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LAZARUS LEE.
[Da qui]
«Fgh.»
Mi sveglio. La testa gira e il corpo fa male e c'è un odore sgradevole nella stanza, ferro e sudore e qualcosa di più viscido.
Esce luce dalle imposte chiuse, ma non tanta. Quanto ho dormito? Mi sento ancora così stanco.
Devo fare la pipì.
«Agh.»
Ho fatto bene a portare qui la giullare, a ricordarmi di avere una stanza nella sede della Seele - esattamente sopra il Supernatural. Avremmo avuto problemi nel giustificare questo casino al gestore della locanda.
C'è sangue nero dappertutto.
«Mnh.»
Sono sul pavimento. Faccia contro il legno, il petto appiccicaticcio.
I muscoli fanno male. Questo non è spiacevole, ma sono anche tutti rigidi e acciaccati. Tirarsi in piedi è compicat- cos'è questa cosa che mi tira da dietro.
Ah, ho ancora due tentacoli che escono dalle scapole. Bene. Sono grossi in cima e più fini in fondo, come se fossero due grasse sanguisughe scure. Perché non sono andati via? Uno ancora avvolge mollemente una gamba di Jester, che ronfa tranquilla sul mio letto.
Muovo qualche passo barcollante in direzione della porta. Il tentacolo ricade sul pavimento con un plop molliccio.
Sono certo che mi stiano lasciando dietro una scia nera, tipo bava da lumaca.
Chiamerò qualche Gremlin a dare una ripulita. Gratteranno con la lingua, se necessario.
«Ugh.»
Non sono ancora del tutto sicuro di quel che è successo ieri sera. Però non penso di essermi sognato le cose, o non mi sarei risvegliato in un bagno di sangue.
Del mio sangue. Devo averne perso troppo, è per quello che mi gira la testa. Le ferite come stanno?
Mi guardo le braccia. Penso ci siano dei tagli, sotto queste croste scure, ma nessuno sembra sanguinare.
La cassetta del pronto soccorso è nel comodino accanto al letto, insieme ai miei taglierini.
Bagno. Pipì. Doccia. Me la prendo con calma, tanto la signorina non sembra intenzionata a svegliarsi.
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Un raggio di sole… tutto era iniziato con un ‘raggio di sole’ e probabilmente sarebbe finito allo stesso modo!
La luce filtrò dalle imposte chiuse fino ad arrivare a Jester che sonnecchiava tranquilla avvolta parzialmente da un lenzuolo anticamente candido ed ora macchiata di nero. Forse fu così che la ragazza si sentì quando si svegliò di soprassalto e la lucidità fece breccia nel dopo-sbornia. Schizzando a sedere sul letto la Selvatica si passò le dita fra i capelli scompigliati lì dove ore prima c’era una treccia perfetta. Che cosa aveva fatto? Che cosa era successo? Era davvero accaduto quel che ricordava?
Un’occhiata all’ambiente circostante confermò i peggiori sospetti della Circense, era da Lazarus e il sangue scuro di lui imbrattava tutto.
<b>DEI! Urlò una vocina nella mente della Hunter mentre questa si ributtava all’indietro con una risatina che non avrebbe saputo dire esser nata più dal nervosismo o dall’ilarità. La Strega della Luna avrebbe voluto vestirsi e svignarsela, ma era impossibile mascherare il lerciume che aveva addosso. Dopo aver dissanguato il partner della serata era un po’ troppo sperare di non sporcarsi. Intanto il rumore della doccia si spense avvisando che il proprietario dell’appartamento sarebbe stato presto di ritorno.
Mordendosi le labbra Jester rifletté un attimo sul da farsi. Infine raggiunse la conclusione di far giurare al JT di mantenere il segreto, minacciandolo di strangolamento in caso contrario…
Uno strangolamento serio questa volta!. -
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LAZARUS LEE.
I tentacoli si sciolgono come neve sotto la pioggia, riempiendo il piatto della doccia di poltiglia scura.
Spero che non si intasi lo scarico.
«Give me a shot to remember
And you can take all the pain away from me
A kiss and I will surrender
The sharpest lives are the deadliest to lead...»
