[EM] In the belly of the beast

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    Il cuore della Behemoth



    Luogo: Yuzrab - Sala Macchine Behemoth



    "Che noioso.." - commentò girando lo sguardo a destra. Dimitriy non si faceva condizionare, non si faceva minimamente coinvolgere dalle scene no-sense di Alison. Alzò lo sguardo osservando un punto casuale del soffitto metallico. La luce della gemma quasi la mostrava come una persona davvero importante, magari al pari di una divinità. Dimitriy rispose, un suo pregio è quello di non mettere a disagio gli altri: puoi assumere qualsiasi tipo di carattere, essere più bizzarro che vuoi, fare cose alquanto strane..il suo sguardo fermo rimane lo stesso. Non sembra fregarsene davvero, eppure quando parla spesso dice il contrario. Nemmeno le persone normali sarebbero in grado di incolparlo per eventuali disagi causati dalla sua persona o dalla sua inespressività. Sospirò ascoltando la verità sulla gemma alle sue spalle. Vero, quest'ultima interesserebbe chiunque, brilla, è preziosa, è potente. Alison non si farebbe scrupoli a rubarla e a tenerla per sé, d'altra parte..non avrebbe motivo di prelevare qualcosa solo per il gusto di..guardarla. Perderci tempo a osservarla, far scivolare lo sguardo sui segmenti che la compongono. Se non può rendersi utile, la si può gettare.
    "Quindi togliendola la Behemoth perderebbe energia e si spegnerebbe?" - si voltò verso la gemma, non la guardo direttamente..per quanto fosse bella, la sua luce risultava un po' fastidiosa. Le cose fastidiose sono noiose. Le cose noiose non piacciono ad Alison. Pare tutta una grossa contraddizione, ma quindi..ad Alison non piace la gemma?
    "Non è pericoloso tenerla in un posto tanto visibile?" - chiese spontaneamente, fu la prima cosa che le venne in mente. Non era brava come spia..eppure spesso faceva domande su domande, ottenendo le risposte che voleva. Quasi come se nessuno si rendesse conto di quante informazioni davano a lei, possibile che nessuno noti nulla di sospetto? Giusto, probabilmente perché non c'è nulla di cui sospettare..d'altronde la giovane bionda fa parte degli Eversori, è tuttalpiù lecito chiedere a riguardo, essere informati..che si abbia fiducia o meno in lei. Dimitriy si avvicinò alla paratia affiancandola. La giovane appoggiò i gomiti distanziando i piedi ulteriormente, in una posa spontanea ma facilmente..confusa da occhi indiscreti e da pensieri perversi.
    "Mh?" - a caso. Dimitriy spiegò come erano riusciti ad avere la gemma: la prima missione dell'attuale superiore, non osò immaginare come doveva essere nel suo periodo di noviziato. Si imbatterono in un pericolo e il gerarca fornì loro grosso aiuto, arrivando di fatto a recuperare quel tesoro inestimabile. Non era mai stata al Nord. Un ambiente inospitale e troppo freddo per una come lei. Anche se..sempre nei limiti e nell'ironia, credeva che il suo ardore l'avrebbe protetta dai gelidi venti e che nessuno dei ghiacci potesse bloccarla.
    "Anche se ti aspetti il contrario, non ho altro da chiederti" - no, non lo sapeva, era un'intuizione. Sospettava che Dimitriy delineava le persone per le loro abitudini, prevedendo le loro reazioni. Forse uno dei modi tipici di un assassino, categorizzare le preda e usare l'esca o l'arma giusto per la richiedente situazione.
    "Possiamo andare avanti, questa luce comincia a infastidirmi" - si staccò dalla paratia - "A differenza della gemma, mi si può guardare per quanto tempo si voglia" - sbuffò sorridendo, tanto per tornare sui binari. Prese iniziativa e fece qualche passo, si fermò in attesa che l'altro la affiancasse nuovamente per indicarle quale via seguire.

