[LAM] City of Djinns

Burn Bright, Trickster Knight - Act 2

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    Un salto nel vuoto - o meglio, un lancio. Colori che schizzano intorno a voi, un urlo, il buio.
    E poi, la luce di una candela.

    Siete franati tutti insieme appassionatamente a terra, caduti su un pavimento di pietra venato di licheni e muschio. L'aria è satura di umidità e del ronzio degli insetti.
    Un groviglio di membra sudaticce. Ci sono il rapitore, Dhaval, la ragazza incappucciata... All'appello manca solo Augustus, che deve essere rimasto indietro. Peccato che del portale, ormai, non rimangano che poche scintille di energia che ancora palpitano nell'aria.
    Informazioni confuse che si sommano mentre vi tirate in piedi. Siete all'esterno, questo è chiaro... In una giungla, a giudicare dall'odore ricco delle piante. Intorno a voi ci sono... Candele, sì, molte candele. Siete all'esterno di un antico tempio in pietra, per metà ricoperto dal verde.
    E siete circondati da persone in armatura.



    Parlottano tra loro, e paiono confuse quanto voi dalla situazione. La donna che avete rincorso fin'ora invece si tira in piedi e avanza, trascinando il corpo di Daniel per un braccio come se fosse un sacco di patate. Lo porta fino all'entrata del tempio, dove una persona drappeggiata da ricche stoffe siede su un trono di pietra.

    ganishkablow2

    Tra l'incappucciata e il suo sovrano v'è un dialogo silenzioso, fatto di sguardi e di parole sussurrate in un legame mentale. L'uomo dalla lunga barba, poi, si rivolge direttamente a voi.
    «Il vostro compagno è nato rakshasa.» tuona.
    La sua voce risuona nelle vostre orecchie assoluta e totale, come se fosse l'unico suono ad avere qualche importanza. Egli non sta semplicemente parlando: suo è il concetto assoluto e totale di voce, sua la perfezione nel modularla. Utilizza le sue corde vocali con l'intima sicurezza che ha un violinista col suo strumento.
    «È un frutto della perversione umana dotato di poteri blasfemi. Non è fatto per vivere insieme a voi umani: sarebbe un pericolo per se stesso e per tutti voi.»
    Ricordate com'è iniziata quest'ordalia? Con un Daniel Ember che a Laputa si leva una parrucca per mostrarvi un marchio magico impresso sul cranio. Un simbolo imposto da piccolo, per bloccare dei poteri dovuti a una mutazione.
    Che poteri siano, è ancora difficile capirlo. Ma ora, perlomeno, avete un nome per definirlo:
    Rakshasa.
    «Rimarrà su quest'isola con i suoi compagni, lontano dal mondo degli uomini. Così ha deciso il concilio.»

    «Se davvero gli siete amici, andatevene in pace e non vi verrà torto un capello. Bruciate i documenti che ancora rimangono nello studio del dottor Langstorm.» interviene il rapitore di Dhaval, che si è rimesso in sesto e si avvicina a voi. Abbassa il suo, di cappuccio, rivelando un volto simile a quello della ragazza: occhi gialli felini, una bocca con troppi denti, pelle scura e capelli corvini. Spuntoni di osso, però, bucano la guancia in più punti. Grottesche protuberanze che gli segnano mandibola e fronte, e che non hanno nulla da invidiare alle malformazioni di Bid'daum.
    È come se il suo scheletro volesse fuoriuscire da quel debole involucro di carne. Come se ci fosse troppa vitalità in lui per essere contenuta in un corpo solo.
    «Siamo un segreto troppo pericoloso perché il mondo venga a sapere di noi.»

    Si tratta di un rapimento in piena regola, insomma - ma un rapimento fatto a fin di bene.
    Daniel al momento è troppo svenuto per dire cosa ne pensa.
    Voi che dite invece?

    QM point Il sovrano dei Rakshasa ha una malia passiva di charme, e sta anche utilizzando una malia di convinzione a livello alto nel parlato.
     
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    Lo scenario che ci accolse al di là del portale non fu dei migliori.
    Sembrava si trattasse di una giungla, e questo non rappresentava un problema. Diverso era invece il discorso per l'esercito armato che ci circondava, dinnanzi a quello che sembrava essere in tutto e per tutto un tempio.
    Augustus non era con noi; segno che non era riuscito a saltare per tempo dentro il portale... forse era meglio così, pensai: si sarebbe potuto mobilitare per una ricerca silenziosa, dall'esterno. Eventualmente con qualche rinforzo in suo supporto, magari...

    «Il vostro compagno è nato rakshasa

    Un uomo dalla lunga barba, dall'aria solenne ed autoritaria, prese d'improvviso la parola.
    Rivolgendosi in prima persona a noi intrusi.
    Parlava di Dhaval?
    ...rakshasa?

    «È un frutto della perversione umana dotato di poteri blasfemi. Non è fatto per vivere insieme a voi umani: sarebbe un pericolo per se stesso e per tutti voi.»

    C'era qualcosa di insolito, in quella situazione.
    Eravamo partiti alla ricerca di uno scienziato, ma ad esser finito al centro del ciclone era colui che ci aveva commissionato l'incarico. Sembrava lo conoscessero molto bene...