Non sto seriamente canticchiando, so di non avere la voce adatta - troppo roca, troppo bassa, da vecchio. I miei sono i classici mugugnii sotto la doccia, fatti mentre raschio via il sangue con una spugna che non avrà vita lunga.
Sotto le croste nere, i segni indelebili e altrettanto scuri dei miei marchi magici, e quelli più pallidi delle cicatrici.
Pelle pallida. Malata. Venata di grigio. Putridume che scorre in vasi sanguinei avvizziti.
Ne ha assorbito così tanto. Non avevo mai corrotto una persona a questi livelli, prima d'ora - i miei dipendenti non hanno ricevuto che poche gocce di buio. Il procedimento è totalmente differente, la Tenebra nel corpo di Jester non dovrebe sedimentarsi, ma... Sono un poco curioso dei risultati. Dell'atteggiamento che avrà al risveglio.
Poi gliela lavo via tutta, lo giuro.
«A light to burn all the empires
So bright the sun is ashamed to rise and be
In love with all of these vampires
So you can leave like the sane abandoned me...»
Bilancio della serata: tagli su petto e braccia, un sacco di morsi, due brutti lividi viola sul collo. Nulla di troppo grave, ma è meglio disinfettare e bendare tutto per sicurezza.
Mezz'ora dopo esco dal bagno, un asciugamano legato intorno alla vita.
Torno in camera pian piano, strisciando contro le pareti. Vedo qualche Gremlin sbirciarmi agli angoli del corridoio, ma non mi rivolgono parola e io faccio finta di non vederli.
La giullare pare essersi svegliata.
«Buongiorno, raggio di sole. Ti devo riferire un messaggio.»
Mi appoggio allo stipite della porta, le braccia incrociate davanti al petto tutto ossa.
Dovrei cercare dei vestiti puliti, ma prima voglio godermi la sua reazione. Da qui ho un'ottima visuale sul suo faccino stanco - e una comoda via di fuga nel caso la situazione dovesse precipitare.
La Tenebra ringhia nervosa, pronta a straripare al primo segnale di pericolo.
«Khatep sa.»
Un sorriso da iena.. -
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Perché tanta rabbia?
Perché questo desiderio così forte di autodistruzione? Cosa spingeva una persona ad odiarsi così tanto da soffocare qualsiasi possibile legame ancor prima che questo mettesse radici? Un desiderio di vendetta così profondo verso gli altri da riversare su sé te stessi. Probabilmente Jester conosceva la risposta, era lei per prima a non rispettarsi ed ignorare i propri limiti. Tuttavia questo non le permise di accantonare la compassione nei riguardi di Lazarus che era ora fermo sulla porta e le sorrideva. Aveva un’aria così soddisfatta di aver spifferato tutto a Khatep e il Giullare si chiese se con quell’azione avesse danneggiato più lei o lui.
Le iridi scure si piantarono in quelle albine con un’espressione triste mentre la fanciulla si limitava a rimanere seduta sul letto con le gambe incrociate. Si era ripromessa di uccidere il peccatore nel caso fosse venuto a galla il peccato, ma per quelli che sembrano minuti interminabili riuscì solo a fissare il pallido viso dell’altro. Forse era la tenebra che le circolava dentro ad inchiodarla lì e per un attimo di troppa lucidità la Strega si chiese se fosse davvero riuscita a tenere il controllo della situazione per tutto il tempo. A giudicare dall’atteggiamento del JT non le sembrava un’opzione fattibile.
Il silenzio si dissipò in una folle risata e la poca luce si spense all’aura oscura di Jester che lambì ogni angolo della stanza. Ben inteso, non era intenzione del guitto spaventare con quel poco di buio che le apparteneva qualcuno che la tenebra lo era. Smise di ridere e la sua voce si espanse seria e calma…
-Per te è così dura?
