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    Viaggiatore dei Mondi

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    Chediya: Grande Biblioteca Palanthas



    Mi capita spesso di venire qui durante il mio prezioso tempo libero. Non mi piace affogarmi nell'ozio e sprecare singoli secondi dorati nel nulla. Quando non ho nulla da fare..vengo qui, in questa biblioteca. Si tratta della più famosa e grande biblioteca del presidio orientale. Non si trova vicino alla mia abitazione, il che mi risulta molto scomodo..sono costretto a camminare per ore e ore e ore - Non esageriamo.. - se si trovasse una soluzione mi verrebbe molto conveniente..magari costruirci qualche strumento tecnologico che mi permetta di teletrasportarmi direttamente lì - Ma non è possibile e lo sai bene! - in effetti quei noiosi proprietari e accoliti della loro fantomatica tribù avrebbe senz'altro qualcosa da ridire, di sicuro..tanto loro non hanno niente di meglio da fare che chiacchierare tutto il giorno come filosofi e..esatto, per me è come se stessero semplicemente perdendo una marea di tempo. Dopotutto non sono affari miei e trovo tutti loro esseri inferiori, creature della mia stessa razza ma dal limite più infimo. Mi porto una mano su mezza faccia mostrando leggera irritazione e aumentando la mia credenza nella superiorità. Con un cenno di dissenso, stacco la mano e rivolgo un'occhiata al cielo tanto per ricordare che cosa mi sono prefissato in questa vita. Dico questa..perché ultimamente ho sentito tante storie, non riesco ad averne conferma, non posso trovare certezza in queste parole..eppure sono troppo curioso di conoscere la verità - Come sempre.. - come sempre. Potermi mostrare al mondo sotto un'altra veste, magari ultraterrena potrebbe essere qualcosa di interessante, lo devo ammettere. Se qualcuno stupidamente si stesse chiedendo qualcosa di così stupido..no, non ho intenzione di morire o fare un esperimento tanto letale come questo. Ho ancora troppo da vivere, troppe cose da conoscere e scoprire. Passeggio tranquillamente con aria molto annoiata, passo da uno scaffale all'altro, leggo le diciture e i titoli delle sezioni, ogni tanto passo in mezzo e faccio finta di dare un'occhiata a qualcosa che ho già visto. Non ho problemi nel ricordare, ogni cosa che leggo mi rimane impressa nella mente..semplicemente perché sono un genio. Sono così fiero di me e penso che questa mia dote sia la causa del mio narcisismo. Abbasso lo sguardo e sorrido di fronte a questa ovvietà. Sbadiglio. Devo assolutamente trovare un modo per uscire da questo stato, per me è così frustrante.
    "Oh!" - sono sorpreso, di solito preferisco starne lontano e cercare prima di leggere qualsiasi cosa abbia a che fare con argomenti piuttosto pratici. Questa sezione l'avevo completamente ignorata. Per il motivo appena citato, ma stavolta..la noia è troppo potente, bisogna sbarazzarsene, contrattaccare. Non vedo alcuna ragione per mantenere questo distacco col sopranaturale od ogni argomento correlato all'astratto. Per me qualsiasi cosa abbia a che fare con l'altro mondo necessita di chiarimenti e certezze. Altrimenti va solo catalogato sotto la grande voce di astrazione. Un insieme di ipotesi e teorie a riguardo, le molte che non portano a nulla, le altre che spiegano cose troppo evidenti. Prendo un libro qualunque, uno vale l'altro, quindi osservo la copertina e presto lo giro per vederne anche la parte posteriore. Non m'interessa se non si giudica un libro dalla copertina, se non cattura il mio interessa è difficile che dedichi il mio prezioso tempo a qualcosa di noioso. E ora che ho pensato a ciò..non mi resta che rompere la mia linea di pensiero e sfogliare le prima pagine, solo per curiosità..
    "Mh?" - stacco gli occhi dall'ennesimo punto. Mi guardo intorno e finalmente mi deciso a trovare posto e non rimanere lì in piedi tutto il giorno. Mi siedo e riprendo, non è rilevante conoscere il titolo e il contenuto non mi pare informarmi di nulla che io già non sappia..o meglio, che tutti già non conoscano, quasi fosse per principio. Gli spiriti sono creature immateriali, anime di defunti quali la loro condotta è indipendente, possono essere malvagi o buoni e, probabilmente, la maggior parte di loro è dotata di poteri..magari per compensare la loro più grande privazione. Non è così interessante..forse sarebbe meglio tornare alla fisica.