    «Rimarrà su quest'isola con i suoi compagni, lontano dal mondo degli uomini. Così ha deciso il concilio.»

    Non mi era ben chiaro di cosa stesse parlando. A chi si riferisse quando menzionava di eventuali compagni, o delle decisioni prese dal concilio... ma non sembrava affatto che sparlasse a proposito.
    Era come se vi fosse qualche informazioni a noi mancante, qualcosa che quell'uomo -ed il suo esercito- invece conoscevano.

    « Forse dovremmo prestare attenzione a quel che dice... »

    Sussurrai a bassa voce, rivolgendomi a Drusilia.
    Noi non conoscevamo niente di quel posto, forse eravamo realmente noi nel torto. Era un'ipotesi su cui avremmo dovuto riflettere.


    All'inizio della giocata Firion era sprovvisto della passiva di difesa da attacchi mentali, per cui la subisce in pieno
     
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    Caddero su di un pavimento in pietra venato di licheni e muschio. L'umidità manifesta le ricordò le zone meridionali dell'Undarm mentre il groviglio di gambe e braccia le permise di rendersi conto immediatamente di quanto in realtà quell'ambiente e quella situazione fossero diverse. Molto più simile al suo primo arrivo su Laputa, almeno un decennio prima: non appena ebbe modo di sollevarsi, la Dama del Vento si riscoprì improvvisamente circondata da soldati.
    Intanto Daniel -ma che diavolo, non sapeva difendersi da solo?!?!?- fu trascinato fino all'entrata di un tempio, lì dove vi era un uomo su di un trono. Un monarca? Un sacerdote? Entrambi?

    «Il vostro compagno è nato rakshasa.» tuonò quel tale «È un frutto della perversione umana dotato di poteri blasfemi. Non è fatto per vivere insieme a voi umani: sarebbe un pericolo per se stesso e per tutti voi.»
    Il nome non le era nuovo e sicuramente il modo in cui era iniziata quella vicenda non volgeva a loro favore.
    «Rimarrà su quest'isola con i suoi compagni, lontano dal mondo degli uomini. Così ha deciso il concilio.»

    «Se davvero gli siete amici, andatevene in pace e non vi verrà torto un capello. Bruciate i documenti che ancora rimangono nello studio del dottor Langstorm. Siamo un segreto troppo pericoloso perché il mondo venga a sapere di noi.»

    Un rapimento, ma a fin di bene.
    Qualcosa, però, non tornava.

    -Proprio perché sua amica mi permetto di mettervi in dubbio, Altezza- avrebbe risposto con cortesia ma voce altrettanto tuonante al vecchio sul trono. Una malia naturale la sua, non la stessa imposizione volontaria di comando ricevuta dall'interlocutore -Parlate di fargli un favore, di aiutarlo, ma lo rapite con la forza e cercate di imporci il vostro pensiero con sotterfugi. Come credete che possa considerarvi?

    Perchè si, lo aveva notato. Escludendo il naturale carisma, quell'uomo aveva volontariamente agito contro le loro menti al solo fine di costringerli alla cieca obbedienza... mascherandola addirittura come scelta! In ogni caso, per esperienza personale, emeriti sconosciuti non aperti al dialogo solitamente avevano delle falle nella logica che li guidava. Per questo evitavano il confronto. Non esisteva altra ragione per tali scelte diplomatiche: nessun atteggiamento preventivo -perché non avevano mai avuto modo di parlare in precedenza- e nemmeno una disperata autodifesa -perché disponeva di un esercito ed era lui ad attaccarli.

    -Parlate di tenerlo lontano dagli umani ma non vi siete accorti che nemmeno io lo sono: anche se fosse pericoloso, disporrei di specialisti decisamente più capaci a contenerlo. Per questo, ve lo chiedo per favore: non intendo combattere ma desidero che mi rendiate il mio amico. Sono disposta ad ascoltarvi, comprendere la situazione e nel caso farò in modo che sia tenuto sotto custodia per evitare problemi, perchè nemmeno io li voglio.

    Energia: 60%

    GODDESS OF LOVE »
    «Mettimi come sigillo sul tuo braccio, come sigillo sul tuo cuore, perchè forte come la Morte è Amore. Le grandi acque non potrebbero spegnerlo, né i fiumi sommergerlo. Tenace come gli inferi è la passione: le sue vampe son vampe di fuoco, una fiamma ardente, la fiamma del Signore!»
    Canto dei Cantici VIII,6-7.