La sento la tua paura.-
A quel punto la Selvatica riuscì finalmente ad alzarsi e fare qualche passo verso Lazarus. Lo guardava da almeno venti centimetri più in basso eppure si sentiva alla sua medesima altezza. Leggeva sul volto di lui lo stesso desiderio che le bruciava ogni volta che sentiva il bisogno di umiliare qualcuno. Riconobbe il sorriso che le incurvava le labbra dopo un duello quando si beffava della vittima e si sorprese dalla propria pena per quell’idiota.
-Tu me la pagherai per questo
E non è perché ti detesto.-
Dicendo quelle parole Jester si era avvicinata al suo interlocutore ed ora gli posava ora una mano sulla guancia. Un tocco leggero, una carezza, il primo gesto gentile che il Giullare gli riserbava da quando lo aveva rincontrato la sera prima. Una lacrima le si impigliò tra le ciglia lunghe per poi rigarle il volto. Nella sua mente la domanda si ripeteva: Perché tanta rabbia?SPOILER (clicca per visualizzare)Energia: 110%
Stato mentale: irascibile
Stato fisico: ottimale
Equipaggiamento:
Col mazzo ti ammazzo: 10 carte lame
Passive
- Terrore nell'Orrore - Aura d'orrore
-Intrusioni e Selezioni- Avvertimento attacchi psion+ illusoria
-Bella addormentata- Difesa contro il veleno.
- Jester's Art - power-up agilità 50%+ velocità 50%
- Moon's Witch - Immortalità escluso suicidio
-Energia non andar via- Energia + 10%. (110%)
-L'anima mia danno tutti lo sanno- 30 metri aux movimento
-Tela di Nen- Una tela che le permette di camminare su pareti o liquidi (Cammina sulle acque)
Edited by Jester - 14/10/2015, 01:14. -
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LAZARUS LEE.
Mi aspettavo la rabbia.
Mi aspettavo insulti, e grida, e carte-lama lanciate contro la mia persona. Invece la Giullare rimane sul letto, l'aria stanca e vuota di un computer in BSOD.
Inclino il capo. L'ho traumatizzata fino a questo punto? Che noia... Ah, no ecco, si è messa a sghignazzare. Si alza, sollevando con sé la propria aura omicida.
Il mio ghigno si allarga. Vuoi colpirmi, eh? Dai, fallo! Iniziamo la giornata con bri-
Una carezza.
«Ah?»
Mezzo passo indietro, barcollando. I muscoli rigidi come il piombo, gli occhi spalancati.
Non ci... Cioè, non so come... Non...
No.
Brucia più questo delle coltellate ricevute ieri sera. È così... Sbagliato; così simile ai gesti che faceva mamma, quando voleva farmi fare qualcosa che non volevo fare.
"Tutto ok, pulcino? Sicuro di non volerne parlare col dottor Dawson?"
«Si può sapere che cazzo ti è venuto in mente?!»
Le metto le mani sulle spalle e la spingo indietro. Non voglio farla cadere, solo... Allontanarla.
«Perché non mi hai detto di essere un aviatrice? Sono in libertà vigilata! Non hai pensato che potessi essere sotto controllo?» agito la mancina, mettendo in mostra l'anello di Khatep.
Intet non aveva parlato chiaramente di LAM, ma l'aveva nominata "il giocattolo preferito" della mummia. Ne deduco che sia un aviatrice, perché le altre possibilità sono... Brr.
Brutti flash. Va bene la fascinazione per le ossa, ma c'è un limite a tutto.
Mi massaggio la guancia, lì dove mi ha toccato. Mi sembra di sentirla bruciare.
«Sapevo che voi aviatori eravate stupidi, ma infilarsi tra le lenzuola di chi ha tradito il tuo capo? Davvero?»
Un passo avanti. No no no, io non temo proprio niente. Se tu a dover aver paura di me, piccola stupida troietta...
«Mi sono già preso un cazziatone telepatico, e Khatep non ha ancora parlato di punizioni. Intanto dovrò rivoltarti l'anima come un calzino per assicurarmi che tu ne esca linda e pulita - la Tenebra residua non ti avrebbe fatto niente, ma qualcuno potrebbe accusarmi di voler fare il lavaggio del cervello alle truppe di Laputa.»
