Mazzate di gruppo

Ciò che il pugile fece mi spiazzò non poco, senza che io sapessi ne il percome ne il perquando, divenne praticamente intangibile, evitando parte del mio attacco e la totalità dell'offensiva del mio alleato, riportando però ferite consistenti, che però sembravano passare totalmente inosservate al pugile.
Non avevo però il tempo di preoccuparmi di lui, Jester con gran velocità si lanciò contro di me, tentando di sferrarmi un calcio sul costato, di sicuro quel colpo sarebbe stato potente e incassarlo in pieno avrebbe potuto uccidermi, cosa che non mi potevo permettere nel modo più assoluto, motivo per cui, seppur solo per indebolire l'impatto, mi sarei dovuto difendere.
Mi concentrai ed intorno a me, una cupola di spiriti carichi di energia elementale si erse velocemente, pronta a difendermi; riuscì a malapena a sprigionare la loro energia prima che il colpo della giullare arrivasse: un muro di lava e ghiaccio si formò intorno agli spiriti, rivolgendo la lava verso la ragazza, il suo colpo però, fu tale da colpire quel muro incandescente, trapassandolo come nulla, frantumando così la barriera, per poi colpirmi in pieno.
La gamba di Jester pur essendo stata rallentata dalla barriera mi colpì con potenza inaudita, sentì le mie costole scricchiolare, prima di finire a tre metri di distanza, scaraventato via dalla potenza della giullare vicino allo spalto dove vi era il lossodonte; il volo terminò in un atterraggio molto doloroso, quel colpo mi aveva fatto un male tremendo, così potente, da impedirmi persino di muovermi visto il dolore che provavo, ogni mio osso era stato danneggiato, ogni mio muscolo alla minima contrazione esplodeva in un acuto dolore, non riuscivo più a muovere un muscolo, se non la testa.
L-la prego, S-signor Agrodon, dissi con un fil di voce, sentendo poi una tremenda fitta al petto che mi costrinse a fermarmi nel pronunciare la frase, facendomi respirare pesantemente prima di terminare la frase: M-mi a-aiuti, lo supplicai.

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V-vada al d-diavolo, dissi con un fil di voce, vedendo Agrodon allontanarsi dopo avermi rifiutato il suo aiuto, gli avevo chiesto soccorso, mi sarebbe bastato anche solo che mi avesse portato via da li, ma lui niente, mi lasciò a terra, sconfitto e dolorante, pensando solo a Ted, con quel rifiuto, si era guadagnato il mio odio.
A rigirare il coltello nella piaga, ci pensò la giullare, che dopo un consiglio in rima, iniziò a prendermi a calci e pugni, causandomi ancora più dolore, facendomi strillare. Ero li, a terra, ogni fibra del mio corpo era ormai pervasa dal dolore più acuto, ed io, non potei far altro che soccombervi, sfiancato da tutte le legnate prese quel giorno, Me la pagherà, questo è certo, pensai quindi, prima di svenire, assecondando la giullare, che così non mi avrebbe fatto secco.

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