    L'Amore è un sentimento intenso e profondo, simile all'affetto, alla simpatia ed all'adesione, ma molto più violento ed incontrollabile, impossibile da rendere appieno per chi non ha avuto mai modo di viverlo, rivolto verso una persona, un animale, un oggetto, o verso un concetto, un ideale. Oppure, può semplicemente essere un impulso dei nostri sensi che ci spinge verso una determinata persona. E' tuttavia soggettivo, ed è forse quello a renderlo così complesso; per alcuni è il volere che gli altri siano felici, un sentimento incondizionato e che richiede molto coraggio e accettazione, per altri è ciò che avvicina l'uomo ad un Dio lontano, altri lo ritengono semplicemente una utopia, qualcosa di non concreto. Sono infiniti i modi di pensare e vederlo, così tanti quanti sono le creature di ogni universo e dimensione. Drusilia Galanodel, insieme al fratello Quarion, rappresenta ogni singolo aspetto della carta di Arcani di cui sono i concetti incarnati. Loro sono gli Amanti, incarnano l'Amore, la forza più potente dell'Universo, ed il Libero Arbitrio.
    Loro sono quella fiamma viva in grado di animare ciascun animo verso il desiderio massimo del proprio esistere. Per tale ragione la bella è in grado di esercitare numerose malie sugli altri. Ciò che tuttavia non accade è la situazione inversa: nulla è in grado di scalfire la sua volontà, mentirle o ingannarne i sensi, forte del suo potere e della sua stessa essenza.
    E' inoltre empatica, capace di comprendere appieno lo stato d'animo altrui. Significa "sentire dentro" e nonostante il concetto sia spesso ridotto al semplice "mettersi nei panni dell’altro", in realtà vuol dire "portare l'altro nel proprio mondo". Drusilia può mettere in secondo piano il suo modo di percepire la realtà per cercare di far risaltare in se stesso le esperienze e le percezioni di chi le sta intorno. È una forma molto profonda di comprensione dell'altro perché si tratta d'immedesimazione negli altrui sentimenti. Ci si sposta da un atteggiamento di mera osservazione esterna al come invece si sente interiormente, cercando di guardare attraverso i suoi occhi.
    E' per tutto questo che, chiunque ha a che fare con la Dama del Vento, vede in lei ciò che desidera; il musicista la sognerà come propria musa o sentirà dolci melodie provenienti dai suoi passi, il pittore la vedrà come opera d'arte vivente ed il chierico si stupirà nel riconoscere in lei l'impronta del suo dio. Tali reazioni possono essere infinite, come lo sono coloro che la incontrano, assaporandone la persona, omaggiando la sua bellezza.

    [Malia d'amore + protezione da malie + auspex attacchi psion + auspex illusioni + auspex bugie + empatia + bonus riserva energetica (10%)]


    Volontà Eroica
    Si dice che ci sia una ragione per cui il Gran Maestro pretenda che la sua gilda resti composta da volontari. Nessun professionista profumatamente pagato, nessun favoritismo, solo stipendi in grado a stento di garantire la sopravvivenza dell'associato a prescindere dalla sua carica, del tutto dissimili quelli che potrebbe ricevere un qualunque mercenario; questo per dissuadere il più delle anime venali e particolarmente volubili.
    Il Gran Maestro non ha bisogno di esperienza, professionalità o forza: secondo lei sono tutte caratteristiche acquisibili con l'allenamento. Ciò che le interessa in un Aviatore è la volontà di scendere in campo per cambiare realmente le cose, la convinzione di essere in grado di rendere il mondo un posto migliore attraverso la propria opera. "Perchè se un guerriero crede nei miracoli, i miracoli cominciano ad accadere".
    Individui simili sono per natura cocciuti, particolarmente capaci di prefissarsi uno scopo e procedere a testa bassa, incuranti di ogni avversità. Qualora fossero in grado di riconoscere un tentativo di manipolazione mentale, non sarà loro quindi troppo difficile opporre resistenza: combatteranno con tutte le loro forze e sconfiggeranno il nemico come hanno sempre fatto. Anche nella loro testa.
    Tipo: difesa attacchi psion.
    Tecnica variabile: 2pt per l'acquisizione.
     
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    Al tempine del discorso di Drusilia, il Re assottiglia gli occhi, sporgendosi dal suo trono per osservarla meglio. I suoi occhi penetranti analizzano i suoi lineamenti delicati, analizzando tutto ciò che di lei è visibile e invisibile.
    La sua anima.

    ganishkablow2

    «Lei è simile a un Deva.» un termine intraducibile, ma pronunciato con la riverenza che si riserva a un Dio «Mi stupisce che una creatura come lei possa far amicizia con un Demone. Ma forse è perché non ha mai conosciuto la sua vera natura.»
    Uno schiocco di dita. Daniel urla, riprendendo improvvisamente conoscenza. Si artiglia via la parrucca che portava sul capo, rivelando il cerchio magico che gli marchia il cranio.
    I simboli arcani si stanno sciogliendo, tingendosi di un bagliore rossastro. Un dolore bruciante che liquefa l'incantesimo, lasciando colare l'inchiostro a terra come se fosse cera di una candela.

    Potete raggiungerlo, se volete: nessuno vi fermerà. Prego, avvicinatevi pure. Ammirate il modo in cui si sta chinando a terra per sputare i propri denti misti a sangue. Guardate il modo in cui le unghie gli stanno saltando via, sostituite da nuovi artigli più lunghi e appuntiti. Guardate il modo in cui inarca la schiena, la maniera in cui la pelle si tende come se pezzetti d'osso premessero per uscire da lì. Avete mai visto un lupo mannaro trasformarsi? Perché il procedimento è simile, seppur con meno peluria.
    Ammirate il mostro che era nascosto dentro quel guscio d'uomo.