Una smorfia malata. Temetemi, Laputensi, prenderò il controllo dei vostri soldati scopandomeli uno alla volta!
Cane incluso.
«Sei fortunata che lo sappia solo Khatep. Abbiamo rischiato di finire entrambi appesi per il collo.»
È tutta colpa tua.
«Ma il casino ormai è fatto.»
Un sospiro, una scrollata di spalle. Cerco i suoi occhi, il tono di voce che si addolcisce insieme allo sguardo.
«Dimmi che è stato bello per te quanto lo è stato per me, almeno.»
Dimmi che ne è valsa la pena.
Dimmi che in un modo o nell'altro lo rifaremo.
Edited by Zero - 14/10/2015, 11:00. -
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Jester non si oppose quando Lazarus la spinse e guardando l’espressione sul suo volto ebbe conferma di aver visto giusto. Il suo atteggiamento da gradasso non era altro che una maschera per proteggersi e nascondere la sua paura. La Strega lasciò che l’albino la deridesse senza dire o fare nulla, sapeva di aver già fatto abbastanza. Poi il tono sprezzante del giovane si abbassò e la voce roca si addolcì…
Gli occhi della Strega si sgranarono a quella domanda inaspettata e fu il suo turno di essere spaventata. Solitamente a quel punto la storia finiva con un ‘arrivederci e grazie’ o un ‘amici come prima?!’ e non vi erano conseguenze. Tuttavia Jester lesse una supplica silenziosa nelle parole del JT, qualcosa a cui non era abituata. Possibile le stesse chiedendo di non sparire e non far finta di nulla?
-Trenta secondi,
Tondi tondi.-
Lo disse sedendosi nuovamente sul letto e facendo segno a Lazarus di raggiungerla al suo fianco. Il Giullare stava così rivendicando il suo diritto ad una scommessa vinta la sera precedente e non spesa. Nel prendere questa decisione la giovane combatté il desiderio bruciante di scappar via, di crollare come quel castello di carte che avrebbe voluto essere. Sapeva che lui non si meritava l’ennesima delusione, forse era la tenebra a suggerirle di agire così, non lo sapeva. Tutto ciò che era in grado di capire era il bisogno dell’altro di averla lì e forse la sua stessa necessità di illudersi di valere qualcosa. Di esser importante per qualcuno, di non essere solo una bella bambolina dal carattere esuberante da una botta e via. Il desiderio che qualcuno volesse rimanere per un po’ più di qualche ora, di non dover infilare la maglietta e filarsela la mattina dopo. Voleva sentirsi forte senza una carta-lama in pugno, senza nascondersi dietro un personaggio. Sperava che almeno per una volta qualcuno avesse trovato qualcosa di bello in lei, di speciale forse. Guardò Laz e decise di rischiare rinnovando il suo invito dando qualche colpetto al materasso con la mano.
-Non aver paura,
Non sarà così dura.-
Se il ragazzo avesse preso posto accanto a lei come richiesto la Circense lo avrebbe costretto in un abbraccio carezzandogli il capo. Se l’albino avesse accettato quei trenta secondi Jester avrebbe potuto sbagliare a contare. Se Lazarus avesse voluto offrire al Giullare quell’opportunità lei avrebbe provato ad offrirgli qualcosa di buono e puro in quel suo mondo avvolto dalle ombre, almeno per una volta.... -
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LAZARUS LEE.
Roteo gli occhi. È il momento dei sentimentalismi, vero? Vorrà baciarmi in maniera melensa o qualcosa di simile.
Che film mentali si sta facendo, esattamente? No, anzi, me li immagino benissimo anche da solo.
"Non è realmente cattivo, ha solo bisogno di affetto e comprensione".
Sembro davvero così patetico? Forse sì. Sono il ragazzino scheletrico che si è lasciato torturare da lei per tutta la notte, dopotutto.
"Vuole che io gli faccia del male perché inconsciamente sente di dover essere punito per le sue cattive azioni."