    Stato Mentale: Normale - Non mi interessa più, andiamo!
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    Edited by "Gerik" - 22/12/2015, 10:15
     
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  2. _MajinZ_
     
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    Dimitriy doveva in qualche modo aspettarselo, Alison non era capace di mantenere fissa la sua attenzione su una stessa cosa per più di cinque minuti... per forza non gli chiese qualche curiosità sulla missione: si era già stufata dell'argomento. Eppure c'erano un sacco di cose da dire, tipo del volo che fecero lui e Zimmer abbracciati insieme per sfuggire a quei cristalli viventi. Lei però preferì sorvolare, dando anche la colpa alla luce della gemma... diventata improvvisamente fastidiosa, anche se fino a qualche istante prima era semplicemente bellissima.
    Ah si? Poi non inizierai a lamentarti che ti guardano troppo?
    Domandò il biondo mentre premeva il pulsante dell'ascensore, posizionandosi sotto il neon chiaro che ne illuminava l'interno. Conoscendola era prevedibile una reazione simile, ma non ci fece troppo caso mentre ordinava all'ascensore di raggiungere il piano dell'equipaggio. E qui alla fine non c'era molto da vedere, le cose erano anche abbastanza normali: c'era la mensa, un'infermeria all'avanguardia che funzionava praticamente da sola. Poi c'era anche uno studio e un laboratorio, cose che a Alison probabilmente non interessavano molto... l'unica officina l'avevano lasciata due piani sotto.
    Dietro questa porta ci sono le armi della Behemoth, solo gli artiglieri possono entrare qua dentro e se becchiamo qualche non autorizzato all'interno... lo buttiamo di sotto.
    Stava scherzando? Forse. Ultimamente Dimitriy era diventato davvero un gran burlone, si divertiva a sparare notizie che correvano sul limite tra la verità e la menzogna... lasciando a chi ascoltava la libertà di scegliere se crederci o meno. Ad ogni modo le armi della nave erano davvero potenti, con esse ci si poteva facilmente conquistare un presidio e in mani inesperte il rischio di causare incidenti era molto alto. Restava solo un altro piano da visitare, ovvero quello di comando... anche se in verità c'era solo un ambiente davvero interessante, la sopra.

     
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    Personaggi



    Luogo: Yuzrab - Sala Macchine Behemoth



    Dimitriy dimostrò di avere senso dell'umorismo. A quanto pare, stare con Alison comportava una certa influenza. Evidentemente dopo un po' si è costretti a stare un po' al gioco, fare la parte, prendere il proprio ruolo nel gruppo e interpretarlo. Anche se poi spesso il personaggio e la persona coincidono o si confondono.
    "Cosa dici Dimitriy! Guardare ma non toccare, mi sembra ovvio!" - gli rispose con disinvoltura e un sorrisetto mentre lo seguiva dritto in ascensore. Questo cominciò a mettersi in moto con una destinazione ancora più inferiore. C'erano altri piani da visitare, quello successivo era fondamentale poiché si trattava del Ponte Equipaggio: dove dormire, dove mangiare, dove studiare, dove allenarsi..la parte centrale per tutti gli Eversori, qualunque fosse il grado e l'occupazione.
    "Non vedo perché dovrei nascondermi, sono nata così e non rinnego nulla di me stessa" - disse mentre l'espressione si fece più rilassata. Spesso le persone hanno qualcosa che non va, molte non si piacciono, alcune fanno di tutto per cambiare il proprio corpo rischiando di fare più danni. Il cambiamento nasce da esigenze, quando si raggiunge il limite e serve qualcosa che allievi se stessi ci si adatta. Non è questione di sopravvivenza, per Alison è tutta gente stupida. Complessi senza senso, non c'è motivo di rinnegare se stessi, di odiarsi, di fare il possibile per diventare un'altra persona. Bisogna accettarsi e mostrare a tutti la propria persona, il proprio personaggio. Occupare il ruolo cui destinati, senza vergogna. Non è così facile, vero? Per Alison pare di si, tuttavia nulla escluda che il suo modo di ragionare e comportarsi non provenga proprio da una necessita di sentirsi meglio.