    «Affidarlo a voi significherebbe destinarlo a una vita di prigionia - o peggio, di sperimentazione.»
    Il rapitore di Daniel si solleva la maglia, mettendo in mostra un ventre magro e pieno di cicatrici.
    I segni di chi è stato vivisezionato. Il suo è uno sguardo quasi di sfida, come se vi invitasse a mettere in discussione quello che ha passato.
    Il dolore che ha subito.
    I presenti rimangono sordi alle urla di Daniel, viste come un rituale di passaggio necessario. Come sfilare un vestito che è ormai diventato troppo stretto.
    «Deve rimanere qui con i suoi simili - libero, ma controllato. Per il bene di tutti.»
    E ora capirete perché.

    Si rialza in piedi barcollando, e vi sembra sia più alto di prima.
    Ruggisce. Ha una dentatura nuova, ora, composta da troppi denti lunghi ciascuno quanto un vostro indice.
    Spalanca la bocca così tanto da essersi probabilmente lussato la mandibola. Non che la cosa gl'importi: nei suoi occhi gialli, iniettati di sangue, leggete una sola emozione:

    FAME.



    Si gira, si rigira, alza il muso e annusa in vostra direzione. Pare aver decretato che voi siete cibo, ma non sa decidersi, voi siete due ed entrambi gustosi e la sua è una fame che non si può saziare. Risolve il problema avventandosi contro entrambi, rifilando una zampata a Firion per poi cercare di azzannare un braccio di Drusilia.
    i suoi colpi sono carichi di energia vitale allo stato grezzo; un potere che ricorda il Ki utilizzato dai maestri d'arte marziali, ma molto più selvaggio e incontrollato. Il suo corpo intero è avvolto da quella strana energia, il suo corpo al tocco è caldo come quello di un febbricitante.
    I soldati indiani indietreggiano, formando un cerchio compatto intorno a voi.
    Lasciano spazio affinché il massacro si compia.

    QM point Boss time e poi abbiamo finito, signori :sisi: Dhaval attacca Firion con una zampata critica fisica in pieno petto, per poi dargli la schiena e dare un morso critico e fisico sulla spalla destra di Drusialia.
    Om nom nom.
     
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    «Lei è simile a un Deva. Mi stupisce che una creatura come lei possa far amicizia con un Demone. Ma forse è perché non ha mai conosciuto la sua vera natura.»
    Se c'era una cosa che la Dama del Vento riusciva sempre a trovare -qualunque fosse il luogo dove mettesse piede- erano persone con l'ego smisurato e la saccenza in grado di ispirare violenza... tali da giungere realmente a pensare di sapere meglio di lei come e perché stringeva legami con qualcuno.
    «Affidarlo a voi significherebbe destinarlo a una vita di prigionia - o peggio, di sperimentazione.»
    In quel posto -poi- erano parevano essercene davvero tanti.
    «Deve rimanere qui con i suoi simili - libero, ma controllato. Per il bene di tutti.»

    Intanto Daniel urlava. Lanciandosi via la parrucca, permise ai suoi compagni di osservare simboli arcani mai visti su Endlos ma che, in ogni caso, in quel momento si stavano sciogliendo, suggerendo che qualsiasi funzione avessero avuto prima sarebbe comunque venuta meno. Ed infatti, dopo l'ennesimo urlo, sputò per terra denti e sangue; le unghie gli saltarono via, sostituite da nuovi artigli più lunghi e appuntiti, mentre il resto del corpo iniziò a deformarsi orribilmente. A quel punto era abbastanza evidente il piano di quei pazzi: trasformarlo nella creatura celata dal sigillo. Per cosa, poi? Liberarsi di loro? Spaventarli? No, non credeva, non dopo averli visti indietreggiare, così da formare un cerchio compatto e non permettere loro la fuga.

    Sta di fatto che, quando il loro compagno si rialzò in piedi barcollando, iniziò a ruggire come una bestia illogica. Anche l'aspetto era "animalesco": più alto di prima, mostrava spavaldo una dentatura da predatore. Aveva occhi gialli iniettati di sangue ed una sola, evidentissima emozione. La fame.
    Girandosi attorno disperato, annusò verso di loro. Immediatamente dopo si lanciò all'attacco, e fu evidente quanto non fosse in sè: caricando i propri colpi di tanta (troppa) energia vitale, lanciò una zampata a Firion per poi tentare di azzannarle la spalla.

    La risposta della Dama del Vento fu quanto di più intuitivo ed immediato potesse esserci: credendo ad una carica più "diretta", magari volta a buttarla per terra ed immobilizzarla, fu lei stessa a sollevare il proprio arto sinistro, porgendoglielo quasi -di fatto- nel tentativo di proteggersi il viso. Ciò che accadde dopo fu inevitabile: sebbene anche il suo corpo fosse carico di energia vitale ed un sottile strato di aria solida a farle da armatura invisibile, nulla -o poco- poté fare di fronte ad un attacco così "bestiale". I denti del predatore affondarono comunque nella sua carne, sfondando ogni difesa possibile, e l'unica consolazione per Drusilia fu quella di aver limitato di poco un danno incalcolabile.
    Dopo un lieve respiro della preda, simile ad un naufrago sul punto di annegare, superata la pelle ed il primo strato di carne, la dentatura di Daniel segò alcuni tendini e vasi sanguigni, incastrandosi nel muscolo. Fu allora che l'Alfiere urlò di dolore, del tutto incapace di smettere.