    Stato Mentale: Normale - Non mi convince per niente questo libro..
    Stato Fisico: Normale
    Energia: 100%
     
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  2. OceanusUmi
     
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    chapter I


    Quando vedi che i tuoi piedi cominciano a sanguinare, quando sono ormai diventati una una tavoletta di cera dove sassolini e insetti possono ormai incidere quel che vogliono, allora è il momento di improvvisare dei sandali di fortuna con le foglie più grandi che trovi, tipo quelle grandi verdissime e liscissime degli alberi esotici.
    Prendi dei rametti flessibili con i quali infilzi le foglie che fungono da suola e li usi come lacci. Se poi trovi anche un po' di paglia la metti sotto il piede per non farlo scivolare ed eccoti un sandalo da re.
    Chedia, Chedaia, forse Chitia, ospita un biblioteca che forse è mille volte più grande della mia casetta; ancora una volta puoi prendere mille delle mie baracche, le disponi nel modo giusto, gli dai una mano di vernice ed ecco che hai una reggia. Se poi ci metti dentro i libri la fai diventare una libreria. Ci metti poi anche i librai-maghi e diventa proprio la biblioteca di Chedrìa.


    Cazzo come puzza.
    "Madonna, ma da dove è uscito questo qui?". Per favore, che qualcuno lo mandi via.
    Bleah.
    Sono queste le frasi più gettonate che sento dire quando cammino vicino a qualcuno, o perlomeno quando ci riesco. La maggior parte delle volte se qualcuno mi si è avvicinato a un metro o meno vuol dire che non mi aveva visto, che era troppo impegnato ad osservare la copertina del libro che tastava con tanta accortezza.
    Tra me e me penso che da qualche parte ci dovrà pur essere un bagno, qualcosa di simile alla latrina che ho sul retro della baracca. Ne trovo uno e approfitto per lavare un momento le mani, passare i piedi sotto il getto del lavandino, pulirmi il viso togliendo quella patina oleosa che funge da maschera del carnevale di Rhota; in questo momento la pelle, del color del mogano, sembra uno di quei mobili antichi appena unti da quei prodotti che ti vengono a proporre direttamente a casa. Non a casa mia, lì non ci arriva mai nessuno.
    Concludo con il solito rametto di rosmarino passato con premura sui denti: è per l'igiene orale.

    JGvrscW

    1d4SrUq


    Non è così scontato che io debba andare nella sezione dedicata allo sciamanesimo e ai fenomeni paranormali, nient'affatto.
    Quando ancora i miei capelli erano neri, quando ancora le rughe non avevano zappato il mio viso, la Dea mi donò una sconfinata conoscenza, un trapianto di sapienza che è sembrato durare millenni, eoni; è come se il tempo si fosse fermato per permettere questa operazione spirituale; è l'unica spiegazione plausibile perché in realtà è durato soltanto pochi secondi, lo so. Lei deve aver fermato il tempo, o sarei già morto di vecchiaia. Lo so che sembra paradossale, irreale, ma che mi si creda.

    Tento di specchiarmi alla finestra ma riesco a vedere soltanto il baluginio dell'anello che buca la carne della narice. I miei capelli, raccolti in una chioma di rasta grigi, si confondono perfettamente con il cielo cinereo.
    Inclino la testa e comincio a passare in rassegna tutti i libri che mi stanno davanti, tutti. Li afferro e ne prendo il più possibile; quando poi sono giunto ad un ammontare tale che tutti insieme impilati mi arrivano appena sotto gli occhi, li poggio sull'enorme scrivania tondeggiante della sala. La sala è quasi vuota e quindi me la prendo comoda.
    Barcollando faccio uno, due, tre viaggi, fino a perderne il conto.
    Libri sulle usanze del semipiano, sulla psicologia, luoghi esoterici, poi storie sui criminali, altra psicologia. Criminologia, modalità di uccisione, simbolismi, poi libri sulle religioni che non conosco - ovvero quelle pagane - poi qualcosa sulle armi e infine gli accenti e le cadenze, quelli di ogni singola cittadella che abbia messo le radici su questo piano, sulla terra che ci è stata donata dalla Dea.