    Luogo: Yuzrab - Sala Equipaggio Behemoth



    Il Ponte Equipaggio era proprio come lo si poteva immaginare. A dire il vero, tutta la nave aveva un aspetto interiore prevedibile. All'esterno pareva minacciosa, ma all'interno sembrava uguale a quella di qualsiasi nave spaziale. Sbadigliò la bionda mentre passarono per i laboratori e la sala studio. Diede un'occhiata veloce alla mensa e fu sorpresa della tecnologia situata nell'infermeria. Quella strumentazione pareva poter operare autonomamente, senza la necessaria presenza di un medico.
    Potrei provvedere da sola - pensò con un cenno del capo a sottolineare quanto non fosse male ciò che guardava. Se veniva ferita, le bastava andare lì e fatto. Non doveva consultarsi con nessuno, decisamente fantastico. D'altronde la giovane picchiaduro è alquanto orgogliosa, preferirebbe non mostrarsi in pericolo o in uno stato di debolezza. D'altra parte, non si fa problemi a vantare delle sue cicatrici, né tanto meno di farle vedere o tenerle in mostra. Infine l'armeria, una sala interessante. Peccato che il superiore l'aveva informata che l'accesso era limitato solo a persone autorizzate. Pena, la cacciata dal paradiso. Tenne fisso lo sguardo sul biondo, dritto negli occhi. Qualche istante, poi portò la mano destra all'omonimo fianco e inclinò leggermente il viso.
    "Sai che dicendo così mi fai venire voglia di entrarci, vero?" - era realmente tentata di entrarci, conoscere l'armamentario della Behemoth non sarebbe stato male. Non che fosse una soldatessa o appassionata follemente delle armi. Però dopotutto anche lei faceva uso di armi, quindi..era qualcosa che andava visto. Poi se non si poteva amen, intanto il giro non è ancora finito.

    Stato Mentale: Normale - Quanti divieti!
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  4. _MajinZ_
     
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    Dimitriy si aspettava una risposta simile da parte della bionda, da quel punto di vista infatti lei era abbastanza prevedibile e in un certo senso l'aveva aspettata al varco. I divieti non le si addicevano troppo, era la classica ragazza che se ne fregava se qualcosa non le veniva permesso, sfruttando l'anarchia per prendere ciò che voleva. Purtroppo però esistevano dei limiti invalicabili anche per persone di quel tipo, dei confini che se superati portavano a delle terribili conseguenze... evitabili solo se si era in grado di resistere alle tentazioni, un qualcosa di molto complesso per chi tendeva a superare sempre i propri limiti, in qualsiasi campo.
    Beh, io non ti ho detto di non entrarci... però conosci quali sarebbero le conseguenze per aver commesso quell'infrazione.
    Poteva anche entrarci, se riusciva a superare il sistema di sicurezza, ma una volta fatto ciò la botola della Behemoth si sarebbe aperta anche per lei, senza nessuna attenuante. Le regole sulla Nave erano poche, però erano ferree e andavano assolutamente rispettate... il prezzo che si pagava infrangendole era equamente ripartito. Ma poi chissà, magari il biondo stava semplicemente mentendo... scoprirlo però era pressoché impossibile, Alison doveva mettersi il cuore in pace e restare con il dubbio. Comunque il duo avanzò ancora, percorsero qualche altro corridoio fino ad arrivare a una stanza... particolare. Il livello di sicurezza era appena più basso della sala precedente, quindi riuscirono ad entrare senza problemi.
    La stanza era illuminata da una tenue luce bluastra, al centro di essa vi era un grande tavolo illuminato e sopra di esso era visibile una pianta in due dimensioni dello Yuzrab... il russo pigiò qualche tasto e la mappa si sollevò, diventando tridimensionale: sfiorandola era possibile zoomare su ogni angolo del presidio meridionale, ma volendo era possibile controllare ogni angolo del semipiano.
    Da qui si può vedere qualsiasi cosa, in tempo reale. Ti basta impostare le coordinate e il computer è in grado di capire cosa succede.
    Questa volta era evidente che anche Alison poteva servirsene, ovviamente non per farsi gli affari propri ma solo per questioni inerenti la Gilda... anche se era un passatempo molto divertente, consultare quell'atlante. Ma bisognava andarci piano, come in tutte le cose.