    E fu allora che, quasi istintivamente, dopo aver involontariamente tentato di tirarlo a sè -così che desse le spalle al suo Aviatore- in un impacciato tentativo di divincolarsi, il suo corpo si caricò di energia elettrica come l'aria durante una tempesta... e gli lanciò quella carica addosso con violenza, come un fulmine a ciel sereno; riprendendo fiato in quegli istanti, gli avrebbe anche messo una mano sulla faccia, cercando di tappargli il naso in modo da costringerlo a separarsi da lei.

    -DANIEL!- avrebbe urlato, adirata -Piantala di farti controllare! Sembri un burattino!
    E non fu chiaro se il burattinaio fossero gli spettatori o il suo stato di febbrile follia.
    -FINISCILA DANIEL, CACCIA GLI ATTRIBUTI - DANNAZIONE!!!



    Energia: 60-20-10= 30%
    Riassunto azioni: mi difendo dal morso con una difesa fisica di livello alto. Ovviamente non ce la faccio a difendermi completamente, dunque mi prendo il resto del danno. Un pò per il dolore e un pò per la rabbia, lancio morsa elettrica (tecnica a tocco) su di lui e tento di tappargli il naso con la mano nella speranza che, in un tentativo di respirare, si stacchi.
    Ah, altra cosa. Il sangue di Dru ha delle proprietà convalidate: ti mette in una condizione di non-invecchiamento di 100 anni, che si sommano ad ogni "bevuta". Metto comunque tutto in quote qui sotto.

    Ten »
    E’ il primo dei Quattro Principi del Nen, ed implica la meditazione e la capacità di concentrarsi sui propri obiettivi per raggiungere le proprie mete e concretizzare gli scopi prefissati; una buona padronanza del Ten permette un controllo sull’aura che riveste ogni essere vivente, evitandone in questo modo la dispersione inconscia. A questo stadio è possibile concentrare l’aura all’interno del proprio corpo, provocando un sensibile e sostanziale incremento della resistenza fisica ai danni, cosa che fa apparire molto più resistenti di un uomo normale.
    Tipologia: difesa fisica.
    Consumo: variabile Alto.

    Morsa Elettrica »
    Grazie all'abilità di far assumere al proprio corpo le stesse caratteristiche dell'aria, Drusilia è anche in grado di calibrare in esso cariche positive e negative così da generare un fulmine. Questo, ovviamente, supererà la barriera del suo corpo solo nel caso questo sia a contatto con un conduttore, come un filo ad alta tensione, un metallo o il corpo di un nemico. (Tecnica a contatto fisico).
    Tipologia: attacco.
    Consumo: variabile Medio.

    CITAZIONE
    GALANODEL »
    Risultato dell'unione fra sangue umano ed angelico, il corpo di un Galanodel presenta tratti di entrambe le razze.
    Per comprendere una delle caratteristiche alla base della stirpe dei Galanodel, è necessario approfondire un aspetto storico relativo alla loro creazione. Questi altro non sono che il risultato dell'unione di una creatura celeste con un essere umano. Ciò significa che, sebbene manifestino aspetti del tutto umani, la loro vita è tuttavia slegata dalle funzioni del corpo perchè -come gli angeli- i Galanodel sono legati alla Fonte. Questa li rende da agenti esterni, come ad esempio il tempo, o magari cose più "concrete", quali batteri, tossine o organismi non loro. Ciò implica che sono assolutamente immuni alle malattie e, qualora qualcuno provasse ad avvelenarli, la sostanza tossica verrà assunta senza che il corpo possa subire effetti deleteri.
    Altra eredità della progenie celeste vi è certamente la capacità di sollevarsi in aria -talvolta generando candide ali sulla schiena- o irradiare luce dalla propria pelle, intensificandola o meno a seconda del caso. Questa tuttavia non si annullerà mai, ragion per cui, se di giorno sarà praticamente impercettibile, di notte e nell'ombra si manifesterà sotto forma di candore lunare. Essendo quindi provvisti di un corpo luminoso, questo non sarà provvisto di ombra ai propri piedi.
    Essendo inoltre il corpo parzialmente costituito di luce, esso avrà capacità di rigenerazione superiori a quella di un normale umano; non conserva inoltre i segni delle cicatrici. Inoltre ha un adattamento alla diversa luminosità che va aldilà dell'umano: è infatti in grado di vedere perfettamente al buio, come se fosse pieno giorno.
    E' infine cosa ben nota che il sangue di una creatura pura contenga un potenziale nettamente superiore a quello di un comune vivente; non a caso nei sacrifici umani son predilette fanciulle vergini ed infanti. Ora, si immagini questo potenziale amplificato in modo esponenziale, tanto da rendere il sangue stesso non più un comune componente di pozioni o riti, ma l'unica e sola fonte di potere.
    Questo è quello che si verifica con il sangue degli angeli, o di creature che fanno parte della loro discendenza. Coloro che ingeriscono qualche stilla della linfa vitale di un appartenente ad una stirpe celeste si ritrovano vincolati da un legame di natura mistica molto forte che si concretizza con un netto prolungamento della vita del soggetto, la cui intensità dipende dalla quantità di sangue assunto e la cui efficacia trascende qualsiasi razza, genere, classe sociale e (soprattutto) la natura soprannaturale: ha effetto su chiunque, chiunque egli sia e qualsiasi cosa sia. L'allungamento della vita dipende dalla razza, dalla quantità di sangue ingerito e molti altri fattori. Orientativamente, una goccia del sangue di un Galanodel "puro" porta in un essere umano qualunque un aumento della vita di circa cento anni.