Mi spiace deluderti, ragazza, ma mi tagliuzzo i polsi da quando avevo tredici anni. Il perché è complicato da spiegare, ma di certo non lo racconterò a te. Perciò smettila di guardarmi come se tu avessi pietà di me, per favore: non sono un cagnolino maltrattato da salvare.
Forse dovrei semplicemente ucciderti.
Almeno così riuscirei a cancellare quel tuo sguardo.
Un sospiro, un cenno con la mano. Giusto un attimo, ok? Vorrei saltare dentro un paio di pantaloni innanzitutto. Già siamo in pieno territorio "mettiamo a nudo i nostri sentimenti", lasciami almeno indossare un paio di jeans e una maglietta. Ci metto un attimo, va bene? Mi basta raccattare qualche straccio semipulito dalla sedia e sono pronto.
Eccomi qui, seduto sul letto. E adesso?
Un abbraccio.
Io...
Non era previsto.
Non capisco. Cosa si deve fare in una situazione simile?
Non so. Non me lo ricordo.
Mi ha toccato. Mi ha toccato e non mi ha fatto del male.
Il mio corpo è rigido come un pezzo di legno. Non sono abituato a una sensazione simile, a un tocco tanto caldo e dolce e privo di doppi fini. Cioè, Akio ultimamente pretendeva abbracci, ma in maniera diversa. Lui voleva essere coccolato e consolato, non voleva... Coccolare me.
Non... No. Io, cioè...
(Errore: file di sistema non trovati.)
«Gwah.»
Un rantolo strozzato. Penso di aver rischiato di scoppiare a piangere, per un istante, ma ho strizzato forte gli occhi e ora va tutto bene. Com'è che sono finito con la testa sulle sue ginocchia e una mano che mi carezza i capelli?
Non so.
Fisso fortissimo lo spazio di fronte a me.
(Riavvio del sistema in corso...)
«Non fraintendere.»
È davvero la mia voce? È così piatta e statica che potrebbe appartenere ad una macchina.
Devo ricordarmi di respirare ogni tanto.
«Non è una questione di sentimenti - voglio dire, ci conosciamo appena. È che abbiamo entrambi dei gusti... Particolari, ed è faticoso per persone come noi trovare dei partner che ci assecondino.»
Qualcuno che non urli schifato quando scopre che i tuoi fluidi corporei sono neri.
Qualcuno che non ti costringa a fuggire dalla finestra.
Qualcuno che non ti rida in faccia quando spieghi che ti piace di più se ti fanno del male.
«Non ci vedo nulla di male nel continuare la relazione, se è stata soddisfacente per entrambi. Il cazziatone per la nostra condotta, tanto, lo subiremo in ogni caso.
Siamo entrambi due adulti consenzienti. Dubito che qualcuno ci possa imporre dei divieti»
Testa totalmente vuota, gli occhi così spalancati che potrebbero rotolarmi via dalle orbite. Mi sembra quasi di sentire un rumore di fondo, il ronzio statico di una tv sintonizzata su un canale morto.
(Riavvio del sistema non riuscito.). -
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Lazarus stava parlando di continuare quella strana relazione Schiavo/Padrona e quel cambio di posizione da parte del ragazzo strappò una risata argentina al Guitto. Non era stato il giovane fino a qualche momento prima a parlare di forca come conseguenza delle loro azioni?
-E mi rivolterai ogni volta
Stile calzin/sconvolta?-
Scherzò la Strega nascondendo un improvviso tremolio nella voce.
-Comunque è stato bello,
Un gran bordello!-
Rispose alla domanda posta qualche minuto prima alzando il viso nel tentativo di far rientrare le lacrime che ora premevano prepotentemente per uscire. Non che avesse paura degli Aviatori, ben inteso. In più dov’era scritto che non bisognava portare a letto un ipotetico criminale? Non erano mica fatti loro cosa o chi lei si faceva nel tempo libero. Nonostante ciò nuovamente il Giullare si ritrovò ad avere paura quella mattina. Aapeva che Laz non avrebbe sopportato le pressioni dei Lam e temeva di poter arrivare detestarlo per questo. Piuttosto che logorarsi giorno per giorno attendendo che un suo JT se ne andasse preferiva averlo accanto come un semplice amico. Anche se…
- Dai, forse qualche volta
L’opportunità sarà colta.-
Le dita affusolate della Selvatica, che avevano continuato a farsi largo tra le ciocche candide di lui, si mossero veloci a scompigliargli i capelli. Quel ragazzino che si atteggiava tanto ad uomo era un cucciolo nelle sue mani e lei si rallegrò di quel piccolo potere che le aveva concesso. Ah, Lazzy-Lazzy sicuro di voler continuare questo gioco?
