtroppo...Ma quello che mi fa saltare i nervi sono le sue insensate parole da folle invasato.

    «Non opporti al volere di madre Tenebra. Abbracciala.»

    «Ma stai zitto, zombie ambulante!»


    Sto per muovermi quando alcuni dei nostri mi passano davanti e prendono a cadere come mosche, ovviamente! Ma maledizione! Sono pazzi?!!

    «No! Fermi!! Restate dietro di me!»

    “Ci mancava solo questa...”


    Spero abbiano recepito il messaggio, perché non posso proprio occuparmi anche di proteggere loro se mi si mettono sulla linea di fuoco!

    Non faccio in tempo a fare nulla che subito vengo attaccata: fortuna che la mia maestra mi ha insegnato la difficile arte del Tutaminis! Sollevo istintivamente il braccio a protezione e, quasi in automatico, col palmo della mano assorbo il Fulmine di Forza nemico convertendo quella stessa energia in un Campo di Stasi contro di lui e gli altri soldati imperiali.
    Con un repentino scatto di gambe, subito dopo, mi muovo veloce verso di lui sfrecciando al suo fianco: la mia doppia vibrospada si orienta e mena un fendente alla vita che dovrebbe tagliarlo a metà senza tanti complimenti, ponendo fine -spero- al suo delirio ed al massacro che sta compiendo; indipendentemente dal risultato, poi, continuo la mia corsa verso i primi soldatini auspicabilmente paralizzati, e che in ogni caso difficilmente potranno fare qualcosa contro un jedi. Agito la mia lama nella mischia, provando rimorso per tutte queste uccisioni, ed è solo il pensiero del "si deve fare, vanno sfoltiti, altrimenti saranno loro a mietere altre vittime oltre a quelle già causate" a dare forza alle mie mani. Eppure è tutto così sbagliato, sono stanca di combattere, di uccidere...Il multiverso è così sbagliato, la gente lo è, la natura dell'"uccidi o soccombi" è così perversamente ingiusta! Quest'esistenza è terribile, a volte penso sarebbe meglio non essere mai nati, mai esistiti
    .


    _Specchietto Tecnico:



    Specchietto Tecnico_

    [☆] Condizioni Fisiche: Ottimali.

    [☆] Condizioni Psicologiche: Ottimali.

    [☆] Condizioni Energetiche: Mana al 40% (=90% - 10% - 40%).

    [☆] Equipaggiamento e Poteri:
    Equipaggiamento

    ¬ Revan's Robes (Armatura, 1pt).
    ¬ Chakram seghettato (Lama circolare, 1pt).
    ¬ Pugnale (Lama, 1pt).
    ¬ Glock 19 (Pistola, 2pt).
    ¬ Pertica delle Notti Stellate (Bastone, 1pt).
    ¬ Fangs & Claws (Armi naturali, 3pt).
    ¬ Bacchette magiche, libri di magia et similia (GdR).
    ¬ Bussola dei Desideri (GdR).


    Passive

    ¬ ThoughtDensity (Telecinesi).
    ¬ PsicoEssenza (Immortalità/Autorigenerazione).
    ¬ Mentalist (Telepatia).
    ¬ Mente Blindata (Auspex rilevazione intrusioni mentali/psion).
    ¬ Disturbance in the Force (Sesto senso per il pericolo/Instant-Casting).
    ¬ Disturbance in the Force (Preveggenza/Premonizioni, GdR/Quest).
    ¬ Cerebro (Auspex rileva-menti).
    ¬ Alterazione: Somatizzazione Metapsichica (Shapeshifting, GdR).

    Specchietto Riassuntivo_

    Si difende dall'attacco con l'assorbimento di Forza/Tutaminis (Piegare lo Spazio-Tempo) a Medio, poi casta un Campo di Stasi a Critico e sfreccia a tagliuzzare con attacchi base lui e i primi soldati a portata di mano XD.

    Note_

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    La lama della Zorak attraversa un morbido strato sino a sfiorare il solido, mentre le narici di lei possono avvertire l'odore di viscere si aprono e l'udito accogliere l'urlo distorto di sofferenza del Sith che tuona per il corridoio dell'astronave. Un lago di sangue, stavolta, finalmente, appartenente alla belva nera. Dietro Tricia, i soldati repubblicani esultano e battono le armi, concentrando il fuoco sul mortale nemico che occhi rivolti in alto, al cielo, si direbbe, urla.

    Sith ShadowTrooper: "Il tuo volere si compie!!"

    I sith trooper regolari tentano di difendersi, ma l'addestramento maggiore, l'abilità nella Forza della Zorak sono troppo per loro e vengono rapidamente soverchiati e devono indietreggiare. Due di essi vengono falciati e rimangono sul terreno... Violet potrebbe perpetrare l'assalto, ma viene afferrata dai capelli da una persa violenta e tirata indietro, la gola in bella vista. L'ultimo attacco del Sith trooper, la cui armatura è per metà esplosa per i colpi dei ribelli e le mani tremano perché quasi al limite del dissanguamento. Tuttavia, mosso dalla disperazione, alza la spada sopra il capo per uccidere la Zorak, rantolando qualcosa di oscura e delirante sul lato oscuro e la giustizia.





    QM
    L'attacco del Sith ShadowTrooper è un attacco fisico Alto, puoi anche tentare di divincolarti dalla presa, ma tiene conto del suo +50% alla Forza.
     
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