    [Proprietà del sangue + rigenerazione rapida + scurovisione + assenza d'ombra + passiva di volo + immunità passiva alle malattie ed i veleni più attiva a consumo variabile.]
     
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    Per quanto il sovrano mantenesse intatta la sua aura autoritaria, con lo scorrere del tempo le considerazione riposte nelle sue parole scemarono pian piano sino a svanire del tutto. Che fosse merito dell'intervento del Gran Maestro -che appariva ora di gran lunga più sensato e convincente- o della ragione che rielaborava le condizioni in un contesto ben differente, avrebbe fatto ben poca differenza.

    «Mi stupisce che una creatura come lei possa far amicizia con un Demone. Ma forse è perché non ha mai conosciuto la sua vera natura.»

    Quel che oramai era fin troppo evidente era la chiusura mentale di quelle persone, l'incapacità di affrontare una discussione senza ricorrere ad imposizioni.
    Non era possibile ragionare con individui di questo tipo; la conferma giunse quando allo schiocco di dita di quell'individuo fece seguito l'improvvisa trasformazione di Daniel.

    «Deve rimanere qui con i suoi simili - libero, ma controllato. Per il bene di tutti.
    Affidarlo a voi significherebbe destinarlo a una vita di prigionia - o peggio, di sperimentazione.»


    « Non mi sembra che tu gli stia offrendo una condizione granché differente. »

    Qualunque fosse la stregoneria adottata da quell'essere era evidente che Daniel fosse fuori di senno.

    « Daniel, ferm- »

    No, non sarebbe servito a niente, non avrebbe risposto in quelle condizioni.
    Non feci in tempo a terminare la frase che vidi l'artiglio di quella creatura diretto feroce e brutale contro il mio petto: riuscii ad alzare lo scudo a protezione, ma l'attacco fu troppo rapido e violento. Il colpo spostò via l'arto, spezzando la difesa che era stata eretta. L'artiglio si conficcò nella carne, aprendo una ferita che partiva dalla spalla e proseguiva fino all'addome.
    Non riuscii a soffocare un urlo di dolore, con l'armatura dilaniata a mostrare carne e sangue. Troppo sangue, ed un dolore lancinante.

    -DANIEL!- Piantala di farti controllare! Sembri un burattino!

    E come se bastasse non ero il solo ad esser stato ferito.
    La rabbia cercò invano di superare il dolore.
    Sarei potuto cadere io, ma non avrei mai dovuto permettere che qualcuno attaccasse il mio Alfiere.

    Non fui sorpreso nel riscoprire la morning star ricoperta di sangue, quando la mano destra si mosse per afferrarla alla vita.
    Probabilmente avrei avuto grosse difficoltà nell'avvicinarmi per divincolare i denti di Daniel dall'arto del Gran Maestro, ma non importava: dovevo fare qualcosa, e subito.
    L'energia si concentrò rapidamente nell'arma ora impugnata, rivestendola dell'elemento più caro alla Dama Del Vento. Bastò un movimento del braccio, secco e preciso, per generare una bordata d'aria di natura contundente. L'obiettivo era chiaro: la nuca di Daniel, nella speranza di fargli perdere i sensi.


    Riassunto post: mi difendo con un alto dall'attacco, ricevendo altrettanti danni (il braccio che reggeva lo scudo -su cui è stata castata la tecnica di difesa- viene spostato bruscamente, per cui è piuttosto dolorante, mentre sul petto viene squarciata l'armatura e si apre una ferita che parte dalla spalla all'addome, con sanguinamento copioso-.
    Rispondo con un attacco a consumo medio, a distanza e rivolto alla nuca di Daniel, di natura contundente. Scopo dell'offensiva: stordirlo e fargli perdere i sensi.

    Mana: 70% - 20% - 10 % = 40%

    Riassunto delle passive possedute:
    • Maestro d'arme: capacità di usare con maestria qualsiasi arma.
    • Filo incantato: legame magico che gli permette di richiamare a se le sue armi.
    • Volontà del Guerriero: power-up del 50% alla destrezza (NB: con le armi indosso gli consente semplicemente di avere un'agilità normale nonostante il peso, se disarmato rappresenta a tutti gli effetti un +50%)
    • Udito del Guerriero: auspex uditivo
    • Armi incantate: casting incantesimi dalle armi.

    Equipaggiamento: (immagine)
    • Arco Lungo + frecce
    • Lancia Lunga
    • Spada ad una mano
    • Ascia Monopenne
    • Morningstar
    • Pugnale [x2]
    • Armatura Completa
    • Scudo piccolo

    Tecnica utilizzata:
    Colpo di scudo.
    Tramite questa azione Firion intercetterà il colpo avversario con il proprio avambraccio coperto dallo scudo. Grazie ad esso, devierà o arresterà rapidamente l'attacco in modo da poter rispondere immediatamente all'offensiva.
    [Difesa fisica]
    Consumo: Variabile. (alto)