    Decido di fare un ultimo "raccolto" e non solo, voglio ambire in alto: prendo la scala con le rotelle e dopo essermi assicurato che sia ben ancorata a terra salgo. Cinque, forse dieci minuti per fare dieci scalini.
    Fidati, ne varrà la pena, lì sopra ci saranno i libri che nessuno vuole ma che per te saranno indispensabili. Poi avevi visto quello che pensavi ti servisse, no?
    Un passetto alla volta.
    Uno. Due. Tre. Quattro. Cinque. Sei. Sette.
    Non guardare giù, perdinci, lo sai che se guardi giù cadi perché l'altezza ti disgusta. Otto. La mano, a contatto con il legno freddo, diventa bianca per la forza con la quale si aggrappa alla ringhiera laterale della scala. Ancora otto.
    L'ottavo scalino ti va benissimo, soprattutto dopo aver preso quei due o tre libri a casaccio sperando di tornare il prima possibile a terra.
    Ora al contrario: sette, sei, cinque.
    Quattro.
    Ancora quattro.
    Quattro.

    --


    Il mio obbiettivo è prendere più informazioni possibili sulle caratteristiche e sui dettagli che riuscì a notare di quegli uomini; quello che è strano non è che io non sappia qualcosa di veramente importante, ma è che voglia sapere qualcosa che non so. Di solito le anime e gli astri mi bastano.
    Nella mia condizione l'unica cosa che mi interessa è completare la mia missione che, una volta ultimata, mi regalerà l'ascensione divina, e non è soltanto curare le anime dei morti. Io li devo trovare, devo trovare quelle persone.
    Mentro penso ciò le mie corde vocali cominciano a vibrare per emettere un urlo. Due battiti di ciglia dopo mi dimeno come un pesce fuor d'acqua, un'enorme balena marrone che si è arenata su un mare di libri sconosciuti. Ah, ma non sono quelli che avevo preso io.

    Ora di fronte a me, seduto, c'è un tizio che stava leggendo il suo libro prima che io gli piovessi davanti dal niente, letteralmente.
    Lo guardo con un tragicomico sguardo misto a pietà, paura e imbarazzo.

    JGvrscW


    Nemo.PSICOLOGIA - imbarazzato;
    FISICO - sono appena caduto, ma non è niente di troppo grave.
    TALENTI - ///
    ATTIVE - ///
    EQUIPAGGIAMENTO - ///
    ENERGIA - 100/100
    NOTE - mentre scendevo dalla scala cado da circa un due metri da terra davanti a te di schiena, sul tavolo dove stavi leggendo.
     
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    Chediya: Grande Biblioteca Palanthas