A quel punto la Strega si ricordò una frase sentita tempo addietro: "Non c'è luogo per noi. Non c'è tempo per noi. Chi aspetta in eterno, dunque?" Chiedendosi come mai dovesse essere sempre così triste il Giullare perse il conto e il suo timer mentale tornò nuovamente a 0.. -
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LAZARUS LEE.
Ah, giusto, devo rivoltarla come un calzino! Metaforicamente parlando.
«Vero.»
Mi rivolto a pancia in su, la testa sempre sulle sue gambe. Da questa posizione le vedole tettela faccia, e... Uh, ha gli occhi lucidi. Stava piagnucolando? Non ci avevo fatto caso, pardon.
È tutta colpa mia, immagino.
«Spero di riuscirci, non sono pratico con la magia luminosa - dovrei irrorarti l'anima di luce per bruciare eventuali residui. Non farà male in ogni caso, tranquilla.»
Dovrei veramente ucciderla.
Qui, ora. Non sarebbe troppo difficile: siamo a casa mia, e ieri siamo stati nel mio locale. Nessun testimone, anzi, solo complici che mi aiutino a celare il corpo. Potrei strozzarla qui ed ora con un laccio di tenebra, e stramazzerebbe prima ancora di capire cosa l'abbia colpit-
L'anello, Laz.
Ah, già.
È troppo sveglia la ragazza. Ha capito una cosa importante che non ci tengo a far sapere in giro - qualcosa su cui nemmeno io voglio riflettere davvero.
Ha compreso che anche i Signori del Male hanno delle emozioni ogni tanto.
Alzo un braccio per toccarle una guancia. Un gesto istintivo, dettato da pura curiosità: lei l'ha fatto con me prima, e mi è venuta voglia di imitarla.
Di sentire com'è.
Morbida.
Umidiccia.
Un respiro ad occhi socchiusi.
«C'è qualche vaga possibilità che tu la smetta di parlare in rima?»
Le picchietto le dita contro la guancia. Daidaidaidai.. -
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Lazarus si rigirò e Jester si strinse nel lenzuolo sporco di sangue rabbrividendo allo strusciare dei capelli bagnati di lui contro le sue gambe. Nonostante ciò non fu quello a far venire la pelle d’oca alla ragazza, bensì il tocco della mano di lui sul suo viso.
«C'è qualche vaga possibilità che tu la smetta di parlare in rima?»
Le dita ticchettarono sulla guancia della Selvatica che si limitò a scuotere il capo con un sorriso tra il dolce e il rassegnato. Sapeva che a volte quel suo parlare in rima poteva creare disagio ma dubitava che le sue labbra potessero produrre altro genere di frasi. Da quando era bimba aveva sempre parlato a quel modo e fare altrimenti le sembrava qualcosa di impossibile, quasi blasfemo. Tuttavia la mente del Giullare non ragionava allo stesso modo, i suoi pensieri erano elaborati in prosa e tali venivano tradotti in sogno e in scrittura. La Strega sospirò decidendo di fare uno sforzo e si ripromise di comporre versi brevi, forse qualche volta poteva anche tenere a freno la lingua. Naturalmente ciò non voleva dire che avrebbe smesso di parlare, solo che non avrebbe parlato a vanvera…
-Come hai imparato ad usarla?
Sembra difficile dominarla…-
Anche se senza soggetto Jester pensò fosse sottointeso che la sua domanda riguardasse la Tenebra. In realtà, pur non dicendolo, la Strega non era davvero convinta che Lazarus potesse controllarla. Alcune volte le era parso come se quel potere avesse una mente propria e che andasse in disaccordo con la volontà dell’albino…. -
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LAZARUS LEE.