    Colpo a distanza.
    Fra i vari elementi alleati al cavaliere esiste il vento, il più naturale dei compagni per un Aviatore.
    Avvolgendo una o più delle sue armi col suddetto elemento, Firion sarà in grado di scagliare delle bordate d'aria che gli consentono di riprodurre uno suoi affondi a distanza. La particolarità di questo potere è che la forma assunta dal vento dipenderà dall'arma utilizzata, così come il danno che ne sarà derivato. Ad esempio, nel caso della spada verrà generata un colpo di natura tagliente, mentre nel caso della morning star sarà di natura contundente.
    Consumo: Variabile. (medio)
     
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    Non credo che Drusilia l'abbia fatto apposta. Il suo è stato un incredibile colpo di fortuna, che le ha permesso di azzeccare tra i mille incanti possibili la debolezza elementale del boss.
    Forse è tutta fortuna. Forse, inconsciamente ha ricordato che all'inizio del viaggio vi siete trovati in un ospedale psichiatrico. E sapete qual è la cura che tipicamente si somministra ai malati mentali, in quest'epoca?

    Elettroshock.

    Dhaval collassa a terra con un urlo, il sangue della Dama del Vento che gli cola dalle labbra. Non sembra essersi fatto troppo male, fisicamente parlando, ma la sua mente non è più qui: quel che vede al momento è una stanza bianca, abitata da persone con sguardi duri che immobilizzano con delle cinghie a un tavolo il suo corpo bambino. Lo stress mentale è tale da provocargli una crisi isterica: il suo corpo trema, e nel farlo rilascia una bordata di energia psionica che si spande circolarmente intorno a lui.
    I soldati indiani arretrano in tutta fretta. I più lenti cadono a terra come birilli.

    Seduto sul suo trono, il re dei Rakshasa contrae i baffoni in una smorfia di disappunto. A un cenno della sua mano ingioiellata, i soldati che vi circondano iniziano tornano avanzare verso di voi, chiudendo il cerchio.
    «Non fateli scappare.»
    Stringono tutti delle lance, ma le loro mani tremano. Qualunque cosa siano questi Rakshqualcosa, intuite che di solito l'ammissione di un nuovo membro nel gruppo non va a finire così.
    Intuite che un poco hanno paura di voi.

    QM point Allora, il nostro mangiadrusilie preferito vi tira in faccia una bordata di energia magica a consumo critico, ad area - il che significa un alto magico a testa :sisi:
    Per il resto, se riuscite a scappare col prossimo turno finiamo :grab: avete una ventina di soldati disposti in cerchio intorno a voi, e oltre di loro c'è una bella giungla.
    Dove andare di bello?
     
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    La potenza del colpo rilasciato da Drusilia fu talmente elevata che non solo fece accasciare Daniel al suolo -in preda agli spasmi, ma ebbe anche la bizzarra controindicazione di annullare l'offensiva da me scagliata!
    Il martello d'aria sembrò scomparire nel nulla, forse fortuitamente schivato da Daniel mentre si accasciava al suolo?

    Qualunque cosa fosse successo, non vi era il tempo per analizzare le dinamiche dello scontro: una nuova bordata d'energia era in arrivo dal nostro compagno, ad ulteriore conferma della sua incapacità di controllarsi.
    La reazione fu naturale ed istintiva: fu lo scudo ad elevarsi nuovamente a protezione del corpo, avvolto questa volta da un'essenza magica. Non sarebbe stata in grado di arrestare l'intera offensiva, ma quanto meno ne avrebbe attutito l'impatto: l'ennesimo colpo andò ad aggiungere ferite ad un corpo oramai alla stregua.
    Era evidente che non ce l'avremmo mai fatta: circondati dai nemici, feriti ed allo stremo delle forze.

    « Drusilia »

    Sussurrai il nome dell'Alfiere per richiamare la sua attenzione. Un istante dopo avrei cercato di avvicinarmi ai due, impugnando ancora la morning star.
    Sperai che un cenno del capo e la successiva indicazione sarebbero state sufficienti.

    « Via. »

    A quel punto avrei afferrato per un braccio Daniel, scagliato contro la giungla la morning star -cercando di incagliarla contro qualche albero- ed infine avrei proiettato al pari di una fionda il mio corpo, insieme a quello dei miei compagni, nella speranza di sorprendere tutti e prendere un cospicuo vantaggio per un'eventuale fuga.
    Restare a combattere sarebbe stato inutile, ci avrebbero surclassato.

    Mana: 40% - 10% - 10 % = 20%

    Riassunto delle passive possedute:
    • Maestro d'arme: capacità di usare con maestria qualsiasi arma.
    • Filo incantato: legame magico che gli permette di richiamare a se le sue armi.
    • Volontà del Guerriero: power-up del 50% alla destrezza (NB: con le armi indosso gli consente semplicemente di avere un'agilità normale nonostante il peso, se disarmato rappresenta a tutti gli effetti un +50%)
    • Udito del Guerriero: auspex uditivo
    • Armi incantate: casting incantesimi dalle armi.