    Sto leggendo con malavoglia, lo ammetto ed è evidente. Non importa, dopotutto sono un genio, non mi serve leggere con troppa attenzione, basta una lettura veloce e tutto viene registrato nella mia brillante mente. Sono fortunato, ho tante possibili strade da percorrere, nonostante..a malincuore devo ammettere che non sto andando da nessuna parte! Non importa, mi ripeto continuamente, non c'era molto che potessi fare, per uno come me, intendevo. Sento un'odore particolare e fastidioso, nonostante ciò non sono una persona qualunque e non faccio storie. Mi prude il naso, abbastanza fastidioso, comune ma fastidioso. Noto una figura sconosciuta, un uomo..anzi un vecchio, non so dirne l'età così ad occhio ma credo sia superiore ai sessanta. Tra i sessanta e i settanta, non ho voglia di impiegare energie e concentrarmi sul soggetto. Preferisco non distogliere ulteriormente gli occhi dal libro, ogni informazione contenuta per me è fondamentale, potrebbe servirmi in futuro. Eppure non ci riesco, l'individuo si agita avanti e indietro e arriva a raccattare una quantità esagerata di libri. Non solo, utilizza anche la scala per prendere alcuni pericolosamente lontani da terra. Fatto sta che questo, al termine, non riesce a mantenersi appoggiato e trova più confortevole il tavolo su cui sto leggendo di un letto.
    "Questo è interessante" - commento distogliendo completamente gli occhi dal libro, lo chiudo anche..tanto so bene a che pagina mi ero fermato. Fisso il vecchio di fronte a me, i modi maldestri e quello sguardo mi fanno capire che si rende perfettamente conto della situazione in cui si è messo, nonostante ciò, sono ben conscio che quello sta interpretando male me stesso. Non sono un tipo pericoloso, non potrei far male a nessuno, nemmeno a me stesso - Eh? - quindi mi alzo e cerco subito di trovare una soluzione.
    "Fortuna che non si è rotto il tavolo" - affermo, però mi chiedo perché mai ho pensato che quello potesse temere qualcosa di me, che idea stupida. Se fossi lui non proverei niente, se fossi io..evidentemente è solo preso dalla figura che ha fatto. Normale. Osservo il suo abbigliamento, non è nemmeno lui un tipo ordinario, deve avere avuto un'educazione particolare..forse una svolta nella sua vita. Pare un eremita però..forse pratica qualche religione particolare? I suoi piedi, ho il sospetto che abbia viaggiato molto e abbia improvvisato una qualche forma di protezione per i piedi. Questo individuo è interessante e sono più che sicuro che abbia una qualche ossessione. Come me del resto. Prendere così tanti libri di questa sezione, forse è un iniziato oppure un praticante cui ha deciso di venire qui di persona per constatare la conoscenza della Grande Biblioteca. Fa assolutamente bene, purché non si immischi con la gentaglia che comanda il luogo e crede che la conoscenza sia solo per alcune persone..e che queste persone non possano scegliere altre vie. No, non ho voglia di rovinarmi la giornata a pensare a quegli incompetenti, davanti a me ho l'occasione di rendere migliore la giornata, magari scopro cose interessanti. Dopotutto, gli anziani hanno sempre molto da raccontare.
    "Quanti libri, deve piacerti proprio tanto il genere, al contrario di me" - gli dico sottolineando bene il paragone tra la sua quantità spropositata di libri e la mia ridicola.
    "Hai viaggiato molto, dico bene?" - mi risiedo, con un'espressione totalmente tranquilla gli pongo i miei semplici quesiti, nulla di complicato. Avanti, sono curioso di sentire la sua voce, le sue parole e capire un po' la sua storia.
    "Raccontami un po'" - lo incito, non che abbia qualche losco piano..non mi piace per niente stare qui, nonostante ci venga spesso. Sono un cliente abituale, ho intenzione di finire tutta la biblioteca, leggere ogni libro per poi passare avanti e trasferirmi. Ho molto tempo libero, la gente si chiede come faccia a vivere ma a loro non deve interessare. Eppure..si, se non faccio qualcosa in fretta rischio di rimanerci secco, non potrò andare avanti così, devo trovare un lavoro o fare qualsiasi cosa mi possa fruttare qualcosina, così da poter continuare la mia routine in apparenza oziosa ma ricca in profondità.

    Stato Mentale: Normale - Che strano vecchio!
    Stato Fisico: Normale
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  4. OceanusUmi
     
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    chapter II


    Presidio dell'Est
    Palanthas, tardo pomeriggio
    nella Grande Biblioteca
    temperatura: 24°C
    quinto giorno
    del Vuoto Stellare


    Dico che no, in realtà non amo leggere; ho preso tutti questi libri soltanto per necessità, non per altro: so già tutto quel che serve veramente.
    Il principio secondo il quale un uomo che cade su un tavolo è interessante ancora mi sfugge. Se poi consideriamo anche quello che afferma che è meglio restare al proprio posto piuttosto che dare una mano a rialzarsi, allora quello proprio non lo conosco.
    Fortuna che non si è rotto il tavolo. Fortuna che non mi sono rotto il cranio ed uno spigolo del tavolo non mi abbia trapanato il cranio affondando nel cervello. Quella sì che è fortuna. Tant'è vero che stamattina, come prima carta, è uscita proprio lei: La Fortuna.
    Poi è uscita La Temperanza, rovesciata.
    E' un invito alla moderazione.
    Oggi comunque è il primo giorno della Luna di Tholomnes, primo giorno di quiete dopo ventisette giorni d'inferno.
    Quasi letteralmente.

    Forse i due aloni di sudore sotto le ascelle e sopra la veste verde mostrano i segni della mia fatica.
    La stoffa stropicciata e bagnata sopra le spalle pure. È per via dello zaino che mi sono portato dietro: oggetti per l'igiene personale, i panni pesanti che ho portato per il primo tratto, la mia agenda degli appuntamenti, un orologio cosmico. L'indispensabile.
    “Vengo dal presidio del Nord, sono un sacerdote della Dea Giuditta e mi occupo di curare le anime dei morti. Ci parlo, ci dialogo.” La maggior parte, penso, preferisce curare le anime dei vivi.
    Tu invece, hai mai parlato con uno spirito? Gli chiedo.
    E rido, perché no: non l'ha mai fatto.