     
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    Mappa



    Luogo: Yuzrab - Sala Equipaggio Behemoth



    Si lasciò andare con una risatina un po' forzata. Le parole di Dimitriy erano totalmente ridicole. Niente poteva fermarla, niente poteva essere un divieto per lei, così pensava. Però..non che non avesse intenzione di mettere alla prova le parole del superiore. Semplicemente sarebbe stata una perdita di tempo, sembrava più una bugia, uno scherzo, tanto per intimorirla. Non ci sarebbe riuscito.
    "Andiamo avanti, dai! Stai forse imparando a diventare spiritoso?" - una provocazione senza intenzione. Le vennero fuori troppo spontaneamente quelle parole dalla bocca acida. Dimitriy non si sarebbe fatto minimamente prendere. Ormai era un classico, forse anche ripetitivo. Stavamo forse diventando degli stereotipi? Oppure già lo erano? Ad ogni modo, il duo avanzò. La gita riprese e dopo un altro corridoio finirono dritti nell'ennesima stanza. L'illuminazione era simile: una luce blu al centro. Proprio lì vi era un tavolo. Dimitriy rallentò il passo, questo ambiente doveva essere importante. Valeva la pena spiegare cosa c'era. Sbatté due volte le palpebre ammirando la rappresentazione dello Yuzrab. Era in due dimensioni, rimaneva comunque spettacolare. Non pensava fosse possibile mappare l'intero deserto dello Yuzrab. Era un'impresa ardua, niente male per chi era riuscito a fare ciò, doveva ammetterlo.
    "Questa è la mappa di tutto lo Yuzrab?" - domandò inutilmente. Era chiaro che fosse quello, nonostante non fosse sicura che si trattasse di una mappatura completa. Dimitriy risolse ogni dubbio: premette alcuni tasti presso il tavolo, alla mappa si aggiunse una terza dimensione, con grande sorpresa della bionda dai capelli lunghi.
    "Figo!" - esclamò, il superiore si limitò a fornire una spiegazione breve e concisa, ma chiara, su ciò che aveva davanti. Si poteva vedere ogni cosa segnata sulla mappa in tempo reale. Bisognava solo impostare le coordinate. Solo. Niente di più semplice, se non fosse che Alison non ha la più pallida idea di quali siano le coordinate. Non che avesse grossa importanza, dopotutto era solo una questione di esperienza, doveva prenderci la mano. Appena detto. Tirò una manata in mezzo alla mappa olografica facendo muovere vertiginosamente la mappa. La figura traballò ed Alison si limitò a inclinare la testa con fare innocente. Le sopracciglia inarcate le davano un'espressione pensosa, attanagliata dal dubbio su ciò che stava accadendo. Non credeva che il suo gesto avrebbe potuto comportare a qualcosa di pericoloso. La mappa si stabilizzò e smise di tremare. Per questa volta sembrava essere andata bene. Dimitriy la guardava.
    "Cosa?" - poi sbuffò, allungò il braccio, il dito e lentamente sfiorò la mappa. Cosa poteva mai esserci di bello nell'osservare la mappa dello Yuzrab? Si tratta di un deserto, non succede mai niente nei deserti. Lei non era mai stata al Sud prima di allora, però credeva di poter comparare un deserto con un quartiere del Pentauron abbandonato.
    "Ci lavora qualcuno qui?" - chiese poi, ignorando ogni possibile e noiosa predica del biondo. Doveva essere davvero noioso consultare la mappa tutto il tempo, però non era detto che qualcuno ci lavorasse.

    Stato Mentale: Normale - Una mappa! Che noia..
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  6. _MajinZ_
     
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    Dimitriy annuì alla domanda della bionda, in quel computer c'era proprio tutto, ogni singolo granello di sabbia dello Yuzrab poteva essere controllato tramite quell'enorme occhio che volteggiava nel cielo e prendeva il nome di Behemoth. Anche se grandioso, però, ridurre il tutto al solo deserto era abbastanza riduttivo, visto che la mappa virtuale comprendeva l'intero Semipiano e quindi volendo ci si poteva fare anche gli affari degli altri Presidi. Tuttavia era importante preservare quell'importante risorsa, evitando magari di prendere lo schermo a manate... cosa che fece scagliare uno sguardo di rimprovero al biondo in direzione della ragazza, ma non si mise a sgridarla: non ne aveva proprio voglia.
    Come ho detto, qualsiasi cosa. La usiamo per tenere d'occhio le varie carovane al nostro servizio e per controllare cosa accade ai confini.
    Il Presidio Meridionale era un luogo vasto, impossibile da controllare interamente senza un aiuto tecnologico. Con il metodo classico, ovvero con l'aiuto di semplici esploratori, sarebbe stato impossibile sapere in tempo reale cosa accadeva in ogni angolo del territorio. Il russo comunque scosse il capo.
    Non c'è un addetto alla mappa, in genere il computer fa da solo. Questa stanza la usiamo per fare dei briefing, cose abbastanza noiose per te.
    Lanciò una frecciatina, anche se probabilmente lei avrebbe condiviso la cosa: non sapeva nemmeno cosa voleva dire la parola pazienza, tanto era una peperina. Ad ogni modo avevano visto ogni cosa, quindi la gita poteva dirsi conclusa.
    Abbiamo finito comunque, non c'è altro da vedere. E no, niente impennate con la Behemoth.
    La avvisò il russo prima che facesse uscite simile, in qualche modo se l'aspettava da un momento all'altro... e il suo sesto senso sbagliava davvero pochissime volte. E poi la conosceva, in quella testolina bionda frullavano sempre idee di quel tipo.