    Equipaggiamento: (immagine)
    • Arco Lungo + frecce
    • Lancia Lunga
    • Spada ad una mano
    • Ascia Monopenne
    • Morningstar
    • Pugnale [x2]
    • Armatura Completa
    • Scudo piccolo

    Tecnica utilizzata:
    Rottura magica
    Infondendo la propria energia in una o più delle sue armi, Firion renderà le sue fidate compagne capaci di affrontare ogni tipologia di attacco energetico come se fosse materia concreta e tangibile. In questo modo, colpendola e tagliandola, il guerriero sarà in grado di dissolvere l'energia avversa annullandone (o sminuendone, a seconda del consumo utilizzato) l'efficacia.
    Consumo: Variabile. (medio)

    Proiezione d'arme.
    Lanciando una delle sue armi contro un bersaglio -sia esso alleato o nemico- od un oggetto presente nell'area circostante, Firion sarà in grado di sfruttarlo come punto di appoggio per proiettarsi a grande velocità verso la direzione da lui desiderata. Un'idea tanto valida per schivare offensive nemiche quanto efficace per inseguire e/o raggiungere punti altrimenti fuori dalla sua portata.
    [Tecnica di spostamento + Schivata]

    Consumo: Variabile. (medio)
     
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    Alla sua risposta, Dhaval collassò per terra urlando mentre il sangue di Drusilia ancora gli colava dalle labbra; in realtà il colpo non era stato particolarmente violento, eppure sembrava avergli azionato una sottospecie di crisi istrica. Iniziò quindi a tremare, rilasciando bordate di energia psionica incontrollata che, in ogni caso, travolse anche i soldati suoi (ipotetici) alleati. Esistevano solo due parole -a quel punto- per descriverlo correttamente: "fuori controllo".

    Seduto sul suo trono, il re di quei tali mostrò disappunto, con grande gioia di Drusilia che gli avrebbe fatto ben altro, se solo non fosse occupata ad arrancare per il dolore e lo spavento dell'attacco ricevuto poco prima da Daniel. La mano ingioiellata di quel tale, in ogni caso, si mosse ed i soldati che prima semplicemente li circondavano presero ad avvicinarsi. Avevano le lance strette nelle proprie mani, che tuttavia tremavano visibilmente. Avevano paura di loro, il che era un'ottima cosa.
    «Non fateli scappare.»
    -Se vi azzardate maledirò voi, i vostri amici e le vostre famiglie... e non esiste re o Dio che potrà salvarvi dalla mia ira.

    Per quanto fosse un'uscita scenica, in realtà non era il suo genere di battute. L'aveva fatto solo nella speranza di spaventarli ancora, rendendoli dubbiosi e rallentandoli in qualche modo a quella che certamente sarebbe stata la loro unica soluzione possibile per tornare vivi su Endlos.

    « Drusilia »
    Firion richiamò la sua attenzione, ma Drusilia già sapeva cosa sarebbe accaduto di lì a breve.
    « Via. »

    Accettando la proposta dell'Aviatore e cercando di simulare un certo benessere che assolutamente non le apparteneva, gli si sarebbe aggrappata in modo da lasciargli almeno un braccio libero. Poi, per aiutarlo, avrebbe reso l'aria di fronte a loro meno compatta, così da scivolarci meglio e procedere con la velocità di un'unica rapidissima scheggia. A quel punto sperò solo di riuscire a seminarli: la vista le si annebbiava e le forze erano ormai giunte al limite.
    Ben presto avrebbe perso i sensi.



    Energia: 30-10-5= 15%
    Riassunto azioni: mi difendo con Barriera Eterea a medio, riportando comunque altri danni. Poi mi aggrappo a Firion e riduco l'attrito d'aria attorno a noi durante la fuga, in modo da essere più veloci e seminarli.

    Barriera Eterea »
    Ponendo le mani aperte, nella direzione dell'attacco subito, è in grado di creare una vera e propria barriera invisibile, in grado di proteggerla solo ed esclusivamente nella direzione in cui sono rivolti i palmi delle sue mani. Protegge sia da attacchi fisici che da attacchi magici.
    Tipologia: difesa.
    Consumo: variabileMedio.

    Diminuzione Prolungata dell'Attrito »
    Drusilia diminuisce l'attrito che la circonda, aumentando in maniera esponenziale la sua rapidità e libertà di movimento. Questo si traduce nella possibilità di compiere scatti di velocità sovrumana. Non sono considerabili come difesa.
    Tipologia: supporto.
    Consumo: variabile Basso.
     
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    Penetrate nella giungla come un coltello che taglia il burro, schizzando ad altissima velocità tra piante e rampicanti.
    Alle vostre spalle urla, parole concitate e discorsi confusi. A voi non interessa: continuate solo a correre.
    Presto iniziate a sentire una mormorio di sottofondo, oltre le urla e le voci e il ronzio di insetti della giungla. Una brezza salmastra vi penetra nelle narici, e Drusilia avverte chiaramente il cambio della composizione dell'aria grazie al suo auspex.
    Vi state avvicinando al mare.

    Spiaggia. Barca. Le luci di una città visibili all'orizzonte, fuochi aranciati che fluttuano oltre l'oceano nero.
    Spendete la notte ad attraversare il mare, con una barca rubata e un Daniel che russa sonoramente sul ponte dell'imbarcazione. Tornati in città verrete recuperati dal povero Giulius, che invece ha passato il tempo a curarsi gli acciacchi, medicare la povera affittuaria della camera del dottore e studiare tutti i fogli che erano contenuti là dentro.
    Ha un sacco di cose interessanti da raccontarvi. Ma ne parliamo un'altra volta, magari.

     
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