    JGvrscW


    Nemo.PSICOLOGIA - nulla da segnalare;
    FISICO - nulla da segnalare;
    TALENTI - ///
    ATTIVE - ///
    EQUIPAGGIAMENTO - ///
    ENERGIA - 100/100
    NOTE - ///
     
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    Le sue parole si incollano nella mia mente. Una dopo l'altra vengono incise nella mia memoria di pietra. Una memoria indelebile, incancellabile, cui tutto è indimenticabile. Ci sono vantaggi e svantaggi, questo è certo..e spesso ho riflettuto su cosa potesse comportare essere in possesso di un simile dono. Fortunatamente non mi è mai successo nulla di catastrofico per cui rimpiangere questo dono, nessun incidente, nessun crimine, nessuna presenza di morte. Le brutte esperienze le hanno avute tutte, chiaro..ma non ho da darmi pena su ciò che ormai è passato e non vale niente. Sono ottimista e chiunque potrebbe capirlo, sono orgoglioso di me stesso, nonostante non abbia avuto le migliori fortune..per me è come una sfida: qualcuno di provvidenziale, il destino, l'evoluzione..mi ha donato ciò e io, per raggiungere i miei obiettivi, devo lottare con volontà e determinazione e salire la lunga scala del successo. La mia convinzione attualmente è molto forte e presente in me, nonostante una piccolissima parte crede che il mio futuro non sta nella ricerca di ciò che pare non sia possibile conoscere, ma diventare totalmente esperto in qualcosa che sia in relazione con la mia capacità di ricordare ogni cosa.
    "Dea Giuditta?" - ripeto con un'espressione confusa, è evidente che non ho mai sentito un simile culto, giacché non mi sono mai interessato all'occupazione della cura delle anime. Cura delle anime..deve trattarsi quindi di una sorta di sacerdote, no, non sembra indossi degli abiti adatti ad uno di loro..magari uno sciamano? Che importa..dovrei imparare a fare attenzione a come giudico le persone, magari non è un culto sciamanico ma richiede un vestiario di quel modello. Sto divagando troppo, o forse delirando, sempre più spesso mi trovo in difficoltà a connettere me stesso con le mie convenzioni, temo sempre di non dover seguire ciò che ho appreso, di dubitare delle mie capacità..lo sto forse facendo?
    "Capisco" - gli do conferma, ho capito a cosa si riferisce, è proprio un tipo singolare, dal mio punto di vista. Un individuo..anzi, un dottore come me - Ma tu non sei dottore! - confermato dal mio titolo - Te lo sei dato da solo! - solo che lui lo fa con chi è già morto. Sembra contraddittorio, curare le ferite di un morto. Mi viene da sorridere e lo faccio, tenendomi però per me i miei pensieri. Non voglio che pensi male di me o che mi fraintenda, nonostante a giudicare dalla sua attitudine comportamentale, mi pare un vecchio molto paziente e tranquillo.
    "Sono ignorante in materia, lo ammetto umilmente" - insomma, spiegami un po' il tuo lavoro, anche se a dire il vero avrei tanta voglia di mettere in pratica le mie capacità. Non lo faccio perché non mi pare il caso, avrei bisogno di tempo e, forse, anche concentrazione. Oppure semplicemente non ho voglia. Tutto ciò che sono riuscito a capire di questo misterioso vecchio sono la sua provenienza e la sua occupazione.
    "Aspetta..tu parli con le anime?" - gli chiedo con una risatina finale incredula. Eppure devo crederci, vorrei averne una conferma..ma non ho altre opzioni, le prove, gli indizi, tutto ciò che trovo o mi danno devo considerarlo vero. Non funziona mai al contrario, non mi bisogna dubitare ciò che può essere vero, ma farlo solo se si hanno le prove per dire che ciò non rientra nella sfera della verità. Facciamo, quindi, che io gli creda, ho deciso di stare al gioco e qui comincia il mio interrogatorio. Pian piano porrò delle domande, cercherò di trovare delle contraddizioni nelle sue frasi così da essere sicuro se ciò che mi sta raccontando è vero oppure no. Sembrerò arrogante, ma è così fuori dal mio ideale, tutto ciò che è sovrannaturale mi inquieta, non per ciò che è..ma perché mi risulta come un mondo a parte, con tante leggi diversissime da quelle cui sono abituato io. Un luogo in cui mi ritroverei a disagio.

    Stato Mentale: Normale - Questo parla con le anime, interessante!
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