Quindi continuerà a parlare in rima?
Sospiro. Abbasso il braccio, rigirandomi per circondarle i fianchi con le braccia.
Moorbida.
"Come hai imparato ad usarla?
Sembra difficile dominarla…"
«La Luce? Me l'ha insegnata un pochino Khatep, ma tu non dirlo in giro.»
Che poi, "usarla" è una parola grossa: al momento sono in grado soltanto di far rantolare il mio anello, costringendolo a sputacchiare qualche bavoso grumo luminoso. Non mi piace questo tipo di magia, è fredda e distaccata.
Come ghiaccio troppo freddo che ti brucia la pelle a contatto.
«O parlavi della Tenebra? Ci sono nato, quindi è stato tutto naturale. Impari a camminare, a muovere le braccia, e impari anche a muovere il buio. Non la considero una creatura da dominare, è una parte di me. Come un arto aggiuntivo.»
Non sono nemmeno sicuro che sia viva. Io tendo a darle una personalità, a umanizzarla, ma potrebbe anche essere una massa di pulsioni e puro istinto.
Magari la controllo inconsciamente. Proietto su di lei le mie emozioni peggiori.
La mia metà oscura.
«Quando abitavo nel mio mondo non la usavo quasi mai; su Endlos ne ho avuto bisogno per sopravvivere, così ha fatto esperienza ed è cresciuta.»
Non è nulla di malvagio: era una creatura incapace di sopravvivere da sola, che ha cercato un'anima e lì vi ha messo radici. Non mi farà mai del male, perché la mia morte significherebbe anche la sua fine.
Perché le persone non lo capiscono? Perché dicono che è malvagia solo perché è viscida e scura?
Razzisti.
«So che fa un po'schifo, ma non è pericolosa. Mi ha contaminato il corpo, quindi la trasmetto col contatto fisico, ma non si appiccica mai stabilmente a qualcuno.»
Non finché non sono io a deciderlo, almeno.
Parole calcolate. Un delicato equilibrio tra il rispondere alle sue curiosità, e il non svelare troppo dei miei poteri. I Laputensi non sanno ancora quanto io sia potente, e ci terrei a tenermi qualche asso nella manica.
Chissà poi se Intet si sta ancora spiando. Chissà cosa penserà di questa scenetta sdolcinata.
Forse la smetterà finalmente di considerarmi una minaccia.. -
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La mano di Laz si abbassò dal volto della Selvatica e questa si sorprese nel rammaricarsene. Le piaceva quel tocco gentile sul suo volto e gradiva quei piccoli ticchettii di supplica sulla guancia. Nonostante ciò la Strega non disse nulla, voleva apparire maledettamente forte agli occhi dell’altro, voleva che lui si sentisse al sicuro lì sulle sue ginocchia. Fece un grattino sulla testa e sorrise quando almeno cento modi per ucciderlo si presentarono nella sua mente accompagnate da almeno mille buone ragioni per farlo.
Il calore scosse il Giullare da quei pensieri. Le braccia Lazarus le avvolsero la vita impigliandola in un abbraccio a cui la ragazza s’irrigidì. Sentendosi stupida e anche un po’ zoccola si ripeté che avevano fatto molto di peggio eppure questo non la salvò dall’arrossire. Fortunatamente per lei l’albino, essendosi rigirato, non poteva accorgersi di quel particolare e la hunter poté riprendere il proprio incarnato.
Quasi a voler ricambiare l’azione, senza pensarci troppo, la giovane si accovacciò sul ragazzo e gli depose un bacio sul capo. Qualcosa di casto che andava ben oltre la relazione di Padrona/Schiavo, qualcosa che forse poteva andare a catalogarsi tra un rapporto di due buoni amici o, addirittura, di un fratello e una sorella. Restò in quella posizione per qualche momento aspirando a fondo la buona lozione di shampoo di cui odoravano i capelli di lui. Dopodiché tornò seduta composta permettendosi un respiro e rilassandosi.