     
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    Luogo: Yuzrab - Sala Equipaggio Behemoth



    Inclinò la testa guardando, con occhi innocenti Dimitriy. Si tirò indietro, disse che la mappa veniva usata per scansionare il territorio e controllare le carovane. Da lì potevano sapere tutto ciò che accadeva nello Yuzrab in tempo reale. Potevano vedere tutto, si sarebbe ben riguardata dal mai trovarsi in una situazione alquanto ridicola lì, di cui è preferibile non citare. Era come un satellite.
    "Già già" - annuì incrociando le braccia al petto, non vi era nessuno a lavoro, tutto veniva svolto in automatico dalla nave. Era esageratamente all'avanguardia, tutto era praticamente organizzato e automatico. Praticamente non aveva nemmeno bisogno di quei già pochi uomini che componevano la gilda. Osservò un'ultima volta la mappa e la sala in generale. Design ammirevole e di gusto per la bionda, ma alla fine dei conti..non nutriva un vero interesse. C'era solo una cosa che ora passava per la testa della pugile: volare..o meglio, guidare un mezzo volante. Non l'aveva mai fatto e credeva fosse più o meno come guidare una qualsiasi vettura terrestre, giusto? A dire il vero era naturalmente molto più complesso, ma Alison è sprezzante del pericolo e si lancerebbe in ogni avventura piena d'azione. In definitiva voleva guidare la Behemoth, anche solo un pochino, sarebbe stata un'emozione unica e talmente eccitante per lei, che ci poteva pure morire come ultimo viaggio. E sarebbe successo per davvero se Dimitriy, quasi a leggerle il pensiero, non le diede quell'amara delusione.
    "Ma..ma..come niente impennate?!" - protestò con fare infantile, tutta la gita verteva proprio su quello! Una rapida osservazione interna del mezzo per poi fiondarsi ai posti di guida. Pensando ad Alison, lei sarebbe più fatta per stare ai posti delle armi da fuoco e automatiche del velivolo, e forse era meglio così, però..abbassò il capo sconsolata mentre seguiva il superiore a passi pesanti.
    "Sei davvero crudele, come spezzare i sogni di una ragazza, non conquisterai mai nessuno così!" - affermò riprendendo vigore e girando il viso di lato a mo' di offesa subita. Non c'era altro da vedere lì, qualcosa era stato interessante: la gemma non era solo il cuore della Behemoth, c'era ben altro dietro. Non aveva cattive intenzioni, ovvio, però non si aspettava che una tecnologia così avanzata fosse mossa da un cristallo apparentemente naturale o magico, quindi all'infuori del campo tecnologico, o almeno non completamente tecnologico, una via di mezzo come la fantascienza. Piuttosto ironico come Alison addita all'assassino biondo, nemmeno lei aveva mai avuto un ragazzo, o almeno..uno a cui davvero condividesse le stesse emozioni, in passato, come ora, non si faceva mai toccare. Sempre cercava il rispetto: guardare ma non toccare. Ma per quanto tempo voleva continuare così? Non aveva ancora trovato quella che poteva essere la sua anima gemella, mentre il suo carattere andava via via peggiorando giorno dopo giorno. Meglio così, non era costretta ad inutili impegni, era ancora giovane e pimpante, voleva solo divertirsi e cercare avventura, compiere prima i suoi obiettivi, soddisfare i desideri..poi solo alla fine si sarebbe rintanata nell'oblio dell'amore, quando ormai non ci sarebbe stato più nulla da fare, più nulla che potesse fare.

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