-Come mai vuoi provare la Luce
Se la Tenebra non è così truce?-
Chiese incuriosito il Guitto mentre le sue dita iniziarono nuovamente a scomporre la capigliatura a Lazarus.. -
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LAZARUS LEE.
Ci si abitua troppo facilmente a queste cose. Qualche minuto fa tremavo come una foglia al tocco di Jester, e ora eccomi accoccolato come un pulcino tra le sue braccia insanguinate.
Si sta così comodi qui sdraiati, circondati dal suo calore e dal suo profumo. Lei è ancora incrostata di nero, ma non è importa: la dolcezza di questo momento travalica l'atmosfera da film splatter.
Perché anche i Mostri possono avere dei sentimenti, nevvero? Anche due bestie possono coccolarsi.
Lei è ancora senza vestiti. Magari, prima di purificarle l'anima potremmo...
BASTA.
La situazione sta degenerando. Se continuiamo così, finiremo per fare roba vanilla e sdolcinata mentre ci sussurriamo paroline dolci. Schifo, schifo e ancora schifo.
Devo alzarmi.
Ora.
Mi alzo. Un colpo di reni e sono di nuovo in piedi, pronto a scrollarmi via dolcezza e appiccicume come fossero malattie infettive. Che è quel che sono, in un certo senso.
Perché la Luce, mi chiede lei. Perché utilizzare un tipo di magia del tutto contraria al mio essere? E, più implicitamente - perché sforzarsi di comportarsi come una persona pulita e normale, pur vivendo già felice nel perverso abbraccio dell'oscurità?
Rispondo con un tenue sorriso.
«Perché nessuno se lo aspetta.»
Trucchi, inganni e assi nella manica. Provare cose nuove spinti unicamente dalla filosofia del why not.
La vita è in larga parte monotona, e la monotonia uccide lo spirito. In mancanza di fortunati incidenti, non resta che crearseli da soli.
Sono certo che la giullare possa capire. Forse è l'unica che possa farlo davvero.
«Vieni.» dico, porgendole una mano «Ti mostro la doccia.»
Io starò fuori dal bagno, per fare la guardia contro i Gremlin guardoni. Promesso.. -
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‘Perché nessuno se lo aspetta!’ Un sorriso incurvò le labbra del Guitto. Quella risposta le andò a genio, era un altro punto in comune tra loro due. In fondo non era lei che portava la morte in un turbine di colori brillanti? L’incantesimo che avvolgeva la scena si sciolse come neve al sole e l’immobilità del momento si perse per sempre come un frammento eterno nelle loro menti. Lazarus si alzò e lo sguardo del Giullare si posò su una carta-lama incrostata di sangue nero che giaceva sopra il cuscino. Presto le dita diafane della giovane si ritrovarono a giocarellarci. Ora la ragazza sembrava del tutto rapita dalla figura sulla lamina ed indifferente al JT che le tendeva una mano.
‘No, Laz non hai capito proprio nulla!’
Le labbra di Jester si mossero ma non ne uscì alcun suono, quello che accadde dopo si consumò in un attimo. Con un movimento fulmineo la Strega acchiappò il compagno per l’arto che le porgeva e lo sbatté sul letto senza troppi scrupoli incurante di come sarebbe caduto.
-Scordati le fusa
Implorerai scusa!-
Sussurrò il Giullare facendo saettare la lama sulla clavicola del ragazzo e delineando una leggera linea. L’inizio della vendetta per aver spifferato quel segreto a Khatep. Glielo aveva promesso e lei mantenevaquasisempre la parola data. La lingua della Strega guizzò sulla poker e poi assaggiò anche la ferita appena inferta. I brividi percorsero interamente il corpo della giovane. Ci sarebbe voluto un bel po’ di tempo per abituarsi al gusto disgustoso della Tenebra.
-In più con questo supplizio
Farai anche dell’esercizio!-
Annunciò Jester lasciando che fosse Lazarus a decidere se stesse facendo allusione ai loro giochi o al fatto che lui dovesse usare la Luce per smacchiarla dopo..
The horror of our love. |
